ilTorinese

Finanziate ricerche innovative del PoliTo

Due docenti del Politecnico di Torino, Francesco Andriulli (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET) e Elena Simone (Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT) si sono aggiudicati i finanziamenti “Proof of Concept” dello European Research Council.

Si tratta di prestigiosi riconoscimenti – ciascuno del valore di 150 mila euro – conferiti a ricercatori e ricercatrici che hanno già vinto un progetto ERC, che finanzia la ricerca cosiddetta “di frontiera”, che si propongono di esplorare il potenziale di commercializzazione o di innovazione sociale del loro progetto iniziale. Il finanziamento PoC può essere utilizzato, ad esempio, per testare e validare un’idea da portare sul mercato, coinvolgere partner industriali, altre organizzazioni della società o policymaker che possano aiutare a trasformare un’idea in un’innovazione utile per l’industria o la società.

 

I progetti vincitori sono rivolti rispettivamente allo sviluppo di innovative tecniche di imaging avanzato per lo studio del cervello umano, per quanto riguarda il PoC “TurboEEG” del professor Andriulli; mentre il PoC “NewOilFactory” della professoressa Simone si occupa di produrre soluzioni per cibi funzionali a basso contenuto di grassi saturi per contrastare il problema dell’obesità.

 

“Sono davvero grato per questo ulteriore finanziamento dell’ERC – sottolinea il professor Francesco AndriulliQuesto sostegno ci consentirà di impattare con le nostre scoperte un settore importante come il neuroimaging e di rendere i nostri risultati disponibili a tutti con un software Open Source”.

 

“Il progetto nasce da alcune attività di ricerca nell’ambito del progetto ERC CryForm, relative alla cristallizzazione di grassi alimentari per il settore dolciario – spiega la professoressa Elena Simone Il design di strutture alimentari innovative e più salutari è un argomento che mi appassiona molto e sono felice di poterlo affrontare con il progetto NewOilFactory”.

 

 

UN ELETTROENCEFALOGRAMMA NON INVASIVO PER IL PROGETTO “TurboEEG”

Più nello specifico, l’obiettivo del progetto TurboEEG“A fast open-source brain imaging package for electroencephalography” – di Francesco Andriulli, professore ordinario del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET – è di risolvere i problemi computazionali per l’EEG, elettroencefalogramma da potenziali superficiali del cuoio capelluto, una tecnica non invasiva per la visualizzazione dell’attività elettrica del cervello. Il progetto si propone di creare e distribuire il primo pacchetto EEG open source a complessità ridotta, al servizio della comunità scientifica e medica, che velocizzerà la procedura standard rendendo al tempo stesso disponibili EEG a risoluzione altissima.

Il nuovo strumento open source avrà un impatto sostanziale sulla società, rendendo disponibile la tecnologia EEG ad alta risoluzione in ambienti in cui non è disponibile la massima potenza di calcolo, come piccoli ospedali, ambulatori, scuole e università. Il nuovo strumento open source avrà infatti un forte impatto anche sull’istruzione, la formazione professionale, contribuendo alla ricerca sul cervello umano.

Il finanziamento PoC è collegato al progetto ERC Consolidator del professor Andriulli concluso nel 2023: 321 – “from Cubic To Linear complexity in computational electromagnetics” (per ulteriori informazioni sul progetto “321”, clicca qui)

ALIMENTI CON MENO GRASSI SATURI GRAZIE AL PROGETTONewOilFactory”

Elena Simone, professoressa ordinaria del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT, ha invece ottenuto l’ERC PoC con il progetto NewOilFactory“Novel production routes for the fabrication of tailor-made, crystalline, self-structuring oleogels for functional food and pharmaceutical applications”, che punta a sviluppare nuovi processi industriali per la produzione di oleogelcristallini e autostrutturanti. Gli oleogel, ottenuti appunto a partire da un olio liquido e un agente gelificante, sarebbero utili a riformulare alimenti con lo scopo di ridurre il consumo di grassi saturi promuovendo diete per contrastare il problema dell’obesità. In Europa si stima che il 53% della popolazione sia sovrappeso o obesa e il costo sanitario di questo problema sta diventando sempre più oneroso.

Una possibile strategia per combattere questi problemi alimentari arriva proprio dalla riformulazione degli alimenti grassi con una minore quantità di grassi saturi e totali. Si tratta di una sfida rilevante, poiché i grassi forniscono proprietà funzionali caratteristiche, che sono difficili da replicare con ingredienti diversi.

