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Cirio in visita ai profughi afghani

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e  e l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino hanno visitato, ieri il centro «Fenoglio» della Croce Rossa Italiana di Settimo Torinese. Il centro ha accolto e sta accogliendo circa 300 profughi afghani.

I nuclei famigliari sono arrivati scaglionati, da fine agosto, in tre momenti diversi. I profughi, già testati con un tampone risultato negativo, una volta arrivati in Piemonte sono stati accolti e messi per ulteriore sicurezza in quarantena e poi, coloro che non erano già immunizzati, sono stati vaccinati.

Successivamente i profughi vengono inviati presso i centri di accoglienza sparsi in tutte le province del Piemonte. Per far fronte alle spese necessarie all’accoglienza dei nuclei famigliari afghani, la Regione Piemonte ha stanziato 10mila euro.

Il Presidente della Regione e l’assessore al Welfare, accompagnati dal presidente regionale della Croce Rossa Italiana e dal sindaco di Settimo Torinese, hanno lodato il grande impegno della CRI e della Protezione Civile Regionale e si sono rallegrati per il funzionamento del sistema dell’accoglienza piemontese, ribadendo la ferma volontà e determinazione a sostenere le famiglie di rifugiati politici in fuga dall’estremismo islamico.

Universiadi, approvate modifiche statuto

Il Consiglio comunale ha approvato le modifiche dell’atto costitutivo e dello schema di Statuto per la costituzione del Comitato organizzatore delle Universiadi invernali che si terranno a Torino nel 2025. Ventisei i voti favorevoli, due le astensioni.

A seguito dell’attuale impossibilità a sottoscrivere la costituzione del Comitato organizzatore da parte di Università degli studi di Torino, Politecnico di Torino e Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro – fatta salva la possibilità di rivalutare l’adesione in un successivo momento – i componenti del ‘Comitato Universiadi Torino 2025’ sono le seguenti istituzioni ed enti: Città di Torino, Regione Piemonte, Ente regionale per il diritto allo studio universitario – Edisu Piemonte, Centro universitario sportivo italiano e il Centro universitario sportivo di Torino – Cus Torino.

Gli stessi componenti hanno convenuto di assumere la forma di associazione che chiederà il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato. L’associazione si chiamerà “Comitato per la organizzazione dei giochi mondiali Universitari di Torino 2025’ abbreviabile in “Comitato Universiadi Torino 2025”.

Moto sbanda, muore centauro sulla strada del Moncenisio

La strada statale 25 “del Moncenisio” è stata provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni all’altezza dell’omonimo comune di Moncenisio (km 68,580),  a causa di un sinistro nel quale è rimasto coinvolto un motociclo sbandato autonomamente. In seguito all’impatto il conducente è deceduto. Sul posto sono presenti le squadre Anas, l’elisoccorso e le Forze dell’Ordine per la gestione dell’emergenza e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.

“Incidenti sul lavoro, coinvolti sempre più infermieri”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Sanità, Nursing Up: «Decessi sul luogo di lavoro nei primi sei mesi del 2021. Impietosi i dati INAIL: a morire di più, tra i lavoratori Italiani, sono ancora una volta gli infermieri»

«Da un lato dovremmo sentirci confortati dal report del primo semestre Inail del 2021, in merito ai decessi sul luogo di lavoro, che sono certo in diminuzione rispetto all’anno nero del Covid (2020), ma che, nel contempo, si rivelano in aumento rispetto al biennio precedente 2018-2019. Dall’altra parte, ciò che emerge è la realtà desolante di un paese dove in assoluto, la categoria di lavoratori che oggi paga il maggior prezzo in termini di vite umane è proprio quella degli infermieri. Senza nulla togliere ai rischi che ogni giorno corrono gli operai che lavorano sulle impalcature a centinaia di metri di altezza, o coloro che rischiano costantemente nella gestione di macchinari pericolosi, è proprio quella degli infermieri, ancora una volta, la professione più a rischio nel complesso panorama del mondo del lavoro, nel nostro Paese.

Se solo si vuole dare un’occhiata alle denunce di infortunio, quelle con conseguenze non mortali, l’INAIL rivela che i tecnici della salute rappresentano il picco, con il 37,6% del totale. Di questi l’82,7% sono infermieri. Il dato è schiacciante: ci ammaliamo sul posto di lavoro, ogni giorno.

