Almeno in parte i roghi sono stati dolosi, anche se al momento i carabinieri non hanno riscontri investigativi certi. Ma il generale Antonio Ricciardi, comandante dell’Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma, dopo un sopralluogo nelle zone della Val Susa colpite dagli incendi degli ultimi giorni rivela che sono stati trovati inneschi non attivati. “Ora siamo impegnati a individuare i responsabili dei roghi” dichiara all’Ansa il generale. Intanto la Regione ha deciso lo stop della caccia nelle aree del Torinese e del Cuneese devastate dalle fiamme.
di Pier Franco Quaglieni
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E’ cominciata la settimana dedicata al culto dei morti che culminerà con i ricordi anche pubblici nei cimiteri. Il clima di questi giorni e’ lontano da quello piovoso e freddo che viene collegato di norma a queste festività . Il culto dei Santi appare abbandonato dai più, forse neppure capito. Quello dei propri morti invece resiste ad ogni tentativo paganeggiante di sostituire la nostra tradizione con una festa a noi estranea come quella di Halloween a cui giustamente l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha opposto un incontro nella Basilica di Superga.
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IL CULTO DEI MORTI
I fiorai registrano un numero di clienti che forse è persino più alto di quelli che hanno a Natale e sembra che la crisi non impedisca a nessuno o quasi l’acquisto di un fiore. I cimiteri brulicano di visitatori .In passato a Torino veniva diffusa ogni anno la guida storico – artistica che scrissi con Romano Campagnoli e che ebbe tanto successo. L’Amministrazione Chiamparino la abolì in seguito alle dimissioni imposte all’Assessore ai cimiteri Giuseppe Lodi, capro espiatorio di errori gravi non suoi e ideatore della medesima. Oggi i miei testi vengono riprodotti su alcune tombe,ignorando parecchie di quelle che io inserii nella guida. Un criterio che non si comprende. C’è, ad esempio, un monumento al capo degli arditi torinesi Carlo Cherasco che io citai; quest’anno è il centenario della fondazione degli Arditi, ma il monumento manca di ogni spiegazione. E così l’eroe del Montenero nella Grande Guerra il maggiore degli Alpini Vincenzo Arbarello a cui pure è dedicata un’importante piazza torinese, è addirittura abbandonato a sè stesso senza neppure un fiore, almeno da parte dell’Associazione Alpini. Ovviamente delle tombe dei caduti della RSI a Torino neppure si parla. Eppure anche quei caduti appartengono alla storia di Torino, una storia tormentata e drammatica, ma pur sempre da ricordare come ogni altra pagina. Mi sembra che l’aspetto del ricordo delle figure storiche nel Cimitero Monumentale, in quello Parco e nei cimiteri di Cavoretto e di Sassi sia stato quasi totalmente abbandonato in controtendenza ad altre grandi città come Genova che fanno del cimitero di Staglieno addirittura un richiamo turistico. Anche i molti torinesi che vanno fuori Torino per il ponte dei Santi, non dimenticano i propri morti. Non è solo il rito cristiano dei morti, ma anche e soprattutto la <<corrispondenza di amorosi sensi>> che lega i vivi ai morti, di cui parlava Foscolo. E’ un culto antico che precede il Cristianesimo e si ritrova in civiltà lontane come quella delle Egizi, degli Etruschi, dei Romani. A Torino da alcune decine d’anni è attecchita l’usanza tipicamente meridionale dei lumini davanti alle tombe, lumini volti a “illuminare la sotterranea notte” come scriveva Foscolo, di morti.
