Protesta a Chieri per il caro parcheggi
Gran folla di chieresi stamane davanti al Comune di Chieri con tamburi, fischietti e urla. Un migliaio di manifestanti, commercianti, ambulanti e cittadini davanti al Municipio di via Palazzo di Città hanno protestato contro il pesante aumento dei parcheggi in città, una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Sicchiero.
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Dalle ore 19 la Mole si accende col Salone del Vino Torino 2025 (foto edizione 2024) |
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Grande affluenza dalle prime ore di apertura alle OGR Torino |
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Le code al Salone del Vino Torino 2025 |
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Torino, 1° marzo 2025 – “La Cantina è aperta!” al Salone del Vino Torino. Si è aperta oggi, sabato 1° marzo alle ore 15, la III edizione del Salone del Vino Torino che proseguirà per tutto il lungo weekend fino a lunedì 3 marzo, all’interno di un unico grande spazio, le OGR Torino. Dopo la settimana di oltre 50 eventi OFF diffusi in tutta la città, che hanno accompagnato il pubblico fino al culmine della manifestazione dedicata agli amanti del vino, si aprono ora ufficialmente le porte della grande “cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, alla scoperta della cantine del Piemonte fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.
Mission del Salone del Vino Torino 2025 è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone tipicità e unicità, analizzando i nuovi trend e le sfide del futuro.
Il Salone del Vino Torino 2025 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Amiat Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo.
IL SALONE DEL VINO TORINO 2025 (1 – 3 MARZO) La terza edizione del Salone del vino Torino entra nel vivo sabato 1 e domenica 2 marzo, con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico, alle OGR Torino. Si prosegue lunedì 3 marzo, con la giornata dedicata agli operatori professionali.
Tutte le novità di questa III edizione Non solo un “salone” dove si potrà degustare il vino insieme alle storie e ai racconti di tante produttrici e dei produttori coinvolti, ma anche una grande “fiera” dove acquistare le etichette preferite, come in cantina.
Per la prima volta sarà presente un’area ospite: ‘Fuori Piemonte’, dove sarà possibile incontrare cantine da tutta Italia che si sono distinte per attenzione alla sostenibilità, grande qualità e nuove sperimentazioni in vigna, come per l’utilizzo di vitigni piwi.
Inoltre, grazie alla collaborazione con i Maestri del Gusto di Torino e provincia, dieci eccellenze gastronomiche del territorio ci faranno scoprire la loro arte nel valorizzare materie prime e tradizioni, insieme ad un’area food in collaborazione con SNODO e con RIS8, Guru e Midai Food Lab per accompagnare il vino, al fianco di tante proposte culinarie.
Il weekend perfetto esiste, e dalla fortunata coincidenza di date, nasce anche uno spazio dedicato a CioccolaTò, in cui si potranno conoscere, grazie a 10 masterclass, gli abbinamenti tra vino, vermouth, spiriti e i prodotti delle grandi aziende dolciarie di Torino.
Il Salone del Vino Torino è anche dibattito e approfondimento culturale grazie all’area talk dedicata, a ingresso libero, dove ad essere protagonista sarà il futuro del settore vitivinicolo, attraverso speech, interviste e dibattiti che spazieranno dall’enoturismo, alle nuove tendenze dei giovani, dalla sostenibilità sociale del vino alle domande su naturale o super-naturale; e poi ancora intelligenza artificiale, droni in vigna, design sostenibile, vini ancestrali, il futuro dello sfuso e le nuove tendenze: dai dealcolati alle bevande nolo.
Un’unica grande location, 6 aree da scoprire Per tre giorni, gli spazi scenografici delle OGR Torino si trasformano in un grande palcoscenico del vino piemontese che ospiterà più di 500 cantine tutte da scoprire. Un percorso che permetterà ai e alle winelovers di andare alla scoperta dei segreti che si celano dietro l’immenso e affascinante panorama vitivinicolo della nostra regione.
Nella Sala Fucine delle OGR Torino sarà possibile incontrare una grande selezione di cantine provenienti dai diversi territori vitivinicoli di tutto il Piemonte. Una full immersion che permetterà al pubblico di conoscere le storie del vino piemontese, attraverso i volti e le voci di oltre 500 cantine coinvolte e grazie alla possibilità di assaggiare le loro etichette più emblematiche. Saranno quindi rappresentate le rinomate colline di Langhe, Roero e Monferrato che, dal 2014, sono entrate a far parte della lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’UNESCO, insieme ai loro vini di pregio ed eleganza, grandi Nebbioli del nord (come Carema, Gattinara, Ghemme e Boca) e il Dolcetto di Ovada, Diano d’Alba e Dogliani, i bianchi sapidi e verticali del Canavese e dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, dove l’Erbaluce sa esprimersi con versatilità e freschezza, oltre alle espressioni vinicole della Val Susa e dei suoi vitigni autoctoni meno noti, come il ritrovato Baratuciat, coltivato da secoli ai piedi della Sacra di San Michele e riscoperto nelle ultime decadi. A completare questo straordinario quadro enoico troveremo ancora la Freisa di Chieri e i vini delle colline attorno a Torino, con i suoi vini schietti e veraci (come il corposo Nebbiolo di Albugnano), i vini del Pinerolese e delle terre autentiche che dal Casalese scendono verso l’Appennino Ligure, passando per l‘Alessandrino e i Colli Tortonesi, dove il Timorasso ha ritrovato la sua identità. E ancora, le terre di Cocconato e le infinite sfaccettature della Barbera. Infine, non mancheranno le prestigiose bollicine piemontesi, dagli eleganti e complessi spumanti dell’Alta Langa fino all’aromatico Moscato d’Asti.
