PRIMA PAGINA- Pagina 737

In 10mila per tingere di rosa piazza San Carlo e aiutare la ricerca sul cancro

just woman donnaLo sport universitario è ancora una volta in prima linea con lo scopo di comunicare i propri valori formativi, di strumento di prevenzione e salvaguardia della salute

Una domenica tinta di rosa con JUST THE WOMAN I AM, evento organizzato dal Sistema Universitario torinese a sostegno della ricerca universitaria sul cancro. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione ha riscosso un grande successo e risonanza su tutto il territorio con adesioni da tutto il nord Italia, partecipazioni provenienti da Roma e dalla Francia. L’edizione 2015 ha visto oltre 60.000 presenze in piazza e più di 8.000 partenti alla corsa non competitiva e camminata (5,5 km):. Quest’anno le “donne che corrono per le donne”, allo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza per la lotta contro il cancro, erano in 10 mila, ma tanti anche gli uomini che hanno deciso di sostenere l’iniziativa. Tutti i partecipanti alla corsa non competitiva indossavano i tradizionali pettorali rosa, che hanno colorato piazza San Carlo, il salotto della città trasformatosi per un giorno in luogo di partenza ed arrivo della manifestazione.

Lo sport universitario è ancora una volta in prima linea con lo scopo di comunicare i propri valori formativi, di strumento di prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo e soprattutto, grazie alla componente aggregativa, di sensibilizzare l’opinione pubblica e di diventare veicolo di cultura a sostegno dell’eliminazione della violenza di genere. Corsa o camminata: l’importante non è stato il risultato ma esserci e “scegliere di non mancare”. L’iscrizione ha rappresentato il modo concreto per sostenere la ricerca universitaria 

 

Tragico scontro mortale all'alba con un Tir: quattro vittime e cinque feriti sulla A21

soccorsi ambulanzaSul pullmino  viaggiava un gruppo musicale piemontese, la ‘Tony Mac Music Show’
 

Quattro morti e cinque feriti, questo il tragico il bilancio dell’incidente  avvenuto nella notte sull’autostrada A21,Torino-Piacenza-Brescia nel tratto compreso tra Brescia Sud e Manerbio: un tir ha saltato la carreggiata e ha travolto un pullmino su cui viaggiava un gruppo musicale piemontese, la ‘Tony Mac Music Show’. La band era specializzata in concerti per matrimoni e feste di paese. Le vittime erano residenti a Cuneo: P.P. di 32 anni, L.A. di 40 anni, G.G. di 46 anni e I.M. di 40 anni.La banda musicale era stata impegnata in una tournee in Val di Sole, in Trentino alto Adige, E’ probabile che stesse rientrando a casa, sulla Brescia-Torino fino al tragico scontro con il tir al km 226.

(foto: archivio)

Bulli di 15 anni chiedono il pizzo a coetaneo. "Non paghi? Allora spacci droga per noi"

bulli giovaniMa la cifra richiesta dai due delinquentelli cresceva sempre più, fino ad arrivare a 500 euro, somma che il giovane non poteva raccogliere in una sola volta. Così gli estorsori lo hanno costretto a fare il pusher

Per  non essere picchiato ha dovuto pagare somme sempre più alte a due suoi giovani coetanei. L’estorsione è stata praticata da due quindicenni ai danni di un compagno di scuola che, per evitare di essere malmenato, per tre mesi ha dovuto pagare  con cadenza settimanale somme di denaro. I  carabinieri hanno colto in flagranza di reato a Rivara i due bulli, mentre si apprestavano a ritirare l’ultima rata. I due mini-taglieggiatori ora saranno affidati alla procura e al tribunale per i minorenni, è già stato disposto “l’obbligo di permanenza in casa”. Una storia incredibile, se si pensa che – oltre al pizzo – il ragazzo quando non è più riuscito a procurarsi il denaro, è stato costretto con le minacce a spacciare hashish. I maltrattamenti sono iniziati nel dicembre del 2015 e sono andati avanti fino a febbraio. La vittima ha sborsato in tutto 2.500 euro. Ma la cifra richiesta dai due delinquentelli cresceva sempre più, fino ad arrivare a 500 euro, somma che il giovane non poteva raccogliere in una sola volta. Così gli estorsori lo hanno costretto a fare il pusher. E’ stato allora che  la vittima si è rivolta ai carabinieri.

