ilTorinese

Accossato: “Giù le mani dall’ospedale sant’Anna”

 

LO CHIEDE LIBERI UGUALI VERDI CON UN QT IN CONSIGLIO REGIONALE SU IPOTESI DI DISTACCO DALL’AZIENDA CITTA’ DELLA SALUTE CHE ANDREBBE A DISCAPITO DELLA SALUTE DELLE DONNE

 

 

“Il Sant’Anna deve continuare ad essere collegato, fisicamente e amministrativamente alla Città della Salute – lo chiede con forza Silvana Accossato Presidente del gruppo Liberi Uguali Verdi in Consiglio Regionale preoccupata da voci ricorrenti e pressioni che vorrebbero imminente una separazione nelle intenzioni della giunta regionale per tornare ad essere accorpato al solo Regina Margherita.

“Questa scelta penalizzerebbe le donne, con un’assistenza di serie B; mentre chi viene ricoverato/a alle Molinette per interventi chirurgici ha la garanzia della presenza di tutte le diverse professionalità utili a garantire la sicurezza, al Sant’Anna la multidisciplinarietà’ mancherebbe totalmente” – dichiara la Presidente di LUV.

“Sarebbe una scelta anacronistica che relegherebbe al ruolo di procreatrice la figura della donna invece che occuparsi della sua salute in generale come giusto che sia vista anche la tendenza a maternità sempre più in là negli anni e l’aumento di interventi potenzialmente più rischiosi come il taglio cesareo” – spiega l’ex Sindaca della Città di Collegno.

“Prendiamo atto delle tiepide rassicurazioni dell’Assessore alla Sanità Icardi su questo ma non ci rassicura per nulla la scelta di spostare i due reparti di neonatologia dal Sant’Anna al Regina Margherita creando di fatto uno spezzatino per ragioni incomprensibili che non hanno alcun fondamento funzionale sulla pelle di mamme e figli. Non riusciamo a capire cosa ci sia dietro a questa scelta anche perché la neonatologia è funzionalmente strettamente e fortemente connessa alla ostetricia – chiude Silvana Accossato riferendosi alla risposta dell’assessore al question time.

I due volti di Biella, la bella città circondata dalle montagne

A cura di www.piemonteitalia.eu

Prima di programmare una giornata a Biella bisogna sapere che la città è divisa in una parte alta (Piazzo) e una bassa (Piano).

Se si decide di arrivare con il treno, bisogna ricordare che ci vogliono circa una ventina di minuti di cammino per raggiungere il centro storico (Biella Piano).

Una volta raggiunto il cuore di Biella, il nostro consiglio è quello di visitare i tre edifici più importanti: il Duomo, il Battistero e il Campanile di Santo Stefano.

Il battistero, dedicato a San Giovanni Battista, stretto tra il Comune e il Duomo, è un piccolo edificio a pianta polimorfa realizzato con materiale romano di recupero.

 

Continua a leggere…

https://www.piemonteitalia.eu/it/esperienze/i-due-volti-di-biella-la-bella-citta-circondata-dalle-montagne

Lite in corso Regina: uomo accoltellato più volte in faccia

I carabinieri hanno arrestato  un uomo di 47 anni di origine marocchina che ieri sera avrebbe aggredito un connazionale durante un violento litigio. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato da parte dei carabinieri in corso Regina Margherita a Torino all’altezza del civico 119. L’aggressore ha colpito più volte al viso con un coltello a serramanico il suo connazionale.

Reddito di cittadinanza, carte false: le Fiamme gialle scoprono truffa da 400 mila euro

I responsabili di due caf di Torino avrebbero falsificato i documenti per ottenere senza averne diritto, prestazioni sociali come il reddito di cittadinanza. Sono state così attivate un centinaio di carte tanto da accumulare un totale di 400mila euro. La Guardia di Finanza se n’è accorta,  e ha scoperto carte intestate per finta a terzi, quasi tutti stranieri sulle quali accreditare  indebitamente i bonus pubblici. Sessanta di queste carte erano per il reddito di cittadinanza. L’Inps ha bloccato le erogazioni ancora in corso e avviato il recupero delle somme.

