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Il bullismo torna a Torino: abusi e violenze sessuali su un sedicenne

I due “bulli” sono accusati di stalking e violenza sessuale. Costringevano addirittura il ragazzo a mangiare escrementi di animale.

 

Lo studente, all’epoca dei fatti sedicenne, non aveva mai trovato il coraggio di denunciare le angherie e gli abusi subiti per quasi due anni da parte di un gruppetto di bulli. Le terribili violenze sono però emerse quando, qualche tempo fa, il giovane è stato ritrovato coperto di fango ed in stato di ipotermia in un campo appena fuori Torino. Trasportato immediatamente all’ospedale il giovane ha in seguito confessato ai carabinieri che quello altro non era che l’ennesimo episodio di una serie di gravi ed indicibili soprusi. Il ragazzo ha raccontato che da quasi due anni subiva violenze e vessazioni da parte di due compagni di scuola più grandi di lui – i ragazzi frequentano un istituto professionale appena fuori Torino – che, una volta fatto entrare nel gruppo, avevano iniziato a prenderlo di mira. Dal racconto del giovane emerge che lo costringevano a subire qualsiasi tipo di umiliazione e violenza, da quella psicologica a quella sessuale. Veniva costretto a bere fino ad ubriacarsi ed in seguito gli facevano subire atti sessuali, seviziandolo addirittura con un ombrello. Veniva costretto a mangiare escrementi di animale e in una occasione era anche stato costretto ad avere un rapporto sessuale con una prostituta davanti a loro. I due bulli, già maggiorenni, sono stati immediatamente denunciati e il pm Dionigi Tibone – che si è occupato della vicenda – li ha mandati a processo con le accuse di stalking e violenza sessuale. I due imputati respingono ogni tipo di accusa sostenendo che il giovane si sia inventato tutta la vicenda. Nel frattempo in tribunale verranno ascoltati altri testimoni per capire se qualcuno all’esterno si sia mai accorto di qualcosa.

Simona Pili Stella

Violenta lite in via di Nanni: muore ragazzo di 36 anni.

L’uomo di origine nordafricana è stato ferito in modo mortale alla gola da un suo connazionale di 40 anni. L’aggressore è stato arrestato per omicidio poche ore dopo.

Un uomo di 36 anni di origine nordafricana ha perso la vita in seguito ad una violenta lite avvenuta questa notte, nei pressi di via di Nanni, con un suo connazionale. Dalle prime testimonianze raccolte, sembrerebbe che poco dopo l’una, in un pub situato in via di Nanni, non lontano da piazza Sabotino, sia scoppiata una violenta lite tra alcuni clienti che erano dentro il locale. Una vota fatti allontanare dal pub gli uomini continuano la disputa in strada, fino a che uno di loro – un uomo di 40 anni nordafricano – inizia a colpire il trentaseienne con alcuni cocci di bottiglia recuperati in strada. Il giovane viene immediatamente trasportata d’urgenza all’ospedale Maria Vittoria a causa delle gravissime ferite riportate al volto e al collo; l’uomo giunto in ospedale già in condizioni molto critiche, è morto nelle prime ore di questa mattina. L’aggressore è stato rintracciato e poi arrestato dagli uomini della squadra mobile di Torino, poche ore dopo la lite. Purtroppo non è la prima volta che in via di Nanni si presentano scene come quella di questa notte; la maggior parte dei residenti della zona, si sono lamentati più volte per le continue risse che si sviluppano in strada o fuori dai locali e che sembrano ormai essere all’ordine del giorno. Tutti chiedono un repentino intervento da parte delle istituzioni.

Arrestati i due aggressori del senatore Airola: sono entrambi domenicani.

Intanto continuano le accese polemiche sul degrado e sulla non-sicurezza di alcuni quartieri della città. I residenti continuano a sentirsi abbandonati.