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LA CREMAZIONE
Ormai da molti anni ha preso piede l’abitudine della cremazione che fino ad un certo punto venne vietata dalla Chiesa. La cremazione ,come rivela anche il nostro cimitero monumentale nella parte riservata ad essa,fu inizialmente un atto di esplicita miscredenza volta a negare l’esistenza dell’anima immortale dell’uomo. Mangiapreti e massoni scelsero quella sepoltura come sfida esplicita alla Chiesa. Poi le cose sono cambiate e oggi la Chiesa cattolica ammette il rito della cremazione. Le cellette occupano poco spazio e la cremazione appare una soluzione igienica. Certamente gli spazi angusti riservati a tutti senza distinzione (La livella di Totò) cozzano contro il valore della tomba che non è solo un privilegio dei ricchi che possono permettersi monumenti, mentre i poveri finiscono inumati nella nuda terra. I sepolcri hanno anche un valore storico e quello delle donne e degli uomini che hanno lasciato di sè un ricordo importante, è giusto e non legato alla posizione economica dei medesimi. Il tempio di Santa Croce a Firenze con le tombe dei grandi Italiani da Machiavelli ad Alfieri è forse l’esempio più illustre di come una Nazione possa trovare in alcune tombe il senso della propria storia, venendo esse indicate ad esempio delle future generazioni. L’idea della celletta con le ceneri o addirittura la dispersione delle ceneri è un modo di intendere la morte eguagliatrice( che annulla in certa misura anche il valore della vita)non sempre accettabile ,anche se non c’è nulla di più privato della morte e quindi ciascuno ha diritto a scegliere la sua ultima dimora come e dove meglio crede. Diceva Orazio che egli non sarebbe morto per intero perché lasciava la sua opera. In questi casi il ricordo dei posteri è dato dall’opera lasciata che sopravvive alla fine della vita mortale.
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ANCHE GLI ANIMALI HANNO UN’ ANIMA
Anche gli animali hanno diritto di essere ricordati ,adesso ci sono piccoli cimiteri privati per loro o c’è la possibilità di conservarne le ceneri in casa. Scriveva Goffredo Parise che “tutti gli animali hanno un’anima”. Ed è proprio così. Quando penso ai miei cani e gatti non li penso nell’Ade tenebroso ma li penso che corrono felici nel Paradiso degli animali. Ho riletto Il giorno dei morti di Pascoli e nella lacrimevole poesia pascoliana ho ritrovato il senso profondo dell’affetto che lo legava ai propri defunti. In modi totalmente diversi, siamo in tanti a dedicare il nostro pensiero ai nostri morti, non solo attraverso la preghiera cristiana, ma anche attraverso il ricordo. Non è necessario andare in visita alle loro tombe , a volte basta un pensiero, un oggetto ,un libro. I morti vivono anche attraverso le loro opere e loro cose. Io indosso spesso un orologio di mio padre e mi sembra di averlo insieme a me.
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HALLOWEEN E IL NICHILISMO
Anche i nostri amici che non sono più ritornano alla mente in modo più forte nel ricordo. Quando vado al Camposanto per i miei, per mio Padre in modo particolare, passo sempre alla tomba di Mario Soldati e parlo un attimo con il suo <<cenere muto>>. E poi il 4 novembre, Giorno della Vittoria, parlerò come sempre nella piazza del Comune di Alassio con un ricordo ai Caduti di tutte le guerre ,compresi implicitamente anche i miei zii volontari morti nella Grande Guerra. Per me questi giorni sono una commistione di ricordi famigliari e patriottici profondi che non riesco e non voglio disgiungere. Alla faccia di Halloween e di un processo di imbarbarimento in atto che non posso accettare, come mi risulta inaccettabile il nichilismo che distrugge ogni speranza oltre la morte. Il laico Benedetto Croce scriveva che “la vita intera è preparazione alla morte”: di fronte ad essa siamo colti da quel senso del mistero che oggi non si vuole più riconoscere. Siamo tornati quasi inconsciamente a certo meccanicismo settecentesco e successivamente al positivismo tardo ottocentesco che faceva delle vita un fatto meramente materialistico e biologico. Queste giornate dedicate al ricordo dei defunti ci dimostrano che per tante persone il rapporto con i morti è un qualcosa che travalica le fedi religiose e ci richiama a valori intimi e di civiltà che rendono l’uomo del 2000 non diverso da quello dei millenni passati. Io ho cominciato ad apprezzare la sensibilità di un’amica, quando ho saputo che ogni domenica si reca alla tomba del marito morto. Un atto di amore che va oltre la morte.
quaglieni@gmail.com
Migliora la situazione dei roghi, dopo giorni di emergenza. In queste ore i vigili del fuoco e i volontari dell’Aib stanno spegnendo gli ultimi roghi attivi, in Valle di Susa, Pinerolese e Canavese. Fortunatamente il vento è diminuito consentendo di controllare le fiamme. In ogni caso l’allerta è sempre alta, anche per i focolai che sono ancora attivi a Mompantero, Cumiana, Locana e Cantalupa. Va meglio anche nel Cuneese, dove sono tre gli incendi in corso. L’Ansa informa che in alta valle Stura l’emergenza è stata dichiarata conclusa ed è stata riaperta la statale 21 del Colle della Maddalena. Pericolo scongiurato nel vallone dell’Arma di Demonte e a Casteldelfino.
