ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 622

Al via il concorso “La salute per tutti”

medico sanitaRivolto agli studenti piemontesi dalla quinta elementare alle medie superiori

L’iniziativa è promossa dal Consiglio regionale del Piemonte con gli Stati Generali dello Sport e la Consulta regionale dei giovani – in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e con il patrocinio del Coni Piemonte. Obiettivo dell’inziativa? Richiamare l’attenzione su attività motoria, , sana alimentazione e corretti stili di vita per il benessere della persona. Il Consiglio regionale del Piemonte, con gli Stati Generali dello Sport e la Consulta regionale dei giovani, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e con il patrocinio del Coni Piemonte, promuovono per l’anno scolastico 2016/2017, il concorso “La salute per tutti. Movimento, alimentazione sana e corretti stili di vita per il benessere della persona”. L’iniziativa è rivolta alle classi quinte della scuola primaria e a tutte le classi della scuola secondariacon reg lascaris di I° e II° grado della regione. L’obiettivo: richiamare l’attenzione su attività motoria, , sana alimentazione e corretti stili di vita per il benessere della persona. Le alunne e gli alunni delle classi quinte della scuola primaria dovranno realizzare un fumetto sul dialogo che si crea nel contesto della propria famiglia, dei rapporti con gli amici, dell’ambiente scolastico o del tempo libero, sull’importanza dello sport e dell’alimentazione ai fini di una efficace prevenzione. Viceversa agli studenti delle scuole di istruzione secondaria di I grado si richiede di realizzare un elaborato mentre   quelli delle scuole secondarie di II grado dovranno produrre uno spot, su supporto dvd o usb, della durata massima di 1 minuto, accompagnato da una breve relazione illustrativa. Gli elaborati dovranno  essere inviati al Consiglio regionale entro e non oltre lunedì 12 dicembre 2016. Una commissione esaminatrice, composta da esperti e funzionari regionali, selezionerà gli elaborati secondo criteri  di originalità, efficacia della comunicazione, coerenza con le finalità del bando e impatto emotivo.Per ogni ordine e grado di scuola saranno selezionati tre elaborati che riceveranno una somma in denaro pari a FITNESS SPORTeuro 5.000,00:• euro 2.500,00 per il primo classificato;• euro 1.500,00 per il secondo classificato;• euro 1.000,00 per il terzo classificato. I premi saranno assegnati alle scuole per l’acquisto di materiale e attrezzature didattico-sportive e/o per la realizzazione di progetti a carattere sportivo. La cerimonia di premiazione si svolgerà in Consiglio regionale. “ La pratica di attività motorie, uno stile di vita attivo e una sana alimentazione costituiscono importanti strumenti di prevenzione rispetto a numerose patologie”, afferma il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus “ Alimentarsi correttamente e in modo equilibrato è necessario al benessere dell’organismo e a prevenire malattie degenerative, così come un costante esercizio fisico riduce il rischio di importanti patologie. Per queste ragioni chiediamo agli studenti di esprimere le proprie considerazioni, proposte e riflessioni sui comportamenti  necessari al mantenimento di uno stile di vita corretto e salubre”.

Zone terremotate, continua impegno del Piemonte

Continua l’impegno della Protezione civile del Piemonte a sostegno delle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto.

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Nei giorni scorsi il Settore regionale ha risposto positivamente alla richiesta del Dipartimento nazionale di inviare propri funzionari esperti in gestione delle emergenze, affiancati da volontari del coordinamento piemontese, a supporto dei Centri operativi comunali (Coc) dei paesi che si trovano a dover affrontare la fase del post terremoto. Sono così saliti a tre i Comuni aiutati, in particolare, nella gestione dei rapporti con le rispettive Regioni e con il Dipartimento nazionale.

A Preci, in provincia di Perugia, il 7 novembre è arrivata una squadra di quattro persone che prima di iniziare ad operare direttamente ha lavorato al trasferimento del Coc stesso da una struttura provvisoria, dove era stato inizialmente allestito, ad una scuola non utilizzata per fini didattici e verificata dal punto di vista della agibilità.

