“Tutta la vicinanza di Uncem alla Sindaca Appendino. Le sentenze di rispettano, ma la condanna per responsabilità indirette sull’organizzazione di un evento da parte di terzi è veramente assurda. Non possiamo pagare per altri, sempre gli Amministratori, sempre i Sindaci.
Non sono ‘scudati’, non hanno l’immunità. Come mi ha scritto stamani un amico Amministratore, cosa sarebbe dovuto succedere in sede giudiziaria per il Sindaco di Nizza Estrosi dopo i fatti della Promenade?! Eppure, in Italia quanto successo a Chiara segue quanto successo alla Sindaca di Genova Marta Vincenzi, al Sindaco di Livorno, al Sindaco di Civita in occasione di gravi calamità naturali. Loro sono stati accusati e portati nelle aule per il giudizio. Hanno pagato. Sempre di mezzo finiscono i Sindaci, per colpa di norme sbagliate rispetto a responsabilità e impegni amministrativi. L’abuso d’ufficio è un reato che va totalmente rivisto. E così altri reati. Voglio però evidenziare un aspetto, emerso in queste ore. Quando ci dicono che andando avanti così rimarremo senza Sindaci, e lo dicono i primi cittadini delle grandi città, li vorrei invitare a osservare quanto succede da anni e quanto succederà ancora nei piccoli paesi, dove è già accaduto che non vi siano candidati alle amministrative, oppure vi siano solo una lista. Ed è avvenuto in centinaia di piccoli Comuni negli ultimi cinque anni. Solo una lista. Oppure ancora vi siano Sindaci, in molti piccoli Comuni, che arrivano proprio a fare i Sindaci in un piccolo Comune di una valle alpina o appenninica pur se residenti a Milano o Novara o Torino appunto. Il Presidente di Uncem Piemonte Colombero li chiama “transumanti”. Viaggiano verso il Comune dove fanno i Sindaci, dal Comune di loro residenza. Molto va corretto, nel testo unico degli Enti locali e non solo. Va fatto anche alla luce di quanto successo a Chiara Appendino che ha l’affetto, la vicinanza e l’abbraccio di Uncem e dei Sindaci dei Comuni montani”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
Sit in radicale a Torino per Navalny
In occasione della mobilitazione delle opposizioni al regime russo che si sono ridate appuntamento nelle piazze del paese per chiedere la liberazione di Aleksej Navalny, il Partito Radicale ha promosso per sabato 30 e domenica 31 gennaio manifestazioni e sit-in a Torino e in altre città italiane
“Il Presidente Cirio stia tranquillo, la scelta del deposito delle scorie radioattive sarà trasparente, rispettosa della volontà delle comunità locali e della vocazione agricola, turistica ed ambientale dei territori.
Fine anni 70, studente universitario a Palazzo Nuovo. Iscritto a lettere, indirizzo storico. Vagavo tra le diverse facoltà, componendo un piano di studi fai da te. Allora si poteva fare. Gian Mario Bravo, figlio dell’ortodossia comunista insegnava Storia delle Dottrine politiche.
Passare sotto le sue forche caudine non era cosa da poco. La fortuna ci assistette e ci commissionò una ricerca: leggi politiche che sovraintendono il rapporto di forza tra Roma e Torino nella Dc e nel PCI. Principalmente le diverse idee di vedute si concretizzavano nella scelta dei candidati alle elezioni. Sintesi: nel pci vinceva sempre Roma e nella Dc , viceversa, si imponeva sempre la periferia, che poi era Torino. Culture diverse. Centralismo democratico e disciplina nel PCI. Nella Dc importantissimo era il territorio. Come ad esempio le parrocchie. Memorabili le battaglie di Carlo Donat-Cattin che si sono concluse con il suo diventare Ministro. Addirittura fondatore e grande capo politico di Forze Nuove, corrente di sinistra.
