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Regione e vescovi insieme per il patrimonio ecclesiastico

La Regione Piemonte e la Conferenza Episcopale hanno raggiunto un accordo triennale per un milione di euro, per la valorizzazione del sistema ecclesiastico regionale di archivi, musei e biblioteche. “Un patrimonio spesso poco conosciuto soprattutto sotto il profilo turistico, che è giusto divulgare anche grazie alla digitalizzazione e ai nuovi strumenti tecnologici”, spiega all’Ansa monsignor Derio Olivero, delegato ai Beni Culturali Ecclesiastici dei Vescovi del Piemonte. E’ anche previsto lo sviluppo delle aperture automatizzate, già in funzione alla Cappella di San Sebastiano di Giaveno e in quella di San Bernardo d’Aosta a Piozzo, il censimento dei fondi storici delle parrocchie, il riordino dei fondi documentari e la digitalizzazione dei giornali diocesani.

“Il Comune nella piazza no-tav”. Ma Appendino dice no

Nuove polemiche sulla tav dopo l’annuncio del consigliere comunale dei pentastellati, Damiano Carretto: all corteo No Tav dell’8 dicembre la Città di Torino, scrive su Facebook l’esponente grillino  “sarà sicuramente rappresentata in veste ufficiale come in tutte le manifestazioni NoTav da quanto Appendino è Sindaca. Ciò in relazione a un preciso programma elettorale e ad atti votati dal Consiglio Comunale. I rappresentanti della città sfilano con la fascia assieme ai sindaci della valle di Susa e di altre città”. Ma la sindaca Chiara Appendino fa sapere subito che al momento “non sono previsti simboli della Città”.   La politica cittadina reagisce: “La Città non vada al corteo No Tav dell’8 dicembre. In un momento delicato come quello attuale in cui il dibattito sulla Tav non solo e’ aperto, ma vede tantissimi torinesi metterci la faccia e scendere in piazza per la continuazione dei lavori sulla Torino-Lione, la presenza del gonfalone del Comune ad una manifestazione di parte e’ uno sfregio istituzionale senza precedenti alla cittadinanza, una mancanza di rispetto verso chi si sta schierando per il sì, l’ennesima forzatura a cinque stelle” così commentano Maurizio Marrone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, e Augusta Montaruli, parlamentare FDI, che aggiungono: “Non pretendiamo che Appendino rinunci alla sua ottusità, ma quantomeno che dimostri rispetto per il dibattito in corso. Il Sindaco non solo non sta ascoltando il popolo Si’ Tav, ma fa di peggio: le dichiarazioni sull’apertura al dialogo, seguite dall’adesione ufficiale in fascia tricolore al corteo No Tav dell’8 dicembre, sono una presa in giro. Ad una disponibilità reale al confronto, infatti, non sarebbe mai seguito un simile affronto”.

(foto: Il Torinese)

Contro la tav: manifestazione l’8 dicembre

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Alberto Perino, il leader del movimento No Tav  a Venaus è intervenuto all’assemblea nazionale “contro le grandi opere inutili”, a proposito della manifestazione dell’8 dicembre contro la Torino-Lione: “dobbiamo dare una dimostrazione che non è vero che tutti i torinesi, tutti i piemontesi e tutti gli italiani vogliono quella stupida cosa che gli altri continuano a chiamare la Tav e noi, correttamente, chiamiamo il Tav. Ci mobiliteremo in modo civile: non siamo facinorosi, terroristi, fancazzisti”.

 

(foto: il Torinese)

Mattarella scrive alle “madamin”: “apprezzo lo spirito civico”

di Ibis

Il movimento ” Sì, Torino si muove” ha messo a segno un ulteriore punto a suo favore: Il presidente Mattarella ha risposto con una lettera molto cortese alla missiva che gli era stata mandata dal comitato “Sì, Torino si muove” che ha organizzato la manifestazione pro Tav con 40 mila persone in Piazza a Torino.

” Gentile signore- scrive Mattarella- Apprezzo in alto grado lo spirito civico che ha animato la Vostra iniziativa: promuoverne per perseguire interessi generali della comunità nazionale o di quelle locali risponde allo spirito e al modello di convivenza democratica della nostra Costituzione.” Inizia così la lettera che aggiunge : “La Vostra richiesta, peraltro, muove dall’esigenza e mira all’obiettivo di confermare una scelta politica di particolare importanza anche sul piano internazionale e di cui si discute in ambito di pubblica opinione, parlamentare e di governo.”

