ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 162

Gestione e promozione della montagna: il master

SAA, UNCEM, COREP E ANCIM INSIEME PER LA TERZA EDIZIONE. ISCRIZIONI ENTRO IL 20 FEBBRAIO

Si chiuderanno il 20 febbraio le iscrizioni alla terza edizione del Master Executive in Gestione e Promozione del Sistema Montano e delle Aree Interne – Manager del Sistema Territoriale, organizzato da SAA-School of Management di Torino in collaborazione con Corep (Consorzio Per la Ricerca e l’Educazione Permanente che annovera tra i suoi consorziati l’Università degli Studi di Torino e l’Università di Messina), Uncem (Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani) e Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori).

“La proposta – afferma Filippo Monge, docente di Marketing ed Economia applicata presso l’Università degli Studi di Torino e presidente del comitato scientifico del master – è rivolta a diplomati, laureandi, neolaureati e professionisti non solo in ambito tecnico-economico, ma anche ad amministratori e dipendenti di enti locali e muove dalla necessità di colmare una domanda, sempre più crescente, di competenze nella gestione attenta ed efficiente dei sistemi socioeconomici territoriali, nelle loro varie dinamiche e articolazioni”.

Le lezioni, tenute da esperti e tecnici indicati da Uncem e Ancim e anche da docenti dell’Università di Torino e della Valle d’Aosta, avranno inizio nel mese di marzo 2023, con cadenza quindicinale, e si terranno, in modalità a distanza (on-line, didattica sincrona), il giovedì e venerdì, dalle ore 18 alle 21 e il sabato, dalle 9 alle 12 (cerimonia conclusiva di consegna degli attestati: sabato 30 settembre 2023 ore 10 campus SAA-Torino).

“Il lockdown, la pandemi, ha dimostrato come le nostre montagne e le aree interne del nostro paese possano rappresentare un approdo naturale e sicuro non solo nelle scelte turistiche ma anche nell’orizzonte biografico di ciascuno di noi – affermano Marco Bussone e Roberto Colombero, Presidente nazionale Uncem e Presidente Uncem Piemonte – L’idea di offrire una proposta di questo tipo si genera dalla importante domanda di competenze che i territori e le istituzioni avanzano, anche alla luce delle nuove progettualità necessarie per accedere ai fondi del PNRR”.

Confermata anche la partnership di Ancim, Associazione Italiana Isole Minori, importante organizzazione presieduta da Francesco Del Deo, sindaco di Forio, comune dell’isola di Ischia, “Sono particolarmente convinto di questa collaborazione – dichiara Del Deo – già in occasione dei miei interventi alla cerimonia finale delle prime due edizioni del master avevo intuito le traiettorie comuni di ANCIM con questo importante progetto”.

Molti i temi che verranno trattati in aula: dalla pianificazione territoriale alla rigenerazione urbana, alla creazione e innovazione d’impresa, al marketing territoriale, al diritto amministrativo e ambientale. Informazioni: 011 6399254 e al link www.formazione.corep.it/sistema-territoriale

Agricoltura 100, terzo rapporto di Reale Mutua e Confagricoltura

SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE SPINGONO LA CRESCITA 

LE IMPRESE PIÙ SOSTENIBILI SONO LE PIÙ COMPETITIVE

Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività. Lo dimostrano i dati del terzo Rapporto “AGRIcoltura100”, il più approfondito studio sulla sostenibilità del settore agricolo, voluto da Reale Mutua e Confagricoltura, presentato il 31 gennaio a Roma, a Palazzo della Valle.

La storica partnership tra Reale Mutua e Confagricoltura si concretizza nel sostegno a iniziative virtuose come “AGRIcoltura 100” che permettono di dare un contributo concreto allo sviluppo del settore primario, diffondendo consapevolezza e best practices in merito all’impatto generato da sostenibilità e innovazione sull’ambiente e sulla società.  L’indagine è stata realizzata da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, e ha coinvolto 2.806 imprese agricole di tutta Italia, 30% in più rispetto alla seconda edizione.

