Hamid Zariate è l’imam che ha guidato la preghiera per l’Eid Al Adha alle circa 10 mila persone riunite questa mattina a Parco Dora per celebrare la Festa del Sacrificio. Ha rivolto un appello, come riporta l’agenzia Ansa: “Avere fatto la giornata moschee aperte è stato importante ma non basta aprire le moschee, dobbiamo anche aprire i nostri cuori alla società in cui viviamo, mostrare in modo sincero il nostro cuore e le nostre azioni da veri musulmani. A volte mi dicono ‘ma tu non sei come quelli che vediamo nei notiziari’ ed è per questo che dobbiamo conoscerci, perché chi mi conosce non ha paura di me”. Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte, ha portato i saluti della Regione alla comunità musulmana torinese riunita per la Festa del sacrificio: «Essere alla Festa del sacrificio è testimonianza della mia volontà di proseguire il cammino di dialogo e relazione che la Regione ha avviato con tutte le comunità presenti sul territorio piemontese. L’ho voluto ricordare sottolineando l’importanza, anche nella tradizione islamica, del nono giorno di questo mese sacro, precedente alla giornata di oggi, che è quello del perdono, della tolleranza e della convivenza»
L’eccezionale caldo africano di fine agosto ha fatto salire le temperature massime in Piemonte di 4-5 gradi in più rispetto alla media del periodo, addirittura di 7-8 gradi sulle Alpi Occidentali e l’Appennino. I dati dell’ Arpa confermano intanto l’arrivo della perturbazione atlantica che da giovedì vedrà la presenza di temporali anche molto forti, localmente” in particolare tra Alpi Cozie e Lepontine. Dalle zone alpine e prealpine la pioggia dovrebbe spingersi anche nelle pianure adiacenti, venerdì pioggia sul lago Maggiore.
In un annuncio su Facebook una studentessa di Torino offre una stanza singola ma “solo per studenti del Politecnico con una media maggiore o uguale a 26, o 25 per le ragazze, o matricole con voto di maturità maggiore o uguale a 85 o 95 per studenti del sud” a 365 euro. Tutti i giornali, le agenzie stampa e i siti web hanno dato questa notizia, facendo capire – chi più, chi meno velatamente – che si tratta di una fake news (tanto è vero che le foto del presunto monolocale si riferiscono a un residence di lusso). Lo scalpore suscitato nei creduloni sta nel fatto che l’annuncio è antimeridionale, poiché richiedere una media più alta agli studenti del sud implicherebbe che sono meno intelligenti o che negli atenei meridionali vengono dati voti più elevati. Ma perché dare la notizia, se si sa in partenza che è falsa? Solo per il gusto di creare scandalo gratuito, è naturale. Se i rigurgiti di razzismo esistono, ed esistono, perché alimentarli ulteriormente con notizie bufala?
Le ferie sono ormai un ricordo per molti torinesi e da oggi, lunedì 28 agosto, tornano nuovamente attive le limitazioni di accesso alla ZTL centrale. Entra di nuovo in vigore anche la sosta a pagamento nelle strisce blu.
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Maggiori informazioni sulla ZTL sono disponibili sulla pagina:www.comune.torino.it/trasporti/ztl/
di Pier Franco Quaglieni
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Fioriere anti terrorismo? – Soldati e la lapide del geometra – Sant’Anna di Valdieri – Zini Lamberti liberale risorgimentale – I treni Torino / Ponente ligure
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Fioriere anti terrorismo?
Durante gli anni di piombo i punti sensibili di Torino vennero blindati con serietà .Uno dei pochi meriti delle amministrazioni Novelli, che coincisero anche con gli anni di piombo, e’ stata la capacità di reagire con una certa tempestività ‘ ai pericoli anche gli attentati-sempre a persone singole- non diminuirono sensibilmente. Il terrorismo oggi mira a stragi di massa. Mi sembra che gli attuali amministratori stiano un po’ esitando, lasciandoci considerare da osservazioni di carattere estetico. Le fioriere che si vedono passando non sono in grado di resistere ad un tir. Solo da venerdì appaiono dissuasori più convincenti. C’è chi obietta che non sono belli e che addirittura si dovrebbero dipingere per renderli più accettabili. I dissuasori devono essere molto consistenti perché va assicurata la sicurezza a chi passeggia nelle vie pedonali.Anche a tutela del commercio.
