CRONACA- Pagina 1016

Morano assolto: “Il fatto non sussiste”

Imputati  assolti perché il fatto non sussiste. Il processo, scaturito dalla “disfida” tra  i gestori delle discoteche torinesi, Cacao in primis,  vedeva come illustre accusato l’ex candidato sindaco della Lega nel 2006, il notaio -consigliere Alberto Morano, per  tentata concussione, truffa e corruzione. Per lui la procura  aveva richiesto la condanna a 6 anni di carcere, 4 anni e 6 mesi per l’ex consigliere comunale di centrodestra Angelo D’Amico, 4 anni e 4 mesi e 2 anni e 8 mesi per gli imprenditori Montalbano e  Biondino, 4 anni per il gestore della discoteca Patio,  Lunardi. L’inchiesta partì da un esposto di Morano su presunti abusi edilizi e irregolarità nelle autorizzazioni per il Cacao al parco Valentino, nei locali di proprietà del Comune. L’ipotesi era che Morano avesse chiesto denaro per ritirare la sua denuncia. Il giudice dell’udienza preliminare Francesca Christillin li ha invece assolti tutti. Soddisfatto Morano che commenta: “E’ stato un anno molto difficile durante il quale una persona sicura della propria innocenza è stata letteralmente massacrata” .
 

Bus Gtt in fiamme in via Cibrario

Un altro bus di Gtt, questa volta della della linea 71, si è incendiato  in  mattinata in via Cibrario, quasi  all’angolo con corso Tassoni. L’autista ha fatto scendere  i passeggeri ed è rimasto leggermente intossicato. I vigili del fuoco hanno poi spento l’incendio. L’autista ha fermato il mezzo vedendo fuoriuscire fumo dal vano motore, ha cercato di spegnere l’incendio e  a causa del fumo respirato è stato necessario chiamare il 118.

 

(foto archivio)

Voli dirottati per il marocchino che ha rifiutato il rimpatrio

Disagi per i passeggeri all’aeroporto di Torino che è stato chiuso per un’ora, ieri pomeriggio. Un marocchino di 29 anni si era offerto volontario per il rimpatrio e invece  si è arrampicato su una torretta dello scalo. L’ospite del Centro torinese di permanenza e rimpatrio è sceso  dopo una lunga trattativa con la polizia, che lo ha arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Due voli, uno  da Bucarest e uno da Monaco, sono stati temporaneamente dirottati a Genova e a Linate.

Bomba della seconda guerra mondiale scoperta nel Po

AGGIORNAMENTO  9 GENNAIO 2019 

Nel pomeriggio di martedì 8 gennaio, si è tenuta nella Prefettura di Alessandria una riunione di coordinamento relativa alla messa in sicurezza e alla disattivazione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale rinvenuto il 7 gennaio, nell’alveo del Fiume Po, nelle immediate vicinanze del ponte ferroviario e stradale di Valenza, durante lavori di pulizia del manufatto. All’incontro erano presenti, oltre ai Dirigenti della Prefettura, il Sindaco di Valenza accompagnato dai Tecnici comunali e dal Comandante la Polizia Locale, i Rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale, del 32° Reggimento Guastatori di Torino, delle Forze di Polizia territoriali, della Polizia Ferroviaria, dei Vigili del Fuoco, dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), della Croce Rossa Italiana (CRI) e di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Durante la riunione è stata decisa l’immediata messa in sicurezza dell’ordigno a cura degli Artificieri dell’Esercito ed è stato programmato l’intervento di disattivazione, che comporterà la necessità di evacuare una zona di 600 metri intorno ai luoghi di rinvenimento e di disattivazione e di ordinare il riparo al chiuso in un’ulteriore zona compresa entro il perimetro di 1.800 metri dai predetti luoghi, oltre alla sospensione della circolazione stradale e ferroviaria nei tratti interessati e al relativo divieto di sorvolo. Al fine di provocare il minor disagio possibile per la cittadinanza, è stata valutata la possibilità di eseguire l’intervento in un giorno festivo. I dettagli dell’operazione verranno messi a punto in un’ulteriore riunione che si terrà all’inizio della prossima settimana, alla quale verranno invitati anche il Comune di Bozzole e gli Enti della provincia di Pavia confinanti con l’area interessata dalle operazioni.