(foto: il Torinese)
In Piemonte fino a ieri sera i roghi ancora attivi erano 11. Al lavoro 153 vigili del fuoco e 600 volontari Aib, 15 mezzi aerei impiegati – informa l’Ansa – tra cui quattro Canadair, due elicotteri drago, otto elicotteri regionali e un Erikson. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha partecipato intanto al vertice sugli incendi tenutosi a Torino. “Non sono stati trovati dispositivi già consumati, ma pronti ad agire. Quindi ci sono stati o si presume che ci possano essere state attività di carattere doloso”. Ha proseguito il ministro: “le indagini sono in corso e l’elemento doloso non è unico ma dominante. Le forze dell’ordine stanno monitorando: se dovesse ricominciare il vento qualcuno potrebbe avere l’idea di riattivare i focolai”. “Ci troviamo di fronte a un evento collegato a condizioni climatiche particolari, dove il quadro è più contenuto ma la situazione è analoga a quella del Portogallo”.
Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in un’intervista al Corriere della Sera descrive così la situazione della montagna piemontese ferita dagli incendi di questi giorni:
“I terreni sono secchi come il ferro. La terra, sotto strati di foglie secche, se la tocchi rimbomba. Il fuoco va dove il vento lo fa andare. C’è una guerra contro le fiamme casa per casa che coinvolge i volontari dell’Antincendi boschivi e i Vigili del fuoco per difendere le abitazioni – prosegue – Gli elicotteri per il fumo stagnante hanno avuto anch’essi difficoltà a centrare l’obiettivo”. Secondo il presidente “ci sono state denunce di inneschi dolosi che non è sembrato poi fossero tali. Lasciamo alle autorità inquirenti fare il loro lavoro” e che alla base “c’è un problema di pulizia dei boschi. Mi raccontavano che una volta nelle borgate litigavano tra vicini per strapparsi le foglie secche da raccogliere perché le mettevano a fare il lettime nelle stalle. Adesso altro che raccogliere le foglie, c’è un’incuria diffusa”. Su Radio1 ha parlato invece della questione aerei ed elicotteri: “In Piemonte sono operativi 5 Canadair, incluso quello dirottato sull’incendio a Varese. Il problema è che magari le condizioni meteo non permettono di operare, ieri per esempio non consentivano ai Canadair né di approvvigionarsi nei bacini alpini a causa del troppo vento in quota, né di intervenire perché il fumo concentrato in basso non permetteva di centrare gli obiettivi”.
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Sulla sua pagina Facebook, Chiamparino ha inoltre pubblicato un lungo post: “Come saprete sabato e domenica sono stato nei luoghi colpiti dagli incendi: Bussoleno, Caprie, Rubiana, Giaveno, Cantalupa, Locana, accompagnato dai volontari dell’A.I.B, dai vigili del fuoco, dai sindaci, dalle persone che lì abitano. Ho visto con i miei occhi, ieri, la guerra contro il fuoco, combattuta casa per casa, e le difficoltà dei soccorritori alle prese con il vento e il fumo. Ho visto anche la grande preparazione e professionalità di un sistema che funziona, persone con esperienza e competenza che sanno come e quando agire. Siamo in emergenza dal 5 ottobre, sono passati 25 giorni, e l’emergenza continuerà fino a quando non ci saranno mutamenti delle condizioni meteo. Ma anche in questi giorni di massima emergenza non c’è stato un danno alle persone, sono stati marginali i danni alle cose o alle infrastrutture: non è stata fortuna, ma l’abnegazione e la professionalità dei volontari e degli operatori antincendio, che sono arrivati in Piemonte da ogni parte d’Italia e che ringrazio ancora. Sono invece un po’ stufo di tutti quelli che in questi giorni di emergenza si stanno scoprendo allenatori della Nazionale sbandierando soluzioni e schemi di sicuro successo: perché non ne esistono, e perché la lotta al fuoco è seria e va affrontata con competenza, non con faciloneria e improvvisazione. Credo che non spetti alla politica decidere quali e quanti Canadair far alzare in volo, ma spetta alla politica metterli a disposizione, ed è quanto abbiamo fatto quando abbiamo dato piena disponibilità di budget per tutte le operazioni di soccorso, sulle quali devono però decidere i corpi addetti”. Dal 10 ottobre le squadre antincendio regionali e dei Vigili del fuoco hanno dovuto affrontare più di 300 incendi, più o meno importanti, con l’impiego di circa 300 volontari per turno. Soltanto domenica 29 sono stati gestiti 39 incendi con 602 volontari coadiuvati dai Vigili del Fuoco. I mezzi impiegati sono stati 195 ed è stata allertata anche la componente della Protezione civile, pronta a dare assistenza alla popolazione su richiesta dei sindaci”.