Nella giornata di ieri, sono stati fermati ed arrestati i due uomini che, nella notte di domenica 3 settembre, hanno picchiato e derubato il senatore del Movimento 5 Stelle, Alberto Airola. I due uomini – entrambi di origine domenicana – sono stati individuati grazie ad alcune immagini fornite da una telecamera presente fuori da un locale in via Cremona che ha ripreso tutta la sequenza dell’aggressione ai danni di Airola. Le indagini, coordinate dal pm Manuela Pedrotta e portate avanti dalla Digos di Torino, si sono subito concentrate su un gruppo di frequentatori di un negozietto gestito da africani e grazie anche alla testimonianza di alcuni residenti della zona, è stato possibile riconoscere in poco tempo i due uomini. Da una prima ricostruzione era emerso che il parlamentare avesse tirato fuori il cellulare per filmare la scena di una iniziale aggressione verbale nei suoi confronti, fatta di insulti e minacce. Dalle immagini si evince che poco dopo i due domenicani si sarebbero avventati con violenza su Airola, buttandolo a terra con un pugno e rubandogli il cellulare. Proprio nella giornata di ieri il senatore è stato operato all’ospedale San Giovanni Bosco nel tentativo di ricomporre la frattura della mandibola. Un episodio che oltre ad attirare la solidarietà di tutta la classe politica, riapre inevitabilmente le eterne e giustificate polemiche sulla sicurezza e sul degrado di alcuni quartieri della città, definiti purtroppo dagli stessi residenti “terra di nessuno”.

Dopo l’estate, a pieno ritmo, nasce il Polo degli Artigianelli di corso Palestro

“A bisogni nuovi, opere nuove!”, diceva san Leonardo Murialdo. Ed ecco che allora, con l’inevitabile mutamento dei tempi, con la crisi economica, con il mercato del lavoro che ha abbandonato, sotto gli occhi di tutti, certe floridezze del passato, la comunità dei Giuseppini, che all’operato del santo guardano, ha con intelligenza scelto per un vigoroso quanto concreto colpo di timone, convogliando dal 2012 tempo e denaro e impresa nel progetto Artigianelli 150, “tentativo di costruzione del bene comune e di positivo cambiamento sociale che mette al centro le persone, soprattutto i giovani, le comunità e il lavoro da queste generato”. Rinascimenti Culturali, progetto presentato alcuni giorni fa nella cornice ancora tutta lavorativa del bel cortile di quello che potremmo definire il Polo degli Artigianelli di corso Palestro, luogo dedicato alla cultura delle arti teatrali e visive e del cibo, un luogo di aggregazione (per cui qualcuno superando Jacques Maritain si sente di dover ripensare a un “umanesimo pieno”), nella riscoperta di un autentico senso di comunità, a quello spirito e a quell’idea di costruzione si riallacciano. “Un progetto da 2 milioni e 700mila euro”, illustra il responsabile don Danilo Magni, un progetto che oggi vede finalmente un dunque con il contributo della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT e con un “piccolo supporto pubblico”, accresce l’assessora alla Cultura della Regione, Antonella Parigi.

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Un luogo inteso innanzitutto come raccoglitore di quella leggerezza che non ha nulla a che fare con la banalità. E la leggerezza nascerà dalla direzione artistica del Music-Hall (il calendario della stagione nel prossimo settembre), che nasce sulle centenarie forme (una splendida sala liberty del 1913) dell’antico teatro Juvarra, affidata a quel “mago” dello spettacolo che è Arturo Brachetti, affiancato da Massimo Betti Merlin del Teatro della Caduta, vivacissima realtà del panorama teatrale torinese. La rivisitazione di uno spazio culturale che in passato (pensiamo anche all’attiguo Café Procope) aveva visto le presenze tra gli altri di Paolo Conte, di Dario Fo e Franca Rame e che aveva avuto la propria anima, più che palpitante, nella passione del baffuto Sergio Martin, nel cui ricordo non è facile, per chi lo abbia frequentato tra il ’70 e l’80, dimenticare le serate, le iniziative, i nomi, le scommesse. “Si tratta del primo esperimento capace di coniugare – dicono i responsabili – modelli di produzione, programmazione e imprenditorialità sviluppati in ambiti diversi, che portano a un modello misto che unisce profit e no-profit, sia artistico sia sociale, attorno a cui crescere il pubblico del “Music-Hall”, una vera e propria comunità costruita intorno al progetto”.

