ilTorinese

Parlare d’arte al Castello di Rivoli

 

Un programma del Castello di Rivoli in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino
Da giovedì 26 ottobre 2023, ore 13-14
Gallerie d’Italia – Torino, Arena
Piazza San Carlo 156, Torino

Dopo il successo della prima edizione, dal 26 ottobre 2023 tornano i Lunch Talks @ GDI – Torino. Parlare d’Arte. Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi, un nuovo programma di incontri a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in collaborazione con le Gallerie d’Italia – Torino.

Lunch Talks @ GDI – Torino. Parlare d’Arte. Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi offre l’opportunità di avvicinarsi all’arte contemporanea. Con un’attenzione particolare alla fotografia, alla sua nascita ed evoluzione, e al rapporto che la lega indissolubilmente alle altre forme di arte, le tematiche che saranno affrontate durante questa edizione dei Lunch Talks sono l’occasione per conoscere le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, approfondire mostre epocali che hanno ridefinito il concetto di arte, ed esplorare i nodi tematici che animano il dibattito culturale contemporaneo.

Gli incontri sono tenuti da Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli, Marcella Beccaria, Vice Direttore, Capo Curatore e Curatore delle Collezioni, e Marianna Vecellio, Curatore, che accompagneranno il pubblico in un affascinante viaggio nell’arte dei nostri giorni, condividendo le loro dirette esperienze e il loro continuo lavoro di ricerca.

I Lunch Talks propongono una nuova forma di “pausa pranzo”. Gli incontri avverranno, dalle ore 13 alle ore 14, negli spazi dell’Arena delle Gallerie d’Italia di Torino, in un ambiente rilassato e informale. I partecipanti riceveranno un lunch box a cura di Costardi Bros e potranno concludere l’esperienza con una visita alle mostre allestite alle Gallerie d’Italia di Torino.

Il programma è a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino.

Lunch Talks @ GDI – Torino
Parlare d’Arte.2
Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi
a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino

26 OTTOBRE 2023 (h. 13-14)
Carolyn Christov-Bakargiev, Lee Miller e Artisti in guerra
Il lunch talk esamina le fotografie scattate da Lee Miller durante la Seconda Guerra Mondiale e presenta ulteriori artisti che hanno vissuto contesti bellici e che hanno decantato testimonianze anche fotografiche della guerra.

9 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marcella Beccaria, Otobong Nkanga
L’incontro approfondisce l’arte di Otobong Nkanga e i modi in cui l’artista, a partire dai suoi primi lavori fotografici, affronta importanti tematiche quali lo sfruttamento delle risorse naturali e la distanza che in molti casi separa gli esseri umani dal pianeta che li ospita.

16 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marianna Vecellio, Fabio Mauri
L’appuntamento è dedicato all’artista e intellettuale romano Fabio Mauri e approfondisce il suo rapporto con il cinema, e l’uso e il riuso di foto e film per raccontare la storia e la memoria dell’essere umano.

30 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Carolyn Christov-Bakargiev, Pensieri Atlantici sulla Biennale di São Paolo 2023
Pensieri Atlantici su Coreografie dell’impossibile, 35esima edizione della Biennale di São Paolo, a cura di Diane Lima, Grada Kilomba, Hélio Menezes e Manuel Borja-Villel e attualmente in corso. La storia e lo sviluppo dei punti di vista decoloniali da Okwui Enwezor a oggi.

7 DICEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marianna Vecellio, Giuseppe Penone / Paolo Pellion di Persano, Jannis Kounellis / Claudio Abate, Giovanni Anselmo / Paolo Mussat Sartor e Marisa Merz / fotografi diversi. Per un’immagine della vita dell’arte, la fotografia nell’arte a cavallo fra gli anni sessanta e settanta
Il lunch talk affronta l’uso della fotografia nell’Arte povera, nell’Arte concettuale e nella Land art, a cavallo fra gli anni sessanta e settanta.

14 DICEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marcella Beccaria, La luce nell’arte
Da Caravaggio in poi, un viaggio alla scoperta della luce nella storia dell’arte, senza dimenticare la nascita della fotografia quale originale forma di “scrittura di luce”.

Prenotazione obbligatoria: torino@gallerieditalia.com

Il costo dell’attività è di € 22 e include un lunch box a cura di Costardi Bros e il biglietto d’ingresso al museo.

