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Nosiglia: "Patto sociale e rispetto della dignità, soprattutto delle persone deboli e indifese"

serena 1“Dare vita a un patto sociale e generazionale per una più stretta condivisione di intenti e di esperienza di fede tra giovani, adulti e anziani, disponibili a operare insieme per il bene comune e la collaborazione fraterna, sia nella Chiesa che nella società” Questo il messaggio di monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, in occasione dell’omelia di Pasqua, “E infine resta determinante nell’animo di ogni uomo la speranza di un mondo di giustizia e di pace verso tutti, di rispetto e promozione della dignità di ogni persona soprattutto dei più deboli, indifesi, discriminati ed emarginati. Sì, dobbiamo con forza testimoniare il sì di Dio che in Gesù Cristo risorto ha dato il via a una umanità nuova, meno egoista e protesa solo al proprio tornaconto sia personale che sociale e più disposta a costruire dei ponti e non dei muri tra le persone, le culture”, ha aggiunto l’arcivescovo

(foto: il Torinese)

OMELIA DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO, MONS. CESARE NOSIGLIA, ALLA S. MESSA DEL GIORNO DI PASQUA (Torino, Cattedrale, 27 marzo 2016)

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«Non avevano ancora compreso la Scrittura che egli cioè doveva risuscitare dai morti». Più volte nei racconti pasquali delle apparizioni di Gesù egli svolge una catechesi sulla Bibbia per svelare ai suoi apostoli, stupiti e increduli che quanto è accaduto era scritto e in Lui si attua il sì di Dio a tutte le promesse e le attese del suo popolo e dell’umanità intera. La Pasqua è l’annuncio di questo sì di Dio a quanto ogni uomo porta dentro il cuore: la ricerca di un senso della vita che vada oltre le miserie e le sofferenze che affliggono l’esistenza di tanti e si apra alla fede in Colui che ha detto: io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morrà in eterno. Un’altra speranza umana profondissima che la Pasqua accoglie e rilancia con forza è quella di sperimentare l’amore nella sua pienezza di fedeltà e di relazione profonda con Dio e con le persone con cui ci si sente uniti da vincoli strettissimi di un progetto comune di vita come è il matrimonio nella famiglia, o l’amicizia o il comune impegno di servizio solidale. Cristo risorto ha vinto la morte con la forza dell’amore che lo ha sorretto sino alla fine, un amore di perdono, di dono di sé e di gratuità. La speranza in Lui è dunque fonte perenne di questo amore che lui ci offre e che malgrado le difficoltà e carenze proprie della nostra debolezza umana, possiamo gustare anche su questa terra in attesa della sua pienezza nella comunione con Dio. Fa parte delle attese e speranze che la Pasqua aiuta a realizzare anche il lavoro, che in questi tempi rappresenta un problema vitale per tante persone e famiglie. Cristo che ha lavorato con mani di uomo e ha sperimentato la fatica e l’importanza del lavoro accoglie e accompagna con la forza della sua risurrezione il cammino per uscire da questo tunnel che rende precaria la vita e il futuro. Anche qui il sì di Dio all’uomo mediante il suo Figlio si fa vicino e dà vigore alla fiducia di superare le presenti difficoltà e ritrovare coraggio e intraprendenza nell’impegno personale, ma anche nell’azione solidale degli altri. Penso anche ai giovani da un lato e adulti e anziani dall’altro, età che oggi sono spesso divaricate da valori, stili di vita, modelli di riferimento molto diversi e perfino contrapposti che accentuano la separatezza, la solitudine e le difficoltà di dialogo e incontro. Come ben ci descrive il Vangelo di oggi, Giovanni il giovane discepolo del Signore corre veloce verso il sepolcro, Pietro più avanti negli anni va più adagio… ma entrambi guardano alla stessa meta, vedono il sepolcro vuoto e credono, sono uniti dunque nella stessa esperienza del risorto. È questo l’impegno della  comunità cristiana del nostro tempo: dare vita a un patto sociale e generazionale per una più stretta condivisione di intenti e di esperienza di fede tra giovani, adulti e anziani, disponibili a operare insieme per il bene comune e la collaborazione fraterna, sia nella Chiesa che nella società. E infine resta determinante nell’animo di ogni uomo la speranza di un mondo di giustizia e di pace verso tutti, di rispetto e promozione della dignità di ogni persona soprattutto dei più deboli, indifesi, discriminati ed emarginati. Sì, dobbiamo con forza testimoniare il sì di Dio che in Gesù Cristo risorto ha dato il via a una umanità nuova, meno egoista e