ilTorinese

Divieto di andare in bagno per un operaio: sentenza condanna azienda

Il permesso di andare in bagno durante il turno di lavoro gli era negato e non poteva cambiarsi dopo essersi urinato addosso. Sono passati otto anni da quel giorno del febbraio 2017 e oggi c’è la condanna definitiva. La vicenda legale riguardava un operaio della ex Sevel-Fca, adesso Stellantis. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Stellantis contro la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila che aveva confermato il primo grado del Tribunale di Lanciano in provincia di Chieti.  I giudici affermano nella sentenza che il lavoratore ha subito “una lesione alla dignità personale verificatasi sul luogo di lavoro”. La Cassazione ha poi condannato Stellantis a rifondere le  spese legali.

 

Il coraggio di scrivere: intellettuali a confronto al Salone 2025

Uno degli appuntamenti più significativi del Salone del Libro 2025 si è svolto stamattina nella cornice della Sala Oval, dove si sono alternati alcuni tra gli intellettuali più autorevoli del panorama culturale contemporaneo: Paolo Flores d’Arcais, Francesca Mannocchi, Melania G. Mazzucco, Roberto Saviano, Yaroslav Trofimov, Chiara Valerio e Sandro Veronesi.
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Il filo conduttore dell’incontro è l’analisi dell’ arrestodello scrittore algerino Boualem Sansal, molto conosciuto per le sue posizioni critiche nei confronti del governo algerino. L’incontro, dal titolo Il prezzo della parole,  ha fatto riflettere il pubblico su come lo scrivere sia considerato un atto di coraggio, e chi sceglie di farlo criticando il potere non è mai del tutto al sicuro.
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Roberto Saviano ha preso posizione con forza, sottolineando come sia essenziale sostenere chi ha pagato con la prigione la propria libertà di parola. “Bisogna difendere chi si è esposto e denunciare l’ipocrisia dei governi europei che, mentre si dichiarano paladini dei diritti umani, stringono accordi con regimi autoritari che incarcerano attivisti e scrittori. Anche nelle democrazie si può colpire uno scrittore, perché non lo si può fermare con i voti”.
Melania G. Mazzucco ha letto alcuni passaggi da Madeline Miller, tratti da un saggio sulla libertà di espressione. Le parole citate – “difendere la libertà di stampa contro un governo corrotto” e “la verità, quando è tale, prima o poi riemerge, ed è capace di resistere a ogni tentativo di soppressione” – hanno rappresentato un potente inno al dissenso.
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Sandro Veronesi ha portato la voce della poesia, leggendo un testo del 1934 che ha evocato le ferite della storia e il potere eterno della parola scritta.
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Chiara Valerio ha voluto rendere omaggio alla figura degli obiettori di coscienza, dichiarando la propria ammirazione per Buon Sandal, da lei citato come esempio di coerenza e resistenza. Ha poi letto un passaggio da una prefazione incentrata sull’odio tratta dal Messaggero, ponendo una domanda che ha risuonato forte: “cosa possiamo fare noi semplici mortali in questo mondo?” .
Per ultima è intervenuta Francesca Mannocchi presentando un pezzo di Anna Politkovskaja, una delle poche giornaliste a raccontare gli orrori della guerra in Cecenia. Dopo essere stata catturata dai soldati russi, le fu lasciata solo la tessera da giornalista, simbolo della sua identità e missione. Il documentario Lettere ad Anna mostra come il dolore vissuto accanto alle vittime abbia segnato profondamente Anna, rendendola triste e sola. Mentre Putin e il suo governo riscrivevano la verità, lei si sentiva responsabile di testimoniare ciò che accadeva davvero. Diceva: “Forse ho sbagliato a scrivere tutto e a tenervi in mezzo all’orrore”, ma aggiungeva anche: “Racconto perché non dobbiamo far sì che sia troppo tardi”.
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VALERIA ROMBOLA’