L’uso di oleogel in sostituzione dei grassi puri è una valida opzione. Gli oleogel sono infatti materiali con un ridotto contenuto di acidi grassi saturi e possono essere ulteriormente lavorati per ottenere ingredienti alimentari più complessi con un ridotto contenuto calorico e interessanti proprietà organolettiche (detti “oleocolloidi”). L’applicazione degli oleogel è ancora limitata a causa di diversi limiti normativi, tecnologici e ambientali.

“NewOilFactory” si pone l’obiettivo di superare queste limitazioni sviluppando nuovi processi produttivi per la produzione di oleogel cristallini e autostrutturanti, ottenuti esclusivamente da oli liquidi sostenibili, senza utilizzare acidi grassi idrogenati o costosi agenti gelificanti, ponendo quindi un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi di produzione.

Il finanziamento PoC è collegato al progetto ERC della professoressa Simone CryForm – “Crystal Engineering the New Generation of Sustainable, Biocompatible and Stimuli Responsive Formulations for the Delivery of Active Ingredients” (per ulteriori informazioni sul progetto CryForm”, clicca qui).

 

Legge elettorale, due modelli per un cittadino protagonista

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Era così un tempo e resta così oggi. E sarà così anche domani. Ovvero, la legge elettorale – per quanto riguarda le dinamiche politiche – resta ”la madre di tutte le riforme”. Lo ricordava già Carlo Donat-Cattin in tempi non sospetti durante la lunga stagione della prima repubblica. Non si stancava di ripetere, lo statista piemontese, che “la presenza politica e culturale organizzata ed autonoma dei cattolici era nata con la proporzionale e sarebbe definitivamente finita con l’abolizione e il superamento della proporzionale”. E così è stato, quando ormai Donat-Cattin non era più tra di noi. Lo ha ricordato, per chi lo avesse dimenticato, nei giorni scorsi l’ineffabile Achille Occhetto in una intervista al Corriere della Sera. Dice l’ex leader comunista che la stagione post tangentopoli è stata molto importante, nonchè decisiva, perchè ha segnato “la fine dell’unità politica dei cattolici” e quindi della Democrazia Cristiana e, al contempo, ha certificato l’avvio “del bipolarismo tra destra e sinistra nel nostro paese cancellando definitivamente il centro”. Due risultati che gli ex e i post comunisti attendevano da decenni e che, finalmente, dopo il 1994 si sono concretamente avverati.
Ma, per non ripercorrere un passato persin troppo noto e conosciuto per essere ulteriormente approfondito, almeno su due elementi possiamo quasi tutti concordare se vogliamo restituire un giusto protagonismo ai cittadini/elettori nella scelta della classe dirigente politica. E questo lo possiamo dire a maggior ragione proprio adesso quando si discute, al di là del furore ideologico del neo “Fronte Popolare”, del futuro assetto istituzionale del nostro paese.
E, al riguardo, sono due le soluzioni concrete che permettono ai cittadini un rinnovato protagonismo, al di là della intera cornice della legge elettorale. E cioè, o le preferenze multiple come avveniva nella prima repubblica – perché la preferenza unica ha introdotto una pesante corruzione elettorale da un lato e ha innescato una violenta e spietata conflittualità all’interno dei rispettivi partiti dall’altro – oppure il ritorno dei collegi uninominali come prevedeva il cosiddetto “mattarellum”, ma senza alcuna lista bloccata. Sono questi, concretamente, i due modelli che garantiscono ai cittadini di potersi scegliere la classe dirigente parlamentare senza limitarsi a ratificare decisioni assunte da altri. Cioè dai capi partito. E questo, per tornare alle riflessioni di Donat-Cattin, è anche l’unico modo per cercare di fermare l’onda dei “partiti personali” e “dei partiti del capo”. Perchè quando la classe dirigente non viene più “nominata” ma viene “eletta” i partiti personali cessano d’incanto per ridare spazio e manovra ai partiti democratici, collegiali e liberali al proprio interno.
Ecco perchè il dibattito sul sistema elettorale, al di là delle tante chiacchiere sul modello istituzionale, non può più tardare. Perchè, e lo ripetiamo ancora una volta, dietro alla elezione dei futuri parlamentari in discussione c’è anche e soprattutto il radicale cambiamento del profilo organizzativo dei partiti. Ovvero, da partiti personali e del capo come sono oggi a partiti democratici e costituzionali. Com’erano, semplicemente e senza tante rivoluzioni frontiste, nella prima repubblica. E lo dico senza tentazioni o regressioni nostalgiche ma solo per un atto di realismo e di onestà intellettuale.

