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Appendino: “Villaggio olimpico alla Thyssen”

Non si prevede di costruire nulla ex novo e neanche di  fare debito. E saranno Olimpiadi green. Questi per la sindaca Chiara Appendino i principi della candidatura di Torino ai Giochi olimpici invernali  del 2026. Il pre – dossier verrà inviato domani al Coni, con le “linee guida della città del futuro”, ha detto la prima cittadina in Sala Rossa, informando il consiglio comunale di Torino. “Cerchiamo di fare  – ha comunicato Appendino –  un evento che vada oltre i 15 giorni dei Giochi. Lavoreremo non solo per le Olimpiadi ma per la Torino del 2030. Mettendo insieme i principi dell’Agenda 2020, il piano Torino 2030 e le linee di sviluppo della  città le Olimpiadi possono essere un’occasione per permettere di proseguire la vocazione di Torino utilizzando quello che in passato non ha funzionato e per migliorarlo”. E il villaggio olimpico, in caso di ottenimento delle Olimpiadi,  sarà allestito alla Thyssen per ricucire una ferita della città e dell’intero Paese.

Un riconoscimento al sogno di Adriano Olivetti

Con Ivrea “città industriale del XX secolo”, l’Italia ha consolidato il suo primato nella Lista Unesco dei siti che rappresentano il patrimonio culturale dell’umanità. Un successo per tutto il paese che, per la prima volta, vede riconosciuta nella “capitale dellinformatica” dove è nata l’Olivetti con la sua“fabbrica di mattoni rossi” una delle realtà espressione dello sviluppo industriale più innovativo in tutti i sensi, a partire dal piano sociale. Il lavoro sulla candidatura all’Unesco era iniziato esattamente  dieci anni fa, all’epoca delle celebrazioni del centenario della nascita della Società Olivetti.Un lavoro promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti in collaborazione con il comune di Ivrea e il Politecnico di Milano, appoggiato dalla Regione Piemonte. Il dossier , negli ultimi quattro anni,  si è irrobustito sviluppando il progetto sulla linea della valorizzazione del patrimonio architettonico moderno della città eporediese. Due anni fa, nel 2016, l’intera documentazione è stata trasmessa dall’Italia all’Ufficio del Patrimonio Mondiale Unesco che ne ha verificato la completezza, consentendo all’ organo consultivo di Unesco – Icomos, il Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti – di iniziare nel 2017 e proseguire nel 2018 le valutazioni che si sono concluse con l’importante riconoscimento. L’ area divenuta sito Unesco a Ivrea è composta da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, caratterizzati tutti da autenticità e integrità, visto che hanno conservato i caratteri architettonici dei progetti originari. Dalle prime Officine Olivetti del 1896 alle successive trasformazioni e  ampliamenti tra il 1939 e il 1962, agli edifici che ospitavano il Centro Studi ed Esperienze e la Centrale Termoelettrica, a quelli della mensa, dei servizi sociali e dell’asilo nido, alle case del Borgo Olivetti e del Quartiere Castellamonte, ai due Palazzi Uffici e all’Unità Residenziale di Ivrea Centro.Un vanto e un orgoglio per Ivrea e per tutto il paese anche se, per troppo tempo, non è stata pienamente riconosciuta e valorizzata questa storia più unica che rara nel panorama industriale non solo italiano. Quella olivettiana è un’avventura incredibile che nel1911 vide presentare all’Esposizione universale di Torino la M1, il primo modello di macchina per scrivere uscito dalle officine inaugurate tre anni prima dell’ingegner Camillo Olivetti, per poi diventare nel dopoguerra – sotto la guida di Adriano Olivetti, straordinaria sintesi di imprenditore e intellettuale – l’azienda leader nella tecnologia meccanica dei prodotti per l’ufficio. Una storia che dovrebbe essere studiata nelle scuole e oggetto di riflessione da parte di chi ha pubbliche responsabilità e potrebbe trarne utili elementi per immaginare, colmando pesanti ritardi e grandi torti, un futuro per modelli di politiche e relazioni industiali “a misura d’uomo”.
Marco Travaglini
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I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900