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Accanto al teatro, trova posto nel Polo di fresca realizzazione – il tutto è dovuto all’architetto Alex Cepernich e al suo studio, nell’insieme armonico di tutti gli spazi interessati ai lavori – il MEF Outside che si ricollega al Museo Ettore Fico di via Cigna, contenitore artistico oggi in prima linea nello sviluppo di uno specifico programma e della realizzazione di mostre rivolte ad artisti di respiro internazionale che da tempo mancavano dalle nostre sale espositive: un successo, determinato in ultimo dagli oltre 20.000 visitatori accorsi per “l’evento Munari”. Contraddicendo il percorso che i responsabili sono soliti fare, il Mef andrà dalla periferia al centro, inaugurando il prossimo 4 ottobre (fino al 14 gennaio 2018) l’esposizione Niki de Saint Phalle. Antologica di opere dipinte, grafiche e piccole sculture, a cura di Andrea Busto. A conclusione di un cammino che spinge chi lo vorrà percorrere a pensare a molte e curiose sorprese, ecco la presenza (già egregiamente funzionante: è aperto in via Juvarra 13 dal lunedì al sabato dalle 7 alle 23, con servizio ristorazione a pranzo e cena, per informazioni e prenotazioni 011 0448864) di Etikø “diversamente bistrot”, un locale dove felicemente si coniugano eleganza e semplicità e dove trovano un’attività quei giovani che provengono dai percorsi formativi interni al mondo del Murialdo e dove sono salvaguardati e rispettati le materie prime e i prodotti scelti perché, ad onore del nome, abbiano un impatto “etico” sulla società e sulla natura: di qui la scelta di prodotti biologici, di materie prime derivate dai terreni confiscati alle mafie o carni provenienti da allevamenti non intensivi. Con una buona carta dei vini, il che non guasta affatto. Il tutto a efficace completamento di quella vetrina dell’entertainment comunitario ed effervescente che forse usiamo distrattamente o non conosciamo a fondo, come ricordava Antonella Parigi. E alla luce di queste iniziative, “la città sta camminando”.

 

Elio Rabbione

 

 Nelle immagini:

Ecco il nuovo Music-Hall, la nuova veste del teatro la si deve all’arch. Alex Cepernich

Un angolo del nuovo spazio espositivo MEF Outside

La raffinata eleganza di Etikø “diversamente bistrot”

UNA NUOVA SPINTA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Al via la campagna di attivazione del nuovo servizio di raccolta rifiuti in San Salvario

Torino, 5 settembre 2017 – È ufficialmente partita la campagna di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del servizio di raccolta differenziata domiciliare “porta a porta” in una parte del quartiere San Salvario di Torino.

Grazie anche al contributo economico della Città Metropolitana di Torino, il “porta a porta” infatti verrà esteso all’area tra corso Marconi e corso Bramante – Parco Valentino compreso – aggiungendo circa 26 mila torinesi agli oltre 435 mila già serviti da questo sistema di raccolta.

Più nel dettaglio, l’estensione del “porta a porta” in San Salvario interesserà circa 13.500 famiglie, 1.000 uffici e 1.250 utenze non domestiche, ma il progetto della “nuova spinta” non si fermerà qui. Nel 2018 infatti si prevede di estendere il “porta a porta” anche ai quartieri di Borgo Rossini-Vanchiglietta e Santa Rita per un totale di altri 42 mila abitanti coinvolti.

L’iniziativa è volta da un lato all’aumento della percentuale di raccolta differenziata nel quartiere, così da rafforzare ulteriormente i risultati complessivi della Città di Torino, dall’altro ad accrescere il grado di consapevolezza ambientale, in particolare sul tema rifiuti, di tutti i cittadini residenti nella zona.

“Siamo convinti di poter raggiungere l’ambizioso obiettivo di incrementare la raccolta differenziata fino a raggiungere la quota del 65% entro il 2020, obiettivo indicato dall’Unione europea – spiega l’assessore all’Ambiente della Città di Torino, Alberto Unia – Per far questo, è necessario investire sulla raccolta “porta a porta”: in questi giorni si parte da San Salvario, entro l’anno saranno coinvolti altri due quartieri, Santa Rita e Vanchiglietta-Borgo Rossini. E stiamo lavorando per estendere tale servizio in tutta la città entro il 2020. La raccolta differenziata è un obiettivo di civiltà, oltre che di natura economica. Permette di reimmettere nel ciclo produttivo materiali destinati altrimenti al macero, generando lavoro e nuove risorse, ma soprattutto genera e diffonde una cittadinanza consapevole, una modo di vivere la città in cui tutti si sentono elementi attivi e partecipi della cura del territorio e del benessere globale”.

