ilTorinese

Eye Yoga contro la stanchezza degli occhi

ESERCIZI CON BENEFICI ANTIAGING

Giornate passate a lavorare davanti al computer, ad usare gli smartphone, a guardare la televisione, diverse ore circondati da schermi di ogni tipo  sottopongono i nostri occhi a tensione e sforzi eccessivi. Le nostre vite girano,e lo faranno sempre di più, intorno a questi dispositivi “magici” che ci supportano nel lavoro e che accompagnano, con svaghi di vario genere, la nostra vita personale assicurandoci divertimento, vetrine social ecomunicazione. Non si torna indietro, la tecnologia rappresenta il futuro, lo smart working è oramai una modalità di lavoro consolidata, i nostri passatempi  sono gestiti da device sempre più potenti e totalizzanti. Considerato quindi che, con ottima probabilità, non potremo più fare a meno di questi aggeggimonopolizzanti, è necessario trovare soluzioni efficaci per proteggere la salute dei nostri occhi preservandolidalle conseguenze, spesso fastidiose, create da questa  tecnolife quotidiana.

Tra i metodi più apprezzati per alleviare la stanchezza e l’affaticamento dei muscoli e dei recettori oculari troviamo l’Eye Yoga, una tecnica di rilassamento che attraverso una serie di semplici esercizi permette di allentare lo stress dei nostri bulbi. Non serve nessuna abilità particolare come nello Yoga completo, non abbiamo bisogno di praticare posizioni che richiedono attitudine e allenamento, questo stretching degli occhipuò essere eseguito in una posizione comoda, nel luogo per noi più funzionale e confortevole.

Ma quali sono gli esercizi di Eye Yoga da fare per alleviare lo stress a cui sono sottoposti i nostri occhi? Come devono essere praticati?

Sicuramente è necessario eseguirli senza lenti a contatto né occhiali, in una posizione comoda, accompagnati da respirazione profonda, tutti i giorni per qualche minutoal giorno in una situazione di tranquillità e senza fretta.

Il primo esercizio si chiama trataka (prende il nome da un metodo trantrico di meditazione e purificazione yogica) e consiste, da seduti con la schiena appoggiata, nel guardare la fiamma di una candela  senza sbattere le palpebre per almeno 3/5 minuti, senza preoccuparsi delle lacrime che scenderanno che in realtà hanno una azione purificante e che, sempre secondo la filosofia yoga, sonoin grado di eliminare anche brutti pensieri. Alla fine dell’esercizio è necessario aprire e chiudere di seguitogli occhi per qualche secondo.

Il secondo esercizio, lo spostamento della messa a fuoco, oltre ad allenare i muscoli oculari, migliora la capacità di concentrazione.

Sempre da seduti,  si cerca di allungare il più possibile la mano sinistra con il pollice verso l’alto. Si focalizza lo sguardo sul pollice, senza muovere il collo il mento, mentre il braccio si sposta da destra a sinistra e viceversa. Questo esercizio, da fare lentamente, va ripetuto 4/5 volte.

L’esercizio seguente, la rotazione degli occhi, previenel’affaticamento degli occhi.

Seduti con la schiena dritta si inizia facendo un respiro profondo. Si  procede guardando lentamente il soffitto, cercando di mantenere il più possibile la concentrazione,  si va avanti ruotando entrambi gli occhi in modo da guardare del tutto a destra, poi di nuovo in alto, poi a sinistra e verso il basso per finire dritto davanti a séfacendo un nuovo profondo respiro. E’ da ripetere qualche volta prima di cambiare direzione e muovere gli occhi nell’altro senso.

Infine il quarto esercizio, il palming, serve per calmare e rilassare i nostri occhi.

Si comincia riscaldando le mani strofinandole per poi appoggiare delicatamente entrambi i palmi sugli occhi con i polpastrelli sulla fronte. Si inspira lentamente, cercando di liberare la mente, e mentre si guarda nell’oscurità delle proprie mani si effettuano circa 10-14 respiri in un minuto.Ripetere per diversi minuti mentre si inspira ed espira profondamente.

