Ferragosto all’insegna della cultura con un ottimo riscontro di visitatori alla Reggia di Venaria dove, nei quattro giorni del ponte, da venerdì al 15 , gli ingressi sono stati 45.198, quasi 27.500 in più rispetto all’analogo periodo (spalmato su tre giorni) dell’anno scorso. La media giornaliera è stata di più di 11 mila visitatori, rispetto a meno di 6. Sono stati tutti biglietti a pagamento che hanno riguardato il percorso di visita della Reggia, i Giardini, gli eventi e le mostre in corso. Record di visitatori anche nei musei della Fondazione Torino: solo a Ferragosto a Palazzo Madama, Gam, Mao, e Borgo Medievale, visitabili al prezzo speciale di 1 euro, sono stati staccati quasi 13 mila biglietti, il doppio dello scorso anno. Tenuto conto del weekend lungo da sabato a lunedì, gli ingressi giungono a quota 20 mila. Al Museo del Risorgimento di palazzo Carignano 1.715 visitatori complessivi nel ponte, 795 solo nella giornata di Ferragosto. Più della metà delle presenze, turisti stranieri.
“Chi uccide in nome di Dio, uccide in nome di un falso Dio creato dagli uomini”. Rassicuranti le parole dell’imam di Asti, Latfaoui Abdessamad, nella messa di Ferragosto celebrata dal vescovo della città del Palio, monsignor Francesco Ravinale, per la ricorrenza dell’Assunta, “nel nome della pace e della convivenza tra popoli e fedi religiose”. Il problema è che le vittorie sull’Isis in Siria, Libia e Iraq , come hanno paventato i vertici del Copasir, potrebbero spingere lupi solitari del Califfato a salire sui barconi dei migranti per raggiungere l’Italia. L’allerta è al massimo anche a Torino.
Gli attentati a Bruxelles, in Francia e in altri luoghi hanno indotto anche le autorità italiane a innalzare il livello di guardia. Rafforzate le misure di sicurezza già in atto, e già rodate positivamente in occasione della visita di papa Francesco e di eventi come l’ostensione della Sindone. Particolare attenzione a obiettivi sensibili come l’aeroporto e le stazioni ferroviarie, dove sono schierati gli alpini della Taurinense, polizia, guardia di finanza e carabinieri nell’ambito dell’operazione “strade sicure”
Di origini emiliane, 32 anni, in servizio a Torino. E’ la prima e unica donna delle Aliquote di primo intervento (Api) dei carabinieri dedicate all’antiterrorismo dopo i recenti attentati di Parigi. Valentina ha già passato cinque anni nell’esercito prima di indossare gli alamari. “Ho scoperto di essere l’unica donna dell’Api durante le selezioni a Roma. È un lavoro che mi piace con noi i cittadini si sentono più sicuri “, dice all’agenzia Ansa mentre è di pattuglia nel centro città. Le Api sono squadre speciali che pattugliano le strade in collaborazione con le auto del radiomobile e le volanti e sono state create per intervenire con la massima rapidità in caso di attentato terroristico. Sono costituite da un minimo di 9 a un massimo di 14 persone e dipendono direttamente dal comandante provinciale dell’Arma.
Simona Pili Stella
(foto: il Torinese)
Ferragosto a Torino? Il 70% dei turisti sotto la Mole arriva dall’estero. in particolare da Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Belgio, Germania e Spagna le principali provenienze. Il dato è di TurismoTorino: nei primi sei mesi dell’anno il tasso di occupazione delle camere d’albergo in città ha avuto una crescita del 2.9% rispetto al 2015. Torino come meta di soggiorno, sempre nel primo semestre, è stata scelta da chi ha un’età compresa tra i 36 e i 65 anni (73%), un livello di istruzione medio-alto (laureato 43% – diplomato 38%) . Si tratta di turisti interessati soprattutto a musei (24%) e enogastronomia (15%). Circa il 60% del campione intervistato dall’Osservatorio Turismo Turino e Provincia ha sostato nel capoluogo piemontese tre notti o anche più, soggiornando in alberghi da tre a cinque stelle. I turisti a Torino visitano in media quattro o più mostre o musei (79%). I più gettonati l’Egizio, il Museo Nazionale del Cinema, i Musei Reali e la Reggia di Venaria sono quelli più gettonati.