Inoltre guardiamo con attenzione alla curva dei contagi tra i professionisti della salute: indubbiamente è calata dal 39,3% degli ultimi mesi dello scorso anno al 24,5% dei primi cinque del 2021.

Ma abbiamo visto come solo nell’ultimo mese, tra luglio e agosto, si sia registrato un aumento di contagi, che passano da 250 a ben 1951. Non è cosa da poco.

Ma veniamo ai decessi, la parte più triste, l’argomento che non vorremmo toccare mai: nei primi sei mesi del 2021 i tecnici della salute rappresentano il picco tra coloro che hanno perso la vita sul lavoro, con il 10,3%. Di questi il 68% sono infermieri».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«E’ bene che i cittadini, per i quali noi ogni giorno i nostri infermieri combattono nelle stanze e nelle corsie di un ospedale, sappiano quanto accade. E’ bene che la nostra classe politica non faccia più orecchie da mercante o che nasconda la testa sotto la sabbia.

Noi rappresentiamo le elevate professionalità della sanità italiana, il presente e il futuro del sistema. E in questi giorni di trattativa per il rinnovo contrattuale, in questi giorni in cui ci accompagna la speranza legittima di ottenere quella valorizzazione economica che meritiamo da tempo, ci sentiamo in dovere, come sindacato delle professioni sanitarie, di voler ricordare a tutti, nessuno escluso, che afferisce proprio agli infermieri la percentuale più alta di decessi nel mondo del lavoro italiano. Qualcuno ci dirà che non è affatto una sorpresa, qualcun altro sottolineerà che è tutta colpa della pandemia.

Ma lasciateci dire, con rabbia e dolore, che tra precariato, carenza di personale cronica e stipendi tra i più bassi d’Europa, stiamo davvero pagando un tributo altissimo, i cui effetti devastanti ricadranno sui cittadini e sui malati. Il quesito allora ci appare legittimo: quanto potrebbero fare, oggi, Governo e Regioni, in termini di impegno e pragmatismo, per agire d’anticipo rispetto a dati sconfortanti come questi?»

Il Referente del Nursing Up per la stampa 

Alfredo Iannaccone

Cerca di nascondere la droga nell’auto della polizia

Stazionava con fare sospetto in via Sesia attorno alle 23.30; una pattuglia della Squadra Volante in transito notava lo straniero, di nazionalità senegalese, e si fermava per un controllo. Il giovane era privo di documenti, pertanto gli agenti gli dicevano di accomodarsi all’interno della Volante al fine di accompagnarlo in Questura e sottoporlo ai dovuti accertamenti. In questa fase, i poliziotti si accorgevano che, con un gesto repentino, tentava di nascondere qualcosa che aveva celato nel cavo orale sotto il cuscinetto rigido della seduta posteriore. I poliziotti constavano che si tratta di 19 frammenti di crack. Il ragazzo, che aveva dichiarato di essere minorenne in occasione di precedenti controlli, ma che in realtà risulta maggiorenne, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Stava per portare via 90 kg di ferro Arrestato dalla Squadra Volante

E’ stato bloccato alle 5 del mattino da una pattuglia della Squadra Volante: l’uomo, sessantatre anni, stava accatastando del materiale ferroso fuori dal cantiere volto alla costruzione di una rotatoria e della nuova sede tranviaria in via Venaria angolo corso Grosseto. Indossava dei guanti da lavoro ed era riuscito a portare fuori dal cantiere 5 piattine metalliche ciascuna del peso i 15 kg, per poi caricarle nella propria auto. Il sessantatreenne ha alcuni precedenti per reati contro il patrimonio e in considerazione del grave danno che il furto del materiale avrebbe potuto arrecare al cantiere, è stato arrestato per tentato furto aggravato e posto agli arresti domiciliari.

 

Raccomandate e pacchi: alle Poste ritiro più semplice dopo le vacanze

Al rientro dalle vacanze per facilitare il ritiro della corrispondenza (raccomandate e assicurate) e pacchi giacenti presso gli Uffici Postali per assenza del destinatario, è possibile prenotare l’accesso agli sportelli tramite l’App Ufficio Postale o via WhatsApp.