Questi pratica, che ovviamente non deve essere considerata una terapia o una cura per patologie oculari specifiche, è utilizzata in diverse scuole di Yoga orientali e da qualche tempo è stata importata in occidente. L’Eye Yoga consentein sostanza, dopo diverse ore di faticoso “screen time”, di allungare ed allenare i muscoli degli occhi rendendoli più forti e resistenti, inoltre favorisce  il naturale effetto lifting dello sguardo e, attraverso un azione anti-stress generale,aiuta ad allentare la tensione e le diverse  conseguenzefisiche fastidiose come mal di testa.

Maria La Barbera 

Parigi 2024, atleti olimpici in ritiro a Bardonecchia

Ci sarà anche un po’ di Bardonecchia alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Sono diversi, infatti, gli atleti in partenza per la capitale francese, che hanno scelto la località dell’Alta Val Susa per alcuni giorni di ritiro preolimpico.
A cominciare dalla squadra nazionale di Pentathlon moderno, già arrivata nella cittadina valsusina ed impegnata negli allenamenti.

Attesa poi la Nazionale femminile di Judo con Odette Giuffrida, campionessa del mondo in carica da Abu Dhabi 2024 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, dopo aver conquistato l’argento ai Giochi di Rio.

“Ancora una volta il grande sport è protagonista a Bardonecchia – dice il vice sindaco ed assessore allo sport Vittorio Montabone – Siamo felici di accogliere nomi importanti delle diverse discipline e saranno molti, nel corso della stagione estiva, gli atleti che ci onoreranno della loro presenza. Il nostro impegno di rendere Bardonecchia una località accogliente per chi fa sport ai diversi livelli va nella giusta direzione”.

Mercoledì 26 giugno, alle 18, al Palazzo delle Feste, ci sarà un momento di incontro e firmacopie della Nazionale Femminile di Judo con residenti e turisti a Bardonecchia.

 

A Barriera di Milano la XV edizione di Teatrocomunità in Festival

Sino al 7 luglio un ricco programma di concerti e spettacoli teatrali, compresa la rassegna/stage “La città delle donne”.

L’associazione culturale Chorós, è promotrice di una serie di eventi che coinvolgono gli abitanti del quartiere invitati a prender parte a installazioni artistiche e performance teatrali.

Sabato 22 Giugno è stata inaugurata l’installazione site-specific dell’artista Carlo Galfione, a cura di Lorena Tadorni, realizzata sulle colonne esterne della struttura di Teatro Marchesa ed è andata in scena una delle rappresentazioni intitolata: “La Città delle Donne – Dialoghi con Le Antenate”.

 

Se nell’installazione è stato chiesto agli abitanti del quartiere di portare immagini o suggestioni rappresentate poi su teli installati sulle colonne del Teatro, nello spettacolo teatrale “La Città delle Donne – Dialoghi con Le Antenate”, gli attori, magistralmente guidati dalla regista Maria Grazia Agricola, hanno analizzato testi di scrittrici, a partire da Vera Brittain, Virginia Woolf, Isabel Allende, Simone Weil, Simone De Beauvoir, Gioconda Belli, Anna Magnani, per poi digerire suggestioni e amalgamarle alle loro storie personali.

Il risultato è una riflessione sulla condizione femminile che riproduce un vero e proprio dialogo delle donne e tra le donne. Lo spettacolo, che ricorda quasi una seduta psicanalitica, è un vero e proprio turbinio in continuo movimento dove si affrontano temi come l’affermazione personale, il femminicidio, la rinuncia per il bene della famiglia, e il sacrificio per il bene comune. Non manca la presenza maschile che talvolta racconta l’orrore del femminicidio, e in altri momenti, con tenerezza esplora il ricordo della propria madre.

Il livello di intensità dello spettacolo, dove non ci si ferma un solo attimo, e la bravura degli attori in scena, dimostra come la regista Agricola, coadiuvata dall’aiuto regista Marianna Barbaro, per l’occasione anche luminosa attrice, sia riuscita a coinvolgere gli abitanti di quartiere in un percorso artistico commovente. Agricola sembra suonare una melodia utilizzando gli attori come note e le scenografie suggestive come silenzi.

