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Incidente in autostrada, feriti bambino e mamma

Questa mattina sull’autostrada Torino-Milano in direzione Torino una  Fiat 500 e una Hyundai si sono scontrate  nei pressi dello svincolo di Chivasso centro. L’urto è stato molto forte, a bordo  della Hyundai un bambino,  ferito  con la mamma e il conducente della 500. I tre sono stati trasportati all’ospedale di Chivasso dopo essere stati liberati dalle lamiere delle vetture dai vigili del fuoco.

Scoperto a rubare in ospedale si finge elettricista

Quando è stato colto sul fatto ha detto di essere un elettricista, cosa che però non gli ha evitato di essere arrestato.

Venerdì pomeriggio, intorno alle 16, il cinquantaseienne, italiano, è entrato in un locale del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Martini ed ha iniziato a rovistare in un armadietto personale di un dipendente del reparto. Quest’ultimo, però, è rientrato nella stanza ed ha colto sul fatto il reo che ha tentato di giustificarsi millantando di essere un elettricista. La vittima non ha creduto all’uomo anche per il suo abbigliamento non proprio compatibile con la professione dichiarata. Vistosi scoperto, l’uomo si è dato alla fuga ma è stato raggiunto dalla vittima e da un suo collega sulla scalinata. Con una scusa, il ladro ha tentato una nuova fuga utilizzando una finestrella del bagno e l’impalcatura esterna. Anche questo tentativo è risultato però vano visto che l’uomo è stato fermato da due addetti alla sicurezza. Gli agenti della Squadra Volante, nel frattempo intervenuti, hanno poi arrestato l’uomo per il tentato furto.

Ladre senza identità

La banda delle donne senza identità. Lanciano zaino con refurtiva dalla macchina, tre ragazze arrestate Ieri pomeriggio, a Nichelino, viene segnalata la presenza di tre donne che scavalcano la recinzione di una villetta in via Cecchi. All’arrivo della pattuglia dei Carabinieri però, le tre si davano a una spericolata fuga per le vie di Nichelino e Moncalieri a bordo di un’Audi di grossa cilindrata, intestata a un prestanome, provando a far perdere le proprie tracce. Durante la folle corsa, che non ha risparmiato sorpassi azzardati e strade prese in contromano, le tre hanno lanciato dall’auto uno zaino che conteneva tutta la refurtiva appena trafugata nella casa “visitata”. I Carabinieri sono però riusciti a recuperare lo zaino e bloccarle ai confini con Torino.
I militari si sono trovati di fronte tre ragazze nomadi rom prive di documenti, che asserivano di avere all’incirca dodici anni. Le tre non hanno nemmeno voluto indicare la loro residenza o le generalità dei genitori. Questo piccolo escamotage non ha però impedito ai militari dell’Arma di effettuare accertamenti di natura medico legale che hanno confermato per tutte e tre un’età compatibile con i 17 anni.
Ora le tre giovani devono rispondere di furto aggravato in concorso, oltre al danneggiamento di alcune auto in sosta e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Le tre ladre non erano nuove a queste esperienze e risultavano essersi già allontanate da una comunità di Roma dove avevano fornito generalità completamente differenti.

Tubo digerente come nascondiglio di droghe. Fenomeno in crescita

“L’ingegno umano, quando si tratta di ricavare denaro, non ha limiti, neppure quando tali attività, oltre ad essere illegali, possono rappresentare un serio rischio per la salute”.
Così, nel lontano 1973, Deitel e Syed descrissero per la prima volta l’utilizzo del tubo digerente come mezzo di trasporto di droghe. Il fenomeno, denominato “body stuffing”, riguarda il trasporto illegale di droga (cocaina ma anche eroina) mediante occultamento nel corpo. Molto spesso i body stuffer, detti anche “mini packer”, sono piccoli trafficanti o consumatori che, temendo di essere scoperti dalla polizia, impulsivamente ingoiano gli involucri di stupefacente pronti per lo smercio al dettaglio. Obiettivo: evitare l’arresto da parte delle forze dell’ordine.  Tale pratica ha ormai raggiunto una elevata percentuale di successo; sempre più spesso, gli operatori di polizia sul territorio, durante i controlli antispaccio nelle zone della movida, si imbattono in pusher, per lo più di provenienza straniera che, alla loro vista, deglutiscono frettolosamente decine di ovuli pur di sottrarsi all’arresto. La scorsa settimana, 3 ventenni di provenienza extracomunitaria (rispettivamente dalla Nigeria, Gabon e Burkina Fasu) sono stati sorpresi, in due diverse circostanze, da personale della Squadra Volante mentre parlavano a bassa voce con dei cittadini italiani che si erano affiancati a loro con fare circospetto, ricevendo poi qualcosa in cambio di denaro. Avvicinati per essere sottoposti a controllo, i tre, che hanno tutti precedenti specifici per tale tipologia di reato, con mossa fulminea hanno portato alla bocca ed ingoiato diversi involucri termosaldati contenenti stupefacente. In considerazione della pericolosità di tale pratica (è infatti possibile che il body stuffer vada incontro anche a gravi complicazioni, quali l’occlusione intestinale e l’intossicazione acuta per rottura degli involucri), gli arrestati, prima di essere tradotti in carcere, sono stati sottoposti a controllo medico ospedaliero, che ha confermato la presenza di corpi estranei nella loro cavità gastrica.