A Norcia, oltre a supportare il Coc, la Protezione civile regionale gestisce una cucina da campo che fornisce 340 pasti al giorno. Resta inoltre affidato al sistema sanitario locale la struttura del Posto di assistenza socio-sanitaria (Pass) piemontese.
Presso il Coc di Pieve Torina, in provincia di Macerata, già dal 1° novembre sono presenti due funzionari della Città metropolitana, raggiunti lunedì scorso da due volontari, a completamento del team.

A Visso è ancora in funzione il camper farmacia piemontese, gestito dagli operatori locali, in attesa di una struttura sostitutiva permanente.

Per quel che riguarda le verifiche di agibilità per le quali si sta riattivando l’invio di esperti regionali, al momento sono presenti due funzionari per fornire supporto al sistema Erikus, l’applicativo per la gestione delle richieste di sopralluogo presentate dai cittadini ai Centri operativi comunali circa lo stato di agibilità delle loro abitazioni.

In tutto, nelle zone colpite dal sisma in questo momento sono presenti 6 funzionari e 34 volontari dal Piemonte.

Mara Anastasia
www.regione.piemonte.it

Il successo dipende dal leader?

Di Paolo Pietro Biancone*

Chi è un leader? Come riconoscere un leader? Domande sempre aperte per economisti, sociologi, psicologi, politologi, e, in generale, studiosi. Nella dottrina, una descrizione quanto più verosimile del concetto è di Schriesheim, Tolliver e Behling, che nel 1978 definirono la leadership come “un processo di influenza sociale nel quale il leader cerca la partecipazione volontaria dei collaboratori nello sforzo per il raggiungimento dei traguardi organizzativi”.

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Ma ancor prima diversi autori anno studiato questa dimensione “relazionale” tra individuo e gruppo. Lewin, Lipitt e White, ad esempio, hanno individuato 3 stili di leadership basandosi su un esperimento sulla conduzione dei gruppi condotta nel 1939 nell’Università dello Iowa. Durante il loro esperimento furono costituiti dei gruppi di ragazzi di 10-11 anni il cui fine era di fabbricare maschere per il teatro. In tre diverse condizioni sperimentali la direzione dei gruppi si presentava sotto la guida dei seguenti stili di leader:

LEADER AUTOCRATICO: ossia un leader autoritario, che utilizza mezzi coercitivi di ricompensa e punizione. I suoi collaboratori sono produttivi in sua presenza, ma provano umiliazione, collera, sensi di colpa e innalzano rigide difese.

LEADER LAISSEZ-FAIRE: ossia attento solo agli altri e al loro giudizio, fatica a prendere decisioni e a dire di no. Prova un senso di inferiorità, frustrazione e inibizione e abbandona i collaboratori a se stessi.

LEADER DEMOCRATICO: ossia attento ai propri obiettivi, ma anche a quelli del team e dell’organizzazione. Utilizza metodi gratificanti e incentivanti verso i collaboratori e sa prendere adeguate decisioni. I collaboratori sono produttivi, motivati, aperti mentalmente e collaborativi.

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I risultati, analizzati sia sotto il profilo del rendimento sia sotto quello socio-emotivo, mostrarono grandi differenze tra i gruppi “a gestione democratica” e quelli a “gestione autocratica”. In particolare: nei primi si generò una grande collaborazione tra i membri, alimentando creatività e soddisfazioni; nei secondi si rilevarono diversi fenomeni di aggressività e instabilità relazionali. E’ vero che agli inizi i gruppi autocratici si dimostrarono più efficienti a livello quantitativo, ma i gruppi democratici fornirono una produzione qualitativamente più ricca e creativa nell’immediato e, nel tempo, anche un’efficienza sul piano quantitativo. Con questo esperimento è chiaro come la caratterizzazione di un gruppo non sia legata solo alle qualità dei singoli componenti, ma anche al particolare clima che si viene a creare che, a sua volta, è in stretto rapporto col tipo di leadership che prevale. L’evoluzione degli studi ha portato a individuare sei tipi di leader. Il visionario, il democratico, il coach, l’esigente, l’enfatizzatore del gruppo e l’autoritario. Ognuno di questi stili presenta un preciso ambito di applicazione in base a quanto il momento presente richiede: se il visionario, ad esempio, apre la strada a un nuovo progetto sotto forma di sogno condiviso, il democratico fa leva sulle competenze e le conoscenze dei membri, ponendo l’accento sul lavoro di squadra. In contesti aziendali le dinamiche variano a seconda del modo di approcciarsi ai gruppi di persone con le quali si collabora. Inoltre, differenti approcci al lavoro, così come le tradizioni o le consuetudini radicate in contesti organizzativi differenti, possono generare problemi, che se non vengono compresi dalla figura manageriale possono determinare una riduzione della motivazione e della coesione di gruppo, traducendosi in una performance al di sotto delle aspettative. La gestione e la valorizzazione dei lavoratori, o team members, risulta essere, infatti, una chiave di successo fondamentale per l’ottenimento di un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo. In qualsiasi settore preso in analisi possiamo rilevare come l’internazionalizzazione, la multinazionalità, delle varie imprese sia un elemento dominante nello scenario attuale.