Nel libro di Sorrentino i misteri del Maresciallo Cavallero in quel fatale settembre 1943

Informazione promozionale

“La Benda al Cuore” / Il nuovo romanzo di Gerlando Fabio Sorrentino  ripercorre le pagine di  storia italiana che ruotano attorno alla data del’8 settembre 1943 e alla misteriosa scomparsa del Maresciallo d’Italia, piemontese di Casale Monferrato

 

E’ da poco trascorso l’ottantesimo anniversario dell’8 settembre 1943, una delle date più controverse della storia italiana del ‘900. Di quel periodo è stato scritto e detto tanto. Ma mancava un’opera che, con rigore storico e passione dell’autore, andasse a scavare in una delle pagine ancora oscure che riguardano quel periodo: la morte del Maresciallo d’Italia Ugo Cavallero, figura di spicco della storia militare italiana, originario di Casale Monferrato (il caso volle che l’altro militare protagonista delle vicende che segnarono la caduta del Fascismo fosse Pietro Badoglio, anch’egli monferrino di Grazzano, a pochi chilometri da Casale). Questo “soldato piemontese” è al centro di un’opera che illumina una delle pagine più oscure e cruciali della storia italiana.

L’autore Gerlando Fabio Sorrentino ci presenta il suo ultimo lavoro, il suo terzo romanzo, “La Benda al Cuore”, imperniato sul mistero della morte di Cavallero nel contesto della tumultuosa transizione dell’Italia, dalla caduta del regime fascista al lento e sanguinoso cammino verso la democrazia, a partire proprio dalla data storica in cui l’Italia annunciò l’armistizio con gli Alleati, spianando la strada a una serie di eventi tragici e rivoluzionari che avrebbero segnato per sempre la nazione. Nel libro vengono affrontate e svelate alcune pagine della storia vera dell’enigmatico capo di stato maggiore generale delle Forze Armate Italiane durante la Seconda Guerra Mondiale, trovato morto nel settembre 1943 in circostanze misteriose.

Con precisione giornalistica e profondità di analisi, Sorrentino disegna un panorama del settembre 1943: dallo sbandamento dell’esercito italiano, alla reazione violenta dei tedeschi, dai bombardamenti alleati alle atrocità naziste, dalla confusione politica al dramma di un popolo preso tra due fuochi. Una nazione letteralmente spezzata in due, con al centro la figura emblematica di Cavallero, simbolo dei tormenti, delle divisioni e delle complessità di un’epoca. In “La Benda al Cuore”, l’autore non si limita a ricostruire la cronaca degli eventi, ma penetra l’animo dei protagonisti e il clima di incertezza, paura e tradimento che permeava quei giorni.

Il romanzo si configura non solo come un viaggio storico, ma come una lente di ingrandimento sulle dinamiche umane, politiche e militari che hanno determinato le sorti dell’Italia. Alla luce dei recenti sussulti politici e sociali che attraversano il continente europeo, l’opera di Sorrentino acquisisce un valore ancora più profondo, fungendo da monito sulla fragilità delle democrazie e sulle cicatrici indelebili lasciate dalla guerra, invitando a riflettere sulle lezioni non apprese e sulle tragiche ripercussioni delle guerre passate e presenti. “La Benda al Cuore” si propone come un testo indispensabile per tutti coloro che vogliono approfondire o riscoprire un periodo cruciale della storia italiana, sottolineando l’importanza della memoria collettiva e dell’analisi critica degli eventi passati, soprattutto in occasione dell’ottantesimo anniversario del fatidico settembre ’43.

