ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 594

Silvio Spray dipinge emozioni “on the road”

SESTA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

 

E’ stato un viaggio alle Canarie a dare la svolta alla sua vita. Fino ad allora Silvio Tessarin, classe 1954, era un tranquillo odontotecnico, titolare di un affermato studio professionale. Anticonformista, creativo, stravagante e anche un po’ bizzarro, ha 40 anni quando si appassiona alla pittura, che nel tempo libero diventa il suo hobby. Da lì a poco incomincia a stargli stretta la vita tra protesi dentali, molari, premolari e incisivi. Inquieto e insofferente, il suo pensiero torna spesso a quell’artista incontrato nelle Canarie, che imbrattando di emozioni una tela bianca con vernice spray colorata intratteneva il pubblico realizzando opere che andavano a ruba. “Quando l’ho visto – ricorda – ho pensato: ma guarda un po’, questo è addirittura più stordito di me”. Dieci anni fa la decisione: chiudere l’ambulatorio e diventare un artista di strada. “Una scelta di vita e libertà”, spiega. “Ho messo un annuncio – precisa – per vendere le attrezzature, che poi ho regalato a dei missionari per opere umanitarie nello Zaire. Ho trasformato lo studio in laboratorio d’arte e sono partito all’avventura con le mie tele, per le piazze della città e nelle sagre dei paesi”. L’inizio non è dei più promettenti.

“Per almeno un paio d’anni – spiega – non sono stato preso in considerazione, nessuno guardava le mie opere. Come se fossi un fantasma”. Poi un giorno, per puro caso, un errore gli apre le porte del successo: preparando l’attrezzatura da portare sulla strada prende la cartellina sbagliata. “Arrivato a destinazione – racconta – mi sono ritrovato senza nulla da esporre: solo fogli bianchi, i disegni erano rimasti a casa. Non avevo altra scelta: ho improvvisato, mi sono messo a dipingere e la gente ha incominciato a fermarsi e guardarmi lavorare. Finita la prima tela un signore mi ha chiesto se la vendevo. Immediatamente un altro mi ha detto che ne voleva una anche lui e da quel momento non ho più avuto tregua: non facevo tempo a iniziare un’opera che già era venduta”.

Da allora è stato ospite prima sul palcoscenico del Maurizio Costanzo Show; poi di Cultura Moderna, condotto da Teo Mammucari. Esperienze che gli hanno dato popolarità. Ma il prestigio se lo è guadagnato sul campo: oggi “Silvio Spray” è un esponente di spicco della “Street Art” non solo torinese. Con gestualità rapida e decisa, agita bombolette di vernice spray e spruzza colori trasformando fogli bianchi in opere d’arte. Nastro isolante per delimitare i bordi della sua espressione creativa, una guida telefonica dalla quale staccare le pagine per assorbire il colore in eccesso o sfumarlo quando i movimenti delle mani e delle dita non bastano, sono gli strumenti di una tecnica pittorica frutto del suo estro e della sua fantasia: evocative barche a vela in mezzo al mare, sensazioni ed emozioni della città e del caos urbano, allusive sfumature delle stagioni, deliziosi scorci di paesaggi e tanto altro.

Tutte opere “on the road”, fuori da schemi e costrizioni, in cui cromatismi, incastri, volumi, luci, toni, segni e colature riflettono l’intensa libertà creativa dell’autore.

Paola Zanolli

 

Tutto sulla morosità nel condominio

Si è tenuto nella Sala convegni ATC di corso Dante 14, il convegno dal titolo “Morosità nel condominio: debiti e recupero crediti, aspetti giuridici e fiscali”, promosso da Confedilizia in collaborazione con Confedilizia Regionale Piemonte e Valle d’Aosta e con Ape Torino Confedilizia.

Sono intervenuti professionisti del settore per spiegare gli aspetti giuridici e fiscali della morosità in ambito condominiale.Sempre più spesso la morosità soffoca il condominio e gli amministratori di stabili si trovano in seria difficoltà con la gestione finanziaria e a pagare i debiti verso i fornitori dei servizi condominiali. Un contesto che sfocia in azioni giudiziali di recupero crediti del condominio e si trasforma in un contenzioso pesante e costoso per tutti.