Sorpreso con 51 confezioni di droga negli slip

Arrestato pusher di nazionalità marocchina trovato in possesso di oltre 50 ovuli.
Mercoledì sera, personale della squadra Volante del Comm.to Centro, durante il controllo del territorio sul Lungo Dora Napoli, ha notato un soggetto sospetto sostare all’angolo con Corso Vercelli. L’uomo, un trentacinquenne marocchino, alla vista della pattuglia, si allontanava nella direzione opposta, ma gli agenti lo seguivano per sottoporlo a un controllo. A seguito della perquisizione personale, sono stati rinvenuti, nascosti nei suoi slip, 51 confezioni termosaldate, alcune di colore blu, altre gialle. Accertamenti condotti presso il Gabinetto di Polizia Scientifica riveleranno trattarsi di cocaina ed eroina. L’uomo, che ha numerosi precedenti specifici per il medesimo reato, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti

Rivoli. Pulizie di fine estate: colf arrestata dai carabinieri, rubava in casa

Nel pomeriggio del 5 settembre i Carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno arrestato in flagranza del reato di furto in abitazione aggravato una 32enne rumena impiegata in servizi di pulizie domestiche.
Nei giorni precedenti presso la Stazione di Rivoli si era presentato il proprietario di un’abitazione del luogo segnalando anomali ammanchi di denaro dalla cassaforte, che non presentava però alcun segno di effrazione. Sin dalle prime battute i sospetti dei militari si sono concentrati sulla figura della donna incaricata di svolgere le pulizie domestiche presso l’abitazione in questione.
Nel pomeriggio di ieri, pertanto, dovendo la giovane recarsi nuovamente presso l’abitazione a svolgere il servizio di pulizia, i militari della Sezione Operativa del N.O.R. di Rivoli hanno predisposto un mirato servizio di osservazione, pedinamento e controllo. Al termine delle pulizie, la donna è stata costantemente monitorata dagli operanti nei suoi spostamenti e, dopo aver accertato un ammanco di 350 euro in contanti dalla cassaforte dell’appartamento, hanno deciso di bloccarla. Dalla perquisizione personale è emerso, infatti, che la 32enne aveva occultato all’interno degli slip proprio i 350 euro mancanti nella cassaforte. Terminate le formalità di rito è stata posta agli arresti domiciliari. Il maltolto, invece, è stato interamente recuperato e restituito all’avente diritto.

Droga nel bar, sospesa la licenza

Nei giorni scorsi, è stato notificato al titolare di un ristorante ubicato in corso Palermo 91/L, da personale del Commissariato Barriera Milano, il provvedimento di sospensione della licenza di Pubblica Sicurezza per 10 giorni emesso dal Questore di Torino.
Nell’ambito di un controllo straordinario del territorio effettuato negli ultimi giorni di agosto, i poliziotti avevano riscontrato la presenza nel bar di diversi avventori la maggioranza dei quali con precedenti di polizia a carico. Nel corso della stessa attività, uno di questi avventori era stato trovato in possesso di sostanza stupefacente.
Alcune settimane prima, personale in servizio di volante, durante un servizio notturno, avevano riscontrato la presenza di un folto gruppo di avventori all’interno del locale, molti dei quali con precedenti di polizia, che arrecavano disturbo ai residenti. Nella circostanza, il gruppo di avventori non si mostrò collaborativo avendo un atteggiamento ostile nei confronti dei poliziotti.
Considerato che il locale è frequentato da persone pregiudicate e pericolose per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Il treno parte e una bimba resta a terra. La polizia la riaffida alla mamma

Nei giorni scorsi, la mamma di una bambina minorenne di 6 anni aveva momentaneamente lasciato la piccola sulla banchina mentre si accingeva a caricare le numerose valigie sul treno; mentre era intenta ad effettuare tale operazione le porte del treno si richiudevano e la bambina restava da sola.

