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Rai in montagna, dov’è il segnale?

rai 1Il problema, che persiste in diverse zone del Piemonte, sulla corretta ricezione del segnale digitale, è una questione ormai cronica. Diversi comuni, in particolare quelli montani appartenenti all’Uncem, hanno approvato ordini del giorno in cui chiedono un intervento tempestivo del Governo che ponga fine ad un black out che non permette l’accesso all’informazione di base del Tgr Rai. Sull’argomento Nicoletta Favero, senatore del Pd, eletta in Piemonte aveva presentato un’interrogazione due anni fa, ma nulla è successo da allora. Adesso ci riprova, forte del fatto che il problema riguarda le zone montuose di tutta Italia e ”dunque è evidente che si tratta di una questione relativa alle infrastrutture del servizio televisivo pubblico”. La parlamentare del Pd auspica, quindi una risposta tempestiva del Governo e della Rai “che ha il dovere di rendere il segnale ricevibile”.

Massimo Iaretti

Esercito, messa in sicurezza ciminiera ex ospedale militare Riberi

ciminiera della casermaSono state stabilite le modalità operative per la definitiva messa in sicurezza della ciminiera dell’ex ospedale militare “Alessandro Riberi” ubicata nelle adiacenze di corso Orbassano. Alla riunione tecnica tenuta presso la caserma “Riberi”, oggi polo alloggiativo gestito dalla Scuola di Applicazione, hanno preso parte rappresentanti dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, del Comune di Torino, della Polizia Municipale e della Scuola Materna “C. Collodi”. Nell’incontro sono state illustrate le modalità per lo smantellamento del manufatto in mattoni, oggi in disuso e precedentemente utilizzato dalla centrale termica dell’ospedale militare. I lavori condotti da un’impresa specializzata sotto la supervisione del 1° Reparto Infrastrutture dell’Esercito inizieranno nei prossimi giorni e si articoleranno in due fasi. Nella prima settimana sarà smantellata la parte sommitale della struttura, successivamente sarà completata la demolizione della ciminiera. Per garantire un’adeguata cornice di esercito applicazionesicurezza a tutela degli operatori tecnici e dei cittadini, come normalmente avviene in tutti gli interventi di questo tipo, nella fase iniziale dei lavori, d’intesa con le autorità locali, saranno adottati alcuni provvedimenti precauzionali relativi alla circolazione stradale – riduzione a una carreggiata di corso Orbassano – e al transito pedonale in prossimità del cantiere. La decisione di procedere alla demolizione della ciminiera si colloca nel quadro di una oculata gestione delle risorse da parte della Forza Armata che grazie a questa soluzione non dovrà sostenere l’onere di eventuali futuri interventi sul manufatto. L’esigenza di mettere in sicurezza la ciminiera, pur in assenza di imminenti situazioni di pericolo, è emersa nel corso dei periodici controlli di sicurezza infrastrutturale predisposti dall’Esercito nelle proprie installazioni.

Crolla cascata ghiacciata, quattro morti

Elicottero-118Quattro gli scalatori morti a causa del crollo della cascata di ghiaccio nella tarda mattinata di oggi a Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta. Il gruppo stava effettuando una salita quando una parte della parete ghiacciata si è staccata improvvisamente  dalla roccia. Una donna, rimasta ferita è l’unica persona sopravvissuta.

Controlli di polizia nel quadrilatero Aurora

POLIZIA BRESCIANella Capigruppo in Comune del 17 gennaio 2017 i tre primi firmatari della Petizione Aurora, hanno ribadito che “la riqualifica del Quadrilatero Aurora deve anche passare attraverso i controlli delle case fatiscenti. Un Esempio era proprio corso Brescia 5 dove non c’è neppure più un Amministratore del condominio e dove regna l’anarchia totale”. I residenti riferivano di parti pericolanti e che in alcuni appartamenti quando piove gocciola l’acqua, oltre a varie attività illegali tra cui lo spaccio”, commenta la consigliera di FdI della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi. “Vi sono famiglie che vivono in condizioni non accettabili”. Oggi diversi mezzi e agenti della polizia hanno effettuato dei controlli in zona. “Speriamo che quanto visto stamattina dai cittadini  sia un inizio di collaborazione con l’Amministrazione della Città, ora aspettiamo come promesso dal vicesindaco nella seduta del 17 gennaio una Commissione itinerante nelle vie del Quadrilatero Aurora per vedere le varie criticità per poi convocare dei Tavoli in Comune e affrontare le varie situazioni.Sempre un grazie alle forze dell’ordine  per il lavoro svolto”

