ilTorinese

Tradizione o intossicazione?

E’ notizia di questi giorni che una signora inglese già da alcuni anni, pur di mantenere viva a casa sua la tradizione del cenone risparmiando (non poco) avrebbe utilizzato gli avanzi delle feste aziendali, convincendo gli organizzatori del catering a “passarle” gli avanzi. Finché, nel 2017, in un cenone che ebbe luogo alcuni giorni dopo aver preso quel cibo, qualcosa andò storto: molti dei partecipanti accusarono malesseri, il marito, la figlia minore, i suoceri alcuni cugini e amici di famiglia a causa di un’intossicazione alimentare.

Questo è sicuramente un caso limite, ma il rischio è comunque presente specie se si utilizzano preparazioni domestiche della cui modalità di preparazione non si è sicuri, prodotti di bassa qualità o, specie nei discount, prodotti con data “best before” superata.

Tutti i cibi conservati sottovuoto e ricchi di acqua possono diffondere il botulino, proprio perché questo è un clostridio anaerobo che vive, quindi, in assenza di aria. E’ più facile reperire questa tossina nei cibi realizzati domesticamente perché minori sono i controlli e le attenzioni; nelle industrie solitamente i controlli di NAS e ASL sanzionano eventuali difformità dalla legislazione vigente.

Sono altrettanto a rischio le conserve vegetali, le salse, tonno e carne in scatola, gli insaccati.

Quale il senso di questa disamina? In queste festività, essendo noi un popolo di poeti, navigatori e, soprattutto, di mangioni diamo molta importanza alla quantità sia nell’imbandire la tavole che nel preparare cestini natalizi. Al di là di ogni considerazione nutrizionale, dietetica o medica, se pensassimo di più alla qualità piuttosto che alla quantità?

Orientarsi su produttori di chiara fama, o mettere nei cestini cibi che non possano costituire pericolo alimentare?

Se sono persone che conosciamo bene, sapremo se posseggano una macchina per caffè a capsule (o cialde) o se usino ancora la moka; in alternativa marmellata, frutta di stagione, frutta secca, formaggio tipo Grana, legumi secchi, biscotti, fette biscottate ma dando sempre la priorità alla qualità.

Molti di noi tendono a esagerare quando si tratta di regalare qualcosa in concomitanza con le festività principali o se organizzano cene temono di sfigurare cucinando solo ilnecessario, di passare per tirchi, che qualcuno abbia ancora fame ma di dovergli dire “non ce n’è più”; e puntualmente tutti gli anni buttiamo via gli avanzi, quando va bene li distribuiamo tra gli ospiti o ci costringiamo a mangiare gli avanzi per diversi giorni a seguire.

Se per fare questo, però, siamo costretti a lucrare sulla qualità di ciò che offriamo qualcosa non funziona; la salute dei nostri commensali e nostra è seriamente a rischio.

Se il produttore non avesse indicato in etichetta tracce di un allergene, anche solo per la presena nello stabilimento?

Se un dono, perché il regalo è un’altra cosa, indica il sentimento che proviamo verso il ricevente, mandarlo in ospedale non sembra il modo migliore per dimostrarglielo; meglio poco, magari tra prodotti di eccellenza (champagne, tartufo, caviale, quello vero, sigari cubani, whisky invecchiato, ecc.) piuttosto che molti prodotti di dubbia qualità.

E’ corretto, quasi doveroso, mantenere le tradizioni anche se alcune andrebbero adattate alle mutate esigenze della società (più nessuno zappa la terra, spacca le pietre o taglia manualmente gli alberi, quindi 3000 calorie al giorno sono eccessive), la vita sedentaria favorisce il sovrappeso e così via.

Cambiano i tempi, cambiano i gusti e le esigenze delle persone per cui sarebbe il caso di adeguarci, se non vi è nulla che ci impedisca di farlo.

Un occhio alla salute, uno riguardo all’ecologia, un’attenzione agli interessi di chi riceverà il dono o mangerà i nostri manicaretti: non solo dimostreremo di conoscere i suoi gusti ma faremo una scelta razionale, dando priorità al suo gradimento e spendendo probabilmente la stessa somma.