Il tempo libero dei torinesi: tra parchi cittadini e fughe nel verde

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SCOPRI – TO  ALLA SCOPERTA DI TORINO
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Chi vive a Torino sa che per respirare non serve per forza scappare lontano. La città, oltre a musei, palazzi e caffè storici, offre un patrimonio verde che non ha nulla da invidiare ad altre capitali europee. I torinesi lo sanno bene: quando hanno bisogno di staccare, di rilassarsi o di ritrovare un po’ di silenzio, si rifugiano nei parchi.
Il Parco del Valentino è una vera istituzione. Più di 400.000 metri quadrati di verde affacciati sul Po, con viali alberati, prati per sdraiarsi, angoli ombreggiati per leggere e piste perfette per correre o andare in bicicletta. È uno di quei luoghi dove si mescolano tutte le generazioni: dai bambini che rincorrono le bolle di sapone agli anziani che si ritrovano sulle panchine, dai ragazzi che ballano swing la domenica alle coppie che fanno il primo picnic della stagione.
Poi c’è la Pellerina, la distesa verde più vasta di Torino. Un polmone urbano dove si viene a correre, a portare a spasso il cane, a leggere un libro sotto un albero. Nei fine settimana si organizzano eventi, mercatini, attività per i bambini. Ci sono anche piccoli stagni, ponticelli in legno e spazi dedicati allo sport. È un parco vissuto, autentico, dove si respira la città in versione lenta.
Ma il verde torinese è fatto anche di spazi più raccolti, come il Parco Rignon con la sua villa storica, o il Parco della Tesoriera, che in primavera si riempie di colori e profumi. In centro, i Giardini Reali offrono una pausa elegante tra un museo e una passeggiata sotto i portici, mentre il Parco Dora, con la sua impronta post-industriale, attira giovani, skater e fotografi urbani. Insomma, ogni quartiere ha il suo angolo di natura: e ogni torinese ha il suo posto del cuore dove rallentare.
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Cibo e passeggiate: i piaceri della libertà
Per i torinesi, il tempo libero è anche un’occasione per vivere la città senza fretta. Il sabato mattina, ad esempio, è facile vederli passeggiare tra le bancarelle del mercato di Porta Palazzo o tra i banchi del Balon, alla ricerca di un vinile, un libro usato o un oggetto curioso. Poi si entra in una libreria indipendente, si prende un caffè in un dehors o si fa una pausa in una delle tante pasticcerie che resistono al tempo, con le loro vetrine piene di bignole e cioccolatini.
Nel pomeriggio si passeggia in via Lagrange o via Garibaldi, si sbircia tra i negozi, si entra in una galleria d’arte. E quando viene fame? Niente panico: Torino è una città che ama mangiare bene. Dai piatti della tradizione – come gli agnolotti, il vitello tonnato, la bagna cauda o i plin burro e salvia – alle reinterpretazioni moderne in ristoranti e bistrot che valorizzano i prodotti locali. E poi i formaggi, le nocciole, i vini: ogni pasto diventa un piccolo rituale.
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Weekend nelle Langhe: tra vigne, colline e grandi vini
Quando arriva il fine settimana, la voglia di cambiare panorama si fa sentire. E così i torinesi prendono la macchina e si dirigono verso le Langhe. In poco più di un’ora ci si ritrova immersi in paesaggi che sembrano disegnati: colline coperte di vigneti, borghi antichi, cascine, strade tortuose che regalano scorci sempre diversi.
Langhe, vigneti
A Barolo, piccolo gioiello collinare, si respira l’odore del vino ovunque. È impossibile resistere alla tentazione di fermarsi in una delle tante cantine per una degustazione o di prenotare un tavolo con vista. Ristoranti come Locanda Fontanazza o La Vite Turchese sanno coniugare cucina autentica e panorama mozzafiato. Qui si assaporano piatti come i tajarin al tartufo nero, la carne battuta al coltello o la fonduta di Raschera con verdure di stagione. Tra una passeggiata e l’altra, tra un bicchiere di Barolo e una visita al WiMu – il Museo del Vino – i torinesi riscoprono un tempo diverso, fatto di piccoli piaceri e grandi silenzi.
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Asti e Monferrato: sapori, colline e tradizione
Non solo Langhe. Anche il Monferrato e la zona di Asti sono mete amatissime. Meno affollate ma altrettanto affascinanti, queste colline dolci e ondulate sono punteggiate di borghi, castelli e filari di viti. Qui il tempo scorre ancora più lento, e il legame con la terra è fortissimo.
Asti, con il suo centro storico elegante, è perfetta per una passeggiata tra chiese romaniche, mercatini e botteghe artigiane. Il sabato mattina c’è il mercato in Piazza Alfieri, e in autunno il profumo di tartufi invade le vie del centro. Molti torinesi vengono qui anche solo per pranzare in ristoranti tipici come Tacabanda o Campanaro, dove si trovano piatti come la finanziera, il bunet, il brasato al Barbera.
Nel Monferrato, invece, si cercano esperienze più intime: una camminata tra i noccioleti, una visita in una cantina biologica, una notte in agriturismo con cena a lume di candela. Paesi come Cocconato, Montemagno o Grazzano Badoglio custodiscono una bellezza discreta, lontana dal turismo di massa.
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Alba, il gioiello delle Langhe
E poi c’è Alba, una città che i torinesi sentono un po’ loro. Capoluogo delle Langhe, è il punto di partenza perfetto per esplorare il territorio. Ma è anche una meta in sé: elegante, vivace, autentica. Le sue strade medievali, le torri, le piazze raccolte, i profumi che escono dalle botteghe artigiane: tutto invita alla calma, alla curiosità, al piacere.
Alba è famosa in tutto il mondo per il tartufo bianco, celebrato ogni anno con una fiera internazionale che richiama migliaia di visitatori. Ma la sua offerta non si ferma lì: vini eccellenti, dolci alla nocciola, pastifici storici, osterie con una cucina che sa rinnovarsi senza tradire la tradizione. Piazza Duomo, il ristorante tristellato dello chef Crippa, è un’esperienza unica. Ma anche trattorie come La Piola o Enoclub raccontano con autenticità il territorio.
Qui il tempo libero si fa arte di vivere: si passeggia senza fretta, si mangia con gratitudine, si brinda alla bellezza delle cose semplici. E al ritorno verso Torino, con il bagagliaio pieno di bottiglie e la testa ancora tra le colline, si porta a casa un pezzetto di quella quiete.
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Noemi Gariano