Ad accompagnare questo percorso sensoriale, oltre alle cantine, ventitré associazioni di valorizzazione, consorzi di tutela ed enoteche regionali: Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Consorzio Colline Monferrato Casalese, Viticoltori Alto Canavese – Belmonte, Enoteca Regionale del Roero, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Storici, Consorzio di Tutela Vini DOC Pinerolese, Consorzio Cocconato – Riviera del Monferrato, Consorzio Vini Val Susa DOC, Enoteca di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, Associazione Produttori Colli Astiani, Associazione Produttori Vini Biologici, il Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG, Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio Caluso Carema Canavese, Albugnano 549 – Associazione Vignaioli Albugnano DOC, Associazione I Sörì di Diano, Associazione Comuni del Moscato.
Spazio anche alla grande varietà delle grappe piemontesi, che, grazie al Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, potrà essere esplorata attraverso le ventidue aziende aderenti. Uno spazio obbligato vista l’importanza della distillazione nella nostra regione, che già nel 1600 vedeva la nascita dell’Università degli Acquavitai.
Non poteva mancare il Vermouth di Torino: bianco, ambrato, rosato e rosso, rappresenta una eccellenza della città che si distingue per l’alta qualità del vino utilizzato e per le piante aromatiche piemontesi con cui viene prodotto; grazie alla collaborazione con il Consorzio del Vermouth di Torino il pubblico del Salone del Vino Torino, potrà conoscere la sua unicità, anche nella versione superiore, attraverso la degustazione di tante aziende di altissima qualità.
Al Binario 2 delle OGR Torino, saranno invece protagoniste le cantine artigiane, per condividere uno spaccato del mondo del vino in forte crescita, dove le pratiche naturali, in vigna e in cantina, costituiscono la filosofia fondante di queste esperienze vitivinicole. Dalla collina di La Morra a Casale Monferrato, da Rocchetta Belbo all’alta langa di Perletto, dalle vigne panoramiche di Coazzolo alle pendici dell’Appennino Ligure di Tassarolo, dalle irte pendenze di Mango alle dolci colline di Costa Vescovado, fino alle vigne di San Marzano Oliveto, Sessame e Ferrere nell’astigiano. Il Binario 2 ospiterà inoltre lo spazio espositivo dedicato ai Maestri del Gusto di Torino e provincia, dove il pubblico potrà assaggiare le eccellenze della panificazione, formaggi, salumi, mieli e confetture, biscotti e prodotti della canapa. Tra gli altri, si potranno gustare le specialità de Il Forno del Borgo, Borgiattino Formaggi, Miemole, La Peracca, Le Delizie di Andrè, Cascina Blu, Green Italy, Molino Roccati, Binari del Gusto.
Quest’anno il Salone del Vino Torino in collaborazione con CioccolaTò, la kermesse dedicata al mondo del cioccolato, ha realizzato un’area masterclass, al Binario 2 per approfondire e scoprire la ricchezza e la varietà degli abbinamenti tra queste eccellenze. In degustazione le proposte del Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG, Associazione Comuni del Moscato, Consorzio del Vermouth di Torino, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, Azienda La Palera di Borgomasino (TO), Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese con i vini dolci delle colline Torinesi, tra cui il Cari, la Malvasia e la Freisa dolce in abbinamento ai prodotti di Cioccolatieri rinomati, tra cui Alessandro Spegis, La Perla di Torino, Davide Appendino, Ballesio e molti altri.
Sala del Duomo delle OGR Torino accoglierà invece una sezione ospite ‘Fuori Piemonte’ con produttori provenienti da tutta Italia, per un viaggio ideale oltre regione, che va dal Trentino alla Liguria, dalla Sicilia al Lazio, dal Friuli Venezia Giulia alla Lombardia, fino al Veneto. Dieci aziende che parlano di alta qualità e sostenibilità, a cui si aggiunge uno spazio aggregato con etichette di 18 cantine che coltivano vitigni PIWI e una selezione della Torino Wine Week.