Cavallero, oltre al suo ruolo militare, ha incarnato una figura chiave nell’industria italiana, guidando colossi come Pirelli e Ansaldo. Laureato, poliglotta e dotato di un’intelligenza brillante, la sua morte rimane uno dei grandi misteri della storia italiana del ventesimo secolo. Il romanzo getta luce su un uomo complesso, alle prese con le tensioni dell’epoca e con un profondo senso di appartenenza ai valori tradizionali italiani, capace di ispirare l’ammirazione e l’avversione dei suoi contemporanei. Una figura dalla personalità enigmatica, che continua ad affascinare e a suscitare interrogativi a distanza di ottanta anni esatti dalla sua morte. L’autore ci conduce attraverso gli ultimi tre giorni di vita del maresciallo, raccontando gli eventi che portarono alla sua tragica scomparsa, avvenuta nel settembre del 1943: si trattò di un suicidio oppure di un omicidio ordito dai tedeschi o dai fascisti?

La morte di Cavallero è solo uno dei tanti elementi che compongono questo romanzo. Vi è presente anche una drammatica e dettagliata ricostruzione delle convulse giornate che seguirono l’armistizio dell’8 settembre 1943. Una pagina della storia italiana caratterizzata da una grande confusione, dalle atrocità e deportazioni perpetrate dai tedeschi e dalle devastazioni causate dalle Forze Alleate.

 

L’autore

Originario di Agrigento ma abruzzese d’adozione, Gerlando Fabio Sorrentino ha consolidato la sua presenza nel panorama letterario italiano con una carriera variegata che spazia dal romanzo alla poesia, ricevendo significativi riconoscimenti, tra cui una segnalazione sul Venerdì di Repubblica da parte del giornalista Corrado Augias, distinguendosi per la sua capacità di unire la meticolosità della ricerca storica alla profondità dell’analisi psicologica. Sorrentino continua il suo percorso di esplorazione dei meandri più oscuri della storia italiana, offrendo un’opera matura e articolata e trovando in “La Benda al Cuore” uno dei suoi apici espressivi.

Dettagli dell’opera

La benda al cuore

Autore: Gerlando Fabio Sorrentino

Editore: PAV Edizioni

Formato: 15×21

Pagine: 496

Prezzo di copertina: € 22,00

Collana: Romanzo Storico

Pagina Facebook:

https://www.facebook.com/labendalcuore

 

Link per acquisto su Amazon:

https://www.amazon.it/benda-cuore-edit-edizioni-edito/dp/B0CHLH8RBJ

Davanti al grattacielo della Regione si inaugura piazza Piemonte

 L’indirizzo del Grattacielo della Regione si trasformerà da via Nizza 330 in “Piazza Piemonte”.

Si svolgerà oggi mercoledì 4 ottobre alle ore 17, nell’area antistante il grattacielo sede della Regione Piemonte, al numero civico 330 di via Nizza, la cerimonia di intitolazione di piazza Piemonte.

Alla cerimonia saranno presenti il Sindaco Stefano Lo Russo, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

La proposta di rinominare piazza Piemonte, l’area antistante il grattacielo omonimo, è stata votata all’unanimità durante una seduta della commissione Toponomastica, il 2 maggio di quest’anno.

Torino e le Olimpiadi 2026, Magliano: “Occasione importante”

Lo diciamo da sempre, lo ribadiamo ora: un coinvolgimento del Piemonte nelle Olimpiadi Invernali 2026 sarebbe uno scenario vantaggioso per tutti. L’esperienza del passato insegna che la valorizzazione delle strutture esistenti è la strada giusta da percorrere. Le strutture non solo possono essere utilizzate in maniera utile anche dopo l’evento olimpico, ma possono diventare un volano di sviluppo. Austria, Germania e Lettonia lo dimostrano, avendo costruito attorno a una struttura o una pista non soltanto un movimento sportivo, ma un punto di riferimento per la vita turistica di una comunità, tra manifestazioni culturali e appuntamenti. Ci fa piacere che il Presidente Cirio si sia detto possibilista. Ogni decisione dovrà dipendere dalla valutazione della sostenibilità strategica ed economica e dall’interlocuzione con le Amministrazioni locali, ma di certo una soluzione già pronta all’interno dei confini nazionali sarebbe ragionevole e sensata.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Paolino e Chiamparino giallisti e finalisti

