

Lunedì 11 novembre 2024 a partire dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Scuola primaria “Catti” Via Magenta, 9 – San Mauro Torinese (TO)
Anche quest’anno, nel giorno di San Martino, la scuola primaria “G. Catti” dell’IC 2 San
Mauro Torinese in collaborazione con l’amministrazione comunale celebrerà la festa degli “Orti
Slow Food nelle scuole” nell’ambito del progetto legato all’ educazione alimentare e ambientale
proposto da Slow Food che ha come punto saliente la coltivazione di orti scolastici con l’uso
di metodi biologici naturali.
Per questa occasione si terrà una manifestazione in cui studenti, insegnanti, genitori, nonni,
esperti, commercianti e produttori locali si riuniranno per festeggiare insieme “l’estate di San
Martino”: periodo tradizionale in cui avveniva la messa a riposo degli orti e la chiusura dei contratti
dei braccianti.
Durante tutta la giornata scolastica le classi a rotazione saranno coinvolte in laboratori, giochi
con l’associazione “Amjs ed la Frola”, sport con l’associazione Stella Polare per il basket in
carrozzina, momenti di formazione a cura della Croce Verde, della Protezione Civile, della Polizia
municipale e dell’Unità cinofila. In collaborazione con gli Alpini ci sarà una castagnata mentre la
Proloco offrirà cioccolata calda, the, popcorn e merende durante l’arco dell’intero evento. La
collaborazione tra questi soggetti e nonni volontari diventa un punto d’incontro e di condivisione di
saperi diversi, legati al mondo agricolo e gastronomico.
Si partirà intorno alle 9.00 del mattino con un fitto programma per i bambini.
Attività diversificate e strutturate in 6/8 per classe, in base all’età degli studenti e che
termineranno con la fine della giornata scolastica.
Mentre alle 16.30, il cortile della scuola si aprirà alle famiglie che troveranno i banchetti dei
prodotti dell’orto dei bambini, i prodotti realizzati con esperti esterni, produttori locali e altro ancora
per festeggiare la stretta correlazione fra uomo e natura, piante e animali. Questa festa è l’unica
occasione in cui il territorio si unisce con l’obiettivo di formare le generazioni future ad un consumo
consapevole e di qualità.
Alla “Catti” il progetto, curato da un team di insegnanti e da una formatrice Slow Food , non si
limita al laboratorio orto, ma si completa con una serie di attività, circa un’ottantina, volte a
conoscere il cibo in tutto il suo percorso, dalla terra alla tavola. I temi affrontati sono vari: cereali,
legumi, miele e api, educazione sensoriale del gusto, cioccolato, stagionalità, spreco, storia
della gastronomia legata a civiltà antiche e a culture diverse. In questo modo i bambini scoprono
cos’ è ciò che mangiano, imparano a curare ciò che vive grazie alla terra, all’acqua, all’energia del
sole e all’aria, a conoscere i tempi della natura e a rispettare l’ambiente. E ne traggono beneficio.
Nella giornata saranno coinvolti più di 450 bambini e le loro famiglie.
Il progetto Orti Slow Food a scuola, denominato prima “Orto in Condotta”, si prefigge l’obiettivo di
creare una comunità dell’apprendimento. Studenti, insegnanti e genitori, insieme a volontari
ortolani, Pubblica Amministrazione, “Condotta Slow Food Torino” , produttori locali, mercati
e soggetti che vivono sul territorio hanno l’opportunità di contribuire all’educazione
alimentare delle nuove generazioni e contemporaneamente alla salvaguardia del territorio e della
sua identità.
Nel Giardino Medievale di Palazzo Madama, sino al 9 dicembre
S’intitola “In ascolto” la mostra curata da Paola Ruffino che Palazzo Madama e la Fondazione CRC di Cuneo dedicano all’arte dello scultore Sergio Unia – ottantunenne, nativo di Roccaforte Mondovì, allievo di Filippo Scroppo nel 1970 nei corsi liberi di nudo dell’Accademia, tra le innumerevoli mostre “La forma tra purezza e sensualità” con la Regione Piemonte e il Consolato Generale d’Italia ad Amburgo (2005), “Incontrare la forma” al castello medievale di Monastero Bormida (2020), “Bronzi e disegni” alla villa “La Colombaia” di Luchino Visconti a Ischia (2002), una grande mostra personale al Museo Manzù di Ardea organizzata dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma nel 2006, la partecipazione nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale veneziana, la nomina ad accademico ad honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.
La scelta è oggi caduta su tredici opere (delle 35 proposte dal Maestro) nell’ambito del progetto “Donare”, attivo dal 2017, volto al perseguimento di scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, con la raccolta, sul territorio di Cuneo, di donazioni di varia natura da parte di privati: “Cuneo come crocevia di cultura – ha sottolineato Maura Anfossi, consigliera generale della Fondazione, durante la presentazione della mostra -, un percorso sempre portato avanti senza far rumore, e la mostra di Unia ne è una prova, un saggio della scultura di un grande artista che è passaggio tra una generazione e l’altra, fatta di modernità e di un passato immerso nelle proprie radici, che immette nel visitatore il desiderio di bellezza pratica e interiore allo stesso tempo.”
È altresì un’occasione, la mostra di Sergio Unia, per l’unione verso altri frutti di due Fondazioni, come per instaurare un ampio dialogo con il territorio, l’idea di una selezione che trova ospitalità (sino al 9 dicembre prossimo) nel giardino del castello degli Acaia – quel giardino che ha visto nel 2011 un riallestimento prezioso e che trova il proprio passato nel lontanissimo 1402, eletto a luogo di delizie, ad angolo di lettura e conversazione della corte, un “giardino che si fa felicemente coprotagonista, con l’offerta di un percorso sorprendente.” All’esterno di quella porta Fibellona che da sede amministrativa, militare e giudiziaria si trasformava decennio dopo decennio in residenza cortese.
