Quando il sistema scolastico abbandona gli studenti
L’OPINIONE Di Stefano Callà *
“Mio figlio ora non ha più la sua maestra per affrontare l’ultimo anno di elementare”
Studente#1 è un bambino come tanti altri. Sebbene sia affetto da autismo non verbale, aggravato da epilessia farmacoresistente e artrite idiopatica giovanile, queste condizioni non lo rendono diverso dagli altri. Ciò che accomuna Studente#1 e i suoi compagni di classe, infatti, è il modo in cui vengono trattati: ridotti a numeri, entità astratte prive di emozioni, sogni e aspirazioni per il futuro.
Proprio per questo motivo, l’ultimo anno di scuola elementare, un momento cruciale per Studente#1 che avrebbe dovuto segnare la fine di un percorso verso l’autonomia, si presenta più difficile del previsto. La sua maestra, che lo ha accompagnato con dedizione negli ultimi anni, non ci sarà più. Questo cambiamento, inatteso e doloroso, rende il ritorno in classe particolarmente impegnativo. Non è stato previsto alcun insegnante dedicato, capace non solo di fornire supporto professionale, ma anche di accompagnare Studente#1 con la sensibilità emotiva necessaria verso quell’autonomia che, giorno dopo giorno, la sua insegnante di sostegno ha cercato di costruire. «A inizio mese, quando la docente mi ha telefonato in lacrime, dicendo di essere stata trasferita, è stato impossibile preparare studente#1 a questo cambiamento imprevisto» afferma la madre del bambino.
Studente#1 è un alunno come tanti. E come tanti altri studenti, è vittima di un sistema scolastico che tratta i giovani come pedine, abbandonandoli a “percorsi formativi” che altro non sono che trovate di marketing, utili solo ad aumentare il prestigio dell’istituto e l’ego dei suoi dirigenti.
Tuttavia, la situazione di Studente#1 merita rispetto e attenzione. Chi ha lasciato questo bambino solo, alle prese con le sue difficoltà, dovrà assumersi la responsabilità delle conseguenze che tale mancanza di supporto avrà sul suo cammino di crescita e sviluppo.
* avvocato
Scanderebech (Fi): “Ztl, varco trappola”
Durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri è stata discussa l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH, con particolare riferimento al varco ZTL posizionato in Via dell’Arsenale, all’altezza dell’incrocio con Via San Quintino.
Dichiara il Capogruppo di Forza Italia: “Esprimo preoccupazione riguardo alla disposizione di tali varchi, che sembrano configurarsi come una “trappola” per gli automobilisti, utile più a rimpinguare le casse comunali che a garantire un’efficace regolamentazione del traffico“. Sottolinea che: “Questo sistema attuale penalizza gli automobilisti, portandoli spesso a commettere infrazioni senza alcuna volontarietà: a causa della carenza di segnaletica e della complessità del tragitto, i conducenti si ritrovano ad affrontare un percorso lungo e poco pratico che genera ulteriore traffico e un maggior quantitativo di smog”.
Conclude SCANDEREBECH (FI): “Nell’anno in corso (al 4 settembre u.s.) le sanzioni presenti nel sistema informatico relative all’accesso alla ZTL tramite il varco collocato in Via Arsenale/Via San Quintino sono state 3.458 e 4.890 quelle relative al varco ZTL in via XX Settembre, percorso obbligato per chi si imbatte nel varco di Via Arsenale angolo via San Quintino. Questi numeri sottolineano la necessità di una riflessione sulla segnaletica e sull’effettiva utilità di tali varchi, che rischiano di essere percepiti come strumenti per incrementare le entrate comunali a discapito della chiarezza e della sicurezza stradale”.
(foto archivio)
Nella classifica annuale del Sole 24 ore sui delitti commessi e denunciati sul territorio nazionale nell’anno passato Torino si posiziona al quinto posto dopo Milano, Roma, Firenze e Rimini, ed è seguita da Bologna, Prato, Imperia, Venezia e Livorno.