protesa solo al proprio tornaconto sia personale che sociale e più disposta a costruire dei ponti e non dei muri tra le persone, le culture, le religioni. Una umanità dove l’amore scaccia ogni paura e sa lottare insieme contro ogni forma di violenza e di morte con le forze positive della cultura e dell’ educazione, della giustizia e della fraternità, del rispetto e della promozione della dignità e dei diritti e doveri di ogni uomo, donna, bambino, malato, immigrato, povero. Tutto questo non è utopia o sogno irrealizzabile, ma concreta possibilità ed è fondato sulla fede e sulla comunione con Cristo. È la certezza che animava l’Apostolo Paolo quando afferma: tutto posso in Colui che mi dà forza. Perché sappiamo bene che senza Cristo le speranze umane pure belle e importanti, si infrangono contro gli scogli del peccato e dell’egoismo e da ultimo in quello definitivo della morte. Quante volte e questo avviene anche oggi nel nostro mondo, ci si è illusi che l’uomo moderno avesse in mano le chiavi del Paradiso su questa terra; la scienza, la tecnica, la finanza, la medicina più avanzata possibile, la libertà assoluta del proprio io non più condizionato da regole estrinseche a se stessi, il costante e irreversibile progresso economico e sociale… insomma l’illusione che il regno dell’uomo potesse scalzare quello di Dio. Ma ben presto ci si è resi conto che nessun regno terreno dura a lungo e si regge senza Dio e ogni progresso dell’umanità, ogni speranza, se sono privi di riferimento a Lui,conducono alla morte dell’uomo e a nuove più pesanti duomo1schiavitù. Solo la grande speranza, quella che è veramente affidabile e definitiva, non solo per se stessi ma per tutti, non solo per oggi o domani, ma per sempre, può rompere il cerchio dell’assolutezza che regola le speranze umane e di fatto le vanifica: è la speranza che la Pasqua del Signore rivela possibile e si radica nel cuore e nella vita di coloro che la credono realizzabile. Noi viviamo ogni giorno di piccole o più grandi speranze che ci sorreggono nell’affrontare il cammino della vita. Ma senza la grande speranza pasquale nel cuore, esse non bastano a dare serenità e gioia. 3 Dio è il fondamento di tale speranza, non un Dio qualunque però, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine ed è Padre e Salvatore di ogni uomo e di tutta l’umanità. Il suo regno non è qualcosa di immaginario e lontano in un futuro che non arriverà mai, ma è qui tra noi oggi nella presenza del suo Figlio risorto da morte e dunque vincitore dell’ultimo nemico dell’uomo, il più invincibile. È il suo amore ha vinto anche la morte ci dà la garanzia di poter essere vincitori insieme con lui; è la sua vita che dà la speranza della vita eterna; è la sua azione misteriosa, ma reale nel tempo e nelle vicende della storia che la conduce verso la sua realizzazione secondo il progetto di Dio. Per questo niente di ciò che è veramente umano è al di fuori di questo nuovo umanesimo che nasce dalla Pasqua e orienta ogni realtà della nostra vita al suo fine: il lavoro come la sofferenza, la famiglia, come la società, la cultura e l’educazione, la cittadinanza e i grandi valori della pace e della giustizia. Di questo nuovo umanesimo che è Cristo morto e risorto, noi credenti siamo testimoni e annunciatori e siamo chiamati a farci carico nel tessuto concreto dei comportamenti e delle scelte di ogni giorno. Cari fratelli e sorelle, Questa luce del Cero pasquale acceso durante la notte santa che è qui davanti a voi ricorda che Cristo è la luce che illumina le tenebre del peccato e della morte; egli è a luce di verità e di amore che rende luminosa la sua Chiesa e ogni suo discepolo perché siano portatori nel mondo di quella fede che hanno professato e che si sono impegnati a vivere nel Battesimo, nella Cresima e nelle diverse vocazioni che hanno scelto. È la stessa fede che da duemila anni ha aperto il cuore di tante persone alla speranza affidabile della risurrezione, li ha uniti a Cristo e alla sua Chiesa e li ha resi martiri, santi, confessori della fede e coraggiosi testimoni di fronte a tutti e in ogni ambiente di vita. Di questa schiera facciamo oggi parte anche noi, con tutte le nostre debolezze e peccati, ma anche con la coscienza di essere stati prescelti per grazia ad annunciare il Vangelo della Pasqua vivendolo con gioia in famiglia, come in ogni situazione. A tutti confessiamo con le labbra, crediamo con il cuore e testimoniamo con la carità la preghiera della sequenza pasquale:Cristo mia speranza è risorto.
Sì, ne siamo certi, Cristo è davvero risorto. Tu Re vittorioso portaci la tua salvezza.