Se fossi un matematico potrei dire che il rapporto tra qualità e quantità è una costante: al diminuire di una se aumenta l’altra il risultato rimane invariato.

Ma il fattore umano dovrebbe restare il valore dominante.

Sergio Motta

Capodanno… col botto!

IL TORINESE… CON LA CODA

Ci siamo quasi, domani sera saluteremo il 2024 e accoglieremo il nuovo anno. 

C’è chi festeggerà, chi tirerà le somme dell’anno passato, chi farà grandi propositi per quello nuovo.

Ci saranno quelli che festeggeranno in compagnia e quelli che decideranno di andare a dormire prima della mezzanotte.

E i nostri amici pelosi? 

Cominciamo con il dire che, per fortuna, la maggior parte di loro passa una sera come un’altra, qualcuno accoglierà un pò di gente in casa e magari ruberà un pezzo di cotechino, qualcuno invece sarà lasciato a casa da solo, mentre i proprietari vanno fuori a festeggiare.

Questo per dire che ci sono dei cani e dei gatti che non patiscono i rumori ed i botti di Capodanno, vivono serenamente la notte dell’ultimo dell’anno.

Sappiamo però, purtroppo, che ci sono invece alcuni animali che proprio non la sopportano, alcuni addirittura ne sono terrorizzati.

Come dobbiamo comportarci in questo caso?

Il primo consiglio, se il vostro animale ha paura, è di non lasciarlo a casa da solo, magari accendete la televisione o la musica, in modo che il rumore dei botti si confonda un po’.

Stategli vicino, cercando di tranquillizzarlo e accarezzarlo.

Scegliete una stanza rifugio, quella in cui i rumori esterni si percepiscono un pò meno, chiudete le imposte e trasferitevi lì almeno mezz’ora prima dell’evento. Impeditegli l’accesso al balcone.

Questo vale anche per quei cani che di solito vivono in giardino.

Esistono anche degli integratori, su base naturale che possono essere somministrati, ma occorre cominciare qualche settimana prima.

Nei casi più gravi si può ricorrere all’uso dei farmaci, per questo la scelta del farmaco, il dosaggio ed i tempi di somministrazione devono essere prescritti da un medico veterinario, previa visita clinica e anamnesi accurata.

E’ importante valutare quanto sia il grave il problema, se un ansiolitico sia sufficiente o se siano necessarie altre terapie.

Superfluo dire che, come al solito, il veterinario deve essere la vostra figura di fiducia. Non l’amico, il cugino, il portinaio o il vicino di casa. Meglio ancora se il veterinario si occupa o si affida ad un collega che è specialista in comportamento.

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Le poesie di Graziella Provera

Pubblichiamo di seguito alcuni componimenti che la poetessa Graziella Provera di Casale Monferrato ha inviato al “Torinese”
SERVIRÒ

E serviro’

che del servizio ho fatto
la mia fede.
Serviro’ il senza nome
con la mano tesa
chi è senza voce
e chi sproloquia.
Serviro’ l’iroso, il bestemmiatore,
l’umile e l’orgoglioso,
il folle e l’erudito.
Ognuno avrà senza preferenze.
E quando avrò varcato quella soglia
scavate una buca
sotto l’albero del fico
che dei suoi frutti
si nutriran gli uccelli,
le vespe, i calabroni
nella spirale di un amore
senza fine.
13 ottobre 2024

***

LO SPAZZINO
Oggi m’è tornata a mente ‘na figura
de quanno s’era poveri
e contenti.
S’usciva a gioca’ fori de casa
e tante vorte se vedeva
lo spazzino,
vestito de grigio come er bidone
che se portava appresso.
Ci aveva ‘na grossa scopa
de saggina
e ramazzava tutt’ attorno
senza guarda’ nissuno,
senza ‘na parola.
Se vergognava forse
de fa’ un lavoro
che je’ sembrava d’esse
in punizzione.
Tant’anni so’ passati
forse sessanta.
Ora c’è stanno i camion
che te svejano a le cinque
der matino
con un fracasso che te pija male.
Questo è er progresso,
un passo avanti
de la civiltà.
Mo’ preferivo quanno c’era
lo spazzino
e se sentiva solo er fruscio
de quella grossa scopa
de saggina.