Finalisti al PREMIO VERMENTINO

«Il giorno prima del voto» tra le 6 opere finaliste

 

Il romanzo noir «Il giorno prima del voto» di Michele PAOLINO e Sergio CHIAMPARINO (collana “Piemonte in Noir”, Edizioni del Capricorno) è stato selezionato nella rosa delle 6 opere finaliste del Premio eno-letterario Vermentino, giunto alla VII edizione.

L’opera vincitrice sarà proclamata sabato 7 ottobre presso il Museo Archeologico di Olbia, che ospiterà la cerimonia di premiazione condotta da Neri Marcoré.

Il Premio eno-letterario Vermentino, ideato dalla Camera di Commercio di Sassari in partenariato con i Comuni di Olbia e di Castelnuovo Magra, unisce la letteratura al mondo del vino e premia quelle opere che sono in grado di cogliere in maniera unica ed originale, aspetti peculiari e significativi del variegato mondo vitivinicolo e del lavoro nei campi tra i grappoli d’uva e i filari. L’iniziativa prende spunto dal Vermentino, uno dei vitigni a bacca bianca caratteristico di diverse regioni italiane, tra cui la Sardegna.

Quest’anno sono state 31 le opere candidate con 25 Case editrici nazionali.

 

«IL GIORNO PRIMA DEL VOTO»

Un brutale fatto di sangue scuote l’atmosfera in apparenza quieta e imperturbabile delle Langhe: l’ultima discendente di una famosa famiglia di produttori di Barolo viene trovata uccisa nella sua cantina con un forcone conficcato nella schiena. Negli stessi giorni, a Torino, la campagna elettorale per il nuovo sindaco è al suo clou. Tra un’asta di beneficenza frequentata dal bel mondo dei vip (o presunti tali), la comparsata elettorale di un ministro in cui si schiera compatta tutta la città che conta (o che vorrebbe contare) e un dibattito senza esclusione di colpi (bassi) tra candidati, sulla scena politica si scontrano gruppi di potere opposti: la vecchia guardia, incerta se consegnarsi ai giovani leoni di casa, e i nuovi barbari giunti da fuori. Intanto, nelle Langhe, Serena Valente, giovane maresciallo dei carabinieri, meridionale, del tutto estranea al mondo chiuso della provincia, e uno stagionato giornalista bohémien indagano sul delitto, ciascuno per conto proprio, per scoprire i fili segreti che collegano la cantina sui bricchi e le stanze ovattate del potere economico torinese. Unico sospettato per il crimine: un lavorante macedone, sparito subito dopo il dramma. Ma c’è ben altro, dietro l’omicidio…

 

Roman Polanski o la perdita del senno

The Palace” da Venezia ai nostri schermi

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Ci vuol poco a perdere la faccia, basta un passo falso: e Roman Polanski quel passo l’ha fatto. È quasi impensabile che un regista che ci ha dato, nella sua lunga storia, opere come “Chinatown” e “Frantic”, soprattutto come “Il pianista” e “L’ufficiale e la spia” (il penultimo suo titolo, soltanto quattro anni fa), abbia potuto mettersi ad un tavolo e buttar giù con gli amici Jerzy Skolimowski e la di lui consorte Ewa Piaskowska un fascio di gag e di personaggi tanto squinternati: eppure è successo. Uno tende ad aggiustare il tiro: ha voluto un ritratto pieno di cattiveria contro un genere umano che gli sta sempre più stretto. I mezzi da usare dovevano essere altri, ben diversi, non raffazzonati, mai esclusivamente volgari, mai privi di un briciolo di sacrosanta eleganza. Mai privi di quelle invenzioni di cui si deve cibare un buon film: e qui siamo al digiuno più completo. Comicità? Mi pare debba essere messa su altri binari.