Per prenotare l’operazione tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet o pc e selezionare il giorno e l’orario preferito per svolgere l’operazione. All’interno dell’ufficio, un’apposita segnaletica indicherà il punto di attesa per accedere al primo sportello disponibile.

Per richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è necessario memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715. Il cittadino dovrà avviare una chat e un operatore virtuale di Poste Italiane risponderà proponendo, tra le varie opzioni, la prenotazione del ticket.
Digitando poi il Comune, indirizzo e numero civico di riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione. Se il cittadino accetta, riceverà un codice di prenotazione che verrà mostrato sul display dell’ufficio postale al momento dell’appuntamento.

I sistemi di prenotazione a distanza che consentono di riservare l’accesso anche per altre operazioni tra cui lo SPID sono disponibili in 122 Uffici Postali della provincia di Torino.

Nel sottolineare la costante attenzione alle esigenze della clientela, coglie l’occasione per rinnovare l’invito a recarsi presso gli Uffici Postali muniti di appositi strumenti di protezione individuali.

 

Droga, quattro  arresti in poche ore

Sequestrato un chilo di cannabinoidi e 10 dosi di crack

I poliziotti del Commissariato Barriera Milano, nel contesto di specifici servizi di controllo del territorio nell’area di competenza volti a contrastare la microcriminalità diffusa, hanno individuato nelle scorse ore  4 cittadini stranieri che, in differenti contesti, si sono resi responsabili di reati inerenti agli stupefacenti.

Martedì sera, un cittadino marocchino di 39 anni e un gabonese di 22 sono stati arrestati, il primo in via Porpora e il secondo in via Scarlatti. Il primo  aveva  addosso una modica cifra di hashish, ma essendosi mostrato agli operatori molto reticente rispetto alla propria residenza, ha destato particolari sospetti; individuato l’alloggio ove lo stesso vive, è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha consentito di recuperare ben 460 grammi di hashish, nascosti nella fodera del cuscino del letto.

Il Gabonese, invece, imbattendosi in una pattuglia di polizia, si era dato a precipitosa fuga; inseguito e raggiunto, aveva tentato di prendere a calci gli agenti. Pertanto, è stato arrestato per resistenza a P.U. e per essere stato trovato in possesso di 10 dosi di crack del peso di 8 grammi.

Un terzo cittadino extracomunitario, senegalese, che dichiarava di essere minorenne ma è certamente maggiore dei 22 anni, è stato arrestato poche ore prima all’intersezione fra Corso Palermo e via Sesia a  seguito del tentativo di evitare il controllo degli agenti. Il giovane era in sella ad una bici ed è scappato; una volta raggiunto dai poliziotti, ha portato alla bocca diversi frammenti di colore bianco, ingoiandoli. I poliziotti sono riusciti a recuperare solo pochi grammi di cocaina.

L‘ultimo arresto è di mercoledì pomeriggio: personale del Comm.to è all’interno di uno stabile di Strada del Cascinotto per alcune verifiche; un uomo esce di casa e al vederli fa repentinamente dietro front, cercando di chiudersi la porta alle spalle. Intuito che lo stesso possa nascondere qualcosa, i poliziotti lo bloccano; dentro il suo appartamento, trovano quasi mezzo chilo di hashish e 730 € in contanti. L’uomo, 52 anni, di nazionalità marocchina, disoccupato ed irregolare sul territorio nazionale è stato dunque arrestato.

Inoltre, i poliziotti del Comm.to hanno controllato, la sera del 31 Agosto, alcune attività commerciali; in un minimarket, sito in  via Montanaro, gestito da una cittadina bengalese, sono state riscontrate diverse carenze igieniche, presenza di merce scaduta, assenza di prezzatura sui prodotti; la titolare è stata denunciata anche per la mancanza del certificato D.V.R. e degli estintori, nonchè per la vendita di alcolici privi di etichettatura dei monopoli di Stato; elevate sanzioni per 5000 €.