Una via del passeggio come via Garibaldi,ad esempio, va blindata non solo all’inizio e alla fine nell’asse piazza Castello / piazza Statuto. Le mezze misure non servono. Certamente va garantito l’accesso alle autoambulanze e ai vigili del fuoco, ma, se e ‘ vero che siamo in guerra, bisogna procedere in modo coerente. Le mezze misure che vogliono salvare l’estetica ,si rivelano inefficaci e quindi inutili. Bisogna dare ai cittadini impauriti luoghi sicuri.
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Soldati e la lapide del geometra
Questa piccola lapide e’ stata inaugurata a Tellaro dove lo scrittore e regista torinese visse dal 1960 al 1999 quando morì . Soldati amava la Liguria , definita “mezzaluna cristiana sul mare “‘, in particolare quell’ultimo,estremo lembo confinante con la Toscana.Soldati scrisse un libro dedicato alla Liguria definita “Regione Regina “. E’ incedibile che i due promotori del ricordo marmoreo che fa pensare più ad una targa cimiteriale che ad una lapide ,tra le migliaia di citazioni possibili di Soldati ne abbiano scelto una banalissima e non bella anche per l’italiano, che non rende giustizia al grande scrittore. E’ una frase che potrebbe dire un qualsiasi rag. Rossi o geom. Parodi. La lapide ai Murazzi di Po inaugurata nel 2011 dal Presidente del Consiglio comunale Castronovo ,ricorda in modo totalmente diverso Soldati che, quindicenne, non esito ‘ a gettarsi nelle acque del Po per salvare un amico, meritandosi la medaglia d’argento al valor civile.A Tellaro Mario fece tante cose significative,ma i promotori forse non lo sapevano.
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Sant’Anna di Valdieri
Sant’Anna di Valdieri è una storica stazione termale,una delle più importanti d’Europa ,molto legata alla dinastia sabauda che fin dal 1700 la scelse come luogo di vacanza. Anche l’austero Carlo Alberto ci andava,Vittorio Emnuale II la scelse come riserva di caccia.I sobri e borghesi Vittorio Emanuele III e la regina Elena trascorrevano le loro vacanze.Nel torrente Gesso pescava le trote la Regina , facendo inorridire la delicata principessa Mafalda che coglieva la sofferenza dei pesci catturati dell’amo. C’è lo storico,imponente Hotel Royal delle Terme ad oltre 1300 metri,un edificio imponente che consente di accedere alle cure termali.Si sta bene e la cucina e’ ottima.Peccato se si possa solo frequentare d’estate perché la strada, d’inverno, viene chiusa. E’ una strada assolutamente insufficiente che diventa impraticale con la neve e quindi viene resa inaccessibile.Un modo tutto piemontese e soprattutto cuneese di intendere il turismo.Peccato ,perché la struttura meriterebbe una valorizzazione per un tempo più lungo. I clienti,sicuramente, non mancherebbero.
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Zini Lamberti liberale risorgimentale
Sulla guida telefonica appariva così : Zini Lamberti nob. Gaetano. Poteva sembrare un uomo legato ad un mondo passato,mentre la sua attività d’avvocato specializzato nel diritto amministrativo e di uomo politico dimostrano esattamente il contrario. Era nato nel 1907 e morì nel 1974. Ebbe una vita intensa ed appassionata. Nell’estate nel 1943 fu tra i fondatori del nuovo PLI a Torino a fianco di Marcello Soleri, Manlio Brosio, Bruno Villabruna. Tra i giovani liberali c’era anche Gian Vittorio Gabri e persino Gastone Cottino ,destinato a convertirsi al marxismo più intransigente.Nella Resistenza spiccarono le Divisioni Alpine Autonome di Martini Mauri. Con lui fu candidato all’assemblea costituente e divenne dal 1946 consigliere comunale di Torino,carica che ricoprì per diversi mandati,lasciando una traccia significativa nella storia della Sala Rossa che nessuno ha mai ricordato. Era stato deportato in Germania e fu presidente dell’ANEI,l’associazione degli ex internati che rivendicava il valore della prigionia in Germania di oltre 500 mila soldati che allora non veniva affatto considerato. Gli internati solo in tempi recenti vennero equiparati ai resistenti. Zini aveva scelto la prigionia come ufficiale che volle rimanere fedele al prestato giuramento. Era convintamente monarchico e al referendum si schierò per la Monarchia non solo per scelta sentimentale,ma per scelta risorgimentale . Ma nel 1955 fu risolutamente per la scissione radicale di Pannunzio,seguendo soprattutto l’amico Villabruna. Un monarchico- radicale fu quasi un ossimoro,anche se il giovane Pannella era stato monarchico. Ricordo che una volta nel 1966 intervenne alla presentazione di un libro di Falcone Lucifero ,ministro della Real Casa ,che raccoglieva i messaggi di Umberto II dall’esilio. In certi ambienti reazionari il suo intervento suscitò delle critiche incredibili. Zini aveva un’idea della Monarchia simile a quella di Lucifero che nella sua giovinezza era stato socialista al fianco di Matteotti. Dal 1966 si era anche occupato del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
