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Alla fine sarà Milano-Lione. E Torino?

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Di Ibis

“A forza di sfogliare il «carciofo» della Tav, resta il cuore del progetto (il traforo), ma Torino rischia di uscire dalle mappe della ferrovia più contestata d’Europa. Addio alla stazione di Susa, e il mantenimento della linea storica che mette ai margini il centro logistico di Orbassano. In pratica potrebbe partire una Milano-Lione”

Se è vero quanto scrive il Corriere della sera, sabato 2 febbraio, non si parlerà più della Torino-Lione, ma della Milano-Lione. Come ha già scritto “Il torinese”, è incomprensibile che il sindaco di Torino si lasci prendere in giro dal suo stesso partito , il quale per salvare le poltrone di governo potrebbe accettare un drastico ridimensionamento del progetto Torno-Lione a danno della sua città. Dopo le Olimpiadi un altro smacco. E paga sempre Torino mentre si fanno le altre grandi opere e le Olimpiadi Milano-Cortina. E’ un grave errore prospettico e politico. In prospettiva di sviluppo della città : Torino ha bisogno di essere interconnessa con i grandi flussi di traffico, già paga un aeroporto di terza serie, e non si dica che tanto c’è Malpensa , a 120 km di distanza , molto più vicina Milano e alla Lombardia. Errore politico, perché è ormai chiaro che l’Appendino rischia di non aver più futuro in città. Se anche il Tav sposta il suo baricentro verso la Lombardia e Milano il declino della città è inevitabile. Infatti il progetto low cost propugnato dalla Lega e da Salvini salverebbe il tunnel, spiega il Corriere della sera, ma Novara diventerebbe il centro dello smistamento delle merci e il crocevia dei traffici Nord/Sud ed Est-Ovest. E Novara è la porta di uscita del Piemonte verso la Lombardia che vedrebbe ulteriormente potenziato il suo ruolo economico già straripante. Torino , con l’andamento demografico attuale, in pochi anni scenderà a 700 mila abitanti: tutti abbiamo parenti e conoscenti che lavorano a Milano e nell’hinterland e molti si sono già spostati.

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Ma ne soffrirà anche l’unico settore che negli ultimi anni ha dato segni di vitalità: il turismo (che non è la panacea di una città che per il momento è ancora un polo industriale) come si sa ha bisogno di buoni collegamenti per prosperare oltre che di una politica di grandi eventi. Intanto proseguono le affermazioni più incompetenti e fasulle da parte dei leader 5 stelle Di Maio in testa e sta per essere resa pubblica una analisi costi benefici fortemente negativa con il progetto Alta velocità, tutta sbilanciata a favore del trasporto su gomma (con buona pace degli ambientalisti ). Torino e il Piemonte sono sempre più soli: è chiaro che ai Presidenti di Lombardia e Veneto, al sindaco di Milano interessa molto più salvare il collegamento nel su complesso, che la sorte di Torino. Così una minoranza, anche in Valsusa, procurerà un danno incalcolabile a tutti. E meno male che ci sono le 7 coraggiose donne di Sì Torino va avanti, altrimenti il discorso era già chiuso. Non si capiscono quindi certi atteggiamenti snob, che le criticano perché guarderebbero alla politica come prossima tappa: che male ci sarebbe ? Lo stesso Giachino si dice che accetterebbe volentieri una candidatura alla regionali nella Lega. La politica è il luogo delle decisioni ultime ed è bene che ci vada gente di coraggio e con idee chiare, e non degli sciocchi incompetenti.

 

 

Tanta neve in montagna: è alto il rischio valanghe

Il maltempo è tornato  in Piemonte, con nevicate sulle Alpi, in pianura e nel centro città di Torino. E’ allerta per il rischio di valanghe  “forte”  ovvero di grado 4, su una scala di 5 sulle Alpi Liguri, Marittime e Cozie, invece è  “marcato” (di grado 3) sulle Alpi  Graie, Pennine e Lepontine. In tre giorni sono  caduti 50-70 cm di neve, a quota 2.000 metri, sulle Alpi Cozie, Marittime e Liguri, con picchi di 70-90 a Bardonecchia e; 40-50 centimetri in pianura ad Alessandria, Asti e Cuneo. Permane l’ allerta gialla diramata da Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale sul Piemonte meridionale e allerta gialla valanghe almeno fino a oggi, domenica.

