CRONACA- Pagina 1014

Boxeur ubriaco e aggressivo arrestato dalla polizia

Si dichiara campione di kick boxing ma finisce in carcere. E’ accaduto sabato notte a Torino che si era presentato al pronto soccorso sotto l’effetto di abuso da alcol e droga e domenica mattina rifiutava le cure dirigendosi verso l’uscita dell’ospedale quando però cadeva al suolo prima di raggiungerla. L’uomo, un cittadino marocchino di 22 anni, assumeva un atteggiamento aggressivo nei confronti del personale sanitario che richiedeva l’intervento della polizia. Il 22enne sin da subito minacciava i poliziotti e dopo essersi dichiarato campione di kick boxing si scagliava contro di loro riuscendo a colpire con uno schiaffo un agente al collo mentre un altro operatore riusciva a deviare un pugno. Lo straniero veniva arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e per danneggiamento aggravato avendo arrecato diversi danni all’autovettura di servizio durante il trasporto in Questura.

Massimo Iaretti

Da Chiamparino solidarietà alla sindaca

Per il presidente della Regione Sergio Chiamparino si tratta di “comportamenti molto gravi e inaccettabili, che minano la convivenza civile della città e colpiscono un esponente politico di primo piano e una madre, cosa forse ancora più grave”.  Il governatore esprime un messaggio  di vicinanza politica e personale alla sindaca di Torino Chiara Appendino in relazione agli insulti e alle minacce rivolti alla prima cittadina durante una manifestazione di anarchici. 

DENUNCIATO UN UOMO CHE MANOMETTEVA PARCOMETRI GTT

Ieri gli Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale su segnalazione Gtt hanno fermato un cittadino di nazionalità italiana, 44enne, perché in zona corso Re Umberto, via Biancamano, piazza Solferino aveva bloccato con un ferretto i parcometri per recuperare le monete introdotte dai cittadini. Gli Agenti, dopo averlo seguito, intervenivano e risalivano agli 8 parcometri bloccati, denunciandolo a piede libero.

 
(foto:  il Torinese)

Falso dentista denunciato. Nello studio mancavano acqua corrente e servizi igienici

Esercitava abusivamente la professione di medico dentista. L’odontotecnico è stato scoperto e denunciato dalla Guardia di finanza. Operava a Borgomanero, nel Novarese e il suo studio è stato sequestrato. Le fiamme gialle indagano su eventuali compensi percepiti e non dichiarati al fisco, erano infatti numerosi i clienti in sala d’aspetto quando i finanzieri sono entrati. L’uomo stava intanto operando una paziente. Lo studio era privo di servizi igienici e di  acqua corrente e mancavano le elementari norme igienico sanitarie. Sono stati trovati  farmaci anestetici scaduti.

Esercito Military Erasmus a Torino

Internazionalizzazione dell’offerta formativa 

Ha avuto inizio presso l’Aula Magna del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, in collaborazione con la Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS), la fase residenziale del  Common Security Defence Policy – Common Module che, erogato interamente in lingua inglese da esperti militari e civili, è organizzato e diretto dal Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO). Durante l’indirizzo di saluto, il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante dell’Istituto di Studi Militari, ha sottolineato “Il CSPCO, grazie alla rete di relazioni instaurata con il mondo militare, accademico ed istituzionale, nazionale ed estero, è lo specchio dell’ormai consolidata internazionalizzazione dell’offerta formativa in un campo unico nel suo genere, quale quello delle operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione, che costituisce una “frontiera” nel contesto dell’impegno profuso dai Paesi maggiormente attivi nelle operazioni/missioni

