Tornerà in vigore l’ordinanza municipale che a Torino limita a 8 ore la possibilità di giocare con le slot machine e videolottery. La decisione è del Tar del Piemonte che ha respinto i ricorsi presentati da 4 società concessionarie e da alcuni esercenti contro le limitazioni del Comune che erano state sospese a inizio anno dopo la decisione del Consiglio di Stato che si era espresso invece a favore di un ricorso contro l’ordinanza. I giudici amministrativi nella sentenza sottolineano che la realtà piemontese è “caratterizzata da una accentuata propensione delle amministrazioni comunali ad affrontare e disciplinare, a livello locale, un fenomeno (quello del gioco d’azzardo patologico o ludopatia) la cui rilevanza e pericolosità a livello sociale e sanitario non può essere messa in discussione”.
La Procura della Repubblica di Torino ha chiesto di modificare in omicidio volontario l’imputazione per Maurizio De Giulio, l’uomo di 51 anni che ha travolto con il suo furgone la moto con a bordo la coppia di giovani a seguito di un litigio in strada, causando la morte della ragazza di 27 anni, Elisa Ferrero. Il gip si è riservato di decidere. La richiesta è stata formulata durante l’udienza di convalida dell’arresto: l’ipotesi di reato iniziale era di omicidio stradale. Non sono stati trovati segni di frenata sull’asfalto né dal furgone guidato dall’investitore e neppure dalla moto su cui viaggiava la coppia di giovani . I riscontri giungono da un video di un impianto di sorveglianza di Condove, dai rilievi fotografici e planimetrici e dall’analisi dello stato e dei danni sui veicoli coinvolti nello scontro e poi sequestrati.
(foto: il Torinese)
Con un intervento senza precedenti di 12 ore è stato ricostruito e reimpiantato il braccio destro distrutto ad un ragazzo di 31 anni vittima di un incidente sul lavoro nel bresciano, presso l’ospedale CTO della Città della Salute di Torino.
Alcuni giorni fa il ragazzo si infortuna a fine mattinata sul luogo di lavoro in una ditta di materie plastiche in provincia di Brescia. L’arto superiore destro è stato strappato da un ingranaggio ed amputato poco distante dalla spalla. Il trauma è estremamente grave, perchè il pezzo amputato è inoltre lesionato dall’ingranaggio della macchina anche ad altri due livelli (schiacciamento e frattura dell’avambraccio e subamputazione della mano). Il ragazzo viene portato agli Spedali Civili di Brescia, pearltro già patria della microchirurgia, dove, presa visione della gravità della lesione, viene deciso di contattare altri Centri di Chirurgia della Mano in Lombardia in grado di trattare queste lesioni. Ma nessuno di questi ha accettato il paziente. A quel punto è stato contattato il Centro dell’ospedale CTO della Città della Salute di Torino, uno dei pochi in Italia, facendo presente che probabilmente la lesione è difficilmente ricostruibile ma chiedendo di valutare le possibilità di trattamento.
Visionate le immagini trasmesse attraverso la Rete, il Centro del CTO si dichiara disponibile a trattare la lesione. Un ottimo esempio di mobilità attiva. Come previsto dai protocolli, viene contattata l’équipe medica (composta da anestesisti del gruppo del dottor Maurizio Berardino (Direttore Rianimazione CTO), microchirurghi del gruppo diretto dal dottor Bruno Battiston (Direttore di Ortopedia e Traumatologia 2 con indirizzo Chirurgia della mano edell’arto superiore del CTO) e chirurghi vascolari del dottor Maurizio Merlo (Direttore Chirurgia vascolare ospedaliera delle Molinette) pronta ad entrare in sala operatoria non appena il paziente, trasferito con l’eliambulanza, arriva al CTO a metà pomeriggio. Particolarmente in questi casi la tempestività è fondamentale per ridurre i tempi di ischemia del segmento amputato.
