ilTorinese

La gestione ottimale delle nostre energie / 2

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Seconda parte 

E’ possibile trovare i modi per non essere in carenza di energie, per dosarne l’uso evitando inutili sprechi, e adottare i molti metodi attraverso i quali possiamo “ricaricare le pile”, ridando al nostro corpo e alla nostra mente la migliore efficienza possibile?

Possiamo ottenere che il nostro livello energetico sia costantemente buono, evitando inutili ed eccessivi sprechi di energia e cercando e utilizzando molteplici occasioni per riacquistare energia? Iniziamo a valutare le situazioni che ci fanno spendere inutilmente troppa energie.

E consideriamo attraverso quali comportamenti le possiamo evitare. Ansia e stress sono due condizioni in grado di far uscire da quel “serbatoio”immaginario, di cui abbiamo parlato nel precedente post, una quantità impressionante di forze.

Ci stressiamo spesso perché chiediamo troppo a noi stessi, spinti dalle nostre esagerate ambizioni, dai nostri eccessivi bisogni e dalle nostre paure, accollandoci compiti emotivi, cognitivi o sociali difficilmente tollerabili e che ci portano a un problematico dispendio di energie.

E’ necessario prenderne consapevolezza per avviare un opportuno cambiamento. Molte persone, poi, non sono neppure consapevoli di essere ansiose e del loro livello di ansia, e conducono un’esistenza continuamente accompagnata da una sorta di “sordo rumore di fondo”.

La loro ansia perenne. Stress e ansia sono i due pincipali “nemici” divoratori di energie, che spesso ci impediscono di godere appieno della nostra esistenza. Avremo modo prossimamente di dedicare alcuni articoli su questo Foglio alla gestione ottimale di ansia e stress

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it

Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della seconda parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Thiago Motta, addio. Arriva Tudor

Thiago Motta, addio. Alla Juventus  arriva già stasera a Torino  Igor Tudor.

La società bianconera ha bisogno di risultati importanti, in primo luogo  la qualificazione alla  Champions.

Tudor ha siglato un  contratto solo a fine stagione, senza clausole di rinnovo.

Controlli di polizia a San Salvario: 9 persone allontanate

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La Polizia di Stato ha coordinato un controllo straordinario del territorio nell’area di San Salvario e Piazza Bengasi che ha riguardato anche diversi esercizi commerciali della zona comminando sanzioni per oltre 33.000 € nei confronti dei titolari a seguito delle molteplici violazioni amministrative riscontrate.

Quasi 15.000 € di sanzioni sono state comminate a un esercizio di somministrazione di via Baretti ove, essendo stata riscontrata la presenza di un lavoratore non assunto, veniva anche disposta la sospensione dell’attività dall’Ispettorato del Lavoro.

All’interno di una caffetteria di Piazza Bengasi veniva accertata la presenza di tre slot machine; essendo il locale ad una distanza inferiore a 400 metri da luoghi sensibili, il titolare è stato sanzionato per 6.000 €.

In via Nizza, personale della Polizia Locale accertava l’apertura abusiva e l’assenza del direttore tecnico durante l’orario di esercizio presso una attività di acconciatore, comminando per tale ragione una sanzione di oltre 5000 €.

Rientrando l’area del controllo nella c.d. zona rossa gli operatori hanno potuto effettuare diversi provvedimenti di allontanamento ai sensi dell’art. 2 TULPS. Di questi uno ha riguardato un giovane che, sotto i portici di via Nizza, andava a velocità sostenuta alla guida di monopattino; il ragazzo, avendo diversi precedenti di polizia e condanne per reati contro la persona e il patrimonio, veniva allontanato dall’area. Un altro provvedimento, invece, è stato emesso a carico di un cittadino italiano controllato in via Baretti, trovato in possesso di crack per uso personale.

Altri 7 allontanamenti sono stati effettuati nei confronti di altrettanti soggetti che stazionavano in via Berthollet, con un comportamento molesto nei confronti dei passanti.

Uno di essi, un cittadino egiziano, è stato anche arrestato per evasione, poiché già in regime degli arresti domiciliari e con facoltà di uscire in una determinata fascia oraria alla quale non si era attenuto.

L’attività è stata coordinato da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza, con pattuglie RPC e di Squadre del Reparto Mobile, in collaborazione con la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale, l’ASL, l’Ispettorato del lavoro.