‘Il respiro della musica’: l’Orchestra Polledro a Chieri

Sul podio il direttore stabile Federico Bisio

 

L’Orchestra Polledro integra i primi dieci anni di attività 2012-2022 con la rassegna 2023 dal titolo “Il respiro della musica “, con il patrocinio della Città di Chieri. Sul podio Federico Bisio, direttore stabile dell’Orchestra, primo oboe il maestro Carlo Romano, già primo oboe dell’Orchestra RAI, contrabbasso il maestro Davide Vittone dell’Orchestra des Champs Elysées e Balthasar Neumann Ensemble.

Nella sala della Conceria in via Conceria 2 a Chieri, alle 21 verrà eseguito venerdì 27 ottobre prossimo di Gioachino Rossini Il Barbiere di Siviglia nella versione per due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni, due trombe e il contrabbasso di Wenzel Sedlak (1776-1851).

L’età dell’oro dell’harmoniemusik iniziò a fiorire quando l’imperatore Giuseppe II d’Austria istituì un ensemble, la Kaiserlich-Konigliche Harmonie nel1782, che impiegava gli oboisti e arrangiatori Johann Nepomuk Wendt e Joseph Triebensee. Essendo musicisti del Teatro Nazionale e della Hofkapelle ebbero l’opportunità di scrivere gli arrangiamenti delle opere che stavano rappresentando. Le melodie operistiche venivano rapidamente arrangiate per concerti formali, eventi conviviali, banchetti e persino per ballare.

Un’attività che pare accomunare tutti i trascrittori di armonie era il loro coinvolgimento diretto come esecutori. Sedlak, abile clarinettista e ultimo importante arrangiatore di armonie, nato in Boemia nel 1776 e morto a Vienna nel 1851, fu autore di circa 70 arrangiamenti di opere liriche, opere sinfoniche e balletti.

Sedlak era anche un solista di clarinetto a Vienna e si esibiva con il suo quintetto di fiati Sedlatzek’s Harmonie-Quintette e c’è motivo di credere che l’ imperatore gli chiedesse di scrivere degli arrangiamenti per la Kaiserlich Konigliche Harmonie, soprattutto dopo la partenza di Went e di Triebensee intorno al 1800.

In questi periodo altamente produttivo Sedlak trascrisse non solo molte opere di Rossini, ma anche opere liriche, sinfoniche e balletti di Bellini, Donizetti, Mayerbeer, con Weber e altri.

MARA MARTELLOTTA

Nanni Moretti al suo esordio come regista teatrale firma Diari d’amore

In prima nazionale al Teatro Stabile di Torino. Fino al 29 ottobre al Teatro Carignano

 

La stagione del Teatro Stabile di Torino si è aperta al Teatro Carignano con il tanto atteso esordio di Nanni Moretti in veste di regista teatrale. Ha scelto di firmare Diari d’amore, il dittico di atti unici di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e panna, scritti tra il 1966 e il 1970. Paradossale il fatto che la Ginzburg, subito dopo aver dichiarato di non sentirsi a suo agio con la drammaturgia teatrale, abbia deciso di scrivere diverse commedie, la maggior parte nel periodo intercorso tra la pubblicazione di Lessico famigliare, che le valse il Premio Strega nel 1963, e il romanzo successivo Caro Michele dieci anni dopo. Matrimoni che si trascinano o vanno a rotoli, donne fragili, disorientate e sole, mariti narcisi e anaffettivi, rapporti dolorosi, case claustrofobiche, questi i temi ricorrenti delle sue opere teatrali.

