ilTorinese

La Fontana Angelica tra bellezza e magia

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Oltre Torino. Storiemitileggende del torinese dimenticato.

Torino e lacqua

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Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce

Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere lacquaLacqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altrilacqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto lecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.

1. Torino e i suoi fiumi

2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia

3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia

4. La Fontana dellAiuola Balbo e il Risorgimento

5. La Fontana Nereide e lantichità ritrovata

6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?

7. La Fontana Luminosa di Italia 61 in ricordo dellUnità dItalia

8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma

9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta lacqua

10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

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3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia

Maestosa e non vista la Fontana Angelica si erge in Piazza Solferino, nel pieno centro storico di Torino. Lopera architettonica prende il nome da Angelica Cugiani moglie di Tommaso Bainotti e madre del ministro Grande Ufficiale Pietro Bainotti. Questultimo alla sua morte decise di devolvere un lascito di 150.000 lire  alla città di Torino, affinché la cittadinanza acconsentisse al suo desiderio di far erigere una fontana in memoria dei genitori. Pietro chiese inoltre che tale opera venisse costruita in stile gotico medievale e che fosse collocata in Piazza San Giovanni davanti al Duomo. La commissione appositamente incaricata per la costruzione del monumento, costituita da Carlo Francesetti di Mezzenile, Leonardo Bistolfi, Giovanni Chevalley, Edoardo Rubino e Enrico Tovez, si oppose ad alcune indicazioni e non esaudì del tutto il volere di Pietro Bainotti. Le personalità coinvolte e lo stesso architetto e scultore Giovanni Riva, incaricato del progetto, identificarono come luogo urbanisticamente più adatto proprio Piazza Solferino. La Fontana fu inaugurata martedì 28 ottobre 1929, data molto significativa per il Regime Fascista che in quel giorno celebrava lottavo annuale dalla Marcia su Roma. La giornata era stata resa ancora più solenne dalla visita del Quadrumviro Italo Balbo, ministro dellAeronautica; in quello stesso giorno, oltre alla Fontana Angelica, vennero inaugurate case popolari e asili. Sulla cronaca de La Stampa si poteva leggere: In piazza Solferino, alle ore 17,30, si inaugura pure la Fontana Angelica. Molta folla è radunata intorno. Giungono le autorità: i due vice-podestà prof. Silvestri e avv. Gianolio, il senatore Di Rovasenda, lon. Bagnasco, lon. Ferracini, il comm. avv. Edoardo Agnelli, vice-presidente al Consiglio dellEconomia, il Rettore della Universitàcomm. prof. Pivano, il gen. Fasolis, ling. Porporato, lavv. Maccari ed altri. Lo scultore Riva, il quale da anni lavora ad ultimare la fontana che in seguito a concorso gli èstata aggiudicata, si trova fra le autorità che vivamente lo complimentano per lopera sua. Egli raccoglie il premio del suo faticoso lavoro. Dalla fontana monumentale con le sue quattro statue in bronzo che rappresentano le stagioni, si sprigiona dun tratto un alto pennacchio dacqua ed altri due veli dacqua convergono dai lati e si rovesciano nella vasca centrale. I giuochi dacqua completano leffetto decorativo della Fontana Angelica finalmente liberata dallo steccato che per tanto tempo ha ingombrato la piazza(La Stampa, 29 ottobre 1930).

Siamo immersi nel centro della città, circondati da alti palazzi eleganti, da macchine e pullman rumorosi e dalle rotaie del tram, curve come asole luccicanti che ricamano le strade torinesi. La piazza in cui ci soffermiamo è ariosa, lascia un raffinato gioco al sole perché la illumini, si prende i suoi spazi e tiene alla giusta distanza gli edifici che la circondano.
Piazza Solferino èuna grande piazza del centro storico della città sabauda, limitata da via Pietro Micca, via Santa Teresa, via Cernaia e via dellArcivescovado. Essa prende il nome dal comune di Solferino in provincia di Mantova, dove il 24 giugno 1859 si svolse unimportante battaglia, che vide la vittoria delle truppe franco- piemontesi contro lesercito austriaco durante la II guerra di indipendenza italiana. Fino alletà napoleonica la piazza era conosciuta come la piazza del mercato del legno, oppure come piazza del boscopiazza dei combustibili. Era inizialmente di forma irregolare e si trovava alla periferia della cittàottocentesca e delimitava i confini meridionali dellantico Castrum romano (lattuale via Cernaia). Il progetto definitivo, che portòla zona ad avere laspetto che oggi possiamo ammirare, risale al 1853, ad opera dellarchitetto Carlo Promis, successivamente vennero aggiunte le aiuole centrali.  Per quel che riguarda gli edifici, ancora oggi, uno di quelli piùnoti è il Palazzo dei telefonidi via Meucci, che oggi ospita lAgenzia del Territorio, inoltre non possiamo non nominare il Teatro Alfieri, uno degli luoghi culturali più amati dai torinesi, quando si desidera trascorrere una serata allinsegna dellarte e della cultura. Se queste sono le notizie ufficiali che ci riposta la cronaca urbana della città, non dobbiamo scordarci che a Torino si viaggia sempre su piani paralleli, e alla dimensione reale corrisponde e controbilancia sempre una versione non ufficialedei fatti. Anche il monumento della Fontana Angelica, come tanti altri edifici e angoli torinesi, pare nascondere qualcosa di più di una semplice dedica amorevole nei confronti della famiglia. Alcuni sostengono che in realtà si tratti di unopera complessa pregna di misteriosi simbolismi massonici.