125 anni di Fiat, il ministro Urso: “ha fondato l’industria, deve assumersi la responsabilità del rilancio dell’auto”

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A cura di Lineaitaliapiemonte.it

Le celebrazioni per i 125 anni del marchio Fiat (uno dei 15 comprendendo anche la Cinese leapmotor di proprietà di Stellantis) si aprono con l’intervento del ministro del Made in Italy Adolfo Urso che ricorda quanto l’azienda Fiat sia stata presente nella vita dell’Italia e degli italiani.

La presenza degli stabilimenti Fiat in Italia ha significato anche un indotto di migliaia di posti di lavoro fatto di piccole imprese, una realtà, ricorda il ministro, che va oggi assolutamente salvato perché connaturato al sistema economico italiano: “In questi 125 anni la Fiat ha dimostrato una grande capacità di adattamento mantenendo alta la bandiera del made in Italy nel mondo e ha trovato un gran enorme giovamento nell’essersi identificata con l’Italia”.

Il ministro ricorda le personalità che hanno caratterizzato l’azienda, da Romiti a Marchionne: “La storia, ci insegnano loro, è fatta dalle persone. Oggi ricordiamo quello che era l’auto italiana, l’orgoglio del Paese e la Fiat era l’industria italiana e l’Italia era con la Fiat. Adesso dobbiamo ritrovare la necessaria coesione e la responsabilità sociale per consentire che questa storia continui anche con Stellantis. Stiamo lavorando da un anno, ha ricordato il ministro, perché ciò accada. Ora è il momento delle scelte e delle responsabilità”.

Urso ha ricordato che circa un anno fa aveva consegnato a Tavares l’articolo 1 della Costituzione Italiana che recita che l’Italia è fondata sul lavoro: “L’impresa che ha fondato l’industria italiana deve assumersi la responsabilità sociale del rilancio dell’auto italiana.

L’auto torni ad essere l’orgoglio dell’Italia il sogno dell’Italia”

Music tales intervista Eric Picatti, Finix24

Music tales, la rubrica musicale

“Se dovessi essere il personaggio di una sit com morirei sempre da solo”

 

Qualche mese fa un volto da bravo ragazzo ed una voce che ho trovato interessanti, mi hanno spinta a voler parlare nel mio articolo di Eric Picatti.

Quindi sono andata a fare un’intervista perchè amo dare spazio ai giovani.

 

Spero che possiate sostenerlo ed alimentare la sua ascesa. Lo merita.

 

1- Chi sei e cosa ti ha spinto a fare musica ?

Mi chiamo Eric, in arte Finix24, o per gli amici e conoscenti FINIX, sono un ragazzo di 25 anni proveniente dalla provincia di Torino, più precisamente da Cercenasco.

La passione per la musica rap ( da artista) è nata in maniera in aspettata da pochi anni in realtà, diversamente da altre persone da piccolo ascoltavo musica ma molto più generale, per poi in adolescenza avere anche molte influenze da parte della musica elettronica, preciso da ascoltatore. Ho iniziato a scrivere testi per diletto in pandemia ( metà 2020 ) per poi dedicarmici totalmente nel gennaio 2021, grazie al supporto di amici e familiari.

Da quel momento in solo 3 anni di carriera sono riuscito a pubblicare, in maniera del tutto indipendente, 1 ep chiamato Storie del Solidiario, uscito nel 2022 e un album chiamato NARRATORE, uscito quest’anno, tutti e due disponibili su tutte le piattaforme e il secondo anche in formato fisico.

 

2- Cosa ti ha spinto a scegliere questo pezzo e come è nato ?