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I treni Torino / Ponente ligure
I collegamenti ferroviari tra Torino e Ponente Ligure lasciano sempre più a desiderare .Sono anni che i treni sono inadeguati e insufficienti a causa di una politica sbagliata di Trenitalia con la complicità dei due assessorati regionali ai trasporti di Liguria e Piemonte. L’assessore piemontese sembra del tutto inesistente,non solo per la tratta Torino – Ventimiglia. Ormai da tempo i collegamenti in prevalenza implicano il cambio a Savona,ma spesso il cambio non è calibrato secondo un minimo di razionalità : ci sono due treni che arrivano da Ventimiglia pochissimi minuti prima della coincidenza per Torino.Oppure ci sono treni che implicano un’attesa a Savona di un’ora. In ogni caso eventuali ritardi non implicano più da tempo che i treni ritardino la partenza per consentire ai viaggiatori in arrivo di prendere la coincidenza. Nel frattempo i prezzi dei biglietti sono aumentati , come anche i prezzi dell’autostrada. Spesso d’estate i treni sono strapieni,anche di vandali.Il capo treno che ormai viaggia solo non è in grado di garantire l’ordine. C’e ‘ sempre più gente che viaggia senza biglietto .
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Infermeria Italia
Caro Quaglieni, grazie per i due articoli sull’immigrazione e la sicurezza scritti con coraggio. L ‘Italia non può essere considerata il rifugio e l’infermeria dell’Africa.
Nunzio Carolei
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Vanno distinti i profughi che hanno diritto ad essere ospitati e i migranti per ragioni eoconomiche. Le identificazioni che fa il Papa non sono accettabili .Lo Stato deve ragionare in termini di compatibilità sociale ed economica e non di carità,come noto, virtù cristiana molto importante ,ma non necessariamente virtù civile.
pfq
Cartoline addio
Gentile professore, ho apprezzato il suo articolo sulle vacanze che ormai volgono al termine. Un’usanza e ‘ scomparsa: l’invio delle cartoline. In passato era un’esibizione l’invio da mete lontane. Oggi nessuno più manda cartoline.
Le cartoline spesso non arrivavano,specie se spedite da paesi lontani. Oggi è prevalsa la privacy e la prudenza con il fisco sempre più in agguato. Il terrorismo ha fatto riscoprire mete caserecce che non meritano cartoline.Le racconto questo aneddoto di un mio amico che,divorziando dal moglie,aveva spedito una cartolina alla figlia da una località esotica e costosa. Si ritrovò la cartolina negli atti della causa di divorzio come prova che non diceva la verità ,quando sosteneva la difficoltà ad erogare un assegno adeguato alla moglie. Quel signore,da quanto so,smise di inviare cartoline.
Sì alle unioni civili dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che ha approvato un documento storico dal titolo “Famiglie, matrimonio, coppie, genitorialità”. Si introduce, alla luce della nuova legge Cirinnà, la benedizione liturgica per le coppie civilmente unite che ne facciano richiesta. Ma rimangono alcuni requisiti per riceverla, come quello della necessità per almeno uno dei partner di essere membro della chiesa. Paola Schellenbaum, membro della Commissione famiglie che ha elaborato il documento, parla di momento storico, il primo dal 1971. Oggi si ratifica formalmente una “evoluzione nella tutela dei diritti delle persone dello stesso sesso già in passato auspicata dalle chiese metodiste e valdesi, che già nel 2010 avevano introdotto la possibilità di benedire la relazione di coppie omosessuali”.
(foto: il Torinese)
Guido Ceronetti e 90 anni di solitudine
di Pier Franco Quaglieni
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Guido Ceronetti e 90 anni di solitudine.Guido Ceronetti festeggia 90 anni. E’ uno dei tanti torinesi illustri costretti a partire dalla loro città e a vivere lontano per trovare spazio e riconoscimento al proprio genio. Quando si parla di Guido bisogna parlare di genio,un genio troppo distante dal perbenismo giacobino torinese,da certo sinistrume angusto e gretto che si manifesta in termini intolleranti con chiunque la pensi in modo diverso:l’eredità più nefasta dell’egemonismo gramsciano che sopravvive anche al crollo del Muro di Berlino ,anche perché è una rendita di posizione redditizia. Il modo più praticato nei confronti di chi non è omologatile ad esso e’ il silenzio. E l’opera di Guido è stata circondata dal silenzio. L’intervista di Bruno Quaranta è un’eccezione che conferma la regola.