Il Piemonte contro il melanoma

consiglio lascaris“La prevenzione, come insegna la letteratura scientifica, deve partire dalla conoscenza del nostro corpo, delle sue potenzialità e dei suoi limiti. È una responsabilità di tutti, per tutelare un bene non solo individuale ma che appartiene alla collettività. Sono quindi importanti l’informazione e la formazione, affinché si riesca a incidere sul cambiamento dei comportamenti. Ecco perché il Consiglio regionale, da sempre attento alla promozione della salute, anche attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere, ha deciso di patrocinare questo progetto sulla prevenzione del melanoma, con la speranza di promuovere un percorso di sensibilizzazione che – rivolgendosi innanzitutto ai bambini e alle scuole, quindi alle famiglie e agli insegnanti – favorisca l’attivazione di buone pratiche e di stili di vita sani”. Così ha affermato Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna nazionale Il sole per amico, promossa da Imi – Intergruppo melanoma italiano in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio anche del Ministero della Salute, dell’Associazione italiana di oncologia medica e della con reg lascarisRegione Piemonte, oltre al supporto di Merck&Co. Si tratta di un progetto educativo di prevenzione primaria contro il melanoma che ha già coinvolto 10 regioni e circa 30mila studenti e ora raggiunge anche le scuole elementari del Piemonte per spiegare ai bambini in modo semplice come esporsi al sole senza rischi. Oltre agli incontri in classe con dermatologi e oncologi, il messaggio è veicolato attraverso utili e divertenti strumenti didattici come i poster da appendere, un video e un opuscolo a fumetti. “L’incidenza del melanoma è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia si diagnosticano circa 10mila nuovi casi ogni anno e si tratta del secondo tumore per incidenza prima dei 50 anni. Inoltre, le scottature da esposizione solare in età pediatrica rappresentano uno dei principali fattori di rischio”, ha spiegato Paola Queirolo, ideatrice e coordinatrice della campagna, past president dell’Intergruppo melanoma italiano, Unità operativa complessa di oncologia medica dell’azienda ospedaliera universitaria San Martino-Ist di Genova. “Riveste quindi particolare importanza rivolgersi ai bambini, spiegando loro con un decalogo semplice come si possano modificare comportamenti che incidono molto sulla salvaguardia della pelle e il contrasto del melanoma”. “Le istituzioni devono favorire la diffusione e l’efficacia di campagne come questa perché agiscono positivamente sia sul benessere dei cittadini sia sui costi della salute”, ha affermato Roberto Montà dell’assessorato regionale all’Istruzione. “L’assessorato sta lavorando alla catalogazione e BANDIERE REGIONEmessa in rete di iniziative formative di questo tipo affinché siano rese accessibili in modo ordinato a tutte le scuole e agli studenti”. “Si tende spesso a sottovalutare le criticità dell’esposizione solare perché mancano quelle informazioni e buone pratiche che invece vogliamo diffondere il più possibile”, ha aggiunto Franco Calcagno, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte. “Rivolgendoci ai bambini favoriamo il loro diventare veicoli informativi anche per le famiglie”. All’incontro, moderato dal caporedattore dell’Ansa, Alessandro Galavotti, hanno partecipato anche Oscar Bertetto, direttore dipartimento interaziendale interregionale Rete oncologica Piemonte Valle d’Aosta, azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino, Pietro Quaglino e Paolo Broganelli, dermatologia azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino.

 

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Delitto di Elena Ceste: confermati 30 anni di carcere al marito

elena-cesteIn aula c’erano anche i genitori della vittima quando la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato la condanna  in primo grado a trent’anni per Michele Buoninconti, il vigile del fuoco di Costigliole d’Asti accusato di avere ucciso sua moglie,  Elena Ceste. I legali di Buoninconti sono hanno criticato la scelta dei loro predecessori, del rito abbreviato, che non ha consentito di svolgere altri  approfondimenti. Sostengono – scrive l’Ansa –  che sul delitto si possono fare soltanto  ipotesi, ma non è possibile dire come, quando, dove e in che modo la donna è stata uccisa. E non si può nemmeno dire se sia stato un delitto “premeditato, volontario, di impeto o di altro. A nostro avviso non si è trattato nemmeno di un omicidio”.