Sono 5.685,1 le denunce per 100.000 abitanti, con un numero totale di 125.263 denunce. Molto numerose sono le truffe e le frodi informatiche che collocano Torino in cima alla classifica con 780,1 denunce per 100.000 abitanti. Ci sono altre due realtà piemontesi sim tra le prime dieci: il VCO e Novara, 3^ e 5^ per i reati informatici. Torino è anche tra le prime 10 città per furti con strappo e scippi.
Videocamere notturne scoprono banda di bracconieri
Sono stati denunciati in cinque di 20, 27, 33, 42 e 50 anni, residenti nel comune di Oggebbio, dalla polizia provinciale del Verbano-Cusio-Ossola che da alcuni mesi indaga su un gruppo di bracconieri sulle alture del lago Maggiore. Ai cinque denunciati sono contestati i reati, in concorso, di associazione a delinquere finalizzata alla caccia in periodo di divieto generale, abbattimento di fauna selvatica senza concessione, utilizzo di mezzi vietati, mancata denuncia di armi e munizioni e omessa custodia di armi e di porto abusivo. L’operazione è stata chiamata ‘’Occhi nel buio’’ per la videocamere in grado di funzionare nell’oscurità impiegate per riprendere i bracconieri.
La lotta alle mafie e ai settori della pubblica amministrazione e della politica che fanno affari con le mafie e azione decisa contro la violenza di genere. Questi i temi su cui lavorerà la procura di Torino guidata dal nuovo capo, Giovanni Bombardieri, 61 anni, proveniente da Reggio Calabria che si è insediato ieri con una cerimonia a palazzo di giustizia.
Draghi, Cani, gatti e…Kamaleonti
IL PUNTASPILLI di Luca Martina
Nell’articolo pubblicato tre settimane fa, https://iltorinese.it/2024/08/27/tutti-i-colori-della-casa-bianca/ , sottolineavo l’importanza dell’incontro che si sarebbe tenuto il 10 settembre tra i due candidati alla presidenza statunitensi.


Salsiccia di Bra, il Festival
Il Festival della Salsiccia, del Formaggio, del Pane e del Riso di Bra torna in questa edizione 2024 nella città di Bra, nel Cuneese, nota per la sua gastronomia e per gli eventi legati al food, come Cheese dal 19 al 22 settembre prossimi.
Conosciuta e apprezzata per la sua qualità e il suo sapore unico, la salsiccia di Bra è frutto di una ricetta secolare capace di unire carne di vitello di prima qualità ad una miscela di spezie.
La salsiccia di Bra rappresenta un salame non soltanto storico, ma sabaudo, che veniva preparato con carne bovina, mentre oggi nella ricetta è presente una percentuale di 20, 30% di pancetta di suino, perché nel vicino Comune di Cherasco esisteva una importante comunità ebraica che richiedeva prodotti senza carne di maiale. Il re Carlo Alberto con Regio Decreto autorizzava i macellai di Bra a utilizzare carne bovina per preparare la salsiccia fresca, unico caso in Italia. Giovedì 19 settembre inizierà la kermesse che durerà fino al 22 settembre e di cui saranno protagonisti la salsiccia di Bra, il Bra, un formaggio che vanta la DOP dal 1982, il riso e il pane. Otto le macellerie che aderiscono al Consorzio Tutela della salsiccia di Bra, che viene spesso degustata cruda.
La carne bovina magra proviene essenzialmente dalle zone del Roero e dalle vicine pianura cuneesi e torinesi, ricche di allevamenti della pregiata razza fassona. Accanto alla grande tradizione che è quella di degustare la salsiccia di Bra con il pane, un altro modo per valorizzarlo è quello di usarla come condimento del risotto.