“Un problema – ha sottolineato il presidente Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – che vediamo sotto due aspetti, quello economico-sociale e tecnico. Economico-sociale perchè è un fenomeno in aumento per via della crisi economica e per le troppe tasse sulla casa. Sotto il punto di vista tecnico, perchè le nuove norme sul condominio andrebbero migliorate e chiarite. Solo due giorni fa siamo stati auditi dal Governo sulla manovra fiscale. Siamo rimasti molto delusi, perchè basterebbero delle misure minime per ridare fiducia alla crisi del settore immobiliare. Tra gli interventi, per esempio, abbiamo proposto di detassare i locali commerciali applicando la cedolare secca e tutelare i cosiddetti affitti brevi (Airbnb), due piccole opportunità che darebbero oltre ad un segnale di fiducia, a far girare l’economia”.

Dello stesso parere è il presidente di Ape Confedilizia Torino, Erasmo Besostri “I problemi che vengono a crearsi nel condominio, sono sintomo della mancanza di risorse economiche e di uno stato che non pensa a salvaguardare il bene primario come la casa. L’economia italiana parte dall’immobile, che serve come capitale di rischio, per la pensione e come impegno sociale”.

Anche il presidente ATC, Marcello Mazzù è intervenuto sul tema della morosità in ambito dell’edilizia residenziale pubblica “Atc, come amministratore, si trova di fronte a due differenti scenari: la realtà delle intere locazioni di edilizia residenziale pubblica e quelle condominiali, che vedono la compresenza di inquilini e proprietari che hanno acquistato l’alloggio a riscatto. Nei condomini la difficoltà è quella di fare fronte ad un patrimonio edilizio che “invecchia” e a interventi manutentivi che concilino la necessità di manutenzione straordinaria con la sostenibilità economica dei proprietari. Ma il grande sforzo della nostra Agenzia riguarda il recupero della morosità sulle bollette degli inquilini: un impegno che attraverso piani di rientro e valutazioni caso per caso ci permette di portare la morosità dal 24 al 9% nel giro di qualche anno”.

Parcometri, Pos anche per la sosta a pagamento

Di Patrizia Polliotto *

Parcheggio a pagamento, proviene da Fondi, paese in provincia di Latina, una sentenza che potrebbe rivoluzionare il rapporto degli automobilisti con il famigerato parchimetro.

Il fatto prende le mosse da un verbale di 41 euro elevato a una praticante di uno studio professionale della cittadina laziale: il motivo? Aveva lasciato l’auto in sosta a pagamento senza esporre il documento di parcheggio comprovante l’avvenuto pagamento. La protagonista del fatto, che ha citato in tribunale il comune luogo del fatto, ha spiegato ai giudici di non aver potuto pagare il ticket perché priva di monete. In più, il parchimetro non accettava nemmeno banconote, né dava possibilità di poter versare l’importo con il bancomat. Lo scorso inverno, il Giudice di Pace di Fondi, Giovanni Pesce, si è pronunciato a suo favore: si legge, nel testo della sentenza, che “in mancanza di dispositivi attrezzati col bancomat gli automobilisti potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati”A confermare tale orientamento giurisprudenziale, vi è anche la  Legge di Stabilità del 2016: essa dispone infatti che “dal primo luglio (2016) le macchinette per l’erogazione dei ticket del parcheggio siano predisposte al pagamento tramite POS. ll fine della norma è quello di incentivare i pagamenti elettronici e prevede l’estensione ai dispositivi di controllo di durata della sosta l’obbligo di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito e carte di credito”. Per una volta tanto, ad avere la meglio sulle amministrazioni comunali, sono stati i cittadini.

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* Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

 

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

 

 

150 milioni in arrivo per i trasporti

Per il rinnovo del materiale rotabile sono disponibili cifre importanti.

Per il trasporto su gomma nell’area metropolitana di Torino 29 milioni di fondi statali (cofinanziamento al 50%), per il trasporto ferroviario 20 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione (FSC), 45 milioni destinati al Piemonte dalla legge di stabilità nazionale e 57 milioni dai fondi FSC regionali. Per quanto riguarda invece i tram di Torino è stata fatta una richiesta di 30 milioni che però non ha ancora l’approvazione del CIPE.

