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PINEROLO, UN CENTRO ODONTOIATRICO GRATUITO PER LE FASCE SOCIALI PIU’ DEBOLI

INAUGURAZIONE 20 GENNAIO ALLE ORE 12 A PINEROLO IN VIA SALUZZO 133/A

Sabato 20 gennaio a Pinerolo  sarà inaugurato un Centro Dentistico totalmente gratuito dedicato alle fasce sociali più deboli. Ad aprire le porte del nuovo studio dentistico in via Saluzzo 133/A, alle ore 12:00, sarà la filiale pinerolese della Onlus “Asili Notturni Umberto I” di Torino. Realizzato con il patrocinio e il contributo della Tavola Valdese, del Grande Oriente d’Italia e degli Asili di Notturni di Torino, il progetto rappresenta una delle tante iniziative nate dagli Asili Notturni Umberto I° di Torino che, da anni, porta avanti una formula innovativa di welfare per i bisognosi, fondato su prestazione volontarie, garantendo – oltre alle cure odontoiatriche – mense, dormitori per i senzatetto, ambulatori oculistici e cardiologici, un centro per la prevenzione del disagio psichico e un centro di assistenza legale. Il centro odontoiatrico degli Asili Notturni di Pinerolo, attrezzato e all’avanguardia, fornirà servizi dentistici per le fasce meno abbienti del territorio, coprendo quelle che il sistema sanitario nazionale non può erogare. Sono garantite, infatti, le cure conservative in pazienti adulti, minori e disabili, in particolare: avulsioni dentali, devitalizzazioni, otturazioni, igiene dentale e protesi. La segnalazione dei pazienti verrà fatta dagli Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni e dei Servizi Sociali sul territorio.

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” Salvaguardare la “dignità” di coloro che si rivolgono agli Asili Notturni in cerca di sostegno è sempre stato per noi prioritario ed, in tal senso, i recenti progetti portati avanti dalla nostra Associazione, oltre alla loro fattività e concretezza, si sono rivelati innovativi e davvero funzionali per una fetta di umanità fortemente ai margini e solitamente ignorata dai più – ha dichiarato Sergio Rosso, presidente associazione Asili Notturni Umberto I -. L’idea di questi servizi destinati alla cittadinanza è nata, infatti, da una oggettiva necessità sul territorio e, in particolare, dall’emergere di nuove fasce di povertà che, spesso, non possono permettersi cure mediche. Grazie alla nostra équipe di volontari essenzialmente professionisti, possiamo sentirci dei veri innovatori del cosiddetto welfare nonprofit che ci ha visto e ci vede realizzare da anni grandi risultati con poche risorse”. Il centro odontoiatrico di Pinerolo ricalcherà, quindi, quello già in funzione presso gli Asili Notturni Umberto I di Torino che, solo nel 2017 ha eseguito circa 3465 interventi resi possibili grazie ad un gruppo di lavoro composto da 91 volontari: 48 dentisti, 24 odontotecnici, 14 assistenti alla poltrona, 5 volontari con funzioni organizzative e di segreteria. Il progetto si aggiunge a molti altri servizi analoghi messi in campo dagli Asili Notturni Umberto I in tutt’Italia di cui i prossimi apriranno a Perugia, Massa Marittima e Genova. Per saperne di più: www.asilinotturni.org

Alle Molinette  la diagnosi precoce dell’Alzheimer fatta con  occhiali o  smartphone

La diagnosi precoce dell’Alzheimer fatta con occhiali avveniristici o con il semplice smartphone. Dalle prossime settimane l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per la prima volta sarà il capofila del Progetto internazionale My-AHA.