Sofia: "Gabriele mi disse che sua mamma sapeva tutto e Gloria doveva sparire"

Sofia  ha dichiarato anche di non avere dato importanza alle parole del fidanzato: “Credevo fosse una scusa per lasciarmi”. Il ragazzo le avrebbe infatti  detto: “Non cercarmi, devo sparire per un po’ “

sofia gabriele rosbochInquietanti nuovi particolari sull’assassinio di Gloria Rosboch, l’insegnante di Castellamonte uccisa e gettata nel canale di scolo di una discarica. Qualche giorno prima della scomparsa della sua  professoressa, l’ex allievo Gabriele Defilippi, probabilmente ubriaco, avrebbe confidato alla fidanzata, Sofia Sabhou, (nella foto) di avere il timore di “passare tre anni in galera”  (in realtà ne passerà molti di più) per la truffa da 187mila euro ai danni della vittima che, invaghita del suo futuro carnefice, glieli aveva consegnati. defilippi rosboch“Dobbiamo farla sparire, anche mia mamma sa tutto”, ha detto alla fidanzata – citando un coinvolgimento della madre Caterina Abbattista – .secondo quanto riporta l’agenzia Ansa. La ragazza  avrebbe detto nell’interrogatorio che l’idea di far sparire Gloria, secondo quanto dettole da Defilippi, era stata dell’amico-amante di Gabriele, Roberto Obert. Sofia ne ha parlato, in veste di testimone, al procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando. Sofia  ha dichiarato anche di non avere dato importanza alle parole del fidanzato: “Credevo fosse una scusa per lasciarmi”. Il ragazzo le avrebbe infatti  detto: “Non cercarmi, devo sparire per un po’”.

Migranti in Piemonte: sì all'accoglienza, ma più poteri e risorse agli enti locali

fassino contestaz2Il primo cittadino: “ci troviamo di fronte a un fenomeno che è ormai strutturale per ragioni economiche o legate a crisi e conflitti”

Consiglio regionale aperto dedicato all’Agenda europea sulla migrazione. Il presidente dell’Assemblea regionale, Mauro Laus, aprendo i lavori ha sottolineato “è un tema del massimo rilievo: la rivendicazione, di fronte alle istituzioni nazionali ed europee, del riconoscimento del ruolo degli enti locali e regionali nella gestione ed accoglienza dei profughi. In una situazione di fatto che vede gli enti locali in prima linea nella gestione dell’accoglienza, deve corrispondere una adeguata rappresentatività all’interno dei processi decisionali, oltre che una altrettanto adeguata disponibilità di risorse finanziarie”.

fassino tvE ‘intervenuto anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, in qualità vicepresidente per l’Italia del Comitato delle Regioni:“ci troviamo di fronte a un fenomeno che è ormai strutturale per ragioni economiche o legate a crisi e conflitti”. ha detto il primo cittadino.

Fassino è stato contestato da un gruppo di manifestanti di Fratelli d’Italia. Il consigliere Maurizio Marrone ha commentato: ” in Consiglio Regionale ha parlato dei massimi sistemi, ma ancora una volta si è dimenticato di essere Sindaco metropolitano di Torino: non una parola sull’ondata di immigrati imposta a Torino dalla Prefettura senza nemmeno informare i presidenti delle Circoscrizioni o i sindaci dei comuni di Provincia, sull’insostenibilità dei costi di accoglienza a scapito del welfare destinato a tutti, sulla disorganizzazione del sistema di identificazione anche penale dei richiedenti asilo e sulle espulsioni-lumaca dei clandestini>> . Davanti a Palazzo Lascaris un centinaio di sfrattati italiani che hanno improvvisato un simbolico “campo profughi per Italiani” per protestare contro “un welfare ormai razzista al contrario”.fassino contestazione

Marrone, che è anche consigliere comunale, ha annunciato di aver presentato i punti programmatici di Fratelli d’Italia sull’immigrazione per le elezioni comunali di Torino 2016: parere vincolante delle Circoscrizioni sulla realizzazione di centri profughi nei loro quartieri, esclusione dai programmi di assistenza degli immigrati che delinquono, stop allo SPRAR di Torino e investimento degli 800.000 euro comunali recuperati nel welfare per tutti.