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Ceronetti e Ronchey
Con coraggio e con la capacità propria di chi sa essere direttore di un grande giornale e non un giornalista che bazzica nelle stanze del potere e si uniforma ad esso,fu Alberto Ronchey ad invitare Guido a scrivere per ” La stampa” ed fu Casalegno a intrattenere rapporti con lui. Una volta Ceronetti mi disse che gli assassini di Carlo erano da ricercare tra gli eredi diretti del PCI,una verità scomodissima,ma non totalmente infondata.In piazza San Carlo nell’ottobre del 1977 aTorino gli intellettuali e gli operai comunisti a manifestare solidarietà per Carlo ferito a morte, furono pochissimi perché lo ritenevano un reazionario.Avevo sentito con sdegno durante una recente cena un giornalista torinese vantarsi di aver chiamato lui Ceronetti al giornale,vincendo le resistenze di Casalegno. Evitai,per rispetto al padrone di casa, di smentire il pavone che si vantava di meriti che mai avrebbe potuto avere e che ingenuamente esibì quella sera,dimenticando che c’ero anch’io che con Casalegno e con Ronchey condivisi un’amicizia sincera. In questa occasione dei 90 anni e’ venuta fuori la verità. La collaborazione di Ceronetti fu opera di Ronchey ed e ‘ stata lunga e proficua,era il proseguimento di quella voluta da Pannunzio al “Mondo”. Poi con gli ultimi due direttori prima di Molinari e’ andata assottigliandosi fino a terminare. Ceronetti sollevò dei dubbi sull’ergastolo a cui venne condannato il capitano delle SS Erich Priebke per la strage delle Fosse Ardeatine. Pochi in Italia ebbero il coraggio di farlo.Uno tra i pochi fu l’avvocato torinese Gianvittorio Gabri. Prevalse in quella condanna un giudizio storico-politico a danno della civiltà giuridica. Ceronetti vive in condizioni economiche difficili come e ‘ quasi naturale che ciò accada ad uomo libero e non solo perché i carmina non dant panem. Chi comanda ha bisogno di servi sciocchi e Ceronetti non è mai stato servile,ma controcorrente. A Ceronetti e’ stata applicata la Legge Bacchelli che gli consente di vivere ,malgrado abbia le esigenze di un uccellino. Per i suoi meriti verso la Nazione,come per i senatori a vita. Forse Ceronetti avrebbe meritato quella nomina presidenziale più di tanti altri. Nel giugno 2014 alla festa dell’Inquietudine di Finalborgo proposi la nomina di Ceronetti a senatore a vita. In Liguria ebbe vasta eco,ma non varcò i confini liguri.
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E’ un uomo semplice,gioioso,intransigente. Odia le tirannie ideologiche del Nocecento e il giacobinismo della Rivoluzione Francese. Seppe vedere la grandezza di de Maistre,grandissimo scrittore ,come già riconosceva Soldati. Ha tradotto in modo magistrale e non convenzionale i carmina di Catullo con una sensibilità che ci ha reso come forse nessun altro il poeta dell’amore sfortunato vissuto nel tempo in cui tramontava l’antica repubblica e la corruzione stava invadendo la vita pubblica e privata di Roma . L’animo delicato ,tenero, licenzioso ed ironico di Catullo e’ reso come neppure il raffinatissimo latinista Vincenzo Ciaffi seppe fare.Altrettanto preziose sono le sue traduzioni dall’ebraico,in primis ,del “Cantico dei cantici”. E’ un uomo gioioso con il suo straordinario teatro di burattini,il teatro dei Sensibili, è un uomo ricco di un’ironia che non fa sconti a nessuno.A Cetona trascorre la sua vita di vegliardo lucidissimo che ha mantenuto il gusto per la vita,una vita semplice,austera.Quando viene a Torino va dal comune amico Sante Prevarin al “Montecarlo” ma le due esigenze alimentari sono minime non solo perché è vegetariano,ma perché si può considerare un moderno eremita.