Le Masterclass Le aree dedicate alle masterclass gratuite saranno protagoniste di questa edizione: due spazi studiati per la degustazione e l’approfondimento, il Social Table di SNODO – OGR Torino e il Foyer 2 delle OGR Torino, a cui i visitatori del Salone potranno partecipare iscrivendosi sul sito.
Social Table di SNODO – OGR Torino Si inizia sabato 1° marzo, alle ore 15, con il Consorzio di tutela vini DOC Pinerolese alla scoperta di una tradizione vitivinicola che risale al ‘600; alle ore 16 si potrà incontrare Wine Lovers Italia e una selezione della guida social I Vini del Cuore, ideata nel 2022 da Olga Sofia Schiaffino. Grazie ad un approccio emozionale alla degustazione del vino, la guida sceglie di non assegnare punteggi, ma di raccontare storie di vita, di momenti trascorsi con il produttore in vigna o in cantina. Si continua con due masterclass dedicate a specifici terroir piemontesi, il Consorzio Cocconato – Riviera del Monferrato (alle 18) e il Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese (alle ore 20). I focus continuano su due cantine d’eccellenza piemontese Cascina Gilli di Castel Nuovo Don Bosco alle ore 17 con “Albugnano e Freisa: il Nebbiolo delle Alte Colline e il Ribelle del Monferrato” e l’azienda agricola Scarzella di Rocchetta Tanaro: alla terza generazione, tre fratelli raccontano una giovane realtà emergente alle ore 19. Alle ore 20 “Freisa di Chieri: un viaggio tra storia, tradizione e innovazione”, insieme al Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese.
Domenica 2 marzo, dalle ore 12: (Di)Vino Queer: una nuova era di narrazioni, insieme alla Cantina Gringhigna; alle 13 la degustazione guidata da Fabrizio Gallino con l’Azienda Agricola Le Marie: 25 anni di storia sotto il Monviso. Protagonisti alle ore 14 saranno i Vignaioli di Isola d’Asti, tra tradizione e innovazione; a seguire la Cantina della Serra, che con più di 200 soci, rappresenta una delle realtà più importanti del Piemonte. Alle ore 16 i vitigni autoctoni delle aziende del Consorzio Vini Val Susa DOC e alle 18 il Consorzio di Tutela dell’Ovada DOC. Alle ore 19 la degustazione sarà a guida Go Wine, che ci farà scoprire le cantine che valgono il viaggio, selezionate nella guida Cantine d’Italia 2025.
Foyer 2 delle OGR Torino Lo spazio dedicato alle masterclass continua nel Foyer 2 delle OGR Torino che ospiterà sabato 1° marzo l’Associazione Produttori Colli Astiani (alle ore 15.30) per scoprire sei sfumature di Barbera; alle 16.30 insieme ad AIS Piemonte andremo a conoscere le eccellenze dall’Alta Langa, per scoprire le bollicine più famose della regione, per un mercato in forte crescita nei numeri e nella qualità; si prosegue alle 17.30 con l’Enoteca Regionale di Gattinara e dell’Alto Piemonte per degustare una delle più alte espressioni del nebbiolo. Alle ore 18.30 con l’Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Storici il pubblico conoscerà un vitigno dalla storia affascinante, che dopo essere stato riscoperto sta diventando sempre più iconico grazie alle sue poliedricità. A concludere la giornata di sabato, alle 19.30, un focus in compagnia del Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo per scoprire l’arte della distillazione delle vinacce.
Domenica 2 marzo dalle ore 12.30 con Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG si approfondiranno tutte le espressioni dell’Asti docg, e poi, insieme a WOUSE, conosceremo gli sPETtiNATi: i Pet-Nat e i rifermentati in bottiglia insieme alla Cantina BERA Vittorio e Figli, Valli Unite e I Versanti (alle ore 13.30). Si prosegue alle 14.30 con l’Associazione Comuni del Moscato d’Asti e i vini del progetto i Sorì Eroici che valorizza gli appezzamenti situati in pendenza sulle colline del territorio del Moscato; alle 15.30 la degustazione con i Viticoltori Alto Canavese – Belmonte illustrerà i grandi vini di questo territorio. Alle 16:30 è il momento della storica Cantina Ceste di Govone con la degustazione Piemonte PIWI Experience, e alle 17.30 con l’Enoteca Regionale del Roero si continuerà il viaggio alla scoperta di uno dei terroir più rappresentativi del Piemonte. Da non perdere la masterclass alle 18.30 con Consorzio Tutela Vini d’Acqui sul Brachetto: modernità e versatilità inattesa, ad ogni sorso, l’eleganza dell’aromatica, ridefinita. Infine alle 19.30, sempre insieme a WOUSE, si terrà Orange is the new…, degustazione di vini macerati che coinvolgerà le cantine Valdisole, Tenuta Foresto e Cascina Fornace.