A TORINO RETE ANARCHICA ASSISTE CLANDESTINI DALLE RETATE? INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

anarchici2Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Maurizio marrone e la consigliera della Circoscrizione patrizia Alessi scrivono in una nota: <<Nel quartiere Aurora di Torino sono apparsi manifestini che indicano agli immigrati irregolari quali sono i giorni in cui sono probabili retate delle Forze dell’Ordine, segnalando contatti di assistenza contro l’espulsione: una vera e propria rete che fa capo alla galassia anarchica che monitora le circolari ministeriali e sorveglia l’operato della Polizia per meglio sabotarlo”.  Proseguono gli esponenti di Fdi: “Sono addirittura a conoscenza delle anarchiciquote indicate dal Ministero dell’Interno alle Questure italiane per le diverse nazionalità dei clandestini che si possono espellere.Perché le istituzioni consentono un simile paradosso? C’è addirittura segnalato un numero di telefono cellulare che il clandestino fermato può chiamare per avere assistenza: come mai non viene identificato il titolare e denunciato per favoreggiamento?” si domandano  Alessi e  Marrone, che annunciano di volerci vedere chiaro <<Segnaleremo il caso ai nostri parlamentari per fare luce su questa vicenda magari con una interrogazione al Ministro del’Interno>>

 

 

Al Polo del ‘900 il cinegiornale “Mussolini a Trieste”

duceGiovedì 16 febbraio, alle 18.00, nella sala conferenze del “Polo del ‘900” a Palazzo San Celso (corso Valdocco 4/A – Torino) l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza – in collaborazione e con il sostengo del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese – propone la proiezione del cinegiornale Luce sulla visita di Mussolini a Trieste del 18 settembre 1938, nel corso della quale il duce annunciò in un discorso in piazza dell’Unità la decisione di adottare una legislazione razziale anti ebraica. Il film sarà  introdotto e commentato da Fabio Levi (direttore del Centro studi “Primo Levi”) e da Franco Prono (Università di Torino). Parteciperà il Vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione, Nino Boeti. Un appuntamento, nell’ambito delle iniziative del giorno della Memoria 2017, particolarmente importante poiché la copia del cinegiornale ritrovata nei fondi cinematografici dell’Ancr risulta essere l’unica a contenere i diciotto minuti essenziali con l’annuncio dell’introduzione delle leggi razziali in Italia, ed è stata di recente restaurata con la collaborazione dell’Istituto Luce. Le leggi razziali furono in realtà promulgate a partire dai primi di settembre, ma è impressionante sentirne enunciati i principi e spiegate le motivazioni per bocca di Mussolini. Il documento nella sua crudezza ci mostra come razzismo e antisemitismo fossero parte costituente della cultura coloniale e guerrafondaia del regime. Il contesto esplicitamente evocato dalle parole del duce è ormai quello di una guerra imminente in cui lo schieramento italiano a fianco della Germania di Hitler è stato definitivamente deciso.

M.Tr.

Donna muore strangolata con il cavo del computer. Ricercato il marito

carabinieri-autoDALLA TOSCANA

L’hanno trovata morta in un appartamento al secondo piano di un edificio nella zona di Pozzarello, nel Grossetano. La donna, di 68 anni,  sarebbe stata strangolata con il filo del computer. Il marito, 70 anni, sembra abbia confessato l’omicidio, al telefono con un amico,  poi  però sarebbe scomparso. Sulle sue tracce i carabinieri.

Migliora il bimbo accoltellato dalla madre suicida

REGINA MARGHEMigliora ed è cosciente il bambino di sette anni accoltellato domenica scorsa dalla madre,  di 34 anni di origini albanesi, che si è poi suicidata lanciandosi dall’ottavo piano del loro appartamento a Torino. Il bambino è ricoverato all’ospedale  Regina Margherita , dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per le ferite riportate a un polmone, a fegato e milza. Fortunatamente le sue condizioni, dicono i medici , sono in “lento e costante miglioramento”. Nei prossimi giorni potrebbe essere trasferito nel reparto di Chirurgia. Ad oggi la prognosi resta riservata.