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Le sere che arriva il locale di via San Francesco da Paola si illumina di immenso.Ceronetti ha attraversato decine d’anni di cultura italiana,ma si può considerare un uomo solo con il suo orgoglio,la sua umiltà,il suo spirito libero. Non è mai voluto entrare nel branco dei lupi famelici che costituisce il nocciolo durissimo della cultura italiana schierata. Alla Biblioteca cantonale di Lugano che già conserva le carte di Prezzolini e di Flaiano nel 1994 si è creato un fondo Ceronetti a dimostrazione come i grandi Italiani debbano fuggire in Svizzera ancor vivi per avere la sicurezza che i propri documenti vengano conservati nel modo dovuto.Buon compleanno,amico e maestro Guido.Maestro di libera intelligenza,esempio di indipendenza morale senza eguali.
quaglieni@gmail.com
(foto grande: ritratto di Ceronetti di Sante Prevarin)
Il Prefetto di Torino ha emesso un’ordinanza che vieta durante la tre giorni del TORINO TODAYS FESTIVAL la vendita, l’utilizzo e la detenzione di bottiglie di vetro e lattine
Nello specifico il Provvedimento prefettizio proibisce la somministrazione, la vendita per asporto da parte degli esercizi pubblici, in sede fissa e ambulante, di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, anche se erogate da distributori automatici, i cui gestori dovranno provvedere ad ogni misura per impedirne l’erogazione. Inoltre, è vietato il consumo di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine e la detenzione di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, nonché il loro abbandono al di fuori dagli appositi raccoglitori. I divieti iniziano dalle ore 15.00 di venerdì 25 agosto fino alle ore 6.00 di sabato 26 agosto, dalle ore 15.00 di sabato 26 agosto fino alle ore 6.00 di domenica 27 agosto e dalle ore 15.00 di domenica 27 agosto fino alle ore 2.00 di lunedì 28 agosto.
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Le aree interessate dal Provvedimento sono:
corso Venezia, nel tratto compreso tra piazza Baldissera e via Gino Lisa;
via Sempione, nel tratto compreso tra via Lauro Rossi e Via Toscanini;
Parco Sempione Est, nell’area compresa tra via Sempione, via Toscanini, via Boccherini e Passante Ferroviario della linea Torino Milano;
via Boccherini, nel tratto compreso tra il civico 43 e corso Vercelli;
corso Vercelli, nel tratto compreso tra via Boccherini e corso Vigevano;
corso Vigevano, nel tratto compreso tra corso Vercelli e piazza Baldissera.
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Gli esercizi pubblici situati nell’area interessata, nelle fasce orarie specificate dall’Ordinanza, possono vendere bevande contenute in bottiglie di vetro esclusivamente per il consumo sul posto, all’interno del locale, o in una superficie di pertinenza dello stesso esercizio, aperta al pubblico e appositamente attrezzata. Sono in ogni caso consentite la commercializzazione e la detenzione di bevande e alimenti in contenitori di plastica leggera o carta. Gli Ufficiali e gli Agenti di P.S. cureranno la vigilanza sull’ottemperanza dei divieti e i trasgressori saranno puniti ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale.
Arriverà a Torino nei prossimi giorni il piccolo Ahmed, un bimbo di 13 anni proveniente dal Somaliland ed affetto da una grave cardiopatia congenita, costituita da una stenosi valvolare ed infundibolare polmonare. Questa è stata diagnosticata presso il MAS Teaching Hospital di Hargeisa, l’ospedale, nato grazie al contributo della Fondazione Specchio dei Tempi, che dal 2012 ha permesso di curare circa 50000 piccoli pazienti.
Ahmed sarà curato presso la Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, grazie al contributo della Fondazione FORMA, che si occupa dell’organizzazione logistica del viaggio, e dell’Associazione Amici dei Bambini Cardiopatici, che garantisce il vitto e l’alloggio al paziente ed alla sua mamma. Le spese dell’intervento invece saranno coperte dalla Regione Piemonte, grazie ai fondi che consentono di curare pazienti provenienti da Paesi in via di sviluppo.
Il bimbo sarà ricoverato presso il nuovo reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica dell’ospedale Regina Margherita per eseguire gli accertamenti necessari da parte dei cardiologi, diretti dalla dottoressa Gabriella Agnoletti, tra cui un cateterismo cardiaco. In seguito Ahmed sarà sottoposto ad intervento correttivo di valvuloplastica polmonare e resezione infundibolare a cuore aperto da parte dell’équipe cardiochirurgica diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone.