Si ritrovano, in quello che fu anche orto e frutteto, i temi propri dell’artista (con il garbo che rispecchia nelle proprie opere, “Io sono il testimone del mio tempo”, dice Unia), certe sculture in bronzo che s’ammirano nel suo studio torinese e nelle tante mostre da lui concepite in tempi recenti e in passato, il rapporto non soltanto con la natura ma anche con l’antico e l’infanzia, i giochi dell’adolescenza, i nudi femminili. E ovunque s’avverte la perfetta consonanza tra l’artista e la modella (il soggetto fermato in un gesto preciso, nella piena spontaneità, lontano da qualsiasi retorica), tra l’individuazione di un atteggiamento e lo sguardo dell’artista su quelle forme, la sensualità mai prevaricante, la dolcezza e la freschezza poste in comunione con i diversi giochi di luce che si alterneranno nel corso della giornata, le diverse atmosfere che si creeranno, ogni personaggio, sempre reso universalmente anche se le targhette esposte accanto danno nomi e riferimenti ben precisi; e un equilibrio che ci riaccompagna a tanti capolavori della storia dell’arte, dovuto omaggio ai maestri del passato, da Donatello a Manzù per arrivare pittoricamente a Degas, guardato con gli occhi di oggi, la leggerezza del tratto e la sensibilità rivolta alla celebrazione dell’eterno femminile, familiare e no, colto nella quotidianità. Opere che si scoprono a poco a poco, svelate passo dopo passo tra piccoli arbusti e foglie e vasi a cui si è ridato vita, o al riparo di un arco di rami o tra le rovine e i reperti dismessi da zone differenti del palazzo, a volte depositati alla rinfusa nel fossato, elementi – vasi e balaustre – smontati dalla facciata juvarriana per essere sostituiti da altri nuovi tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra.
Non abbiate fretta nel girovagare per il giardino antico: catturati dallo sguardo sulla classicità vi imbatterete in un “Torso virile” del 1981 e nella “Musa” del 2005, che paiono usciti ieri da qualche scavo archeologico; delicatissimo, il “Bambino con la conchiglia”, dove Zoltan è in atto di ascoltare il rumore delle onde, “Adolescente con flauto” e l’aereo “Maia con l’aquilone” o la “Bimba sui pattini” o la plasticità di “Elena danzatrice”. Perfetto nella gioia del gioco che trasmette, e nell’immediatezza eccezionale del gesto tra le due bambine, “La cavallina” che fa parte della serie dei “giochi”.
Elio Rabbione
Nelle immagini di Giorgio Perottino, di Sergio Unia ”Torso virile”, “Bimba sui pattini” (Zoltan), “Bambino con la conchiglia, “La cavallina (giochi)”.
Sugli schermi il controverso ultimo film di Francis Ford Coppola
PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione
Era la metà degli anni Settanta e lui era alle prese con il napalm e i grandi incendi e le musiche wagneriane di “Apocalipse now”: è già schizzava disegni, prendeva appunti, annotava abbozzi, inventava grumi d’episodi, prendeva a organizzare questa grande ossessione e questa “favola”, come oggi suona sullo schermo, che affonda le proprie radici non soltanto nelle pagine di Svetonio con il suo “De coniuratione” ma altresì nella “Vita futura” di Wells (1930), una fantascienza lunga un secolo a venire. Uno script in bozzolo ci fu a coinvolgere, nelle prime letture – ed eravamo nell’estate del 2001, De Niro e Paul Newman e DiCaprio tra gli altri: ma poi furono le Torri Gemelle, la distruzione e la visione di un altro mondo, l’affacciarsi di una nuova Storia, nazioni che non sarebbero più state le stesse, non era più concepibile immergere New York in un’epoca di rovina al di là dell’immane tragedia.
Ma l’ossessione continuava a essere un’ossessione, le idee restavano, quello che la tragedia aveva interrotto l’avrebbe fatto rinascere (!) la pandemia, al suo indomani e il progetto avrebbe finalmente preso il largo nel mare immenso e folle del cinema di Francis Ford Coppola, capace anche di metterci 120 milioni di un personale patrimonio, pur di avere una libertà assoluta in ogni momento dell’operazione, magari privandosi di gran parte della fiorente industria vinicola di Napa Valley pur di veder realizzato questo “sogno” lungo non certo un solo giorno ma più di quarant’anni.
A tredici anni dall’ultimo “Twixt”, oggi nel (poco) bene e nel (tanto) male “Megalopolis” è sullo schermo, controverso e ignorato sin dalla giuria di Cannes e “recuperato” in festosissima anteprima e omaggi al Maestro alla Festa del Cinema di Roma. Laddove la Roma imperiale, corrotta, dissoluta, priva di qualsiasi freno morale e di costumi, quella che sta a grandi passi scivolando verso il proprio tramonto, invasioni e no a decifrarne il tracollo, è paragonata alla New York di un presente e di un prossimo futuro, in uno sguardo architettonico grandioso e non poche volte kitsch che ben le accomuna. Al centro, l’allampanato architetto Adam Driver – che altri non è se non l’alter ego dell’autore, la mano e l’intelletto demiurgici che tutto governano -, che di nome fa Cesare Catilina, l’ordine e la rivoluzione allo stesso tempo, che progetta in piena enfasi nuove costruzioni e al ralenti assiste alla distruzione dinamitata di quelle vecchie (ricostruiamo l’America tutta dalle proprie macerie, e forgiamo una nuova umanità che avrà sempre i suoi peccatucci ma profumerà almeno di nuovo e di fresco? o possiamo ampliare quell’utopia allo stesso Cinema, in un ultimo scatto di prepotente megalomania?) e che è capace con uno schiocco di dita di fermare il tempo e di guardare con esso allo spazio come a una componente dello spirito, padroni entrambi di se stessi: dopo essersi aggiudicato il Nobel per l’invenzione del “megalon” che del cemento armato se la ride e che è altrettanto capace di ricostruire volti umani devastati. Al suo opposto, il sindaco Giancarlo Esposito, che di nome fa Frankie Cicerone, rappresentante estremo dell’ordine costituito e del Grande Capitalismo, intrallazzato con chiunque e per qualunque cosa sino all’orlo dei capelli, per il quale la città che vede davanti ai suoi occhi non ha nessuna necessità di cambiar d’abito. In mezzo, tra i due contendenti, Nathalie Emmanuel, la Giulia che è prole della massima autorità, che cade d’amore per l’artefice ed è rimescolata tutta per i dubbi e il rispetto che deve al padre. Trama semplice semplicissima, che più non si potrebbe, perché poi il nocciolo sta tutto lì. Trattata male malissimo.