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Comprendere come le diverse risorse umane e innovative siano gestite a livello internazionale significa porre l’attenzione sulla creazione di un ambiente in grado di generare innovazione e come poterlo rapportare alla cultura aziendale. Al di là delle classificazioni degli stili di leadership, lavorare sulle potenzialità dei singoli, motivare il gruppo in un momento di grande sforzo, ripristinare condizioni di armonia e collaborazione quando regna la tensione, gestire una crisi, saper ricorrere allo schema comportamentale idoneo alla fase che sta attraversando la propria organizzazione è necessario per potersi affermare come autentici leader. Lo stile di leadership, legato all’ambiente aziendale di riferimento, può determinare il raggiungimento degli obiettivi del team e contribuire in maniera rilevante a generare la performance aziendale. In questo senso, il manager, che sia posto a gestire un team di piccole dimensioni così come un’azienda multinazionale, deve saper inserire all’interno della sua politica di gestione, differenti componenti, oggetto di analisi nei diversi capitoli del presente lavoro, che determinano le varie soluzioni adottabili dal vertice aziendale. E questo vale per le aziende pubbliche e private, nonché per le organizzazioni a carattere associativo e filantropico. Il successo lo fa la squadra, il leader la indirizza e la valorizza.

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*professore ordinario di economia aziendale, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Lo spettro di Roberto Saviano

DI  DALLA REDAZIONE DI OFFICINAMAGAZINE.COM

Nel 2006, in carcere il boss Salvatore Cantiello, guardando uno spettacolo di Roberto Saviano al tg ,affermò: „Continua a parlare perché presto non parlerai più“. A ridosso di 10 anni da quell’episodio sarebbe stato meglio dire “parla, presto non ti ascolterà più nessuno“. Peggiore della paura di morire c’è solo la paura di essere screditati. Queste sono state le parole ,quasi preveggenti, incanalate nel fiume di caratteri rilasciato sul suo sito ,durante uno slancio di libertà due anni fa.

