5 agosto 2025 – “Ieri, in Consiglio regionale, con il voto della maggioranza di centrodestra guidata da Cirio è stato approvato un aumento dell’IRPEF che graverà su lavoratori e pensionati con redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro. Si parla di rincari fino a 106 euro all’anno per chi già fatica a far quadrare i conti. Il Partito Democratico, insieme alle altre forze di opposizione, ha combattuto con determinazione questa scelta scellerata, arrivando a presidiare le Commissioni anche di notte e nel primo weekend di agosto, per cercare di bloccarla. Il centrodestra, però, sordo a tutte le nostre proposte, ha scelto di penalizzare il ceto medio e i più vulnerabili, colpendo lavoratori e pensionati” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.
“Tuttavia, la nostra battaglia non è finita: avvieremo una campagna capillare per informare ogni cittadino piemontese sull’impatto concreto di questo provvedimento sulle buste paga e sulle pensioni. Continueremo a batterci per una fiscalità più equa, che non chieda sacrifici solo a chi ha meno, ma che coinvolga anche chi beneficia dei vantaggi del nostro territorio. È giunto il momento di smettere con lo scaricabarile sui debiti del passato: chi governa da sei anni non può continuare a lamentarsi delle eredità, soprattutto quando il problema dei milioni di euro non riscossi, come nel caso del bollo auto, è sotto gli occhi di tutti” aggiunge Laura Pompeo.
“Ribadiamo che servono politiche che tutelino i più fragili, che investano nelle borse di studio, che contrastino la violenza economica di genere, per fare alcuni esempi. Dopo la pausa estiva affronteremo il nuovo piano sociosanitario e sarà l’occasione per pretendere dalla Giunta maggiori attenzioni per le fasce più vulnerabili e servizi più capillari e efficienti per tutti i cittadini” conclude la Consigliera regionale Pd.
cs
Piemonte terra “green”
Il Piemonte, per la sue caratteristiche paesaggistiche, è l’ideale per gli appassionati di golf che possono sperimentare diverse condizioni di gioco grazie alla morfologia del tracciato che varia nel raggio di pochi chilometri…
Leggi l’articolo su Piemonteitalia.eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/esperienze/piemonte-terra-%E2%80%9Cgreen%E2%80%9D
La resa dell’Europa

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Quando la consulenza turistica diventa emozione e scoperta
di Luca Salvi
Guardare il mondo con occhi diversi, vivere ogni viaggio come un’occasione per emozionarsi, scoprire, imparare. È questa la filosofia di Easy Nite, agenzia viaggi italiana con un’anima profondamente empatica, guidata dalla passione della sua titolare, Gabriella Pavesi Negri da oltre trent’anni protagonista del turismo su misura.
Abbiamo intervistato la fondatrice per scoprire il cuore pulsante dietro questo progetto, che ha fatto dell’esperienza personalizzata e del contatto umano il suo punto di forza.
“Ogni viaggio è una storia, e noi ci mettiamo il cuore”
Come nasce Easy Nite e da dove viene questa attenzione speciale all’emozione del viaggio?
Easy Nite nasce da un sogno e da una passione autentica: quella per il viaggio vissuto con profondità, con curiosità, con il cuore. L’idea è sempre stata quella di non “vendere pacchetti”, ma costruire esperienze che rispecchino i desideri più profondi dei nostri clienti. Dietro ogni itinerario c’è ascolto, c’è la voglia di far vivere un’emozione.
Il vostro motto è “guardare il mondo attraverso gli occhi del cliente”. Come si traduce questo nella pratica quotidiana?
Significa partire sempre da chi abbiamo davanti. Ogni persona ha un modo diverso di viaggiare: c’è chi cerca silenzio, chi avventura, chi bellezza, chi connessione con la gente del posto. Noi interpretiamo questi desideri e li trasformiamo in viaggi unici. È un lavoro sartoriale, fatto di dettagli e cura.
Quanto conta per voi la dimensione culturale delle destinazioni?
È fondamentale. Ci piace creare viaggi che siano anche immersione nelle storie, tradizioni, nei profumi e nei sapori locali. Non scegliamo solo “mete”, ma esperienze legate all’identità profonda dei luoghi. Ogni destinazione ha un’anima, e noi aiutiamo a scoprirla.