Il pezzo che ho scelto fa parte di una saga, ora con solo 2 capitoli, potrei rispondere a tutte le due domande con una risposta. Il pezzo nasce dalla volontà di esprimere il senso di resilienza alle difficoltà che possiamo trovarci ogni giorno della nostra vita, sotto forma di una favola (o di un anti fiaba) di un cavaliere solitario che affronta un lungo viaggio, fatto di insidie , pericoli, difficoltà, cadute. Un viaggio alla ricerca di un tesoro che, chi nella vita si è sentito e si sente SOLO, cerca sempre e comunque, l’amore e la felicità. La ricerca di qualcuno che voglia condividere un cuore già spezzato in due e rinchiuso a chiave, la felicità e la consapevolezza che si possa trovare quel tipo di persona anche attraverso i propri amici e familiari. È un pezzo che semplicemente racconta di noi, che ogni giorno cerca di tenere la testa alta il più possibile contro eventi complicati, tristi,  dovuti al lutto, alla dipendenza, alla depressione, al bullismo, alla difficoltà economica dalla società odierna. Racconta di chi rialza, chi nonostante tutto, riesce a mantenere un buon cuore e chi non ha sovrastrutture, chi riesce ogni giorno a mostrare la propria faccia in un mondo fatto di tante maschere. È un pezzo che racconta anche una parte della mia vita, dal momento che io, come tutti ho affrontato e sto affrontando tutt’ora ciò che ho appena detto. Fortunatamente con un sorriso in più .

3- Quali sono i tuoi progetti futuri ?

Non so effettivamente cosa mi attenderà il futuro, in questo 3 anni a dispetto di ciò che può pensare la gente, sono riuscito a far uscire  2 progetti che volevo fortemente pubblicare, in modo che tutti quelli che hanno ascoltato e che ascolteranno i miei lavori, potessero ascoltare la mia idea di musica, la mia idea di Rap e Hip Hop. Al momento sto lavorando ad un secondo ep, che spero di far uscire nel 2025. La volontà di fare anche un secondo disco c’è, ma al momento è una cosa su cui mi concentrerò più avanti. Spero anche di lavorare anche all’interno di una label, anche indipendente, per vedere come si lavora all’interno di quel mondo.

Non so se avverrà, solo il tempo ce lo può dire.

      Buon ascolto e tanta buona fortuna a Finix24!

 

https://open.spotify.com/track/4rTBsBAecIEnGNjPvUc5GJ?si=Rzst7jSPRjKmXZ9GODV8Mg&context=spotify%3Aalbum%3A0wia5sTSZLxX0AadnZr2bu

CHIARA DE CARLO

 

 

 

 

 

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

 

Ecco a voi gli eventi da non perdere!
 
 

10HP REIMMAGINANDO LUCIO AL JAZZ CLUB DI PIAZZA VALDO FUSI IL 19 LUGLIO 2024

 

DISCOGRAPHIA PARTY BAND IN PIAZZA A LA LOGGIA IL 19 LUGLIO 2024

 

Scuola. Ruffino (Az): governo ignora triennalisti, rispondere sarebbe cortesia

“Nel silenzio e nell’immobilismo del governo, gli insegnanti precari con tre anni di servizio continuano ad essere discriminati nell’abilitazione rispetto ai colleghi di ruolo, a chi ha già un’abilitazione e a chi è specializzato sul sostegno, tanto da aver deciso di fare ricorso al Tar contro un sistema di abilitazioni ingiusto e assurdo, che li condanna di fatto al precariato a vita o essere scavalcati da insegnanti mai stati in cattedra”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “I cosiddetti ‘triennalisti’ chiedono da tempo, inascoltati, un intervento correttivo della legislazione relativa ai percorsi abilitanti da 30 crediti previsti per loro, che sono a numero chiuso, con pochi posti e con l’obbligo di lezioni in presenza e tirocinio, mentre i corsi per gli insegnanti di ruolo, già abilitati e specializzati su sostegno prevedono invece numero illimitato di accesso, lezioni online e nessuna ora di tirocinio. Si fanno insomma due pesi e due misure, con la conseguenza che i precari sono inevitabilmente impossibilitati a entrare in ruolo o addirittura a rischio di restare senza lavoro perché costretti a rimanere in seconda fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze. Si tratta di docenti in alcuni casi con molti anni di insegnamento già alle spalle, che rivendicano solo parità di trattamento. Si sono rivolti al Ministero dell’Istruzione per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico e modificare la disciplina dei percorsi abilitanti, ma non hanno avuto alcuna risposta. Eppure rispondere è cortesia. Non per questo governo – conclude Ruffino – che evidentemente ritiene normale ci siano insegnanti di Serie A e insegnanti di Serie B”.