La Fontana si presenta costituita da quattro imponenti figure scultoree ispirate alle quattro stagioni, due femminili e due maschili, Primavera, Estate, Inverno e Autunno. E se ai più basta incantarsi davanti alla maestria della fusione del bronzo, alla bellezza della torsione dei corpi, alleleganza e alla sontuosità che lopera emana nella sua interezza, c’è chi strizza gli occhi e decide di soffermarsi a cercare qualcosaltro.  E se la Primavera in realtàfosse la rappresentazione simbolica della virtù e lEstate quella dei vizi amorosi e degli aspetti più profani della vita? Se le due figure maschili in realtà fossero Boaz e Joaquim, guardiani leggendari delle colonne dErcole? Domande che scorrono nella mente dei curiosi come trascinate dal vortice dellacqua che esce dalle otri delle due figure centrali, quella stessa acqua che secondo alcuni è rappresentazione della conoscenza. Ancora unosservazione prima di andare via: allontanandoci piano piano dalla fontana ci si rende conto che viene a crearsi uno spazio perfettamente rettangolare nel centro dellopera architettonica, a metà tra i due guardiani; guardando con attenzione non può che essere un passaggio, lingresso per la via della conoscenza, che ovviamente ai più è precluso. Unultima cosa, intanto che si volgono le spalle allimponente Fontana, sappiate che si racconta che lo steso Giovanni Riva abbia modificato il progetto originale, muovendo il volto della statua dellInverno verso oriente, dove sorge il sole: semplice licenza artistica o attenzione verso simbologie altre? 

Alessia Cagnotto

 

In farmacia holter pressorio – cardiaco ed elettrocardiogramma gratis con l’accordo della Regione

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Nelle farmacie aderenti. Dal primo maggio

 

E’ stato siglato nei giorni scorsi al Palazzo della Regione Piemonte un nuovo Protocollo d’intesa tra la Sanità regionale e le associazioni dei farmacisti Federfarma Piemonte e Assofarm Piemonte per il progetto sperimentale che consentirà ai cittadini piemontesi aventi diritto di eseguire gratuitamente gli esami di holter pressorio, holter cardiaco e elettrocardiogramma direttamente presso le farmacie aderenti in Piemonte.

L’accordo, operativo dal 1 maggio 2024, è stato sottoscritto dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi, dal direttore della Sanità Antonino Sottile, dal presidente di Federfarma Piemonte Massimo Mana e dal delegato regionale di Assofarm Piemonte Mario Corrado.

 

L’investimento da parte della Regione, nell’ambito della Farmacia dei Servizi, è di 2 milioni e mezzo di euro, fino al 31 dicembre 2024, con possibilità di rifinanziamento nell’ambito del prossimo accordo nazionale.

«La telemedicina e la medicina territoriale rappresentano uno strumento fondamentale per fornire risposte di cura capillari e diffuse – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Grazie alla rete delle Farmacia dei servizi che il Piemonte ha costruito e potenziato in questi anni e che ora può garantire nuove prestazioni, le farmacie diventano sempre di più avamposti di prima assistenza, soprattutto nelle zone disagiate e per i soggetti più fragili».