La pressoché totale ristrutturazione del percorso del paziente affetto da cardiopatia congenita, in atto presso il Regina Margherita, resa possibile grazie al contributo della Fondazione Specchio dei Tempi e che si concluderà entro la fine dell’anno, consentirà alle Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica, afferenti al Dipartimento di Pediatria e Specialità Pediatriche (diretto dalla dottoressa Franca Fagioli), di aumentare consistentemente le proprie prestazioni. Il Centro, che già rappresenta un punto di riferimento regionale e nazionale di altissimo livello, potrà così rafforzare la propria collaborazione con le Associazioni che consentono l’accesso alle cure necessarie ai piccoli pazienti portatori di cardiopatia congenita e provenienti da Paesi in via di sviluppo.
di Pier Franco Quaglieni
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G7, a Torino i problemi – Luciano Violante e l’immigrazione – I migranti protestano – Bentivoglio non conosce l’8 settembre – Giannone chi era costui ?
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G7, a Torino i problemi
E allora per il summit di settembre sembra che a Torino restino solo i contestatori,le delegazioni internazionali si riuniranno a Venaria Reale e albergheranno in Canavese.Non ci sembra un bel risultato e non ci sembra tranquillizzante.Cosa farà Torino per difendersi dai violenti? E’ una domanda che è lecito porre. E perché si consentiranno le manifestazioni contrarie proprio a Torino? Si capiscono le ragioni che portano a tenere lontane da Venaria i contestatori,ma diventa difficile accettare che la zona urbana di Torino possa essere lasciata a disposizione di gente che ,dove arriva ,tende a distruggere e saccheggiare. Forse gli spazi andranno ripensati per difendere Torino ,senza paralizzarla per alcuni giorni. Il buon senso lo imporrebbe.
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Luciano Violante e l’immigrazione
Luciano Violante che venne dileggiato per il caso di Edgardo Sogno(ci fu chi lo definì un participio presente ) è persona molto diversa da come lo definì Cossiga e da come, una volta, lo liquidò Lucio Libertini che mi disse che, con lui ministro degli interni, si sarebbe rifugiato all’estero. L’estremismo di destra si accanì contro di lui in modo volgare,dimenticando che l’ultima intervista rilasciata da Sogno ad Aldo Cazzullo riaprì totalmente il discorso relativa alla sua innocenza in merito al cosiddetto Golpe bianco. Come presidente della Camera Violante dimostrò un raro equilibrio istituzionale e contribuì a svelenire il clima di odio attorno ai temi della guerra civile. Come presidente del gruppo DS a Montecitorio fu tra i padri del Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo il 10 febbraio. Ebbi il piacere di incontrarlo proprio in occasione del primo Giorno del ricordo che si tenne a Torino nel 2005 e la sorte ci collocò vicini sul palco degli oratori a Palazzo Carignano. Non lo conoscevo, ma seppe mettermi subito a mio agio con grande cordialità. Sicuramente sapeva che ero stato amico di Sogno, una delle mie scelte sbagliate, dettate da simpatia o antipatia, che da tempo ho rivisto. Facemmo due interventi diversi, ma che si incrociavano nell’affermazione di alcuni valori condivisi. Poi ci furono parecchie, ulteriori occasioni di incontro negli anni che mi fecero accrescere la stima nei suoi confronti. A Finale Ligure parlammo insieme del caso Tortora, un tema che per un ex magistrato poteva essere difficile, ma per lui non lo fu affatto. E’ un uomo di profonda onestà intellettuale. La sua posizione sulla Magistratura espressa anche in un libro rivela la capacità di mettersi in discussione e di rivedere le posizioni, una virtù di pochissimi. Chi gli impedì di essere eletto alla Corte Costituzionale sbagliò ,basandosi su pregiudizi. La profonda cultura giuridica di Violante sarebbe stata molto utile alla Consulta. Anche sul referendum costituzionale del dicembre 2015 la sua posizione fu distante da quella di Zagrebelski e di Rodotà. Adesso in una intervista Violante ha toccato un nervo scoperto : la posizione ideologica della sinistra sul tema dell’immigrazione, affermando che “non esiste il valore assoluto dell’accoglienza” perché bisogna sempre curarsi della praticabilità delle scelte che si fanno e delle loro conseguenze. In sostanza c’è chi ha sostituito il mito dell’operaio con quello del migrante. Sono cose che io ho scritto per anni .Mi fa piacere trovarmi in compagnia di Violante.