Massimo Iaretti

 

 

8 GENNAIO 2019  La seconda guerra mondiale non è mai finita, neanche oggi a distanza di 74 anni. Un ordigno inesploso, di 1000 libbre, probabilmente di fabbricazione americana, risalente alla Seconda Guerra Mondiale e destinato alla distruzione del ponte che collega la città di Valenza con la sponda lombarda è stato rinvenuto, nella giornata del 7 gennaio, nel Po, da operai impegnati in opere di manutenzione dell’alveo del fiume. L’area dove è presente il manufatto bellico è stata subito isolata, in attesa che siano coordinate le operazioni di rimozione e brillamento, coordinate da una squadra specializzata di artificieri immediatamente giunta sul posto. L’equipe di esperti arrivata a Valenza ha lavorato fino alla tarda serata di del 7 gennaio per studiare la situazione ed esaminare le possibili soluzioni ed il sindaco Gianluca Barbero ha effettuato un sopralluogo sul posto. Gli esperti valuteranno nelle prossime ore se far esplodere l’ordigno sul posto o trasportarlo in speciali contenitori di sicurezza, in una zona protetta. L’area è attualmente presidiata dalle forze dell’ordine e la circolazione dei veicoli e quella ferroviaria sul ponte sono regolari.

Massimo Iaretti

 

(Nelle foto dall’archivio del Torinese la scoperta, la scorsa estate,  di una bomba aerea inesplosa nei pressi del Lingotto di Torino)

 

Grazie al nuovo esofago bimba di tre anni mangia per la prima volta

Un innovativo intervento di ricostruzione

Mangia per la prima volta a tre anni, grazie ad un eccezionale ed innovativo intervento di ricostruzione dell’esofago, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Si tratta di un vero e proprio “miracolo”.  A. ha 3 anni ed è nata con una malformazione congenita: l’Atresia esofagea di tipo I, cioè senza un tratto di esofago, situazione che rende impossibile alimentare il neonato.  Operata a due mesi di vita a Milano, ha purtroppo avuto una complicanza che ha determinato l’instaurarsi di una stenosi esofagea, ovvero un restringimento cicatriziale della zona, che non è stato possibile risolvere, nonostante numerose dilatazioni endoscopiche. Questa situazione non ha quindi permesso di rendere normale la sua alimentazione ed ha creato alla bimba seri problemi di crescita. In pratica non ha praticamente mai potuto alimentarsi per bocca e per i suoi problemi nutrizionali è stata presa in carico successivamente a Torino, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita. Qui inizialmente é stata alimentata grazie ad un sondino introdotto attraverso la parete addominale nel suo stomaco ma, in seguito, ha necessitato addirittura di una nutrizione esclusiva per via parenterale, ovvero ricevendo tutte le sostanze indispensabili per il suo organismo in crescita attraverso una cannula inserita in una grossa vena.  Queste necessità cliniche hanno messo in seria difficoltà la famiglia naturale, che nel frattempo, per seguire un’altra figlia ammalata, ha dovuto trasferirsi in Francia. Per A. c’è stato quindi bisogno di una famiglia affidataria a Torino che le consentisse di continuare le cure e le garantisse un ambiente di crescita sereno. Circa un mese e mezzo fa, per permetterle di tornare ad una vita normale con la possibilità di alimentarsi per bocca come tutti i bambini, presso la Chirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretta dal dottor Fabrizio Gennari), in stretta collaborazione con il professor Renato Romagnoli (direttore della Chirurgia universitaria 2 e Centro Trapianti di fegato dell’ospedale Molinette di Torino) e con il dottor Dario Reggio del Servizio di Endoscopia Interventistica della Città della Salute di Torino, A. è stata sottoposta ad un intervento di ricostruzione del suo esofago. In casi simili si rende quasi sempre necessario sostituire l’esofago utilizzando una parte dello stomaco o con un tratto di intestino, ma in questo caso, nonostante la complessità dovuta agli esiti dell’intervento precedente, i chirurghi sono riusciti ad asportare il tratto cicatriziale ed a ricostruire un normale esofago utilizzando esclusivamente tessuto esofageo.
Il decorso postoperatorio presso la Rianimazione pediatrica (diretta dal dottor Giorgio Ivani) si è prolungato per più di un mese.  Ora A. è ricoverata presso il reparto di degenza ad Alta Intensità della Chirurgia pediatrica e, grazie al suo “nuovo esofago”, sta progressivamente recuperando l’uso della bocca per alimentarsi con il supporto dello staff infermieristico, del Servizio di Logopedia e dei genitori affidatari. La sinergia di competenze e la capacità di approccio multidisciplinare presente all’interno della Città della Salute di Torino hanno reso possibile questo “miracolo”, che riporterà A. ad una vita normale e, a completo recupero, al suo ritorno alla famiglia naturale.