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Roberto Saviano ha sentito il diritto di sfogarsi intimamente in pubblico, ma oggi, dopo 10 anni sotto scorta, non ha più senso nemmeno sperare -forse. Sperare di ritornare a una sorta di “normalità” (senza le minacce che non fanno nemmeno più notizia da quanto sono scontate),ma anche di trovare un senso alla sua vita da prigioniero -impossibilitato perfino a mettere piede a casa sua. Per chi pensa che il best seller ‘Gomorra’ abbia portato gloria, fama, soldi e immortalità allo scrittore napoletano ha preso un abbaglio, difatti Saviano stesso ha lasciato intendere che ‘Gomorra’ sia stata la firma alla sua condanna ,un cappio ,e la verità è che non passa un minuto senza che provi acredine, od odio per quel suo libro. Seppure pensiate che un uomo in una situazione così instabile, uno spettro privo di ombre che vive solo tra apparizioni pubbliche e camere di caserma, possa essere irreprensibile, ancora una volta vi sbagliate: la verità è che la più grande paura di Saviano si è avverata. Il 10 novembre è annunciata l’uscita del suo nuovo libro (“La paranza dei bambini”,per Feltrinelli) e già a dirotto piovono sguardi di insufficienza su quello che sarà probabilmente un flop narrativo. Perché? Semplicemente perché il pubblico e i suoi lettori non ascoltano più la voce di Saviano e la sua verità,ma soprattutto perché non lo credono più,le sue parole suonano stantie e ‘poco realiste’. A peggiorare l’irrealisticità della comunicazione di Saviano è stata la serie tv “Gomorra”, basata sul suo primo romanzo,che ha creato un’orda di scimiottamenti,parodie o peggio ispirazione presso i giovani napoletani e non.Domenica 30 ottobre) il sindaco di Napoli De Magistris ha detto a Radio24: „Credo che Roberto Saviano abbia un po’ perso il rapporto con la città. Dovrebbe venire a Napoli più spesso“. Rincara la dose sostenendo che il libro che uscira [“La paranza dei bambini”] non darà una giusta visione della realtà napoletana,sicché secondo lui l’antimafia nelle zone partenopee funziona eccome. Sembra quasi sarcasticamente crudele che il sindaco della tua città natale ti consigli di venire piú spesso a “casa”, quando sei sotto scorta proprio perché la mafia della tua città ti ha minacciato di morte; eppure succede a Roberto Saviano. Saviano non è più un pericolo,le sue parole non fanno più tremare la mafia proprio perché i primi a non dare più peso a quelle parole sono i lettori,vittime incoscienti del sistema che lui denuncia. Non vogliono ascoltare,e chi è pieno di livore (come il sindaco),perché prima è stato zitto invece di prendere coraggio per denunciare ,non può far altro che gettare melma sullo scrittore caparbio che paga ogni giorno per la verità. Il silenzio rende complici. Saviano disse qualcosa di fondamentale una volta: „l’unica cosa che posso fare è concentrarmi sul mio pubblico,perché lui -più della scorta- mi salva“; il suo pubblico è la sua più grande arma di difesa,la sua garanzia di libertà e di vita.Ma una volta che il pubblico cade,pedina dopo pedina,quale destino si prospetta? Quando parlare della realtà diventa ‘calcare troppo la mano’ per il lettore comune ,allora la libertà di espressione dello scrittore muore.

Ambiente e verde, Torino premiata

VALENTINO2Nella cornice di Ecomondo, il salone internazionale della green economy svoltosi a Rimini, la Città di Torino è stata insignita per la sezione manutenzione di parchi e giardini pubblici del premio “La Città per il verde”. Si tratta della diciassettesima edizione di un riconoscimento che ogni anno viene riconosciuto ai centri italiani che si distinguono per la cura del patrimonio ambientale. Il progetto premiato, realizzato dal personale comunale, riguarda il censimento puntuale, a fini gestionali, del verde pubblico cittadino, attraverso l’utilizzo di un software freeware QGIS, che permette di quantificare e definire i diversi ambiti di manutenzione (giardino attrezzato, giardino scolastico, viale, parco, area verde, ecc.), dando loro un identificativo. Il premio che verrà consegnato concretamente alla Città consiste in un sistema brevettato Argo Tag, che permette di identificare gli alberi in viali e parchi e sarà utilizzato per etichettare, attraverso cartellini personalizzati, gli alberi donati dai cittadini all’Amministrazione nell’ambito dell’iniziativa “Regala un albero alla tua città”. Per la sezione “Verde Urbano” è stato anche conferito un Premio Speciale Fuori Concorso alla Regione Piemonte e alla Cabina di regia del Progetto Corona Verde.
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A Torino è stata inoltre riservata la menzione speciale per la migliore iniziativa messa in campo nell’ambito del volontariato per la gestione degli spazi verdi. A essere premiato è Torino Spazio Pubblico, un progetto del Servizio Arredo Urbano per realizzare attività di cittadinanza attiva nella cura di beni comuni (“Volontariato civico promosso dall’Assessorato comunale all’Urbanistica”). Si tratta di una attestazione di stima nei confronti dei cinquecento cittadini che prestano quotidianamente servizio e al quale hanno aderito nel tempo studenti, lavoratori, disoccupati, pensionati ma anche senior civici, lavoratori di pubblica utilità, richiedenti asilo, operando in oltre 50 aree della città, si occupa principalmente di piccola manutenzione degli arredi urbani e del suolo pubblico (verniciatura delle panchine, svuotamento dei valentinotombini, raccolta rifiuti, ripristino scalinate in pietra); è attivo nella cura e nella potatura delle piante (floricoltura e semina delle aiuole, orti urbani, giardini, pulizia dei prati) effettuando un monitoraggio costante degli spazi d’intervento.L’iniziativa è attiva in diversi quartieri. Attualmente tra le principali aree di intervento in cui si opera Torino Spazio Pubblico vi sono i Parchi della Colletta, della Confluenza, quello dei Caduti dei Lager Nazisti, il Monte dei Cappuccini, Parco Europa di Cavoretto, Villa della Regina, Via Rubino, Piazza Livio Bianco, il Giardino di Italia ’61 e il Rodari in corso Moncalieri, i giardini della Circoscrizione 4 e il cortile del Liceo Cattaneo, Piazza Marmolada, Via Tommaso Villa, il giardino della Biblioteca Civica Centrale e quello della Biblioteca Geisser, le aiuole dell’Istituto Bosso Monti e alcuni orti urbani (come il vivaio di via Bertola 56 o il Giardino Laura Morvillo di via Ricaldone).