Agliè, il castello miracolato

Agliè e il suo castello! Ma è quello di Rivombrosa? Mondo dei consumi che riduci ogni cosa a effimero stilema pur che la realtà che proponi si imponga, nessun rispetto della verità, della storia e anche in questo caso dell’autenticità di persone e luoghi. A voler affrontare la storia di un castello, ci si immerge appieno nelle vicende di vita del passato e andando all’indietro capita di vedere distrutte e ricostruite più volte realtà non solo castellane ma locali…..Così, davanti alla lanterna magica del passato, noi ci rassegnamo a verità che contraddicono i fatti noti e raccontato, ché il momento vuole:
nessun rispetto per la verità! Questa pagina propone un momento drammatico: quando il castello rischiò che l’invasore, inviperito per gli esiti degli ultimi eventi bellici, mettesse a sacco prima e anche a fuoco poi il Monumento più importante di Agliè….. allora sarà più interessante scoprire quanto ebbe a capitare……e questo scritto lo dice bene.
Carlo Alfonso Maria Burdet
L’antico maniero divenne proprietà di casa Savoia dal 1764. Dopo l’avvenuto di Napoleone che lo aveva adibito a ricovero e il parco ceduto ai privati per l’agricoltura, ritornò ai Savoia nel 1823. Dal 1849 fu ereditato da Ferdinando Savoia duca di Genova, dal figlio Tommaso duca di Savoia-Genova e dal nipote Filiberto Savoia duca di Pistoia, marito della duchessa Lydia di Arenberg. Filiberto, cugino del re Vittorio Emanuele III° di Savoia, fu generale della Brigata Brennero e generale di divisione in Africa Orientale.
Nel 1939 cedette il castello allo Stato Italiano per otto milioni di lire, poi adibito a museo dove sono esposte alcune opere di Luigi Canina, l’architetto casalese inserito in casa Borghese dal marchese di San Giorgio Evasio Gozzani, amministratore del principe Camillo e Paolina Bonaparte. Il poeta Guido Gozzano dedicò uno scritto al castello del borgo alladiese. Qui si ricorda un poeta contemporaneo di Guido, Flavio Eligio Maria Razzetti, figlio dell’avvocato torinese Napoleone e Rosa Ballor. Il padre compose un commento estetico alle Odi Barbare di Giosuè Carducci, ottenendo lusinghiera approvazione di Carducci stesso. Flavio Razzetti fu anche giornalista e inviato speciale per 26 volte negli USA, pittore, autore di commedie teatrali, romanziere e  pubblicista.
In un sonetto dedicato a Flavio Razzetti dal poeta dialettale torinese Giovanni Bono, il personaggio di Monsú Razet viene descritto come talentuoso, una figura fuori dal tempo, col suo giaccone frusto e le scarpe scalcagnate. Alla domenica pomeriggio, nel caffè Cannon d’Oro di Agliè, l’antico gioco di carte dei tarocchi permise a Razzetti di fare amicizia con la famiglia di Gozzano Domenico, sposatosi a Cuceglio con Vittoria Zanotto Contino, genitori di Giuseppina Gozzano (*1925) che ha generato la propria linea di New York. La cugina Walburga Bollendorf di Norimberga, detta Walga, moglie del neuropsichiatra Mario Gozzano, figlio del generale medico Francesco e nipote materno del principe e generale Don Maurizio Ferrante Gonzaga, fu protagonista durante la seconda guerra mondiale del salvataggio di Agliè, luogo d’origine dei Gozzano provenienti da Luzzogno.
 Prima implorando in ginocchio e poi opponendosi fermamente alla decisione del compatriota e comandante nazista di distruggere il borgo, salì sul balcone del castello e rischiando la propria vita sfidò il generale tedesco che rinunciò al bombardamento. Per sfuggire alla guerra, i coniugi si erano trasferiti da Pisa ad Agliè nella casa del padre. Oltre a Pisa, Mario fu docente a Cagliari, Napoli, Bologna e Roma ed era direttore della clinica neuropsichiatrica universitaria La Sapienza, dove al primo piano del prefabbricato è stata a lui intitolata l’aula Gozzano. Pubblicò diversi trattati sulle malattie nervose. Importante figura fu il fratello Matteo, sposato con Natalia Labroca, sorella del famoso musicista Mario direttore della Scala di Milano. Il loro figlio Francesco era accompagnatore del presidente Saragat negli anni ’60, inviato speciale nel mondo negli anni ’80 e ultimo direttore dell’Avanti all’epoca di tangentopoli.
Don Pasquale Sorgente, marito di Carlotta sorellastra di Mario, era allievo di pediatria con l’educatrice Maria Montessori a Roma.
Negli anni ’60, Mario e Walga fecero visita ai cugini di New York e San Paolo del Brasile a Itu e Sorocaba emigrati da Agliè ed ebbero quattro figli: Gabriella grafica pubblicitaria; Franco pittore; Renato regista, fotografo ed inventore dei mitici Bank Window-Light che hanno fatto epoca nella storia mondiale della fotografia di
moda, prodotti nella propria azienda lungo il Naviglio di Milano che prese il nome di Lucifero; Elisabetta detta Ingrid, neuropsichiatra infantile residente a Roma, ultima rappresentante dei Gozzano di Agliè della linea materna di Maurizio Gonzaga.
Armano Luigi Gozzano 