Questo tipo di Teatro, dove l’attore si fa anche autore, si definisce biografia teatrale di teatro comune. E rappresenta un ottimo connubio di lavoro artistico in funzione del lavoro sul territorio per l’accoglienza e l’integrazione. Tutti sono invitati a prenderne parte, anche senza conoscenze teatrali pregresse.

Ecco dunque tutti gli appuntamenti in programma.

Dal 2 al 7 Luglio 2024 stage: “La Città delle Donne”

Laboratorio di una settimana, a cura di un’équipe di registe e drammaturghe rivolto a giovani attrici/attori, operatori, rappresentanti di associazioni, docenti di scuola. Il laboratorio ha l’obiettivo di raccontare e sperimentare le pratiche artistiche che, durante il festival, hanno dato vita agli spettacoli: a partire dal lavoro sulla biografia teatrale di Choros (Maria Grazia Agricola con Marianna Barbaro) al lavoro sul corpo di Giulietta De Bernardi alla scrittura poetica di Daniela Parafioriti. E poi il lavoro di attrici: Antonella Delli Gatti e Lucia Falco, di cantante e musicista: Costanza Bellugi e infine la pratica curatoriale di Lorena Tadorni nell’ambito dei processi artistici.

Costi iscrizione e partecipazione (cifra simbolica): 50 euro

DIREZIONE ARTISTICA 

Maria Grazia Agricola con Marianna Barbaro e la collaborazione artistica di Duccio Bellugi Vannuccini.

Collaborazione di Lorena Tadorni per la curatela dei percorsi d’arte

27 giugno 2024,

Teatro Marchesa, Corso Vercelli 141

Ore 21: Gruppo Vocale  Gli Abbaini

CHI DICE DONNA…

Direzione artistica: Floriana D’Andrea

CHI DICE DONNA… è un percorso di ritratti, suoni e parole attraverso l’immaginario collettivo sulla femminilità. All’inizio una veloce proiezione di foto di donne mito. Poi le canzoni, prese da un repertorio di musica leggera e i testi, di autrici famose o nati dall’esperienza quotidiana delle donne del gruppo. Il viaggio tocca i luoghi comuni, gli stereotipi che accompagnano ogni donna da quando è bambina e poi adolescente, fanciulla, moglie, madre, fino alla vecchiaia. Un viaggio che, con il ritmo e la leggerezza delle canzoni e la profondità dei testi intrattiene, fa sorridere e riflettere, non senza una buona dose di autoironia.

Ingresso: € 6,00

 

28 giugno 2024,

Teatro Marchesa, Corso Vercelli 141

Ore 21: CONTRASTO

TUA GILDA

(Dite al treno che io passo una volta sola)

 

di e con ELENA CASCINO, MARTA CORTELLAZZO WIEL e ALICE PIANO

Gilda è una donna pura di cuore dalle forme sinuose e provocanti. innamorata di un uomo, finito in carcere per ricettazione, lo “mantiene come un signore” vendendo il proprio corpo.

Lo spunto drammaturgico si sviluppa a partire da “LA GILDA del MAC MAHON”, una raccolta di racconti del 1959 di G. Testori.

Il lavoro delle tre attrici nasce dalla consapevolezza che ancora oggi esistono molteplici “Gilde”; da qui la rielaborazione del testo in chiave pop. In scena si gioca, a partire dal linguaggio testoriano, su femminilità e ironia di una donna devota.

Ingresso: € 6,00

29 giugno 2024,

Teatro Marchesa, Corso Vercelli 141

Ore 21: ANTONELLA DELLI GATTI

Distribuzione Tedacà

IL MARE A CAVALLO con ANTONELLA DELLI GATTI

drammaturgia originale:     Manlio Marinelli

regia:                                     Luca Bollero

disegno luci:                          Antonio Stallone

costumi di scena:                  Atelier Enrica Daidone

prodotto in collaborazione con Casa degli Alfieri / Toto

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato hanno riconosciuto nel 2018 il valore civile e artistico dello spettacolo.

Il Mare a cavallo dà voce a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, dilaniato da una bomba sulla ferrovia Trapani-Palermo il 9 maggio del 1978. Peppino è stato ucciso dalla mafia, che fin da subito cerca di depistare le indagini con l’accusa di terrorismo.