Una volta arrivato, i chirurghi affrontano un intervento che dura più di 12 ore di ricostruzione dei tre livelli di lesione. Al termine della ricostruzione dei vasi sanguigni e delle strutture nervose a più livelli e di tutte le parti lesionate, il braccio è stato reimpiantato e sta mantenendo una buona circolazione. L’intervento è tecnicamente riuscito e l’arto è rivascolarizzato. Il recupero funzionale dipenderà dalla rigenerazione delle strutture nervose ricostruite.
La ricostruzione di arti con amputazione a più livelli, come in questo caso, non è in genere presa in considerazione per la difficoltà tecnica e le possibili complicazioni. Questo tentativo, che ha pochi precedenti nelle casistiche mondiali, è stato giustificato dalla giovane età del paziente con la perdita dell’arto dominante e delle future possibilità lavorative.
Questo caso dimostra ulteriormente come lesioni particolarmente gravi debbano affluire in Centri come quello del CTO, attrezzati per ricostruzioni anche estreme.
Sono stabili le condizioni di Matteo Penna, il 29enne torinese che domenica, mentre guidava la moto con la fidanzata a bordo sulla strada stradale 24 di Condove dopo di una lite è stato investito da un furgone Ford Transit e spinto contro il guard rail. La ragazza è morta sul colpo, mentre lui è ricoverato al Cto, intubato per un trauma cranico e toracico con prognosi riservata. Maurizio De Giulio è il 51enne di Nichelino che guidava il furgone. Ora è in carcere alle Vallette con l’accusa di omicidio stradale. Al più tardi domani si terrà l’udienza di convalida del fermo.
“Io l’ho fatta e io la pago”: così si è sfogato subito dopo l’incidente, Maurizio De Giulio, il 50enne di Nichelino che ieri, sulla strada statale 24 in Valle di Susa, ha inseguito e speronato con il suo van, dopo un litigio, due ragazzi a bordo di una moto Ktm. E’ morta la giovane 27enne ed è gravissimo il fidanzato 29enne. L’uomo è nel carcere ‘Lorusso e Cotugno’ con l’accusa di omicidio stradale. Ieri era alla guida di un furgone Ford Transit, con la compagna e la figlia di lei. Forse una mancata precedenza è stata la causa della lite. Il suo legale dice che l’assistito è disperato ed è scoppiato a piangere quando ha saputo della morte della ragazza.
Provengono da Ferrara le due coppie rimaste ferite a Torino nella drammatica notte di piazza San Carlo lo scorso 3 giugno. Hanno chiesto dui essere assistite all’avvocato Gianni Ricciuti e hanno aperto un procedimento civile con messa in mora nei confronti del Comune di Torino. Coinvolta una trentenne, che ha riportato profonde ferite da taglio alla coscia destra, curate con 18 punti di sutura e di un 41enne che ha rischiato di perdere l’occhio. Gli altri due hanno invece riportato tagli alle mani e alle gambe e tutti e quattro hanno perso cellulari, tablet, zaini, scarpe. “Risarcimento dei danni fisici e psicologici e rimborso degli effetti personali sono ancora da quantificare, confidiamo di essere contattati”, spiega Ricciuti all’ Ansa. Al momento non è stata fatta denuncia penale.
(foto: il Torinese)
LITE CAUSA INCIDENTE STRADALE, MORTA UNA RAGAZZA
Ha provocato dopo una lite un incidente stradale, all’imbocco di Condove, in cui ha perso la vita una ragazza. Il conducente di un van Ford Transit è stato così arrestato con l’ipotesi di omicidio stradale dai carabinieri. Il veicolo ha urtato violentemente la moto su cui la vittima, una ventisettenne di Moncalieri, viaggiava con fidanzato, trasportato in gravi condizioni a Torino al Cto. I due uomini avevano litigato poche centinaia di metri prima, sulla statale 24. Il conducente del van era positivo all’alcol test.