Donna in moto contro guardrail: gamba amputata, è grave

L’elisoccorso è atterrato direttamente sulla superstrada nei pressi di Mergozzo nel VCO per prelevare una motociclista rimasta ferita gravemente in un incidente stradale. Alla donna è stata amputata una gamba e ora è mantenuta in coma farmacologico nella rianimazione dell’ospedale di Varese. La donna, bulgara,  di 35 anni  ha perso il controllo del suo mezzo  sulla superstrada del Sempione.

Scienza Migrante 2.0, tanti appuntamenti e storie fino al 2025

Dal 18 luglio e fino a marzo 2025 un ricco calendario di eventi.

 

Primo appuntamento “Aperitivo Migrante” con le storie dei ricercatori Magdalena Maria Kubas, dalla Polonia, Oleksii Skorokhod, originario di Kiev in Ucraina e Marwa El Soury, da Alessandria d’Egitto.

Giovedì 18 luglio ore 18.30 Casa del Quartiere San Salvario

Ingresso Libero

La scienza non ha confini, ma troppo spesso si trova a dover superare barriere culturali, sociali, politiche… Eppure il progredire della conoscenza dipende dalla capacità di scambio fra colleghi di tutto il mondo e la chiave del progresso è la condivisione. Da questi due presupposti – accogliere abbattendo le barriere e favorire la circolazione delle idee – nasce Scienza Migrante 2.0, il progetto di UNITO in collaborazione con Associazione A Pieno Titolo, Associazione CentroScienza onlus, Pastorale Migranti, Arcidiocesi di Torino, Refugees Welcome Italia, Rete delle Case del Quartiere di Torino, ASAI, RKH Studio, INFN – Sezione di Torino, Università della Valle d’Aosta (UNIVDA), Università degli Studi del Piemonte Orientale (UPO).

 

Scienza Migrante 2.0 punta tutto sul potere inclusivo della scienza. L’idea è quella di creare delle occasioni di condivisione e scambio – divertenti, ludiche, informali – fra scienziati, ricercatori e persone comuni, di costruire una comunità all’interno della quale la scienza possa realmente essere un ponte fra le persone, ispirando un cambiamento.

 

L’intero progetto ruota attorno al concetto di scienziato migrante che non si limita a definire un ricercatore che abbia deciso di abbandonare il proprio Paese spinto da un grave impedimento di natura sociale o politica quanto piuttosto ogni scienziato che si trova a lavorare all’estero. Chi ha lasciato il proprio paese si porta dietro un bagaglio culturale e di sapere scientifico spesso nascosto e inespresso; talvolta ha difficoltà a vedere riconosciuti i propri titoli di studio oppure fa fatica ad inserirsi nel nuovo contesto sociale. Ma dall’incontro possono nascere soluzioni.

Proseguendo il progetto iniziato nel 2022, Scienza Migrante 2.0 parte ufficialmente il 18 luglio con un calendario ricco di appuntamenti che proseguiranno fino a marzo 2025.

Ogni appuntamento racconterà storie di vita e di scienza di tanti ricercatori migranti, protagonisti della prima edizione di Scienza Migrante ed oggi parte integrante dello staff.  Come quella di Magdalena Maria Kubas, assegnista di ricerca di origine polacca, in Italia dal 2007; Oleksii Skorokhod, originario di Kiev e oggi Docente presso il Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino; Marwa El Soury, biotecnologa e biologa molecolare arrivata in Italia da Alessandria d’Egitto per partecipare a un master internazionale euro-mediterraneo di neuroscienze e biotecnologia; Jatziri Mota Gutierrez, dal Messico, con una Laurea in Nutrizione Umana conseguita in Messico, un Master sulla Nutrizione Molecolare preso in Olanda e un Dottorato di Ricerca in microbiologia degli alimenti conseguito in Italia, presso l’Università di Torino. Sono loro i protagonisti dell’appuntamento del 18 luglio.