Sul vostro sito spesso raccontate i viaggi personali della titolare. Qual è il valore di questa condivisione?
Crediamo molto nello storytelling vissuto. Raccontare i nostri viaggi non è marketing: è un modo autentico per ispirare i clienti, trasmettere emozioni vere, suggerire nuove prospettive. Quando un Cliente legge che
siamo state in Namibia o in Perù e che lì abbiamo pianto, riso, camminato… si sente più vicina a quell’esperienza.
Ci può raccontare un esempio di viaggio creato su misura che l’ha colpita particolarmente?
Di esempi ne ho tanti. Penso a una coppia che desiderava una luna di miele non convenzionale: abbiamo costruito per loro un viaggio tra le Ande e l’Amazzonia, dove hanno incontrato comunità locali, dormito in ecolodge, attraversato sentieri sacri. Tornati, ci hanno detto: “È stato il viaggio della nostra vita”. E questo per noi è tutto.
Il cliente Easy Nite che tipo di viaggiatore è?
È un viaggiatore curioso, che cerca autenticità. Non necessariamente esperto, ma desideroso di vivere qualcosa di significativo, lontano dalle rotte turistiche preconfezionate. Può essere una giovane coppia, una famiglia, un gruppo di amici o anche un viaggiatore solitario.
Avete progetti futuri legati alla sostenibilità o nuove esperienze?
Sì, stiamo lavorando a itinerari sempre più sostenibili e responsabili, collaborando con realtà locali e valorizzando economie etiche. E lanceremo una serie di viaggi esperienziali in piccoli gruppi, dove l’incontro con le culture sarà centrale. Ma non sveliamo troppo…
Inizia il viaggio: ogni settimana nuove storie ed esperienze
Con questa intervista inizia un ciclo di articoli dedicati al “viaggio con il cuore”, in collaborazione con Easy Nite. Racconteremo esperienze originali, itinerari inconsueti e ispirazioni per chi vuole scoprire il mondo con occhi nuovi. Dall’India spirituale al Marocco artigiano, dall’Islanda selvaggia al Vietnam segreto… preparate le valigie (interiori). Il viaggio inizia da qui.
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https://www.easynite.it/viaggiare-con-il-cuore/
La felicità si può imparare
Spopolano i corsi di psicologia positiva, qualsiasi cosa pur di essere felici.
Già da qualche tempo, soprattutto durante e dopo il periodo pandemico, si sono moltiplicati i corsi di psicologia positiva, una didattica che insegna la felicità o perlomeno propone una strada in discesa per raggiungerla utilizzando regole, suggerimenti precisi e anche la pratica. Non solo, quindi, teoria o ipotesi sul come spingersi versolo stato di grazia tanto ambito, ma una scienza vera e propria che si avvale di lezioni e compiti a casa. I numeri sono da capogiro. Un esempio? La psicologa Laurie Santos, insegnante a Yale ha 3,8 milioni di iscritti in tutto il mondo e il suo è corso più seguito in più di 300 anni di storia dell’Università; inoltre è stato creato un podcast – “Happiness Lab”- che conta più di 65 milioni di download. Il corso “Leadership and Happiness” dell’Università di Harvard, invece, esaurisce regolarmente i 180 posti a disposizione, per coloro che non riescono a partecipare in presenza le lezioni sono garantite online.
Sembra quindi che, anche se non si è nati con il dono della letizia, sia possibile impararla, sia concepibile acquisire nozioni su come conquistarla, su come essere felici.
Ma cosa è la psicologia positiva? Di cosa si occupa?
Il benessere personale e la qualità della vita sono l’obiettivo, il centro e l’oggetto di studio della “psicologia positiva”. Secondo Martin E. P. Seligman, lo psicologo statunitense a cui è riconosciuta la paternità di questa scienza, la psicologia deve dedicarsi anche agli aspetti positivi dell’esistenza umana: emozioni gradevoli, potenzialità, virtù e capacità dell’individuo. La qualità della vita è un tema sempre più all’attenzione della medicina, della sociologia e della psicologia in generale e gli aspetti ed avvenimenti positivi presenti nella nostra esistenza costituiscono una protezione per la salute fisica e mentale.