Diego Novelli capolista alle comunali, in caso di vittoria , papabile ad essere sindaco a Torino. Quando fu eletto, sia per congratularsi, sia per dire che Roma era d’accordo, c’era Giancarlo Pajetta. Pajetta che veniva, ininterrottamente dal 1948 , eletto a Torino. Sullo sfondo comunque una Torino che contava a livello nazionale, sia come Città, che come partiti. Tanta acqua è passata sotto i ponti. Molte cose sono cambiate. Direi quasi tutte. Qualcosa è cambiato nelle dinamiche a Sinistra. Livia Turco, ad esempio, sicuramente proposta da Massimo D’Alema, ma non imposta. Anzi il Ds Piemonte fu molto contento. Livia Turco era di Torino e parlamentare di Collegno. Storicamente zona Rossa. Inoltre la corsa era in salita. Tutti i sondaggi la davano sotto. Infatti vinse per la seconda volta Enzo Ghigo. In quella tornata amministrativa venne eletto Pietro Mercenaro. Ex segretario regionale della Cgil divenne consigliere regionale capogruppo e segretario regionale Ds. Alla segreteria regionale sostituiva Luciano Marengo. Anche lui ex sindacalista e consigliere regionale nonché capogruppo. Si ritirava dalla vita politica andando a lavorare per i privati nel settore delle autostrade. Grande amico (almeno lui si è sempre venduto in questo modo) di Massimo D’Alema. Due anni prima aveva tentato di sostituire Mercedes Bresso come candidatura alle Provinciali. Per sbararrare la strada alla Zarina (al secondo mandato) riunione romana per la sua investitura. Tra i convocati Alberto Nigra segretario provinciale. Allora (si fa fatica nel crederlo, oggi) i partiti contavano ancora. Non erano sicuramente i tempi del mitico e granitico PCI, ma pds prima e Ds poi, degnamente rappresentavano quel passato. Alberto Nigra era per la riconferma di Mercedes Bresso, che non ha mai avuto grandi sponsor all’interno dei partiti di sinistra. A Roma fece presente le sue perplessità, poi tornato a Torino convocò gli organi direttivi e Mercedes Bresso vinse in Provincia al primo turno. Erano i tempi di quando le periferie operaie votano compatte a sinistra. Dopo 5 anni Pietro Marcenaro pronto a fare il candidato. Ma non aveva fatto i conti con l’oste che in questo caso era proprio Mercedes Bresso. Localmente la Zarina non aveva appoggi. Solo gli ex repubblicani come Franco Ferrara desideravano la sua candidatura.
Si arrivò alla segreteria regionale che doveva e voleva scegliere Piero Mercenaro. Tutti per lui, tranne Maria Grazia Arnaldo che , viceversa proponeva La Bresso. La discussione si protrasse per alcune ore e poi l’Arnaldo ebbe il colpo di genio : perché non telefoniamo a Massimo D’Alema (allora segretario) per sapere cosa ne pensa? In viva voce D’Alema sentenzia con i sondaggi in mano: se presentate Mercenaro perdete, se presentate Bresso vincete. Fate voi. Bresso vinse su Ghigo. Dettaglio: Marcenaro era molto legato a Vertroni che non è mai andato d accordo il leader Maximo. Altro dettaglio: tutti coloro che appoggiarono la Zarina della prima ora furono da lei, successivamente, emarginati. Ma si sa che in politica la riconoscenza è merce rara. Dopo 5 anni anni fu battuta dal modesto Cota leghista della prima ora. E oggi? Pd nel marasma più totale tra primarie on-line ed un partito inesistente. Ma un punto di rottura c’è. Il niente di oggi con il qualcosa di ieri.
Patrizio Tosetto
Si è svolto nei giorni scorsi alla presenza del Presidente e dell’assessora alla cultura della Regione Piemonte un incontro con i Sindaci aderenti al Protocollo d’intesa dei Comuni per la valorizzazione di Stupingi per la presentazione del “Master plan – distretto Stupinigi” per lo sviluppo dei poderi e dell’area circostante la Palazzina di Caccia di Stupingi.
“La conferma da parte del Presidente della Regione della volontà di rendere Stupinigi polo nevralgico delle politiche culturali della Regione Piemonte è un’ottima notizia per i cittadini dell’area Sud di Torino” commenta il Consigliere regionale Diego Sarno “La sfida però, oggi, si svolge nel campo dei finanziamenti del Recovery Fund e più in generale dei fondi europei: questo sarà il vero banco di prova di questa amministrazione regionale”.
Tra i progetti presentati dalla Regione Piemonte al Governo, per l’utilizzo dei fondi europei, figura anche un cospicuo investimento per la valorizzazione della Palazzina e del concentrico.