internazionali”. L’attività formativa rientra nell’iniziativa europea per lo scambio degli Ufficiali delle forze armate europee, durante la loro formazione iniziale, a cui il  Comando per la Formazione  aderisce da alcuni anni.  Si tratta, del programma “The European Iniziative for the Exchange of Young Officers, inspired by ERASMUS”, meglio noto con il nome di “Military Erasmus”, sviluppato dall’Implementation Group nell’ambito dell’European Security and Defence College (ESDC) in Bruxelles. Lo scopo del corso è di fornire ai frequentatori un’ampia informazione sulla politica comune di sicurezza e difesa dell’Unione Europea e di rafforzare la capacità dei giovani Ufficiali di lavorare insieme ai colleghi degli altri Stati Membri. Gli studenti che partecipano al Modulo sono 44, di cui 14 studenti civili della Laurea Specialistica in Scienze Strategiche dell’Università di Torino, 1 studente civile polacco (in ERASMUS presso la SUISS), 17 studenti militari stranieri di cui 2 provenienti dal Belgio, 2 dalla Croazia, 2 dalla Germania, 5 dalla Grecia, 2 dalla Polonia, 2 dalla Romania e 2 dagli USA, 7 Sottotenenti dell’Esercito Italiano  del 197° corso e 4 Sottotenenti dell’Aeronautica Militare Italiana.  Il Modulo, che terminerà l’8 marzo, è stato preceduto da una fase in modalità e-learning della durata di 4 settimane, guidata da tutors, e il superamento del corso comporta il riconoscimento di 2 Crediti Formativi Universitari nazionali (CFU) e 2 europei (ECTS) e ha previsto il conferimento di un diploma firmato dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, carica che dal 2014 è ricoperta dall’Italiana Federica Mogherini.

GRAVE EPISODIO DI VANDALISMO NEL CENTRO STORICO DI RIVALTA

«Non si tratta di bravate, ma di un grave episodio di vandalismo e di un attentato alla vita di ciclisti, motociclisti e passanti: tolleranza zero nei confronti di questi incivili». Non usa mezze parole il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero, per definire quanto successo nel centro storico nella serata di lunedì 4 marzo. Nella serata di ieri un gruppetto di vandali ha imbrattato i muri e il portone di una abitazione privata in via Bocca sfidando il sistema di telecamere pubbliche e private. È in corso la visione dei filmati delle telecamere che dovrebbero aver inquadrato l’episodio. Nelle stesse ore alcuni cittadini hanno notato e, per fortuna, prontamente rimosso, un filo nero di nylon lungo circa 20 metri che era stato teso ad altezza uomo tra due pali all’altezza di Viale Cadore 132 attraversando la strada. «Si tratta di un fatto di una gravità inaudita e di un gesto criminale – continua il sindaco – che solo grazie all’intervento di cittadini della zona non ha prodotto danni seri, se non irreparabili. Non è possibile che succedano cose del genere nella nostra comunità civile. La Polizia Municipale e i Carabinieri di Orbassano intensificheranno i controlli, ma chiedo anche ai rivaltesi di fare attenzione a quello che vedono per strada e a denunciare prontamente situazioni sospette». Non è escluso che gli autori di entrambi gli episodi siano le stesse persone. Sempre nella notte di ieri, inoltre, è stato nuovamente danneggiato il totem comunale presente nella piazza Filippa a Tetti Francesi. «È il secondo episodio nel giro di pochi mesi – dichiara il sindaco – speriamo questa volta le telecamere riprendano i volti dei vandali».

Barriera di Milano, spacciatori arrestati

Due cittadini stranieri sono stati arrestati per spaccio dagli agenti del Commissariato Barriera Milano. Il primo, un cittadino nigeriano di 29 anni, è stato notato all’incrocio tra corso Vercelli e via Feletto. Lo straniero alla vista degli agenti si è allontanato velocemente lanciando per terra un fazzoletto bianco poi risultato contenere diverse dosi di cocaina. Quando è stato raggiunto dai poliziotti, il ventinovenne per guadagnarsi la fuga ha opposto resistenza, spintonando i poliziotti, ragione per cui gli è stato contestato anche il reato di resistenza a P.U. Un altro pusher, invece, è stato tratto in arresto in via Belmonte angolo via Chatillon. Lo straniero, un cittadino del Gambia di 27 anni alla vista degli agenti si è dato alla fuga ma è stato immediatamente fermato. All’interno degli slip del ventisettenne sono state trovate 11 confezioni monodose di marijuana per un peso complessivo di 25 grammi. Nel corso della perquisizione domiciliare, gli agenti hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale un altro occupante dell’alloggio.
 