I “Discorsi per il Natale” di Olivetti

il Torinese, pubblicato venerdì 5 gennaio 2018)

Discorsi per il Natale”, agile e interessante pubblicazione delle Edizioni di Comunità, raccoglie e propone tre testi di Adriano Olivetti scritti per le feste di fine anno tra il 1949 e il 1957. I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900. Le idee innovative e comunitarie in campo sociale di questo imprenditore e intellettuale  – ancor oggi  attualissime –  ne testimoniano pienamente la capacità visionaria. Adriano Olivetti fu  capace di portare l’ azienda di famiglia a competere alla pari con i giganti del mercato mondiale della sua epoca, trasformando la città del Castello “dalle rosse torri” nella capitale dell’informatica. Un sogno industriale, il suo, che logicamente mirava al successo e al profitto, ma proponeva anche un progetto sociale che implicava una relazione del tutto nuova e compartecipativa tra imprenditore e operai, oltre a un rapporto qualitativamente alto e molto stretto tra quella che era stata la “fabbrica in mattoni rossi” e la città, capoluogo del Canavese. Tornando al libro, nel primo discorso, datato 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Nel secondo, sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano Olivetti rievoca proprio quel discorso per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. E dice, tra le altre cose: “Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “Ricordati” – mi disse – “che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla perdita del lavoro”. Una grande lezione morale alla quale, nei fatti, accompagnò il suo agire concreto  di imprenditore illuminato. In questi discorsi di Natale emerge la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. Nell’ultimo discorso della breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti ( datata ottobre 1908) l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana. Vi è l’orgoglio per quello che lui stesso definisce “lo spirito della fabbrica” e una potente visione di futuro. Resta, leggendo queste righe, il rammarico per ciò che potevano diventare l’Olivetti , l’industria italiana e il modello sociale del paese se l’utopia di Adriano non si fosse spenta dopo la sua improvvisa e tragica morte, nel febbraio del 1960, quando non aveva ancora compiuto sessant’anni.

Marco Travaglini

Di Maio, pace olimpica tra i pentastellati

L’arrivo del vicepremier Luigi Di Maio sotto la Mole sembra aver sancito la pace olimpica all’interno dei cinque stelle. La sindaca Appendino dopo l’incontro tra il capo politico e i consiglieri grillini a Palazzo Civico dice:  “Ora i rapporti sono ricuciti e siamo compatti nel mandare avanti la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026”. La prima cittadina annuncia che martedì  sarà inviato a Roma  lo studio di fattibilità per  partecipare all’iter di candidatura. Appendino spiega inoltre che Di Maio proporrà al governo le tematiche olimpiche presentate dai consiglieri torinesi , così che siano  da modello per  la gestione dell’evento dal punto di vista dei costi-benefici  per tutte le città candidate.

Tariffe Gtt, ecco cosa cambia

Addio da lunedì ai tradizionali biglietti da obliterare, che  verranno sostituiti dai ticket elettronici  cartacei ma con un microchip. Questi  dovranno essere bippati e conterranno i titoli di viaggio singolo o giornaliero. Al via anche il nuovo biglietto «City», valido  100 minuti su tutta la rete urbana e suburbana, con  una corsa in metropolitana,  al costo di 1,70 euro. Non ci sarà più  il biglietto urbano da 1,50 euro e il suburbano da 1,30 euro. Sarà in vendita inoltre anche il nuovo biglietto «Daily», valido tutto il giorno  per la rete urbana e suburbana con viaggi in metro illimitati, al prezzo di 4 euro, e a 3 euro per chi lo carica su Smart card. La formula  «Park&Ride» permette  invece di lasciare l’auto in uno dei parcheggi di interscambio  Caio Mario, Stura, Venchi Unica e utilizzare tutti i mezzi pubblici per l’intera giornata al  costo di 5 euro. Viene inaugurata  la tariffa giovani per tutti i ragazzi al di sotto dei 26 anni e  gli over 65 dal 1° luglio risparmieranno secondo le varie fasce Isee. Chi ha acquistato un abbonamento Gtt nel 2018 potrà beneficiare della detrazione Irpef del 19%.