In un bailamme decostruito, che pare sia andato al cinema un paio d’anni fa a vedere l’orribile o ormai del tutto dimenticato “Babylon” di Damien Chazelle, in un’arroganza cinematografica rara, in un racconto che non poche volte scivola a occhi ormai chiusi nella noia, in un tripudio di tinte fosche che “Dracula” al suo confronto era il tripudio della luce (ma è innegabilmente interessante la fotografia di Mihai Mâlaimare jr, come non si può restare indifferenti all’immenso lavoro scenografico della coppia Beth Mickle/Bradley Rubin), Coppola gioca alla realtà e guarda mentre stancamente scommette sulla fantasia.
Mette, il Coppola arrivato agli ottantacinque anni, nel gran calderone il bagaglio dell’autostima (consolandosi che in passato anche altre sue opere sono state schiacciate e oggi rivivono di piena rivalutazione) e le citazioni che coinvolgono anche la famiglia (quelle tre damigelle che spuntano dal nulla, a chiacchierare di tutto e di niente, agghindate in costumi settecenteschi, non sono forse l’omaggio di un padre alla “Marie Antoinette” della figlia Sofia?), i rimandi letterari, alti e altissimi, che abbracciano non soltanto il pallido principe di Elsinore ma pure Marco Aurelio e Saffo, le innovazioni tecnologiche e l’artificio visivo che ci mostrano Driver svolazzante o con un piede poggiante nel vuoto, messo lui sulla cima del Chrysler che sembra essere il punto onnipresente della Grande Mela, le frasi a effetto che una volta le prendi sul serio e l’altra ti sembrano sfiorare il ridicolo, tutto annacquato in un clima falsamente teatrale, vecchiamente roboante, declamatorio. In più occasioni si rasenta il delirio da parte di colui che nonostante tutto rimane un Maestro, offensivo quasi nella spudoratezza del suo Cinema: nella costruzione intera, nei colori “sballati” che amano virare al giallo imperituro, all’andamento traballante e forse consapevole dell’operazione (perché credo che la dica lunga la scena in cui un gruppetto degli attori coinvolti visita l’embrione della nuova città che ancora poggia su assi di passaggio, tenute in piedi da funi chissà quanto resistenti), negli eccessi che circolano ad ogni fotogramma, alla cavalcata (con la stanchezza che si porta appresso) senza un attimo di sosta. Il trovare, continuo, mezzi d’espressione, il gioco che non è al servizio della storia ma della persona, l’”épater le bourgeois” instancabile che va comunque al di là di ogni scrittura per lo/dello schermo ma che fa comunque ripensare a quel che doveva apparire allo spettatore di fine Ottocento la sfida di un Méliès, con quel grande bastone ficcato lì, nell’occhio della luna.
Alla fine, mai così politicamente corretto, il grande costruttore si pone alla guida e al servizio delle folle che reclamano e trova altresì il tempo di stringere la mano al sindaco, tutto è ricomposto, un bebé che vedrà chissà quali futuri è già nelle braccia di maman mentre la nonna si spertica in truccatissimi sorrisi… Con un’ultima frase Coppola dedica “Megalopolis” alla moglie Eleonor, scomparsa l’aprile scorso, ancora un omaggio familiare e un ricordo a chi gli è stato sempre accanto. “Megalopolis” è di certo un prendere o lasciare, amare in tutto il suo avanzare tronfio o odiare, caricare di ogni difetto (innegabile qualcuno, al di là di qualsiasi “giudizio”, leggi in primis la sceneggiatura che nella propria vuotaggine fa acqua da ogni parte) o assolvere nel pensiero della grandezza assennata (?) che fu o nella convinzione che quella “grandeur” Coppola non l’abbandonerà mai. Gli auguriamo lunga lunghissima vita (ancora), ma ci spiacerebbe davvero se “Megalopolis” fosse il suo canto del cigno. Un po’ afono, incerto, traballante, ansimante nel vuoto pressoché completo.
VENERDI 25 OTTOBRE
Venerdì 25 ottobre
LUCI D’ARTISTA
Inaugurazione della 27° edizione e accensione di tutte le luci
Venerdì 25 ottobre dalle ore 18:00, con la prima accensione, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico. Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città.
Per la 27° edizione, Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, che in quest’ultimo anno si è completamente rinnovato ed è oggi composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, e dal curatore di Luci d’Artista Antonio Grulli.
La selezione dei due nuovi artisti di Luci d’Artista 27 è il frutto di una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico, durante i quali si è deciso di affiancare una stella dell’arte globale a un grande Maestro indiscusso. I nomi sono quelli di Andreas Angelidakis e di Luigi Ontani con le rispettive luci VR Man e Scia’Mano.
https://www.lucidartistatorino.org/
SABATO 26 OTTOBRE
Sabato 26 ottobre ore 15.30
IL TUO DIVALI A COLORI E PROFUMI
MAO – attività per famiglie
@Sporting Dora, corso Umbria 83, Torino
ATTIVITA’ FUORI SEDE a cura dei Servizi Educativi del MAO Museo d’Arte Orientale
In occasione dei festeggiamenti di Divali, la festa indiana delle luci
In collaborazione con Unione Induista Italiana, UIT-Sanjivani, Coordinamento Spontaneo Divali
Ispirati dai colori, dalle voci, dai profumi del Divali, la festa indiana delle luci, i partecipanti potranno usare materiali inconsueti per creare il proprio lavoro ispirato ai rangoli, i tradizionali disegni variopinti che si realizzano sul pavimento, con polveri e diversi materiali, in occasione di festività e cerimonie.
Età consigliata dai 5 anni in su
Partecipazione gratuita senza prenotazione fino a esaurimento posti disponibili
Sabato 26 ottobre ore 16.30
ONE WAY Together
MAO – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino
Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezza. Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.
IL SOLE INCENDIA BRAHMS
Nella galleria dedicata all’arte islamica, brocche, coppe, basi di candelabro in bronzo e ottone raccontano diversi aspetti e momenti della produzione di manufatti in metallo mentre l’oro illumina le pagine di preziosi manoscritti. Tra i metalli mamelucchi prodotti sulle sponde del Mediterraneo e i capolavori miniati della poesia persiana, il percorso nella galleria di arte islamica si sofferma sugli oggetti che, per i materiali con in quali sono realizzati, per la loro funzione o per il loro apparato iconografico, evocano calore, energia e luce.