Ai lavori ha preso parte anche l’assessore regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti, che ha parlato della “consapevolezza che nessuno stato può affrontare da solo il problema dell’immigrazione. La prima delle azioni ed elemento ampiamente condiviso dell’Agenda è salvare vite umane e poi combattere i trafficanti . Necessario creare una governance multilivello, dalle istituzioni europee sino ai comuni, in una logica che sottolinei che l’Europa si sta giocando la sua sopravvivenza politica”.

 

con reg lascarisIL DIBATTITO IN AULA

La vicepresidente Daniela Ruffino, delegata alla Consulta regionale europea ha parlato della necessità di “coniugare le politiche di sicurezza con quelle di accoglienza. Contrastare l’ingresso illegale e prevedere fondi per l’integrazione sociale. Gli stanziamenti della Commissione europea sono insufficienti”.

Secondo il responsabile dell’area immigrazione e vicesegretario della Federazione piemontese dell’Aiccre (Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa), Davide Rigallo “la rivendicazione rispetto al sistema di asilo che viene definito comune, debba diventare unitario e superare le 28 differenza che esistono nei diversi stati” in base al parere della Commissione cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (Civex) del Comitato delle regioni e dei poteri locali.

Michele Pacciano, presidente nazionale dell’Aiccre, ha sottolineato la necessità che “all’interno della Conferenza Stato-Città, voluta dalla legge del 2012 siano previste annualmente due sessioni sulle politiche europee e il ruolo degli enti locali”.

Il segretario regionale dell’Aiccre, Alfonso Sabatino, ha lamentato che “anche causa la crisi economica le decisioni vengono prese a livello centralizzato mentre i poteri regionali e locali rivendicano la priorità degli interventi umanitari rispetto alle esigenze di sicurezza”.

Sergio Pistone, in rappresentanza del Movimento federalista europeo, ha manifestato preoccupazione per “una Ue sull’orlo del disfacimento causa la sfida del processo migratorio che mette in crisi l’accordo di Schengen. Ci vorrebbe un piano Marshall per l’Africa”.

Lamine Saw, in rappresentanza della Cgil, ha rivendicato “il contributo dei migranti come soggetti attivi nella costruzione del Paese e del suo futuro”.

Paolo Pozzo della Cisl ha rilevato “il necessario contributo degli enti locali per l’accompagnamento dei migranti”.

Il rappresentante del Coordinamento dei comuni per la pace, Edoardo Daneo, si è focalizzato “sull’incapacità di prendere decisioni senza il contributo degli enti locali”.

Il segretario generale del Comitato italiano città unite, Paolo Morello, ha sottolineato “l’importanza di rendere operativi i pilastri su cui si fonda l’Agenda”.

Tra i diversi consiglieri intervenuti Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) ha perorato la causa di “un riesame del Regolamento Dublino III che penalizza particolarmente l’Italia” ed ha stigmatizzato “il business dei profughi che si sta sviluppando” oltre a mettere in guardia contro quel “razzismo al contrario” di alcune amministrazioni, come quella della Città di Torino, che in tema di welfare rischia di “causare guerre tra poveri”.

Daniele Valle (PD) ha parlato di “assenza e dimenticanza delle questioni di politica internazionale nel dibattito in atto nel nostro Paese” ed ha sottolineato la necessità di “solidarietà tra gli stati e di solidarietà tra le persone”.

Gian Luca Vignale (FI) ha osservato che “l’Agenda, votata nel maggio 2015 è già ampiamente superata dagli avvenimenti, rimane valido il principio della salvaguardia della vita umana” ed ha sottolineato come nel documento dell’Aiccre si dica “dell’impossibilità di avere successo se i processi decisionali avvengono solo a livello centrale nei vari stati”.

Mauro Campo (M5S) ha criticato il “regalare soldi alla Turchia, in quanto parte in causa nella crisi siriana che provoca flussi migratori” e la cattiva gestione italiana a fronte di “numeri di migranti molto inferiori rispetto alla Grecia”.

AB – www.cr.piemonte.it

Torino tutta al femminile per la giornata internazionale della donna

Tra una mimosa e un sentito augurio, la città di Torino ha voluto dare spazio e voce a quei temi che ogni giorno, in un modo o nell’altro, finiscono sulle pagine dei giornali e nella case di ognuno di noi

dora palloni

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la città di Torino “si tinge di rosa” e urla a gran voce il suo sostegno per tutte quelle donne che ogni giorno subiscono una qualsiasi forma di violenza o di ingiustizia.