Sono diversi gli argomenti trattati durante questi corsi che mirano,innanzitutto, ad una inversione di tendenza, ad un deciso e consapevole cambiamento di alcune nostre abitudini e attitudini. In cima alla lista c’è la questione temporale, la nostra inclinazione a pensare troppo al futuro e fare riferimento al passato, principale produttore di sensi di colpa e rimpianti. Per perseguire la felicità e la serenità è necessario stare nel presente, collocarsi nel qui e ora, non spostare ne’ avanti ne’ indietro il nostro pensiero. Troppo spesso siamo tormentati da ciò abbiamo sbagliato, da cosa non è andato bene, dai nostri presunti fallimenti; la mente si concentra sui trascorsi, presumibilmente negativi, creando frustrazione e di certo non producendo, in tale modo, uno stato positivo. Allo stesso modo speculare sul futuro avvantaggiandosi eccessivamente sulle cose che dovremmo fare o che succederanno non ci permette di vivere pienamente la nostra vita attuale.
Un altro elemento importante su cui si concentrano le lezioni di felicità è la gratitudine, è importante essere riconoscenti per quello che si ha, fare una lista delle cose belle della nostra vita, sentirsi fortunati contrastando un’altra inclinazione molto frequente che è quella di lamentarsi, di pensare che si potrebbe avere di più magari utilizzando uno strumento, perlopiù frustrante, come quello della comparazione. Inseguire mete impossibili, avere modelli irraggiungibili, spesso poco reali, non fa bene. E’ costruttivo cercare di migliorare la nostra vita, tuttavia, essere grati per ciò che si ha è il primo passo verso la felicità.
I pensieri negativi, invece, vanno non scacciati ma limitati. Concedere spazio alle considerazioni ostili va bene, accettarle è necessario perché reprimerle avrebbe un effetto dannoso. Il suggerimento è quello di dedicargli un tempo fisso, anche giornaliero, per esempio 10 minuti al giorno, poi basta!
Infine ci sono gli altri, gli amici, la famiglia, le persone intorno a noi. Saper stare soli è determinante, e spesso necessario, ma la felicità va cercata anche nell’ insieme, in compagnia, socializzando, condividendo, ridendo insieme, giocando. La solitudine prolungata, l’isolamento e la non connessione con gli altri provoca tristezza e infelicità mentre l’amicizia, la vicinanza, gli altri possono procurare quella gioia che ci permette di affrontare le cose della vita con la sicurezza del supporto e, spesso, del mutuo soccorso . La cosa importante è ridurre le aspettative, non pretendere gesti o dimostrazioni, ma vivere le persone, stare semplicemente insieme a loro.
Sapere di poter essere felici, di poter migliorare il nostro stato d’animo dando spazio alla serenità è molto incoraggiante e innovativo. Scardinare quelle credenze secondo le quali si nasce con delle attitudini, con un carattere e una personalità seguendo la sola teoria dell’ineluttabilità, del non riparabile è possibile e anche doveroso, come lo è darsi la possibilità di stare bene, di superare quelle abitudini e attitudini mentali che ci fanno vivere uno stato di negatività e malcontento.
Maria La Barbera
Prendono il via i lavori per la realizzazione del nuovo Centro di Raccolta di Torino, l’ottavo presente in città, che sorgerà in via Massari angolo via Reycend, nella Circoscrizione 5. Il centro, a servizio dei quartieri Nord della città, permetterà di potenziare le strutture a disposizione dei cittadini per la raccolta differenziata.
La nuova struttura si estenderà su un’area di oltre 4mila metri quadrati e sarà dotata di contenitori per il conferimento dei rifiuti suddivisi per tipologia, due tettoie per la raccolta dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), percorsi separati per utenti e mezzi operativi, e un’ampia fascia verde, che consentirà di mitigarne l’impatto paesaggistico, migliorandone l’inserimento urbanistico.
In prossimità del Centro, il progetto prevede anche opere di urbanizzazione, tra cui nuovi marciapiedi, anche drenanti, e l’interramento di cavi aerei della rete elettrica, nuovi “nasi” e attraversamenti pedonali. L’intera area sarà priva di barriere architettoniche per garantire la più ampia accessibilità alla struttura di raccolta.