 

(foto: il Torinese)

Di Maio incontra i lavoratori di Italiaonline

Il vicepremier Luigi Di Maio ha in programma nella sua visita a Torino per fare da paciere tra i pentastellati sulla vicenda Olimpiadi 2026, un incontro con una delegazione di lavoratori di Italiaonline. L’azienda dell’ex gruppo  Seat PagineGialle ha dato il via alla procedura di licenziamento per 400 dipendenti, soprattutto nella sede di Torino.  Lunedì 2 luglio è l’ultimo giorno utile della procedura ed è previsto un incontro a Roma, al ministero del Lavoro. I dipendenti a rischio consegneranno una lettera al vicepremier e hanno  promosso un presidio per le 18 davanti alla prefettura di Torino in piazza Castello.

Tutti gli investimenti della Regione

Sono davvero molte e tutte importanti le novità contenute nella legge di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020 della Regione Piemonte approvata il 28 giugno dal Consiglio regionale

DALL’UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE – Lo stanziamento per gli investimenti ammonta a 150 milioni di euro, e comprende 82 milioni di spazi finanziari frutto di una legge nazionale, 40 milioni del Fondo sviluppo e coesione per il dissesto idrogeologico, 35 milioni dello stesso Fondo per la viabilità, 40 milioni che saranno girati al Comune di Torino per coprire i debiti pregressi di Gtt (non sono risorse della Regione, ma fondi che entrano nel bilancio in quanto trasferimenti per il risanamento dell’azienda). Viene inoltre formalizzata la riduzione di 200 milioni del capitale sociale di Finpiemonte, con l’obiettivo di rendere la somma immediatamente disponibile per il sistema economico piemontese riallocando 143 milioni sulla “legge omnibus” che riguarda industria, artigianato e commercio, mentre oltre 18 verranno destinati al turismo. “Abbiamo bisogno di riaprire ulteriormente le opportunità per gli investimenti in modo da sostenere l’economia, per molti aspetti ancora in forte sofferenza – afferma il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna – Ci sono settori economici, penso per esempio alle costruzioni, che vivono ancora una situazione molto difficile. Con questo provvedimento mettiamo in campo importanti risorse per gli investimenti, destinate in gran parte alle comunità locali”. Riguardo a Finpiemonte, Reschigna sottolinea “una scelta coerente con il percorso che è stato avviato. Riportiamo 200 milioni nel bilancio della Regione per metterli subito a disposizione del sistema economico piemontese. E lo facciamo con una grande attenzione a non irrigidire il meccanismo, in modo da mantenere flessibilità sulla loro destinazione. A questo punto è necessario aprire un dibattito rispetto alla valutazione di quali siano le politiche che posso costituire incentivi per il sistema economico, e su come indirizzare le risorse per aiutare al meglio la crescita”. I Centri per l’impiego vengono riorganizzati e affidati alla gestione dell’Agenzia Piemonte Lavoro, che riassorbirà gli oltre 400 dipendenti dei Centri assunti a tempo indeterminato e stabilizzerà con l’assunzione a tempo indeterminato i 22 precari in arrivo soprattutto dalla Città metropolitana di Torino. “Su questo fronte – precisa Reschigna – ci siamo impegnati affinché venissero pienamente tutelati i dipendenti e l’abbiamo ottenuto. Ora dobbiamo alzare lo sguardo e riflettere su come questo servizio possa ricollocarsi per diventare davvero il punto di interconnessione oggi mancante fra domanda e offerta di lavoro, come avviene in molti Paesi europei. Senza questo passaggio, non ci sono politiche attive del lavoro che tengano. Inoltre, non vogliamo ripetere la conflittualità già vista nel rapporto tra personale regionale e personale delle ex Province ed abbiamo cercato di creare le condizioni per il rafforzamento dei Centri con la massima tutela dei lavoratori”.  L’assessora Gianna Pentenero aggiunge che “allarghiamo le competenze dell’Agenzia Piemonte Lavoro dando credibilità a un ente che oggi ha 34 dipendenti e che si trasforma assorbendo ex provinciali e organizzando una rete servizi importante”. Cospicue anche le risorse per l’edilizia scolastica, che ammontano a 250 milioni nell’arco del triennio. La legge comprende anche l’internazionalizzazione dell’Agenzia per le adozioni internazionali.

