ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 356

Turismo e mobilità elettrica in onda a Parlaconme

Giovedì 25 febbraio la puntata di PARLACONME su Radiovidanetwork è dedicata al turismo capace di coniugare la mobilità elettrica e la sostenibilità alla cultura e all’enogastronomia

Il turismo presente, la cultura, la mobilità elettrica e l’enogastronomia sono gli argomenti della puntata di giovedì 25 febbraio di PARLACONME, in onda dalle 18 alle 19, sulla radio web Radiovidanetwork, programma condotto ogni giovedì dalla Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio.
Prenderanno parte alla trasmissione Francesco Paolo Russo, Founder &Ceo di To Be srl; Nino Geraci, Ceo & Founder presso X Move- Founder#EviaggioItaliano, Daniele Invernizzi, Presidente eV-Now e Vicepresidente di Tesla Owners Italia e Federica Musto, addetta stampa e specialista in Eventi e Comunicazione.
#EViaggioItaliano rappresenta l’inedito tour su veicoli elettrici alla scoperta delle eccellenze italiane.
Nel corso della trasmissione i vari interventi saranno rivolti a riflettere su come il turismo debba essere un elemento chiave per rilanciare l’Italia nel post pandemia. Il nostro Paese dovrà, infatti, differenziarsi sul piano internazionale grazie ad un turismo incentrato sul concetto totale di sostenibilità, coniugando cultura, natura, tecnologia e enogastronomia. Durante le puntata verrà spiegato in modo approfondito il progetto #EViaggioItaliano da chi lo ha ideato, sia dal punto di vista delle motivazioni che ne sono alla base, sia degli obiettivi prefissati, dello svolgimento del tour, della sua organizzazione e delle figure coinvolte.

Mara Martellotta

Per ascoltare la trasmissione ci si può collegare
Al sito di Radiovidanetwork www.vidanetwork.it
Oppure scaricare la app ufficiale Radio Vida Network per Ios e Android
Su speaker Alexa e Google Home
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9
E il sabato della settimana successiva alle ore 11.30

Un centro fitness all’ex mercato dei fiori

Il Consiglio comunale ha approvato una delibera che prevede il permesso di costruire in deroga, secondo quanto previsto dalla legge regionale 106/2011, per il cambio d’uso con opere e modifica del volume centrale dell’edificio di via Perugia angolo corso Verona, un tempo destinato al Mercato dei Fiori, oggi in stato di abbandono.

Nella struttura verrà realizzato un centro fitness e wellness ad opera della società spagnola Go Fit. Il valore della riqualificazione si aggira intorno agli 8 milioni di euro.

Ospiterà piscine, saune e locali destinati a palestra e disporrà di un parcheggio interrato.

Il parcheggio antistante all’edificio, sul lato di corso Verona, sarà trasformato in giardino, con area giochi e e vasca interrata per il recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione. Intorno al giardino sarà realizzata una pista ciclabile che si collegherà a quella di fronte alla Nuvola della Lavazza.

Lo stesso Consiglio comunale ha altresì approvato una delibera che prevede un cambio di destinazione d’uso da produttivo a terziario per il fabbricato di corso Grosseto 178 dove verrà realizzata una palestra di 500 metri quadri.

Entrambi i provvedimenti sono stati illustrati dall’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria.

Silvia Tabasso, prima Presidente donna dell’UCID

Per la prima volta al vertice dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti di Torino 

L’UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) di Torino ha,per la prima volta nella sua storia, una presidente donna, Silvia Tabasso, eletta all’unanimità lunedì 15 febbraio scorso, durante le elezioni per il nuovo Consiglio Direttivo. Succede a Alberto Carpinetti, che ha guidato l’Associazione dal 2014 al 2020, e resterà in carica  per il triennio 2021/ 2024.