Salone del Vino B2B Lunedì 3 marzo, una giornata interamente dedicata alle operatrici e agli operatori professionali: sono previsti 2000 professionisti del vino dal Piemonte e dall’Italia, tra giornalisti, ristoranti, enoteche, buyer, e sommelier che potranno conoscere le aziende presenti. Grazie al sostegno e l’organizzazione di Unioncamere Piemonte e la collaborazione con Enora di Alba, la giornata sarà animata da buyer internazionali dalla Germania, Polonia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, UK, Repubblica Ceca, Svizzera e Spagna. La giornata del lunedì sarà anche masterclass con l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino, il Consorzio Tutela Vini d’Acqui, il Consorzio Monferrato Casalese, Albugnano 549 – Associazione Vignaioli Albugnano DOC, Cultura Liquida; inoltre alle ore 13 ci sarà la presentazione della nuova Torino Doc: la selezione enologica della Camera di commercio di Torino incontrerà le cantine in collaborazione con Laboratorio Chimico Camera di commercio Torino.
I Talk da SNODO – OGR Torino Il Salone del Vino Torino non sarà solo degustazioni e masterclass, ma proporrà anche un ampio palinsesto dedicato a talk, speech e interviste che saranno ospitate negli spazi di SNODO alle OGR Torino, con ingresso libero. Nei vari panel, si affronteranno tematiche come le tendenze dell’attualità, la sostenibilità del vino e le nuove frontiere tecnologiche con esperti del settore, giornalisti, produttori, professori universitari. Con Martina Panarese & Maurizio Carucci (cantante degli Ex- Otago) e Chicca Vancini, ad esempio, si parlerà del Muetto, un antico vitigno tipico della Val Borbera, che fino a poco tempo fa, non essendo iscritto al registro delle varietà vitivinicole piemontesi, era a tutti gli effetti come se non esistesse. Insieme ai professori Luca Rolle e Paolo Sabatini del Dipartimento di Scienze agrarie e Forestali dell’Università degli Studi di Torino si affronterà il grande tema dei cambiamenti climatici guardando alla viticoltura e all’enologia. Spazio anche alle proposte più innovative come VaGiùBin, progetto che si propone di riscoprire e valorizzare il patrimonio viticolo della Val di Susa e delle aree di origine morenica a margine della valle. E poi, nel fitto palinsesto, due appuntamenti da non perdere per scoprire le nuove frontiere della produzione del vino: focus sul mercato dei NoLo attraverso l’esperienza di Pietro Botto giovane di 21 anni che ha lanciato WINOT srl, primo spumante, da uve sauvignon, dealcolato del Monferrato; con l’incontro ‘wAIne: Vino intelligentemente artificiale’, gli ospiti Federica Toso di Torino Digital Days insieme alla cantina Crola Wines, XFarms, Terra & Techn (Politecnico di Torino) e Winelivery rifletteranno invece col pubblico sul futuro del mondo del vino, cercando di capire quale possa essere il ruolo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nell’ambito della viticoltura, della vinificazione e della vendita del vino. Il programma dei Talk è costruito insieme a WOUSE, Le Strade di Torino, la Camera di commercio di Torino, al comitato scientifico del Salone del Vino Torino e al Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari DISAFA, l’Università degli studi di Torino – Economia – Dipartimento di Management, l’Università degli studi di Parma-Politecnico di Torino – Design sostenibile per il sistema alimentare e l’Università degli studi di Torino- Dipartimento Culture Politica Società.
Le Mostre Durante le giornate del Salone del Vino il pubblico potrà visitare alle OGR Torino tre mostre per approfondire il mondo della viniviticoltura anche attraverso l’arte e il design.
Locus amoenus. Storie di Design, Vino e Territorio a cura del POLITECNICO di Torino L’esposizione presenterà un racconto sul legame tra il territorio, il graphic design e il vino, attraverso il packaging e l’etichetta. In mostra casi studio di successo, selezionati tra le aziende che utilizzano il packaging come elemento di innovazione, di sostenibilità e di tutela e divulgazione culturale. Il visitatore sarà accompagnato in un viaggio visivo e sensoriale tra le diverse etichette. Il percorso espositivo evidenzia gli aspetti progettuali – dal visual alle scelte cromatiche, dalle texture ai materiali, alle nuove tecnologie – pensati per trasmettere la biodiversità locale, le tipicità architettoniche e culturali del territorio, promuovendo e valorizzando tradizioni, radici storiche e processi innovativi. La bottiglia di vino diventa messaggera del territorio che l’ha generata, rievocando paesaggi, architetture, cicli naturali e l’armonica interazione fra uomo e ambiente, tramite la matericità dell’etichetta e l’immaterialità delle tecnologie digitali, in un prodotto che esprime il profondo legame tra natura e cultura. Al contempo, il packaging evidenzia come il design sia un elemento strategico all’interno dei sistemi territoriali, favorendone la crescita e lo sviluppo.