 

Gianni Gennaro – www.regione.piemonte.it
(foto: il Torinese)

Avvocati, non c’è una lira

Scarseggiano  i fondi per gli avvocati dei patrocini gratuiti,  oltre che per i periti, giudici popolari e  testimoni. Dei  9 milioni di euro, richiesti in due tranche nel 2018 per le spese di giustizia, il Ministero non ne ha stanziati nemmeno  cinque. L’Ordine degli Avvocati di Torino lancia quindi l’allarme per una situazione “che va avanti da tempo, ma quest’anno si è aggravata”. Una parte significativa dei fondi è per gli avvocati del patrocinio gratuito, che sono  circa 400 nel penale.

Condannati i No-Tav per l’assalto a Chiomonte

Condanne a 3 anni e 6 mesi di carcere e un risarcimento di 5mila euro per i cinque attivisti  No Tav che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2015, sferrarono insieme con altri un attacco a sorpresa al cantiere Tav di Chiomonte. Sono accusati di resistenza aggravata, detenzione – fabbricazione di armi da guerra e lesioni aggravate. Quella notte fu  ferito un poliziotto, che perse l’udito. L’accusa aveva chiesto pene dai 4 ai 5 anni di carcere, definendo la vicenda come un  “attacco pianificato e organizzato con tecniche militari”.

Olimpiadi: tregua M5S. E sabato arriva Di Maio

Sulla candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026 sembra rasserenarsi il clima all’interno di M5S tra consiglieri pro e contro,  e rientrano le minacce di dimissioni da parte della sindaca Chiara Appendino. La tregua sembra essere stata raggiunta nel corso di un un vertice svoltosi  in Comune. E Luigi di Maio arriverà  sabato a Torino. Intanto  il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato allo Sport, Giancarlo Giorgetti, riceverà il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino a Palazzo Chigi il prossimo 4 luglio, sollecitato ieri dal governatore piemontese, che vuole parlare di Olimpiadi a Torino con il governo.

 

(foto: il Torinese)

La Regione “insegna” il paesaggio

Coinvolgere i cittadini nell’educazione attiva alla tutela dei valori paesaggistici de Piemonte: è l’obiettivo principale della campagna di comunicazione “Il paesaggio è tuo” realizzata dalla Regione e illustrata nel corso di un convegno a Torino. Un kit didattico, un “origami” sugli osservatori del paesaggio, un tabloid, depliant, video, infografiche, cartoline e il sito web Paesaggio Piemonte sono gli strumenti dell’iniziativa messa in campo dall’ente per far conoscere al cittadino i contenuti del piano paesaggistico e della legislazione regionale in materia. “Il paesaggio sarà un tema cruciale per lo sviluppo del Piemonte nei prossimi anni – ha sostenuto l’assessore all’urbanistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – La scommessa è ragionare in una logica sovracomunale, in cui anche gli elementi visivi del paesaggio vengano tenuti in conto”. Del resto molti Comuni ci credono, e quest’anno in 330 hanno fatto domanda per accedere ai fondi, oltre a 13 Unioni di Comuni: un risultato che indica il radicamento del piano paesaggistico nelle realtà locali. Gli altri interventi hanno messo in evidenza l’importanza di rendere il senso di identificazione, coinvolgendo i singoli affinché ciascuno tuteli il paesaggio quotidianamente, nell’ambito di un lavoro che la Regione sta portando avanti da dieci anni per realizzare un percorso culturale condiviso, che sarà il modello per le prossime iniziative e che ha portato a costruire uno strumento che per la sua complessità può essere definito una “Treccani del paesaggio piemontese”.

 

www.regione.piemonte.it