 

Silvia Tabasso è entrata nell’Ucid più di venti anni fa, parallelamente al suo ingresso nel mondo del lavoro. Il padre, imprenditore, era ed è ancora socio dell’Ucid. Proprio Silvia Tabasso aveva pensato allora, con la sorella Valeria ed alcuni amici, di fondare il Gruppo Giovani dell’Ucid, che esiste tuttora e rappresenta il perno della componente giovanile dell’associazione. Ha lavorato per sei anni nell’azienda di famiglia nel settore grafico e ha poi vissuto all’estero, seguendo il lavoro del marito, tra Messico e Germania. L’educazione cattolica ricevuta in famiglia si è tradotta in lei in un  costante impegno cattolico anche nel mondo dell’impresa e del lavoro e, parallelamente, all’interno dell’UCID, dove, in collaborazione con altri giovani, anni fa è giunta a elaborare la Carta dei Valori del giovane imprenditore”, che ha poi appeso dietro la sua scrivania. Nella sua esperienza lavorativa, ha anche studiatoper diventare Cerimonialista di Stato e ha poi fondatoun’agenzia di eventi, dal nome Eventum. Torino, in quegli anni, era diventata fulcro di incontri di carattere internazionale, quali la ratifica di trattati internazionali, la visita di Primi ministri e Capi di Stato, e la duplice visita del Pontefice.

La decisione, maturata nel 2019, di lasciare l’agenzia, per stare accanto alla sorella Valeria, colpita da un tumore raro, è stata un’ulteriore conferma della presenza della fede e dellasolidarietà nel suo cammino, che ora ha visto il suo impegno concretizzarsi a favore di un’associazione, l’UCID, che riunisce imprenditori e professionisti nello spirito e nei valori cristiani. Uno degli obiettivi del suo mandato è e sarà quello di lavorare, all’interno, sulla formazione e la crescita personali e, all’esterno, a livello territoriale, quello di dare un contributo al modo di pensare e recepire la cultura a livello imprenditoriale, con una posizione predominante data ai giovani, che saranno chiamati a farsi promotori dell’Hub piemontese dell’Economy of Francesco.

 

L’UCID è un’associazione che si sviluppa anche a livello interregionale e nazionale, fondata nel 1947, che raggruppa imprenditori, dirigenti e professionisti che, facendo propri i valori cristiani, riflettono sul ruolo dell’impresa nella società attuale e nell’economia.

In tale prospettiva ed impegno il ruolo dell’UCID è quello diporre al servizio della comunità le esperienze, le conoscenze e i talenti dei soci. La centralità della persona umana, la salvaguardia dei beni della terra e il corretto esercizio dell’impresa e della professione sono i capisaldi che costituiscono la base etica dei soci che vi aderiscono.

 

La neo presidente della sezione di Torino dell’Ucid, Silvia Tabasso, ha fatto proprie le parole di San Paolo VI: Noi non accettiamo di separare l’economico dall’umano”, nella convinzione che la sfida da parte dell’UCID oggi sia, come cristiani, quella di testimoniare le professionalità nelle imprese e, come imprenditori, di portare Gesù nel mondo del lavoro.

 

Con la nuova Presidente è stato eletto il nuovo Comitato di Presidenza e il nuovo Consiglio

Presidente: Silvia Tabasso

Vice Presidenti: Domenico Baldassarre, Roberto Icardi, Marco Lazzarino

Assistente Spirituale: Don Daniele Bortolussi

Mara Martellotta 

UCID Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Liberi Professionisti

Gruppo Regionale e Sezione di Torino

Corso Palestro 14 , 10122 Torino.

Per informazioni: ucid@ucidtorino.it 0118122083

Sito www.ucidtorino.it

 

 

La Regione sblocca 802mila euro per la bonifica dell’amianto

La distribuzione di questo capitale avverrà attraverso bandi istituiti per ogni singolo Comune che presenta manufatti contenenti amianto.