«Con l’aggiunta di holter pressorio, holter cardiaco e elettrocardiogramma ai servizi sanitari erogabili dalle farmacie – osserva l’assessore regionale alla Sanità Icardi – compiamo un altro importante passo per facilitare l’accesso alle prestazioni diagnostiche dei cittadini specialmente nelle aree lontane dai centri di assistenza, come le zone montane, e dei cittadini più fragili, attraverso la capillare rete delle farmacie sul territorio. Otteniamo, in questo modo, un doppio risultato: attuare la prevenzione secondaria per le categorie di persone già classificate a rischio o persone già affette da patologie (diabete e patologie cardiovascolari) e contribuire efficacemente all’abbattimento delle liste di attesa».

Hanno diritto a tali prestazioni gratuite tutti i cittadini piemontesi affetti da patologie di medio e alto livello, con prevalutazione del rischio cardiovascolare eseguita direttamente in farmacia. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, potrebbero rientrare soggetti in terapia con medicinali per ipercolesterolemia, soggetti in terapia con medicinali per il diabete, soggetti in terapia con medicinali per l’ipertensione/patologie cardiache.

Non è necessaria la ricetta medica, ma è sufficiente presentarsi in farmacia per la valutazione dei requisiti di ammissione alle prestazioni (al massimo tre all’anno per ogni prestazione) di Elettrocardiografia digitale (ECG), registrazione holter ECG e Holter pressorio, rilevazione dinamica della pressione arteriosa.

«Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto con la Regione. Dall’inizio di maggio anche in Piemonte in tutte le farmacie aderenti i cittadini potranno fare gratuitamente gli esami cardiologici di base, Ecg, Holter cardiaco, Holter pressorio. I vantaggi di tale accordo sono molteplici: per i cittadini che sotto casa, in maniera accessibile, diretta e rapida possono fare una serie di esami cardiologici referertati dal cardiologo senza recarsi in strutture ospedaliere, per il SSN, che con la collaborazione con le farmacie può alleggerire l’annoso problema delle Liste di attesa e per la farmacia, che aumenta i servizi offerti e rafforza il suo presidio sul territorio», affermano i rappresentanti delle Associazioni dei farmacisti Mana e Corrado.

«Siamo sicuri – proseguono Federfarma Piemonte e Assofarm – che questo sia il primo tassello di un percorso condiviso e che da sperimentale il progetto diventerà a breve strutturale. Sempre più le farmacie sono un anello fondamentale della sanità pubblica».

Al momento, oltre la metà delle farmacie piemontesi risulta già attrezzata per eseguire questo genere di prestazioni, le cui refertazioni vengono eseguite da specialisti cardiologi attraverso specifici provider di telemedicina e consegnate al paziente nelle stesse farmacie.

L’elenco delle farmacie aderenti sarà disponibile nei prossimi giorni su quifederfarma.it

“Sid”, “Apocalisse” e “Cassandra”il maggio del TPE teatro Astra

Nell’ambito della stagione TPE 2023/2024 dedicata alla Cecità, dal 2 al 5 maggio andrà in scena Alberto Boubakar Malanchino, nella pièce “Sid – Fin qui tutto bene”. Alberto Boubakar Malanchino, vincitore del Premio Ubu 2023 come miglior attore under 35, è l’interprete adrenalinico di un racconto urbano, ma anche di frontiera, che veste i panni di un giovane figlio della periferia che, per rincorrere il sogno del successo, ha intrapreso la via sbagliata, quella della violenza, e ora si ritrova a fare i conti con il proprio passato. Sid è italiano di origini algerine, 15 o 16 anni, che veste sempre di bianco, in quanto colore del lutto per i musulmani. Vive come tanti ragazzi in una delle tante periferie dell’occidente, nel mondo drogato della società dello spettacolo. Per uscire dalla disperazione e dalla noia, di nascosto legge, ascolta musica, vede film e recita sempre, fino a dimenticare di essere Sid. Colleziona sacchetti di plastica, tessuto e materiale biodegradabile, tutti rigorosamente firmati. Bello, intelligente e raffinato lettore, perfettamente padrone delle sfumature della lingua, ha ucciso. Probabilmente per noia. Sicuramente per uno scopo più alto. Uccide soffocando le sue vittime nei sacchetti di plastica alla moda. La sua storia è un film senza montaggio dove scorrono schegge di vita, di bullismo, consumo, noia, droga, desolazione e vagabondaggi nei templi del consumismo. La regia e la drammaturgia sono firmate da Girolamo Lucania.