Nuova rivolta al Cpr: quattro agenti e un ristretto feriti

Alta tensione al Cpr di Torino in corso Brunelleschi. È la seconda notte di disordini nel giro di due settimane nella struttura riaperta a marzo. La scintilla quando alcuni ristretti avrebbero rifiutato il cibo per protestare  per le limitazioni alle comunicazioni telefoniche. Sono stati incendiati alcuni materassi e altri ospiti della struttura sono saliti sul tetto. Nessuno è riuscito a fuggire ma una persona, nel tentativo di scavalcare il muro, è caduta e si è ferita.  Feriti anche quattro agenti delle forze dell’ordine feriti.

L’uragano Portnoy

Per celebrare la nuova edizione di Adelphi del Lamento di Portnoy, uscito con il titolo abbreviato Portnoy, è statoorganizzato un evento speciale, presso l’Auditorium del Centro Congressi Lingotto. L’appuntamento, intitolato “L’uragano Portnoy”, ha visto la partecipazione di Roberto Colajanni, direttore editoriale di Adelphi, di Matteo Codignola, della giornalista e scrittrice Livia Manera Sambuy e, in qualità di ospite d’eccezione, dello scrittore francese Emmanuel Carrère.

È stata un’occasione non solo per presentare una nuova veste editoriale, ma anche per riflettere sull’eredità di Roth, sulla potenza dirompente della sua scrittura e sull’impatto culturale di un autore che ha saputo raccontare, come pochi, le ossessioni, i desideri e le contraddizioni della società contemporanea.

GIULIANA PRESTIPINO

Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento

Il libro di Daniela Prandi dedicato allo stile, alla personalità e all’autostima

I vestiti parlano. Raccontano di noi, della nostra personalità, dei nostri stati d’animo. Ogni giorno davanti ad un armadio decidiamo come presentarci al mondo, ma non è una semplice scelta, si entra, infatti, in una sfera che coinvolge diversi temi oggetto di ricerca e approfondimento nell’ambito umano. La psicologia dell’abbigliamento, nella fattispecie, è la disciplina che esplora il legame tra ciò che indossiamo e come ci sentiamo, ci percepiamo e veniamo identificati dagli altri.

Ce ne parla nel suo libro, Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento, molto interessante e concreto, Daniela Prandi che ha fatto della sua passione per la psicologia e per gli abiti un percorso lavorativo combinato, che mira a far lavorare in modo sinergico il dentro e il fuori, l’identità e l’immagine. Questo volume, organizzato tra teoria e pratica, vuole essere uno stimolo a vestirsi con la consapevolezza dei messaggi e dei poteri che l’abbigliamento possiede, ma anche una raccolta di riflessioni utili a conoscere e riconoscere la propria personalità.