In Dialogo, testo prediletto dall’autrice dopo Ti ho sposato per allegria scritto nel 1970, entriamo nella dimensione più intima della coppia Francesco e Marta, sotto le coperte del loro letto matrimoniale al risveglio una mattina come tante. Chiacchierano fitto fitto tirando in ballo parenti, amici, i cani degli amici, le suocere, la figlia, il lavoro, le debolezze di ognuno. Francesco,interpretato da un Valerio Binasco funambolico con quei saliscendi dei toni, cambia continuamente posizione, tarantolato, sembra non trovare pace nel letto. È il ritratto dell’instabilità, rincorre una carriera di scrittore che sembra non decollare mai, oscilla di continuo tra slanci amorosi e giudizi poco lusinghieri verso la moglie quando insiste sulle scarse doti di casalinga svelando un atteggiamento maschilista. La moglie Marta,interpretata da Alessia Giuliani, ogni tanto riesce a insinuarsi tra le parole-fiume del marito e quando lo fa con più fermezza perché si è decisa a dare una notizia importante al marito, incrina la brillante partitura sonora facendo virare il registro comico verso uno più drammatico e dall’ilarità si passa al riso amaro. Moretti ha saputo far sgorgare il testo senza invasioni di campo, svelando l’autentico respiro del testo che pur nella staticità dell’azione è pervaso di vivacità, quella infusa dall’inquietudine dei personaggi che rimandano continuamente ad un mondo esterno da cui siamo incuriositi e alla minaccia che incombe sulle sorti della coppia. La luce di Pasquale Mari sa creare un ottimo gioco tra l’interno e l’esterno che viene continuamente evocato, anche in Fragola e panna, invitandoci in un mondo molto più complesso e articolato di quello che abbiamo sotto gli occhi.

Fragola e panna, pubblicata nel 1966, è stata la più sfortunata delle commedie perché non è mai stata allestita a teatro ed è approdata in televisione una sola volta nel 1975. Si può sintetizzare con le parole che la stessa autrice ha usato per definire il suo canovaccio ricorrente nelle opere teatrali: “C’è una donna che corre sempre, una che sta ferma e una che cammina.” C’è Flaminia (la donna che sta ferma), interpretata ancora dalla Giuliani, il prototipo della borghese infelice che vive in una specie di incantesimo, isolata nella sua casa in campagna dove le giornate scorrono una identica all’altra aspettando Cesare (di nuovo Binasco), il marito fedifrago che le è toccato in sorte. In questo castello inespugnabile avvolto dalla neve e circondato da una fitta boscaglia che si intuisce nel meraviglioso fondale retroilluminato, creato dalle sapienti mani di Sergio Tramonti, fa irruzione Barbara, incarnata da Arianna Pozzoli, una diciottenne scappata di casa (la donna che corre) che fugge dal marito, dalla suocera e da un bambino piccolo in cerca dell’amante Cesare presentandosi alla serva come la cugina. Il confronto fra la moglie e l’amante è pacifico. Flaminia è al corrente delle malefatte del marito e si è ormai rassegnata ad un rapporto inesistente, la confessione della giovane donna non le svela niente di nuovo, semplicemente la costringe ad uscire dal suo stato di ipnosi, le rivela la propria infelicità e solitudine in modo inappellabile. La invita ad uscire da sé stessa riconoscendosi nell’altra al punto da interrogarsi sull’avvenire della ragazza una volta uscita da casa sua. Come contrappesi qui abbiamo due donne che camminano: la prima è la stralunata Tosca, impersonata da una meravigliosaDaria Deflorian, che ogni tanto irrompe sulla scena sempre fuori tempo con i suoi tormentoni “i giovani sbagliano” e “non mi trovo”, come una sorta di ricetrasmittente del disorientamento e del malessere che la circonda. La seconda è la sorella Letizia, interpretata da Giorgia Senesi, che interviene in modo garbato con il suo arido perbenismo senza un coinvolgimento vero e proprio.

Cesare comparirà solo nel secondo atto presentandosi per quel che è, un “uomo da niente” che vede in Barbara l’ennesimo capriccio di cui sbarazzarsi e con la proposta di una crociera spera di liquidare il problema e ricominciare da capo. Anche qui come in Dialogo si sta in bilico tra comicità e tragedia e cala il sipario sui puntini di sospensione. A spettacolo finito è come se si rimanesse impigliati nelle vite dei protagonisti e ci si chiede quale destino li attende.

Nanni Moretti e l’ottimo cast hanno saputo valorizzare lo stile e l’universo poetico della Ginzburg dagli echi malinconici checoviani con una fedeltà maniacale al testo, al ritmo e alla musicalità dell’inconfondibile voce dell’autrice.