Felicia non si dà pace, rifiuta la regola del silenzio che la vuole chiusa nel suo dolore e rompe con la famiglia del marito. Lo spettacolo prende avvio dai funerali di Felicia: dalla bara, mentre si svolgono le esequie, la donna guarda i compaesani e racconta nuovamente la sua vicenda.

Ingresso: € 6,00

 

 

30 giugno 2024,

Teatro Marchesa, Corso Vercelli 141

Ore 21: COSTANZA BELLUGI IN CONCERTO

Chiedo scusa se parlo di Maria – Donne che cantano e donne canzonate.

Costanza Diotima Bellugi: ideazione del progetto, voce.

Luca Cognetti: chitarre.

Con la preziosa collaborazione di Franco Castelli e Vittoria Russo.srrovia T

Rap

Un concerto che parli di donne. Canzoni che descrivano l’universo femminile. In Italia, nell’arco di tutto il secolo scorso, ne sono state composte a centinaia, per la maggior parte da uomini: ognuna di queste canzoni apporta

una verità, piccola o grande, legata al mondo delle donne. Il mosaico che questi canti compongono è un’opera ricca di contraddizioni. Le canzoni che abbiamo scelto hanno origini anche molto diverse tra loro e arrivano fino ai giorni nostri: alcune derivano dal mondo del cantautorato (Endrigo, De Angelis, Margot), altre dal mondo

della musica leggera e nazional-popolare, che il più delle volte rappresenta il canale “istituzionale” attraverso il quale proiettare l’immagine della donna reiterata nel corso della storia. –

Ingresso: € 6,00

Lori Barozzino 

Chieri: una lapide per i caduti

Il Comune di Chieri ha scoperto una lapide a memoria dei caduti nel Parco della rimembranza, “un bellissimo e prezioso progetto portato avanti dal gruppo Alpini di Chieri” come ha sottolineato il sindaco Alessandro Sicchiero anche nella sua veste di consigliere della Città metropolitana di Torino
L’intitolazione è avvenuta durante le cerimonie per il centenario della Sezione Alpini di Chieri (Facebook Città Metropolitana di Torino)

La politica è per la Città non per i politici…

Politica  deriva da Polis e vuol dire amministrazione della Citta’ nell’interesse generale.