La Prandi racconta “prima di avviare questa attività lavoravo nell’orientamento professionale e nella formazione e dopo 20 anni ho deciso di passare dai file ai fili, dai monitor agli specchi. Questo passaggio è avvenuto gradualmente inserendo il tema della vestemica all’interno di diversi corsi e attraverso la creazione di un progetto, portato avanti con Sabina Rosso, che si chiamava Habitus da leader, il cui focus era quello di vestire la propria leadership. In quel periodo, inoltre, mi occupavo anche di coaching e collaboravo con uno studio dove potevo coordinare le mie attività; desideravo, tuttavia, un posto tutto mio e quindi mi sono detta perché’ non aprire un negozio? Una soluzione dove prodotto e servizio si fondono per lavorare sullo stile? È nato così PersonAtelier la cui vision è quella di poter vedere più persone sempre piu’ soddisfatte ed orgogliose di chi sono e come sono, dentro e fuori”.

Vèstiti è il prodotto, tradotto in un manuale, di anni dedicati alla consulenza di stile, alla offerta di vestiti ed accessori, di gesti dedicati al potenziamento dell’autostima. Nello scritto troviamo i significati terminologici di moda e abbigliamento in relazione alla psicologia, ci si pone quesiti e si restituiscono le relative risposte sul linguaggio degli abiti, sull’identità, l’immagine e lo stile.

Il libro di Daniela Prandi, dunque, non è semplicemente un libro sulla moda, sugli outfit giusti o di tendenza è uno stimolo alla conoscenza di sé attraverso ciò che vestiamo e indossiamo, perché gli abiti e gli accessori sono la nostra seconda pelle, l’estensione del nostro se’, una maniera di comunicare a chi ci circonda la nostra identita’.

www.personatelier.com

Maria La Barbera

Un viaggio tra innovazione e tradizione: torna il Festival L’Italia delle Regioni, il Piemonte a Venezia

Dal 18 al 20 maggio Venezia ospita la quarta edizione del Festival L’Italia delle Regioni, evento promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto. Il tema centrale di quest’anno, “Alla scoperta delle eccellenze regionali: un viaggio tra innovazione e tradizione”, guida un percorso di valorizzazione dei territori italiani attraverso il dialogo istituzionale e la promozione delle autonomie locali.

Un appuntamento che unisce visione locale e progettualità nazionale, con la partecipazione di esponenti del Governo, accademici e rappresentanti delle istituzioni da tutta Italia.

Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming sul sito www.regioni.it e sui canali social ufficiali della Conferenza delle Regioni.

Incontri istituzionali e grandi temi

La parte istituzionale si svolgerà in alcune delle sedi più prestigiose della città lagunare: Palazzo Ducale, la Scuola Grande di San Rocco, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista e il Teatro La Fenice. In programma conferenze e dibattiti su tematiche di rilievo nazionale, come l’autonomia differenziata, la sostenibilità, la competitività dei territori, il Made in Italy, i siti Unesco, l’alimentazione, la qualità della vita urbana, cultura, turismo e sport in vista dei grandi eventi.

Alla manifestazione è prevista la partecipazione del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e di diversi ministri, in un contesto di piena collaborazione istituzionale.

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha definito il Festival «un’importante occasione per valorizzare l’identità dei territori e raccontare un’Italia fatta di eccellenze, competenze e visione». Il Piemonte sarà presente con il meglio della sua tradizione e capacità innovativa, consapevole che «lo sviluppo sostenibile nasce dall’equilibrio tra radici profonde e sguardo verso il futuro».

Focus tematici e partecipazione del Piemonte

Nel pomeriggio di lunedì 19 maggio si terranno tavoli di confronto su temi strategici:

  • Made in Italy, con la vicepresidente Elena Chiorino;

  • Cibo, alimentazione, salute e benessere, con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi;

  • Territori e città sostenibili, con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.

Il Villaggio delle Regioni: eccellenze in mostra a Campo San Polo

Cuore popolare del Festival, Campo San Polo ospita il Villaggio delle Regioni, dove le realtà territoriali si raccontano attraverso stand dedicati al turismo, alla cultura e all’enogastronomia.

Lo stand del Piemonte offrirà un viaggio immersivo tra tradizioni, innovazioni e paesaggi, grazie a materiali informativi, contenuti multimediali, gadget e approfondimenti sulla sostenibilità e la tecnologia.

Alle ore 11.30 di lunedì 19, presso lo spazio conferenze del Villaggio, è previsto l’incontro “Piemonte. Emozioni continue. Un viaggio tra le eccellenze di un territorio unico”. Un’occasione per raccontare la ricchezza del patrimonio piemontese: dai cinque siti Unesco ai paesaggi vitivinicoli, dalle città creative ai distretti produttivi.