La notizia è stata data oggi in Commissione dall’assessore ai Trasporti durante la presentazione dei risultati delle osservazioni degli enti esterni per la Valutazione ambientale strategica (VAS), in vista dell’approvazione del nuovo Piano regionale dei trasporti, il documento strategico che fornisce gli indirizzi generali della Regione sulla materia.

In particolare i soggetti consultati hanno chiesto un maggiore coordinamento con le Regioni e gli Stati confinanti, attenzione ai valori delle emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto ed alla conseguente qualità dell’aria, la valutazione degli spostamenti in bicicletta e dei necessari percorsi ciclabili.

Il Piano – che andrà a sostituire il precedente che risale al 1979 – si sta avviando verso la sua fase conclusiva: la Giunta e il Consiglio regionale lo approveranno entro il mese di giugno, ci saranno poi sei mesi di tempo per la fase di attuazione che si sviluppa attraverso i Piani di settore (che verranno anch’essi esaminati in Commissione).

Nella discussione sono intervenuti alcuni consiglieri di M5s, Sel e Mdp.

FM – www.cr.piemonte.it

(FOTO: il Torinese)

Parchi della salute di Torino e Novara, da Roma il via libera ai finanziamenti

Il  nucleo di valutazione del Ministero della Salute ha dato parere favorevole sui dossier relativi al Parco della Salute di Torino e alla Città della Salute di Novara, presentati il 3 maggio a Roma dalla Regione Piemonte e dai vertici delle aziende ospedaliere universitarie.

Il via libera ai rispettivi piani finanziari e all’articolazione degli interventi era condizione necessaria per la concessione dei finanziamenti previsti per la realizzazione delle due strutture.

Prossimamente avverrà la sottoscrizione dell’accordo di programma tra la Regione e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, previsto entro l’anno. Intanto sotto la Mole  potrà già essere avviato il percorso amministrativo per completare la bonifica dell’area Avio-Oval, sulla quale verrà costruito il Parco della Salute. E’ prevista una gara d’appalto specifica, che anticiperà quella per l’individuazione del soggetto privato che si occuperà della costruzione e della gestione della parte non sanitaria del complesso.

 

www.regione.piemonte.it

Confabitare apre due nuove delegazioni

Confabitare, Associazione dei proprietari immobiliari presente in tutto il territorio nazionale con oltre 80 sedi provinciali, amplia la sua presenza nel territorio torinese.

Oltre alla sede provinciale e regionale  in Corso Cairoli 12 a Torino sono previste per venerdì 5 maggio le aperture di due nuove delegazioni. Alle ore 14:00  l’inaugurazione della delegazione di Beinasco sita all’interno del centro commerciale Le Fornaci (responsabile Ernesto Poletti), seguirà alle ore 18:00 l’inaugurazione della delegazione Torino 2, sita in Torino Corso Sebastopoli 162 (responsabile Luca Mecca). Sarà presente il presidente nazionale di Confabitare Alberto Zanni, il segretario generale nazionale Stefania Benni oltre a dirigenti ed autorità locali. Il Presidente Zanni esprime soddisfazione: “Queste nuove aperture sono l’ennesima testimonianza della vitalità della nostra associazione che ha un’espansione sempre più capillare sul territorio provinciale”.

Viaggio a Trieste per cinquanta studenti piemontesi

Cinquanta ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, accompagnati da dieci docenti e dalla prof.ssa Elena Mastretta, dell’Istituto storico della Resistenza di Novara, parteciperanno dal 5 al 7 maggio  al viaggio studio di tre giorni sul confine orientale italiano. Il viaggio, fase finale dell’annuale progetto di storia contemporanea, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del consiglio regionale del Piemonte  in collaborazione con l’ Ufficio Scolastico regionale, avrà come mete la città di Trieste, la Risiera di San Sabba, la foiba di Basovizza e il memoriale di Redipuglia, dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale.