Tra le aziende premiate dal Presidente Nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, con la partecipazione del nostro past presidente Vittorio Amedeo Viora, attuale Presidente di Piemonte Agricolo s.p.a. nonché Consigliere Reale Mutua e Vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, abbiamo:

 

  • Impresa Sociale Agricola Grow Up per l’imprenditoria femminile – Pinerolo

Grow Up è un’impresa agricola che adotta la tecnica dell’acquaponica, un modello di economia circolare che riduce drasticamente l’impronta ambientale. Grow Up ha impostato il proprio business model, partendo dalla produzione orticola e ittica, tramite la vendita diretta dei prodotti in azienda, attraverso una rete locale di esercizi di prossimità, gruppi d’acquisto con piattaforma online, grazie anche al network Arci e al Progetto Nutrire le Comunità. L’impresa sociale agricola Grow Up realizza inoltre servizi educativi didattici in convenzione con scuole, organizzazioni sociali e famiglie e offre servizi agrituristici, tra cui agricampeggio e servizi nel campo imprenditori: Costanza, Valentina e

Nicholas. L’attività si realizza in due storiche cascine di origine dell’agricoltura sociale in convenzione con enti del terzo settore e pubblica amministrazione. I soci di Grow Up sono tre giovani seicentesca immerse nella cintura verde urbana di Torino, in zona Mirafiori, e a Pinerolo.

Altre due imprese nostre associate si sono distinte per il loro livello di sostenibilità, entrando così nella top 100 della classifica di “AGRIcoltura100”:

 

  • Cantina della Serra – Piverone

Situata sul versante sud della collina morenica della Serra e fondata nel 1953 da un centinaio di Soci di Piverone e paesi limitrofi eccelle nella produzione di vini da uve Erbaluce, Barbera e Nebbiolo.

·        Società Agricola Italian Cricket Farm srl – Scalenghe

Si tratta della più grande farm di insetti in Italia, in cui vengono allevati grilli (Acheta domesticus), tarme della farina (Tenebrio molitor) e caimani (Zophobas morio).

 

“Tre aziende del territorio torinese che si distinguono per risultati virtuosi in fatto di sostenibilità e con ottimi risultati anche riguardo a innovazione e competitività è motivo di grande soddisfazione” sottolinea Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino.

Presentati a Bruxelles i prodotti di eccellenza del Piemonte

I prodotti agroalimentari d’eccellenza del Piemonte protagonisti fino al 3 febbraio 2023 nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles, con la mostra fotografica “Piemonte: l’esperienza che non ti aspetti”: 25 pannelli dove vengono messe in evidenza non solo una tradizione enogastronomica tra le più celebri al mondo, ma anche alcune peculiari attrattive come i Laghi, le fioriture primaverili e il circuito delle Residenze Reali sabaude. Dai vini al riso, dal miele alla pasticceria fino ai salumi, ai formaggi e alla pasta fresca, senza trascurare il re Tartufo Bianco e le nocciole, la mostra è una passerella completa delle bontà piemontesi ambasciatrici di una ricchezza unica.

Un’iniziativa voluta dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte e realizzata grazie all’organizzazione dell’europarlamentare piemontese Alessandro Panza, in collaborazione con Visit Piemonte, le Agenzie Turistiche Locali, le Enoteche regionali e i Consorzi di tutela piemontesi. L’esposizione è stata inoltre affiancata il 31 gennaio da un convegno sul tema rivolta ai media internazionali, con gli interventi dell’europarlamentare Alessandro Panza, degli assessori regionali alla Cultura, Commercio e Turismo Vittoria Poggio e all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa. Con loro, lo chef stellato Pasquale Laera del ristorante Borgo Sant’Anna a Monforte d’Alba.

«Una bella vetrina per promuovere il territorio, trasformando le eccellenze in uno strumento di promozione turistica – dichiara l’europarlamentare piemontese Alessandro Panza del gruppo Lega-Identità e DemocraziaLa nostra produzione enogastronomica, così come tutto il Made in Italy, è un patrimonio da tutelare e non da criminalizzare, come invece purtroppo accade sempre più spesso nei palazzi di Bruxelles”.

«É un piacere tornare a Bruxelles per promuovere il Piemonte, dopo il successo degli incontri dello scorso ottobre, e con un focus specifico sui prodotti che consentono alla nostra enogastronomia di essere una delle più rinomate d’Italia e una vera eccellenza trasversale della nostra offerta turistica sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio Ricordo che uno studio di ENIT e ISNART solo pochi mesi fa ha rivelato che il Piemonte è la regione italiana più presente nei pacchetti turistici dedicati al food&wine degli operatori europei, e che le colline enogastronomiche di Langhe, Roero e Monferrato si confermano una meta sempre più internazionale. In questo contesto, il mercato belga e del Benelux in generale è a tutti gli effetti uno tra i più interessanti per la nostra offerta turistica e momenti di promozione come questi hanno l’obiettivo di consolidare la comunicazione sulla nostra regione».