Per il pubblico cucineranno Massimo Camia del ristorante della Morra, Filippo Oggioni del Vecchio Ristoro a Aosta, e Pasquale Laera del Ristorante Borgo Sant’Anna a Monforte d’Alba. Ognuno di loro realizzerà due piatti pensati per l’occasione, cui si aggiungeranno piatti realizzati da altri grandi chef della ristorazione italiana, Matteo Baronetto, Enrico Bartolini e Ivano Ricchebono.
Il formaggio Bra rappresenta anche un ottimo condimento per il risotto e prende questo nome perché, nonostante venisse prodotto lontano, erano i commercianti di Bra ad affinarlo e rivenderlo in tutta la regione, che è nota anche per la sua tradizione dei risotti.
Mara Martellotta
Incentivi per il trasporto pubblico e, con i dati di “EMMA”, nuovi scenari per gli spostamenti casa-lavoro
Due convegni nel Grattacielo a Torino hanno aperto la settimana europea della mobilità sostenibile
La Settimana europea della mobilità sostenibile si è aperta a Torino con due iniziative nel Grattacielo della Regione Piemonte. La mattinata di ieri ha visto la presentazione del Progetto Interreg Europe “Cycling Waterways”, mobilità ciclistica lungo i corsi d’acqua, in Sala Trasparenza. La Regione Piemonte insieme all’Associazione d’irrigazione Ovest Sesia è infatti partner del progetto europeo che coinvolge altre cinque realtà europee – Francia, Slovenia, Spagna, Danimarca, Romania – con l’obiettivo di migliorare la mobilità ciclistica lungo i corsi d’acqua. Obiettivo è lo sviluppo di politiche che favoriscano la co-funzionalizzazione dei corsi d’acqua per promuovere la mobilità sostenibile contribuendo a raggiungere i target posti dal Piano regionale della mobilità ciclistica, oggi ricordati durante l’incontro: aumentare la percentuale di persone che scelgono le due ruote, portandola al 17% entro il 2050 dall’attuale 3.5% e ridurre l’inattività fisica e la sedentarietà del 15% entro il 2030, ed ridurre a zero il numero di morti su strada entro il 2050.
«La Regione Piemonte – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – intende proseguire la policy della riduzione dell’uso dell’auto a favore di una modalità di spostamento più sostenibile, quale quella offerta dalla bicicletta, sia per la mobilità quotidiana che come occasione di promozione turistica, con la creazione di una rete ciclabile continua, sicura e integrata lungo i corsi d’acqua, incoraggiando un cambiamento nelle abitudini di mobilità e favorendo lo scambio di conoscenze tra i vari attori locali». Tra le azioni previste dal progetto, oltre al confronto collaborativo con i principali portatori di interesse, tra cui Province e Comuni piemontesi, nonché varie associazioni ed enti locali, vi è inoltre la partecipazione a workshop ed incontri interregionali e internazionali, la collaborazione con l’Associazione d’irrigazione Ovest Sesia per la condivisione delle buone pratiche apprese durante il progetto e l’organizzazione di incontri interni per la diffusione delle stesse. Il progetto Cycling Waterways ha avuto inizio il primo aprile 2024 e terminerà il 30 giugno 2028, prevedendo un percorso di coinvolgimento di tutti gli attori locali per affrontare le sfide comuni e lavorare in modo collaborativo per superarle, condividendo esperienze e conoscenze e sviluppando strumenti politici che migliorino la ciclabilità e l’accessibilità dei corsi d’acqua per scopi di mobilità sostenibile.