GIULIANA PRESTIPINO 

Foto Luigi De Palma

 

 

TOURNÉE

 

Torino, Teatro Carignano dal 9 al 29 ottobre 2023

Bologna, Arena del Sole dal 31 ottobre al 5 novembre 2023

Modena, Teatro Storchi dall’ 8 al 12 novembre 2023

Milano, Piccolo Teatro Grassi dal 14 al 26 novembre 2023

Villeurbanne – Francia, Théâtre National Pupulaire dal 30 novembre al 7 dicembre 2023

Toulon – Francia, Théâtre Liberté dal 12 al 13 dicembre 2023

Marseille – Francia, La Criée dal 15 al 17 dicembre 2023

Lugano – Svizzera, LAC dal 20 al 21 dicembre 2023

Napoli, Teatro Mercadante dal 10 al 21 gennaio 2024

Amiens – Francia, Maison de la Culture dal 25 al 26 gennaio 2024

Roma, Teatro Argentina dal 23 maggio al 2 giugno 2024

Parigi – Francia, Théâtre de l’Athénée dal 6 al 16 giugno 2024

Il Tour de France in Piemonte: attese ricadute fino a 15 milioni di euro

Presentata oggi a Parigi l’edizione 2024 del Tour de France con le Grand Depart dall’Italia e l’arrivo in Piemonte il 1 luglio. Il percorso piemontese toccherà le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, per arrivare nel capoluogo il 1 luglio e ripartire da Pinerolo il giorno successivo direzione Francia. Alla presentazione ufficiale del Tour hanno partecipato a Parigi il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

 

Il Tour de France è la principale competizione ciclistica al mondo e la terza competizione sportiva per interesse e ricavi dopo le Olimpiadi estive e i Mondiali di calcio. Un’occasione straordinaria di visibilità per la Regione Piemonte – ogni tappa del Tour viene seguita mediamente da 12 milioni di telespettatori sintonizzati da 200 Paesi – e, stando ai dati elaborati dal Ministero dello Sport Francese e dagli analisti del TdF, anche un volano di ricadute economiche per tutto il territorio.

«Il Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia e sarà proprio la nostra città ad accogliere l’arrivo della terza tappa – ha dichiarato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo-. Un evento storico di cui andiamo molto orgogliosi e che avrà ricadute importanti su tutto il nostro territorio. Il Tour è uno degli appuntamenti sportivi più grandi e seguiti in assoluto in tutto il mondo e rappresenta una grande occasione per Torino, che sarà al centro dell’attenzione del mondo sportivo e non solo».

«Il Tour de France è un’occasione straordinaria di visibilità per la Regione Piemonte e anche un volano di ricadute economiche per tutto il territorio – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Per la prima volta il Tour de France parte dall’Italia per poi arrivare in Piemonte ed è la prova di quanto questa amministrazione creda nei grandi eventi internazionali e di quanto questa terra sia attrattiva. Abbiamo scelto di puntare sull’eccellenza, e la determinazione messa in campo per la tappa del Tour de France lo dimostra, perché siamo convinti che se si ospitano eventi di eccellenza ne arriveranno altri e noi sapremo dare a questo territorio la visibilità e lo sviluppo che merita».

L’impatto sull’economia locale, partendo dall’analisi dei dati relativi alle Grandi Partenze organizzate in precedenza, è quantificabile con un moltiplicatore di 3 punti per ogni euro investito dalle istituzioni ospitanti (dato del Ministero Francese) e di un moltiplicatore di 9 punti se si guardano complessivamente gli investimenti messi in campo per l’evento (dato del Tdf). Questo, in Piemonte, si traduce con una ricaduta compresa tra i 5,1 milioni di euro e i 15 milioni. Parte di questo macro dato è dovuto all’impatto che il TdF ha sul compatto ricettivo locale: la carovana che segue il Tour, infatti, è composta da 4.500 persone (1.800 di essi solo appartenenti alle squadre in gara, il resto di addetti alla logistica e giornalisti). Questa importante mole di addetti ai lavori, da sola, nei giorni di gara andrà a occupare 1/3 della disponibilità delle camere d’albergo di Torino e cintura, per un valore stimato di circa 650mila euro. A questi andranno aggiunti turisti e appassionati che in quei giorni sceglieranno il Piemonte per le loro vacanze approfittando dell’arrivo della tappa del Tdf.