3 Ottobre 2024

***
IL LUNGO CAMMINO
Quando da un groviglio di spine
sarà ferito il tuo cuore
e del dolore il frutto amaro
avrai gustato fino a saziarti
e vagherai nel deserto
della notte oscura dell’anima,
allora cercherai la Via
che conduce lontano dal mondo.
Percorrerai così l’alchemico sentiero,
pietrosa salita dalle tenebre avvolta.
Nessun conforto avrai
se non il pianto.
Lontana la meta, arduo il cammino
che purifica il cuore
dalle orgogliose, infere passioni.
E tornerà l’animo tuo quello di un fanciullo
ed il tuo spirito, ricolmo di pietà,
brucerà del fuoco ardente dell’Amore.
Sentirai fratello ogni essere che vive
e finalmente tu saprai chi sei.
19 dicembre 2024

Birra artigianale piemontese, aperti due bandi regionali

 

Con due importanti misure la Regione Piemonte interviene a sostegno della Birra artigianale piemontese. Si tratta di due bandi voluti dall’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni: vanno a sostenere rispettivamente con 260.000 euro l’acquisto di macchinari e strumenti di dotazione per birrifici artigianali e con 40.000 euro la formazione, l’aggiornamento professionale e la riqualificazione degli operatori dell’intera filiera brassicola regionale.

Spiega l’assessore Bongioanni«La birra artigianale in Piemonte rappresenta un settore di eccellenza assoluta e in costante espansione. Negli ultimi anni ha saputo attrarre molti giovani che hanno scelto di aprire birrifici artigianali con una particolare attenzione alla qualità e alle materie prime del territorio. La Regione li sostiene con grande impegno grazie al Registro dei Birrifici Artigianali e al logo della Birra Bop, Birra Origine Piemonte, che abbiamo presentato all’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto. Il mio impegno è di far raddoppiare già nel bilancio 2025 le risorse interamente dedicate a questa misura».

Il settore brassicolo in Piemonte attualmente conta una novantina di birrifici artigianali (di cui 13 agricoli) e circa 40 beer firm senza impianti di produzione propri (e a cui quindi non sono rivolti gli interventi sopraccitati). Ad oggi sono iscritti al Registro 19 birrifici (4 agricoli e 15 artigianali). «L’impegno della Regione – sottolinea Bongioanni – va nella direzione di sostenere la creazione di una filiera della Birra piemontese che preveda la produzione di birra locale, intesa come trasformato prodotto localmente, a partire da materie prime interamente coltivate in loco come luppolo, malto e orzo». Proprio la crescente domanda di birra artigianale sta favorendo lo sviluppo negli ultimi anni della coltivazione di materie prime in loco, come quella del luppolo che in provincia di Cuneo occupa già 9 ettari.

Possono partecipare a questi due bandi, aperti fino al 31 marzo 2025, i produttori di birra artigianale situati sul territorio della regione che siano iscritti al Registro delle Imprese, al Registro dei birrifici artigianali e siano titolari di Partita Iva idonea allo svolgimento dell’attività. Per il bando sui macchinari la spesa minima ammissibile è pari a 10mila euro, la spesa massima è di 70mila con un sostegno pari al 40% delle spese sostenute. Per il bando sulla formazione professionale i progetti devono avere un importo fra i 5mila e i 20mila euro, che la Regione sostiene fino a una quota del 70%.

Tutte le informazioni e modulistica su https://bandi.regione.piemonte.it/.

Qualità della vita, la Regione promuove i progetti per i Comuni: sostenibilità, innovazione e welfare

Ogni Comune del Piemonte sta ricevendo dalla Regione almeno un finanziamento per la realizzazione di progetti capaci di aumentare la qualità della vita dei rispettivi abitanti.

Quattro i documenti di pianificazione che consentiranno di ottenere questo risultato:

– le Aree territoriali omogenee

– gli Accordi di programma

– le Strategie urbane d’area

– le Aree interne

“Si tratta di interventi strategici attesi da tempo che danno risposte concrete ed efficaci alle richieste dei cittadini e che saranno capaci di produrre sviluppo diffuso e partecipato – puntualizza il presidente Alberto Cirio – Tutto il Piemonte avrà così ricadute positive in termini di sostegno alle grandi sfide riguardanti la sostenibilità, l’innovazione e il welfare. Oltre a rappresentare una significativa fonte di finanziamento, questi programmi costituiscono anche un’opportunità concreta di lavorare in sinergia come aggregazioni territoriali a beneficio di aree vaste del nostro territorio”.