Il viaggio nella città stretta tra il Carso e il mare, incrocio di tutte le vicende di quel “secolo breve”  spazzato di continuo dai venti della grande storia, rappresenta il riconoscimento per aver partecipato con notevole impegno all’annuale progetto di storia contemporanea promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese, giunto alla sua 36° edizione. Gli studenti con i rispettivi insegnanti provengono da sei istituti scolastici e da tre enti di formazione professionale delle province di Alessandria,Asti,Torino, Vercelli e  VCO. A Trieste la visita alla Risiera di San Sabba (stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913, utilizzato dopo l’8 settembre del 1943 dai nazisti come campo di prigionia e di smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, oltre che unico campo di sterminio nazista in territorio italiano) si accompagnerà alla Foiba di Basovizza , sul confine tra l’Italia e la Slovenia (un pozzo minerario usato, come altre fosse carsiche della zona, dalle truppe jugoslave nel 1943 e nel 1945 per l’uccisione di migliaia di italiani). L’ultima “tappa”, dopo aver lasciato la città di Bruno Vasari, Umberto Saba, Italo Svevo e Claudio Magris, sarà il sacrario di Redipuglia, monumentale cimitero militare situato in provincia di Gorizia, dedicato alla memoria di oltre centomila soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale, fulcro di un parco commemorativo di oltre cento ettari che comprende una parte del Carso Triestino teatro durante la Grande guerra di durissime battaglie.

Marco Travaglini

ECONOMIA DELL’ARTE: ARIA…”FRIEZEANTE” A NEW YORK!

Si consolida la globalizzazione delle grandi Fiere artistiche. A New York( subito prima delle grandi Aste di Stagione, quelle che “daranno il tono” al Mercato) ritorna per il sesto anno Frieze, il noto brand londinese del settore, secondo solo a Tefaf-Maastricht ( che, pure, a New York ha fissato un’importante testa di ponte) e all’attuale numero uno Art Basel( capace già negli anni passati di realizzare approdi stabili a Miami e Hong Kong), che ha già da tempo concepito queste manifestazioni anche come fenomeni di contaminazione fra i vari settori culturali, dall’Antiquariato all’Arte Contemporanea, passando, come peraltro già in tempi precedenti fatto da Art Basel, attraverso tutte le espressività, prima fra tutte quella del Design.

 

Nonostante il calendario abbreviato, la sesta edizione di Frieze New York promette dinamismo e grandi numeri.

La parola ai ricercatori

77 candidature da ricercatori under 35 di tutta Italia: 6a edizione Premio GiovedìScienza. In gara 10 finalisti da Torino, Bologna e Roma

Piemonte, Lazio, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Trentino Alto-Adige: c’è tutta la ricchezza del patrimonio della ricerca italiana nelle 77 candidature ricevute dal Premio GiovedìScienza, il riconoscimento per la comunicazione scientifica – giunto alla sesta edizione – che premia i ricercatori under 35. Il Premio, che per il primo anno guarda a tutto il paese, ha ricevuto un ottimo riscontro, a conferma di quanto i giovani ricercatori credano nell’importanza di saper raccontare i risultati del loro lavoro di ricerca. Un comitato di 110 referee ha selezionato in base al merito scientifico la rosa dei dieci finalisti che accedono alla fase conclusiva del Premio, la competizione, che si è svolta venerdì 28 aprile, presso l’MBC – Molecular Biotechnology Center dell’Università degli Studi di Torino. Sul palco dieci giovani e talentuosi ricercatori si sono sfidati a colpi di immagini e parole. L’obiettivo è spiegare con efficacia e semplicità temi di ricerca che semplici non sono: Fisica, Biotecnologie molecolari, Neuroscienze, e poi Chimica, Chirurgia ricostruttiva e Fonetica sperimentale.I finalisti hanno a disposizione 6 minuti e 40 secondi per esporre il loro progetto di ricerca e conquistare due severissime Giurie: quella Tecnica, composta da esperti del panorama scientifico-divulgativo, e quella Popolare, composta da 5 classi delle scuole superiori. Il vincitore – che sarà annunciato giovedì 11 maggio – riceve un premio di 5mila euro e viene inserito nella programmazione della prossima edizione di GiovedìScienza, con una conferenza dedicata.

 

IL PREMIO MI PIACE

Il primo vincitore della sesta edizione del Premio GiovedìScienza è Francesco Segreto del Centro di Ricerca Chirurgia Ricostruttiva dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: con la sua esposizione sull’uso di “INNESTI STEM” nella medicina rigenerativa per guarire le ferite croniche ha conquistato la giuria Popolare – composta da 100 studenti delle scuole medie superiori – aggiudicandosi il Premio Mi Piace.

