CRONACA- Pagina 1018

Falso dentista denunciato. Nello studio mancavano acqua corrente e servizi igienici

Esercitava abusivamente la professione di medico dentista. L’odontotecnico è stato scoperto e denunciato dalla Guardia di finanza. Operava a Borgomanero, nel Novarese e il suo studio è stato sequestrato. Le fiamme gialle indagano su eventuali compensi percepiti e non dichiarati al fisco, erano infatti numerosi i clienti in sala d’aspetto quando i finanzieri sono entrati. L’uomo stava intanto operando una paziente. Lo studio era privo di servizi igienici e di  acqua corrente e mancavano le elementari norme igienico sanitarie. Sono stati trovati  farmaci anestetici scaduti.

Esercito Military Erasmus a Torino

Internazionalizzazione dell’offerta formativa 

Ha avuto inizio presso l’Aula Magna del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, in collaborazione con la Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS), la fase residenziale del  Common Security Defence Policy – Common Module che, erogato interamente in lingua inglese da esperti militari e civili, è organizzato e diretto dal Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO). Durante l’indirizzo di saluto, il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante dell’Istituto di Studi Militari, ha sottolineato “Il CSPCO, grazie alla rete di relazioni instaurata con il mondo militare, accademico ed istituzionale, nazionale ed estero, è lo specchio dell’ormai consolidata internazionalizzazione dell’offerta formativa in un campo unico nel suo genere, quale quello delle operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione, che costituisce una “frontiera” nel contesto dell’impegno profuso dai Paesi maggiormente attivi nelle operazioni/missioni

internazionali”. L’attività formativa rientra nell’iniziativa europea per lo scambio degli Ufficiali delle forze armate europee, durante la loro formazione iniziale, a cui il  Comando per la Formazione  aderisce da alcuni anni.  Si tratta, del programma “The European Iniziative for the Exchange of Young Officers, inspired by ERASMUS”, meglio noto con il nome di “Military Erasmus”, sviluppato dall’Implementation Group nell’ambito dell’European Security and Defence College (ESDC) in Bruxelles. Lo scopo del corso è di fornire ai frequentatori un’ampia informazione sulla politica comune di sicurezza e difesa dell’Unione Europea e di rafforzare la capacità dei giovani Ufficiali di lavorare insieme ai colleghi degli altri Stati Membri. Gli studenti che partecipano al Modulo sono 44, di cui 14 studenti civili della Laurea Specialistica in Scienze Strategiche dell’Università di Torino, 1 studente civile polacco (in ERASMUS presso la SUISS), 17 studenti militari stranieri di cui 2 provenienti dal Belgio, 2 dalla Croazia, 2 dalla Germania, 5 dalla Grecia, 2 dalla Polonia, 2 dalla Romania e 2 dagli USA, 7 Sottotenenti dell’Esercito Italiano  del 197° corso e 4 Sottotenenti dell’Aeronautica Militare Italiana.  Il Modulo, che terminerà l’8 marzo, è stato preceduto da una fase in modalità e-learning della durata di 4 settimane, guidata da tutors, e il superamento del corso comporta il riconoscimento di 2 Crediti Formativi Universitari nazionali (CFU) e 2 europei (ECTS) e ha previsto il conferimento di un diploma firmato dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, carica che dal 2014 è ricoperta dall’Italiana Federica Mogherini.

GRAVE EPISODIO DI VANDALISMO NEL CENTRO STORICO DI RIVALTA

«Non si tratta di bravate, ma di un grave episodio di vandalismo e di un attentato alla vita di ciclisti, motociclisti e passanti: tolleranza zero nei confronti di questi incivili». Non usa mezze parole il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero, per definire quanto successo nel centro storico nella serata di lunedì 4 marzo. Nella serata di ieri un gruppetto di vandali ha imbrattato i muri e il portone di una abitazione privata in via Bocca sfidando il sistema di telecamere pubbliche e private. È in corso la visione dei filmati delle telecamere che dovrebbero aver inquadrato l’episodio. Nelle stesse ore alcuni cittadini hanno notato e, per fortuna, prontamente rimosso, un filo nero di nylon lungo circa 20 metri che era stato teso ad altezza uomo tra due pali all’altezza di Viale Cadore 132 attraversando la strada. «Si tratta di un fatto di una gravità inaudita e di un gesto criminale – continua il sindaco – che solo grazie all’intervento di cittadini della zona non ha prodotto danni seri, se non irreparabili. Non è possibile che succedano cose del genere nella nostra comunità civile. La Polizia Municipale e i Carabinieri di Orbassano intensificheranno i controlli, ma chiedo anche ai rivaltesi di fare attenzione a quello che vedono per strada e a denunciare prontamente situazioni sospette». Non è escluso che gli autori di entrambi gli episodi siano le stesse persone. Sempre nella notte di ieri, inoltre, è stato nuovamente danneggiato il totem comunale presente nella piazza Filippa a Tetti Francesi. «È il secondo episodio nel giro di pochi mesi – dichiara il sindaco – speriamo questa volta le telecamere riprendano i volti dei vandali».