Visita guidata a pagamento. Costo: 7 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com – è possibile effettuare l’acquisto online https://www.arteintorino.com/
LUNEDI 28 OTTOBRE
Lunedì 28 ottobre
CROSSING. Attraversare una collezione
Palazzo Madama – apre la nuova mostra
In occasione di Artissima 2024, Palazzo Madama ha il piacere di presentare il progetto Crossing, una mostra – a cura di Cristina Beltrami – che tiene insieme quattro artisti di diversa formazione e provenienza che hanno accettato di confrontarsi con i maestosi spazi, la storia millenaria e la vastissima collezione di Palazzo Madama.
L’esposizione apre con le sculture di Frédérique Nalbandian – collocate in cima allo scalone juvarriano – in omaggio alla fondazione romana dell’edificio, e prosegue all’interno del museo, nella sala delle ceramiche, con una serie di vasi di grandi dimensioni realizzati da RunoB, giovane artista cinese di nascita e veneziano d’elezione, che porta a Palazzo Madama una serie di 10 vasi realizzati durante la sua recentissima residenza a Nove (Vicenza) e interamente dedicati alla vastissima collezione ceramica del museo.
La terza opera del progetto è il grande tondo di quasi due metri che Marta Sforni ha realizzato appositamente per Crossing, un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso che domina il centro della sala dedicata ai vetri, ma al contempo si inserisce in una ricerca, sia pittorica sia concettuale, che l’artista sta portando avanti da anni.
A chiudere il percorso, la veranda juvarriana ospita la grande installazione di Giuseppe Lo Cascio, giovane artista palermitano particolarmente attento ai temi della memoria e di un quotidiano restituito attraverso un uso inatteso e spettacolare degli oggetti.
Crossing intende dunque offrire un’occasione di riflessione sulla ricca collezione di Palazzo Madama partendo da una nuova prospettiva, una angolazione possibile e non vincolante, data da strumenti “altri” rispetto al nostro sguardo. Il visitatore si troverà dunque in quattro momenti di inciampo rispetto al consueto percorso di visita e sarà guidato ad ogni passo da una didascalia estesa che spiega la ragione della presenza dell’artista e dell’opera in quel luogo, nonché di un codice QR code che gli permetterà di approfondire il soggetto tramite testi critici e immagini.
Ingresso incluso nel biglietto delle collezioni permanenti.
MARTEDI 29 OTTOBRE
Martedì 29 ottobre 2024, ore 18:00, Inaugurazione. performance ore 18:15 di Maria Morganti Ostensione #1
MARY HEILMANN – MARIA MORGANTI
30 ottobre 2024 – 9 marzo 2025
GAM – DUE NUOVE MOSTRE
MARY HEILMANN
La GAM è lieta di presentare la prima grande mostra italiana dedicata all’artista americana Mary Heilmann, nata a San Francisco nel 1940. L’esposizione, curata da Chiara Bertola, direttrice della GAM, è stata realizzata con la collaborazione dell’artista e dello Studio Heilmann di New York.
Mary Heilmann è una delle più importanti pittrici astratte contemporanee. La mostra ripercorre i sessant’anni della sua carriera, dai primi dipinti geometrici degli anni ‘70 fino alle recenti tele sagomate in colori fluorescenti. Le sessanta opere in mostra attraversano la sua gioiosa produzione per offrire uno sguardo ampio sul suo approccio ludico all’astrazione, toccando passaggi fondanti e nuclei tematici della sua opera.
MARIA MORGANTI
La GAM è lieta di presentare la prima grande mostra antologica di Maria Morganti con un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1988 e il 2024. l cuore dello studio di Morganti si trasferisce al centro dello spazio espositivo della GAM. È un’opera esso stesso, denominata Luogogesto, si compone del Sedimentario – una struttura che contiene tutti i dipinti della serie Sedimentazioni – della Diarioteca – in cui si raccolgono tutte le opere denominate Diari – del Quadro infinito – un dipinto che l’artista va realizzando ogni giorno, strato dopo strato, dal 2006 – tutti elementi disposti attorno alla Pedana su cui l’artista si muove durante il lavoro. La sera dell’inaugurazione, il 29 ottobre 2024, muovendosi attorno il Luogogesto, due giovani artiste, Melania Fusco e Marta Magini, che hanno lungamente collaborato con Morganti, agiranno l’Ostensione #1: l’estrazione di tutte le Sedimentazioni e di tutti i Diari da lei dipinti in vent’anni di quotidiano lavoro nello studio, e la loro collocazione sulle pareti dello spazio espositivo, a formare una lunga linea del tempo composta di tele accostate le une alle altre. Alla fine della performance resterà al centro dello spazio lo Svuotamento del Luogogesto nella sua nuda struttura e, tutt’attorno, un lungo racconto cromatico.
MERCOLEDI 30 OTTOBRE
Mercoledì 30 ottobre ore 10 – 18
LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO DI FRONTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
A cura di AIPO Agenzia Interregionale per il fiume Po
Palazzo Madama – Giornata di studi nell’ambito della mostra CHANGE! Ieri, oggi, domani. Il PO
Nella seconda metà del ‘900 e dagli anni 2000 sono state realizzate – e sono ancora in corso di adeguamento, esecuzione o progettazione – fondamentali opere di difesa idraulica lungo il fiume Po e i suoi affluenti (arginature, casse di espansione, chiaviche ecc). Inoltre, i modelli e le tecnologie finalizzati alla comprensione e previsione degli eventi critici hanno conosciuto un enorme sviluppo, accompagnato da forme di coordinamento e interscambio sempre più intensi tra i diversi Enti pubblici coinvolti.
I cambiamenti climatici in corso e il frequente ripetersi di eventi avversi estremi, spesso concentrati in tempi brevissimi e/o su aree delimitate, richiedono però un’ulteriore evoluzione delle strategie di prevenzione e difesa dalle piene, anche avvalendosi di apporti sempre più multidisciplinari.
È dunque necessario, oltre a proseguire nella manutenzione delle opere di protezione esistenti e nella realizzazione di quelle ancora necessarie, interrogarsi sugli strumenti e le migliori modalità, presenti e future, per la gestione del rischio idraulico.
Sala Feste – Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html |
Martedì 22/10/2024 presso Ais Piemonte
in via Modena 23 a Torino è stata presentata
la rassegna RossoBarbera 2024.