L’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. In questi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat, materiale informativo dedicato.

A seguire, dal 18 settembre a fine novembre, operatori autorizzati e muniti di apposito documento e pettorina di riconoscimento consegneranno casa per casa lo “starter kit”, composto da una biopattumiera, sacchetti compostabili per la raccolta dell’organico, sacchi per gli imballaggi in plastica, calendario dei passaggi settimanali e materiale informativo sul nuovo sistema di raccolta. Al fine di favorire la popolazione straniera residente nell’area, parte di questo materiale sarà inoltre disponibile in cinque lingue differenti.

Nel caso in cui l’utente non fosse presente durante il passaggio, troverà al suo rientro un avviso cartaceo con il quale potrà recarsi a ritirare personalmente il kit, dal 16 ottobre al 19 dicembre, tutti i giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 20.30 e sabato dalle 9.00 alle 13.00, presso il punto info-distributivo allestito nella Sala Consiliare della Circoscrizione VIII, in via Campana 32/a.

Il 13 e 14 gennaio 2018, infine, per facilitare anche i residenti attigui a corso Bramante, verrà organizzato un altro punto info-distributivo presso la Casa del Quartiere “Barrito” di via Tepice 23/c.

In concomitanza con l’attività informativa verso utenti e attività non domestiche, a partire da ottobre, Amiat inizierà anche a consegnare i cassonetti previsti per la raccolta differenziata domiciliare, che verranno posizionati negli appositi spazi interni dei condomini, già individuati durante la precedente fase di progettazione.

Una volta sistemati, i contenitori potranno essere utilizzati dal giorno successivo alla consegna, seguendo le regole fornite dai materiali informativi e quanto indicato dal proprio amministratore di condominio. I cassonetti stradali potranno ancora essere utilizzati sino al momento della loro rimozione, che avverrà gradualmente e sarà comunque segnalata tramite apposita locandina.

La campagna di coinvolgimento prevede, inoltre, altre azioni di comunicazione/informazione fra le quali una piccola mostra itinerante sul tema “riciclo” che sarà ospitata presso i punti di maggior afflusso del territorio.

Ma non solo. Da oggi è attiva anche la pagina Facebook “Porta a Porta San Salvario”, dove saranno disponibili, per tutti i cittadini interessati, informazioni e aggiornamenti sulle diverse zone di attivazione del quartiere.

“Con l’attivazione di questa area di San Salvario – dice Gianluca Riu, Amministratore Delegato di Amiat – riprende l’estensione della raccolta porta a porta verso le zone centrali e semicentrali della città. Siamo fiduciosi che grazie anche alle future attivazioni di Borgo Rossini-Vanchiglietta e Santa Rita, previste per l’anno 2018, la percentuale di raccolta differenziata di Torino possa segnare un’interessante crescita che ci auguriamo sia accompagnata da un ulteriore miglioramento qualitativo di quanto raccolto nei quartieri dove è già presente il servizio porta a porta”.

Autostrade più affollate

Le autostrade piemontesi sono  più affollate rispetto alla prima metà dello scorso anno, soprattutto nelle tratte che da Torino portano al mare o alla montagna grazie ai “pendolari del turismo”, come affermano le cronache torinesi di RepubblicaSulla A6,  Torino Savona tra gennaio e giugno 2017 sono passati 447 milioni di veicoli a chilometro , quota pari al 5,9 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.  Sulla Torino-Bardonecchia nella prima metà di quest’anno il totale dei mezzi supera i 4 milioni ed è superiore del 6,6 per cento. Ma l’autostrada piemontese in crescita maggiore  è l’Asti-Cuneo in aumento del 7,5 per cento, con i suoi 72 milioni di veicoli a km (cifra bassa ma con una crescita in proporzione elevata). L’arteria più trafficata in assoluto è la Torino-Milano, con 1,1 miliardi di veicoli per km nel primo semestre di quest’anno: sale  del 2,45 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato dovuto in particolare alle molte auto. Molti più camion, invece, sulla Torino-Piacenza. Qui, tra auto e veicoli   pesanti, si stima un passaggio di 981 milioni di mezzi per chilometro. Infine, sulla tangenziale di Torino il traffico nel primo semestre 2017 è in crescita  del 2,8 per cento, e sulla Torino-Ivrea del 2,5%. Segnali che potrebbero indicare un progressivo superamento della crisi economica?