GG – www.regione.piemonte.it
AGGIORNAMENTO Evacuati ieri, oggi tornano a casa i 650 abitanti di Mompantero. Il vento, fortunatamente, è in calo. L’autostrada Torino-Bardonecchia, che era stata chiusa tra Chianocco e Oulx, ora è riaperta. Otto vigili del fuoco sono rimasti intossicati nel corso delle operazioni di spegnimento che proseguono, anche con l’ausilio dei canadair.
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Sono ancora ore critiche per gli incendi in Piemonte. A Susa è stata evacuata una casa di riposo con 190 anziani ed è stato predisposto un centro di accoglienza per 200 persone. E’ stata chiusa l’autostrada Torino-Bardonecchia tra Chianocco e Oulx. Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, che in questi giorni è stato nella zona dei roghi ha sottolineato che “Le operazioni, coordinate da chi ha la sensibilità e le competenze per farlo, devono continuare sino a che l’allarme non finirà. Un ringraziamento va pertanto rivolto ai volontari dell’Aib, della Croce Rossa, della Protezione civile e ai Vigili del fuoco. La Regione ha deciso di coprire le spese necessarie per l’utilizzo dei mezzi aerei”. Molti i giovani sono arrivati nelle zone in fiamme per unirsi ai volontari. La Regione sottolinea in una nota che “occorre una pianificazione forestale e una gestione sostenibile della ricchezza bosco, perché ci sono boschi abbandonati e terreni incolti da recuperare. In questa direzione potrà giocare un ruolo importante la recente legge regionale sull’associazionismo fondiario”. Fino a poche ore fa erano ancora attivi 13 incendi nei territori di Mompantero, Bussoleno, Traversella, Cumiana, Locana, Roure, Cantalupa e Frossasco in provincia di Torino, Demonte, Pietraporzio, Casteldelfino e Bellino in provincia di Cuneo. Non va dimenticato che una volta spento un incendio si dovrà lavorare ancora per 30-40 giorni fino ad arrivare al terreno, in modo da evitare casi di ripresa del fuoco. Sulla pagina Fb del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco si legge che non ha avuto sosta ” l’azione di spegnimento da parte dei vigili del fuoco dei numerosi fronti di incendio che stanno interessando sia la provincia di Cuneo, in particolare i comuni ad alta quota di Bellino e Casteldelfino, e sia quella di Torino. Dal 15 ottobre sono stati effettuati dalla flotta aerea del Corpo Nazionale 437 lanci. Nel cuneese stanno operando 10 squadre di vigili del fuoco via terra, supportate da un Canadair ed un S64 Erickson, divise tra i territori di Bellino, Pietraporzio e Casteldelfino. In provincia di Torino sono 40 le squadre VVF che stanno fronteggiando i roghi e, nonostante il forte vento e la non piena visibilità a causa delle nubi di fumo, 4 i Canadair in volo”. Le maggiori criticità si sono verificate nei comuni di Monpantero, Locana, Frossasco, Cantalupa, Cumiana e Traversella. Un sospetto piromane è stato scoperto nel Biellese.