Caro direttore, la politica cioè nasce dai nostri ideali e dai nostri valori ma si deve misurare con i problemi della Città, della Regione e del Paese. Perché la politica non è per i politici ma per la Città. La politica che parla di se stessa e non si confronta mai con i problemi reali della gente che politica e’? Per fare un esempio all’epoca dei bellissimi convegni della corrente di Forze Nuove i convegni erano aperti da una relazione socioeconomica di Guido Bodrato, proseguivano con tavole rotonde cui partecipavano i maggiori leader nazionali tra cui ricordo Sergio Mattarella, Spadolini, Andreatta e si concludeva con la proposta di Donat-Cattin che era politica, economica e sociale.
Premesso che il più importante gesto di civismo degli ultimi decenni a Torino e’ stato rappresentato dalla Grande Piazza SITAV del 10 Novembre 2018, perché cittadini senza alcun incarico politico come il sottoscritto e le Madamin decidemmo di organizzare la prima Piazza del SI di tutto il Paese , io firmai personalmente in Questura la richiesta di autorizzazione e ci autotassammo le spese per l’impianto acustico e del palco. Con quella Piazza noi ,non i partiti , salvammo l’opera più importante per il futuro di Torino e del Nord Italia. Addirittura dopo quella Piazza l’Europa decise di aumentare il contributo per la realizzazione dell’opera .
In quella occasione la politica e gli eletti in Regione o in Parlamento mancarono clamorosamente al loro ruolo. Ecco perché il confronto va fatto su come la politica affronta i problemi della Città e i risultati che ne consegue.
Se usiamo la metafora del Medico noi dobbiamo vedere se la amministrazione della Città, della Regione e del Paese migliora la salute della Città, della Regione e del Paese o no.
Così come per le analisi del sangue vi sono dei parametri anche per la Città o per la Regione vi sono dei parametri di riferimento.
Se negli ultimi venticinque anni il PIL procapite di Torino e del Piemonte sono scesi considerevolmente il giudizio sulle politiche portate avanti dalle Amministrazioni non può essere positivo perché è chiaro che una parte della Città si è impoverita. Non a caso l’Arcivescovo Nosiglia denunciava che a Torino la metà della Città che sta bene non si accorge della metà della Città che sta male.
Dire che aumenta il civismo solo perché nelle liste elettorali sono stati candidati un numero maggiore di Sindaci non mi sembra così importante.
E’ ben più alto il senso civico di chi invece, da cittadino semplice, ha saputo organizzare la Piazza che poi ha salvato la TAV. Perché quando arriverà la TAV sicuramente aumenteranno turismo, logistica e connessioni con notevoli benefici per il PIL e per il lavoro mentre sino ad oggi Torino e la sua Area Metropolitana hanno avuto una bassissima crescita cosicché 4/5 dei giovani sono precari e come ha detto pochi giorni fa Banca d’Italia molte aziende piemontesi dirigono i loro investimenti più tecnologici  fuori regione.
Indubbiamente chi ha organizzato la lista Cirio ha avuto la capacità di erodere elettorato ad alcuni partiti che non hanno capito che i consensi a livello locale vanno conquistati anche con le idee e le proposte per il territorio. Invece l’unica cosa che contava era ottenere il voto di preferenza. La grande capacità comunicativa di Cirio, aiutata dalla decisione della carta stampata di non dare spazio ai candidati al Consiglio regionale e di non misurarne la esperienza e competenza, ha fatto il resto.
Così malgrado il quadro economico della Regione non sia mutato e il Piemonte si collochi sempre a metà classifica tra le 20 regioni italiane e i problemi della sanità e delle infrastrutture e dei trasporti siamo aumentati in questi cinque anni, gli assessori e i consiglieri uscenti sono stati premiati al contrario di ciò che capita agli amministratori di aziende private, dove chi non dà risultati positivi viene mandato a casa subito o quasi.
Oggi il maggiore quotidiano cittadino dedica 4 pagine ai grandi problemi dei trasporti di Torino e del Piemonte, di collegamenti difficili verso la Liguria e la Francia e non parla della Tangenziale, delle scale mobili ferme della Metro e del trasporto pendolari ma in Regione non vi sarà un esperto di trasporti e infrastrutture.
Caro Direttore, sono stato molto esplicito , come mio costume, perché sarebbe bello se si aprisse un confronto costruttivo.
Mino GIACHINO 

SITAV SILAVORO

Piemonte al voto: nei ballottaggi Vercelli e Verbania al centrodestra, Rivoli e Leini al centrosinistra

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Sono stati chiamati alle urne tra ieri e oggi 132 mila elettori piemontesi per i turni di ballottaggio  di due capoluoghi provinciali, Verbania e Vercelli, e  tre città del Torinese: Rivoli, Giaveno e Leini. Stefano Olocco è il sindaco di Giaveno. Nel ballottaggio ha vinto su Alberto Biddoccu, 58,84% a 41,16%. Il sindaco a Leini è Luca Torella, portato da Pd e liste civiche con il 52,02% rispetto a Renato Pittalis, civico appoggiato dal centrodestra, fermo al 47,98%. A Verbania vittoria al civico di centrodestra Giandomenico Albertella, che a una sezione dal termine ottiene il  51,83% contro 48,17%, del candidato di centrosinistra Riccardo Brezza. Premia il centrodestra la città si Vercelli: l’avvocato Roberto Scheda è il nuovo primo cittadino candidato da Fdi, Lega e Forza Italia, con il 54,19%. Gabriele Bagnasco, appoggiato da Pd e Avs, si ferma al 45,81. A Rivoli – 44 sezioni su 48 – centrosinistra con  Alessandro Errigo è avanti con il 56,7%, il sindaco uscente Andrea Tragaioli è al 43,3%.

Merz e Minato, due nuovi “ambasciatori” per la città

Da  oggi, festa del patrono San Giovanni, Torino ha due nuovi “ambasciatori”..  Il loro compito sarà rappresentare e promuovere nel mondo la nostra città. Questa mattina, durante la cerimonia nella Sala Rossa di Palazzo Civico c il sindaco Stefano Lo Russo e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo hanno consegnato l’onorificenza a Maria Beatrice Merz e a Valerio Minato.