Sempre nell’ambito della Stagione TPE, dal 7 al 12 maggio, sarà in scena Lucilla Giagnoni in “Apocalisse”. La storia della rivelazione di un uomo solo, Edipo, il Re, che lotta invano contro un destino tragico e ineluttabile, si intreccia alla rivelazione dell’umanità intera, racchiusa nel libro dell’Apocalisse di Giovanni. Il vero significato di “apocalisse” non è catastrofe, bensì rivelazione. Ritorna in scena Lucilla Giagnoni, di casa al TPE del Teatro Astra, per una versione attualizzata del suo “Apocalisse”, che si ispira all’ultimo libro della Bibbia. “Guarda, racconta ciò che hai visto”, sono le indicazioni più frequenti date a Giovanni, testimone e narratore. In un mondo di ciechi che credono di vedere, dunque di sapere, il mistero si rivela solo a chi dimostra di saper guardare. Cecità e rivelazione fanno pensare a un personaggio totemico del teatro occidentale, Edipo: l’Apocalisse e l’opera teatrale che dà inizio a ogni forma di indagine sull’uomo sono poste in parallelo per raccontare che la fine dei tempi è in realtà un nuovo inizio per chi impara a vedere, è la storia dell’evoluzione della coscienza: un bambino appena nato vede il mondo come un fenomeno incredibile, in cui le cose si riempiono di senso. L’Apocalisse è l’ultimo capitolo di una trilogia spirituale composta dallo spettacolo “Vergine madre”, ispirato al percorso di salvezza raccontato nella Divina Commedia, e dallo spettacolo “Big Bang” che, a partire dall’ultima parola della Divina Commedia, “stelle”, e dai primidue capitoli del libro della Genesi indaga sull’inizio e sulla Creazione, facendo dialogare il linguaggio della scienza con quello della teologia e del teatro. Apocalisse indaga sul vero significato della fine.

Dal 14 al 31 maggio 2024 sarà in scena la pièce “Cassandra” tratta dal libro di Christa Wolf, che vive un doloroso conflitto tra il presente della guerra e un futuro di pace, legata a lunghe funielastiche sul palco, la principessa troiana vaticina sul destino di tutti noi. Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città. Dalla sua memoria emerge tutto il suo passato, la traversata dell’Egeo in tempesta, l’arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille, la rottura con il padre Priamo, accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro e l’amore per Enea. Christa Wolf, tra le più importanti scrittrici contemporanee in lingua tedesca, scrive il suo “Cassandra” nel 1983 e sceglie di dare una visione differente da quella omerica classica, recuperando lo sguardo e la voce della sacerdotessa troiana per darci il resoconto della liberazione femminile e del bisogno di pace, testimoniando il passato, perché in futuro non vengano ripetuti gli stessi errori. In scena Cecilia Lupoli. La regia è firmata da Carlo Cerciello.

 

Mara Martellotta

Melanoma Day al Koelliker

Il 6 maggio è il Melanoma Day, l’occasione per sensibilizzare la popolazione sui pericoli del melanoma, una forma di tumore molto aggressiva a causa della rapidità con la quale riesce a diffondersi ad altri organi, se non individuata precocemente. Basti pensare che, secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultimo quinquennio in Italia i decessi attribuiti a melanoma cutaneo sono stati 4.000 negli uomini e oltre 3.000 nelle donne, corrispondenti a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno.

La prevenzione è uno strumento importantissimo per salvare molte vite umane, così come è importantissimo sensibilizzare tutti sulle norme di prevenzione da adottare contro questa grave forma di tumore della pelle.

Sabato 4 maggio, in occasione del Melanoma Day, l’Ospedale Koelliker ha organizzato una giornata di open day con visite dermatologiche gratuite di controllo dei nevi, da prenotare al link: https://www.osp-koelliker.it/eventi-koelliker/eventi/eventi/sabato-4-maggio-melanoma-day-promuoviamo-la-prevenzione-del-melanoma

Il social burnout

 

ESSERE SEMPRE CONNESSI PUO’ STANCARE.

Sovraccarico tecnologico, stanchezza mentale o stress da iperconnessione, ecco alcuni modi per definire la fatica e la debilitazione da social overdose. Ore e ore passate al computer ad aggiornare profili, leggere e commentare quelli delle altre persone, stare al passo con i tempi dei social network, tutto questo puo´ provocare indebolimento ed esaurimento fino ad arrivare all’allontanamento, a volte definitivo ma piu´ spesso temporaneo, giusto il tempo di disintossicarsi.

La sindrome generale da burnout e´una risposta ad una situazione percepita come stressante che attiva meccanismi di difesa capaci di affrontare la sensazione di esaurimento psichico e fisico. La mancanza di forze e il senso di sconforto puo´anche sfociare in una despressione e non e´da sottovalutare, ma da tenere sotto controllo per scongiurare eventuali complicazioni piu´dificili da gestire e curare.