(p.v.) – www.comune.torino.it

foto: il Torinese

Per approfondimenti:
e-mail: torinospaziopubblico@comune.torino.it
fb:https://www.facebook.com/pages/Torino-Spazio-Pubblico/1381595002109450
blog: https://torinospaziopubblico.wordpress.com/
sito:http://www.comune.torino.it/arredourbano/spazio-pubblico/to_spazio_pubbl/index.shtml
sito Verde pubblico: www.comune.torino.it/verdepubblico
Regala un albero alla tua città : http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2010/alberi10/regala-un-albero.shtml

Museo dell’automobile a guida facilitata

“Scopo del progetto è rendere fruibile a chi può avere problemi di comprensione, come i disabili psichici lievi, il nostro immenso patrimonio culturale e, in questo caso, lo splendido Museo dell’automobile di Torino”

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A parlare è Laura Barbotto coordinatrice del progetto “Sottovoce”  per la  Cooperativa sociale “La Bottega” di Grugliasco nel corso della presentazione, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, il 10 novembre, della prima guida museale italiana. Si tratta precisamente, della “Guida facilitata al piano storico del Museo nazionale dell’automobile di Torino” elaborata in applicazione delle “Linee guida europee di lettura facilitata – Easy to read”. Dopo il saluto del vicepresidente del Consiglio regionale, che ha sottolineato l’importanza del progetto anche nella scelta del prestigioso museo torinese, una istituzione parte di quel sistema che ha reso il capoluogo subalpino una meta turistica sempre più ambita, sono intervenuti diversi relatori. Oltre Barbotto, ha preso la parola per la redazione del periodico “Sottovoce”, Elena Bellafemmina, per spiegare il lavoro svolto allo scopo di rendere effettivo il diritto di comprendere, di rimuovere le barriere intellettuali. Una impresa non semplice, volta a facilitare il linguaggio e la presentazione dei concetti e delle informazioni che si intende rendere fruibili. Un diritto, quello di comprendere, che può riguardare tutti, posto che le difficoltà possono nascere nel corso di una vita a causa di disabilità acquisite, di malattie e dell’invecchiamento. Nel corso della presentazione – coordinata da Mario Guglielminetti docente di Marketing museale all’Istituto per l’arte e per il restauro di Palazzo Spinelli a Firenze e all’Università di Torino – hanno preso la parola: Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo, Antonio Vitulano, presidente de “La Bottega S.c.s. onlus, Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Piemonte (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale). Per la Fondazione Crt,  che ha dato un sostanziale contributo per la realizzazione del progetto, è intervenuta Roberta Delbosco, responsabile dell’area Welfare e territorio.