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Entra in un condominio in pieno giorno per rubare una bici

Fermato poco prima che si allontanasse con una bici di valore

 

Non ha mostrato alcuna esitazione a entrare nello stabile di via Barbera  proprio sotto gli occhi di alcuni condomini che si trovavano dinnanzi alla porta principale. Il soggetto, un trentacinquenne di nazionalità marocchina, lo scorso sabato mattina ha approfittato del cancello carraio aperto del condominio, dopodiché si è dileguato per le scale. Un abitante del palazzo, insospettitosi, lo ha seguito e lo ha visto scendere nel vano cantine, da cui poco dopo giungevano strani rumori. Contattato il 112 NUE, è sopraggiunto poco dopo personale della Squadra Volante, che ha sorpreso l’intruso nei sotterranei; le porte di tre cantine risultavano aperte. L’uomo aveva fatto in tempo ad impossessarsi di una bicicletta di ingente valore ed aveva anche spostato una cassa contenente una decina di bottiglie di liquore pregiato da una cantina, probabilmente in attesa che venisse ad aiutarlo un complice. A suo carico, gli agenti hanno anche rinvenuto e sequestrato oggetti atto allo scasso. E’ stato arrestato per tentato furto aggravato e denunciato per possesso ingiustificato di strumenti atti ad aprire o forzare serrature.

Nursing Up: Necessarie nuove assunzioni di infermieri

Incontro dei sindacati in Regione

Nursing Up: Necessarie nuove assunzioni e direttive chiare per la riorganizzazione del personale dopo le sospensioni in applicazione del Dl 44/2021

Il sistema sanitario piemontese rischia seriamente di finire in una grave crisi di personale a causa delle sospensioni del personale in applicazione del D.L. 44/2021. Una situazione che si somma al fatto che già prima della pandemia gli ospedali e le strutture sanitarie vivevano una condizione di carenza cronica di personale più volte denunciata dal nostro sindacato, che non è mai stata risolta con un piano adeguato di assunzioni. Senza alcun urgente correttivo oggi la situazione potrebbe diventare insostenibile.

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, da mesi sottolinea, la necessità urgentissima di assunzioni. Ora però i nodi vengono al pettine perché riducendo ulteriormente il personale, si va verso la possibilità di una ulteriore sofferenza del sistema. A dover agire per sopperire a questa situazione è la Regione, che deve mettere a punto un piano per gestire in ogni azienda questa ulteriore perdita di personale. La Regione e le Aziende dovranno garantire il mantenimento degli standard assistenziali, garantire tutte le attività, garantire il mantenimento dei posti letto senza alcuna riduzione e l’eventuale sostituzione di coloro che sono stati sospesiÈ irrimandabile il potenziamento del personale del comparto sanità.

Di questo si è parlato nell’incontro avvenuto oggi con i vertici regionali.

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, e il Segretario Provinciale del Nursing Up di Torino, Roberto Giuseppe Aleo, sottolineano: “Sospendere dipendenti la cui reperibilità sul mercato del lavoro è davvero complicata, soprattutto coloro che operano in ambiti altamente specialistici e con una specifica esperienza e molto difficilmente potranno essere adeguatamente sostituiti, può creare complicazioni. Questo è un grande problema per ospedali e strutture sanitarie.  Si rischiano pesanti ricadute sull’erogazione dei servizi al pubblico e ai pazienti. Oggi abbiamo chiesto alla Regione un documento che possa essere da bussola per avere un comportamento comune tra tutte le aziende in riferimento all’applicazione della legge 44/2021”.

Proseguono Delli Carri e Aleo: “Che fine farà il personale che, per motivi di salute, non può essere sottoposto a vaccinazione? Dove verranno ricollocati? Ci saranno operatori e professionisti sufficienti per sostituire tutti coloro che verranno sospesi o spostati? Ci saranno comportamenti diversi da azienda ad azienda? Tutte queste domande attendono una risposta concreta.

È necessario avere subito direttive chiare su come si intenda procedere a riorganizzare i servizi per un eventuale aumento del carico di lavoro, che non dovrà certo ricadere sul personale che resterà in servizio. Diciamo basta ad infermieri, professionisti della sanità e operatori, che vengono descritti come “eroi della trincea” da almeno un anno e mezzo e che adesso rischiano di essere costretti a doversi fare carico anche di queste nuove ulteriori carenze di organico”.