MonWineArt L’esposizione mette in mostra le grafiche create dai giovani dell’Istituto d’arte di Isola d’Asti ispirate al vino. In occasione dei passati eventi a firma MonWineArt, sei cantine di Isola d’Asti hanno fatto degustare le proprie selezioni in due Masterclass, aperte al pubblico e guidate dai sommelier AIS; presso il palazzo storico dedicato a G. Govone. I vincitori hanno ottenuto in premio la possibilità di scegliere una delle 31 etichette realizzate dagli studenti per rappresentare il loro vino e il territorio, in mostra al Salone.
Gianni Mirone personale Nato nel 1969 ad Alessandria, dove attualmente vive con la famiglia, laureato in chimica, pittore di wine painting. Le sue opere conciliano la passione per il vino a quella del disegno e al forte legame con il territorio, in un romantico omaggio ai vigneti del Monferrato e del Piemonte. Ritratti, personaggi e paesaggi sono rivisitati con i cromatismi dei diversi vini utilizzati, nella sempre più capillare e dettagliata ricerca della corretta tonalità, grazie ai gialli dei moscati ai dorati dei passiti, fino ai marroni e ai violacei dei vini rossi. Durante la tre giorni sarà possibile assistere al live painting.
Una piattaforma aperta e partecipata Il Salone del Vino Torino ha da sempre cercato di essere una piattaforma partecipata, aperta alle collaborazioni: anche per questa edizione si consolida la collaborazione con Go Wine nel coinvolgimento di tante realtà vitivinicole piemontesi, con la Fisar di Torino, nella formazione dei volontari e nella partecipazione alle masterclass e con Le Strade di Torino, non solo per il coinvolgimento del mondo dei creator, ma anche nella costruzione del palinsesto culturale di WOUSE e nella produzione del podcast FERMENTO, condotto da Andrea Borio che, durante la tre giorni, intervisterà gli ospiti presenti, immortalando le esperienze più significative e innovative tra quelle presenti.
Le collaborazioni continuano con l’Ais Piemonte e l’Onav Torino, l’Università Cattolica di Milano, la Strada Reale dei Vini Torinesi, la Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ascom Torino, Confesercenti Torino, Cultura Liquida, SeeYouSound, il progetto PIN, Gxt e Senior Civico.
INFO E BIGLIETTI Link: www.salonedelvinotorino.it
Sabato 1 e Domenica 2, il grande pubblico attraverso l’acquisto di uno dei tre pacchetti del Salone del Vino acquisterà il biglietto che permette di ottenere, oltre a calice e taschina, l’accesso al Salone, la degustazione di vini nell’area espositiva vitivinicola, e la possibilità di partecipare a una masterclass (al seguito dell’iscrizione sul sito).
Pacchetti:
base da 20 euro include 5 token (che permettono fino a 5 degustazioni) + 1 masterclass (che comprende almeno 4 degustazioni) pacchetto da 25 euro include 12 token pacchetto da 30 euro include 18 token
Grazie alla convenzione con WE TAXI il pubblico potrà viaggiare sicuro con il codice sconto dedicato o scaricando l’APP al seguente link dove è già incluso: https://3zow.app.link/salonevino25?code=SALONEVINO25 |
Attraverso i varchi sarà più sicuro regolare l’accesso all’area binari, dove si potrà entrare in modo automatico mostrando sull’apposito lettore il proprio titolo di viaggio, cartaceo o digitale, come già avviene nelle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale.
Con un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) ha installato nella stazione di Torino Porta Nuova sei portali tornellati; ciascun portale è dotato di 5 varchi con altrettanti tornelli ad eccezione del varco lato via Nizza, con due tornelli.
Da oggi 1° marzo, dunque, l’accesso all’area binari sarà garantito ad una sola persona per volta, titolare di un biglietto valido e non prima di 40 minuti dall’orario di partenza del proprio treno.
Il progetto, promosso da Rete Ferroviaria Italiana, in collaborazione con Polfer, FS Security, FS Technology e Grandi Stazioni Rail, contribuirà a ottimizzare la gestione dei flussi, a elevare la qualità del servizio offerto ai passeggeri, ad aumentare la sicurezza dei viaggiatori, a prevenire i fenomeni di evasione e della microcriminalità.
In ragione della molteplicità dei titoli di viaggio in uso presso la stazione di Torino Porta Nuova, il sistema dei gate sarà inizialmente avviato in modalità mista, prevedendo sia il controllo automatizzato che la presenza di operatori. I tornelli, al momento dell’entrata in funzione, garantiranno la lettura dei biglietti delle principali imprese ferroviarie operanti nella stazione e saranno progressivamente programmati per riconoscere tutte le tipologie di titoli di viaggio.
Tale fase transitoria è necessaria per consentire un’integrazione graduale delle diverse tecnologie di emissione dei biglietti e garantire un accesso fluido ai viaggiatori, prevedendo anche il supporto di personale dedicato.