Questo stress cronico, che nella sua considerazione generale e´ legato perlopiu´ alla vita professionale, si puo´ riscontrare anche in altri ambiti, quello relativo ai social media e´una declinazione specifica che presenta gli stessi sintomi della sindrome da burnout comune: ansia, mancanza di energia e umore altalenante dovuto allo stress.

La fatigue da iperconnessione e´da poco all’attenzione della psicologia, sono cominciati i primi studi e ricerche per capirne le dinamiche. Oltre al tempo passato davanti ad uno schermo, che sia di un computer o di un cellulare, la fonte dello stress proviene dalla velocita´ richiesta per aggiornare i profili e allinearsi con quelli degli altri; riempire le pagine social di contenuti rispettando i ritmi dettati dalla rete e´ faticoso, stressante, nemico della qualita´ e impiega ingenti risorse mentali e fisiche che la maggior parte delle volte non hanno un corrispettivo in un riconoscimento di qualsiasi tipo. E´come una competizione continua con tanti concorrenti che non ha limiti ne´ troppe soddisfazioni e quindi il divertimento iniziale si converte in frustrazione che costringe prima a prendere le distanze e poi a smettere. E´ una illusione virtuale che porta all’esaurimento e alla necessita´di disintossicazione. I social media, purtroppo e per fortuna, evolvono molto velocemente, aggiungono strumenti e aggiornamenti in grado di contenere sempre piu´contenuti ed informazioni, questo e´ certamente coinvolgente e seducente ma allo stesso tempo richiede maggiore risorse e tempo, e´ come un lavoro, un’ attivita´ ´sempre piu´difficile da seguire. Le aziende che gestiscono queste piattaforme si stanno gia´confrontando con gli abbandoni social causati dal digital burnout e dovranno trovare soluzioni per affrontare le conseguenze economiche dovute a questi disagi di ultima generazione che forse potevano essere prevedibili perche´ qualsiasi attivita´deve essere fonte di equilibrio e benessere e persino la tecnologia che ci supporta sempre di piu´in tante delle nostre attivita´deve fare i conti con il nostro essere umani.

Moderazione, dunque, sara´la parola d’ordine insieme ad equilibrio e senso della misura. I genitori dovranno monitorare i figli affinche´questi non passino tutto il loro tempo libero davanti ad uno schermo e infine i fornitori di servizi saranno costretti a considerare maggiormente la soddisfazione del cliente fruitore e soprattutto la sua salute, psicologica e fisica.

MARIA LA BARBERA

STORIE DI MATRIMONI Ritratti dell’immigrazione in Barriera di Milano a Torino

La mostra è aperta al pubblico dal 1° maggio 2024

e sarà visitabile fino al 29 settembre 2024

 

La programmazione di Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee prosegue con l’intento di intrecciare arte e vita.

La nuova mostra Storie di Matrimoni, pensata e realizzata dal direttore artistico Alessandro Bulgini, racconta questo legame realizzando un affresco dolce e delicato delle persone che hanno vissuto e vivono in Barriera di Milano. I ritratti dell’immigrazione in Barriera a Torino ci parlano infatti di vita vissuta ma anche del momento presente, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, fatto di sogni e possibilità.

L’esposizione è aperta al pubblico dal 1° maggio 2024 fino al 29 settembre 2024 negli spazi di corso Giovanni Lanza 75.

Nello spostamento fisico e geografico da sud a nord si racchiude tutta la speranza e il desiderio di nuovi inizi. Storie di Matrimoni è una lente di ingrandimento su un quartiere, il più popoloso, vivace e stratificato di Torino: Barriera di Milano.

Qui si ritrova l’universalità del racconto, la storia dell’occidente dal dopoguerra a oggi, la migrazione di intere popolazioni che cercano nuove opportunità, una svolta che solo la modernità delle città metropolitane riesce a promettere.

Tra le tante possibilità per raccontare questa storia, personale e collettiva allo stesso tempo, è stato scelto un momento significativo per queste persone che, piene di nuove speranze e con le prime risorse raggiunte, possono coronare un sogno: il matrimonio. Le comunità si ricostruiscono a immagine e somiglianza dei territori di origine, ricreando il proprio mondo; come in tutti i nomadismi, ci si porta dietro le proprie tradizioni e le proprie radici.

Storie di Matrimoni, come cita il titolo, è la rappresentazione di un preciso momento della vita, raccontato attraverso il linguaggio fotografico. Immagini di potente bellezza evocano tutta la tenerezza e l’emozione di un momento indimenticabile.