Frasi che , anche senza essere un navigato quirinalista, si comprende come siano un evidente segno di condivisione delle preoccupazioni di quanti ritengono la Tav un’opera strategica per lo sviluppo dell’Italia ( dove si sottolinea che la Tav è una scelta politica di particolare importanza sul piano internazionale) anche se , da uomo attento alle prerogative istituzionali , Mattarella conclude dicendo che il fatto di essere un argomento da decidere in ambito parlamentare e di governo “mi impone il dovere di accantonare le mie convinzioni e ne consegue quello di astenermi da qualunque comportamento che possa apparire come inserimento in decisioni che non competono al Presidente della Repubblica ma a Governo e Parlamento.” Da alcune parti, soprattutto vincine all’amministrazione cittadina, nei giorni scorsi era stata fatta trapelare l’ipotesi che Mattarella non avrebbe risposto , nella speranza che così sarebbe stato ridimensionato il peso della massiccia manifestazione di Torino: una manifestazione che sembra essere sempre più uno spartiacque anche per la politica nazionale, mostrando una insofferenza sempre più ampia verso le scelte del governo in una delle due grandi città che avevano mandato al potere i 5 stelle. E’ la contestazione che cresce nel Nord del Paese e che mette in crisi anche le scelte della Lega, che qui ha il suo principale serbatoio elettorale.

Nel ringraziare il Presidente il Comitato “Torino Sì, va avanti” scrive: “Gentile Presidente, La ringraziamo per la Sua lettera e per l’approvazione dello spirito civico con cui abbiamo manifestato a Torino in Piazza Castello, insieme ad altri 40.000 cittadini. Abbiamo mantenuto la promessa di farLa partecipe direttamente delle nostre istanze e riconfermiamo il nostro Sì: vogliamo andare avanti nell’interesse dei cittadini di Torino e di tutta Italia.” Dunque ha compreso e pur non volendolo tirare Mattarella per la giacchetta gli fanno sapere che lo sentono vicino e che la sua riposta le rafforza nella convinzione di andare avanti. Si sa che si sta saldando una intesa fra il comitato e tutte le numerose forze organizzazioni di categoria, ordini professionali e forse sindacali che condividono apertamente le critiche alle politiche governative. Una alleanza potenzialmente dirompente in una delle più importanti aree produttive d’Italia.

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Forza Italia in piazza per la Tav

Una Piazza Palazzo di Città (quasi) piena di manifestanti a favore della Torino-Lione. Non proprio un’adunata oceanica, ma sufficiente a guadagnarsi i tg nazionali.

Alla manifestazione di partito è arrivata una lettera del leader azzurro, Silvio Berlusconi: “La battaglia per la Torino-Lione è importantissima,  si tratta di una infrastruttura decisiva per il futuro del Piemonte e di tutte le regioni del nord. Ed è ancora più importante perché è vede contrapposte due visioni opposte dell’economia e della società”. A Torino è giunto per l’occasione, con Mariastella Gelmini, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.  “Questo  governo – ha detto – è destinato a durare poco perché non c’è identità di vedute”. Intanto la petizione sì Tav  promossa da Silavoro, che ha avviato la manifestazione delle “madamin” di sabato scorso in piazza castello  ha superato le 70 mila adesioni. Lo annuncia l’ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, Mino Giachino. Alla manifestazione di Forza Italia, tra i parlamentari , sindaci e consiglieri regionali azzurri anche il senatore Adriano Galliani e il candidato in pectore alla presidenza della Regione, l’eurodeputato Alberto Cirio.

 

(foto R. Chiaravalloti / il Torinese)

Il “no” delle Regioni al blocco delle opere

Gli assessori ai Trasporti di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte dicono no all’eventuale messa in discussione di strade, autostrade e collegamenti per un valore di oltre 3 miliardi di euro e chiedono la certezza dei finanziamenti necessari a garantire la realizzazione o il completamento delle opere attese dal territorio. I  responsabili delle Infrastrutture, Raffaele Donini, Claudia Maria Terzi, Elisa De Berti e Francesco Balocco, hanno così deciso di rivolgersi direttamente al ministro Danilo Toninelli per avere rassicurazioni sui lavori dopo la dichiarata intenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di revocare la concessione a Società Autostrade per l’Italia (Aspi), che si era impegnata a destinare quella cifra (3,2 miliardi, di cui circa uno per lavori già avviati o da avviare e il resto per progetti in corso di approvazione) per realizzare opere già condivise con i territori. Secondo  gli assessori, “si tratta di impegni già assunti ufficialmente e formalmente, che riguardano: lavori già avviati, per i quali deve essere assicurata la continuità dell’erogazione dei finanziamenti, previsti in genere per stati di avanzamento; lavori ancora da avviare, ma per i quali sussiste da tempo l’impegno finanziario di Aspi, riscontrabile, come detto, dagli atti approvativi delle opere o da convenzioni sottoscritte; progetti già ad un avanzato stadio approvativo, per i quali cioè è in fase di conclusione la Valutazione di impatto ambientale o addirittura è stato approvato il progetto definitivo ed è già stato predisposto l’esecutivo, previsti dalla Convenzione Unica fra Aspi e Stato”.