Donna di 79 anni viene travolta ed uccisa a Venaria

Il conducente della Fiat Panda ha perso il controllo dell’auto finendo sul marciapiede.

Intorno alle ore 11 di questa mattina, una donna di 79 anni è stata travolta ed uccisa mentre si trovava sul marciapiede, all’altezza di via Amati, a Venaria. Secondo quanto riportato da una prima ricostruzione, l’anziana donna stava camminando sul marciapiede quando all’improvviso una Fiat Panda – sfuggita probabilmente al controllo del conducente – è balzata sul camminamento pedonale travolgendo violentemente la donna. Per liberare la pensionata è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che, per poterla soccorrere, hanno dovuto sollevare la macchina ed estrarla da sotto le ruote; nonostante l’intervento del 118 sia stato repentino, per l’anziana signora non c’è stato nulla da fare. Sul luogo sono inoltre intervenuti gli agenti della polizia municipale di Venaria che stanno ancora cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente.

Sessantacinquenne torinese investito sulle strisce: gravi le sue condizioni

L’uomo è stato investito da una coppia di pensionati. Il marito, che era alla guida dell’auto, ha dichiarato alla polizia municipale di non aver visto il pedone.

Alle 11e30 di questa mattina, un uomo di 65 anni è stato investito in via Santa Teresa all’angolo con Piazza Solferino. L’uomo è rimasto gravemente ferito ed è stato immediatamente trasportato all’ospedale in codice rosso. Il pedone stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando una Fiat punto, guidata da un pensionato e con a bordo la moglie, ha investito l’uomo prendendolo in pieno. L’incrocio è regolato da un semaforo quindi gli agenti intervenuti sul posto in queste ore stanno cercando di capire chi tra il pedone e la macchina avesse la precedenza. Via Santa Teresa è rimasta chiusa per permettere alla squadra infortunistica della municipale di fare i dovuti rilievi; intanto l’uomo versa ancora in gravi condizioni ma sembrerebbe essere fuori pericolo di vita. 

Airola preso a pugni sotto casa: mandibola rotta per il senatore

L’augurio di pronta guarigione via Twitter da parte della Sindaca Appendino; intanto è caccia ai due aggressori nordafricani.

Alberto Airola, senatore del Movimento 5 Stelle, è stato aggredito ieri notte a Torino. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressione sarebbe avvenuta intorno all’una e mezza, in via Cremona, nei pressi del quartiere Aurora dove il senatore vive. Secondo quanto raccontato dal parlamentare – che è stato subito trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco – gli aggressori sarebbero due uomini di origine nordafricana che, dopo averlo preso a pugni, si sarebbero dati alla fuga portandosi via solo il cellulare. Airola è stato immediatamente soccorso da alcuni residenti che, richiamati in strada dal grande trambusto, sono scesi per aiutarlo. Sul posto è intervenuta la polizia mentre le indagini sono state già affidate alla Digos. Nonostante una prima ricostruzione faccia pensare ad una semplice rapina, non si esclude ancora che, all’origine di tale gesto, ci possa essere una “vendetta” contro alcuni provvedimenti che il senatore aveva attuato per cercare di eliminare gli spacciatori della zona. Ovviamente il fatto increscioso oltre ad aver richiamato la solidarietà di tutti i colleghi grillini e non, ha suscitato non poche polemiche riguardo al degrado e alla “invivibilità” di alcune zone della città. Intanto dall’ospedale Giovanni Bosco i medici fanno sapere che le condizioni di Airola sono stabili e non destano preoccupazione nonostante abbia riportato la frattura della mandibola.