L’intervento, promosso dalla Città di Torino e realizzato da Amiat Gruppo Iren, vedrà una fase di cantiere che si concluderà entro la primavera 2026, per un investimento complessivo di quasi 2 milioni di euro, parzialmente finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito della Missione 2, Componente 1.1, Linea A, dedicata al miglioramento e alla meccanizzazione della rete di raccolta differenziata.
“Con la nuova struttura i cittadini avranno un punto di riferimento sul territorio che favorirà la raccolta differenziata e supporterà le attività di contrasto ai fenomeni di abbandono dei rifiuti, mettendo a disposizione del pubblico informazioni e istruzioni per il corretto conferimento dei rifiuti” commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta.
“L’avvio di questo cantiere è la risposta ad un bisogno concreto che da anni attendeva soluzioni – aggiunge Paola Bragantini, Presidente di Amiat Gruppo Iren. – È un intervento realizzato in una zona densamente abitata, ed è un tassello importante nella lotta agli abbandoni di rifiuti: l’accesso sarà gratuito e semplice per tutti i torinesi che vorranno contribuire ad avere una Città sempre più bella, dal centro alla periferia”.
TORINO CLICK
In molte città italiane, parcheggiare vicino a casa è un diritto riconosciuto e tutelato. A Torino, invece, rappresenta spesso un onere economico e un ostacolo quotidiano per migliaia di cittadini. Federica Scanderebech, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, ha presentato una proposta di mozione per colmare questa disparità, proponendo l’istituzione di abbonamenti gratuiti per la sosta sulle strisce blu nelle zone di residenza.
«Non è solo una questione economica, ma di qualità della vita– spiega Scanderebech (FI) –. La città deve essere uno spazio accessibile, in cui i residenti non siano penalizzati dall’obbligo di pagare per un diritto fondamentale come parcheggiare sotto casa. Il costante aumento delle tariffe negli ultimi dieci anni ha trasformato questa esigenza in un ostacolo ingiustificato».
«Garantire ai residenti la possibilità di parcheggiare vicino a casa senza costi aggiuntivi significa rispondere concretamente ai bisogni ed alle richieste di chi vive stabilmente nelle zone interessate– aggiunge Scanderebech (FI) –. La proposta si ispira a modelli già adottati in città italiane come Milano, Roma, Firenze, Bologna, Palermo e Genova, dove la sosta gratuita, o a costo simbolico, è una realtà. Prevede inoltre l’introduzione di procedure digitali semplici e trasparenti, per facilitare l’accesso a questo beneficio».
«Si tratta di un intervento amministrativo concreto. La politica ha il dovere di costruire una città che funzioni per chi la abita, non solo per chi la attraversa – conclude Scanderebech (FI) –. La gratuità della sosta per i residenti rappresenta un chiaro segnale di attenzione e responsabilità verso le esigenze della comunità torinese».
cs
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Benvenuto agosto!
Il mese più caldo dell’anno ci regala una spesa piena di colori, profumi e sapori che sanno d’estate.
➡️ Pesche dolci, angurie succose, meloni profumati… e poi zucchine, peperoni, pomodori freschissimi: perfetti per grigliate in compagnia o insalate leggere!
➡️ Scegli frutta e verdura di stagione: più gusto, meno sprechi, tanta bontà locale.
Ti aspettiamo da Borello!
Vent’anni fa Urbano Cairo prendeva in mano un Torino appena fallito. Da allora, il club granata è rimasto a galla, ma senza mai spiccare davvero il volo. Nessun dramma sportivo, ma nemmeno ambizioni reali: il Toro ha navigato nella cosiddetta aurea mediocrità, tra salvezze tranquille e sporadiche fughe verso l’Europa.
Qualche bel momento c’è stato — l’Europa League con Ventura, il cuore di Belotti, lo stadio di nuovo pieno — ma sempre senza continuità. Le promesse di crescita si sono arenate su una gestione prudente, più attenta al bilancio che alla gloria.
Cairo ha garantito stabilità, ma dopo vent’anni la piazza si chiede se non sia il momento di provare a sognare davvero. Perché sopravvivere non basta, soprattutto per chi porta nel nome la memoria del Grande Torino.
Enzo Grassano