“Per la prima volta ogni Comune piemontese può concretizzare un progetto nel cassetto e si potrà garantire una ricaduta economica, sociale, culturale e turistica in ogni singola area” aggiunge l’assessore Gian Luca Vignale, assicurando che  “saremo al fianco dei territori e dei Comuni per seguire ogni passaggio fino alla piena conclusione degli interventi. Come detto più volte: nessuno indietro, avanti tutti”.

Nel complesso, l’obiettivo è ambizioso: attenuare i divari di sviluppo delle diverse aree, valorizzarne specificità e diversità e quindi far diventare il Piemonte un territorio innovativo, più coeso e più sostenibile per affrontare nel modo migliore le sfide che ci attendono nei prossimi anni.

Le Aree territoriali omogenee

La programmazione di questa misura, per la quale la Regione ha stanziato 105 milioni di euro a favore di 805 Comuni suddivisi in 24 Aree territoriali omogenee, sta entrando nel vivo: è infatti giunta al termine la serie di incontri con le amministrazioni locali interessate, con le quali sono state condivisi gli interventi da realizzare.

Gli FSC potranno essere utilizzati per interventi in ambiti come la digitalizzazione, l’energia, l’ambiente e le risorse naturali, la cultura, i trasporti e la mobilità, la riqualificazione urbana, il welfare, la salute, l’istruzione e formazione, le infrastrutture a supporto del turismo.
Tutte le opere dovranno essere realizzate e rendicontate entro il giugno 2028. Inoltre l’ente che inizia e finisce i lavori o acquista beni nel 2025 riceverà il contributo per finanziare il progetto subito a fronte della presentazione della rendicontazione delle spese.

Ogni Area ha proposto un piano che coinvolge tutti i Comuni che ne fanno parte, si basa sulle principali vocazioni del territorio e prevede interventi per un valore di contributo non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 500.000.

Questa la ripartizione delle risorse, calcolata seguendo il criterio del 30% sulla superficie complessiva e del 70% sul totale della popolazione (si tenga conto che alcune Aree comprendono Comuni di altre province):

Area Alta Valle Tanaro e Cebano 2.186.435 €
Area Alto Monferrato 5.550.063 €
Area Appennino Alessandrino 3.114.067 €
Area Bacino del Tanaro 4.727.647 €
Area Biellese 5.673.151 €
Area Borghi delle Vie d’Acqua 6.836.100 €
Area Canavese 8.591.192 €
Area della Pianura Torinese 3.791.122 €
Area Laghi 5.907.138 €
Area Monferrato Casalese e Terre di Po 7.427.746 €
Area Monferrato Heritage 4.347.749 €
Area Monregalese 4.098.608 €
Area Novarese 4.678.868 €
Area Orco e Soana 3.899.517 €
Area Ossola 2.571.080 €
Area Pianura Cuneese 3.548.202 €
Area Roero 2.622.654 €
Area Terre di Langa e Monferrato 4.972.738 €
Area Terre del Monviso 2.773.436 €
Area Terra di Langa 2.633.375 €
Area Val di Susa 2.650.745 €
Area Valle Stura 2.719.743 €
Area Valli Chisone e Germanasca 1.937.860 €
Area Baraggia 2.740.764 €

Totale 100.000.000 €

Gli altri 5 milioni sono destinati a premiare i progetti più rilevanti con ricadute sovracomunali.

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Gli accordi di programma

Nello scorso mese di ottobre 44 sindaci di altrettanti Comuni piemontesi hanno siglato nel Grattacielo della Regione sei accordi di programma finanziati grazie a 26.377.000 euro (24 milioni di risorse FSC e 2.377.000 euro di fondi regionali che hanno permesso lo scorrimento della graduatoria.