La malattia di Alzheimer, o più in generale la demenza, è una patologia molto comune nei Paesi occidentali: in Italia si calcola che sono affette circa 1.300.000 persone, la patologia cresce con l’età ed il Piemonte è tra le prime 5 regioni italiane con il maggior numero di over 65 (il 24,5% della popolazione). Nella nostra regione è stato stimato che su 1000 persone sopra 65 anni 33 sono affette da una forma di demenza, dato in crescita visto il progressivo invecchiamento della popolazione. E’ ormai chiaro che è necessario intervenire molto precocemente, ben prima che compaiano i sintomi della malattia. Delle nuove indagini diagnostiche, delle terapie mediche attuali e futuribili, di sostenibilità economica del sistema, ma anche di comunità a dimensione di paziente affetto da demenza, le cosiddette “comunità / città Alzheimer friendly”, si parlerà approfonditamente giovedì 18 gennaio 2018, nell’Aula Magna dell’ospedale Molinette (corso Bramante 88) in un Convegno intitolato “Il malato di Alzheimer: la sua presa in carico dal laboratorio al territorio”, organizzato dalla dottoressa Maria Claudia Vigliani, neurologa del Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino. Di fronte alla complessità ed ai costi economici e sociali del malato di Alzheimer, è importante individuare strumenti semplici ed economicamente sostenibili che permettano di identificare nella popolazione anziana le persone a rischio di sviluppare la malattia per sottoporli ad ulteriori indagini e proporre un intervento di prevenzione. Il Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute e dell’Università di Torino prende parte in qualità di capofila del Progetto My-AHA (My Active and Healthy Ageing), coordinato dal professor Alessandro Vercelli, che riunisce numerosi Istituti di ricerca ed aziende di Information e Communication Technology, tra cui l’Istituto Boella di Torino, sia europei sia extraeuropei, giapponesi, australiani e coreani. Nell’ambito del progetto verranno reclutati 600 pazienti nel mondo, dei quali 80 alle Molinette di Torino, dal professor Innocenzo Rainero. A partire dalle prossime settimane nei soggetti reclutati si valuterà mediante moderni e rivoluzionari devices il rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo, psicologico, fisico e sociale. Ad esempio, indosseranno occhiali della ditta giapponese MEME (sotto sono visibili più fotografie), in grado di registrare i movimenti del corpo e del capo, valutando, grazie ad un giroscopio ed un accelerometro, il grado di equilibrio del soggetto nello spazio. Altri sensori sulle stanghette registreranno anche i movimenti oculari, che si modificano con l’età e con la patologia. La qualità del sonno di questi stessi soggetti verrà monitorata grazie all’applicazioni di bande della ditta tedesca Medisana, poste sul materasso. Gli smartphone di uso quotidiano saranno muniti di giochi di memoria, messi a punto specificamente per questo studio, giochi che il soggetto sarà in grado di autosomministrarsi per testare lo stato della memoria, dell’orientamento e la capacità di risolvere problemi più o meno complessi. Lo smartphone raccoglierà i dati di tutta la strumentazione e li invierà ad un sistema in grado di riconoscere eventuali peggioramenti nel tempo. Di tutti i soggetti, metà saranno solo monitorati nel tempo, l’altra metà invece beneficerà di un intervento di stimolazione motoria, psicologica, cognitiva e sociale, grazie all’uso degli stessi apparecchi. Al termine dello studio sarà possibile definire con maggior chiarezza l’utilità delle nuove tecnologie nella diagnosi precoce, nell’invecchiamento in salute e nella prevenzione del decadimento dell’anziano. Nel corso della giornata verranno affrontati i diversi temi legati al miglioramento del trattamento dei soggetti affetti da demenza, si parlerà di ciò che si sa sulla genesi della malattia, dei fattori predisponenti e di come possano essere modificati, delle tecniche più avanzate di laboratorio e di medicina nucleare per la diagnosi precoce, si farà il punto sulla ricerca farmacologica e le difficoltà che incontra, ma anche sulla riabilitazione cognitiva. Si parlerà molto di nuove tecnologie di uso quotidiano e del loro utilizzo per la diagnosi precoce, ma anche per l’assistenza, dei pazienti affetti da demenza, come del possibile ruolo futuro di piccoli robot assistenti domestici. Considerando che ogni approccio medico non può prescindere dalla centralità della persona malata e della sua famiglia, che deve gestirlo nel quotidiano, si parlerà anche delle cosiddette “comunità/città dementia-friendly”, cioè di quelle comunità disegnate per permettere alle persone affette da demenza di rimanere attive, autonome e di continuare a vivere una vita dignitosa per loro e per i loro cari, il più a lungo possibile con tutte le ricadute socio-economico-culturali a questo legate.