Parere favorevole – in quinta Commissione Ambiente presidente Angelo Dago – alla proposta di deliberazione della Giunta che prevede l’approvazione dei criteri per la concessione, in favore dei Comuni e delle Agenzie Territoriali per la Casa, di contributi per la rimozione di manufatti contenenti amianto”.
Il vice presidente Fabio Carosso è intervenuto per conto dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati sui criteri che riguardano la concessione per la rimozione di manufatti contenenti amianto.
Le risorse a disposizione per il 2021 saranno così ripartite: 302mila euro in favore dei Comuni e 500 mila per le Atc.
La loro distribuzione avverrà attraverso bandi che prevedono una somma massima di 50mila euro per un singolo Comune e di 100mila per Atc.
I criteri adottati serviranno per la bonifica di manufatti contenenti amianto, la rimozione e il trasporto al netto dell’Iva a cui dovranno provvedere le amministrazioni.
Arpa e Asl saranno chiamate a valutare, in base alle criticità emerse, le graduatorie per l’assegnazione delle risorse una volta che il Ministero dell’Ambiente le avrà avallate. Con il provvedimento si cerca di confinare il fenomeno dell’abbandono dell’amianto che negli anni passati era stato oggetto di diverse controversie giudiziarie.
Carosso si è augurato che le “risorse vengano impiegate per medi e piccoli interventi mentre i bandi serviranno per valutare le varie assegnazioni rispetto alla loro qualità”.
I criteri di priorità per la concessione di contributi ai Comuni vanno per la bonifica con rimozione delle coperture in cemento/amianto degli edifici di proprietà privata da effettuarsi a seguito di inottemperanza alle ordinanze. Nel caso del privato che non avesse provveduto, può quindi intervenire il Comune con questi fondi, ferma restando la possibilità successiva di rivalersi sui proprietari dei beni una volta bonificati.
Nel corso dei lavori sono intervenuti i consiglieri Carlo Riva Vercelotti (Fi) e Gianluca Gavazza (Lega) che hanno posto l’accento sulla necessità di cambiare lo stato d’accusa automatico in caso di abbandono di manufatti di amianto da parte di terzi. I commissari Domenico Rossi e Alberto Avetta (Pd) hanno chiesto informazioni sulla tempistica relativa ai bandi e le risorse a disposizione attuali e passate.

La filiera degli eventi vuole risposte immediate per ricominciare

Cinzia Miraglio, titolare dell’Agenzia di organizzazione eventi e comunicazione a Crema (CR), ha lanciato il 18 Febbraio una petizione diretta alle Istituzioni provinciali, regionali e nazionali chiedendo che la filiera degli eventi possa ricominciare a lavorare al più presto con protocolli di sicurezza adeguati.

Il settore dell’organizzazione degli eventi in Italia è caratterizzato dalla presenza di oltre 700.000 Imprese/Associazioni iscritte alla Camera di Commercio che nel 2020 hanno avuto mediamente un calo di fatturato rispetto al 2019 dall’80% al 100%. L’impatto economico e occupazionale è negativo anche in numerosissimi altri settori lavorativi filiera e a livello locale hanno subito un grande danno tutti i comparti del turismo.

Quello che si chiede principalmente attraverso la petizione è l’immediata riapertura delle attività consentendo nuovamente lo svolgimento degli eventi con l’utilizzo di tutti i protocolli sanitari. Chiediamo inoltre la modifica dell’attuale DPCM, associando “mostra, mercato e mercatino” ai mercati su area pubblica anziché a “fiere, sagre ed altri eventi locali”, consentirebbe la ripresa del lavoro per tantissimi organizzatori e per la stragrande maggioranza degli espositori.

Di seguito le richieste presenti nel testo della petizione:

https://www.change.org/VOGLIAMOLAVORAREsi

– Riapertura dal 5 MARZO delle nostre attività consentendo nuovamente lo svolgimento degli eventi con l’utilizzo di tutti i protocolli sanitari inseriti nell’ALLEGATO 1 del DPCM del 14 Gennaio 2021 (linee guida per la riapertura di tutte le attività economiche). Tali protocolli erano già stati utilizzati da noi Organizzatori di eventi  da Luglio a metà Ottobre 2020 ( e inoltre non esiste nessuna evidenza scientifica né testimonianza di contagi durante gli eventi svolti nei mesi di riapertura).

– Modifica del testo del DPCM che accorpa la tipologia di evento “mostra mercato e mercatino” a “fiere, sagre ed altri eventi locali”, anziché al “mercato su area pubblica” in quanto le mostre-mercato ed i mercatini di varie tipologie sono molto simili ai mercati su area pubblica dal punto di vista di allestimento, organizzazione, logistica, afflusso delle persone distribuito su tante ore di apertura. L’accorpamento delle “mostre-mercato e dei mercatini” ai “mercati su area pubblica” consentirebbe la ripresa del lavoro per tanti organizzatori e per la stragrande maggioranza degli espositori, anche in un tempo sicuramente molto più rapido rispetto alla ripresa delle fiere di grosse dimensioni.

– Sollecito nel pagamento dei ristori spettanti all’intera categoria e pari ad almeno il 50 % dell’importo di calo del fatturato subito nel 2020 rispetto al 2019, oltre al calo di fatturato del primo trimestre 2021 rispetto al primo trimestre 2019 (in quanto attualmente non abbiamo ancora una data di riapertura neanche per il 2021).