Sono stati attimi di panico, ma il pianto disperato della minore attirava l’attenzione di una pattuglia della Polizia Ferroviaria giunta in pochi attimi .

La minore, in forte stato di agitazione, veniva immediatamente rassicurata ed accolta dagli operatori e portata negli uffici della Polizia Ferroviaria di Porta Susa; è stata intrattenuta dagli agenti fino al ritorno della madre alla quale la stessa è stata riaffidata.

Una distrazione che ha procurato un grande spavento ma che fortunatamente ha avuto un esito felice senza gravi conseguenze, né per la piccola né per la famiglia.

Controlli a San Salvario: chiuso un locale

OLTRE 44000 EURO DI SANZIONI

 

Ieri sera, poliziotti del Commissariato Barriera Nizza, insieme ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, a personale della Polizia Municipale Sezione 8 San Salvario e dell’ASL S.I.A.N., nell’ambito dei controlli ad “alto impatto”, hanno controllato diversi esercizi pubblici.

In una gastronomia di via Sant’Anselmo, sono state riscontrate diverse violazioni amministrative che hanno portato la Polizia Municipale a sanzionare l’esercente per 11700 euro.

La titolare di un locale di via Nizza, invece, è stata denunciata in stato di libertà per la cattiva conservazione degli alimenti trovati in cucina e nel deposito adiacente. Nei congelatori erano presenti diverse confezioni di carne delle quali non è stato possibile verificare né la tipologia del prodotto né la provenienza. Inoltre, questi prodotti erano contenuti in buste non alimentari oppure aperti ed esposti al contatto con le pareti del congelatore e ricoperti di ghiaccio. Alcuni di questi alimenti, privi di involucro, erano a contatto tra di loro con l’impossibilità di stabilirne la tipologia. Complessivamente sono stati sequestrati più di 30 chili di prodotti alimentari di origine animale e vegetale. La Polizia Municipale, inoltre, ha riscontrato diverse violazioni amministrative, sanzionando la titolare per quasi 23000 euro. Quest’ultima è stata anche denunciata in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Durante il controllo, la donna, una cittadina cinese, ha spintonato più volte gli operatori colpendo al petto con un calcio uno di questi e provocando lesioni guaribili in tre giorni. Infine, personale, dell’ASL S.I.A.N. riscontrando numerose irregolarità igienico sanitarie non sanabili e vista la diffusa sporcizia accumulate nel tempo nel locale cucina ha intimato l’immediata chiusura dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti.

Nel seguito dell’attività, personale della Polizia Municipale ha sanzionato per diverse violazioni altri due locali, uno ubicato in via Monti e l’altro in via Madama Cristina. Il primo è stato sanzionato per quasi 7500 euro, il secondo per più di 2100 euro. Dai controlli esperiti in un quinto esercizio, anch’esso ubicato in via Madama Cristina, non sono emerse irregolarità.

Furgone non si ferma all’alt e sperona l’auto dei Civich

La notte scorsa, tra martedì 3 e mercoledì 4 settembre, una pattuglia del VI Comando Barriera di Milano della Polizia Municipale intimava l’alt a un furgone Hyundai che transitava col semaforo rosso in corso Giulio Cesare ang. via Spontini.

Il furgone si dava alla fuga e, raggiunto, speronava l’auto degli Agenti, danneggiandola. Il veicolo veniva comunque fermato in corso Vercelli ang. via Germagnano.

Una delle 4 persone a bordo si dava alla fuga, le altre venivano fermate. Il conducente, italiano di anni 22, risultava positivo all’alcol test e reagiva colpendo gli Agenti e procurando a due di loro lesioni poi refertate al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco con 7 giorni di prognosi.

Gli altri due, uno di nazionalità albanese 19enne e l’altro rumeno 26enne, si dimostravano più collaborativi e venivano, dopo l’identificazione avvenuta al Comando di via Bologna 74, rilasciati.

Il conducente veniva arrestato per resistenza, lesioni e minacce e risultava, inoltre, senza patente. Il furgone, senza assicurazione, veniva posto sotto sequestro.