 

(foto: il Torinese)

Muore schiacciato da un muro ceduto all’improvviso

Un uomo che stava lavorando alla ristrutturazione di una casa nel vicolo Fasanera a Cafasse è morto schiacciato da un muro ceduto all’improvviso che lo ha travolto. A dare l’allarme è stato un collega della vittima, che ha chiamato i soccorsi cercando, senza riuscirvi,  di salvarlo. I carabinieri di Venaria stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

 

(foto archivio)

Maltrattamenti agli allievi, arrestata maestra

I carabinieri di Susa hanno arrestato una maestra d’asilo di 59 anni . Ora ai domiciliari, è accusata di maltrattamenti nei confronti dei suoi scolari. Le indagini avrebbero accertato che l’insegnante in diverse occasioni  avrebbe offeso, spinto e picchiato alcuni bimbi, senza peraltro ferirli. E’ stata la denuncia di una operatrice scolastica a far partire l’indagine, relativa agli ultimi mesi dello scorso anno.

18 gennaio, Gunter Demnig e la posa delle otto nuove pietre d’inciampo a Torino

Giovedì 18 gennaio, per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dal capoluogo piemontese, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutta la città. Si inizierà alle 9.00 in via Parma,24 con la “stolpersteine” per Franco Gallina per poi proseguire alle 9,30 in via Stampatori,4 in ricordo di Emanuele Balbo Bertone e alle 9,45 in corso Vittorio Emanuele II,70 con la pietra per Umberto Nizza. Alle 10.00 Demnig installerà la pietra in via Principe Tommaso,11 in memoria di Moisè Adolfo Cremisi e alle 10,15 in via Giuseppe Mazzini,33 per Remo Obbermito. Una coppia di pietre d’inciampo verranno installate al n.17 di corso Fiume in ricordo di Teodoro Sacerdote e Rosetta Fubini in Sacerdote. L’ultima pietra sarà collocata alle 11.00 in corso Spezia,55 e sarà dedicata a Giovanni Bini. Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. L’inziativa è a  cura del Museo Diffuso della Resistenza, della Comunità Ebraica di Torino, dell’ ANED-Associazione ex Deportati e del Goethe-Institut Turin, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.

“Le matite sbriciolate” e “Ritorno a casa”. Le vicende degli internati militari italiani

Nel pomeriggio del 18 gennaio, alle 17.00, al Polo del ‘900 – Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A – in occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme ( la prima a Torino dedicata a un internato militare)  le vicende degli IMI saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo, “Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, 2016, 44’; il film sarà presentato dagli autori. L’iniziativa è a cura dell’ Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, dell’Associazione nazionale ex internati (Anei), del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, dell’Associazione nazionale ex deportati politici (Aned) e dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”. Ingresso libero

Addio a Giovanni Goria, esperto gastronomo

Il noto avvocato piemontese ed esperto di gastronomia Giovanni Goria, fondatore e vicepresidente onorario della Accademia italiana della Cucina, è morto nella sua Asti ad 88 anni, era malato da tempo. Fu precursore del rilancio della cucina  piemontese e per molti anni delegato di Asti dell’Accademia. Partecipò a numerosi programmi televisivi gastronomici alla Rai e scrisse per le riviste di settore. I funerali  martedì 16 gennaio nella cattedrale di Asti.

 

(foto: Sapori del Piemonte)

L’alta velocità si fermerà a Chivasso?

Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Il motto di Vittorio Alfieri ben si adegua alla tenacia con cui, da alcuni anni, l’associazione Identità Comune, persegue il progetto di una fermata dell’Alta Velocità a Chivasso, la cosiddetta “Stazione Porta Canavese – Monferrato” che potrebbe essere l’impulso per le comunicazioni alla rete nazional di quattro aree, Canavese, Valle d’Aosta, Monferrato e Vercellese. L’argomento sarà al centro di un incontro che si svolge lunedì 15 gennaio, alle ore 10.30, al Teatro Civico di Chivasso, in piazza Carlo Alberto alla Chiesa. I lavori verranno moderati da Piera Savio, direttore del periodico “La Nuova Periferia”. Dapprima ci sarà la presentazione del progetto a cura di Carlo Fontana, presidente di Identità Comune, cui seguiranno i contributi di Claudio Castello, sindaco di Chivasso, Maria Luisa Coppa, vice presidente nazionale di Confcommercio, Marco Marocco, vice sindaco della Città Metropolitana di Torino, Francesco Balocco, assessore ai trasporti della Regione Piemonte. Seguirà il dibattito cui sono stati invitati tutti gli amministratori di Chivassese, Canavese, Monferrato, Vercellese e Valle d’Aosta. Le conclusioni verranno tratte dal vice ministro dei trasporti, Riccardo Nencini,

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

 

 

#BASTASPARARE, LA CACCIA NON è UNO SPORT:DILLO A DECATHLON!