Ma le ricadute non si fermano solo ai giorni della competizione: da mettere in conto ci sono anche quelle a lungo termine, figlie di un turismo generato dalla grande visibilità internazionale che tocca tutte le location abbracciate dal Tour. In questo caso può essere d’aiuto osservare cosa è successo nelle città che hanno ospitato le Grand Depart in precedenza: secondo il report ufficiale del Tour de France sulle tre tappe iniziali in Danimarca del Tour 2022 l’impatto economico complessivo è stato di ben 102 milioni di euro (70 milioni dal turismo interno e 32 da quello estero); nelle cinque città interessate dal passaggio della corsa la spesa turistica è stata superiore alla media del periodo di ben 45 milioni; gli spettatori totali delle tre tappe danesi sono stati 1,7 milioni ancora in crescita rispetto ai 778 mila delle due tappe della Grand Depart da Bruxelles nel 2019. Notevoli sono state anche le interazioni media, sia tradizionali che digitali, con più di 80 mila articoli (il 60 per cento su giornali non danesi) che hanno rilanciato nel mondo il nome e l’immagine delle località attraversate. La visibilità principale è data dalla trasmissione televisiva: le tre tappe danesi hanno generato una visualizzazione totale di 203 milioni di ore nel mondo; le due in Belgio 180 milioni e un’audience media del 70%. Dal report danese si evince anche che le tre tappe sono state accompagnate da una grande serie di eventi collegati alla Grande Partenza organizzati in tutto il paese nel corso di un anno contribuendo ad aumentare l’impatto complessivo.

Anci e Anfov: Premio Innovazione e Sviluppo

  

 

Ecco i vincitori nazionali e del Piemonte dell’edizione 2023 

Primo premio all’Asp Caltanissetta   e al Comune di Occimiano in Piemonte 

 

Candidate 121 amministrazioni pubbliche da tutta Italia  11 milioni di cittadini coinvolti 

 

Genova, 25 ottobre 2023

 

Nella splendida cornice del 40° Anniversario dell’Assemblea Nazionale di Anci, quest’anno realizzata a Genova all’interno dei locali della Fiera, si è tenuta oggi, 25 ottobre, alle ore 16, la proclamazione dei progetti vincitori del Secondo Premio Nazionale Innovazione e Sviluppo e del Settimo Premio Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation, iniziativa promossa da ANCI Piemonte e realizzata con la collaborazione di ANFoV (l’Associazione torinese che riunisce i soggetti imprenditoriali ed istituzionali protagonisti della convergenza delle innovazioni tecnologiche nelle comunicazioni) e di ANCI Nazionale.

Il Premio, rivolto alle amministrazioni pubbliche e agli enti pubblici, vuole valorizzare i progetti in fase di attivazione o già attivi che siano portatori d’innovazione realizzando le direttive del programma Next Generation UE e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

All’edizione di quest’anno si sono candidate 121 realtà pubbliche da tutta Italia, per un bacino potenziale di cittadini coinvolti di 11 milioni di persone. I progetti candidati sono stati realizzati da molti piccoli e medi comuni (alcuni di poche centinaia di abitanti e altri di qualche migliaio) del nostro Paese, ma anche da ben 9 capoluoghi di provincia, da 10 Aziende sanitarie e da diverse unioni di comuni o di territori omogenei.

Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation, complessivamente, negli anni, ha raccolto oltre 600 progetti di svariate pubbliche amministrazioni italiane, molti dei quali, dopo essere stati premiati, sono in via di sviluppo o sono stati già messi in atto. I progetti raccolti hanno permesso di creare una banca dati unica nel suo genere, che raggruppa le soluzioni innovative adottate dai comuni per migliorare il proprio territorio anche grazie agli stimoli europei sull’innovazione. Un lavoro che ha permesso anche di “educare” le Pubbliche Amministrazioni al linguaggio proprio della “bandistica” europea, fornendo esperienze utile allo sviluppo sociale, culturale e infrastrutturale dei territori.

I progetti vincitori sono stati valutati da una commissione formata da 10 commissari selezionati tra esperti di comunicazione, innovazione e progettazione per la pubblica amministrazione delle molte e qualificate realtà che sostengono l’iniziativa.

I temi principali che hanno caratterizzati i progetti vincitori riguardano una diffusa apertura verso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, soprattutto per la gestione di apparati amministrativi e di soccorso. I progetti selezionati hanno prospettato la gestione integrata di più strumenti innovativi per ottenere un obbiettivo, come l’utilizzo sinergico di geolocalizzazione, Iot, QR code, app e mappe interattive. Non solo: alcuni progetti hanno immaginato un recupero e rilancio virtuoso del proprio territorio sfruttando le potenzialità di strumenti per la gestione green delle risorse, che può essere replicato in altri territori. Altri parlano si smart grid, di comunicazione ultraveloci già oltre il 5g. Progetti indirizzati sia alla sanità e sicurezza pubblica, sia allo snellimento dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione, ma anche alla ripopolazione di territori periferici che hanno subito crisi demografiche. Ciò avviene un po’ in tutte le regioni, dalla Sicilia alla Campania, dalle Marche fino al Piemonte.