Pasquaretta: “mai ricattato la sindaca” Ma Castelli lo silura

L’inchiesta sul presunto ricatto alla sindaca da parte dell’ex portavoce Luca Pasquaretta che fino ad oggi aveva trovato lavoro nello staff della viceministra all’Economia Laura Castelli  ha provocato la fine del rapporto di collaborazione dell’ex “pitbull” al ministero. Dichiara la Castelli, (notoriamente garantista come tutti i pentastellati):“A seguito dell’inchiesta ritengo sia necessario interrompere immediatamente il rapporto di collaborazione. La magistratura farà il suo corso, e ribadisco rispetto e fiducia per il lavoro che svolgono i magistrati”. Si difende Pasquaretta: “Mai ho ricattato  Chiara Appendino. E’ solo un equivoco, che chiarirò nelle sedi opportune. Vorrei ricordare che siamo tutti innocenti fino a prova contraria”. Lui si’, garantista.
(Foto: il Torinese)

Un’ora di ritardo per i treni in Valle di Susa

Si verificano ancora disagi, questa mattina, alla circolazione ferroviaria  sulla linea ferroviaria Torino-Bardonecchia-Modane. La  copiosa nevicata delle scorse ore che  ha interessato la Valle di Susa provoca  con ritardi fino a 50 minuti e alcune corse sono limitate a Bussoleno. Sono invece rimaste senza energia elettrica, nell’Alessandrino, alcuni borghi dell’alta Val Borbera, in particolare, nel Comune di Albera Ligure le frazioni di Vigo e Figino.

 

Un'ora di ritardo per i treni in Valle di Susa

Si verificano ancora disagi, questa mattina, alla circolazione ferroviaria  sulla linea ferroviaria Torino-Bardonecchia-Modane. La  copiosa nevicata delle scorse ore che  ha interessato la Valle di Susa provoca  con ritardi fino a 50 minuti e alcune corse sono limitate a Bussoleno. Sono invece rimaste senza energia elettrica, nell’Alessandrino, alcuni borghi dell’alta Val Borbera, in particolare, nel Comune di Albera Ligure le frazioni di Vigo e Figino.
 

Nuova bufera sull’ex “pitbull” della sindaca

E’ possibile che il suo ex portavoce abbia ricattato Chiara Appendino minacciando rivelazioni scomode se lei non gli avesse trovato una nuova occupazione?  E’ quanto viene ipotizzato dal quotidiano la Repubblica. Ed è di nuovo bufera su Luca Pasquaretta, l’ex “pitbull” della prima cittadina. Secondo fonti giornalistiche i carabinieri della procura di Torino gli avrebbero perquisito l’abitazione e sequestrato pc e cellulare. Gli sarebbe stato inoltre consegnato un avviso di garanzia con le  accuse  di estorsione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta. Gli verrebbero  contestati episodi che sarebbero avvenuti quando Pasquaretta cercava una nuova attività, dopo la sua decadenza dal ruolo di portavoce in Comune per la vicenda della consulenza di 5mila euro (da lui poi restituita) avuta dalla Fondazione del Salone del Libro. Oggi Pasquaretta lavora nello staff della viceministra Laura Castelli. E’ anche sotto indagine per apertura abusiva di luogo di spettacolo e invasione di terreni, per l’allestimento a Parco Dora,  di un maxischermo per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, nella sera drammatica di piazza San Carlo il 3 giugno 2017.

 

(foto: il Torinese)

Nuova bufera sull'ex “pitbull” della sindaca

E’ possibile che il suo ex portavoce abbia ricattato Chiara Appendino minacciando rivelazioni scomode se lei non gli avesse trovato una nuova occupazione?  E’ quanto viene ipotizzato dal quotidiano la Repubblica. Ed è di nuovo bufera su Luca Pasquaretta, l’ex “pitbull” della prima cittadina. Secondo fonti giornalistiche i carabinieri della procura di Torino gli avrebbero perquisito l’abitazione e sequestrato pc e cellulare. Gli sarebbe stato inoltre consegnato un avviso di garanzia con le  accuse  di estorsione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta. Gli verrebbero  contestati episodi che sarebbero avvenuti quando Pasquaretta cercava una nuova attività, dopo la sua decadenza dal ruolo di portavoce in Comune per la vicenda della consulenza di 5mila euro (da lui poi restituita) avuta dalla Fondazione del Salone del Libro. Oggi Pasquaretta lavora nello staff della viceministra Laura Castelli. E’ anche sotto indagine per apertura abusiva di luogo di spettacolo e invasione di terreni, per l’allestimento a Parco Dora,  di un maxischermo per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, nella sera drammatica di piazza San Carlo il 3 giugno 2017.
 