Barriera di Milano, spacciatori arrestati

Due cittadini stranieri sono stati arrestati per spaccio dagli agenti del Commissariato Barriera Milano. Il primo, un cittadino nigeriano di 29 anni, è stato notato all’incrocio tra corso Vercelli e via Feletto. Lo straniero alla vista degli agenti si è allontanato velocemente lanciando per terra un fazzoletto bianco poi risultato contenere diverse dosi di cocaina. Quando è stato raggiunto dai poliziotti, il ventinovenne per guadagnarsi la fuga ha opposto resistenza, spintonando i poliziotti, ragione per cui gli è stato contestato anche il reato di resistenza a P.U. Un altro pusher, invece, è stato tratto in arresto in via Belmonte angolo via Chatillon. Lo straniero, un cittadino del Gambia di 27 anni alla vista degli agenti si è dato alla fuga ma è stato immediatamente fermato. All’interno degli slip del ventisettenne sono state trovate 11 confezioni monodose di marijuana per un peso complessivo di 25 grammi. Nel corso della perquisizione domiciliare, gli agenti hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale un altro occupante dell’alloggio.
 
 
 
 

Omicida ricercato bloccato al Frejus

La frontiera italiana non è un libero passaggio dove si entra ed esce clandestinamente senza pagare il dazio. Lo dimostra quanto avvenuto ieri, 4 marzo: i severi controlli predisposti dal Questore di Torino al confine con la Francia hanno consentito di individuare un cittadino albanese di 30 anni che è stato arrestato, ieri mattina, al traforo del Frejus dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato. di Bardonecchia. Intorno alle 9.30, un pullman diretto in Francia è stato fermato nel piazzale autostradale per i controlli operati dalle polizie italiane e francesi. Pochi istanti dopo, un uomo si è repentinamente allontanato dall’autobus tentando di fuggire in direzione del tunnel ferroviario. Gli agenti della Polizia di Stato si sono messi all’inseguimento e lo hanno fermato mentre era intento ad arrampicarsi sul costone roccioso contiguo all’imbocco del tunnel ferroviario. Sebbene l’uomo abbia inizialmente detto di essere di un cittadino greco, fatto che non aveva convinto i poliziotti per il suo accento, a seguito di accertamenti, è emerso che l’uomo, con precedenti per stupefacenti e in materia di armi, era ricercato in ambito internazionale per aver assassinato un uomo, nel giugno del 2018 a Valona (Albania), a colpi di arma da fuoco in concorso con altre persone. A carico dello straniero, pochi giorni dopo era stato emesso dalle autorità albanesi un ordine di carcerazione per omicidio premeditato in concorso e porto abusivo di armi e munizionamento. Per detti reati è prevista una pena massima di 25 anni.
M.I.
 

Soprusi in famiglia, marito denunciato

Per ben quattro anni aveva subito ogni sorta di violenze e umiliazioni, ma non aveva mai trovato il coraggio di denunciare i soprusi subiti da parte del marito, un operaio 36enne di nazionalità macedone, così come la coniuge, entrambi residenti a Canelli. A fine dicembre dell’anno scorso, l’ultima serata di follia messa in scena da parte del marito, il quale, tornato a casa per cena già ubriaco, come accadeva quasi quotidianamente, aveva iniziato ad inveire contro la donna afferrandola per i capelli e a percuoterla con pugni e schiaffi senza alcun motivo, mentre alla scena stavano assistendo atterriti i due figli minori della coppia, i quali venivano anch’essi strattonati e percossi. Non pago di aver procurato lesioni ad un orecchio alla donna, l’uomo scendeva in cantina per recuperare una mazza da baseball brandendola nel tentativo di colpire nuovamente la vittima. A quel punto la donna, dopo aver schivato le bastonate che il marito cercava di infliggerle, approfittando di un momento di distrazione, riusciva a divincolarsi ed a fuggire con i bambini, rifugiandosi nell’appartamento al piano superiore, presso una vicina di casa che richiedeva il soccorso da parte del servizio 118, i cui operatori provvedevano ad accompagnare la vittima ed i bambini presso l’Ospedale di Asti per le cure del caso. Successivamente il personale medico avvertiva i Carabinieri della Stazione di Canelli, i quali, giunti sul posto, raccoglievano la testimonianza della vittima, che era finalmente riuscita a trovare il coraggio di denunciare il calvario subito negli ultimi quattro anni. I militari avviavano, di concerto con l’associazione “L’Orecchio di Venere”, il protocollo di tutela delle vittime di violenza familiare per garantire la prima assistenza e la collocazione in comunità protetta. Le risultanze dell’attività svolta dai militari venivano recepite dal Giudice delle indagini preliminari del Tibunale di Asti che emetteva a carico dell’uomo, indagato per maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali e minacce, un provvedimento cautelare di “Allontanamento dalla casa familiare con prescrizione del divieto di avvicinamento alla persona offesa”, eseguito nei giorni scorsi dai Carabinieri di Canelli.