Nelle valli del Cuneese e in quelli di Lanzo, nelle Langhe, nel Canavese, nell’area sud-ovest della Città metropolitana e nel quadrante nord-est si potranno realizzare interventi di vario genere: dalle mense scolastiche agli impianti sportivi, dalla ristrutturazione di dimore storiche alla valorizzazione di parchi naturali, dall’abbattimento di barriere architettoniche alla riqualificazione energetica di edifici comunali.

L’elenco completo delle opere finanziate

Le Strategie urbane d’area

Nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027 le Strategie Urbane d’Area rappresentano un complesso di interventi ed azioni concepiti in modo organico e coordinato, con l’obiettivo di promuovere la competitività del sistema regionale e lo sviluppo delle aree identificate sotto il profilo economico, ambientale, culturale e sociale.

Gli interventi riguarderanno in totale 120 Comuni, sono finanziati con 112 milioni di euro e saranno prioritariamente focalizzati sulle seguenti tematiche:
– valorizzazione del territorio in chiave di sviluppo sostenibile con particolare attenzione agli aspetti ambientali e climatici;

– rigenerazione urbana nella diverse accezioni di inclusione sociale, miglioramento della qualità della vita e centralità ai cittadini anche attraverso la restituzione alla collettività di spazi e beni pubblici riqualificati;

– valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, incrementando le potenzialità della filiera turistico-ricettiva del territorio;

– potenziamento della digitalizzazione e promozione della mobilità sostenibile.

Le aree individuate sono 14: Alto Novarese e Bassa Val Sesia, Area Metropolitana Nord, Area Metropolitana Ovest, Area Metropolitana Sud, Braidese, Canavese ed Eporediese, Ciriacese, Collina e Pianura Torinese, Comuni Alessandrini, Langhe, Monregalese e Basso Cuneese, Pinerolese, Saluzzese, Valli di Susa e Sangone.

Ogni Strategia deve contenere un numero limitato di progetti, preferibilmente non superiore a 10, al fine di favorire la concentrazione tematica e territoriale.

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Le Aree interne

Questo pacchetto di finanziamenti, che ammontano a 23 milioni di euro, interessa 65 Comuni delle Valli Bormida, Lanzo, Ossola, Sesia, Maira e Grana e delle Terre di Giarolo.

Le Aree interne rappresentano un riconoscimento di un’organizzazione fondata su “centri minori”, spesso di piccole dimensioni, distanti dalle principali offerte di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) e che in molti casi sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità proprio a questo genere di servizi, con ripercussioni sull’andamento demografico.
Per queste considerazioni si intende promuovere lo sviluppo sociale, economico, ambientale integrato e inclusivo a livello locale, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza, ma anche migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità e a prezzi accessibili, compresi l’accesso agli alloggi e l’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario. Inoltre, si vuole modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l’accesso e prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati, e migliorare l’accessibilità l’efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità.

Juventus- Fiorentina 2-2

Pareggio per 2-2 per i bianconeri all’Allianz Stadium contro la Fiorentina, quando il secondo gol di Sottil, al 42′ della ripresa ha chiuso la partita. La Juve era in vantaggio con la prima rete di Khephren Thuram. Poi il gol di Moise Kean, a quota 11 nella classifica dei marcatori. Thuram  segna di nuovo e alla fine Sottil, su assist di Kean termina sul pari.

Manovra, Ruffino: “Lascia l’Italia senza benzina”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
C’è il taglio strutturale del cuneo fiscale, ed è un bene, ma c’è anche l’indirizzo di chi lo finanzia: il ceto medio. La manovra penalizza quella parte del Paese che diceva di voler proteggere. Sarà il ceto medio a trovare sul 730 meno detrazione per il mutuo, le spese per i figli, l’assistenza sanitaria, la pensione integrativa: meno detrazioni equivale a più tasse.
Il sistema sanitario, la scuola, gli insegnanti, tutti loro sono le vittime di una redistribuzione fiscale che penalizza pesantemente il ceto medio senza dare nessun sollievo concreto a chi ne avrebbe davvero bisogno. E, dulcis in fundo, non indica nessun orizzonte futuro al Paese. Il risultato sarà un Paese senza più carburante per affrontare un 2025 che si annuncia complicatissimo.