 

Ecco i progetti che sono risultati vincitori:

Premio Nazionale Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 

 

  • 1° classificato Premio Nazionale ANCI Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 di euro 10.000 all’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta per il progetto “Rescue-Link”. 
  • Premio Speciale Eolo (fornitura connettività ultra-broadband per 36 mesi) al Comune di Santo Stefano del Sole (provincia di Avellino) per il progetto “Comunità Energetica Koala”. 
  • Premio Speciale Ferpi (fornitura di servizi di consulenza, formazione e sostegno per la comunicazione) al Comune di Pesaro per il progetto CTE Square 

 

Premio Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 

 

  • 1° classificato Premio ANCI Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 di euro 10.000 al Comune di Occimiano (provincia di Alessandria) per il progetto “Un Paese Su Misura”;
  • 2° classificato Premio ANCI Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 di euro 6.500 al Comune di Gattinara (provincia di Vercelli) per il progetto “Notifiche Digitali e Alfabetizzazione digitale”;
  • 3° classificato Premio ANCI Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation 2023 di euro 3.500 al Comune di Mombello (provincia di Torino) per il progetto “PistAAA: La Blue Way Piemontese”;
  • Premio speciale Innovazione e Sviluppo Next Generation BBBell (composto da una fornitura cloud e connettività wireless ad elevate prestazioni per 24 mesi) al Comune di Sangano (provincia di To) per il progetto “Destinazione Terra 2100”;
  • Premio speciale Innovazione e Sviluppo Next Generation Fondazione CRC di euro 5.000 al Comune di Rifreddo (provincia di Cuneo) per il progetto “Rifreddo Landscape Lab. Laboratorio Civico

 

I risultati dei lavori della Commissione e il materiale relativo alla premiazione saranno pubblicati sul sito del Premio (https://www.anci.piemonte.it/piemonteinnovazione/).

“Reti al lavoro”: frenare l’immigrazione creando lavoro in Senegal

ASSESSORE MARRONE: “RIBADIAMO INSIEME IL DIRITTO A NON EMIGRARE” 
Sono stati presentati questa mattina a Torino i dati di “Reti al lavoro: percorsi in Comuni per giovani e donne in Senegal“, uno dei principali progetti della Regione Piemonte per frenare l’immigrazione di massa creando un futuro per i giovani africani in Africa.
All’incontro hanno partecipato l’assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte Maurizio Marrone, insieme ai rappresentanti della amministrazioni locali senegalesi arrivati in delegazione, ed ai rappresentanti dei comuni e degli enti piemontesi coinvolti.
“La visita della delegazione senegalese corona l’impegno della Regione Piemonte negli interventi di cooperazione internazionale in Africa Subsahariana, per garantire il diritto a non dover migrare a migliaia di giovani e donne, formati professionalmente e avviati al lavoro, invece di rischiare i viaggi della speranza e destini incerti di sfruttamento e criminalità qui in Europa – dichiara l’assessore alla Cooperazione Internazionale Maurizio Marrone – Una linea piemontese di intervento coerente con il nuovo protagonismo del Governo Meloni in Africa con il Piano Mattei”.
“Siamo felici di essere qui per ribadire la volontà di collaborare insieme per lo sviluppo del Senegal – hanno dichiarato gli amministratori locali della delegazione senegalese -. Tanto è stato fatto, tanto resta ancora da fare per costruire il futuro”
I dati del progetto:
Attualmente “Reti al Lavoro” ha avviato in Senegal 15 corsi di formazione professionale per 375 giovani di età compresa tra i 18-35 anni, 25 percorsi per la creazione di imprese, 15 tirocini con borse lavoro, 5 corsi di formazione per 50 funzionari pubblici, creato 5 centri servizi per 1000 giovani e donne.
Il progetto “Reti al lavoro: percorsi in Comuni per giovani e donne in Senegal” si sta realizzando attraverso il coinvolgimento di 5 Partenariati Territoriali tra Piemonte, Sardegna e Senegal, in specifico tra i Comuni di Louga e Torino; Thiès Ouest e Cuneo; Coubalan e Asti; Ronkh e Carmagnola e il Comune di Pikine Est con la Regione Sardegna, accompagnati dalle Organizzazioni della società civile dei territori interessati.