Sabato 13 gennaio a Torino, con un evento “a sorpresa” la LAV torna a far sentire la sua voce contro la caccia! Dopo il flash-mob di Milano  e un’intensa mobilitazione via social a livello nazionale, la LAV torna a chiedere a DECATHLON di riconvertire il suo reparto caccia: sabato 13 gennaio a Torino, alle ore 15.00, si è tenuto l’appuntamento in Piazza San Carlo (sotto al monumento equestre) e alle ore 15.45 a Porta Nuova di fronte all’ingresso di Decathlon.  LA CACCIA NON È UNO SPORT: ogni anno 464 milioni di animali, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, vengono uccisi da poco più di 600.000 cacciatori (stima ISPRA).  Meno dell’1% della popolazione (contro l’80% degli italiani che, invece, vorrebbero abolire la caccia – Eurispes 2016), è legittimato a uccidere animali indifesi, con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure i falchi. Una lotta impari, una prova di sopraffazione, ancora oggi incredibilmente definita “sport”. Firma anche tu la petizione #BASTASPARARE, per l’abolizione della caccia in Italia: http://www.lav.it/petizioni/bastasparare

Mense scolastiche: sindacati e lavoratori in Municipio

Dopo l’audizione dell’11 gennaio delle ditte appaltatrici, sindacalisti e lavoratori del settore ristorazione scolastica sono stati ricevuti in mattinata in Comune per un’audizione presso le commissioni lavoro, controllo di gestione, e istruzione. Erano presenti rappresentanti della Giunta. Le tre ditte che gestiscono attualmente la ristorazione scolastica a Torino, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, stanno operando per ridurre il costo del lavoro a fronte del crescente numero di famiglie che ha scelto di rinunciare al servizio mensa.  Ladisa ed Eutourist hanno operato mettendo in ferie una parte dei lavoratori mentre Camst titolare del maggior numero di lotti appaltati, ha annunciato una procedura di licenziamento per 38 lavoratrici e lavoratori. Secondo i sindacati le ditte intendono compensare la riduzione dei pasti erogati (stimata in circa 5.800 pasti da inizio appalto (e accelerata dopo la sentenza del 2016 che sancì il diritto al pasto portato da casa), riducendo gli orari di lavoro. La prospettiva di licenziamenti, hanno affermato, sembra voler esercitare una pressione sull’Amministrazione comunale, che sta predisponendo il nuovo bando di gara per il servizio (pubblicazione prevista prima dell’estate 2018) e preparare proceduralmente il terreno alla riduzione degli orari di lavoro che già oggi sono nella maggior parte dei casi al minimo di legge per il settore: 15 ore settimanali. Un’ipotesi, quella dei tagli che si abbatterebbe dunque su lavoratori già economicamente fragili. Si sono detti contrari a prospettive di questo tipo, sia i Consiglieri comunali che i rappresentanti della Giunta. Da questi ultimi sono giunte rassicurazioni sull’impegno assieme ad Asl e Ufficio scolastico regionale, a lavorare per promuovere il servizio mensa come importante momento formativo oltre che come garanzia di corretta alimentazione e di uguaglianza di trattamento per i bambini.

La scomparsa di Ines Zanera

Il cordoglio del sindaco di Orbassano

“Apprendiamo con grande rammarico la scomparsa della nostra concittadina Ines Zanera – dichiara il Sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta -. Ines è stata una collaboratrice ineguagliabile, che per tutta la vita ha dedicato il suo tempo, le sue energie e le sue risorse ad aiutare il prossimo e le persone più in difficoltà. Alla guida dell’Associazione San Vincenzo ha dato supporto concreto e sostegno morale a centinaia di famiglie e soggetti in situazioni di disagio. Amare il proprio prossimo come se stessi significa dedicare il proprio tempo agli altri, per condividere e cercare di risolvere i loro problemi. Questo è l’insegnamento che Ines ci lascia, il grande esempio che dobbiamo seguire. Non basta un semplice grazie per quanto fatto, ma a Ines va anche tutta la nostra stima, la nostra riconoscenza, il nostro ricordo.”