Il sindaco di Rivalta: «il casello di Beinasco va soppresso»

«Continua il blocco dei veicoli Euro 4 diesel a Rivalta – mentre peggiora addirittura nei comuni limitrofi – e continua il silenzio sull’unica misura in grado di migliorare sensibilmente la qualità dell’area dell’area sud della Provincia di Torino: la chiusura del casello di Beinasco!» Con queste parole il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero commenta i dati che l’Arpa Piemonte ha diramato poco fa e che confermano i risultati di una campagna sul monitoraggio dell’aria che sempre Arpa ha condotto sul territorio rivaltese, concentrandosi sul quartiere Pasta. «I dati che sono arrivati qualche giorno fa confermano per la nostra zona una pessima qualità dell’aria. Le rilevazioni, che hanno interessato il periodo febbraio-marzo 2017 e aprile-maggio 2018, ci consegnano un quadro preoccupante soprattutto per quanto riguarda la presenza in atmosfera del PM10». Dai dati emerge chiaramente che non è il traffico generato dal piccolo quartiere di Pasta o dai comuni limitrofi a causare questi livelli di inquinamento, bensì il fatto che la zona è diventata ormai da quasi venti anni l’attraversamento preferito per chi non vuole, legittimamente, pagare il casello di Beinasco e proseguire lungo la tangenziale di Torino. «Non capisco perché, almeno in situazioni così delicate, ATIVA, che ricordiamo è anche di proprietà dalla Città Metropolitana, non apra il casello, misura che sicuramente gioverebbe al miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo» conclude ancora Nicola de Ruggiero.

Consigliere comunale trova fede nuziale all'Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.
Massimo Iaretti

Consigliere comunale trova fede nuziale all’Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.

Massimo Iaretti

Dispersi da ieri i due ragazzi di 22 e 29 anni sono morti in montagna

Sono  stati trovati i corpi senza vita degli alpinisti dispersi nella zona della Cristalliera, la montagna di 2.800 metri tra la Val Susa e la Val Chisone, nel Torinese. Li hanno individuati in un canalone i tecnici del soccorso alpino. I due giovani avevano passato  la notte di  sabato e domenica al bivacco del lago Laus, a quota  2.270 metri. Probabilmente la morte  risale a ieri, quando il loro mancato rientro ha fatto subito scattare l’allarme. Le vittime sono Alberto Miserendino, un fotografo di 22 anni di Giaveno, e Gabriele Boetti, 29 anni, di Torino.

Lotteria Italia, biglietto da un milione venduto in corso Traiano

E’ un  bar tabaccheria di Torino, in corso Traiano, nella periferia operaia, ad avere venduto  il biglietto P 386971 della Lotteria Italia da un milione di euro.  “Prima avevamo un’altra attività e avevamo venduto un biglietto da 500mila euro – dice il titolare all’Ansa – Nessuno, però, si è mai presentato a ringraziare. Forse questa volta farà un salto”. Al momento il vincitore è misterioso. Il titolare del bar spera che i soldi vadano a qualcuno che ne ha bisogno