AB – www.cr.piemonte.it

Il futuro sostenibile inizia sotto la Mole

Scienza e tecnologia combattono i cambiamenti climatici dopo Parigi 2015 nel rinnovato centro IIT di Torino, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino

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Dall’inizio della Rivoluzione Industriale a oggi, la concentrazione di gas serra in atmosfera è aumentata in modo costante: l’anidride carbonica è cresciuta del 30% circa e la concentrazione del gas metano è più che raddoppiata, per citare due esempi. I gas serra sono un nemico subdolo. Nella percezione comune essi non rappresentano infatti una minaccia immediata, perché non sono velenosi, né pericolosi di per sé; questo lascia molti alibi ai governi, ai paesi, ma anche ai singoli cittadini, che comunque contribuiscono con le loro attività quotidiane e con i loro stili di vita alla loro produzione.

Eppure lentamente i gas serra di origine antropica (anidride carbonica, metano e protossido di azoto in primis) producono i loro effetti sul clima. Gli ultimi anni sono stati i più caldi sulla superficie terrestre da quando l’uomo misura la temperatura del Pianeta, raggiungendo nel 2015 un incremento di +0,75°C rispetto alle temperature medie dell’era preindustriale; la calotta artica non è mai stata così ridotta in estensione e la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre è oramai stabilmente sopra le 400 parti per milione.

Tutto questo si riflette già oggi nell’inconfutabile incremento degli eventi atmosferici estremi (siccità, tifoni, inondazioni) e nei danni da loro provocati, in un innalzamento del livello dei mari che comincia a produrre i primi profughi climatici e metterà a rischio popolazioni e asset economici in numero crescente nei prossimi decenni, in una perdita di biodiversità dovuta a una lenta ma inesorabile migrazione di specie animali e vegetali verso i poli.

Affrontare la sfida posta dal riscaldamento globale del nostro Pianeta richiede dunque un cambiamento di paradigma, una vera e propria rivoluzione ormai non più procrastinabile. La Conferenza delle Parti COP21 di Parigi (dicembre 2015) ha vincolato 195 Paesi a mettere in campo azioni concrete per far sì che l’incremento di temperatura della superficie terrestre conseguente all’effetto serra sia contenuto ben al di sotto dei 2°C: ora si tratta di capire come raggiungere questo obiettivo.ENERGIA PULITA

Lo sviluppo di tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale è proprio la missione del nuovo Centre for Sustainable Future Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia che svolgerà la sua attività di ricerca anche con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino.

La mission del nuovo Centro è stata presentata oggi nell’Aula Magna del Politecnico, dove il Direttore del Centro, Guido Saracco, ha illustrato le linee guida della ricerca e sviluppo in risposta ai principali problemi di sostenibilità indotti dal riscaldamento globale.

Il Centro ha un budget annuo superiore ai 5 milioni di euro, per metà legati a finanziamenti pubblici e per metà acquisiti sul mercato della ricerca (bandi internazionali, progetti industriali, ecc.). Vi operano circa cinquanta ricercatori specializzati in diverse discipline (fisica, chimica, biochimica, biotecnologie, nanotecnologie, ingegneria chimica e dei materiali, elettronica, ecc.) che collaborano grazie ad una convenzione stipulata tra i due enti con diverse aree di ricerca del Politecnico di Torino, con il risultato di raggiungere una massa critica considerevole non solo in termini di competenze, ma anche di strumentazione scientifica in laboratori condivisi.

Gli assi di azione del centro spaziano dalla cattura e riutilizzo dell’anidride carbonica come materia prima di processi produttivi, allo sviluppo di sistemi di produzione distribuita sul territorio e alimentata da materie prime e energie rinnovabili, fino allo sviluppo di sistemi bio-mimetici di conversione dell’energia solare in composti chimici, materiali e combustibili rinnovabili, allo stoccaggio di calore di bassa temperatura per un suo riutilizzo dilazionato nel tempo (ad esempio, il calore accumulato in estate reso fruibile in inverno).