 

I PREMI SPECIALI

Nel corso della cerimonia di Premiazione (giovedì 11 maggio) si scopriranno anche i vincitori dei Premi speciali, entrambi selezionati da una giuria tecnica: il Premio Futuro, per i ricercatori che presentano – oltre al progetto scientifico – uno studio di fattibilità, e il “Premio Speciale Elena Beneduce”, dedicato alla psicologa torinese a un anno dalla sua scomparsa, e riservato a lavori di ricerca nell’ambito delle Scienze della vita che si distinguano per la particolare attenzione alla persona e alla qualità della vita.

Anna e Piera creano bigiotteria artistica per impreziosire il look

QUINTA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

Hanno incominciato per caso, per reagire alla noia e passare il tempo, dopo gli anni trascorsi ad accudire i figli, ormai cresciuti, e curare la casa. Stessa età, vicine di casa, amiche da sempre, identica passione per il fai da te ed entrambe dotate di grande fantasia e manualità creativa, nonostante caratteri profondamente diversi, Anna e Piera hanno iniziato a realizzare artigianalmente, per loro stesse, bigiotteria e accessori moda.

Ad ispirare le loro creazioni, in un primo tempo, sfere e spirali. Frequentato qualche corso, dalla teoria passano rapidamente alla pratica trasformando in laboratorio la cucina di casa. Tagliere, mattarello, macchina per la pasta, cutter, paste polimeriche e il forno sempre in temperatura, e incominciano a plasmare bracciali, collane e orecchini, indossando le proprie creazioni. Amiche e conoscenti apprezzano da subito la particolarità e l’originalità di quei pezzi unici, introvabili in commercio.

La crisi, intanto, che prima era dietro l’angolo, ora l’angolo lo ha svoltato e Anna e Piera devono correre ai ripari. I tempi sono cambiati, non possono più permettersi di giocare a fare le casalinghe. Ma per il mondo del lavoro sono ormai troppo avanti con l’età. Non resta che metterci le faccia e partire per una nuova avventura, lanciando il guanto della sfida alla timidezza e alla riservatezza che da sempre le caratterizza.

E’ così che sono approdate nei mercatini domenicali degli hobbisti. Dal debutto sono passati tre anni, e da allora molte cose sono cambiate. Oggi il loro banco è un trionfo di luci e colori, dove spiccano opere d’arte da collezionare, indossare e regalare. Il modello da cui hanno tratto ispirazione c’è sempre, ma si è evoluto. E oltre alle paste polimeriche hanno imparato a lavorare con estrema maestria l’alluminio, un materiale leggero, luminoso, anallergico e che rimane inalterato nel tempo. Realizzano collane, anelli, bracciali, orecchini, sciarpe, borse, portafogli, cappelli, guanti, foulard, impreziositi da elementi che contraddistinguono l’intera collezione. Ogni pezzo è unico ed esemplare, la lavorazione artigianale contribuisce a rendere ancora più originali ed esclusivi oggetti che consentono di valorizzare il decolté, impreziosire e rendere eleganti gli abiti più semplici, esaltare il look.

Di strada, in questi tre anni, Anna e Piera ne hanno fatta tantissima. Sembra ieri quando, con ombrellone da spiaggia e tavolino da pic-nic, hanno fatto il loro ingresso tra gli “Operatori del proprio ingegno”. Un esordio alla Fantozzi: una raffica di vento spazza via l’ombrellone, il telo che copre il tavolo prende il volo come un aquilone spargendo sulla piazza i loro piccoli capolavori. Un disastro. Ma ci riprovano. Di domenica in domenica la timidezza che le contraddistingue si attenua, acquisiscono esperienza, imparano a far fronte alle perturbazioni che incrociano lungo il percorso: dalle intemperie meteorologiche agli inconvenienti di una vita sulla strada. Ne hanno passate tante, ma la passione e la gioia di riuscire a realizzare con le proprie mani un’idea e dare forma alla loro fantasia le ha aiutate a resistere, le ha insegnato a sorridere anche di fronte alle avversità.

Paola Zanolli