Concerto di Capodanno alla Reggia con Mario Brunello

Con il giorno di Santo Stefano tornano le Sere di Natale alla Reggia: dal 26 dicembre
al 6 gennaio la Reggia di Venaria apre i suoi straordinari spazi anche in orario serale, per
diffondere l’atmosfera magica del Natale nell’incanto delle sue architetture barocche
illuminate e addobbate a festa. Fino alle ore 21 durante la settimana e fino alle 22 nei
weekend e festivi, è possibile visitare il Piano nobile della Reggia e le mostre “Tolkien.
Uomo, Professore, Autore” e “Blake e la sua epoca” ad una tariffa speciale.

 

CONCERTO DI CAPODANNO ALLA REGGIA CON MARIO BRUNELLO
La grande musica continua ad essere protagonista con il Concerto di Capodanno alla
Reggia, che vede il celebre violoncellista Mario Brunello esibirsi nell’aulico scenario
Cappella di Sant’Uberto mercoledì 1° gennaio 2025
alle ore 21, per celebrare l’arrivo del nuovo anno con
l’incantevole musica del suo violoncello piccolo. Prima
del concerto gli spettatori possono, con lo stesso
biglietto, visitare la Reggia e le mostre in corso.
Solista, direttore, musicista da camera e di recente
pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello
piccolo, Mario Brunello è stato il primo europeo a
vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986. Il suo
stile autentico e appassionato lo ha portato a
collaborare con i più importanti direttori d’orchestra e nell’arco della sua lunga carriera si
è esibito con le più prestigiose orchestre del mondo. Il 22 marzo 2024 è uscito il suo ultimo
lavoro discografico, con il violoncello solo protagonista nelle Sonate di Weinberg.

Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A
ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a
Gianandrea Noseda.
LA VENARIA REALE NEL PERIODO NATALIZIO:

• Dal 26 dicembre fino al 6 gennaio:
La Venaria Reale è sempre aperta e, in occasione delle Sere di Natale alla Reggia,
apertura secondo programma anche in orario serale (escluso il 31 dicembre e il 6
gennaio) con biglietto agevolato a parte.
Per informazioni e programmi dettagliati: lavenaria.it – immaginariavenaria.it

Il Mago di Oz: per Favole a Merenda una storia intramontabile sull’amicizia

Domenica 5 gennaio, ore 16

 

Il Mago di Oz” è una storia intramontabile che Fantateatro porta in scena, domenica 5 gennaio al Teatro Concordia, esplorando con delicatezza e poesia il tema dell’amicizia e della sua importanza nel superare le difficoltà della vita.

Nel magico mondo di Oz, Dorothy e i suoi amici affrontano un viaggio straordinario attraverso terre incantate e pericoli inaspettati. Le performance coinvolgenti degli attori sono arricchite da un allestimento scenico di grande effetto, con vivaci disegni proiettati su grande schermo.

 

SINOSSI

Dorothy è una giovane ragazza che risiede in Kansas insieme agli zii e al suo fedele compagno, il cane Toto. Un giorno, un violento tornado solleva la loro casa dalle fondamenta e li trasporta in volo fino al meraviglioso regno di Oz. Da quel momento, il desiderio di Dorothy è quello di tornare a casa, nel Kansas, e l’unico modo sembra essere quello di raggiungere la Città di Smeraldo per chiedere consiglio al grande e potente Mago di Oz.

Fortunatamente, lungo il cammino, Dorothy fa la conoscenza di tre affascinanti compagni di viaggio: uno Spaventapasseri senza cervello, un Boscaiolo di latta senza cuore e un Leone privo di coraggio. Insieme, questa straordinaria compagnia dovrà affrontare numerose sfide, ostacolati dalla perfida Strega dell’Ovest, prima di poter realizzare i propri sogni e raggiungere la tanto desiderata Città di Smeraldo.

 

FANTATEATRO

L’associazione culturale Fantateatro nasce a Bologna nel luglio del 2008 dall’incontro di professionalità diverse e complementari che fin dall’inizio lavorano per trovare le strade e i linguaggi capaci di destare l’attenzione dei bambini e degli adulti. La ricerca porta a un modo di fare teatro che vede la contaminazione dei diversi linguaggi artistici (arte, musica, immagini, cinema d’animazione, teatro di figura, lirica…). La compagnia, così, si impone fin dalla sua nascita come una delle realtà più innovative a livello nazionale per quanto riguarda il Teatro Ragazzi.