Freddo (quasi) invernale. Temperature in calo di 10 gradi

Sabato e domenica a Torino e in Piemonte il termometro in pianura non supererà i 7-8 gradi e a quota 2.000 metri resterà sempre sotto lo zero, con minime a -4: in sostanza una decina di gradi in meno rispetto agli ultimi giorni. Pioggia prevista in particolare  sulle zone alpine e prealpine, poi, domenica si avrà un temporaneo miglioramento del meteo. All’inizio della prossima settimana dovrebbe tornare il maltempo con neve anche a quote basse.

La Fiat torna a Rivalta

Per i ricambi e la logistica

Mancava solo l’annuncio ufficiale da parte del Gruppo, arrivato proprio in queste ore. Lo stabilimento ex Fiat di Tetti Francesi diventerà uno dei principali centri di distribuzione del brand Mopar, specializzato nell’assistenza e ricambi per veicoli FCA

Il progetto – depositato in Comune a Rivalta la scorsa primavera – occuperà tutti gli spazi ancora a disposizione dell’area di Tetti e interesserà 340mila metri quadri di superficie, di cui 40mila di nuova costruzione. Il centro Mopar punta a realizzare a Rivalta un magazzino innovativo, improntato a criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

 

«Lo avevamo già detto a marzo e lo ribadiamo adesso: dal primo giorno del nostro insediamento in Comune – ha commentato il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero – abbiamo lavorato per dare nuova vita al principale polo industriale della città, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di lavoratori per oltre trent’anni». «Torna a vivere una nuova stagione anche il quartiere di Tetti Francesi che ha visto negli anni passare migliaia e migliaia di operai e impiegati provenienti da tutte le regioni italiane»

 

La definizione del progetto ha richiesto impegno e disponibilità da entrambe le parti, in un’attività che ha impegnato gli uffici del Comune per diverse settimane, in un confronto con i professionisti di FCA. Negli ultimi mesi sono così potuti iniziare i lavori di demolizione e di pulizia dell’area interessata. L’intera operazione avrà uno sviluppo completo nell’arco dei prossimi tre anni e la nuova struttura ospiterà il quartier generale di Mopar in Piemonte. Lo stabilimento di Rivalta iniziò l’attività a Tetti Francesi ormai cinquant’anni fa, nel 1967 e da allora dai suoi cancelli sono usciti alcuni tra i modelli più famosi di Fiat, come la 124 Spider, la Ritmo e la Bravo.

 

«Cresce la certezza che questa nuova iniziativa sarà in grado un grande contributo alla lotta alla disoccupazione, che rappresenta la vera angoscia di moltissimi rivaltesi» ha concluso il sindaco de Ruggiero.

(foto. il Torinese)

 

 

Piazza Baldissera, una task force per il traffico

In particolare ieri si è creato un gigantesco ingorgo

Per cercare di risolvere il caos del traffico in piazza Baldissera verrà creata una task force formata da esperti del Comune, del dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente del Politecnico e della Città Metropolitana. In particolare ieri si è creato un gigantesco ingorgo per ore e ore con migliaia di auto bloccate. L’assessora comunale Lapietra aveva deciso di bloccare l’accesso da corso Venezia, ma il varco è invece stato riaperto questa mattina, in uscita dalla rotonda, perché chiuso  aumentava la congestione del traffico. Rimane  bloccato l’accesso alla rotonda in arrivo da nord.

 

In arrivo il primo gelo del Generale Inverno

Sono imminenti le prime gelate notturne, a partire  dall’inizio della prossima settimana. Dopo il clima primaverile degli ultimi giorni, passati i giorni dell’estate di San Martino, da venerdì è previsto il ritorno delle nuvole e aria più fredda,con  quota neve a 1.200 metri e precipitazioni piovose sparse su fascia pedemontana alpina e prime pianure adiacenti”. Le temperature dovrebbero essere inferiori alla media del periodo.

 

(foto archivio – il Torinese)