Tra le ricerche più all’avanguardia in corso lo sviluppo, il Centro si occupa di pannelli foto-elettrochimici a basso costo e alta efficienza per la conversione dell’energia solare in combustibili, di sistemi di additive manufacturing che potranno un giorno permettere di produrre ovunque prodotti basati su materiali riciclabili, superando le catene di distribuzione e attingendo a sole fonti rinnovabili. Un forte investimento addizionale è stato infine garantito dalla direzione scientifica di IIT nel settore dell’ingegneria metabolica (synthetic and systems biology), una delle 10 tecnologie emergenti individuate quest’anno dal World Economic Forum, per attrarre nel centro uno scienziato in grado di dirigere un settore molto promettente per la realizzazione di processi chimici sostenibili. Le selezioni sono in corso attraverso un panel di esperti internazionali. L’obiettivo qui è la modifica dei percorsi metabolici di microorganismi perché questi possano produrre a temperature prossime a quella ambiente prodotti a base di carbonio rinnovabili normalmente non associati ai loro cicli vitali ma di grande interesse industriale (es. acido lattico da organismi fotosintetici come i cianobatteri, bioplastiche da microorganismi aerobici o anaerobici, ecc.).

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Alla presentazione delle attività del Centro è seguita una tavola rotonda, nel corso della quale la questione della lotta ai cambiamenti climatici è stata dibattuta con esponenti di alto profilo del mondo della ricerca (Marco Gilli, Roberto Cingolani, Gunter Pauli) dell’industria (Roberto Casula, Agostino Re Rebaudengo, Dario Giordano) e dell’economia (Cristina Balbo, Alessandro Marangoni, Gabriele Galateri di Genola), per formulare infine un messaggio chiaro che possa ispirare i policy makers a farsi parte attiva per la soluzione di queste problematiche.

Gli 8 valori che fanno volare

neonataleIl Gruppo Genitori Senior dell’Ospedale Sant’Anna di Torino è formato da genitori che sono passati con i loro figli dall’esperienza della terapia intensiva neonatale, chi per nascita prematura, chi per difficoltà alla nascita, e che, coadiuvato da medici e psicologi, andrà a dare un supporto ai genitori che si trovano a vivere il dramma di un figlio in terapia intensiva.

Sabato 19 novembre, in occasione della giornata mondiale del prematuro, il gruppo ha  organizzato una serata benefica per contribuire alla raccolta fondi della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus: la Fondazione si è occupata totalmente della realizzazione del nuovo reparto di terapia intensiva neonatale (inaugurato il 9 maggio) data la mancanza di fondi da parte della Sanità e dovrà continuare ad occuparsi del mantenimento dello stesso fino a…..chissà quando.

La serata sarà un’occasione per fare del bene e per farsi del bene, visto che il programma prevede il format “gli 8 valori che fanno volare”,  ideato e tenuto da uno dei più quotati formatori italiani, Paolo Manocchi : un’esperienza unica per tornare a scoprire quelli che sono i  valori più profondi, un percorso ricco di emozioni che lascia una giusta sferzata di energia per iniziare meglio le nostre giornate. I promotori chiedono sostegno  e il coinvolgimento del pubblico per tanti motivi:
– sostegno economico alla Fondazione:i 10,00 euro del biglietto verranno interamente devoluti alla Fondazione (i bambini non pagano)
– sostegno morale a chi lotta per il bene dei bambini e dei loro genitori
– occasione per riscoprire i valori profondi dell’essere umano.

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Il giro del mondo in 80 tazzine

E’ avvenuta  presso la sala stampa del CTO la scelta del vincitore del concorso creativo sul tema “Il giro del mondo in 80 tazzine. Un disegno per aiutare la ricerca” promosso da Costadoro S.p.A., storica casa produttrice di caffè per il settore dei pubblici esercizi, per sostenere la Fondazione Ricerca Molinette ONLUS. Il progetto che si è aggiudicato il concorso creativo è quello di Federico, il cui elaborato verrà rappresentato su 6000 latte da 2 kg di caffè Costadoro distribuite in Torino e Provincia, così come tutte le altre opere realizzate dai bambini che verranno esposte sul retro delle latte in un collage creativo, nonché in una mostra collettiva in reparto.