La città è in lutto, centinaia di torinesi alla Gran Madre per l'ultimo saluto a Serena

Questa mattina, nella Chiesa della Gran Madre -dove la ragazza era stata battezzata 22 anni fa- Serena è diventata figlia, amica, allieva di tutti; simbolo di terribili tragedie che non dovrebbero capitare

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serena 8serena 1serena2 serena 5Celebrati questa mattina i funerali di Serena Saracino, la giovane studentessa di Farmacia che, insieme ad altre sei ragazze italiane, ha perso la vita nel tragico schianto del bus, avvenuto in Catalogna all’alba di domenica 20 marzo. La cerimonia funebre nella Chiesa della Gran Madre, celebrata dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, insieme al parroco don Alessandro Menzio. Ad attendere il feretro, con i familiari della ragazza c’era il sindaco Piero Fassino. Una chiesa gremita di persone per dareserena 4
serena 3 l’ultimo saluto a Serena; un’intera città che, in silenzio, ha avvolto in un enorme e commovente abbraccio, quei due genitori straziati e lacerati dal più grande dolore che si possa provare.  Chi invece non ha potutoserena 6 essere presente al funerale è Annalisa Riba, l’altra ragazza torinese rimasta, fortunatamente, solo ferita nel terribile incidente del bus . La ragazza è ancora ricoverata nell’ospedale catalano a causa delle sue delicate condizioni di salute; è cosciente ma i genitori non se la sono sentita ancora di dirle la verità su quanto è accaduto alla sua amica Serena e alle altre ragazze sedute vicino a lei.

A Torino è stato proclamato il lutto cittadino, voluto dal sindaco come segno di vicinanza e rispetto per quella vita spezzata troppo in fretta e così improvvisamente. Oggi la città piange Serena e si rammarica per la tragica e prematura scomparsa di sette giovani studentesse, partite per un comune Erasmus e non tornate più. Questa mattina, nella Chiesa della Gran Madre -dove la ragazza era stata battezzata 22 anni fa- Serena è diventata figlia, amica, allieva di tutti; simbolo di terribili tragedie che non dovrebbero capitare.

Simona Pili Stella

(Fotoservizio Essepiesse – il Torinese)

Rafforzate le misure di sicurezza all'aeroporto e nelle stazioni dopo l'attacco al Belgio

alpini sicurezzaSINDONE SICUREZZAIl  questore Salvatore Longo, che ha preso parte al presidio contro il terrorismo promosso dal Comune davanti a Palazzo Civico ha detto  che si stanno rafforzando le misure di sicurezza già in atto

Gli attentati a Bruxelles hanno indotto anche le autorità italiane a innalzare il livello di guardia. Mentre il premier Matteo Renzi riunisce il comitato di sicurezza, anche a Torino si stanno prendendo provvedimenti. Il  questore Salvatore Longo, che ha preso parte al presidio contro il terrorismo promosso dal Comune davanti a Palazzo Civico ha detto  che si stanno rafforzando le misure di sicurezza già in atto, e già rodate positivamente in occasione della visita di papa Francesco e di eventi come l’ostensione della Sindone. Particolare attenzione a obiettivi sensibili come l’aeroporto e le stazioni ferroviarie. In programma una riunione in prefettura del Comitato per l’ordine e la sicurezza allargata a polizia ferroviaria e polizia aeroportuale. Il prefetto Paola Basilone dice all’Ansa: “abbiamo dei dispositivi elevati da novembre dopo gli attentati di Parigi. Certo non è mai abbastanza , le sensibilizzazioni sono quotidiane. Vedremo se arriveranno nuove indicazioni e se si debba passare a un livello diverso di allerta”.