Un piano per i diritti dell’infanzia di Porta Palazzo – Aurora

Save the Children e Città di Torino hanno presentato  negli spazi della biblioteca civica Italo Calvino, il Piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per il territorio di Porta Palazzo Aurora. All’evento hanno partecipato: Michela Favaro, Vicesindaca della Città di Torino; Francesca Caterina Bragaglia, AuroraLAB-Politecnico di Torino Politecnico di Torino; Massimo Cellerino, Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo “Torino II”; Cecilia Guiglia, Presidente Fondazione di Comunità Porta Palazzo; Annapaola Specchio, Responsabile Struttura Innovazione Sociale di Save the Children; Carolina Guercio, Lavazza Foundation & Community Care Senior Specialist; a moderare l’incontro è stato Filippo Barbera, Professore ordinario del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino.

Il Piano si inserisce nel più ampio programma di innovazione sociale promosso da Save the Children “Qui, un quartiere per crescere”, che, in cinque città italiane con carenza di servizi e opportunità per i minori e in un arco temporale di nove anni, ha l’obiettivo di migliorare concretamente il contesto di vita di bambini e adolescenti, attivando processi di trasformazione e costruendo o rafforzando le alleanze sul territorio per accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita, creando comunità inclusive e sostenibili. Il Piano, nell’ambito di un accordo quadro, definisce gli obiettivi per costruire strategie e strumenti per garantire a bambine, bambini e adolescenti un contesto ricco di opportunità, con interventi dedicati, in particolare, all’inclusione sociale e al contrasto della povertà educativa e materiale.

A Torino, lo storico quartiere di Porta Palazzo-Aurora è uno dei più giovani e più densamente popolati della città, con 4.772 bambini e adolescenti fino ai 14 anni e il 16,3% dei residenti che ha meno di 19 anni. Le scuole primarie ospitano il 31% di bambini con background migratorio in più rispetto alla media della città e in quattro delle sette scuole secondarie di I grado il 67% degli studenti è di origine straniera (la media cittadina è del 27%). Gli studenti che frequentano le scuole del quartiere tendono ad avere percorsi scolastici caratterizzati da abbandoni prematuri su cui influiscono le barriere linguistiche. Porta Palazzo Aurora è connotato anche da una fragilità economica e lavorativa: i giovani tra i 15 e i 29 anni che si trovano fuori da ogni percorso di lavoro, istruzione o formazione (neet) sono il 16,7%.).

Le ragazze e i ragazzi del Comitato permanente, che vivono nel quartiere, hanno espresso il bisogno di spazi sicuri e accoglienti dove esprimersi liberamente sentendosi riconosciuti e valorizzati come parte integrante della comunità, la necessità di avere momenti strutturati di ascolto e confronto oltre che di spazi ludico-educativi e la volontà diventare protagonisti attivi nella trasformazione del quartiere per migliorare la qualità della vita della comunità che lo abita.

“Il Piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che presentiamo oggi con Città di Torino e con le diverse realtà del territorio che hanno partecipato attivamente, è un lavoro condiviso che nasce a partire dai bisogni dei bambini, dei giovani e della comunità del quartiere Porta Palazzo-Aurora, con l’obiettivo di creare un contesto di crescita sicuro e ricco di opportunità. Il Piano è uno strumento di lavoro ambizioso e partecipato, pensato per rispondere alle disuguaglianze e alle complessità, offrendo soluzioni reali e favorendo o rafforzando le alleanze sul territorio affinché ogni bambino, bambina e adolescente, a prescindere dal contesto socio-economico in cui nasce, abbia la possibilità di crescere, prosperare e contribuire attivamente al benessere della propria comunità. Promuovere la partecipazione dei giovani significa permettere loro di conoscere, sperimentare, agire e garantire che il loro punto di vista sia preso in considerazione anche nei processi decisionali sociali più significativi della comunità in cui vivono” ha dichiarato Annapaola Specchio, Responsabile Struttura Innovazione Sociale di Save the Children.