Subito alcune informazioni pratiche:
RossoBarbera
Castello di Costigliole d’Asti, 1 – 4 Novembre
Orari:
• Venerdì 1 Novembre: 18:30 – 22:30
• Sabato 2 Novembre: 11:00 – 20:00
• Domenica 3 Novembre: 11:00 – 20:00
• Lunedì 4 Novembre: 10:00 – 18:00
INGRESSO euro 25.00 (compreso di calice e tasca)
fino al 28 ottobre in prevendita sul sito www.rossobarbera.it euro 20,00
Ingresso convenzionato per associazioni
AIS, ONAV, FISAR, FIS, ANAG, BARBERA&BARBERE (con tessera associativa valida)
Per maggiori informazioni:
Sito: www.rossobarbera.it
Email: info@rossobarbera.it
Per la prima volta ci sarà un pullman DA TORINO prenotando solo con whatsapp 3496479425 oppure con email s.boella@travelangels.it
Alcune premesse doverose sul Vitigno Barbera :
La Barbera è il vitigno più diffuso in Piemonte,
ad oggi occupa il 30% della superficie vitata regionale, con oltre 13.900 ettari coltivati su 20.000 nazionali con produzione annua di circa 22 milioni di bottiglie.
Costigliole d’Asti: La Capitale della Barbera
perché i dati storici e di produzione confermano la centralità di questo luogo:
• Il comune con più superficie vitata a Barbera
Costigliole d’Asti vanta la più ampia superficie coltivata a Barbera a livello mondiale e si riconferma nel 2023 come il comune piemontese con la maggior superficie destinata alla produzione di Barbera d’Asti DOCG con 510,69 ha (ettari) (dati del DISAFA – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino), nel 2023 operavano ben 255 aziende su 567,5 ettari dedicati alla coltivazione della Barbera, un dato che sottolinea l’importanza di questo comune nella produzione di questo vino.
• La prima enoteca pubblica della storia
Costigliole d’Asti nel 1844 nacque qui la Società degli Enofili di Costigliole, denominata Laghenoteca. Questa era una vera e propria biblioteca di vini .
• La prima esportazione internazionale di Barbera
nel 1819 il marchese Filippo Asinari si inventò come export manager vinicolo, inviando due botti di Barbera (insieme a due di Nebbiolo) fino a Rio de Janeiro, segnando così l’inizio della diffusione internazionale del vino piemontese.
• La sede del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
Il castello di Costigliole d’Asti ospita oggi il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, un’importante istituzione che tutela e promuove la denominazione Barbera d’Asti in Italia e nel mondo.
• L’Associazione Produttori di Barbera “Noi di Costigliole”
Con circa 40 aziende aderenti, l’associazione Noi di Costigliole è un punto di riferimento per la promozione e la tutela del vino Barbera, sia a livello locale che internazionale.
• La sottozona del Barbera d’Asti “Nizza”
La zona di produzione del Nizza Docg, riconosciuta nel 2014, si estende attraverso 18 comuni e prende il nome dal Rio Nizza che nasce sulla collina a nord ovest della loc. Valcioccaro ai piedi di Bricco Lù a 280 m s.l.m. Il punto più alto del bacino idrico corrisponde a Bastia di Costigliole a 341 m s.l.m. nel Comune di Costigliole d’Asti. Esso prosegue verso est fino a Nizza Monferrato.
RossoBarbera si distingue come il più grande banco d’assaggio dedicato al vitigno Barbera al Mondo all’interno delle sale del Castello di Costigliole.
Durante l’evento i partecipanti saranno accompagnati dalla competenza dei sommelier dell’AIS Piemonte, delegazione di Asti .
Ogni etichetta esposta avrà un QR code che permetterà di accedere facilmente alla scheda tecnica di ciascun vino .
IL PERCORSO DI DEGUSTAZIONE
200 cantine, 400 vini in degustazione.
RossoBarbera è un viaggio sensoriale attraverso le molteplici espressioni della Barbera nelle storiche sale del Castello di Costigliole d’Asti .
“Sala dei Trofei” con i Produttori di Costigliole “Sala dell’Alcova”con il vino ospite il Lambrusco e con una selezione di Barbere spumantizzate, per poi giungere al banco delle Barbere con maturazione in acciaio e affinamento in bottiglia.
“Sala dei Leoni” con Barbera d’Alba DOC e del Castellinaldo Barbera d’Alba DOC.
“Sala del Consiglio” con le Barbere del Nord Piemonte (Canavese, Pinerolese, Novarese)
e le Barbere del Monferrato, con una sezione speciale dedicata alle produzioni del Monferrato Casalese e del Monleale dei Colli Tortonesi.
“Sala Cinese” con le Barbere d’Italia, un’ulteriore testimonianza della versatilità di questo vitigno.
“Sala degli Specchi” appena restaurata, con la Barbera d’Asti DOCG e il Nizza DOCG.
Infine in “Sala Corino “
la prima edizione di BARBERA FOREVER
Qui ci saranno una selezione esclusiva di etichette iconiche e annate storiche, che raccontano la storia di un vino delle cantine e dei personaggi che l’hanno reso celebre.
Inoltre sempre in questa tre giorni….
BARBERA ACADEMY
La Barbera Academy è la rassegna pensata per appassionati e wine lovers che desiderano avvicinarsi al mondo del vino, e in particolare della Barbera, con un approccio più tecnico e approfondito. Degustazioni guidate, masterclass e incontri tematici si svolgeranno nella splendida sala degustazione ICIF, situata nelle storiche cantine del Castello.
• Venerdì 1 novembre, ore 20.30
Focus sull’annata 2019
Una degustazione alla cieca di 10 vini ci porterà alla scoperta delle peculiarità della Barbera, esplorando come questo vitigno si esprime nelle diverse zone di produzione. L’annata 2019, straordinaria per qualità, ha dato origine a Barbere che coniugano eleganza e finezza, tanto da essere considerate da molti come “un’annata da Oscar”. E questa è solo la prima di una serie di masterclass dedicate alla nostra amata “ROSSA”!