(foto: VV. FF. Comando provinciale Torino)
“In due ore noi facciamo dimettere chi si fa condonare una multa per un suo amico mentre, al governo, Renzi e Gentiloni nominano sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, quella che chiedeva a Unicredit di salvare la banca di suo padre”. Dalla Sicilia, a muso duro, Luigi Di Maio, candidato premier in pectore di M5S interviene sul caso di Paolo Giordana, il capo di gabinetto di Chiara Appendino, costretto alle dimissioni dopo la vicenda della contravvenzione di Gtt. “Si tratta di atteggiamenti diversi – aggiunge – ed è questo che fa la differenza tra noi e loro”. Si dice nei corridoi del palazzo che la sindaca abbia fatto di tutto per difendere il proprio capo di gabinetto. Ma alla fine ha prevalso la linea imposta dai vertici di M5S.
La vasta nube di fumo provocato dagli incendi boschivi, visibile anche dai satelliti, ha provocato un valore record per le polveri sottili, in particolare a Beinasco, dove la centralina di Arpa ha segnalato una concentrazione di 354 microgrammi al metro cubo, di 7
volte la soglia massima di 50. 178 mcg registrati invece alla stazione di Torino Lingotto. Intanto in Val Sangone, dove le fiamme hanno fatto parecchi danni, sono stati trovate tracce di possibili inneschi che forse hanno causato i roghi, ma non vi è certezza su questa ipotesi. Ora i carabinieri forestali conducono le indagini per individuare eventuali piromani. In queste ore il vento era diminuito, ma si prevede possa nuovamente tornare, creando nuovi problemi sul fronte antincendi.
(foto: Valerio Minato)
Sostiene di essere “convinto della correttezza” del suo operato: “lo dimostrerò nelle sedi opportune. Ma mi preme, più di ogni altra cosa, tutelare la Città e l’Amministrazione”. Paolo Giordana, il capo di gabinetto del Comune di Torino ha rassegnato le dimissioni nelle mani della Sindaca Appendino che le ha accolte, pur dicendosi “umanamente dispiaciuta” in un tweet. Quello che veniva definito e si autodefiniva il Richelieu della prima cittadina, considerato artefice principale dell’ascesa di Appendino alla carica politica più alta della città, ha lasciato il proprio ruolo a Palazzo Civico a seguito del contenuto uscito sui giornali, dei verbali delle telefonate intercettate dello stesso Giordana con il presidente di Gtt, da cui emergerebbe la richiesta della cancellazione di una multa per la mancata obliterazione di un biglietto del tram da parte di un suo amico. Giordana era stato interrogato proprio questa mattina dai pm che seguono l’inchiesta sul bilancio della Città. Per molti dipendenti e dirigenti del Comune il capo di gabinetto era considerato “ingombrante” e discusso per il suo iperattivismo. Anche negli ambienti di M5S, alcuni esponenti politici non lo vedevano di buon occhio. Aldo Grasso scrisse di lui sul Corriere della Sera: “Politicamente fluido, competente, abile e spietato: a Palazzo non si muove foglia che Giordana non voglia. Dicono che sia il vero sindaco, il marionettista che muove i fili dell’Appendino (nomen omen). Ma, come ci ricorda Stanisław Lec, «è facilissimo trasformare le marionette in impiccati. Le corde ci sono già»
Il 6 novembre prende il via in Piemonte la campagna stagionale di vaccinazione contro l’influenza. L’assessorato alla Sanità rende noto che lo scorso inverno il malanno ha colpito circa 560 mila persone e sono state somministrate circa 640 mila dosi di vaccino. La Regione punta a vaccinare il 75% degli ultra 65enni e delle persone colpite da malattie croniche. L’assessorato rivolge ai cittadini anche altre raccomandazioni di buon senso: lavarsi spesso le mani, coprire la bocca e il naso quando si starnutisce e tossisce, e restare possibilmente a casa nei primi giorni di malattia per non contagiare altre persone. Nella campagna saranno coinvolti attivamente anche i farmacisti: grazie all’ accordo con la Regione si sono infatti impegnati a sensibilizzare i pazienti sull’importanza di vaccinarsi contro l’influenza.