Sabato 1° marzo 2025 Thomas Schael si è insediato quale nuovo Commissario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, alla presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’Assessore alla Sanità Federico Riboldi e del Direttore della Scuola di Medicina dell’Università di Torino Paola Cassoni. L’incarico commissariale sarà della durata di cinque anni.
“Sono orgoglioso di questo nuovo incarico. Ringrazio il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi per la fiducia accordatami. Si tratta di un grande riconoscimento professionale e allo stesso tempo di una grande sfida. Accetto con entusiasmo di dirigere una delle più prestigiose e importanti Aziende ospedaliere italiane, quale la Città della Salute e della Scienza. Un contesto di servizi sanitari che garantiscono alla popolazione interventi di diagnosi e cura di altissimo livello, di cui ogni persona che ne ha avuto bisogno riconosce il fondamentale aiuto ricevuto in termini di salute. Così come sono preziosi e di qualità eccellente gli insegnamenti universitari e la ricerca che contraddistinguono questo insieme professionale. Per conoscere tutte le componenti dell’Azienda sarà fondamentale instaurare un dialogo costantemente aperto, indirizzato a costruire una visione condivisa sul futuro della Città della Salute, oltre che a risolvere insieme i problemi che troveremo sulla nostra strada. Intendo creare un clima di fiducia con tutte le professioni interne e con i numerosi interlocutori esterni e gli stakeholder del sistema sanitario piemontese. Considero la Città della Salute nelle sue articolazioni un DEA di terzo livello, anche se non previsto nel DM 70, con un posizionamento alla pari con le realtà europee del Pascal di Parigi e Charité di Berlino. Scriveremo insieme alla Regione e a chi ne vuole far parte un piano di sviluppo dell’Azienda, anche con la prospettiva del trasloco nel Parco della Salute, a partire da un disegno volto ad ottimizzare le risorse per il potenziamento della qualità dei servizi. Su queste basi si potrà remare in un’unica direzione, quella della crescita e del miglioramento della “Città della Salute”, finalizzati alla soddisfazione professionale dei suoi operatori e alla risposta ai bisogni sanitari dei piemontesi e di tutti quelli che si rivolgono a noi per essere aiutati. Come disse Seneca: “Il saggio non dice mai tutto quello che pensa, ma sempre ciò che conviene dire”” dichiara Thomas Schael.
“Buon lavoro a Thomas Schael da oggi alla guida dell’Azienda ospedaliero universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Un’eccellenza della sanità piemontese e anche una delle realtà che, più di altre, sono chiamate alla sfida del progresso e dell’innovazione con la realizzazione del nuovo Parco della Salute. A Schael, come agli altri direttori, va il nostro augurio di proficua collaborazione sapendo che l’impegno di tutti, nei prossimi anni, deve essere orientato alla riduzione delle liste d’attesa e all’eccellenza delle cure all’interno di un sistema sanitario universale, gratuito e accessibile a tutti” dichiara Alberto Cirio.
“La scelta di un professionista di riconosciute capacità manageriali come Thomas Schael, apprezzato a livello nazionale nei vari incarichi che ha ricoperto, è la dimostrazione di quanto sia importante per la Regione la gestione dell’Azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino. Un’eccellenza che vogliamo sia sempre di più la punta di diamante della sanità regionale e un riferimento a livello nazionale. Nei prossimi anni sono molte le sfide che ci attendono e una delle più importanti riguarda proprio il Parco della salute, della ricerca e dell’innovazione, opera fondamentale per la città, per la regione e non solo. È necessaria la collaborazione di tutti: Schael, come gli altri direttori generali che abbiamo scelto all’inizio dell’anno sulla base di valutazioni di competenza professionale, potrà dare un forte contributo per migliorare ancora la sanità del Piemonte che è l’obiettivo principale del nostro lavoro di ogni giorno. Colgo l’occasione dell’insediamento del Commissario Schael per ribadire ancora una volta, come ho già fatto pubblicamente, partendo proprio dalla vicenda giudiziaria che riguarda pochi professionisti della Città della Salute, il mio grazie ai medici e a tutto il personale sanitario per l’abnegazione con la quale l’assoluta maggioranza di loro svolge il proprio incarico” dichiara l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi.
“Tutta la comunità universitaria di medici e operatori sanitari che quotidianamente svolge attività clinico – assistenziale nella Città della Salute continuerà ad esprimere al meglio la propria professionalità nei percorsi di diagnosi e cura delle e dei pazienti, con profonda determinazione, responsabilità e competenza, e con spirito di grande collaborazione con il dottor Schael. Siamo altresì certe e certi di poter trovare nella guida del Commissario la volontà di supportare l’eccellenza e l’attività di ricerca che caratterizzano fortemente la Città della Salute, che nel 2024 è stata sede di progettazione e conduzione del 38% degli studi clinici attivati in regione Piemonte, garantendo uniche opportunità terapeutiche di avanguardia ai pazienti e contribuendo in maniera importante all’innovazione della pratica clinica. La Città della Salute è un riferimento regionale e sovraregionale per i percorsi di diagnosi e cura ed espressione di eccellenza degli stessi, con una forte attrattivita ed una importante mobilità attiva in entrata in alcuni ambiti. A questo concorrono le forti sinergie tra tutte le figure professionali che quotidianamente lavorano affiancate in CDSS, indipendentemente dall’essere medici ospedalieri o universitari. Non esiste una contrapposizione tra queste due anime, ma al contrario una consuetudine alla collaborazione quotidiana, che è elemento prezioso di crescita ed è rafforzata dall’integrazione multidisciplinare” dichiara Paola Cassoni.