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I migranti protestano
La forma della loro protesta, il rifiuto di prendere cibo, sarebbe anche accettabile, persino esemplare, di fronte al richiamo alla violenza che seduce tanti italiani. Ma il fatto che i migranti di Alpignano ,circa 350 persone, inscenino una protesta ,dicendo che le loro condizioni di vita sono inaccettabili e che il direttore del loro centro di accoglienza va rimosso, suscita perplessità .Sono stati accolti dalla comunità di Alpignano senza proteste ,sono stati accolti in Italia e sicuramente la maggioranza di loro non ha i requisiti del profugo, ma è un emigrante economico. A meno che ci siano gravi motivi, la loro protesta appare difficile da accettare. L’Italia e’ un paese stremato da una politica folle di accoglienza indiscriminata. Forse dovrebbero darsi una calmata. E chi specula su questo dramma dell’accoglienza deve rivedere qualcosa. In caso contrario la polveriera rischia di esplodere. La sicurezza di chi accoglie è almeno pari a quella di chi è accolto che deve comunque stare dentro le regole dei primi.
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Bentivoglio non conosce l’8 settembre
La cena in bianco non sarà quella degli altri anni, ma ci sarà . La sua inventrice Antonella Bentivoglio d ‘Afflitto non si è abbandonata alle lamentazioni di fronte al diniego poco tempestivo, ma comprensibile, della sindaca di Torino a svolgere in piazza l’evento. Ha saputo reagire in modo geniale: fare la cena in bianco a casa propria il 9 settembre, invitando amici,vicini di casa, persone vicine e lontane. Una scelta di realismo creativo, magari l’uovo di Colombo, ma sicuramente non una resa. Aggiungeremmo un suggerimento : utilizzare i cortili delle case e anche le terrazze e i giardini privati. Cenerà insieme una Torino che non si arrende e che vuole farsi vedere,che non danneggia nessuno, rifiuta la violenza e pratica anzi l’educazione civica . Non ci sarà l’8 settembre per la cena in bianco. Quest’anno si terrà il 9 in modo diverso, è stato detto, quasi virtuale. Ma non è così perché l’importante è fare l’evento. Quello che invece appare certo è Torino continua a perdere colpi .E, andando avanti così, la città e’ destinata al declino,in cui la relegò il sindaco Novelli con le sue scelte tristi e miopi, nel decennio 1975/85 , con tanti assessori funzionari di partito che assomigliano molto a molti dell’attuale Giunta. Non a caso,Novelli venne soprannominato Crisantemo.
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Giannone chi era costui ?
Pietro Giannone fu un illuminista napoletano morto a Torino alla Cittadella ,dopo 10 anni di carcere duro, nel 1748. Era stato anche 6 anni rinchiuso nel forte di Ceva. Perseguitato a Napoli per i suoi scritti,era fuggito a Vienna dove ottenne la protezione del principe Eugenio di Savoia. Successivamente trovò rifugio presso la Repubblica di Venezia e poi a Ginevra, riparo sicuro a cui guardavano i perseguitati di tutta Europa. Venne indotto con l’inganno a trascorrere qualche giorno in un villaggio della Savoia dove venne arrestato e imprigionato. Su richiesta della Chiesa cattolica lo stato sabaudo tese una trappola allo studioso.La libertà del Giannone venne sacrificata sull’altare dei buoni rapporti con la Chiesa come contropartita di un concordato che chiudesse lo scontro con la Chiesa avviato da Vittorio Amedeo II. Nell’opera “ Il Triregno .Del regno terreno,del regno celeste,del regno papale” delineò una concezione laica dello Stato,su cui Franco Venturi ha scritto pagine di fondamentale importanza. La sua “Istoria civile del Regno di Napoli” denuncia l’acquiescenza dello Stato nei confronti della Chiesa che nel Mezzogiorno fu ancora maggiore che nel resto d’Italia. Manzoni dedicò ampio spazio al Giannone della sua” Storia della Colonna infame”, citando i plagi e gli errori del Giannone che gli vennero rimproverati anche da Voltaire. Si trattava di limiti nel campo della ricerca erudita ,ma non nell’impianto storiografico complessivo della sua opera che ebbero eco e traduzioni in tutta Europa. Ciò che dava fastidio in Giannone era il suo spirito laico,il senso dell’autonomia dello Stato che non era l’ empia irreligiosità di cui fu accusato.La sua opera in questo senso si colloca nella linea alta di Machiavelli,di Guicciardini,di Sarpi,il meglio del pensiero storico italiano.Citava il Giannone un mio professore liceale che era stato prete. Le sue erano parole piene di indignazione. Da lui incominciai a capire il valore della laicità e della tolleranza. Quando poi lo studiai più da vicino ne vidi anche i limiti. Un mio nipote che ha da poco finito il liceo non sapeva della sua esistenza. Invece è una figura che anche a Torino andrebbe ricordata. Fu una vittima che pochi ricordano. In passato per ragioni politiche,oggi per ragioni soprattutto di ignoranza. Giannone ? Chi era costui ?