“A Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo presentiamo le eccellenze agroalimentari e vitivinicole made in Piemonte, prodotti di qualità certificata, DOP, DOC, DOCG, IGP che oggi hanno un valore di mercato complessivo di 1,5 milioni di euro. Il cibo e il vino made in Piemonte, oltre alla qualità si caratterizzano per il forte legame con i territori di produzione, punti di forza che in questi anni hanno contribuito a costruire un’offerta turistica completa e rendere così maggiormente attrattiva la nostra regione. Questo grazie anche alle attività di promozione svolte da Consorzi di tutela, Enoteche regionali, associazioni di produttori in collaborazione con le Agenzie turistiche locali e ai protagonisti della ristorazione, cuochi e chef stellati che scelgono i nostri prodotti di qualità”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.

«Visit Piemonte è qui a Bruxelles con la Regione a testimoniare il lavoro dei tanti, tra istituzioni e operatori, che alimentano la ricchezza della nostra proposta turistica dove montagne, colline, laghi e pianure, 94 aree protette e oltre 20mila km di itinerari trekking e ciclo-escursionistici si affiancano alla semplice perfezione dell’enogastronomia, fatta proprio di quei prodotti naturali e di qualità oggetto della mostra – aggiunge Beppe Carlevaris, presidente del CdA di Visit Piemonte – ingredienti di una cucina che – coniugando tradizione e innovazione, creatività e autenticità – è capace di trasmettere le tante anime del Piemonte a tavola. Un viaggio dei sapori dove vino, tartufo, prodotti d’eccellenza e ben 45 ristoranti stellati rappresentano veri punti di forza».

A Beinasco il nuovo Polo del lavoro


Ne fanno parte la sede decentrata del Centro per l’impiego
di Orbassano e uno sportello accreditato ai servizi al lavoro.
L’impegno è di potenziarlo ulteriormente. 

A un anno dall’apertura a Beinasco, nel Torinese, di una sede distaccata del Centro per l’impiego di Orbassano il presidio territoriale si rafforza con la nascita di un Polo del lavoro. Oltre al Centro per l’impiego ne fa ora parte anche uno sportello accreditato ai servizi al lavoro gestito dalla cooperativa Orso. E l’impegno, per il futuro, sarà integrare nuove realtà per potenziare ulteriormente la filiera di soggetti pubblici e privati – quali aziende, consorzi ed enti di formazione professionale (uno dei quali di imminente apertura a poche decine di metri) – finalizzata a fornire alle comunità di Beinasco e dei comuni limitrofi servizi di orientamento e opportunità formative e occupazionali. 

Il progetto, che ha preso corpo nei locali comunali di Beinasco in viale Risorgimento 14, è stato voluto fortemente dall’amministrazione comunale, che già a gennaio 2022 aveva sottoscritto un accordo con l’ente regionale per le politiche attive del lavoro Agenzia Piemonte Lavoro per l’apertura di uno sportello, e che contestualmente, grazie alla convenzione con la cooperativa Orso, accreditata da Regione Piemonte, ha sostenuto la nascita di uno sportello accreditato ai servizi al lavoro (Sal) nella stessa sede. 

L’annuncio della nascita del Polo del lavoro è stato ufficializzato nei giorni scorsi  alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione, lavoro, formazione professionale, diritto allo studio universitario Elena Chiorino e del sindaco di Beinasco Daniel Cannati. Sono intervenuti anche la responsabile del Centro per l’impiego Stefania De Simone insieme all’operatrice Enrica Robioglio, e la responsabile del Sal di Beinasco della cooperativa Orso Gianclaudia Zotti. Imprenditori del territorio hanno poi testimoniato l’efficacia dei servizi messi a disposizione dal Centro per l’impiego per la loro attività professionale. 

Elena Chiorino: «Il progetto del Polo del lavoro nasce grazie alla grande capacità di visione pragmatica dell’amministrazione comunale, supportata da una politica regionale che opera da sempre in questa direzione. In sinergia con le amministrazioni locali, lavoriamo con l’obiettivo di dare opportunità sia a chi può lavorare sia al nostro territorio per costruire un futuro di dignità e di lavoro». 

