Il presidente della Giunta regionale Sergiop Chiamparino sulla propria pagina Facebook https://www.facebook.com/SergioChiampa ha pubblicato il contagiorni della mancata risposta del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli alla lettera inviatagli dalla Regione il 5 giugno scorso, con la quale si chiedeva un incontro per approfondire la situazione delle infrastrutture piemontesi, in particolar modo della Asti-Cuneo.
La “cornice” ideale per una politica di sostegno e sviluppo della montagna è l’Europa: il 40% del territorio dei 27 paesi dell’Unione è classificato tale, ospitando quasi il 20% della popolazione complessiva. Milioni di cittadini europei hanno a che fare ogni giorno, direttamente o indirettamente, con la montagna, e tra questi molti di noi italiani che viviamo in una penisola tagliata, in latitudine e longitudine, dalla dorsale alpina e da quella appenninica. In questi territori il “confine” non è mai stato una insormontabile barriera, una divisione netta e impenetrabile ma un punto d’incontro e di scambio. Basterebbe pensare alle colonizzazioni dei walser per farsene un’idea. Queste realtà sono una parte importante del continente e del nostro paese e la politica ha il dovere di approntare risposte, non solo amministrative, efficaci e razionali. Il VCO ne sa qualcosa. Piuttosto che ipotizzare cambi di regione attraverso illusioni referendarie, occorrerebbe rivendicare da Stato e Regione più attenzione. E farlo in modo unitario e non dissonante. Anche a livello comunitario, nonostante i tanti sforzi , non vi è una efficace politica per i territori montani in conseguenza delle notevoli differenze che caratterizzano la montagna europea sia dal punto di vista geografico che da quello sociale ed economico. Nel Trattato di Lisbona era previsto, per la prima volta, uno specifico riferimento ai territori montani laddove, trattando il tema della coesione economica, sociale e territoriale si scriveva “ tra le regioni interessate, un’attenzione particolare [sia] rivolta (…) alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi
naturali e demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna”. Ben più di un appiglio, ben oltre un semplice intento. Negli anni a venire le politiche e le scelte dell’Unione Europea avranno ricadute sempre più importanti sulla vita dei cittadini, in particolare di coloro che vivono in montagna. Basta pensare alle grandi questioni dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente, dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e del turismo sostenibile. Temi che saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività del sistema. Nell’arco alpino é in particolare
urgente sviluppare un progetto di coesione territoriale che sappia valorizzare le potenzialità di questo unico spazio geografico al centro dell’Europa, condiviso da otto Stati nazionali. Un progetto che può crescere se saprà dar corpo ad una nuova “piattaforma alpina” fondata su tre obiettivi: attuazione delle politiche di coesione nelle aree montane; rilancio della competitività economica ( valorizzando le proprie risorse); crescita del peso politico del sistema territoriale. In questo quadro il VCO, provincia di confine in una delle regioni più europee, il Piemonte, ha le carte in regola per coniugare ogni azione utile allo sviluppo locale con l’autogoverno del suo territorio. A patto che sappia far valere le proprie ragioni senza dividersi e senza imboccare avventurose scorciatoie che rischiano solo di illudere e poi di lasciare spazio al disinganno e alla frustrazione.
Chiamparino: “La Tav si farà. W la France”
Per il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino la Tav Torino-Lione è un’opera che si sta già realizzando. “Ha solo bisogno che nessuno metta il bastone fra le ruote. Se visitando il cantiere francese il ministro se ne convincerà W la France”, dice il governatore e “se non se ne convincerà, lo convinceremo noi”. Il presidente interviene in relazione all’annuncio dato dal comitato Transalpine secondo il quale il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli visiterà il cantiere francese della Tav. “I piemontesi – aggiunge Chiamparino -aspettano risposte anche sulle altre infrastrutture: il completamento della Asti-Cuneo, che è poi oggetto della mia lettera a Toninelli . Se il ministro non vuole incontrare il presidente della Regione è libero di farlo, ma i piemontesi hanno diritto di sapere se la soluzione raggiunta dal precedente governo – che può consentire di far partire subito i lavori sulla tratta mancante – va bene, oppure, in caso contrario, quale è la soluzione proposta dal governo“.
MiTo rilancia l’intesa tra Torino e Milano
La storica rivalità tra Torino e Milano, di questi tempi dovrebbe piuttosto lasciare il posto a una proficua collaborazione. E’ l’era delle vacche magre e sul piano turistico e culturale, per incominciare, i capoluoghi di Piemonte e Lombardia dovrebbero trovare un’intesa più organica per fare massa critica contro una crisi economica ancora ben presente. Se una prova di sinergia potrebbe venire dalle Olimpiadi invernali grazie alla candidatura multipla, un buon segnale lo si vede già dalla ormai rodata rassegna culturale MiTo, il festival che torna dal 3 al 19 settembre e che offrirà 125 appuntamenti fra Milano e Torino. Saranno di scena concerti a prezzi ridottissimi in luoghi anche insoliticome le Officine Grandi Riparazioni, così da far meglio conoscere il patrimonio urbano, con un’introduzione di alcuni minuti per accogliere e coinvolgere il pubblico. Quest’anno sono molte le prime esecuzioni assolute o italiane e tutti gli appuntamenti saranno legati da un filo conduttore: la danza. E, notiziona, è arrivato anche un finanziamento statale di 195 mila euro.