“Si tratta di un territorio sul quale come amministrazione comunale stiamo mettendo in campo numerosi investimenti sia materiali che immateriali – ha affermato la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro -. In questo quadro oggi siamo particolarmente contenti di essere qui per presentare un progetto ambizioso che pone al centro il benessere delle bambine, dei bambini e delle e degli adolescenti di Torino. La collaborazione tra la Città, Save The Children e tutte le realtà locali è fondamentale per il successo di questo progetto. Insieme stiamo lavorando per trasformare Porta Palazzo Aurora in un ‘Quartiere per crescere’, dove le nuove generazioni possano trovare opportunità concrete per sviluppare capacità, essere sostenute e sentirsi parte di una comunità che investe nel loro e nel suo futuro”.

 “La Fondazione Lavazza è orgogliosa di sostenere il Piano di Sviluppo per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel quartiere Porta Palazzo-Aurora. Questo progetto rappresenta un’iniziativa strategica importante per promuovere un contesto sicuro e inclusivo, favorendo opportunità di crescita per la comunità. In collaborazione con Save the Children, nostro partner da oltre vent’anni, e molteplici altre realtà territoriali, ci impegniamo a realizzare interventi concreti e mirati, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei giovani e delle loro famiglie. I quartieri periferici devono essere luoghi sicuri, spazi di crescita e di stimolo per le nuove generazioni. Fare spazio alla crescita significa aprire orizzonti, dare voce alle esperienze e accompagnare chi vive questi territori nel loro percorso di sviluppo” ha dichiarato Carolina Guercio, Lavazza Foundation & Community Care Senior Specialist.

Il Piano di sviluppo agisce su quattro diritti fondamentali per l’inclusione sociale e la piena realizzazione di bambini, bambine e adolescenti: istruzione, educazione e formazione; salute e benessere psicofisico; ambiente e mobilità sostenibile; contrasto alla povertà educativa e materiale.

Tra gli interventi dedicati a istruzione, educazione e formazione, il Piano prevede, per le scuole, attività di mediazione socio-culturale, l’apertura prolungata degli istituti con attività extracurriculari e durante il periodo estivo, corsi di italiano L2 per bambini e genitori con background migratorio. Per quanto riguarda, invece, il sostegno alla genitorialità, l’attivazione di percorsi di formazione per i primi mille giorni. Nell’ambito del diritto alla salute e al benessere psicofisico, servizi di supporto per la salute mentale dei giovani, percorsi dedicati alla salute sessuale e all’utilizzo delle tecnologie digitali, il potenziamento dello sportello sociale e legale “Per Mano in Piazza” con l’obiettivo di potenziare l’emersione di casi di violenza domestica e assistita, percorsi di formazione e sensibilizzazione su abuso e maltrattamento infantile. Nell’ambito del contrasto alla povertà educativa e materiale, il Piano prevede l’apertura di un Emporio solidale, percorsi formativi sulle competenze professionali per i giovani e di accompagnamento finalizzati alla creazione di impresa sociale a donne con figli in condizione di fragilità socio-economica. Al fine di garantire un contesto di crescita sano e a misura di bambino, il Piano prevede percorsi formativi sulle competenze green per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei centri di formazione professionale, interventi di riqualificazione delle aree verdi.

Il Piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del quartiere Porta Palazzo Aurora è un progetto aperto, che viene rielaborato ogni tre anni il Piano secondo un processo di condivisione e partecipazione territoriale. Il percorso che ha portato alla definizione del Piano ha previsto una fase di raccolta e analisi dei dati territoriali, in collaborazione con il Politecnico di Torino, e l’attivazione di una piattaforma di monitoraggio che consentirà di conoscere il percorso di vita dei bambini e delle famiglie che partecipano alle attività e di elaborare una valutazione di impatto.

Il Piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del quartiere Porta Palazzo Aurora nasce da un lavoro partecipato con le istituzioni, le scuole, le associazioni, le imprese, le comunità territoriali e il Comitato permanente delle ragazze e dei ragazzi del territorio. Tra questi, Fondazione Lavazza, al fianco di Save the Children da oltre vent’anni, nell’ambito degli interventi dedicati a istruzione, educazione e formazione del Piano, ha scelto di sostenere l’apertura prolungata degli istituti con attività extracurriculari e durante il periodo estivo.