Daniel Cannati: «Il territorio di Beinasco si conferma terreno fertile per mettere a disposizione dei cittadini tutti i servizi finalizzati all’occupazione, tema quanto mai centrale». 

Stefania De Simone: «Il Polo del lavoro integra perfettamente, in un riconoscimento reciproco, il ruolo del Centro per l’impiego, che continua a essere la porta di accesso alle politiche del lavoro, e quello dei Sal, che erogano servizi più mirati di accompagnamento al lavoro». 

Gianclaudia Zotti«Grazie alla cooprogettazione con il Comune di Beinasco, abbiamo l’opportunità di portare i nostri servizi anche in questo territorio, in un’ottica di inclusione sia verso le persone che si rivolgono a noi sia verso le altre realtà della rete».  

Fra i servizi che il Polo per il lavoro mette a disposizione del pubblico: orientamento e sostegno alla ricerca attiva del lavoro nel territorio, supporto all’inserimento occupazionale delle persone con disabilità, revisione del curriculum, cogestione dei progetti finanziati, buoni servizi. 

I contatti sono, per la sede di Beinasco del Centro per l’impiego di Orbassano,
3341039676, info.cpi.orbassano@agenziapiemontelavoro.it; per i servizi al lavoro della cooperativa Orso, 348 8288909, aglavorobeinasco@cooperativaorso.it 

La differenziata, fatta male, genera mostri

Il “Pizzone”, nato dall’insieme di organico e carta, il “Peperattolo”, frutto di organico e latta non differenziati, la “Tazziglia”, ibrido tra ceramica e vetro: sono questi i rifiuti “anomali” protagonisti della nuova campagna di sensibilizzazione di Amiat Gruppo Iren, dal titolo “La differenziata, fatta male, genera mostri”.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Città di Torino, vuole stimolare i cittadini nell’adottare comportamenti corretti nella gestione dei rifiuti, con un messaggio chiaro: gettare i materiali separati negli appositi contenitori permette di realizzare una raccolta differenziata migliore, evitando la creazione di “mostri” di rifiuti che non è possibile differenziare.

La campagna è declinata su tre soggetti rappresentativi di errori comuni nella separazione dei rifiuti, dal cartone della pizza gettato sporco nella raccolta carta alla ceramica conferita erroneamente nel vetro.

La campagna, che verrà diffusa dal 30 gennaio 2023, verrà declinata su molteplici canali: affissioni statiche e dinamiche in vari formati, advertising e contenuti digitali.

“Gli sforzi che la Città e AMIAT hanno fatto e faranno per aumentare la raccolta differenziata sono inutili senza la fattiva collaborazione dei Cittadini, – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren –  per questo è importante non dare per scontato nulla, e tornare a spiegare che i cattivi comportamenti generano mostri. La raccolta differenziata fatta bene aiuta la Città ad essere più bella e sostenibile”.

“Rafforzare la coscienza civica e l’attenzione all’ambiente è un tassello indispensabile nel percorso intrapreso verso una città più sostenibile  – commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta –. Per questo è importante continuare a creare occasioni per sensibilizzare la cittadinanza su questi temi e insieme lavorare d’intesa con AMIAT, come stiamo facendo, per migliorare l’efficienza del servizio. Una raccolta di qualità – conclude l’Assessora – è imprescindibile per il recupero, il  riciclo e il futuro reimpiego dei materiali, che ne estenda il ciclo di vita”.

Risorse europee per le imprese, se ne parla a Venaria

Le nuove misure di finanziamento della Regione Piemonte

Il 1° febbraio 2023 alle ore 18:00 la Città di Venaria Reale organizza l’incontro di presentazione sulle nuove misure di sostegno alle imprese con F.E.S.R. – Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale del Piemonte, approvato dalla Commissione europea. L’incontro si terrà presso la biblioteca civica Tancredi Milone, in via Verdi 18. Sono previsti i saluti istituzionali del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, del presidente del Patto Territoriale Zona Ovest di Torino, Umberto D’Ottavio, del sindaco della Città di Venaria Reale, Fabio Giulivi. L’iniziativa, realizzata in collaborazione col Patto Territoriale Zona Ovest di Torino, sarà moderata dall’assessore alle Attività Produttive e Commercio della Città di Venaria Reale, Monica Federico. Interventi di Andrea Tronzano, assessore allo Sviluppo della Attività Produttive della Regione Piemonte, Giuliana Fenu, direttore della Direzione Competitività della sistema regionale della Regione Piemonte, Filippo Provenzano, segretario provinciale CNA Torino,  Giancarlo Somà, responsabile Servizio Economico Unione Industriali Torino e Fabio Schena, responsabile Ufficio Studi API Torino