– Richiesta ammortizzatore sociale ISCRO oppure della Cassa integrazione anche a tutti i Titolari di impresa e di associazioni iscritte alla Camera di commercio, a partire da Marzo 2021.

– Proroga dei Bandi pubblici già vinti per l’organizzazione di fiere, mercatini per un numero di anni pari a quelli per cui l’evento non è stato realizzato a causa Covid-19 e possibilità di rinegoziazione dei bandi in essere, ove non previsto dagli stessi, in forza del piano economico finanziario e dei requisiti modificati per far fronte all’emergenza sanitaria.

– Ampliamento del credito di imposta sulle locazioni al 100 % per tutto il 2021

– Prevedere bandi specifici per sostenere l’imprenditoria femminile maggiormente penalizzata dalla Pandemia

Chiediamo  inoltre di tenere costantemente attivi i tavoli di lavoro aperti con le associazioni di categoria ed i rappresentanti di lavoratori, le aziende e le parti sociali.

È possibile consultare la PAGINA FACEBOOK CAMPAGNA #VOGLIAMOLAVORARE  per avere aggiornamenti.

Ad oggi (22 Febbraio)  le firme raccolte sono circa 300.
L’obiettivo è quello di raccogliere il maggior numero di firme per far in modo che questo settore venga preso in considerazione dalle istituzioni e dare maggior peso alle nostre legittime richieste.

Per sostenere le nostre legittime richieste parteciperemo:

– alla manifestazione nazionale del 23 Febbraio organizzata dai “Bauli in piazza” (che raggruppa i settore eventi – spettacoli)

– alla manifestazione a San Remo dal 2 al 6 Marzo organizzata dall’associazione AFI (fieristi italiani).

Ringraziando per l’attenzione,

porgiamo Cordiali saluti, con preghiera di pubblicazione.

Restiamo a disposizione per maggiori informazioni in merito.

Cinzia MIraglio

3356196576

Seguono le firme delle Agenzie che hanno sostenuto questa petizione:

Myriam Vallegra – Eventi doc – Parabiago (MI)

Nicoletta Cardillo – D&N Eventi – Casale Monferrato (AL)

Cinzia Miraglio – Agenzia Cinzia Miraglio – Crema (CR)

Carla Marivo – Fiere In – Rho (MI)

Alessia Littarru – Associazione Invitas – Cagliari

Emanuele Sonaglia – Indietro nel Tempo – Viterbo

Maurizio Milardi – Gedit – Monterotondo (RM)

Laura Castrovilli – LC Studio Eventi – Lainate (MI)

Giovanna Amerio – Associazione Iperbole – Parabiago (MI)

Raja Bouanane – Associazione PubbliEventi – Lucca

Marianna Del Giudice – Kiki Eventi – San Giuseppe Vesuviano (NA)

Fabiana Vitali – Associazione Araba Fenice – Roma

Lucio Vittor – Visual Studio – Gradisca d’Isonzo (GO)

Lucio Vittor – CEO Visual- Studio.it – Gorizia

Lucio Vittor – Associazione Nuovi Universi Etnici – Gorizia

Lucio Vittor – Fusi&Infusi per il cioccolato – Gorizia

Carla Marivo – Associazione Le tradizioni del territorio – Voghera (PV)

Cinzia Miraglio – Associazione Le strade del gusto e della bellezza – Crema (CR)

Ivan Scarpa – Media Eventi srl – Cagliari

Tiziano Viviani – Santi srl – Verona

Angelo Salamina – Associazione Amici della Franca Martina – Martina Franca (TA)

Angelo Salamina – Associazione Alla Corte di Filippo d’Angiò – Martina Franca (TA)

La Regione: “Bene il vaccino Astra Zeneca fino ai 65 anni”

VACCINI COVID, L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE LUIGI ICARDI: «BENE IL VIA LIBERA AD ASTRA ZENECA FINO A 65 ANNI, IMPORTANTE ACCELERAZIONE DELLA CAMPAGNA VACCINALE»