The Palace” (presentato a Venezia vuoi per la benevolenza del direttore Alberto Barbera vuoi per le spinte insistenze del produttore Luca Barbareschi, anche attore che offende con quella patacca sul naso il Nicholson di “Chinatown”) è ambientato a Gstaad la notte che è il cambio tra il Novecento e il nuovo Millennio. Nel lussuoso quanto accogliente albergo del titolo (gli onori di casa li fanno il maître Oliver Masucci e il suo fido concièrge Fortunato Cerlino) “si scarica” una frotta di: attore porno immortalato nella mente (?) delle signore per le misure ragguardevoli del suo membro, gruppo di russi con vagonata di valige piene di denaro da nascondere immediatamente in un bunker bellico e stuolo di escort da accontentare, blasonata con cagnetto al seguito problematico nelle proprie minuscole defecazioni, infido lestofante con parrucchino pronto a ripudiare un figlio e la di lui moglie e prole, arzillo centenario con giovane e debordante moglie che nell’anniversario del matrimonio pensa bene di porgere in dono alla suddetta un altrettanto arzillo pinguino, osannato chirurgo estetico che all’occorrenza non rifiuta di diventare veterinario, madamazze rifatte che sfoderano a fatica faticosi sorrisi. Siamo a mezza strada tra il trash più sbandierato e il cinepanettone di un Neri Parenti nostrano già andato a male. Siamo nello svolgersi faticoso di episodietto dopo episodietto, siamo alla barzelletta da caserma, siamo in preda alla stanchezza di un maestro del cinema novantenne, che deve per un momento aver messo da parte la maestria e il senno, siamo di fronte al max dello spiritoso con le cameriere che disfano montagne di lenzuola alla ricerca della cacca del minuscolo quadrupede da analizzare. Siamo di fronte al rivoluzionario, forse qualcuno pretenderebbe, con le cameriere di cui sopra intente a intonare con i compagni russi l’”Internazionale”, mentre le tivù trasmettono l’abbandono di un Eltsin non propriamente lucido e il primo saluto di un Putin che inneggia alla democrazia e alla libertà. L’ultimo fotogramma sfoderato da Polanski è la trovata perfetta intesa sessuale tra il pinguino e il cagnolino: a scuola mi insegnarono “Tantoque bonus dormitat Homerus”, secondo il verso di Orazio. Rispolveriamolo per il Nostro. Della combricola, per pagare tasse e bollette della luce con più tranquillità, Fanny Ardant che fu con Truffaut, John Cleese dei furono Monty Python, Joaquim de Almeida che i Taviani abbracciarono, Mickey Rourke che in un lontanissimo passato frequentò Coppola e Cimino e Lyne.

Dimenticavo: lunedì scorso, allo spettacolo preserale, nella sala due dell’Ambrosio (un 190 posti all’incirca), mi sono ritrovato solo, unico spettatore. Davanti a uno schermo che mi è parso più vuoto della sala. Un magone per un amante di quello che fu il cinema d’autore.

Sorprese ai giardini “Filogamo” per la preparazione della mostra su Tim Burton

Una bella sorpresa sotto la Mole, ai Giardini intitolati al mitico Nunzio Filogamo, lo spazio verde tra la vecchia sede della Rai di via Montebello dove ora c’è la Mediateca ed il Museo Nazionale del Cinema. Prima, una strana creatura verde e poi tante altre opere tutte da scoprire…

Sono i preparativi per la mostra “The World of Tim Burton” che aprirà mercoledì 11 ottobre con una Masterclass del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, a cui seguirà la sera stessa la proiezione di uno dei suoi capolavori: “Beetlejuice”.

La mostra sarà visitabile sino al 7 aprile 2024 in attesa di Beetlejuice 2!

Igino Macagno