Guida notturna (con nebbia) 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

Larry Summers, segretario al tesoro degli Stati Uniti nell’ultimo periodo della presidenza Clinton, è ritenuto essere notoriamente un “falco” avendo sostenuto, per tutti gli ultimi due anni, la necessità di alzare i tassi d’interesse per potere combattere efficacemente l’inflazione.

Anche lui però sembra essere ormai convinto che, a causa dell’incertezza che pervade il quadro economico, non sia il caso di preannunciare ulteriori ritocchi al rialzo quando, mercoledì primo febbraio, la Federal Reserve si riunirà per aumentare i tassi ufficiali d’interesse dello 0,25% (questa la previsione degli analisti).

I dati economici pubblicati negli ultimi mesi sono, infatti sempre più contraddittori. 

Negli Stati Uniti i consumi stanno rallentando, i licenziamenti annunciati dalla grandi corporates del settore tecnologico si susseguono in modo preoccupante e l’inflazione sembra avere finalmente svoltato (l’aumento dei prezzi per le famiglie, pubblicato la scorsa settimana, è sceso al 3,9%, al di sotto del tasso ufficiale che è pari al 4,5%). 

Non che la locomotiva statunitense stia perdendo così rapidamente e pericolosamente (rischiando una dura recessione) velocità: il Pil dell’ultimo trimestre è salito del 2,9%, rallentando solo leggermente rispetto al +3,2% di quello precedente. 

Quello che disturba Summers è la mancanza di una direzione chiara e prevedibile del treno a stelle e strisce. 

In questo contesto il compito della Federal Reserve, la banca centrale USA, si fa difficile ed il rischio è quello di schiacciare troppo sul pedale del freno (innescando una recessione) o, al contrario, di lasciare viaggiare il convoglio ad una velocità che potrebbe provocarne un deragliamento inflazionistico (aiutato dalla forza dei consumi). 

L’immagine che utilizza Larry Summers nella sua recente intervista è molto esplicita: “La Fed sta guidando il suo veicolo in una notte molto, molto nebbiosa”. 

Malgrado ciò i tassi nell’era d.C. (dopo Covid) potrebbero assestarsi nei prossimi anni, secondo l’economista americano, ben al disopra delle previsioni attuali del 2,5% (lo 0.5% “reale”, una volta depurati i tassi ufficiali dell’inflazione “desiderata” del 2%). 

La preoccupazione non sembra essere però il sentimento principale che si percepisce in questo periodo nei mercati finanziari. 

L’ottimismo emerso dagli incontri del World Economic Forum di Davos nelle scorse settimane è stata benzina sul fuoco dei listini, felici di iniziare l’anno su toni opposti a quelli con i quali avevano concluso il 2022. 

Al pacchetto delle buone notizie si sono aggiunte ultimamente la cancellazione delle restrizioni in Cina (la fine della “tolleranza zero” nei confronti dei contagi Covid) e la discesa dei prezzi delle fonti energetiche (il gas è sceso del 70% rispetto ai picchi di fine agosto ed è tornato ai livelli pre-guerra). 

Le famiglie americane, poi, dispongono ancora di ampi risparmi parcheggiati sui conti correnti (o su investimenti monetari, a scadenza brevissima) pronti ad essere spesi (supportando la crescita) o investiti sui mercati finanziari. 

Ma nella notte nebbiosa nella quale stiamo brancolando anche le timide luci possono provocare delle ombre poco rassicuranti: per potere davvero riportare l’inflazione ai livelli desiderati (individuati universalmente nel 2%) i numi tutelari della moneta (le banche centrali) richiedono la presenza di chiari segni di rallentamento (e borse meno ottimiste sul futuro prossimo dell’economia). 

Il mix di dati economici migliori del previsto e delle previsioni, da parte delle imprese e degli economisti, di un forte rallentamento nel prossimo futuro è a livelli mai visti negli ultimi cinquant’anni e la possibilità che alla fine l’atterraggio sia più morbido di quanto temuto non è, fortunatamente, da scartare. 