Hanno partecipato: Almaterra, ASAI-Terremondo, Associazione Arteria, Atypica, Camminare Insieme, Circoscrizione 7, Città di Torino, Cecchi Point (Associazione Il Campanile), Civico Zero, Educadora, Educazione Progetto, ENAIP Piemonte, ENGIM, Fondazione di Comunità Porta Palazzo, Fondazione Lavazza, Fondazione MAMRE, I.C. Regio Parco, I.C. Torino II Panafricando, Rete italiana di cultura popolare, Safatletica, SERMIG, SP4ZIO APS, Unione Pastorale Migranti, (UPM), Vides Main.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Subsonica e Sfera Ebbasta

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Approdano a Torino per 2 serate consecutive, i Subsonica al teatro Concordia di Venaria.

Martedì. Al teatro Colosseo per 2 sere consecutive, Neri Marcore porta in concerto “La Buona Novella” di Fabrizio De Andrè.

Mercoledì. All’Hiroshima Mon Amour suonano I  Magazzino San Salvario.

Giovedì. Al teatro Garybaldi di Settimo si esibisce Mario Venuti. Al teatro Concordia di Venaria è di scena il rapper Nayt. All’Hiroshima si esibisce Egreen. Al teatro Q77 suonano gli Statuto. Alla Divina Commedia sono di scena i Timeo. Al Blah Blah suonano i Circus Punk+ Dionysian.

Venerdì. Alla Divina Commedia si esibiscono i Ladz. All’Hiroshima suonano i Murubutu. Al Circolo Sud sono di scena i Idiluvia. Al Magazzino di Gilgamesh suona Ian Siegal & The Goosebumps Bros. Al Vinile si esibisce Eterea. Al Circolino suona Caterina Accorsi Quartet. Al Blah Blah è di scena Radioelettra.

Sabato. Al Peocio di Trofarello  suonano gli Elektradrive. Al teatro Concordia di Venaria “Nero a metà experience” : La musica di Pino Daniele suonata dai suoi musicisti. Al Capolinea 8 sono di scena i Lapsus Lumine. Al Folk Club suona Jefferson Hamer & Reed Foehl. All’Inalpi Arena si esibisce Sfera Ebbasta. Al Magazzino sul Po è di scena Fabio Mina. Al Blah Blah suonano i Kuadra.

Domenica. Alla Divina Commedia si esibiscono i Ladies & The Boomers.

Pier Luigi Fuggetta

Giachino: “Bene che anche gli industriali torinesi si interessino del nostro Aeroporto”

Caro Direttore,
Stamane anche il Presidente degli industriali  torinesi scende in campo a chiedere il rilancio del nostro aeroporto che come dico dal 2014 è solo tredicesimo in Italia. Lo dissi a Fassino che mi mando’ a quel Paese. Per molto tempo la carta stampata non ha voluto vedere il problema così chi amministrava Torino. Come spiego nel mio libro molti non capiscono che gli aeroporti migliori possono fare un contributo alla economia locale che può arrivare  anche tre punti di PIL e soprattutto possono portare turismo di qualità e economico. Così come molti non capiscono la importanza della TAV così i tempi si allungano e i costi aumentano. Abbiamo bisogno di essere collegati a alcune capitali economiche .
Se un manager atterra a Malpensa va a dormire a Milano e al mattino con il treno veloce in 50 m viene a Torino fa i suoi incontri e riparte. Gli unici che ci guadagnano i taxi e il ristorante . Errore principale vendere le quote azionarie dentro la Società che gestisce l’aeroporto che avendo aeroporti più grandi come Bologna e Napoli non considera prioritario Torino. Azionista della società che gestisce l’aeroporto c’è però il Sanpaolo cui il Comune potrebbe fare fuoco di squadra . Con l’aumento forte del traffico aereo in corso non rilanciare Caselle è un delitto. Aeroporto e TAV sono le due infrastrutture più importanti per rimettere Torino dentro la rete europea e mondiale dei traffici . Certo occorre avere amministratori locali più competenti e qui sta la responsabilità degli elettori che purtroppo danno poca importanza alla competenza dei candidati salvo pentirsene dopo le elezioni. Ma la MOBILITÀ, la SALUTE e il LAVORO sono i tre problemi più importanti per i quali occorre avere in Consiglio comunale e regionale non i campioni di preferenze ma i campioni di competenze lo stiamo vedendo sul cavalcavia di corso Sommeiller e a piazza Baldissera.
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Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti FDI

Medico condannato dopo 50 anni per morti da amianto

È stato condannato dal Tribunale di Torino per omicidio colposo a un anno e sei mesi di reclusione, per la morte  di 8 dei 16 operai delle Officine grandi riparazioni di Torino negli anni Settanta. Si tratta di un medico di 85 anni che venne chiamato come libero professionista tra il 1970 e il 1979 dalle Ferrovie in qualità di consulente esterno. Gli operai si sono ammalati e sono morti a causa dell’amianto.