 

Si parte alla Casa del Quartiere di San Salvario a Torino,  con un kickoff party per la ripartenza del progetto e con il primo degli Aperitivi Migranti (gratuito e aperto al pubblico) che si svolgeranno nell’intera rete delle Case del Quartiere di Torino, occasione conviviale per incontrare i protagonisti del progetto, dialogare ed ascoltare le loro storie, parlare di ricerca, cultura, immigrazione in modo informale e divertente e co-progettare insieme le attività che partiranno ufficialmente da Settembre.

 

Novità di questa edizione sarà il coinvolgimento anche di alcuniricercatori italiani emigrati all’estero che porteranno nel format le loro esperienze con l’obiettivo di contribuire al dibattito sull’importanza dell’integrazione per il progresso sociale.

 

La scienza deve parlare un linguaggio universale e per coinvolgere un pubblico sempre più ampio verrà realizzata una nuova serie di puntate del podcast “Prof Fantastici e dove trovarli”, (https://frida.unito.it/wn_pages/podcast.php/Jul2024/1_prof-fantastici-e-dove-trovarli/) speciale Scienza Migrante, in collaborazione con Frida UNITO. Sul sito  https://scienzamigrante.unito.it/podcast/ sono già presenti 5 podcast ed altri se ne aggiungeranno nei prossimi mesi.

 

Scienza Migrante andrà nelle scuole primarie e secondarie con un format a loro dedicato. In una società sempre più multietnica l’incontro con gli scienziati migranti ispirerà bambini e ragazzi e consentirà loro di riflettere su temi importanti legati all’immigrazione e alla convivenza interetnica.

 

I Cineforum, in collaborazione con il Cineteatro Baretti di San Salvario, utilizzeranno il linguaggio universale del cinema per stimolare il dibattito sulle tematiche del progetto.

 

“Scienza Migrante in tour” vedrà protagonisti gli scienziati migranti negli eventi: la Notte dei ricercatori, il Salone del libro, Ricercatori alla spina, GiovedìScienza a Torino. Ma la collaborazione con UPO e UNIVDA consentirà di estendere l’organizzazione degli eventi sul territorio: Aosta, comuni montani, Alessandria, Novara, Vercelli, VCO.

 

https://scienzamigrante.unito.it/

Superga, un gioiello di arte e storia da valorizzare. In arrivo 15 milioni di fondi

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Agenzia del Demanio, MIC, MIT, Regione Piemonte e Città di Torino hanno siglato l’intesa per il restauro dello storico complesso grazie a 15 milioni di euro di finanziamenti

La Basilica di Superga, uno dei simboli più amati del patrimonio culturale italiano e torinese, è protagonista di una importante operazione di valorizzazione e restauro grazie al Protocollo di intesa siglato oggi che avvia la riqualificazione del complesso e porterà al potenziamento del suo valore culturale e sociale.

Lo hanno firmato il Soprintendente del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Torino, Corrado Azzollini, il Provveditore pro tempore del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato interregionale per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria, Vittorio Maugliani, il Direttore Regionale Piemonte dell’Agenzia del Demanio, Sebastiano Caizza, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e il sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo.

Il confronto costruttivo degli ultimi mesi sul futuro della Real Basilica ha portato anche allo stanziamento di 15 milioni di euro, 9 milioni già assegnati dal MIT e 6 milioni dal MIC da erogare nel triennio 2024-2026, per la riqualificazione di tutti gli ambienti esterni e interni della basilica.

Il complesso monumentale di Superga è un immobile del patrimonio storico-artistico di proprietà dello Stato che si estende su un’area di quasi 24 mila mq ed è affidato in concessione, fino al 2030, alla Fraternita della Speranza del Sermig – servizio missionario giovani che cura le visite di fedeli, studiosi e turisti. Le iniziative di valorizzazione avviate dal protocollo prevedono il restauro di tutti gli ambienti di pregio, l’accessibilità completa di tutti gli spazi anche alle persone disabili, la catalogazione e la digitalizzazione dei volumi antichi della biblioteca reale, la realizzazione di un percorso interattivo museale e il potenziamento della mobilità cittadina verso il colle di Superga, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile della Città di Torino e della Regione Piemonte.

Il Protocollo, che ha una durata di 5 anni, con possibilità di proroga in base all’avanzamento dei lavori, apre inoltre la strada a ulteriori collaborazioni pubblico-private per il finanziamento di altri interventi di valorizzazione.