In piazza Castello per la nave Diciotti
Sono scesi in piazza a centinaia, ieri sera a Torino, di fronte alla prefettura per il presidio “Call for solidarity: confini aperti da Torino a Catania”. L’iniziativa è stata organizzata dal laboratorio culturale autogestito Manituana e dal centro sociale Gabrio “per contestare l’orrore della nave Diciotti e per chiedere una rottura definitiva con queste politiche sull’immigrazione, per ottenere confini aperti e libertà di movimento per tutti”. “Nessuna pace per Salvini”, è la scritta su manifesti affissi in piazza Castello. Sono intervenuti alla manifestazione anche esponenti dell’associazione Rainbow4africa, di Emergency, e delle Acli, insieme ai sindacati di base e di movimenti di sinistra. C’era anche l’assessore regionale Giovanna Pentenero.
(foto fb Gabrio)
Chiamparino: “In Piemonte strade monitorate”
Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino afferma che in Piemonte “non ci sonno allarmi particolari per le infrastrutture viarie. In merito alle autostrade, aggiunge il presidente “siamo in contatto con i tecnici dei concessionari che stanno facendo i controlli e allo stato attuale non sembrano esserci criticità”. Secondo il governatore il sistema regionale è attentamente monitorato e sono già in pista interventi per i quali sono stati destinati oltre 800 milioni , di cui il 90% spendibili già nel periodo 2018-2019″. Chiamparino ha poi proposto una regia delle Regioni, singolarmente o per gruppi di area territoriale, come ad esempio il Nord Ovest, per vigilare sul rispetto delle concessioni dei privati che gestiscono le autostrade.
Allerta temporali. Ma domenica torna il sole
Sono previsti in queste ore forti temporali e l’allerta gialla diramata dalla protezione civile si estende a due terzi della regione. Il bollettino Arpa esclude soltanto l’area che va dalla valle Orco alla valla Stura di Demonte. Dopo il grande caldo dei giorni scorsi è previsto vento con rischio di locali allagamenti, fulmini, con caduta di alberi e frane. I temporali sono già presenti da ieri sera sui settori alpino settentrionale e nord-occidentale. Mentre da oggi saranno interessate anche le pianure e le zone appenniniche. Domenica in Piemonte il cielo tornerà sereno, anche se si prevedono forti venti. (Foto: il Torinese)
Ponti e sicurezza, Anci: “Bisogna pianificare”
Il presidente dell’Anci piemontese, Alberto Avetta, a proposito della nota del provveditore interregionale per le Opere Pubbliche che, dopo il crollo del viadotto Morandi di Genova, richiede agli enti locali una relazione sugli interventi infrastrutturali ritenuti necessari in base alla priorità entro il 30 agosto, sostiene che “Dieci giorni sono pochi per il monitoraggio delle infrastrutture. Bisogna tornare a fare ciò che le Province hanno sempre fatto, la pianificazione. Occorre pensare, progettare e finanziare opere pubbliche in grado di esprimere un’idea di futuro chiara. Lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità passa dalla nostra capacità di tornare a elaborare strategie e realizzarle”. Avetta ricorda come negli anni ’60 la Provincia di Torino “diede un contributo fondamentale, sia in termini di progettazione sia di risorse, alla realizzazione dell’Autostrada Torino-Milano e della tangenziale”.
Sono 11 gli ospiti del Cpr – Centro permanente per il rimpatrio di Torino espulsi dal territorio nazionale italiano dopo una rivolta scoppiata all’interno della struttura: otto tunisini e tre marocchini. La Questura di Torino prosegue le indagini. Gli agenti stanno visionando le immagini delle telecamere a circuito chiuso per attribuire le azioni violente ai responsabili. Era il 6 agosto quando un gruppo di ospiti del Cpr aveva danneggiato muri e finestre e lanciato mattoni, vetri, chiodi e oggetti metallici contro le forze dell’ordine. Alcuni ospiti avevano inoltre incendiato materassi e masserizie ed erano saliti sul tetto minacciando di ferirsi. Altri episodi di violenza si erano verificati l’11 e il 12 agosto scorsi .
(foto archivio)
Grande caldo fino a 36 gradi
Sarà ancora grande caldo a Torino e Piemonte con qualche grado sopra la norma del periodo, a causa dell’alta pressione atlantica rinforzata da aria africana. In aumento le massime fino a mercoledì. Secondo le previsioni dell’ Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale si registreranno 36 gradi martedì nel Novarese, 35 nell’Astigiano e nel Torinese.