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Addio spaghetti “borghesi” la domenica
Carissimo, tutto mi sarei aspettato , ma non certo la ricetta degli spaghetti ( qualcuno preferisce i rigatoni ) “alla gricia” e il ristorante del “Pantheon” . Come spesso è accaduto per persone od eventi politici i tuoi scritti risvegliano in me ricordi e così è in questo caso . La trattoria del “Pantheon” esisteva ben prima del 1961 ed era gestita da Nunzio Fidanza ( amatriciano doc ) ed era ben frequentata da buoni borghesi amanti del buon cibo per cui io ed i miei , negli anni ’50 , spesso andavamo a cena o la domenica a pranzo. Di parlamentari all’epoca nemmeno uno ! poi una bella sera ,entrando, trovammo Moravia , Maraini, Pasolini ed altri loro amici . Invece di lanciarlo , affondarono il locale perché cominciarono a venire i giovani amici di Pasolini per cui la vecchia clientela via via abbandonò il locale ed il povero Nunzio si trasferì dal fratello che gestiva un raffinato ristorante vicino a piazza Augusto Imperatore che si chiamava l’ Augustea . D.G.
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Una bella testimonianza, direi storica. Non ho mai parlato con Dacia Maraini, l’unica con cui ho rapporti amichevoli, del “Pantheon” che rinacque a nuova vita con Armando Gargioli nel 1961 e oggi ha un successo internazionale per merito dei suoi figli. Chiederò a Dacia i suoi ricordi. Il mondo è cambiato. Come moltissimi ristoranti anche il “Pantheon” è chiuso di domenica. L’abitudine di andare a colazione la domenica a mezzogiorno non c’è più. Un ulteriore segno della fine di una certa borghesia che reggeva l’Italia e che oggi è scomparsa.
pfq
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Il Ferragosto cristiano dimenticato
Caro Quaglieni,
Ho letto il suo elzeviro sull’estate che ho apprezzato per l’ironia,il tono lieve ,direi estivo, che non dimentica però anche la storia. Mi ha stupito che non abbia fatto neppure un accenno alla festività religiosa dell’Assunta che si festeggia il Ferragosto. Per molti è un riferimento importante,come lo sono le diverse feste di San Rocco che si tengono in Piemonte e non solo. Nelle piccole borgate e’ un evento che si aspetta tutto l’anno.
Germana Zullo
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In effetti ho tralasciato l’aspetto religioso . Il ’68 segno’ un lunga eclisse religiosa. Ho analizzato solo la festa “pagana” dell’estate. In effetti, c’è anche l’aspetto religioso, ma la vacanza sembra metterlo in disparte. Forse e ‘ anche perché la Chiesa ha demonizzato per troppo tempo il sesso, vedendolo come colpa grave e non come un aspetto bello della vita. Oggi e’ difficile identificare Ferragosto con la festa dell’Assunta,un dogma proclamato da Pio XXII nel 1950. Solo i vecchi se ne ricordano.Sui giornali non c’è spazio per le cerimonie religiose del 15 d’agosto.Ed è sicuramente un male perché anche d’estate le parole dell’arcivescovo di Torino sono importanti. Nel nostro egoismo pensiamo solo a festeggiare per vivere una giornata piacevole senza affanni. Mario Berrino ad Alassio parlava della Gran Cagnara estiva. E ci si divertiva veramente. Oggi fingiamo o ci illudiamo di divertirci .A Ferragosto andrebbe anche ricordato ,ad esempio, chi soffre negli ospedali . Solo un uomo del livello morale di Giovanni Conso mi telefono’,il giorno di ferragosto di tanti anni fa,chiedendo di mio padre gravemente ammalato . Fu l’unico,il solo. Un certo nichilismo ci fa perdere di vista anche alcuni valori solidali che dovrebbero essere irrinunciabili. Questa in cui viviamo ,non è una società più laica,ma semmai una società totalmente secolarizzata e impoverita che ha emerginato la dimensione religiosa del vivere per privilegiare un edonismo senza futuro.
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