Mauriziano: come migliorare i servizi con il “metodo giapponese”

Vantaggi per i pazienti: riduzione tendenziale e crescente dei tempi di attesa correlati alla possibilità di un incremento del numero di interventi per la maggiore efficienza organizzativa. Vantaggi per il personale: semplificazione dei percorsi organizzativi e potenziale riduzione del carico di lavoro per ogni intervento. Coscienza e conoscenza dell’insieme dei percorsi / attività di tutti gli operatori per apportare modifiche condivise esaltando lo spirito aziendale e di gruppo. Vantaggi per la struttura: incremento del numero degli interventi e conseguenti maggiori ricavi; riduzione dei costi per ogni intervento (ore personale per intervento – ripetizione procedure diagnostiche – standardizzazione procedure organizzative).Questi sono solo alcuni dei vantaggi che il nuovo rivoluzionario Progetto Lean Healthcare Hospital porterà a pazienti, dipendenti ed Azienda. Un Progetto che nasce nel campo dell’automotive in Giappone, si é allargato a numerosi settori industriali ed ora sbarca nel mondo della sanità. L’ospedale Mauriziano (Direttore Generale dottor Silvio Falco) ha deciso di adottare l’approccio innovativo Lean Healthcare Hospital per la realizzazione di alcuni processi clinico-assistenziali, nell’ottica della ricerca del miglioramento continuo della Qualità dei servizi erogati e dei percorsi per snellire i processi operativi. Numerosi passaggi potranno essere semplificati e sburocratizzati. Il Progetto, che avrà uno sviluppo nel corso di tutto l’anno, si propone di ottimizzare i flussi dei pazienti con bisogni chirurgici ricoverati presso l’Azienda, attraverso un’analisi delle principali attività che caratterizzano i processi, con particolare attenzione alle attività di sala operatoria, uno dei centri nevralgici dell’ospedale. Nel progetto sono coinvolti in prima persona medici, personale tecnico-assistenziale ed amministrativo, che quotidianamente si prendono cura dei pazienti.

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Il personale dell’Azienda Ospedaliera è supportato durante l’intero progetto dallo studio di consulenza Matt & Partner di Bolzano, che aiuterà la struttura ospedaliera ad introdurre il metodo del Lean Management ed a farne una strategia aziendale. Il Lean Management, nato e sviluppato in Giappone nel dopoguerra nel settore automotive (Toyota Production System), si pone l’obiettivo di definire processi stabili, aumentare le attività a valore e creare quindi prodotti e servizi con maggiore qualità. Il Lean Management ha dato e sta dando ottimi risultati in tutti i settori industriali ed ora verrà applicato anche alla Pubblica Amministrazione ed alla Sanità. All’inizio l’esperienza presso il Mauriziano coinvolgerà due équipe professionali di elevata esperienza e competenza, l’Ortopedia e Traumatologia (diretta dal professor Roberto Rossi) e la Chirurgia Generale (diretta dal dottor Alessandro Ferrero), strutture che con la loro complessità ed intensità di intervento possono rappresentare molto bene il livello di integrazione ed interdipendenza professionale necessari ai sistemi sanitari per poter funzionare nel migliore dei modi.

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L’approccio Lean, partendo dai processi, consente di portare il focus sia sul paziente che sui professionisti, coinvolgendoli nella cultura del miglioramento continuo attraverso l’analisi del valore, sia percepito che da costruire attraverso l’agire professionale.L’analisi dei flussi consente di conoscere meglio i processi ed il corretto utilizzo delle risorse. Le mappe concettuali di riferimento consentiranno ai partecipanti al progetto di visualizzare i differenti interventi identificando anche le aree di spreco ed i conseguenti margini di miglioramento. Sono già partiti i primi corsi workshop per il personale. Tutto ciò potrà consentire ad intere équipe di definire un percorso di miglioramento continuo e consapevole dei processi clinico-assistenziali; tale aspetto rappresenta uno degli obiettivi del progetto Lean che punta anche a far crescere la motivazione dei collaboratori ed a fare squadra in un team multiprofessionale per affrontare le sfide della sanità, presenti e future. Unica possibile criticità che richiederà uno sforzo comune saranno le modifiche comportamentali, che sono quelle più difficili da mettere in atto perchè comportano il superamento della consueta fase / frase iniziale…: “ma noi abbiamo sempre fatto così”. Ma stavolta sarà diverso.

 

(foto: il Torinese)