Nel pomeriggio, alle ore 15, sempre al Villaggio delle Regioni, il Ministero della Cultura e le Regioni Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta sottoscriveranno un protocollo d’intesa per sostenere la candidatura della Via Francigena nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Precipita da 700 metri: muore scialpinista di 31 anni

Era Davide Mazzina,  31 anni, originario della Val di Susa. Aveva una grande passione per la montagna ed era un esperto sportivo, ma  è rimasto vittima di un drammatico incidente  sul versante francese del Monte Bianco.

La tragedia si è consumata nei pressi dell’Aiguille du Midi, sul percorso alpinistico  Mallory-Porter, nel territorio di Chamonix. Mazzina si trovava in compagnia di due amici quando, per cause ancora da chiarire, è precipitato per circa 700 metri.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente i soccorritori della Gendarmerie de Haute Montagne (PGHM). Ogni tentativo di salvataggio si è rivelato inutile. Il corpo del giovane è stato recuperato in elicottero.

Patto della Cultura Italia-Cina per il centro restauro di Venaria

Italia  e Cina si sono incontrate al Salone internazionale del libro di Torino nel segno della cultura e del restauro

 

Ieri in occasione della cerimonia di apertura promossa dall’Assessorato al Commercio di Zhejiang (Repubblica popolare cinese), la cinese Zhejiang University Press di Hangzhou, rappresentata dalla caporedattrice Chen Jie e il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, per il quale erano al tavolo le delegate per la ricerca e gli scambi internazionali Stefania De Blasi e Silvia Sabato, hanno siglato un protocollo di collaborazione accademica e editoriale pianificando congiuntamente pubblicazioni di rapporti su scavi archeologici, monografie sulle tecniche di restauro e raccolte di casi sulla conservazione del patrimonio culturale. Una firma che mira non solo a intensificare i rapporti, già attivi, tra i due istituti, ma anche ad aprire loro nuove strade per la partecipazione congiunta a progetti e bandi internazionali sulla protezione e valorizzazione del patrimonio culturale.

A sancire l’ufficialità e solennità dell’intesa sono intervenuti il consigliere economico Geng Xiewei del Consolato Generale Cinese di Milano e il vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, oltre al presidente dell’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese (Angi), Chen Ming, che fornirà il supporto operativo dell’iniziativa.

«E’ stata una giornata molto positiva – commenta Chen Ming -, il terreno comune di impegno culturale tra l’Italia e la Cina offre straordinarie opportunità di reciproco sviluppo, in particolare per il Piemonte, tenendo conto che solo a Torino vivono oltre 12 mila cinesi, l’ottanta per cento dei quali provenienti proprio dalla provincia di Zhejiang».

Sempre nella stessa circostanza, numerose imprese culturali d’eccellenza di Zhejiang hanno avuto modo di presentare le loro opere, tra antiche tecniche di legatura a squame di drago dei libri cinesi, pubblicazioni in omaggio alla cultura di Liu Bowen, filosofo, poeta, stratega militare e politico del XIV secolo, conosciuto anche come il Nostradamus cinese, tradizionali tecniche di costruzione a tenone e mortasa e manufatti dell’arte del bronzo cinese.

Di particolare rilevanza anche l’illustrazione del Polo nazionale per l’esportazione dei servizi in materia di proprietà intellettuale cinese, un tema sul quale sono necessari riferimenti giuridici e istituzionali di massima affidabilità.

Intanto, gli incontri pubblici allo stand K134 – L133 (Padiglione 2) della provincia di Zhejiang proseguiranno domenica 18 maggio alle ore 16 con Riccardo Lala, autore di “Da Qin, L’Europa sovrana in un mondo multipolare” e del blog “Turandot”; Isabella DoniselliEramo, vice presidente dell’Istituto di Cultura per l’Oriente e l’Occidente, autrice di “Mulan”, traduttrice di “Il Sogno di Scimmiotto” e delle “Poesie di Mao Zedong” (Luni Editrice); Giuseppina Merchionne, autrice di “Conversazione sulla Cina”, “Il pulsare di un destino comune: Italia e Cina nella lotta contro il Covid-19” (Edizioni Pedrini); Silvia Polidori, poeta e autrice di “Le Avventure di Sun”, “Il Soffio del Vento” e “Sulla Cresta dell’Onda”.

Il moderatore sarà Fabio Nalin, vice presidente Angi.