Presidio davanti a Palazzo civico: i torinesi contro l'infamia degli attentati di Bruxelles

parigi4parigi1Alle 18 un presidio di fronte  al Municipio. Fassino rivolge  un appello ai torinesi per ritrovarsi in piazza per manifestare

Il sindaco di Torino Piero Fassino ha commentato gli attacchi terroristici di Bruxelles: “Si rinnova l’orrore di un terrorismo cieco e assassino.I pacchi bomba all’aeroporto, la stazione centrale bloccata, le esplosioni nella metropolitana raccontano ancora una volta di una pianificazione di morte. Seguiamo con sgomento le notizie che si susseguono in modo angosciante e siamo vicini ai cittadini e alle autorità di Bruxelles in queste ore di immenso dolore”. La Città di Torino  ha deciso di promuovere per questa sera in piazza Palazzo di Città alle 18 un presidio di fronte  al Municipio. Fassino rivolge  un appello ai torinesi per ritrovarsi in piazza per manifestare  “lo sdegno contro gli atti di terrore che hanno insanguinato Bruxelles e la vicinanza e il cordoglio per le vittime innocenti di questo ennesimo barbaro attentato al cuore dell’Europa. Seguiamo con sgomento – conclude – le notizie che si susseguono in modo angosciante”.

Il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino aderisce all’appello del sindaco Fassino e invita a ritrovarsi questa sera alle 18 in Piazza Palazzo di Città per manifestare contro gli atti terroristici che hanno colpito la città di Bruxelles. “Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle vittime della barbarie del fondamentalismo islamico, che ancora una volta sceglie di colpire il cuore d’Europa. Fortunatamente nessun nostro concittadino è stato colpito – compresi i dipendenti della nostra sede di Bruxelles che stanno tutti bene – ma non possiamo sentirci in nessun modo lontani o estranei a quanto sta succedendo in Belgio.”

(Foto: il Torinese)

Elezioni comunali, la corsa dei seimila alla conquista di Palazzo Civico e dei quartieri

palazzo civicoLe liste potrebbero essere una trentina. Nel centro-destra è ancora caos, con il notaio Alberto Morano unico punto fermo in quanto candidato di Lega e Fratelli d’Italia, (oltre ad un possibile sostegno nei suoi confronti del consigliere regionale azzurro Vignale) e Osvaldo Napoli in stand by per la candidatura in solitario di Forza Italia

Un migliaio di candidati aspiranti al seggio di consigliere comunale e circa 5mila per la “poltroncina” di consigliere delle 8 circoscrizioni (due in meno con la recente riforma). Insomma, la carica dei seimila sta per partire alla conquista del Comune.  Le liste potrebbero essere una trentina. Nel centro-destra è ancora caos, con il notaio Alberto Morano unico punto fermo in quanto candidato di Lega e Fratelli d’Italia, (oltre ad un possibile sostegno nei suoi confronti del consigliere regionale azzurro Vignale) e Osvaldo Napoli in stand by per la candidatura in solitario di Forza Italia. Poi c’è Roberto Rosso con le sue liste civiche: ne vuole fare una decina. Nel centrosinistra, tutto regolare con Fassino che si ripresenta, appoggiato dal Pd e da qualche lista di sostegno. I Cinque Stelle forti dei sondaggi più che incoraggianti, corrono da soli con Chiara Appendino. Scendono in pista a sinistra-sinistra Giorgio Airaudo e il comunista Marco Rizzo che avrà  tre liste a sostenerlo. Per la Destra Nazionale scede in campo Roberto Salerno, mentre l’Italia dei Valori corre con il candidato  Mario Cornelio Levi che non appoggia Fassino. Poi la lista “La piazza” che candida Pier Carlo Devoti.  Si calcola che il rapporto tra candidati e cittadini (questi ultimi quasi 900 mila)  sia di un candidato ogni 150-160 abitanti. In un clima di antipolitica mai visto prima d’ora.

Cristiano Bussola

(Foto: il Torinese)

Non ce l'ha fatta Serena, la 23enne torinese è morta nell'incidente del bus in Spagna

 
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In Spagna a Frejinals, in Catalogna, sull’autostrada Ap7
 

Anche due ragazze piemontesi tra le studentesse Erasmus rimaste ferite in Spagna a Frejinals, in Catalogna sull’autostrada Ap7, nel terribile incidente (13 vittime) sul pullman che  domenica le stava riportando a Barcellona. Una di loro non ce l’ha fatta: si tratta Serena Saracino , apparsa fin da subito in gravi condizioni, di 23 anni,  studiava Farmacia a Barcellona e ha lavorato all’Auditorium Rai di Torino. La conferma dellaserena saracino morte della ragazza è giunta dal padre. L’altra giovane, Annalisa Riba, 22 anni, è figlia di un commercialista  del Cuneese con studio a Torino , non è in pericolo di vita. Un minuto di silenzio per le 12 è stato indetto dall’ateneo torinese.