Nitto Atp Finals, “Torino, it’s a match!”: talk, degustazioni, mostre, visite guidate

/

Per ricevere e coinvolgere il pubblico in arrivo per le Nitto ATP Finals di tennis maschile, in calendario al Pala Alpitour di Torino dal 12 al 19 novembre, anche quest’anno Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, hanno messo a punto un ricchissimo programma di appuntamenti collaterali denominato “Torino, it’s a match!”: dal 9 al 19 novembre si terranno talk, degustazioni, mostre, visite guidate e numerosi eventi, molti dei quali gratuiti.

Il luogo principale delle attività sarà piazza Castello. Sul lato destro di Palazzo Madama verrà allestita la “nuova” Casa Tennis, una grande cupola geodetica in acciaio di 21 metri di diametro e dalla capienza di oltre 150 posti che richiama nella forma una pallina da tennis. Sarà animata da conferenze e interviste, prenotabili sull’app DICE, con ospiti torinesi, italiani e internazionali provenienti dai mondi dello sport, dell’editoria e dello spettacolo. Come già avvenuto lo scorso anno, Palazzo Madama aprirà le sue porte ai giornalisti diventando “Casa Media”, uno spazio di lavoro dedicato, allestito nella scenografica Corte Medievale, dove si potranno incontrare ed intervistare i protagonisti degli eventi ospitati in città e a “Casa Tennis”.

All’Archivio di Stato, ingresso da piazzetta Mollino, si troverà laCasa Gusto”, uno spazio per le degustazioni guidate delle eccellenze enogastronomiche del territorio, organizzate da Camera di commercio di Torino e Regione Piemonte. Anche queste attività – gratuite per i possessori di biglietti Nitto ATP Finals e al costo simbolico di 5 euro per il resto del pubblico (il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus) – saranno prenotabili tramite l’app “DICE”.

Tantissimi, inoltre, gli eventi diffusi nel centro di Torino: dal 10 al 19 novembre, dal primo pomeriggio e fino a sera musica, busking, arti acrobatiche e magia, con performance coinvolgenti che stimoleranno la curiosità del pubblico. Sabato 18 novembre in occasione della Notte del Tennis cultura, musica, danza e arte si fonderanno creando fino a mezzanotte un’atmosfera indimenticabile, con numerosi eventi speciali che coinvolgeranno locali e esercizi commerciali.

Tutte le informazioni sugli eventi e gli appuntamenti in programma durante le Nitto ATP Finals, le attività al Fan Village, il palinsesto delle esperienze a Casa Tennis, le degustazioni di Casa Gusto e le visite guidate sono disponibili e aggiornate in una speciale sezione sul sito www.turismotorino.org

Repole, preghiera per la pace invocata dal Papa venerdì 27 ottobre


Il messaggio dell’Arcivescovo di Torino
“La gravità della situazione internazionale, scrive nel messaggio alle parrocchie e a tutti i fedeli Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, con i conflitti che stanno sconvolgendo Israele e l’Ucraina, turba drammaticamente i nostri cuori e ci spinge ad aderire con totale convinzione alla giornata di digiuno, preghiera e penitenza per la pace che il Papa ha indetto in tutto il mondo venerdì 27 ottobre, invitando ad aderire anche le altre confessioni cristiane e le altre religioni. Nelle diocesi di Torino e Susa sono già previste numerose iniziative presso le parrocchie e gli istituti religiosi: vi propongo di prenderne visione sui siti diocesani, ma anche vi esorto a moltiplicarle con fantasia e ad inventarne di ulteriori, perché ovunque si elevi al Cielo il nostro grido di pace. A un mondo angosciato, che non riesce ad immaginare soluzioni e che fatica a superare la logica della violenza, un mondo che non riesce a mettere da parte il meccanismo perverso delle vendette incrociate, abbiamo il compito evangelico di ricordare che la pace è innanzi tutto un dono di conversione da implorare al Signore nel cuore degli uomini, dei governanti, ma anche dei popoli e quindi di noi stessi”.