Superga è uno dei luoghi simbolo di Torino perché la guarda dall’alto e perché conserva la memoria di alcuni fatti fondamentali della sua storia, a partire dal Grande Torino. Abbiamo lavorato a lungo a questo accordo, per cui desidero ringraziare il ministro Salvini che ha contribuito a individuare la prima tranche di risorse e il ministro Sangiuliano che è stato proprio qui a Superga per apprezzarne il grande potenziale e contribuire alla sua valorizzazione. Questi spazi, che sono a pieno titolo parte del patrimonio culturale e storico di Torino e del Piemonte, meritano di essere conosciuti e apprezzati dai turisti che sempre di più vogliamo attirare sul nostro territorio”, dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Questo protocollo è un risultato importante che mette insieme tutte le realtà e i soggetti interessati a portare avanti una strategia per il rilancio di Superga. Un sito che vogliamo preservare e promuovere sempre più, anche dal punto di vista dell’attrattività turistica, affinché possa essere una meta aggiunta agli itinerari delle persone che visitano Torino. È un luogo a cui la città è profondamente legata, sotto il profilo storico, religioso e culturale e in cui vive il ricordo della tragedia del Grande Torino a cui proprio qui, ogni anno, viene reso omaggio, afferma il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Il Provveditorato Interregionale OO.PP. per le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, già coinvolto nel 2020 per interventi antincendio presso la Basilica, ha acquisito subito, per le proprie competenze tecniche, la consapevolezza profonda della necessità di estesi interventi per la salvaguardia e il recupero della fruizione dell’importante bene architettonico della Basilica di Superga, simbolo di Torino, e affiancando il SERMIG, nuovo soggetto gestore, non solo ha dato impulso, ma è stato soggetto motore per il concepimento di un complesso piano pluriennale di recupero. Per l’attuazione di tale piano il Provveditorato ha allocato sia fondi propri per interventi finalizzati (quali nuovi ascensori per il miglioramento dell’accesso, ed interventi di riparazione in somma urgenza) sia ha ottenuto consistenti finanziamenti nella pianificazione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Le prime attività del Provveditorato sono oggi in fase di attuazione, anche con metodologie innovative quali l’introduzione del BIM (Building Information Modeling – Historical BIM) per la progettazione degli interventi, e vedono l’importante coinvolgimento interessato anche di soggetti non pubblici, quale la Consulta per la valorizzazione dei beni architettonici e culturali di Torino. La sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra le amministrazioni pubbliche (Agenzia del Demanio, Ministero della Cultura, Ministero delle Infrastrutture, Regione, Città Metropolitana), che avviene dopo un lungo periodo di interazione intensa e promozione svolte dal Provveditorato, costituisce importantissimo risultato, come punto di convergenza di interessi pubblici raccolti e promossi, nonché punto di avvio reale e fattivo per l’esteso programma di interventi previsto. La sottoscrizione del Protocollo, per la valenza dello stesso, è motivo di grande orgoglio per il Provveditorato, sottolinea il Provveditore pro tempore del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato interregionale per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria, Vittorio Maugliani.

Il complesso monumentale della Basilica di Superga, di proprietà dell’Agenzia del Demanio e capolavoro juvarriano di architettura barocca, è uno dei più significativi luoghi di rilevanza storica e simbolica di Torino. Per il Ministero della Cultura il suo recupero è sempre stato prioritario e i finanziamenti erogati, anche con il concorso di Fondazioni e di altri Enti, sono stati in passato di oltre 12 milioni di euro. Oggi, con la sigla del Protocollo d’intesa, si auspica che si possa proseguire il cammino intrapreso per la conservazione e la valorizzazione del compendio, superando le attuali criticità conservative e potenziando i servizi all’utenza, dichiara il Soprintendente del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Torino, Corrado Azzollini.

Questo ambizioso progetto di valorizzazione incarna pienamente la visione dell’Agenzia di sviluppare progetti innovativi per rigenerazione immobili pubblici di valore storico artistico e permettere ai cittadini di vivere pienamente questi luoghi e la loro storia. L’Agenzia del Demanio considera, infatti, la valorizzazione di questi edifici non solo un’opportunità per recuperare il patrimonio storico, ma anche un modo per creare nuove risorse, rilanciare l’economia locale e favorire lo sviluppo del territorio, spiega il Direttore Regionale Piemonte dell’Agenzia del Demanio, Sebastiano Caizza.