All’evento sono intervenuti il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, l’amministratrice Delegata di GTT Serena Lancione e del CEO di Indcar Gaël Queralt.
“La mobilità ha un ruolo cruciale nella strategia di sviluppo della nostra città – sottolinea il sindaco Stefano lo Russo -. Torino ha scelto di impegnarsi verso una dimensione di trasporto pubblico locale a emissioni zero decidendo di destinare una quota rilevante delle risorse provenienti da fondi europei e statali al potenziamento della rete di trasporto pubblico, all’avvio della realizzazione della linea 2 della metropolitana sino all’acquisto di 250 nuovi autobus elettrici. Lavoriamo per mettere a disposizione di cittadine e cittadini una rete di trasporti capace di coniugare l’efficienza del servizio e l’attenzione all’impatto ambientale, per continuare il nostro impegno verso una città più verde e sostenibile. L’arrivo dei nuovi minibus elettrici che presentiamo oggi e saranno in strada dalla prossima settimana si inserisce in questo piano di rinnovamento e potenziamento del trasporto pubblico cittadino avviato dall’Amministrazione”.
“L’arrivo dei nuovi minibus elettrici aggiunge un altro tassello a Nuovo Trasporto Torino, il piano quadriennale di rinnovamento e potenziamento del trasporto pubblico cittadino avviato dall’amministrazione e si inserisce, quindi, in un sistema che punta a servire sempre un maggior numero di persone – commenta l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta -. In particolare, la nuova linea Star 1 che vede l’integrazione con parcheggi di interscambio e l’allungamento degli orari del servizio fino alle 23, insieme alle caratteristiche dei mezzi in grado di trasportare oltre 30 persone con una autonomia fino a 200 km, consentirà di migliorare il comfort e l’accessibilità del servizio per chi vuole raggiungere diversi punti di interesse del centro cittadino. Intanto continuiamo anche a lavorare per l’interconnessione, l’interoperabilità, l’integrazione di diversi servizi in un’unica piattaforma digitale e contribuiamo a promuovere lo sviluppo di sperimentazioni di nuovi scenari per il trasporto delle persone e nel campo della logistica e di soluzioni di mobilità autonoma, connessa e cooperativa”.
“La riorganizzazione delle linee STAR e la progressiva integrazione con i poli di interscambio – spiega Serena Lancione, amministratrice delegata di GTT – rappresentano un’evoluzione strutturale della rete di trasporto pubblico locale. La connessione con i parcheggi d’interscambio è inoltre un elemento chiave per riequilibrare la domanda di mobilità, favorendo un uso più razionale dello spazio urbano e riducendo la pressione veicolare nei nodi centrali della città. Con questo modello, GTT consolida la visione di un sistema di mobilità basato su connessioni rapide, frequenti e sincronizzate con i flussi di traffico urbano per rispondere alle esigenze del territorio”.
Per Gaël Queralt, CEO di Indcar: “Questo è un giorno e un progetto di enorme importanza per noi. Siamo lieti che la Città di Torino abbia deciso di proseguire nella trasformazione del trasporto pubblico urbano, sulle linee Star, insieme a INDCAR, puntando sulla decarbonizzazione del centro città. Il modello elettrico e-B6 diventa così una soluzione sostenibile di riferimento nel Paese, contribuendo agli obiettivi di elettrificazione della flotta di minibus”
TORINO CLICK
Bulli spingono diciassettenne nella Dora
Gli hanno fatto fare un volo di alcuni metri nella Dora. Tre ragazzi, come riporta il Corriere Torino, nella serata di mercoledì hanno spinto dal parapetto che da’ sul fiume un giovane di 17 anni che per fortuna ha riportato solo alcune contusioni. I fatti sono avvenuti in lungo Dora Firenze, zona della movida in borgo Rossini a Torino. Il motivo del gesto dei giovani che sono ricercati sarebbe stata una discussione degenerata.
Nevicate sulle Alpi: aumenta il rischio valanghe
Oggi sabato 1° marzo in montagna sono previste nevicate deboli o localmente moderate sui settori alpini e prealpini settentrionali. Lo afferma Arpa Piemonte, che segnala inoltre nevicate deboli nel pomeriggio sui settori occidentali e più persistenti sui settori sudoccidentali, fino a domenica mattina. La quota neve è circa 800 metri. Il rischio valanghe per sabato registra un aumento del grado di pericolo da 1-debole a 2-moderato sui settori prealpini occidentali e sulle Alpi Liguri.