Il cordoglio del sindaco e della Città

“Dolore e sofferenza per la scomparsa improvvisa e assurda della giovane Serena . Ci stringiamo ai suoi genitori, intorno ai suoi amici, ai suoi compagni di studio. A tutti coloro che in queste terribili ore piangono Serena il cordoglio mio e della Città “. Queste le parole del Sindaco Piero Fassino alla notizia della morte della giovane Serena Saracino.

Il comunicato dell’Università
La terribile tragedia di Tarragona che ha colpito l’Università di Torino e tutta la comunità accademica nazionale e internazionale, ci lascia sgomenti. Ai familiari e amici delle vittime coinvolte rivolgiamo il nostro più sentito cordoglio. Alle ore 12 invitiamo la popolazione studentesca e tutto il personale dell’Università a osservare un minuto di silenzio per le vittime.
Il Rettore, la Prorettrice e la Direttrice Generale

Il Piemonte e Torino puntano sul turismo con gli occhi a mandorla

Lingua, bon ton, caratteristiche degli itinerari richiesti, comportamenti da seguire nelle trattative commerciali sono alcuni degli argomenti messi a fuoco per formare i professionisti del settore ad accogliere i turisti cinesi

CINA BANDIERA

Un successo di presenze il corso rivolto a 160 operatori del turismo, provenienti da tutte le province del Piemonte, tenutosi nei giorni scorsi a Torino. Si è trattato in realtà di ben due corsi di formazione per conoscere le esigenze e le abitudini del turista cinese. Il Piemonte si apre al mondo e i riscontri turistici gli danno ragione.

“Lingua, bon ton, caratteristiche degli itinerari richiesti, comportamenti da seguire nelle trattative commerciali sono alcuni degli argomenti messi a fuoco per formare i professionisti del settore ad accogliere i turisti cinesi. Il primo corso è rivolto agli operatori dell’accoglienza (strutture ricettive, ristoranti, guide turistiche, il secondo ai tour operato”, spiegano i promotori del Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte), ente regionale.

 I corsi si sono svolti  presso l’Aula Magna dell’Ateneo torinese, realizzati in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Torino. “Il territorio piemontese – sostiene l’assessora al Turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi – con il suo paesaggio, le eccellenze enogastronomiche, i campi da golf, gli outlet e le montagne, possiede tutte le caratteristiche della destinazione richiesta dal turismo cinese. Non a caso ci attestiamo tra le regioni italiane più visitate dai cinesi, ma abbiamo ancora ampi margini di crescita e non possiamo perdere l’opportunità di intercettare i movimenti di un mercato che si sta rapidamente trasformando. I turisti cinesi stanno per diventare i principali “big spender” a livello internazionale. Per questo abbiamo avviato un programma di attività articolato, finalizzato a generare un aumento di visibilità del brand Piemonte, che prende il via con questi due corsi di formazione sul territorio”.cina

L’Osservatorio Turistico Regionale indica la preferenza dei turisti cinesi per città d’arte, shopping, enogastronomia. Il territorio più visitato è quello di Torino e Provincia (38%), seguito da Alessandria e provincia (33%), Distretto Laghi (8%), Langhe Roero (7%). La permanenza media è di tre giorni. I flussi 2014 e la variazione 2014/2013 fanno registrare un trend molto positivo, con 19.330 arrivi (+27,02%) e 57.228 presenze. (+37,23%).

La Venaria riapre i battenti con mostre e meraviglie dal Medioevo al Novecento

VENARIA NOTTE E ogni domenica e nei giorni festivi i Giardini propongono  gli spettacoli delle Giornate da Re

Dopo la chiusura invernale riapre in grande stile la  Reggia di Venaria, Patrimonio dell’Umanità, che inaugura la nuova stagione. Nel  2016  tre rassegne  di prestigio nella residenza sabauda: il made in Italy, le  foto di Steve McCurry e le sculture di Penone.

Protagonista anche ‘Fatto in Italia. Dal Medioevo al made in Italy’. Proposti  fino al 10 luglio i percorsi della produzione artistica italiana  tra Medioevo e Novecento, riconoscibili per il loro stile che diventati di tendenza sono stati esportati nel resto d’Europa.