«Con il via libera del Ministero all’utilizzo del vaccino Astra Zeneca sui soggetti fino a 65 anni, la campagna vaccinale contro il Covid19 riceve un’accelerazione importante. E’ il provvedimento che le Regioni avevano invocato all’unanimità al ministro Speranza attraverso la Commissione Salute per allineare l’Italia alle modalità della vaccinazione adottate negli altri Paesi europei. Ora si può finalmente guardare con più fiducia al futuro. Vuol dire poter tornare ad affidarsi con maggiore efficacia a medici di famiglia e farmacisti per vaccinare la più ampia fascia di popolazione in età lavorativa. Il vaccino Astra Zeneca, a differenza di quello Pfizer, può essere agevolmente conservato, trasportato e utilizzato a temperature normali, tra 2 e 8 gradi centigradi, come avviene ad esempio per i vaccini antinfluenzali, per almeno 6 mesi. Si potranno quindi destinare le forniture Pfizer, che invece richiedono somministrazioni in apposite strutture vaccinali attrezzate per mantenere una catena del freddo decisamente più complessa, alla popolazione più anziana, velocizzando in modo sensibile l’intera campagna vaccinale».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, sull’approvazione del vaccino Astra Zeneca per la fascia di età dai 18 ai 65 anni.

«I risultati degli studi di fase III condotti nel Regno Unito – osserva Icardi – hanno dimostrato che il vaccino è in grado di generare una forte risposta immunitaria in tutti i gruppi di età (inclusi i soggetti di età superiore ai 65 anni e con co-morbosità cronica). In particolare, si è dimostrato protettivo da ospedalizzazioni e forme gravi, a partire da 22 giorni dopo la prima dose».

Come autorizzato, il vaccino viene inoculato attraverso iniezione intramuscolare di due dosi a distanza di 4-12 settimane. Si può stimare un’efficacia del 73% dopo la prima dose, che si mantiene fino alla seconda dose (alla dodicesima settimana).

Per i soggetti vaccinati con la seconda dose fra 8 e 12 settimane dalla prima, si è dimostrata un’efficacia del 72%. L’efficacia aumenta fino all’82 % con un intervallo di 12 settimane fra le dosi.

I dati sulla sicurezza hanno indicato che il vaccino Astra Zeneca è stato ben tollerato e che le reazioni transitorie locali e sistemiche sono paragonabili a quanto evidenziato da altri vaccini (ad esempio febbre, sintomi simil-influenzali, mal di testa o dolori alle braccia). Le reazioni si sono verificate meno frequentemente dopo una seconda dose.

Come “base” del vaccino viene utilizzata una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus ricombinante, ChAdOx1). Tutto il materiale genetico che rende dannoso il virus è stato eliminato dal vettore e sostituito dal materiale genetico della proteina spike SARS-CoV-2 che permette al virus di entrare nelle cellule ed indurre immunità.

Questo vettore di adenovirus ricombinante non si replica, quindi non può causare un’infezione nell’individuo vaccinato, ed è stato scelto per generare una forte risposta immunitaria.

Pandemia, errori e responsabilità di una difficile gestione

Caro Direttore, ho letto con interesse l’articolo  di Pier Franco Quaglieni sul “Torinese” a proposito del ministro della Sanità. Esso pone l’accento sull’esclusione delle farmacie per il piano vaccinale cov e del mancato aggiornamento piano pandemico.