Il sindaco Stefano Lo Russo: “il riconoscimento rappresenta non soltanto un ringraziamento per l’attività in cui due concittadini illustri si distinguono ma anche la richiesta di aiutarci a raccontare e promuovere la nostra città. Molto spesso di noi torinesi si dice che siamo bravi nel fare le cose ma meno nel raccontarle: questo è il compito nel quale, da oggi, chiederemo il loro impegno”.

Ecco la motivazione del riconoscimento a Maria Beatrice Merz, presidente e direttrice della fondazione intitolata al pittore, scultore e noto esponente torinese dell’arte povera Mario Merz: “Per aver notevolmente contribuito all’attività di ricerca sull’arte contemporanea, che da vent’anni trova nella Fondazione Merz un attivo e prolifico laboratorio di idee e un luogo di incontro e confronto per artisti nazionali e internazionali”.

Beatrice Merz ha ringraziato il sindaco, la presidente del Consiglio Comunale e “tutta la città che ci accoglie e ci viene a trovare. Il nostro ruolo – ha detto – è lavorare in questa città ma portarla nel mondo. Torino – ha aggiunto- è stata sempre per tutta la mia famiglia un punto di partenza e un punto di approdo, con questo ruolo intendo far sì che lo diventi ancora di più”.

Valerio Minato, fotografo, è invece l’autore di numerosissimi scatti di Torino. Premiato lo scorso 25 dicembre dalla Nasa per la foto della Basilica di Superga con alle spalle il Monviso e la luna, E’ “ambasciatore”  “per aver immortalato con occhio attento e dedizione l’anima e la bellezza di Torino, creando un tesoro visivo per i torinesi e non solo. La sua dedizione alla città si riflette in ogni dettaglio delle sue fotografie, trasmettendo l’amore per Torino a chiunque le guardi”.

“Faccio il lavoro più bello che possa immaginare, nella città che mi ha accolto vent’anni fa – ha commentato Valerio Minato -. Una città che ho iniziato ad amare e a fotografare in ogni suo angolo, un hobby poi diventato col tempo un’occupazione a tempo pieno. In questi ultimi mesi i miei scatti mi hanno portato molte cose belle e questo riconoscimento è sicuramente tra queste”.

La Città  di Torino ha istituito il titolo di ambasciatore nel mondo delle eccellenze del territorio torinese nel 2020 per destinarlo a cittadini, torinesi e non, che si siano distinti per il loro contributo allo sviluppo e all’immagine del territorio torinese. Gli ambasciatori vengono inseriti in un apposito albo e hanno il compito di rappresentare e di promuovere le eccellenze del territorio e del patrimonio artistico, architettonico e culturale che Torino può offrire a turisti, istituzioni e imprese di tutto il mondo.

(foto Città di Torino)

“E ogni notte sognerò un’altra versione di te”

Music Tales, la rubrica musicale

“E ogni notte sognerò un’altra versione di te

Che potrei non avere, ma che non ho perso

Ora sei dei segni di ruote e un paio di scarpe

E sono diviso a metà, ma dovrà andare bene così”

Classe 1997, Noah Kahan è un cantautore statunitense.

Nato e cresciuto a Stafford in una famiglia di origine ebraica da parte di padre, Kahan scopre la sua passione per la musica durante l’infanzia, iniziando a scrivere le sue prime canzoni all’età di 8 anni.

Inizia a caricare le sue prime canzoni su piattaforme come YouTube e SoundCloud durante l’adolescenza, iniziando presto ad attirare attenzioni e venendo notato dall’autore Dan Wilson.

Dopo aver abbandonato la carriera universitaria per concentrarsi sulla musica, nel 2016 firma un contratto discografico con Republic Records e inizia a lavorare con il produttore Joel Little.

Pubblica dunque il singolo di debutto Young Blood, a cui fanno seguito vari altri singoli nel corso dell’anno.

Nel 2018 pubblica il suo EP d’esordio Hurt Somebody, che include la collaborazione eponima con Julia Michaels, ed intensifica l’attività dal vivo aprendo vari concerti di George Ezra di cui vi ho parlato molti articoli fa.