(Foto: il Torinese)
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Conto sull’imbarcazione nove persone e dal ponte un anziano scuote la testa. Vede? 2 lavorano e 7 a guardare. Effettivamente! E chi lavora cerca di strappare le alghe a mano. Proprio così, come svuotare il mare con un secchiello
Il sole gioca con il Po, giornata tersa e limpida ed alzando gli occhi tutta la collina è uno spettacolo. Torino è proprio una città per turisti. Che in riva al fiume in braghette corte con le relative infradito manifestano le logiche vacanziere di un clima rilassato, dove passeggiare ha il sapore di gustarsi l’ insieme. Abbiamo proprio tutto anche le alghe in Po. Dalla parte della Gran Madre sono attirato da una imbarcazione al lato opposto sotto alla prima delle arcate. Primo pensiero : questi volontari sono proprio encomiabili. Mi sbagliavo: alcuni indossano la maglietta dei Vigili urbani. E poi c è chi dice che non lavorano. Ma anche qui mi sbagliavo : ci sono quattro persone sulla barca in abiti borghesi. Sul lato del gommone la scritta Vigili Urbani. Altro pensiero : ma i Vigli del Fuoco non sono più attrezzati? . Mi informo e scopro che ci sono o ci sono stati anche assessori della Giunta Appennino. Accidenti, mi sa che sono volontari vigili ed assessori. Conto sull’imbarcazione nove persone e dal ponte un anziano scuote la testa. Vede? 2 lavorano e 7 a guardare. Effettivamente! E chi lavora cerca di strappare le alghe a mano. Proprio così, come svuotare il mare con un secchiello. Il gommone ondeggia. Alcuni si allontanano scuotendo la testa. In particolare …sembrerebbe un graduato dei Vigili. Tutto in estrema serenità. I sette che poco fanno guardano inebetiti….circa alcuni mesi di lavoro, con questi ritmi. Magari l’inverno risolve tutto. Del resto non sono un esperto nel settore e sono curioso di sapere che cosa ne pensano gli esperti veri. Mi pare che come primo intervento sia fin troppo rudimentale. Sicuramente encomiabili ma, forse, solo encomiabili a basta. Leggendo sul giornale ho scoperto che questo fenomeno non è dannoso per l’uomo. Fastidioso? Mi sembra sicuramente di si. Si è detto: siamo stati sulla luna e non siamo capaci di estirpare le alghe in Po. Parrebbe. Oggi, comunque, Torino era bellissima. Comunque.
Il problema dei clochard e dei senza tetto, sempre più numerosi a Torino – complice anche la crisi economica – viene affrontato con impegno dalla polizia municipale. Con l’obiettivo di fornire indicazioni utili alle persone che nel centro città trascorrono la notte all’aperto, a trovare aiuto immediato attraverso le strutture socioassistenziali e del volontariato (e, al contempo, garantire il decoro di strade, portici e piazze), i civich stanno svolgendo in questi giorni una operazione di sensibilizzazione a cura del Centro della Polizia Municipale insieme ai colleghi del Nucleo Mobile del Comando di via Bologna.Si tratta di interventi concentrati in via Roma, corso Vittorio Emanuele II, piazza Carlo Alberto, via Cernaia, via Viotti, Galleria San Federico, piazza CLN. “Un’azione sotto il profilo umano particolarmente delicata,- commentano in Municipio – dove la professionalità dei Vigili insieme a esperienza, mediazione e capacità di ascolto e persuasione, ha consentito di stabilire un dialogo con le persone in condizioni di marginalità”. Sono stati forniti suggerimenti e proposte per far individuare loro dormitori, servizi e ambulatori ove farsi curare, enti, istituti e associazioni che si possono far carico dei problemi. Gli operatori Amiat hanno rimosso i cartoni utilizzati per ripararsi la notte e spazzato marciapiedi. L’intervento svolto rientra in un quadro di operazioni consolidate. Lo scorso anno sono state oltre trecento le azioni condotte e quella di oggi è la 158esima. Anche nei prossimi giorni l’attenzione della Municipale non verrà meno. Lo scopo è cercare di restituire dignità a chi necessita di aiuto e garantire ai cittadini e ai turisti che affollano strade e musei il necessario decoro.
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foto: il Torinese
L’Ance Piemonte lancia l’allarme: “Parevano timidi i segnali di ripresa per il settore delle costruzioni, stimati un anno fa, ma non hanno trovato conferma: ci troviamo di fronte ad una situazione molto critica. Oggi i dati, dopo un andamento positivo, evidenziano una frenata, tanto che per il 2016 possiamo parlare di un’occasione mancata”. Lo sostiene il presidente dei costruttori di Ance Piemonte, Giuseppe Provvisiero: “dall’inizio della crisi sono uscite dal mercato 9 mila imprese, con una perdita di 40 mila posti di lavoro”. In base ai dati dell’organizzazione nel 2016 gli investimenti in edilizia sono calati dello 0,9%, mentre l’occupazione ha subito una flessione dello 0,8% rispetto al 2015. “Il nuovo Codice dei contratti pubblici ha provocato rallentamenti, con una forte flessione dei bandi di gara”, dice Provvisiero secondo il quale la Regione “a parole dichiara di operare a favore del settore delle costruzioni ma a fatti concreti lo ostacola”.