Vorrei aggiungere qualcosa che forse serve a chiarire due aspetti meramente tecnici.
1) la procedura per la vaccinazione covid non sembra neppure a mio parere adatta alle farmacie perchè prevede i seguenti passaggi successivi alla prenotazione nel luogo, giorno e ora precisi.
Chi si presenta deve essere accolto da qualcuno che misura la temperatura e riceve un foglio su cui dichiara di non avere in quel momento determinati sintomi, oltre alle proprie generalità.
In seguito viene registrato da personale che ha accesso ai file con dati sensibili e riceve 6 fogli da compilare (medicine, malattie croniche etc) e due con la spiegazione inerente il suo vaccino che terrà con sé. Tempo di compilazione circa 5′ per me e immagino di più per altre persone meno abituate alla compilazione inerente ad argomenti medici.
Questi fogli vengono quindi riconsegnati e si accede alla vera e propria vaccinazione dove un medico da una letta e chiede dettagli eventualmente , oltre a dare rassicurazioni su ciò che si sta facendo.  L’iniezione richiede 2′ incluso vestirsi e svestirsi. A questo punto si sta in una  sala seduti e distanziati per almeno 15′ in caso si verificasse un evento avverso.
Alla seconda iniezione si riceve un foglio con le proprie generalità, le date di inoculo, il tipo di vaccino, il numero del lotto e della fiala.
Ecco le sembra che tutto ciò sia compatibile con i ritmi di una farmacia? O con la privacy necessaria? O con la sicurezza indispensabile?
Questa descrizione dettagliata deriva dalla mia esperienza e posso dire che questa modalità organizzativa mi ha molto rassicurato alleggerendo quel minimo di ansia verso un evento totalmente nuovo. Altro è se i farmacisti tutti dessero disponibilità per vaccinare insieme a medici, infermieri, ostetriche e financo veterinari!  Sarebbe una grande prova che i volontari di tutte queste categorie fossero divisi in scaglioni per orari e giorni al fine di arrivare alle 400.00 vaccinazioni al giorno (giorno e notte 18 ore).
Il mancato piano pandemico era responsabilità di Guerra. Non del ministro Speranza. La scelta di Arcuri credo sia stata del Governo.
Ha ragione chi sottolinea gli errori commessi fin qui : una bufera del genere non poteva essere gestita senza errori, oltretutto in un Paese gravato da lungaggini burocratiche  e nel quale  si cerca sempre il super uomo capace di toglierci dai guai (vd articolo di Fubini sul Corriere di oggi 22). Perchè i guai sono certo legati alla pandemia, ma sono conseguenza anche di una mentalità diffusa per cui non si lavora di anticipo aggiustando le cose che non funzionano in tempo utile per quando arriverà la bufera.
Vale per la rete idrica, per l’erosione, per i vaccini. Negli ultimi anni si sono comperati e buttati milioni di fiale di antiinfluenzale: una delle conseguenze dell’ignoranza diffusa in medicina come in ogni campo scientifico. Ma la TV di stato parla d’altro!
Onestamente tutti noi avremmo fatto errori con l’arrivo della pandemia e in questi casi le cose in parte si aggiustano in corsa: ora c’è un gruppo ben affiatato e credo una catena di comando che è in opera da un anno. Veramente ci sentiamo di dire che cambiando adesso le persone di questa catena  avremmo maggiori garanzie? Non lo so.
Condivido molte delle sue critiche sulle Regioni e sui linguacciuti. Lavorare e non parlare. Lo sottoscrivo.
Quello che non mi sarei aspettato da un liberale, però, è attaccare un ministro con parole che fanno riferimento alla sua provenienza e alla piccolezza del suo partito oltre che del suo atteggiamento di “piccolo, grigio funzionario lucano di un partitino”.
Speranza può esserci antipatico, lui e il suo partito, ma va criticato sulle singole cose malfatte di cui è responsabile. Ricordandoci di esplicitare sempre per ciascuna una possibile  soluzione .

Sandra Chiodi 

Transizione digitale, la Regione aiuta i piccoli Comuni

Per dare servizi più smart ai cittadini

Circa 300 Comuni, che hanno aderito al sistema per i pagamenti digitali, potranno usufruire del supporto dei sistemi regionali. Marnati: “Continua l’attività di transizione digitale che abbiamo impostato fin da subito. Sosteniamo i Comuni per l’avviamento di servizi utili per i piemontesi”

La Regione in supporto dei piccoli Comuni in vista della scadenza del 28 febbraio, data entro la quale le amministrazioni pubbliche devono avviare la trasformazione digitale per rendere accessibili ai cittadini servizi on line.

Obiettivo della transizione digitale è quello di semplificare il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione attraverso tecnologie come lo Spid, ovvero il sistema pubblico di identità digitale che identifica ciascun cittadino italiano e che permette di accedere a servizi come pagamenti, informazioni sanitarie, o accedere al sito dell’Inps; il sistema pagoPA che permette di pagare tasse, tributi, rette e qualsiasi altro tipo di pagamento verso la pubblica amministrazione, e la App IO, l’applicazione per lo smartphone, che permette di accedere, dopo essersi identificati con l’identità digitale, direttamente dal cellulare ai tutti i servizi: non solo pagare tasse, tributi, multe o un bollo, ma anche ricevere aggiornamenti e notifiche delle scadenze dei pagamenti.