Nel pomeriggio, sempre nella Sala Trasparenza del Grattacielo Regione Piemonte, un convegno sul mobility management ha fornito l’occasione per presentare le politiche adottate dalla Regione Piemonte per la mobilità sostenibile. Esempio pratico di tali intendimenti è l’iniziativa “Viaggiare bene conviene”, lanciata oggi, che mira a incentivare l’uso del trasporto pubblico, offrendo un rimborso del costo del biglietto ai clienti che raggiungono i punti vendita dell’azienda di abbigliamento, calzature e sport del Cuneese Atlante-Montello, utilizzando mezzi pubblici, a condizione che effettuino un acquisto in una delle sedi. L’amministratore delegato di Atlante-Montello, Alessandro Cravero ha sostenuto che il progetto è una semplice incentivazione di una buona pratica, riconoscendo un vantaggio economico ai clienti. L’iniziativa si basa su una realtà consolidata del settore pubblico, l’ecosistema BIP, creato da 5T su richiesta della Regione Piemonte. Atlante Montello ha lavorato insieme al consorzio Bus Company su questa base. Un esempio, quindi, di collaborazione tra pubblico e privato, dove il settore privato utilizza quanto creato dal pubblico e fornisce un feedback preciso su criticità e opportunità, mettendo in comune intelligenza e risorse.
Nel corso della giornata è stata poi presentata la piattaforma digitale regionale “EMMA”, un innovativo strumento per la raccolta e l’analisi dei dati sulla mobilità casa-lavoro e casa-studio. La piattaforma è stata sviluppata da 5T su incarico della Regione Piemonte, in conformità con quanto decretato dal Ministero della Transizione Ecologica e dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile nel maggio 2021. Alla presentazione sono intervenuti Massimo Isaia, Mobility Manager della Regione Piemonte, Stefano Pensa della Links Foundation e Marco Demattè, Staff Mobility Manager del Comune di Trento che ha aderito all’iniziativa. La piattaforma “EMMA” è stata progettata per supportare i Mobility Manager aziendali, scolastici e d’area nella redazione dei Piani di spostamento casa-lavoro dei dipendenti, offrendo una soluzione open source per la raccolta e l’analisi dei dati di mobilità. “EMMA” permette di raccogliere, armonizzare e confrontare dati ed informazioni sugli spostamenti sistematici di lavoratori e studenti, fornendo alle Pubbliche amministrazioni strumenti per pianificare e programmare servizi di trasporto e mobilità. La piattaforma offre materiali per la comunicazione, un manuale di buone pratiche per il Mobility Management e una rete regionale di Mobility Manager. Fra le esperienze e le buone pratiche sono state inoltre citate Amp, Decisio e MotorOasi. È anche previsto un percorso formativo per Mobility Manager nell’autunno 2024. Il coordinamento regionale mira a raccogliere, analizzare e sviluppare modelli di elaborazione del comportamento degli utenti per intercettare la domanda di mobilità e fornire funzionalità avanzate alle Pubbliche Amministrazioni. Tra gli obiettivi principali vi sono la promozione della mobilità sostenibile, l’intermodalità e la mobilità attiva e consapevole. La piattaforma “EMMA” utilizza una serie di indicatori per rappresentare la mobilità sistematica regionale. Gli indicatori sono suddivisi in diverse macro-categorie, tra cui anagrafica, spostamento, lavoro, gradimento e cambiamento.
«La Regione Piemonte – ha concluso l’assessore Gabusi – segna il passo su questo importante progetto che vede coinvolti sia il settore pubblico che quello privato. Con spirito sinergico, la Regione Piemonte mette a disposizione le proprie competenze in materia di mobilità. Grazie alle nostre risorse umane, diamo la possibilità di far diventare patrimonio comune l’esperienza maturata in ambito di trasporti pubblici. Ci siamo resi conto che utilizzando la piattaforma “EMMA” abbiamo la possibilità di definire una serie di dati utili per sviluppare nuovi scenari sulla gestione del Tpl, servizi per i cittadini casa/lavoro, ma anche pianificazione tra pubblico e privato per la realizzazione di nuovi servizi. Pertanto quest’oggi lanciamo una nuova iniziativa insieme alle aziende Manutelli e Bus Company, senza utilizzare risorse pubbliche, proponendo un servizio sinergico dal nome “Viaggiare bene conviene”, dove unendo la mobilità con il commercio al dettaglio, si dà la possibilità all’utente di ottenere il rimborso del biglietto di viaggio qualora utilizzi i mezzi pubblici per effettuare i propri acquisti».