(foto: il Torinese)

Il Tav della discordia, ma non solo…

Di ibis

La visita di Salvini al cantiere Tav di Chiomonte ha scavato ulteriormente il fossato che ormai su troppe cose sembra dividere la Lega dall’alleato di governo. Se Salvini ha ribadito di voler fare il Tav, anche se ridimensionata (come ?) , Di Maio si è affrettato a dire che non si farà, e con sfrontata incompetenza ha offerto ai torinesi di indennizzarli con la linea due del metrò, e ai Piemontesi con la conclusione degli ultimi chilometri dell’incompiuta Asti Cuneo. Credo che come torinesi e piemontesi ci si debba offendere . Forse D Maio pensa al suo povero Sud (con tutto il rispetto per il Sud) anzi, non a tutto il Sud perchè ha aree di buona dinamicità economica, ma alle zone afflitte da cronico sottosviluppo: l’area napoletana ad esempio. Allora ci getta un pesce, ma noi invece vogliamo pescare. Torino e il Piemonte hanno la cultura del lavoro ,dell’intraprendere. Vogliono produrre ed esportare, essere collegati con l’Europa . La città soffre , è vero, soprattutto per la mancanza di una classe dirigente all’altezza di quello che è stato e in parte è ancora. Ma non vuole assistenzialismo stile assegno di cittadinanza. C’è ancora una vasta parte della società piemontese che si ingegna, brevetta, costruisce, prende la valigia e corre in giro per il mondo per vendere i suoi prodotti, siano industriali siano dell’agricoltura. Se la sindaca Appendino crede di recuperare consenso dicendo no al Tav e sì alla seconda linea di metro, che per altro i 5 stelle non volevano, cade ancora più in basso di quanto non sia già nella considerazione dei torinesi. Torinesi e piemontesi sanno che il Tav e le altre infrastrutture sono cose diverse e non comparabili. Il metrò e l’Asti Cuneo vanno fatti , anzi sono dati per scontati (e il solo dire che si faranno “al posto di..” significa ammettere che non si volevano fare) ma non sono un’opera che interessa l’Italia e l’Europa come il corridoio Ovest-Est per merci e passeggeri. Opera che avrà anche indubbi vantaggi ambientali limitando il trasporto su gomma , andando nella direzione nella quale vanno i più importanti Paesi europei. Il Tav dunque come esempio lampante di un governo basato su un contratto che, a parte l’assistenzialismo, non ha significativi punti di accordo: no sulla flat tax, no sulle trivelle e nemmeno sulla politica estera. L’esempio del povero Venezuela ,ridotto alla fame dalle politiche statalistiche e illiberali di Chavez e Maduro, care ai 5 stelle, ne è la tragica dimostrazione. Anche su questo i 5 stelle hanno gettato la maschera non votando nel Parlamento europeo il riconoscimento di  Juan Guaidó come legittimo presidente del Venezuela. E la Lega si è allineata astenendosi anche lei. Eppure, fino a ieri, M5s e Lega avevano manifestato idee diverse sul regime di Nicolas Maduro. Con un comunicato gli eurodeputati grillini avevano ripetuto che riconoscere Guaidó avrebbe innescato in Venezuela un “effetto Libia”. La Lega, appena una settimana fa, aveva invece rilasciato un comunicato stampa in cui si chiedeva che Italia e Ue riconoscessero il nuovo presidente per “spazzare via la dittatura comunista di Maduro”. Saremmo alle comiche se non ci fosse in ballo la vita dei venezuelani stremati dalle politiche “chaviste” e duramente repressi. Ma Salvini quanto può andare avanti con gli equivoci e il gioco delle tre carte?

 

 

 

 

 

Salvini: "Sì alla Torino – Lione". Tensioni al cantiere

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Chiomonte ha riaffermato il suo sì alla Torino-Lione:”Costa di più sospendere l’opera che andare avanti”. “Ci sono spese che possono essere eccessive, come la mega stazione di Susa, ma l’Italia non può essere isolata”, ha detto ieri sera in tv a Porta a Porta. Il ministro ha ribadito la sua vicinanza alle forze dell’ordine. Si sono verificati attimi di tensione tra polizia e manifestanti No Tav, quando alcune decine di attivisti si sono radunate nei pressi della centrale. La  polizia in assetto antisommossa ha risposto alle provocazioni con qualche manganellata. Nella zona sta nevicando abbondantemente. Invece non è a Chiomonte “visto che lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico” il vicepremier pentastellato  Di Maio che aggiunge: “Per me il cantiere non è un’incompiuta ma una mai iniziata”.

Salvini: “Sì alla Torino – Lione”. Tensioni al cantiere

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Chiomonte ha riaffermato il suo sì alla Torino-Lione:”Costa di più sospendere l’opera che andare avanti”. “Ci sono spese che possono essere eccessive, come la mega stazione di Susa, ma l’Italia non può essere isolata”, ha detto ieri sera in tv a Porta a Porta. Il ministro ha ribadito la sua vicinanza alle forze dell’ordine. Si sono verificati attimi di tensione tra polizia e manifestanti No Tav, quando alcune decine di attivisti si sono radunate nei pressi della centrale. La  polizia in assetto antisommossa ha risposto alle provocazioni con qualche manganellata. Nella zona sta nevicando abbondantemente. Invece non è a Chiomonte “visto che lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico” il vicepremier pentastellato  Di Maio che aggiunge: “Per me il cantiere non è un’incompiuta ma una mai iniziata”.