Dalle stampe ai sali d’argento ai ritratti dalla patina seppiata, dal bianco e nero all’avvento del colore: la storia della fotografia è protagonista insieme alle storie dei matrimoni. La fotografia diventa, col tempo, imprescindibile fonte e testimone dell’unione non solo tra due persone, ma anche tra due gruppi famigliari. Gli scatti in mostra ci accompagnano nell’evoluzione del mezzo e delle tecniche utilizzate fin dagli anni ‘50, quando le cerimonie erano una vera e propria festa ufficiale ed era emozionante anche l’attesa dell’album fotografico. I coniugi posano solenni, talvolta seri nell’espressione, a sottolineare la formalità dell’evento. La cura per i dettagli, dagli abiti alle composizioni floreali fino agli sguardi complici degli sposi, è affidata a professionisti. Al tempo, infatti, la macchina fotografica era uno strumento privilegiato e i fotografi, esperti del mezzo, erano chiamati a conservare per sempre la memoria di un grande evento familiare. Era una grande responsabilità, e un privilegio per pochi.

La storia della fotografia evolve e ci conduce al presente, a un’epoca in cui il matrimonio è un evento sempre più informale, più facilmente digitalizzato e immortalato non solo dai fotografi, ma da tutti gli invitati.

Storie di Matrimoni conferma il nostro interesse nei confronti della relazione tra arte e vita e nasce come pretesto per parlare d’immigrazione nel quartiere di Barriera di Milano. Tra le tante esperienze condotte in questi anni a Torino, interamente dedicate al quartiere Barriera di Milano, ancora una volta la scelta ricade su una parte della città fortemente rappresentativa per la sua mescolanza culturale – Alessandro Bulgini.

L’esposizione è stata inoltre immaginata come un progetto in divenire diviso in due atti.

Il primo con inaugurazione il 30 aprile, il secondo con inaugurazione il 27 giugno.

Nel secondo atto la mostra parlerà anche dell’oggi, della seconda immigrazione, così sarà possibile seguire anche il corso della storia della fotografia che si evolve così come la storia dei matrimoni. I costumi si modificano nel tempo, le nuove migrazioni portano nuovi riti, nuovi costumi, nuovi volti, ma anche nuove speranze.

Nella sua caratteristica di mostra in divenire una sala espositiva della mostra sarà interattiva e dedicata al coinvolgimento dei protagonisti dei matrimoni che, quotidianamente, potranno affidare un ricordo, una foto del proprio matrimonio.

Il risultato sarà la costruzione di album fotografico collettivo, condiviso, corale.

Questa mostra parla di persone e di relazioni umane; di arte e di vita.

Senza doversi spostare lontano, basta guardarsi attorno per scoprire e ritrovare il quadro complesso e sfaccettato di una città, di quartiere, di chi lo ha vissuto e lo vive ancora, componendo un ritratto antropologico e di costume.

FLASHBACK LAB

Con Storie di Matrimoni proseguono i Flashback Lab di Mariachiara Guerra per ragazz* (6-16 anni) e le loro famiglie. Il focus dei laboratori abbraccia arte e vita attraverso la contaminazione tra architettura, natura e opere d’arte. Il prossimo appuntamento è domenica 19 maggio, dalle ore 15.30. Per maggiori informazioni www.flashback.to.it/lab.

FLASHBACK EVENTS

Vento dal Sud. Sapori, suoni e danze dalla Puglia

venerdì 3 maggio 2024

h. 19.00 workshop di pizzica

h. 20.00 cena pugliese

h. 22.00 concerto di Suoni dal Salento

Il Circolino, Pad. C

Venerdì 3 maggio una serata speciale festeggia la nuova mostra Storie di matrimoni – Ritratti dell’immigrazione in Barriera a Flashback Habitat.

Vento dal Sud comprende un workshop di pizzica, cena pugliese e concerto del gruppo “Suoni dal Salento”: una serata all’insegna di sapori, suoni e danze dalla Puglia.

Nuovi orari

Con la bella stagione appena iniziata, si aggiunge un nuovo giorno di apertura e nuovi orari delle mostre e del Circolino Bar/Bistrot.

Potrete immergervi nell’arte e nella vita di Flashback Habitat non solo nel weekend, ma anche il giovedì, dalle 18:00 alle 22:00 con un biglietto combo che comprende aperitivo al Circolino e visita alla mostra Insurrezioni. Fotografie di una protesta.