Sarebbe una gradita sorpresa e sancirebbe la ripartenza del ciclo economico senza avere subito una fase “ciclica” recessiva. 

La risposta non la conosceremo con certezza ancora per qualche mese e l’indicatore che andrà osservato attentamente (e certamente lo farà la Fed) è quello della disoccupazione. 

I licenziamenti stanno accelerando negli Stati Uniti e presto ne vedremo le conseguenze (temperate dal nostro stato sociale) anche in Europa. 

Sebbene non si tratti certamente di una buona notizia, un aumento dei disoccupati ridurrebbe la pressione agli aumenti dei salari, consentirebbe alle aziende di tagliare i costi (come avvenne nel 2009, dopo la “Grande recessione” degli anni precedenti), rafforzerebbe il trend al ribasso dell’inflazione e rappresenterebbe il segnale ultimo che i mercati aspettavano per aprire una nuova fase di rialzi delle quotazioni. 

Rimaniamo quindi con lo sguardo attento a scrutare nella notte, certi che quando scomparirà la nebbia torneremo a riveder le stelle. 

Per aspera ad astra. 

 

Edilizia e riqualificazione energetica, il 50 % degli edifici a Torino ha più di 45 anni

Enzo Tanino (Presidente di Confartigianato Piemonte Edilizia):

“Se gli obiettivi della direttiva UE, qualora fosse applicata, sono condivisibili e la ristrutturazione di immobili potrebbe rappresentare un’opportunità di lavoro per le imprese, questa non può essere applicata senza una adeguata programmazione pluridecennale e un importante sostegno economico per le famiglie.

il Piemonte ha un patrimonio immobiliare vecchio ed energivoro, oltre il 50%degli edifici a Torino ha più di 45 anni e la maggior parte degli edifici residenziali in Piemonte rientra nelle fasce energetiche più basse, questo vuol dire che in Piemonte è da rifare un immobile su due”.

 

 

Non c’è tregua per il comparto edile. Dopo lo stillicidio di modifiche normative legate ai bonus e soprattutto al superbonus 110%, (una recente analisi di Confartigianato delinea una ragnatela burocratica di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus), potrebbe arrivare una direttiva UE per le abitazioni green. Essa fa parte di un pacchetto di norme volte all’ottenimento degli obiettivi climatici della UE e che riguardano la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica.

“Se gli obiettivi della direttiva UE, qualora fosse applicata, sono condivisibili e la ristrutturazione di immobili potrebbe rappresentare un’opportunità di lavoro per le imprese, – afferma Enzo Tanino, Presidente Confartigianato Piemonte edilizia – questa non può essere applicata tout court senza una adeguata programmazione pluridecennale e un importante sostegno economico per le famiglie. Voglio ricordare che entro il 2033 occorrerebbe mettersi in regola per non incorrere in sanzioni pesanti. Sono scettico sulla possibilità di poter concludere i lavori entro quella data, considerato che il Piemonte ha un patrimonio immobiliare vecchio ed energivoro, oltre il 50%degli edifici a Torino ha più di 45 anni e la maggior parte degli edifici residenziali in Piemonte rientra nelle fasce energetiche più basse, questo vuol dire che in Piemonte è da rifare un immobile su due”.

Secondo l’ultimo report Enea in Piemonte nel 2021 il 27% delle certificazioni energetiche redatte riguardava gli edifici in classe G (la peggiore della scala), il 24,1% in classe F e solo il 7% (massimo grado di efficienza energetica) in classe A.

 Inoltre la direttiva UE danneggerebbe milioni di italiani proprietari di immobili. In Italia l’80% è proprietario di case e il 70% degli immobili è energivoro. Se la direttiva sarà approvata finirebbero fuori legge oltre 9milioni di edifici, con un impatto devastante sul mercato immobiliare.