 

Libri in soffitta

Da una statistica di pochi anni fa è emerso che gli italiani sono tra i peggiori lettori in Europa, con una media di meno di un libro a testa all’anno.

Questo significa che, facendo la media con me che ne leggo almeno venti l’anno, c’è qualcuno che ne legge uno ogni vent’anni.

E’ evidente che, rispetto a qualche decennio fa, qualcosa si sia guastato: disaffezione nei confronti della cultura, deviazione verso altri mezzi (PC, TV, smartphone), incapacità della scuola di trasmettere passione per la lettura.

Gli effetti si sono manifestati in breve tempo e sono sotto gli occhi di tutti: incapacità di confrontarsi con idee diverse dalle nostre, analfabetismo funzionale (in Italia il 70% degli adulti non comprende il significato di un testo), incapacità di mandare a memoria un testo anche breve.

Eppure, la cultura è alla portata di tutti; a parte gli e-book ormai reperibili ovunque a costo zero, tutte le città hanno librerie che vendono libri usati a 2-3 euro: se davvero uno vuole, rinunciando a qualche sigaretta o a qualche caffè ogni settimana, scegliendo con più attenzione cosa mettere nel carello della spesa può reperire i due-tre euro, anche solo una volta al mese, e leggere almeno un libro.

E’ impossibile non trovare un genere di proprio gradimento: dalle biografie ai romanzi, dai saggi alle guide turistiche, ai manuali ci sono migliaia di titoli che aspettano soltanto di essere letti.

E che dire del book crossing, quella pratica ormai presente in tutti i Comuni, per cui una persona può prendere un libro gratuitamente e riportarlo dopo averlo letto, oppure prenderne uno mentre se ne lascia un altro, senza contare che ogni Comune, anche piccolo, ha un sua biblioteca civica oltre a biblioteche tematiche, o Nazionali, o storiche che si possono frequentare gratuitamente per leggre in loco o che consentono di portare i libri a casa.

E’ evidente che non sia la mancanza di disponibilità a generare il fenomeno della non lettura, quanto piuttosto quello della mancanza di volontà, della cattiva abitudine di non leggere.

In casa mia, fin da piccolo, ed in quella dei miei nonni paterni, i libri sono stati sempre presenti; alle scuole medie, inoltre, il compianto Professor Pastore, docente di italiano, latino, storia e geografia ci invogliava a leggere un libro alla settimana, portati da lui o da noi, e poi ci chiedeva un riassunto. Nessuno era esentato dal quel “volontariato”.

Se i genitori togliessero il cellulare ai bambini al ristorante e dessero loro un libro, anche solo da colorare sarebbe già un primo avvicinamento ai libri; se quegli stessi genitori riprendessero la sana abitudine di leggere un libro a letto ai pargoli anziché rimbecillirli dando loro lo smartphone o lasciandoli da soli per potersi immergere nella tv spazzatura avremmo una serie di vantaggi che non sto ad elencare.

Diventare genitori è un diritto, non un obbligo e, in quanto diritto, occorre meritarlo. Il QI in calo per la prima volta nell’evoluzione umana, è la dimostrazione che questo non si trasmetta geneticamente (o, almeno, non solo) perché ho conosciuto persone intelligentissime nate da genitori molto, molto meno intelligenti dei figli; usare la calcolatrice anziché sforzarsi di compiere calcoli anche elementari mentalmente o, tutt’al più, con carta e penna, non dover più mandare a memoria poesie o brani, non scrivere più i temi a scuola hanno avuto come unici risultati un impoverimento del lessico, l’analfabetismo funzionale e, appunto, un calo del QI.

Pensate che bello stipulare un contratto capestro con una controparte che non comprende cosa vi sia scritto: a parole parlo di una cifra e di alcune prestazioni, nel contratto indico tutt’altro. Oppure che dovendo leggere la propria cartella clinica non comprende se la situazione sia grave e quanto.

Una volta i genitori erano fieri di avere un figlio laureato, o ufficiale di una forza armata, o calciatore famoso; non sarebbe bello, oggi, avere almeno un figlio colto?

Sergio Motta