Venerdì, sabato e domenica, le mostre e il Centro prolungano di un’ora l’apertura, apertura mostre dalle 11:00 alle 20:00, apertura del Centro e del Bar/Bistrot il Circolino dalle 11:00 alle 22:00.

Apertura Straordinaria

1° maggio 2024, 11.00 – 22.00

Flashback Habitat

Ecosistema per le Culture Contemporanee

Corso Giovanni Lanza 75, Torino

flashback.to.it

info@flashback.to.it

t. +39 393 64 55 301

Storie di matrimoni. Ritratti dell’immigrazione in Barriera

1° maggio 2024 – 29 settembre 2024

PAD. B, piano terra

 

Orari

Orario centro

giovedì, 18:00 – 22:00

venerdì, sabato e domenica, 11:00 – 22:00

Orario mostre

giovedì, 18:00 – 22:00

venerdì, sabato e domenica, 11:00 – 20:00

Orario Bar/Bistrot Il Circolino

giovedì, 18:00 – 22:00

venerdì, sabato e domenica, 11:00 – 22:00

 

Ingresso

Storie di Matrimoni. Ritratti dell’immigrazione in Barriera

Ingresso gratuito / Free Admission

Una vita migliore

Frammenti di storie per l’infanzia dell’ex Istituto della Provincia di Torino

Ingresso gratuito

Insurrezioni. Fotografie di una protesta

Ingresso: 10€

Ridotto: 8€ 

Ridottissimo: 5 € (con Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card)

Giovedì: biglietto combo aperitivo + mostra Insurrezioni. Fotografie di una protesta, 10€

L’accesso alla struttura è consentito ai possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat

CREDITS

Promosso da / Promoted by

Associazione Flashback

Con il patrocinio di / Under the patronage of

Città di Torino

Programma con il contributo di / Program with the contribution of

Regione Piemonte, Camera di Commercio Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT

In collaborazione con / In collaboration with

Cassa Deposito e Prestiti

Con il sostegno di / With the support of

Iren, Studio Cernaia

Partner culturale / Cultural partners

Opera Viva, l’Artista di Quartiere, Bagni Pubblici di Via Aglié

Partner Tecnico / Technical Partner

Dolceare Café, Birbar, Bar Luigi

Media partner

La Stampa, Exibart, Turismo Torino

Stadio Filadelfia, un pennone per Ernő Egri Erbstein

Venerdì 3 maggio, alle ore 18,30, si svolgerà la cerimonia di intitolazione di uno dei pennoni dello Stadio Filadelfia a Ernő Egri Erbstein , il Direttore tecnico del Grande Torino morto insieme a tutta la squadra il 4 maggio del 1949 nella tragedia di Superga.

Il Presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, Luca Asvisio, ha accolto così la richiesta della figlia di Ernő Egri Erbstein, Susanna Egri, che sarà presente alla cerimonia.

Le facciate dei pennoni del “Cortile della memoria”, che per l’occasione sono stati oggetto di un intervento di ristrutturazione, sono intitolate ai campioni che hanno fatto grande la Storia del Torino – oltre ai nomi degli “invincibili” morti a Superga, vi sono quelli di altre due figure carismatiche come Giorgio Ferrini e Gigi Meroni – e sono anche dedicate ai campionati vinti nelle stagioni 1927-28 e 1975-76.

Ernő Egri Erbstein è stato il Direttore tecnico di quella leggendaria squadra, l’uomo che la plasmò e che la portò alla vittoria nei quattro campionati di calcio successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. E’ stato un precursore del calcio moderno, soprattutto nella preparazione fisica degli atleti e nello studio dei movimenti dei giocatori in campo. Durante la sua guida il Grande Torino collezionò una serie di record, come quelli delle 125 reti messe a segno nel Campionato 1947-48, della vittoria più larga della storia della Serie A a girone unico (10-0 contro l’ Alessandria) e di presenze di giocatori di una stessa squadra in una partita della nazionale azzurra: l’11 maggio del 1947 contro l’Ungheria (vittoria dell’Italia per 3-1) 10 titolari su 11 erano granata.

La Fondazione Stadio Filadelfia è stata costituita con lo scopo di ricostruire il “tempio” in cui giocò il Grande Torino e farlo diventare la “Casa del Toro”. Il nuovo complesso è un impianto sportivo dotato di un campo principale in erba e riscaldato con quasi 4.000 posti e di un campo secondario anch’esso in erba e riscaldato. Il progetto completo comprende anche la sede del Museo del Torino e della Leggenda Granata, di cui è stata avviata la fase progettuale.