L’abito fa il monaco?
Quante volte abbiamo sentito parlare di dress code, cioè quel codice spesso non scritto che impone un certo abbigliamento per accedere ad una festa, ad un evento?
Abito lungo per le dame, smoking per gli uomini, no jeans, no sneakers, ecc.
Ricordo ancora la prima volta in cui entrai alla Camera dei Deputati dove, nonostante il caldo torrido, era obbligatorio indossare giacca e cravatta: la giacca l’avevo con me, la cravatta la comprai lì vicino; lo stesso dicasi per il Casinò di San Vincent dove, in alternativa, era consentito indossare una maglia dolcevita (non so se ora sia ancora così).
Stesso discorso per le banche dove, fino ad alcuni anni fa, gli impiegati indossavano sempre giacca e cravatta.
Anche in questo caso l’abito indicava l’appartenenza ad un gruppo, esattamente come in pantaloni indossati sotto le natiche o negli anni ’70 le College o le Clarks, a seconda della fazione politica di riferimento.
Una multinazionale americana presente anche in Italia imponeva ai suoi commerciali la camicia bianca nelle ore antimeridiane mentre nel tardo pomeriggio era consigliato di indossarla azzurra.
Il primo testimonial della rivoluzione fu Sergio Marchionne, che si presentò da subito alle riunioni, anche in Confindustria (finché la Fiat ne fece parte), indossando un cachemire anziché la solita giacca ed il suo gesto fece scuola.
Ora il discrimine, se possiamo chiamarlo così, è costituito dai tatoo: se non li hai sei fuori, sei antiquato.
Un tempo, anche nell’Arma, non erano consentiti; poi sono stati ammessi solo se non visibili indossando la divisa.
Ad un colloquio di lavoro ho incontrato persone mediocri senza tatoo e veri geni con tatoo ovunque, come ho incontrato persone con i capelli cortissimi, puliti, che a malapena riuscivano a fare un cerchio usando un bicchiere, mentre ne ho viste altre con i dreadlocks comporre musica, scrivere libri o progettare palazzi.
Siamo portati a identificare come non pericolosi quanti somigliano a noi, almeno esteriormente, e di conseguenza classificare come negativi quanti da noi si distinguono; d’altronde, una delle motivazioni base del razzismo, della xenofobia è proprio non riconoscere come simili a noi quanti abbiano una pigmentazione diversa, parlino un idioma che non comprendiamo, preghino un Dio diverso dal nostro (abbiamo mai visto il nostro per giudicare il loro?) e così via.
Quindi ci basiamo su preconcetti, su stereotipi (i neri fanno così, gli arabi cosà, le filippine sanno fare solo le cameriere) che non ci permettono un’analisi obiettiva, una considerazione basata su fatti anziché ipotesi.
Esattamente come è vietato discriminare per motivi razziali, religiosi o etnici, dovrebbe esserlo anche per il modo in cui ci si veste, ci si acconcia o per il piercing che si indossa; certo, gli eccessi possono essere sgradevoli, ed è lo stesso concetto secondo il quale una segretaria di direzione che incontra clienti ed investitori dev’essere gradevole e non un orso travestito da impiegata.
L’igiene non deve mai essere trascurata, anche per rispetto delle persone con le quali entriamo in contatto, ma cosa indossiamo è affare nostro; la società, ho avuto modo di scriverlo in altre occasioni, si è data delle regole di convivenza per conformare usanze, comportamenti, aspettative. E’ evidente come qualsiasi deviazione può turbare, può insospettire perché viene vista come una ribellione, anche se pacifica.
D’altronde, andreste da un medico che vi accoglie in bermuda o in un’agenzia immobiliare in cui la titolare si presenti con i bigodini in testa? Saranno anche bravissimi, ma sicuramente all’inizio qualche perplessità la destano.
Come fare quindi per non essere vittima dei nostri pregiudizi? Non giudicare, ma basarsi sui fatti. Se un professionista è famoso per aver tanti clienti ed ha tutte recensioni positive non facciamoci fuorviare da nostri parametri di valutazione, ma basiamoci sulla sua professionalità: chi siamo noi per giudicare se un architetto sia competente nel suo lavoro, se un avvocato stia preparando un’arringa vincente oppure no?
Ricordate che vi sono molte, troppe persone che si recano a messa tutti i giorni ma appena uscite dalla chiesa riprendono a criticare ora questo ora quello; e quanti si vantano di fare adozioni a distanza, beneficenza qua e là, ma se una vicina li chiama perché ha bisogno che qualcuno si rechi in farmacia per il bimbo piccolo malato la criticano perché è una rompiscatole?
Sergio Motta


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