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A tutti i partecipanti – pazienti ospedalizzati nel reparto di Osteoncologia al Regina Margherita con un’età dai 4 ai 15 anni, sono andati i complimenti dell’AD di Costadoro, Giulio Trombetta che ha così commentato l’iniziativa “Ringrazio la Fondazione Ricerca Molinette ONLUS che ci ha dato l’opportunità di realizzare questa iniziativa che ha coinvolto i bambini stimolando la loro immaginazione e creatività, sostenendo concretamente le attività promosse dall’ente. Ci farebbe inoltre molto piacere in futuro poter ospitare i bambini e lo loro famiglie presso il nostro stabilimento.” Il Presidente della Fondazione Ricerca Molinette ONLUS Dott. Segre ha inoltre aggiunto: “Alla base dei valori  della Fondazione c’è l’amore per la nostra città e la consapevolezza di supportare una struttura ospedaliera all’avanguardia quale è la Città della Salute e della Scienza di Torino. Per questo, la donazione di Costadoro, ha per noi un doppio significato: testimonia l’impegno nel sostenere la ricerca, ma rappresenta anche un invito importante per tutte quelle aziende del territorio che volessero seguire il suo esempio nel valorizzare i nostri ricercatori. “

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costad2Ogni bambino ha infatti presentato un elaborato artistico dando spazio a qualunque tipo di creatività e tecnica: collage, decoupage, disegno, etc… purché rispettasse il tema assegnato ossia immaginare una tazzina in giro per il mondo. In occasione del concorso Costadoro si è impegnata a donare 3000 € ai progetti di Ricerca della Fondazione Ricerca Molinette. In particolare, la donazione verrà utilizzata per sostenere la struttura di Chirurgia Oncologica Ricostruttiva. La donazione assegnata coprirà 150 ore di Ricerca. La Fondazione Ricerca Molinette ONLUS è un ente non profit nato nel 2001 dall’iniziativa congiunta dell’Università degli Studi di Torino e dell’Azienda Ospedaliera “Città della Salute e della Scienza di Torino”. L’attività di ricerca è il cuore della Fondazione: non è legata a vincoli commerciali ma è animata dal desiderio dei ricercatori di innovare le terapie e le tecnologie per garantire sempre maggior sicurezza e benessere ai pazienti. Il nostro scopo è quello di sostenere in generale la ricerca sperimentale e la ricerca clinica, e di trasferirne i risultati per il miglioramento della diagnosi, terapia e qualità di vita di pazienti affetti da differenti patologie.

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Nelle foto della premiazione da sin a destra:

Dott. Ferracini, dirigente medico S.C Ortopedia Oncologia e Traumatologia del CTO; Giulio Trombetta, AD di Costadoro, Dott. Piana, Responsabile Gruppo di Ricerca, Federica Maltese, Responsabile Ufficio Fundraising e Comunicazione; Dott.ssa Congedo, Consigliera della Fondazione. Il disegno è del  vincitore Federico.

 

Generazione bilingue ed economia franco-italiana

Un’alleanza per il futuro. Centro dei Congressi. Sala Giolitti, Via Nino Costa 8, Torino 

Un eccezionale incontro «economia-educazione» che si rivolge ai Dirigenti o Direttori Risorse Umane di grandi imprese,  rappresentanti delle scuole superiori italiane EsaBac, genitori e studenti italiani

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Alla presenza di:

Renato Bellavita – Membro del Comitato Esecutivo della Camera di Commercio di Torino, Presidente del Comitato d’indirizzo del Protocollo territoriale per l’Alternanza Scuola-Lavoro.

Denis Delespaul – Presidente della Camera Francese di Commercio e Industria d’Italia.

Emanuele Chieli – Console Onorario di Torino.

Fabrizio Manca – Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

e numerosi dirigenti di grandi imprese  ALSTOM Ferroviaria, CARTIER, MICHELIN, NORAUTO

 

A fine conferenza seguirà un aperitivo.Traduzione italiano-francese con studenti del Liceo francese Giono.Partecipazione gratuita.Iscrizione obbligatoria entro il 13 novembre:

Cliccare qui per iscriversi