Nel 2019 pubblica il suo album d’esordio “Busyhead” ed esegue il suo primo tour da headliner,

oltre ad aprire concerti per artisti come Dean Lewis e James Bay. Nel 2020 pubblica l’EP Cape Elizabeth. Nel 2021 pubblica il suo secondo album I Was/I Am, a cui seguono un secondo tour da headliner (star principale).

Un allievo mi ha fatto conoscere “Stick Season” e mi è piaciuta da subito quindi oggi vorrei segnalarvela.
Una ballade country per me incantevole che si lascia ascoltare.

Un brano, questo, che esplora temi di dolore, perdita, auto-colpa e desiderio, mentre il narratore affronta le conseguenze di una relazione fallita. La canzone è ricca di profondità emotiva e introspezione e regala belle sensazioni catturando le complessità nel gestire il dolore della separazione e cercare conforto in ogni dove, fosse anche in luoghi ed abitudini sbagliate.

“Vi sono perdite che comunicano all’anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi. ”

      Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=iWG6apzIWAk

 

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Muove il braccio grazie a una clavicola in 3D dopo un intervento straordinario alle Molinette

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Per la prima volta in Italia un uomo riprende a muovere il braccio grazie ad una clavicola personalizzata in 3D, presso l’ospedale Molinette di Torino Per la prima volta in Italia e la seconda al mondo un uomo ha ripreso a muovere il braccio grazie ad una clavicola personalizzata in 3D e ad un trapianto di tendine, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Un uomo di 52 anni, un ex pugile amatoriale, ha sofferto per anni di una lussazione cronica della clavicola destra, causata da un trauma sportivo durante un allenamento. Un uomo abituato a frequentare le palestre, a vivere con energia e vitalità, si è trovato improvvisamente costretto a rinunciare alla sua passione ed alla sua routine quotidiana. Nonostante le molte sedute di fisioterapia ed i numerosi esami diagnostici, la sua condizione sembrava senza via d’uscita bloccato in una morsa di dolore e di immobilità e che comprometteva anche la normale funzionalità respiratoria. Poi presso l’ospedale Molinette di Torino è arrivata la svolta. Grazie ad una tecnica innovativa e rivoluzionaria utilizzata per la prima volta in Italia e la seconda al mondo, l’équipe di Chirurgia toracica (diretta dal professor Enrico Ruffini) ha effettuato un intervento straordinario. Utilizzando la stampa 3D in titanio, i medici hanno creato un modello identico all’articolazione, che hanno utilizzato come guida per forare con precisione sia la clavicola che lo sterno del paziente, riuscendo a garantire il perfetto riallineamento di tutte le ossa. Questo dispositivo in titanio, sviluppato dall’azienda Osteobionix, ha permesso di eseguire l’operazione con sicurezza, precisione ed accuratezza. L’intervento, durato circa 5 ore, ha inoltre incluso l’uso di un tendine, donato e fornito dalla Banca dei Tessuti Muscolo Scheletrici dell’ospedale CTO, per garantire la stabilità della articolazione e sostenere il riallineamento delle strutture articolari. I chirurghi toracici sono stati fondamentali perché la porzione articolare interessata era quella che si collega con lo sterno, e richiedeva quindi una competenza specifica per intervenire sulla parete toracica. Il successo di questo intervento è il risultato del lavoro di un team di professionisti altamente qualificati: i chirurghi toraco-polmonari Francesco Guerrera, Paolo Lausi, Stefano Ganio e Paraskevas Lyberis della Chirurgia Toracica universitaria (diretta dal professor Enrico Ruffini), insieme all’anestesista Giulio Luca Rosboch (dell’Anestesia e Rianimazione universitaria diretta dal professor Luca Brazzi) ed al personale infermieristico dedicato. Il periodo post-operatorio ha evidenziato risultati eccezionali: la mobilità del braccio del paziente è stata completamente ripristinata, permettendogli di tornare alle normali attività quotidiane senza i dolori e le limitazioni di prima. L’intervento eseguito alle Molinette ha cambiato la vita di un uomo, aprendo nuove prospettive per il trattamento di patologie simili.