“Già lo scorso anno -conclude Tanino – abbiamo sottoscritto, unitamente ad altre associazioni europee delle costruzioni e dell’energia, una dichiarazione congiunta, evidenziando sinteticamente i seguenti punti”:

 

  1. 1.    adozione di un approccio “dal basso verso l’alto”, che tenga conto delle specificità delle diverse realtà locali e nazionali, per creare opportunità di decarbonizzare efficaci dal punto di vista dei costi e per sfruttare pienamente il potenziale dell’energia rinnovabile. Inoltre, l’obiettivo di questo approccio è anche quello di rafforzare il potere delle autorità locali, dei consumatori e delle comunità energetiche, insieme a fornitori e produttori delle loro aree;
  2. garantire l’accessibilità delle soluzioni di riscaldamento e raffrescamento sostenibili in quanto chiave di volta per una giusta transizione nel settore edilizio, attraverso un “approccio al costo totale“, che incorpori i costi diretti, indiretti e operativi delle soluzioni di riscaldamento sostenibile e attraverso la riduzione dei picchi di domanda con soluzioni dal lato della domanda (ad esempio, calore e/o l’energia generati in loco), mantenendo sotto controllo le componenti di fornitura e infrastruttura della bolletta energetica;
  3. promuovere la diffusione di tutti i tipi di soluzioni energetiche rinnovabili e le soluzioni che bilancino i picchi e la gestione della domanda, sottolineando che la definizione di edificio a emissioni zero dovrebbe supportare l’uso di tutte le soluzioni di energia rinnovabile economicamente vantaggiose, per gestire in modo economico e affidabile i possibili picchi di domanda;
  4. 4.    ricorrere all’utilizzo di tutte le tecnologie rinnovabili di riscaldamento e raffrescamento per contribuire alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo, promuovendo la sostituzione di fonti di riscaldamento inefficienti con apparecchi che utilizzano una gamma di fonti di energia sempre più rinnovabili.

 

Smart Solutions for Smart Communities, la ricerca 

martedì 31 gennaio 2023  alla Lavanderia a Vapore via Pastrengo 51, Collegno – TO

 

dalle ore 09:00 alle ore 11.30

 

Saranno presentati i risultati del lavoro di 4 anni del progetto di ricerca BIOENPRO4TO  – Smart Solutions for Smart Communities (POR/FESR Regione Piemonte), a cui partecipano 16 partner locali, di cui 4 grandi imprese, 5 PMI e 7 organismi di ricerca di tre Università piemontesi

 

BioEnPro4TO ha realizzato un sistema tecnologicamente avanzato per la conversione dai residui della vita quotidiana di comunità di piccole dimensioni in bioenergia e bioprodotti, a zero impatto ambientale, zero waste, abbattendo drasticamente i tempi di conversione e con un ritorno di investimento mai visto prima. Il territorio di riferimento è costituito da 17 Comuni dell’area Torino Ovest.

 

Si potranno vedere dal vivo, insieme agli ingegneri che le hanno prodotte, le diverse unità tecnologiche che compongono il sistema, tra cui ‘Torello’, il piccolo ma potente impianto per produrre l’energia pulita ed economica in soli 15 minuti, pronto per la fase di sperimentazione sul territorio.

 

Saranno presenti:

 

Francesco Casciano       sindaco della Città di Collegno

Jacopo Suppo                vicesindaco Città metropolitana di Torino

Andrea Tronzano           assessore allo Sviluppo Attività Produttive della Regione Piemonte

 

Mario Bonaccorso        direttore del Cluster Spring – Una panoramica sulla bioeconomia in Italia

Vander Tumiatti         fondatore di Sea Marconi – Dall’economia circolare all’economia granulare con BioEnPro4TO

 

Paola Dal Zovo            project manager Reply Santer

Silvana Nicola             docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino

Paolo Romano             presidente SMAT SpA

Marco Scolaro             amministratore delegato CIDIU SpA

Vander Tumiatti           fondatore di Sea Marconi

 

Alessandro Perissinotto   docente del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino – La comunicazione sociale e ambientale di BioEnPro4TO. Le favole di Bioeconomia

 

Ortofrutta, eccellenza piemontese in crisi Ma dalla Regione fondi in arrivo

La Regione Piemonte ha approvato 11 progetti presentati dalle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli del Piemonte per un finanziamento complessivo di 12.540.000 di euro di fondi europei proveniente dalla misura sull’ Ortofrutta.

I beneficiari sono le Organizzazioni di produttori e le Associazioni di Organizzazioni di produttori del Piemonte in forma di società cooperativa o altra forma societaria di capitale.

Rappresentano circa 3.000 produttori, singoli e associati, per un fatturato di circa 270 milioni di euro.

    “In un momento in cui il comparto ha bisogno di sostegni di fronte all’esistente crisi di mercato dovuta soprattutto ai costi di produzione, la Regione – osservano il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore  all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – assicura per  un importante aiuto ai produttori ortofrutticoli del Piemonte