Domenica 6 marzo, la maratona JUST THE WOMAN I AM,manifestazione organizzato dal Sistema Universitario torinese a sostegno della ricerca sul cancro, ha aperto le porte ad una serie di eventi e di attività che si susseguiranno durante l’ 8 marzo.

Un’ intera giornata che avrà come protagoniste le donne e la difficile realtà che molto spesso alcune di loro sono costrette ad affrontare. Tra una mimosa e un sentito augurio, la città di Torino ha voluto dare spazio e voce a quei temi che ogni giorno, in un modo o nell’altro, finiscono sulle pagine dei giornali e nella case di ognuno di noi.

Ad esempio, presso la Cavallerizza Reale, nel corso della giornata, si terrà l’evento di presentazione della Carta di Intenti “Io parlo e non discrimino”: iniziativa promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte -in collaborazione con l’Università degli studi di Torino- per promuovere l’uso non discriminativo della lingua da un punto di vista di genere. Oltre a importanti cariche istituzionali, faranno il loro intervento anche molti docenti universitari e alcuni professionisti nell’ambito dei media.just woman donna

Altra iniziativa importante riguarda l’Associazione Telefono Rosa Piemonte che, come accade ogni anno, “approfitta” della giornata dell’ 8 marzo per far uscire il suo Report annuale: 688 i casi di donne vittime di violenza che quest’anno sono stati accolti dall’associazione, 175 casi di stalking e 331 i figli vittime di violenza assistita.

Dati preoccupanti e significativi che però non fanno perdere la speranza e la convinzione che dalla violenza si può e si deve fuggire; messaggio questo presente anche sul nuovo manifesto dell’Associazione, che vede come protagonisti i sorrisi delle donne liberate dalla violenza maschile.

Il Comune di Torino ha inoltre pensato di omaggiare “l’altro lato dell’universo” riducendo (o in alcuni casi annullando), il costo dei biglietti per spettacoli teatrali, mostre, visite al museo, presentazioni di libri e molti altri eventi culturali presenti in città. Infine, il Consiglio Regionale ha deciso di organizzare in tredici sale cinematografiche piemontesi, la proiezione -per scuole medie e superiori- del nuovo film di Sarah Gravon, “Suffraggette”.

A chi fosse ancora convinto che l’ 8 marzo rappresenti semplicemente locali pieni e intrattenimento spesso di basso livello, la Città di Torino ha voluto dimostrare che con intelligenza e coscienza si può omaggiare “quello” che andrebbe festeggiato e celebrato ogni giorno: il rispetto della donna.

                                                                                                         

                                                                                                                              Simona Pili Stella

Sorpresa: i treni in Piemonte sono puntuali al 90,5 per cento e i passeggeri crescono

treni bimbatreni p susatreno p nuovaI dati riguardano i convogli regionali, per i quali, inoltre,  le cancellazioni di corse sono state dimezzate

Spesso si parla male (anche a ragione) delle condizioni delle ferrovie. Ma almeno un dato è positivo: nei primi due mesi del 2016, infatti, nella nostra regione il 90,5% dei treni  ha rispettato la puntualità, arrivando entro i 5′ dell’orario previsto. I dati riguardano i convogli regionali, per i quali, inoltre,  le cancellazioni di corse sono state dimezzate. I dati sono di  Trenitalia, che sottolinea l’incremento pari al +6,7% rispetto a gennaio-febbraio 2015, del numero dei passeggeri.Nelle fasce orarie ad alta frequentazione la puntualità aumenta la mattina al 92,2% e si attesta al 91% nel pomeriggio. Negli stessi due mesi sono state effettuate in tutto 42126 corse, per un totale 3.048.340 di chilometri percorsi. Le performance di Trenitalia Regionale Piemonte risultano quindi tra le migliori in assoluto a livello europeo, al pari della Baviera –  87,3% – 91,3%  – e con le prestazioni di eccellenza delle compagnie regionali del Regno Unito ( tra 90 e 91,6%).