M.Iar.

 

Prende a pugni un ragazzo e gli ruba il cellulare

Erano circa le sei di sabato mattina e tre amici, presso la stazione Stura a Torino, stavano aspettando il treno per fare rientro a casa. Uno dei tre aveva chiesto una sigaretta ad un ragazzo di passaggio, un 20enne nato in Marocco; quest’ultimo dopo aver dato la sigaretta al ragazzo, ha approfittato del momento di distrazione per rapinare il telefono cellulare al compagno e a colpirlo con un pugno nello stomaco. I ragazzi hanno contattato la polizia e non hanno mai perso di vista l’aggressore, che nel frattempo si stava allontanando a piedi in corso Giulio Cesare, continuando a minacciare i ragazzi che lo stavano inseguendo. Gli agenti della Squadra Volante sono riusciti a tagliargli la strada e a fermarlo all’interno dei giardinetti di via Ivrea angolo via Carema.

M.Iar.

 

Cerca di disfarsi della droga ma viene arrestato

Un cittadino nigeriano di 22 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante di Torino per spaccio di sostanza stupefacente. Sabato pomeriggio, agenti della Squadra Volante hanno visto una persona con un cane avvicinarsi a un cittadino straniero e interloquire con lui. Poco dopo, lo straniero si è allontanato dirigendosi verso un altro cittadino straniero dal quale ha ricevuto un involucro. Tornato dalla persona con il cane, ha consegnato a quest’ultima l’involucro in cambio di denaro. Gli agenti hanno fermato l’acquirente in via Stradella e il pusher in via Cecchi. Quest’ultimo, il cittadino nigeriano di 22 anni, alla vista dei motociclisti della Polizia di Stato, prima di essere arrestato, ha cercato di disfarsi dell’hashish in suo possesso.

M.Iar.

 
(foto archivio)
 

Recidivi dopo piazza San Carlo rubano anche al Reload Music Festival

L’essere già stati toccati dalle indagini connesse ai tragici fatti di piazza San Carlo, l’aver precedenti di polizia e, per uno di loro, essere destinatario di un obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria per reati simili, evidentemente, non sono serviti. Due giovani italiani di origine marocchina, di 19 e 20 anni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per furto aggravato durante il ‘Reload Music Festival’ che si svolgeva nei padiglioni di Lingotto Fiere. E pure hanno rimediato una denuncia per ricettazione. Gli agenti del Commissariato “Barriera Nizza” stavano effettuando mirati servizi di controllo volti al contrasto dei fenomeni predatori, in occasione di grandi eventi come disposto dal Questore, Francesco Messina e la loro attenzione si è concentrata su due soggetti che si trovavano nei pressi del palco e si muovevano tra la folla. Ad un certo punto uno dei due si è avvicinato ad un gruppetto di tre ragazzi, intenti a ballare, e con un gesto inconsueto del braccio ha sottratto la collanina che aveva al collo uno dei tre senza che nessuno se ne accorgesse, per poi allontanarsi. I due sono stati seguiti dagli agenti che li fermavano senza creare allarmismo tra i presenti. In quel frangente il 20enne ha tentato di occultare gli oggetti trafugati sotto le scarpe facendoli scivolare per terra, ma il gesto repentino è stato notato da una delle vittime e dagli operatori che hanno provveduto a recuperarli. Si trattava di diversi pezzi di collanine presumibilmente in oro giallo. Inoltre tra le tasche del 19enne è stato trovato anche un telefono cellulare rubato ad un ragazzo poco prima. Una collanina ed il telefono cellulare sono stati riconsegnati contestualmente ai legittimi proprietari. Complessivamente sono stati 3 i giovani che, nel corso della serata, hanno riferito alla Polizia di essere stati derubati.

Massimo Iaretti

 

Maltrattata da 18 anni denuncia il marito: arrestato

Vessazioni continue inducono una donna, dopo l’ennesimo evento, a chiamare la polizia perché spaventata per la sua incolumità e quella dei suoi due figli minori. L’ultima lite, per futili motivi, è accaduta in casa nella tarda serata di giovedì nel quartiere Madonna di Campagna. Quel giorno, come tanti altri, l’uomo rincasava ubriaco, minacciava di morte la moglie e prendeva a calci mobili e suppellettili. Davanti agli occhi dei figli urlava e percuoteva violentemente le porte delle camere di casa facendo rompere i vetri di due di queste. Era divenuta abitudine, gesti ingiustificati e incontrollati dovuti all’abuso di alcol. La donna, una mamma stanca e terrorizzata, dopo 18 anni di vessazioni; di cui 14 di matrimonio e 4 di fidanzamento; ha chiesto aiuto alla polizia. Gli agenti della Squadra Volante, giunti immediatamente sul posto, hanno arrestato il 37enne rumeno per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato anche denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.
M.Iar.