E in vista proprio della imminente scadenza del 28 febbraio, la Regione si attiva in supporto nel percorso di avviamento alla transizione digitale: quasi 300 Comuni, di piccole dimensioni, che hanno attiva la convenzione con la Regione attraverso l’accordo PiemontePay, potranno usufruire dei sistemi regionali e del supporto tecnico di Csi Piemonte per rendere disponibili ai cittadini i primi servizi.

“Continua l’attività di transizione digitale che abbiamo impostato fin da subito – commenta l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – Sosteniamo i Comuni per agevolare l’avviamento di servizi utili e facili da usare per i piemontesi”.

Compravendite immobiliari, le migliori performance nelle città non capoluogo. Torino scende del 18%

L’Ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato i dati diramati dall’Agenzia delle Entrate sui primi nove mesi del 2020. Si registra un lieve miglioramento nel terzo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+3,1%), anche se di fatto i primi nove mesi del 2020 vedono un calo del 13,9% delle transazioni a livello nazionale.

Il rimbalzo positivo del terzo trimestre era nelle attese visto che a maggio, dopo il lockdown, c’era stata una corsa all’acquisto della casa con compravendite concluse poi nei mesi successivi. La ripresa è proseguita pur nell’attesa degli effetti del secondo lockdown autunnale, più leggero del primo.

Interessante notare come il terzo trimestre metta in luce una performance migliore delle realtà non capoluogo rispetto alle città più grandi. Confermerebbe il trend, avuto dopo il primo lockdown, di un desiderio di acquisto di case più grandi o con aree verdi, più facili da trovare nelle realtà più piccole grazie anche ai prezzi più convenienti.

Alla luce dei dati attuali, per la fine dell’anno, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa prevede compravendite comprese tra 500 e 550 mila.

Città Primi nove mesi 2019 Primi nove mesi 2020 Variazione % 2020/2019
Bari 2451 2134 -12,9%
Bologna 4580 3731 -18,5%
Firenze 3656 2954 -19,2%
Genova 5481 4627 -15,6%
Milano 19072 15103 -20,8%
Napoli 5487 4392 -20,0%
Palermo 4142 3425 -17,3%
Roma 24171 20229 -16,3%
Torino 9867 8086 -18,1%
Verona 2387 2050 -14,1%
Italia 435243 374545 -13,9%

Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

A.I.P.S. ricorda Fiorenzo Alfieri con un premio a CasaOz

L’Associazione Italiana Paralisi Spastica Onlus (A.I.P.S.) ricorda Fiorenzo Alfieri, presidente onorario dell’Associazione scomparso il 13 dicembre 2020,

 

istituendo un premio per celebrare il suo impegno verso la Città di Torino e le persone fragili. Il Premio – una targa commemorativa – verrà consegnato lunedì 22 febbraio 2021, in occasione del 18esimo anniversario dell’associazione, dal Presidente di A.I.P.S. Angelo Catanzaro a Enrica Baricco, presidente dell’Associazione CasaOz, che dal 2007 a Torino è “Quotidianità che cura”, un luogo che accoglie e offre un sostegno quotidiano a bambini e famiglie che vivono l’esperienza della malattia e della disabilità. Tutte le attività sono volte a favore dell’inclusione sociale dei soggetti in situazioni di malattia e della loro rete relazionale. Dall’inizio dell’attività ad oggi sono state seguite più di 2.300 persone tra cui bambini, adulti, nuclei familiari – provenienti da 43 paesi diversi (in particolare da Italia, Europa dell’Est e Sud America) – per un totale di oltre 100.000 presenze.

«Per noi oggi è un giorno importante, in questo diciottesimo anniversario ricordiamo Fiorenzo Alfieri non solo presidente onorario della nostra associazione ma soprattutto come amico e maestro – dichiara il presidente di A.I.P.S Onlus, Angelo Catanzaro -. Purtroppo il Covid-19 ci ha portato via un punto di riferimento importante, ma non ci porterà mai via tutti gli insegnamenti che abbiamo ricevuto da Fiorenzo. Questo premio in sua memoria ci permetterà di portare avanti le nostre battaglie anche in suo nome».

«Abbiamo deciso di premiare Enrica Baricco, per il suo impegno costante nella difesa dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie – aggiunge Catanzaro -, non solo in qualità di presidente di CasaOz ma anche per gli importanti traguardi raggiunti come consigliera regionale nella legislatura guidata da Sergio Chiamparino».