 

(Foto: il Torinese)

Mirafiori, inizia la nuova era? Finalmente parte la produzione del suv Maserati Levante

MIRAFIORI FACCIATAL’intesa con Fca  per un nuovo anno di cassa integrazione era stata siglata a gennaio seppur in un incontro separato, anche dalla Fiom

L’obiettivo era far ripartire Mirafiori. I “duri e puri” della Fiom avevano condotto trattative separate rispetto agli antri sindacati, ma poi l’accordo è stato raggiunto in Regione per il nuovo anno di cassa integrazione straordinaria alle Presse dello stabilimento di Mirafiori. L’intesa con Fca era stata siglata a gennaio seppur in un incontro separato, anche dalla Fiom. Le aspettative su Mirafiori sono notevoli: il rilancio della storica fabbrica, infatti, dovrebbe passare dalla produzione del nuovo suv Maserati Levante.

E, infatti, parte proprio in queste ore nello storico  nello stabilimento di quella che fu Fiat ed oggi è Fca la produzione del primo suv della casa del Tridente. Il nuovo veicolo sarà presentato ufficialmente domani al Salone di Ginevra. E’ il coronamento della gamma delle berline e delle sportive della casa automobilistica, che ha realizzato Quattroporte, Ghibli, GranTurismo e GranCabrio.

(Foto: il Torinese)

Caso Rosboch, non si trova la pistola. Controlli su auto e case dei tre arrestati

rosboch 23defilippi rosbochSono stati setacciati ii boschi di Rocca Canavese: lì, Roberto Obert, il complice e amante di Gabriele, in carcere anche lui  per l’assassinio, dice di avere seppellito l’arma

Non si trova ancora la pistola che di  Gabriele Defilippi, il 22enne in carcere per l’omicidio dell’insegnante Gloria Rosboch. I carabinieri, coadiuvati dai militari del 32/o Genio guastatori dell’Esercito, specializzati nell’individuare oggetti metallici in scenari di guerra. Sono stati setacciati ii boschi di Rocca Canavese: lì, Roberto Obert, il complice e amante di Gabriele, in carcere anche lui  per l’assassinio, dice di avere seppellito l’arma. Prossimamente potrebbe essere organizzata una nuova ricerca alla presenza dello stesso Obert che ha affermato di essere in grado di indicare  il luogo in cui la pistola, che non è stata usata per il delitto ma potrebbe essere stata impiegata in altre vicende sospette, è stata nascosta.

 Nel frattempo i carabinieri del Ris di Parma saranno  nei prossimi giorni a Ivrea  per le   analisi dell’inchiesta su Gloria Rosboch, che riguarderanno le auto e gli appartamenti dei tre arrestati: Gabriele Defilippi,  Roberto Obert e Caterina Abbattista, mamma del giovane. Sono in corso le analisi di computer e telefoni cellulari.

Ci sono altre persone coinvolte nella truffa dei 187 mila euro rubati alla povera Gloria?

defilippi rosbochLa Stampa scrive che la professoressa si sarebbe confidata con un’amica, dicendole che con il giovane si trovava a proprio agio, che c’erano state lunghe chiacchierate, cene  e anche qualche bacio
 

I carabinieri hanno ascoltato in procura a Ivrea la  giovane fidanzata, 20 anni, marocchina, di Gabriele Defilippi. La ragazza, interrogata dal procuratore Giuseppe Ferrando,   era tornata in Marocco pochi giorni dopo l’omicidio di Gloria Rosboch.  Si è presentata spontaneamente dopo essere rientrata in Italia. Secondo quanto si apprende avrebbe negato di sapere qualsiasi cosa sul delitto. La giovane non è indagata ma è stata ascoltata in quanto persona informata sui fatti. Ci sono altre  persone coinvolte nella truffa da 187 mila euro rubati all’insegnante di Castellamonte? E’ ciò che gli investigatori cercano di scoprire.  Dell’ omicidio sono accusati Gabriele, il suo amante Roberto Obert e la mamma del ragazzo, Caterina Abbattista. Intanto emergono nuovi dettagli sul rapporto tra Gloria e Gabriele.rosboch La Stampa scrive che la professoressa si sarebbe confidata con un’amica, dicendole che con il giovane si trovava a proprio agio, che c’erano state lunghe chiacchierate, cene  e anche qualche bacio.  Gabriele, come è noto, aveva promesso alla povera donna una nuova vita in Costa Azzurra e un nuovo lavoro in una società finanziaria inesistente, per estorcerle il denaro. Quanto è accaduto in seguito è cronaca nera.