Cane salva padrone ribaltatosi con l’auto
Un pensionato di 79 anni, Pietro Bottino, di Barbania è stato salvato dal suo cane quando l’auto su cui viaggiavano è finita in una scarpata, questa mattina sulla strada provinciale del vallone di Piantonetto, nel territorio di Locana, 1300 metri. L’anziano si trovava a bordo di una Fiat Panda che, per cause da verificare, è precipitata lungo la scarpata dove si è cappottata. Il cane, che si trovava nella vettura, è riuscito ad uscire e a correre verso la frazione San Lorenzo dove l’uomo era atteso dalla famiglia. Visto arrivare il cane spaventato, i familiari hanno capito che era successo qualcosa. Hanno trovato l’auto ribaltata e chiamato i soccorsi. Poi l’uomo è stato elitrasportato all’ospedale di Ciriè. Non dovrebbe essere in pericolo di vita.
Per la prima volta in Italia è stata effettuata la ricostruzione della laringe (laringoplastica) con i muscoli del collo, dopo asportazione parziale della stessa per motivi oncologici. Questo intervento é una vera rivoluzione nel campo della patologia oncologica della laringe ed i benefici per i pazienti sottoposti a questa tecnica sono enormi: ripresa fonatoria e deglutitoria in tempi rapidissimi, rispetto a quelli che che si hanno con la tecnica utilizzata fino ad oggi.
Il tumore maligno della laringe è il più frequente tumore del distretto testa – collo. Rappresenta circa il 2,5% di tutte le neoplasie maligne nell’uomo e lo 0,5% nella donna. In Italia attualmente vengono diagnosticati circa 5.000 nuovi casi di tumore della laringe ogni anno (circa 250 solo a Torino e provincia), interessando per lo più soggetti con età compresa tra 50 e 70 anni.
Le modalità di trattamento (Radioterapia – Chemioterapia e Chirurgia) variano a seconda della sede e delle dimensioni del tumore. Si possono effettuare interventi conservativi con il laser, se il tumore è di piccole dimensioni, oppure, se le dimensioni sono più estese, sono indicati interventi di laringectomie parziali (dette subtotali), dove, una volta asportata la parte di laringe affetta dal tumore, si ricostruisce la laringe stessa unendo le strutture residue. Questo tipo di intervento, pur portando a guarigione il paziente in un’alta percentuale dei casi (70-80%), è gravato da una lenta ripresa deglutitoria. In alcuni casi la deglutizione può rimanere alterata per tutta la vita.
Presso l’Otorinolaringoiatria universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Roberto Albera, è stato eseguito per la prima volta in Italia un intervento rivoluzionario per la cura dei tumori della laringe dal professor Giancarlo Pecorari.
A differenza degli altri interventi di laringectomia subtotale, questa innovativa tecnica chirurgica prevede la completa ricostruzione della laringe con i muscoli del collo. Viene effettuata una plastica laringea (laringoplastica). Questa operazione consente al paziente di riprendere a parlare, bere e mangiare in tempi rapidissimi, senza danni permanenti e con una altissima percentuale di guarigione.
Questo intervento, che è stato possibile grazie alla collaborazione con l’Università di Lione, ha consentito di operare un paziente di 73 anni, affetto da recidiva di tumore laringeo. Questo paziente, che fino a poco tempo fa sarebbe stato sottoposto all’asportazione subtotale o totale della laringe, con i vari deficit funzionali inerenti a questi interventi, è tornato dopo circa 10 giorni dall’operazione alla sua normale attività lavorativa e di relazione. Il ricovero in ospedale è stato più che dimezzato rispetto alla tecnica tradizionale e la ripresa deglutitoria è stata rapida ed efficace con un ridottissimo disagio psicologico ed emotivo sia per il paziente che per i suoi familiari.
(foto: il Torinese)
Un pedone verso le 15 era fermo vicino al semaforo di corso Allamano quando un’ auto impazzita lo ha travolto e ucciso sulle strisce pedonali davanti alle Gru, a Grugliasco. L’uomo deceduto è un marocchino di 40 anni. L’Opel Meriva Nera ha speronato nella sua corsa altre due vetture ed è stata fermata da alcuni automobilisti. Alla guida un uomo di origine rumena, che ha rischiato di essere linciato se non fossero intervenuti la polizia municipale di Grugliasco e i carabinieri. Da un primo esame non risulterebbe ubriaco. La vittima è un mendicante che chiedeva l’elemosina al semaforo. Lascia una moglie e due figlie in Marocco