Apre il 24 marzo ‘Giuseppe Penone. Anfora’, con sette opere dello scultore nelle  Grotte del muro castellamontiano del Parco basso dei Giardini. Dal primo aprile, e fino al 25 settembre, la mostra ‘Il mondo di Steve McCurry’, con l 250 opere. Si tratta della più ampia e completa tra le mostre dedicate alla lunga carriera del fotografo americano, tra i più grandi maestri contemporanei dello scatto.VENARIA FONTANE

Inoltre, il percorso della Reggia ‘Teatro di Storia e Magnificenza’ con installazioni multimediali e sonore, ‘Ripopolare la Reggia’ di Peter Greenaway e ‘Music for the Great Gallery’ di Brian Eno. Poi anche le esposizioni ‘La Regia Scuderia. Il Bucintoro dei Savoia’ e ‘Le Carrozze Regali’, ‘L’Arte della Bellezza. I Gioielli di Gianmaria Buccellati’ (fino al 5 giugno), ‘Le Belle Arti. Mostra/Atelier dalle collezioni dell’Accademia Albertina di Torino’, ‘Ospite d’onore: il Veronese’, ‘I quadri del Re. La Galleria Sabauda alla Reggia di Venaria’ e ‘Rappresentare il mondo. Percorso di sculture alla Reggia di venaria ortinfestivalVenaria’. Lunedì 28 marzo, giorno di Pasquetta e poi dal 24 aprile, lo spettacolo del Teatro d’Acqua della Fontana del Cervo nella Corte d’onore, il tour nel parco basso con il trenino ‘La Freccia di Diana’, la navigazione nella Peschiera con la gondola della Reggia, il giro dal Gran Parterre con la Carrozza a cavalli. E ogni domenica e nei giorni festivi i Giardini propongono  gli spettacoli delle Giornate da Re: domenica 20 marzo il Roero Days 2016, una esposizione e libera degustazione dei vini Roero Docg, alla Cascina Medici del Vascello nei Giardini. Dal primo maggio, ogni giorno festivo la Venaria tornerà a ospitare  ‘Musica a Corte – I Concerti di Mezzogiorno’.

Vola l'export subalpino: più 7 per cento verso Germania, Europa e stati Uniti

piemonte mappa2I risultati vanno oltre la media nazionale che segna già un lusinghiero +3,8%

E’ ancora tempo di crisi ma in Piemonte (almeno) l’export vola.  I risultati vanno oltre la media nazionale che segna già un lusinghiero +3,8% . Le esportazioni del Piemonte registrano nel   2015 un +7% rispetto all’anno prima. Siamo la quarta regione esportatrice, a quota all’11,1%, in crescita rispetto al 10,7% del 2014. Soddisfatto il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, che sottolinea come il merito sia della “vocazione internazionale del Piemonte e della qualità dei nostri prodotti” dal comparto tessile all’automotive, dall’alimentare alla meccanica. La principale area di riferimento per l”export piemontese e’ L’Europa per il 54.6%.Il rimanente 45.4% va sui mercati extra Ue. Il primo partner commerciale? E’ la Germania (+2,9%), seguono Francia (+3,6%) e Spagna (+4,9%). Ottima anche la performance dell’export verso Stati Uniti (+59,2%), Turchia (+16,1%) e la Svizzera (+5,8%). Molto marcata la contrazione di quelle verso Cina (-12,4%), Brasile (-4,9%) e Russia (-25,6%), un tempo mercati floridi per il made in Piemonte.

Cristiano Bussola

Torino tra le più innovatrici d'Italia per domande di brevetti. Il Piemonte quarta regione

500x fiatperna foto mole 2Fiat in seconda posizione tra le società

Torino si conferma tra le città più innovatrici d’Italia, con Fiat in seconda posizione tra le società:  il Piemonte, invece, è quarto fra tutte le Regioni. L’Epo, Ufficio europeo dei brevetti, nel 2015 ha registrato un autentico boom di domande di brevetti nel nostro Paese, 3.979, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, ovvero maggior incremento negli ultimi dieci anni, tanto da piazzare l’Italia in decima posizione nella classifica delle richieste totali pervenute, una in più rispetto a prima. Con 390 richieste, pari al 9,8% del totale nazionale, il Piemonte è la quarta regione più innovatrice, anche se con un calo del 5,3% rispetto alle 412 del 2014. Torino  si piazza seconda con 273 richieste (+1.1%) ad una incollatura da Roma (226) anche se è più che doppiata da Milano con 806.Indesit è la società italiana più attiva, seguita da Fiat, con  84. Le domande tricolori di brevetti, dopo il settore dell’informatica (+76%), sono cresciute in particolare per comunicazione digitale (+59%), farmaceutica (+54%) e sistemi di misurazione (+47%). La maggior parte delle richieste in termini assoluti, invece, riguarda il settore della movimentazione: imballaggi,  sistemi di trasporto, container, automotive.

 
(Foto: il Torinese)