(foto: il Torinese)
Se non siamo arrivati alla “guerra del libro”, poco ci manca. Dopo la decisione del presidente Aie Federico Motta e dei suoi associati, di fare un Salone a Milano, un gruppo di 11 case editrici si incontrerà al Circolo dei Lettori di Torino per far nascere una nuova realtà associativa che sia un’alternativa all’Aie. Si tratta per la maggior parte di piccole editrici, circa cinquantina, e una novantina di case indipendenti. Sono in primo luogo gli editori che – contrari alla decisione di abbandonare la Librolandia torinese – avevano dato le dimissioni dall’Aie. I nomi più noti sono e/o, Iperborea, LiberAria, Lindau, Minimum Fax, Nottetempo. Ma all’incontro al Circolo ci sarà anche qualche grande editore, come ad esempio Laterza. La fiera torinese, in programma dal 18 al 22 maggio 2017 e il nuovo evento milanese non si dovrebbero sovrapporre per non farsi concorrenza a vicenda, e anche il presidente in pectore Massimo Bray, ha detto che due saloni sono una cosa da farsi ridere dietro. Sarà il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini a cercare una mediazione tra la fine di agosto e inizio settembre, con l’obiettivo iniziale di evitare due fiere nello stesso periodo. Poi si vedrà.
(Foto: il Torinese)
Negli uffici dell’anagrafe di via Giulio, oggi la prima unione civile a Torino celebrata personalmente dalla sindaca Chiara Appendino. A unirsi civilmente Franco e Gianni, rispettivamente di 82 e 79 anni. Convivono ormai da cinquant’anni . “Non ci credevo più, vedevo gli altri Paesi che approvavano le leggi, prima piccoli passi, e noi invece sempre indietro”, ha detto Franco all’assessore alle Pari opportunità, Marco Alessandro Giusta.che ha raccontato la visita sul suo profilo Facebook. “Poi ho visto che la legge era passata e mi sono detto ‘dai, speriamo di farcela, devo solo resistere qualche mese”. Franco e Gianni avevano raccontato la loro storia a Repubblica: “Eravamo nel 1964, 14 luglio, il giorno della presa della Bastiglia, un lunedì. Una festa a casa di amici in collina. Avevamo 26 e 31 anni. Non c’erano ancora i locali. Nell’ambito gay ci si trovava nelle case. C’erano giri di amici, ci si conosceva e ci si incontrava”. Di due anni dopo la decisione di andare a vivere insieme: “Per cercare casa è stata una vera impresa. Quando l’agenzia o i proprietari vedevano arrivare due uomini ci mandavano a stendere. Non lo dicevano mai chiaramente, ma accampavano mille scuse. Alla fine ci siamo riusciti. Così è iniziata la nostra convivenza”.
(foto: il Torinese)
Il Piemonte non dovrà più accogliere i rifiuti della Sicilia nell’inceneritore del Gerbido. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, al termine della riunione odierna della giunta piemontese. “Il ministro Galletti comunica che il governatore Crocetta ha sospeso la richiesta di emergenza”. Da principio la Regione Piemonte aveva risposto sì alla richiesta del governo di gestire una parte dei rifiuti della Sicilia, dando disponibilità a riceverne 15 mila tonnellate, suscitando la dura presa di posizione della Giunta pentastellata del Comune di Torino. “Continuiamo a sostenere che l’inceneritore non sia la soluzione al problema dei rifiuti”, è la posizione di M5S.
IL COMUNICATO DELLA REGIONE PIEMONTE
Il presidente dell’Api, le piccole e medie aziende torinesi, Corrado Alberto, sembra valutare positivamente la vittoria di Chiara Appendino alle elezioni comunali. «La nostra città e il Piemonte vivono una stagione di cambiamento istituzionale che può dare buoni risultati. Gli esiti delle elezioni amministrative hanno dato uno scossone. Ora c’è la necessità di lavorare tutti insieme per accrescere la competitività”, commenta il leader dell’Api che aggiunge: ” I punti fermi di questo lavoro possono essere la revisione dell’imposizione fiscale locale, il tema della sicurezza, l’attenzione maggiore al sistema viario e infrastrutturale, l’abbattimento degli oneri burocratici e prevedere investimenti dedicati allo sviluppo. Abbiamo verificato alcune importanti aperture. Ci aspettiamo molto e siamo pronti a dare molto in termini di progettualità e di impegno». Nel frattempo l’indagine congiunturale di metà anno condotta dall’Ufficio studi di Api Torino rivela che le Pmi guardano con attenzione alla situazione nazionale e internazionale e non rimangono ferme. I dati dei primi sei mesi del 2016 indicano, dice Alberto ” quanto la nostra capacità produttiva sia forte. Le previsioni, e in particolare l’aumento del pessimismo, sono invece il segnale di quanto ancora viviamo in un clima tale da comprimere i programmi di sviluppo”. Diminuisce di circa 10 punti l’ottimismo, con il il 32,6% degli imprenditori si dichiara cautamente ottimista, rispetto al 41,8% sei mesi fa. In base alle previsioni raccolte tra le Pmi torinesi l’8,3% delle aziende avvierà nuove assunzioni, invece per il 10,8% i livelli occupazionali saranno in calo. Il 45,7% delle imprese ha annunciato di voler fare nuovi investimenti e il 34,2% di chi non vuole investire considera il livello di incertezza ancora troppo elevato. In crescita anche le previsioni di ricorso al debito bancario di medio-lungo termine.