A oggi Fantateatro ha all’attivo più di 80 titoli che seguono diversi filoni: dalle favole tradizionali ai classici della letteratura, dagli spettacoli musicali ai capisaldi del teatro. Oltre all’attività di spettacolo dal vivo, la compagnia è attiva in ambito didattico con la realizzazione di laboratori teatrali e spettacoli presso oltre 200 istituti di ogni ordine e grado in Emilia Romagna, e dal 2013 in tutta Italia.

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Il Mago di Oz

Produzione Fantateatro

Dai 4 anni

Biglietti: adulto 12 euro – bambino 10 euro

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124 – info@teatrodellaconcordia.it

“Stiamo lottando per il Meisino”

Riceviamo e pubblichiamo
UTI per tutti Unione Tutela Individui, il Centro di Recupero Ricci “La Ninna” e LAV, insieme ad altri 11 cittadini, questi ultimi aderenti al comitato locale “Salviamo il Meisino” stanno lottando ancora per salvare la Riserva del Meisino, la zona di protezione speciale e tutti gli animali abitanti, infatti non molti lo sanno ma sono diverse le specie selvatiche e protette che hanno le proprie tane all’interno dell’area;
Gli animali dei boschi sono: tassi, volpi, scoiattoli, pipistrelli, faine, falchi, aironi, picchi, molti altri ed è essenziale proteggere ognuno di loro.
Le operazioni di cantierizzazione sono in grado di provocare spavento, allontanamento, dispersione e morte.
Il progetto al suo interno prevede l’aumento del carico antropico in un’area già di per sè resa troppo fruibile e con vincolo idrogeologico.
Le associazioni protezionistiche sono consapevoli del fatto che alcune delle modifiche progettuali richieste siano state apportate ma tutto ciò ancora non basta.
È necessario regalare alla natura spazi, habitat e rifugi sicuri.
Ci sono alberi ripariali, ambienti prioritari, i boschi alluvionali e umidi fungono da CASSA di espansione naturale durante le esondazioni, ci sono nascondigli, tane sotterranee, vite attive di notte e che di giorno riposano e molti animali in letargo.

Le associazioni in seguito a mesi di diffide, istanze, tavolo tecnico comunale, contatti con Ispra e Ministero non intendono fermarsi e intervengono unicamente a favore di animali, habitat e persone fragili.
È sempre più urgente che si arrivi a chiudere le zone umide e quanta più area possibile della ZPS “zona di protezione speciale” istituita a livello Comunitario.
Torniamo a dare alla natura i suoi legittimi spazi senza che ci sia l’invasione umana.
L’area anche oggi è resa troppo fruibile e con il progetto la situazione potrebbe peggiorare rendendo possibile l’accesso in zona umida a 20 persone per ogni ingresso.
Le associazioni chiedevano di salvare animali, boschi, di rimuovere sport in zona protetta, grigliato metallico e di apporre telecamere nel sito più delicato, dando l’opportunità di visionare foto e video della fauna e molto altro.
Siamo felici del fatto che il Comune abbia ascoltato in parte le nostre richieste, il fatto che fossero legittime lo testimonia la variante ma ancora una volta non basta.

Oggi nella Riserva dei Meisino
Il cantiere spaventa gli animali, la cittadella dello sport apporterebbe un carico umano con impatti sonori e di fruizione gravissimi oltre alla possibile distruzione del corridoio ecologico.
Aggiungiamo inoltre un fatto importante: le associazioni hanno chiesto il censimento faunistico in quanto su questo aspetto si reputa ci sia carenza a causa forse dei tempi stretti.
Gli animali non conoscono le tempistiche progettuali e le scadenze.
Impariamo a rispettare e a conoscere le peculiarità specie specifiche che ci affascinano, anche nella prospettiva di studi e possibili attività didattiche. 

Approcciamoci alla Riserva come tale.
Creiamo un avamposto sicuro in sinergia con la biodiversità.
La città di Torino è ancora in tempo a dare l’esempio, ma ora sarà il Giudice a entrare nel merito della questione.
Le associazioni attendono, in atteggiamento positivo.