• Sabato 2 novembre, ore 9.00
Degustazione tecnica per i Degustatori AlS Piemonte
Condotta da Luca Giordana, Relatore AlS, questa sessione offre ai degustatori l’opportunità di esaminare 40 campioni provenienti da diverse regioni e paesi: Australia, Grecia, Slovenia, Campania, Lazio, Calabria, Sardegna, Colli Bolognesi, Piacentino, fino a giungere al Piemonte, la terra d’elezione della Barbera.
• Sabato 2 novembre, ore 16.30
Lambrusco & Barbera
Condotta da Guido Invernizzi, questa masterclass esplorerà le affinità tra due autentici campioni di freschezza: il Lambrusco e la Barbera. Quest’anno, RossoBarbera accoglie il Lambrusco come ospite speciale, e lungo il percorso si troverà un banco d’assaggio interamente dedicato a questo vitigno, con la partecipazione di circa 20 produttori.
• Domenica 3 novembre, ore 11.00
La Rossa e le sue Bollicine
Una degustazione dedicata agli spumanti di Barbera, sia metodo Martinotti che metodo Classico. La Barbera spumantizzata rappresenta una piccola nicchia che riserva piacevoli sorprese, tutte da scoprire!
• Domenica 3 novembre, ore 16.00
Dieci Sfumature di Rosso
Un’esclusiva degustazione alla cieca di 10 vini, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio attraverso i terroir della Barbera tra Langa, Monferrato e Colli Tortonesi, esplorando diverse annate.
• Lunedì 4 novembre, ore 15.30
Master Class dedicata agli operatori del settore
La Barbera dall’alto al basso Piemonte
Matteo Carosso, Relatore AIS Piemonte, condurrà una degustazione alla cieca di 10 vini, mettendo a confronto le Barbere di due grandi territori piemontesi, rivelando le sfumature uniche che queste diverse aree sanno offrire.
INIZIATIVE di RossoBarbera 2024
• Barbera Gourmet
Le sale del Castello ospiteranno isole gastronomiche con abbinamenti di eccellenze locali: salumi, carne cruda, formaggi, trippa e ravioli. La qualità sarà garantita da artigiani locali.
• Professional Day
Lunedì 4 novembre sarà interamente dedicato agli operatori e ai professionisti del settore, con momenti di networ-king, approfondimenti e il convegno intitolato “Vino: Un futuro come bene di lusso”. (Lunedì 4/11 ore 11:00)
• Pianeta Grappa
Per il terzo anno consecutivo, negli orari di apertura di RossoBarbera, l’aula di cioccolateria ICIF del Castello ospiterà le migliori distillerie d’Italia, con una forte rappresentanza piemontese. Saranno proposti abbinamenti sorprendenti e degustazioni guidate, per far conoscere e celebrare la tradizione del “Distillato Italiano” per eccellenza.
L’ingresso a questa esperienza è incluso nel biglietto di RossoBarbera.
• Dolce e Barbera
Anche quest’anno i visitatori potranno assistere a dimostrazioni, lavorazioni e degustazioni curate dalla FIPGC,
Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria.
• Cooking World Tour
Dopo il successo dell’edizione 2023, RossoBarbera porta la Barbera nel mondo! Grazie alla collaborazione con la rete degli ex allievi dell’ICIF, i ristoranti di paesi come Giappone, Brasile, Stati Uniti e altri, proporranno piatti abbinati alla Barbera, diffondendo l’eccellenza del vino piemontese a livello internazionale.
• I Ristoranti della Barbera
I ristoranti del territorio accoglieranno i visitatori con menù dedicati, studiati appositamente per esaltare l’abbinamento con la Barbera.
• Visita al Castello
Con l’ultimazione dei recenti restauri, sarà possibile visitare nuove aree del Castello. In occasione dell’evento, queste zone ospiteranno la mostra “Viti immaginarie e altre storie” con le opere di Sergio Brumana, oltre alle possibilità di visitare le storiche cantine del Castello.
OLTRE ROSSO BARBERA
Mercatini e Giro della Rocca
Sabato 2 e domenica 3 novembre, tutto il territorio si animerà con numerose iniziative culturali, storiche e artistiche, arricchendo ulteriormente l’offerta di RossoBarbera.
Dalle 10 del mattino nel borgo di Costigliole, ai piedi del Castello, verrà creato un circuito che includera la visita a musei, edifici storici e case d’arte, con ingresso gratuito.
• Granai del Castello
Mostra “Dare nuova vita” con le sculture di Ann Stefani.
Museo d’Arte Sacra
Chiesa della Confraternita di San Gerolamo.
• Casa Prunotto
Mostra “L’Affiorare dei ricordi” di Francesco Preverino
• Chiesa della Confraternita della Misericordia
Mostra “Costigliole Spirito DiVino” a cura dell’Associazione ArtemisiA – artisti astigiani
• Casa Efisio visita all’edificio storico tutelato dalla soprintendenza delle Belle Arti
• Mercatino di artigianato artistico sabato e domenica, artigiani e hobbisti animeranno le vie della Rocca con mercatini dell’artigianato e dell’arte
Per gli OPERATORI DEL SETTORE :
Vino: un futuro come bene di lusso?
Castello di Costigliole d’Asti,
Lunedì 4 Novembre ore 11:00
Il settore vinicolo sta vivendo una fase di trasformazione senza precedenti. Negli ultimi decenni, il consumo di vino ha registrato una diminuzione costante, soprattutto tra i giovani. A confronto si trovano due generazioni, i Boomers e i Millennials, con approcci differenti e dinamiche di mercato in continua evoluzione, che devono essere comprese per tracciare il futuro di questo settore.
Il convegno “Vino: un futuro come bene di lusso?” approfondirà queste tematiche cruciali. Si discuterà della direzione del mercato del vino in un mondo globalizzato e dominato dai social media: questi strumenti stanno contribuendo a valorizzare la cultura vinicola, o rischiano di soffocarla in un eccesso di informazioni ? Un’altra domanda fondamentale sarà se la filiera del vino – dai produttori ai consumatori – è strutturata per rispondere alle nuove esigenze del mercato.
Saranno affrontati anche temi come l’emergere di nuove regioni vinicole, capaci di competere con le rinomate aree francesi come i Châteaux e i Domaines, e l’evoluzione del vino dealcolato: si tratta di una moda passeggera o di un’opportunità concreta?
Infine, si cercherà di delineare il profilo dei consumatori di vino nel 2024 e di comprendere cosa realmente cercano.