“Se si vuole mettere in campo una progettualità veramente efficace come quella attuata negli anni passati alla Reggia di Venaria sarà indispensabile garantire una regia attenta, efficace e puntuale. La Regione, insieme alla Città di Nichelino, siano attraverso il “Protocollo dei comuni” capofila e regia nelle scelte operative per avviare il Masterplan e la valorizzazione di Stupinigi, perché loro prioritariamente conoscono realmente le necessità e le potenzialità dell’area” conclude Sarno “E il Next Generation EU è un treno che Stupinigi non può lasciarsi sfuggire. Dobbiamo farci trovare pronti”.
“L’informativa tenuta in Commissione Sanità dall’Assessore Icardi, su richiesta del Pd, sul tema delle vaccinazioni antiCovid, ha fornito informazioni importanti, a partire dalla necessità di definire meglio, anche grazie a un’interlocuzione con il Ministero, che quali saranno le procedure per la somministrazione del vaccino in farmacia.
Ad oggi ancora non è chiaro” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Domenico Rossi.
L’assessore, inoltre, ha confermato che, anche per il Piemonte, si registreranno ritardi sull’avvio delle successive fasi di vaccinazione a causa del rallentamento della consegna delle dosi a livello nazionale.
“Abbiamo chiesto rassicurazioni sulla disponibilità della seconda dose per chi ha già ricevuto la prima, che l’assessore ha fornito” precisano i Consiglieri Dem.
“Terremo monitorata la situazione dal momento che, nei prossimi giorni, dovranno essere consegnate anche le dosi di Moderna e sapremo se l’EMA autorizzerà il vaccino di AstraZeneca, che richiederà una catena del freddo meno complessa degli altri due. Ci auguriamo che la macchina organizzativa messa in campo dalla Regione funzioni e vengano rispettati i tempi, siamo in una fase molto delicata della campagna vaccinale” concludono Gallo e Rossi.
Il governo che si è presentato sempre in ascolto del Paese e del Enti locali, impegnato nella comunicazione trasparente e tempestiva, ha tirato fuori dai cassetti la mappa con l’individuazione dei siti idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari senza avere consultato nessuno dei soggetti interessati.
Non è stato un bell’esempio di coesione istituzionale, visto che quella mappa è rimasta chiusa nei cassetti del ministero per molti anni non avendo nessuno il coraggio di tirarla fuori per avviare una discussione e un confronto pubblico all’altezza dell’impegno chiesto ai territori.
Il question time da me presentato per ottenere una proroga dei termini, e accolto dal governo, è solo il primo passo nella direzione di un dibattito che andava avviato anni fa. Non vorrei che accada per la costruzione del deposito nazionale delle scorie nucleari quello che in tempi remoti era accaduto per la Tav, anche se sull’Alta Velocità va dato atto ai governi Berlusconi di aver sempre coinvolto gli enti locali e le popolazioni locali. Dico la Tav perché, nonostante tutto, a distanza di 30 anni siamo ancora alle prese con le resistenze di chi si dice contrario. Si pone il problema degli indennizzi da erogare ai Comuni eventualmente coinvolti, indennizzi da riconoscere anticipatamente o in parallelo all’avanzamento dei lavori. La proroga dei termini del confronto pubblico va anche utilizzata per acquisire eventuali manifestazioni di interesse da parte di Comuni e territori non censiti nella mappa del ministero. Quello che si chiede al governo che verrà è di seguire una via all’insegna della trasparenza e del coinvolgimento, ricordandosi che ANCI, ANPCI e la Conferenza delle Regioni sono articolazioni dello Stato e come tali hanno il diritto-dovere di esprimersi su una vicenda importante come il deposito nazionale delle scorie nucleari.
Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
“Siamo il primo Consiglio regionale d’Italia ad affrontare con una seduta aperta la questione del Deposito unico per i rifiuti radioattivi.
Credo fosse necessario per cominciare a fare chiarezza, dopo la pubblicazione dell’elenco dei siti potenzialmente idonei, all’interno del quale ci sono diverse località piemontesi. È necessario il dialogo e un confronto aperto con i territori interessati, Sogin e il Governo nazionale, dialogo che il Consiglio ha cominciato a garantire. L’Italia ha una procedura aperta da dieci anni, perché per il momento le scorie sono stoccate in diversi siti provvisori, molti dei quali già in Piemonte: una soluzione condivisa va senza dubbio trovata.”
Stefano Allasia, Presidente del Consiglio regionale
Boni sfida Damilano: “Confronto pubblico”
Igor Boni, candidato alle primarie del centrosinistra, sfida a un dibattito pubblico Paolo Damilano che, dice, “la Lega di Salvini propone alla guida della città per la destra torinese”