 
 
 

Omicida ricercato bloccato al Frejus

La frontiera italiana non è un libero passaggio dove si entra ed esce clandestinamente senza pagare il dazio. Lo dimostra quanto avvenuto ieri, 4 marzo: i severi controlli predisposti dal Questore di Torino al confine con la Francia hanno consentito di individuare un cittadino albanese di 30 anni che è stato arrestato, ieri mattina, al traforo del Frejus dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato. di Bardonecchia. Intorno alle 9.30, un pullman diretto in Francia è stato fermato nel piazzale autostradale per i controlli operati dalle polizie italiane e francesi. Pochi istanti dopo, un uomo si è repentinamente allontanato dall’autobus tentando di fuggire in direzione del tunnel ferroviario. Gli agenti della Polizia di Stato si sono messi all’inseguimento e lo hanno fermato mentre era intento ad arrampicarsi sul costone roccioso contiguo all’imbocco del tunnel ferroviario. Sebbene l’uomo abbia inizialmente detto di essere di un cittadino greco, fatto che non aveva convinto i poliziotti per il suo accento, a seguito di accertamenti, è emerso che l’uomo, con precedenti per stupefacenti e in materia di armi, era ricercato in ambito internazionale per aver assassinato un uomo, nel giugno del 2018 a Valona (Albania), a colpi di arma da fuoco in concorso con altre persone. A carico dello straniero, pochi giorni dopo era stato emesso dalle autorità albanesi un ordine di carcerazione per omicidio premeditato in concorso e porto abusivo di armi e munizionamento. Per detti reati è prevista una pena massima di 25 anni.
M.I.
 

Soprusi in famiglia, marito denunciato

Per ben quattro anni aveva subito ogni sorta di violenze e umiliazioni, ma non aveva mai trovato il coraggio di denunciare i soprusi subiti da parte del marito, un operaio 36enne di nazionalità macedone, così come la coniuge, entrambi residenti a Canelli. A fine dicembre dell’anno scorso, l’ultima serata di follia messa in scena da parte del marito, il quale, tornato a casa per cena già ubriaco, come accadeva quasi quotidianamente, aveva iniziato ad inveire contro la donna afferrandola per i capelli e a percuoterla con pugni e schiaffi senza alcun motivo, mentre alla scena stavano assistendo atterriti i due figli minori della coppia, i quali venivano anch’essi strattonati e percossi. Non pago di aver procurato lesioni ad un orecchio alla donna, l’uomo scendeva in cantina per recuperare una mazza da baseball brandendola nel tentativo di colpire nuovamente la vittima. A quel punto la donna, dopo aver schivato le bastonate che il marito cercava di infliggerle, approfittando di un momento di distrazione, riusciva a divincolarsi ed a fuggire con i bambini, rifugiandosi nell’appartamento al piano superiore, presso una vicina di casa che richiedeva il soccorso da parte del servizio 118, i cui operatori provvedevano ad accompagnare la vittima ed i bambini presso l’Ospedale di Asti per le cure del caso. Successivamente il personale medico avvertiva i Carabinieri della Stazione di Canelli, i quali, giunti sul posto, raccoglievano la testimonianza della vittima, che era finalmente riuscita a trovare il coraggio di denunciare il calvario subito negli ultimi quattro anni. I militari avviavano, di concerto con l’associazione “L’Orecchio di Venere”, il protocollo di tutela delle vittime di violenza familiare per garantire la prima assistenza e la collocazione in comunità protetta. Le risultanze dell’attività svolta dai militari venivano recepite dal Giudice delle indagini preliminari del Tibunale di Asti che emetteva a carico dell’uomo, indagato per maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali e minacce, un provvedimento cautelare di “Allontanamento dalla casa familiare con prescrizione del divieto di avvicinamento alla persona offesa”, eseguito nei giorni scorsi dai Carabinieri di Canelli.

M.Iar.

 

Prende a pugni un ragazzo e gli ruba il cellulare

Erano circa le sei di sabato mattina e tre amici, presso la stazione Stura a Torino, stavano aspettando il treno per fare rientro a casa. Uno dei tre aveva chiesto una sigaretta ad un ragazzo di passaggio, un 20enne nato in Marocco; quest’ultimo dopo aver dato la sigaretta al ragazzo, ha approfittato del momento di distrazione per rapinare il telefono cellulare al compagno e a colpirlo con un pugno nello stomaco. I ragazzi hanno contattato la polizia e non hanno mai perso di vista l’aggressore, che nel frattempo si stava allontanando a piedi in corso Giulio Cesare, continuando a minacciare i ragazzi che lo stavano inseguendo. Gli agenti della Squadra Volante sono riusciti a tagliargli la strada e a fermarlo all’interno dei giardinetti di via Ivrea angolo via Carema.

M.Iar.