Interventi:
la discussione sarà moderata dal giornalista Marco Trabucco.
Parteciperanno al dibattito:
• Mauro Carosso – Presidente AIS Piemonte
• Mauro Mattei – Fine Wines Specialist, Azienda Ceretto
• Andrea Alciati – Ristorante Guido da Costigliole
• Francesco Palumbo – Restaurant Manager, Relais Sant’ Uffizio
• Pietro Ratti – Produttore
Sarà un’occasione unica per comprendere le sfide e le opportunità del mercato del vino in un’epoca di grandi cambiamenti.

Alla presentazione abbiamo degustato
5 ICONICHE BARBERE di 5 Terroir diversi :
• SCARPA – LA BOGLIONA 2019 ( NIZZA MONFERRATO )
• SCIORIO – BENEFICIO 2019 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• BRAIDA – BRICCO DELLA BIGOTTA 2019 ( ROCCHETTA TANARO )
• CASCINA CASTLET – PASSUM 2017 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• VIGNETI MASSA – MONLEALE 2001 ( MONLEALE )
Dopo anche queste Barbere Spumantizzate :
• SANT’ANNA DEI BRICCHETTI – INCANTO PAS DOSE’ febbraio 2024 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• SANT’ANNA DEI BRICCHETTI – INCANTO METODO CLASSICO – BRUT ROSE’ novembre 2022 ( COSTIGLIOLE D’ASTI )
• BRICCO POGGIO – METODO CLASSICO EXTRA BRUT 2021 ( CASTAGNOLE LANZE )
Una batteria di assaggi davvero entusiasmante e sorprendente ….
JUST BARBERA …… RED PASSION !
Alla prossima.
LUCA GANDIN
XVIII edizione
Dal 30 ottobre al 3 novembre
“Possiamo immaginare un futuro in cui i materiali naturali e sostenibili come il legno o il marmo si integrino con tecnologie avanzate e diventino parte della nostra realtà tecnologica quotidiana?”: a porsi la domanda (assolutamente plausibile e comprensibile in tempi di esasperante e visionaria digitalizzazione) è lo scrittore di “fantascienza” americano (dal 2007 residente a Torino) Bruce Sterling, direttore artistico di “Share Festival”, appuntamento organizzato dall’Associazione “The Sharing” e di riferimento importante per l’arte e la cultura digitale, che a Torino (negli ex spazi industriali, condivisi anche quest’anno con “Paratissima”, delle “Palazzine Uffici” di corso Mortara 24) celebra la sua XVIII edizione, con il tema “ALL-Natural”, tesa ad esplorare in maniera creativa il dialogo fra “ambiente” e “nuove tecnologie”.
L’appuntamento è da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre, cinque giorni in cui il Festival offrirà un ricco programma di esposizioni, dibattiti e visioni di “opere innovative”, realizzate attraverso la fusione di “natura” e “tecnologia”, trasformando la città in un vero e proprio “laboratorio creativo” all’avanguardia. Come testimonia anche l’opera, allocata a completamento dell’edizione 2024, presso l’“Environment Park” di via Livorno 60, “Cristallo di Luce” (installazione di vetro e acciaio, alta sette metri, che, grazie a pannelli fotovoltaici, riesce a caricare energia per la comunità) dello scultore torinese Diego Scroppo.
Come da tradizione, cuore del Festival sarà la mostra dedicata alla sedicesima edizione dello “Share Prize”, che premierà le migliori opere selezionate tra oltre 300 candidature internazionali. Le sei opere finaliste (fra cui le due riportate nelle immagini fotografiche a corredo del testo) esplorano le interazioni tra “natura” e “tecnologia” e saranno esposte per tutta la durata del Festival. La Giuria composta da Bruce Sterling, Jasmina Tešanović, Chiara Garibaldi, Silvia Casolari e Antonio Rollo annuncerà l’opera vincitrice mercoledì 30 ottobre.
La sezione “Artmaker Gallery” presenterà tre opere realizzate nell’ambito del laboratorio hi-tech “Artmaker”, offrendo uno sguardo approfondito sul rapporto tra “arte” e “tecnologia”. Le opere, nate dal progetto “ALL-Natural”, includono “In circuito”, video di “Apotropia” (Antonella Mignone e Cristiano Panepuccia, performer e video maker romani), “Stammi vicino” del musicista e sound designer torinese Fabio Battistetti e “Cercavo te nelle stelle” dell’illustratrice e grafica torinese (residente a Bruxelles) Laura Viale.
Grazie alla collaborazione con l’“Accademia Albertina di Belle Arti” di Torino, la sezione “Share Campus” offrirà, inoltre, una sezione didattica incentrata sul tema dell’“estinzione delle specie animali non umane”. Gli studenti dell’Accademia, sotto la guida della professoressa Ajani, presenteranno un’esperienza “in realtà aumentata” che inviterà il pubblico a riflettere su questi temi di urgente attualità.
Progetto Speciale: “Il Versificatore”
L’edizione 2024 del Festival vedrà, infine, il ritorno de “Il Versificatore”, un progetto ispirato al racconto fantascientifico di Primo Levi, che riflette sulle “implicazioni etiche” dell’automazione nella produzione letteraria, oggi più che mai attuale con l’avvento dell’“intelligenza artificiale”. Il modello del “Versificatore”, realizzato da Bruce Sterling, sarà esposto durante il Festival.
Nel racconto “Il Versificatore”, inserito da Primo Levi fra i 15 raccolti in “Storie Naturali” pubblicato, sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila, nel 1966, il celebre scrittore torinese (superstite e straordinario cantore dell’Olocausto, chimico di professione) immaginava l’avvento di una macchina scientifica capace di comporre niente meno che poesie. Ebbene, se la storia, negli anni Sessanta, poteva risultare quanto meno bislacca, oggi ci fa proprio trasalire poiché la vediamo avverarsi nella tecnologia di “ChatGPT – Generative Pretrained Transformer” (inventata da Sam Altman, uno dei nomi più conosciuti nel mondo digitale e delle nuove tecnologie, oggi fra gli imprenditori di maggior successo al mondo) capace addirittura di scrivere non solo una poesia, ma un intero libro. Levi profeta, dunque? Chi lo sa? Certo è che il suo talento fu riconosciuto appieno e le sue “Storie Naturali”vinsero nel ’67 il prestigioso “Premio Bagutta”.