Raffica di auto danneggiate dai ladri

Nelle ultime notti sono state numerosissime le segnalazioni di cittadini che hanno lamentato spaccate ai negozi o danneggiamenti delle proprie auto con furti annessi. Una situazione che inizia a esasperare i cittadini in tutte le zone di Torino, da Barriera di Milano fino al Centro.
A focalizzare l’attenzione sul problema è anche il consigliere della Circoscrizione 4 Raffaele Marascio, con un post su Facebook, in cui denuncia il danneggiamento del vetro posteriore della propria autovettura avvenuto questa notte e la sottrazione dell’apparato radio presente all’interno della stessa. Il fatto è avvenuto in corso Francia nella zona compresa fra Piazza Bernini e la fermata metro Principi d’Acaja.
La situazione legata al danneggiamento di automobili e alle spaccate delle vetrine dei negozi nella nostra città sta diventando intollerabile.” – dichiara Marascio – “I cittadini sono ormai esausti di subire furti e atti vandalici ai danni delle proprie attività o delle proprie automobili. La situazione è generalizzata. In tutte le zone della città lamentano questi problemi: da San Donato a Cit Turin – dove questa volta il malcapitato è stato anche il sottoscritto – passando per il Centro e per Barriera di Milano-” – continua – “Dobbiamo dire basta! Non si può abbassare la testa davanti a questi atti di delinquenza diffusa a cui non possiamo in alcun modo abituarci. E’ ora che le istituzioni diano risposte concrete ai cittadini, che ormai in questa città non si sentono più al sicuro.” – conclude.

Cani molecolari, novità alla Croce Verde Cumiana

La Presidenza della Croce Verde di Cumiana da sabato può vantare un complessivo di otto unità cinofile brevettate, poiché  sabato scorso quattro unità cinofile hanno superato l’esame operativo nella disciplina di K9 Mantrailing (cani molecolari). L’esame, oltre le varie prove di obbedienza, prevedeva diverse tipologie di prove, tra cui delle tracce in contesto urbano su lunghezze di alcuni chilometri, rigorosamente in doppio cieco. Il loro brevetto avrà una validità di un anno e sarà soggetto a rinnovo appunto annuale con obbligo di formazione continua. La formazione costante è seguita dal caposquadra, la Dott.ssa. Vassilia Sacco e dal formatore Ivan Schmidt e oltre la parte cinofila, prevede anche docenze di psicologia dell’emergenza, autopsia psicologica, approccio alla scena del “crimine”, legislazione in materia di persone scomparse, unità di crisi, utilizzo di gps e topografia, profiling dello scomparso e principi di negoziazione. Queste ultime tecniche sono state introdotte per la prima volta nella protezione civile da Ivan Schmidt, proprio per favorire le possibilità di ritrovamento.

 

Ivan Schmidt commenta: “la formazione è molto rigida, in costante aggiornamento proprio perché non possiamo escludere alcuna situazione. Proprio per questo abbiamo voluto creare il K9 SCENT BOX che è un perfetto alleato nella ricerca di persone scomparse e ci permette di raccogliere anticipatamente un’impronta olfattiva di persone a rischio e più vulnerabili. Progettato per essere facile da utilizzare e accessibile a tutti, elimina i ritardi nelle raccolte di prove olfattive da fornire al cane riducendo al minimo il rischio di contaminazione”

“La croce verde ha deciso di accettare candidature per il corso operativo di cane da ricerca da persone residenti in varie regioni d’Italia. Questo ha permesso di poter estendere la nostra operatività a diverse zone del bel paese. Attualmente siamo a disposizione per la ricerca con cane molecolare in:

– Piemonte

– Lombardia

– Veneto

– Trentino

– Puglia

Un importante intento è cercare di attuare una collaborazione con l’associazione Penelope, abbiamo organizzato una DAD con il Dott. Fabrizio Pace, presidente della Penelope Piemonte, e presto ci incontreremo per parlare di una collaborazione più stretta”.

La Croce Verde ha di recente acquistato, mediante due importanti donazioni ( Amici di Zampa e donatore privato) 3 gps per i cani e 3 gps per i conduttori. La ragione dell’acquisto consiste nel tracciare con precisa attendibilità le ricerche effettuate, così  da poter rispondere in modo accurato ad ogni richiesta delle autorità giudiziarie.

Questa è la K9 scient box, presto disponibile per l’acquisto mediante donazione alla Croce Verde di Cumiana. Primi in Italia a perseguire tale iniziativa.