Per info su orari, programma dettagliato e biglietti: www.toshareproject.it
Gianni Milani
Nelle foto:
– Shin Jina: “The skin of a tree”
– Ziyao Lin: “Love letters without recipient”
Secondo il Report, tra il 2021 e il 2023 l’ecosistema formato dalle startup con sede a Torino e dalle aziende del territorio a loro collegate ha generato un valore complessivo di 2,9 miliardi di dollari (circa 2,7 miliardi di euro), con un tasso di crescita annuo medio del 122%. Numeri che inseriscono Torino fra i Top 40 European Ecosystem in Performance, l’indice che analizza le prestazioni di numerose città del continente in merito alla crescita delle startup ospitate, e fra i Top 40 European Ecosystem in Funding, classifica che misura la capacità di attrazione dei capitali per le startup.
Nel 2019, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT hanno avviato a Torino un percorso di accelerazione per startup dedicato alla smart mobility in collaborazione con l’acceleratore americano Techstar, estendendo in seguito il programma alle nuove tecnologie per le smart city, portando sul territorio italiano startup provenienti da tutto il mondo. L’ecosistema torinese, storicamente improntato all’innovazione, ne ha beneficiato crescendo ulteriormente sia a livello tecnologico sia per numero di aziende e attori istituzionali coinvolti. Nel 2021, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fondazione Compagnia di San Paolo hanno avviato una collaborazione con Startup Genome, contribuendo alla rilevazione e alla raccolta di dati sulle startup e le imprese italiane, con un focus particolare sul territorio torinese.
“La crescita dell’ecosistema torinese è il risultato di un lungo percorso che ha coinvolto numerosi attori, tra cui Intesa Sanpaolo, che in città ha sede e dieci anni fa ha scelto di realizzarvi il proprio centro di competenza dedicato all’innovazione di frontiera” – afferma Viviana Bacigalupo, Direttrice Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Fin dalla sua nascita, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha supportato lo sviluppo di ecosistemi innovativi sul territorio nazionale, a partire da Torino, in sinergia con stakeholder pubblici e privati, con l’obiettivo di aumentare la competitività del Gruppo e del Paese, attraendo e supportando nuovi talenti, intercettando e veicolando nuovi trend e incentivando la raccolta di nuovi capitali con le attività di venture capital della controllata Neva Sgr. In uno scenario globale in continua e rapida evoluzione, solo l’innovazione e le tecnologie di frontiera possono accelerare la risoluzione dei problemi globali e Torino ha le potenzialità per contribuire in modo rilevante a vincere diverse sfide”.
“La collaborazione strategica con partner locali e internazionali, tra cui Startup Genome, sta contribuendo a rendere Torino una destinazione sempre più attrattiva per startup, investitori e istituzioni” – sottolinea Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo. “La Fondazione Compagnia di San Paolo è in prima linea nella creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo di nuove idee e progetti, nel quadro di una crescita sostenibile e inclusiva. Questo impegno si inserisce in un processo di lungo termine volto a valorizzare le potenzialità del nostro territorio, consolidando la posizione di Torino nel panorama dell’innovazione globale”.
“Torino è sempre più attrattiva per le imprese e il mondo della ricerca” – dichiara Chiara Foglietta, Assessora all’Innovazione della Città di Torino. “Il nostro ecosistema è solido e in crescita e lo dimostrano anche i risultati ottenuti nel Global Startup Ecosystem Report di Startup Genome. Il lavoro guidato dalla Città, anche attraverso la Casa delle Tecnologie Emergenti, sta portando i suoi frutti. Quest’anno è stato consolidato il ruolo di motore di crescita e innovazione a livello internazionale, attraverso importanti lavori di cooperazione e la creazione di numerosi eventi di scambio di conoscenze e di networking. Tanti i riconoscimenti che stiamo ottenendo, come la EU Mission Label, la selezione a finalista per i titoli di Capitale dell’Innovazione Europea e di Capitale del Turismo 2024. Torino è, inoltre, la prima città in Italia ad essersi dotata di un board etico sulle tecnologie emergenti e, proprio per questa ragione, è stata chiamata a guidare i tavoli di lavoro con altre città sul tema all’interno delle reti Eurocities ed Enoll”.
TORINO CLICK
La ValleBelbo Sport lancia un progetto rivoluzionario per i giovani atleti del territorio: Giovani Atleti Crescono
Si tratta di un percorso di crescita a 360 gradi, ideato e realizzato dalla società che svolge l’attività presso il Centro Sportivo Orangym di Nizza Monferrato, che coinvolge atleti, genitori, allenatori e istruttori che va oltre i confini del programma sportivo. Nella convinzione che insieme si possa fare la differenza, puntiamo a gettare le basi per un ambiente dove le capacità sportive si coltivano con la stessa cura del benessere emotivo e psicologico, un luogo dove le famiglie e i ragazzi potenziano gli strumenti orientati a gestire l’ansia pre-gara, a comunicare efficacemente, a utilizzare i social in modo consapevole e a costruire relazioni sane. Questo progetto unico nel suo genere offre laboratori interattivi e coinvolgenti (momenti di formazione e confronto per genitori e ragazzi, condotti dalla Dott.ssa Letizia Navarino, psicologa dello sport), strumenti concreti tra cui strategie e tecniche per affrontare le sfide dello sport e della vita quotidiana, e un clima di supporto e condivisione dunque un’occasione per crescere insieme, confrontarsi e costruire un futuro di successo. Gli appuntamenti sono già fissati. Si comincia il 23 novembre con “Pronti, partenza… via!” , dedicato ai genitori, che parlerà di strategie per gestire l’ansia pre-gara. Il 1 marzo c’è “Ascolto attivo: oltre le parole” che traccerà le vie per comunicare efficacemente con i giovani atleti (anche questo incontro è rivolto ai genitori). Infine, il 12 aprile si affronta il tema “Corpo, mente e… smartphone!” analizzando i confini corporei e l’uso consapevole dei social media (per genitori e ragazzi). Giovani Atleti Crescono, un’opportunità unica e innovativa per investire sul futuro dei giovani, è un progetto aperto a tutte le società sportive del territorio, indipendentemente dalla disciplina praticata. La partecipazione ai laboratori e agli incontri è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione. |