ilTorinese

Con la carne di pollo nella valigia fugge all’arrivo della polizia

Nel primo pomeriggio del 22 luglio addetti al servizio antievasione del Gtt richiedevano ausilio a personale della Polfer di Porta Nuova, impegnato in attività di vigilanza nelle aree adiacenti alla stazione, poiché in fase di controllo dei documenti ad un passeggero salito sull’autobus 68, riscontravano nominativi difformi tra la tessera BIT e il codice fiscale, mentre la carta d’identità aveva il nominativo e i timbri fortemente abrasi, da risultare praticamente illeggibili.

Alla vista della pattuglia Polfer l’uomo, cittadino straniero di probabile nazionalità ghanese sulla trentina, si dava alla fuga, abbandonando il bagaglio e i documenti personali; controllati i bagagli gli agenti rinvenivano al loro interno parecchi chilogrammi di carne di pollo priva di qualsiasi tracciatura, confezionamento e in cattivo stato di conservazione, che procedendo pertanto, anche in ragione delle alte temperature, a smaltire secondo le procedure previste.

Sono in corso accertamenti sui documenti abbandonati dall’uomo.

Il grattacielo della Regione (forse) finito entro il 2020

“L’attuale cronoprogramma sui lavori del Palazzo unico prevede il termine di agosto 2020. Sulla base dei primi accertamenti sembra difficile rispettare questa scadenza: senza voler illudere nessuno, ritengo comunque che intorno a novembre 2020 i lavori potrebbero essere ultimati”. Lo ha precisato l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano, nella relazione sullo stato dei lavori del Palazzo unico della Regione tenuta oggi in prima Commissione, presidente Carlo Riva Vercellotti.

Nel suo intervento Tronzano ha risposto ad alcune domande sollevate precedentemente, dalla stabilità della costruzione, “garantita da una perizia asseverata”, ai vetri difettosi, “attualmente sono 1270 sui 2873 totali, presentano solo delle delaminazioni, difetti estetici che non hanno alcuna influenza sulla tenuta strutturale del vetro, come conferma la perizia del Cnr”, ha precisato l’assessore.  Sulla eventuale sostituzione dei vetri Tronzano si è riservato una decisione, “utilizzando anche i 5 milioni escussi dalla cauzione prevista da una polizza specifica”, ha spiegato. Il costo totale della sostituzione ammonterebbe a circa 14 milioni.

Per Giorgio Bertola (M5s) “la vicenda del Palazzo unico rappresenta un grandissimo danno di immagine per la Regione”. Secondo Bertola restano interrogativi su chi pagherà realmente per i vetri, per gli ammaloramenti, e resta incerto se il palazzo di piazza Castello verrà dismesso o mantenuto come sede di rappresentanza.

Su quest’ultimo punto l’assessore Tronzano ha spiegato che sono in corso valutazioni da parte della Giunta, che lui personalmente sarebbe favorevole al mantenimento, ma che il dibattito è ancora aperto. Per Maurizio Marello (Pd) se non si vendesse la sede di piazza Castello si snaturerebbe il progetto che ha portato al Palazzo unico. Contrario al mantenimento della sede di piazza Castello anche Marco Grimaldi (Lev) che ha chiesto all’assessore un cronoprogramma sulle dismissioni delle proprietà regionali. Nel dibattito sono venute richieste di chiarimenti sui costi e le tempistiche per le eventuali sostituzioni dei vetri da Maurizio Marrone, FdI e da Alessandra Biletta, Fi. Domandate anche informazioni su eventuali altri problemi emersi da Mauro Fava (Lega). Per Sergio Chiamparino (Pd) “in questi anni, oltre a lavorare per far ripartire la macchina della realizzazione del palazzo, abbiamo dato piena disponibilità alle autorità inquirenti”.

A conclusione dei lavori, la Commissione ha deciso che mercoledì 31 luglio, alle 11.30) si terrà un primo sopralluogo al cantiere del Palazzo unico da parte dei consiglieri regionali.

Inaugurata la nuova Area Arrivi di Torino-Caselle

Un nuovo biglietto da visita per Torino e il Piemonte

L’Aeroporto dà il benvenuto ai passeggeri in un’area completamente rinnovata e più sostenibile grazie a soluzioni di risparmio energetico

SAGAT e i partner commerciali investono oltre 3,5 milioni di euro

 L’Aeroporto di Torino accoglie passeggeri e accompagnatori in uno spazio rinnovato, ampio, luminoso e con un nuovo look ispirato alle forme aeronautiche. L’Area Arrivi è stata infatti completamente riqualificata e si presenta oggi arricchita di nuovi servizi e spazi commerciali per un totale di 4.455 mq rinnovati.

La superficie dell’area pubblica è stata ampliata del 21% e valorizzata da una spaziosa e accogliente piazza attrezzata con sedute di design dove attendere per dare il benvenuto ai passeggeri in arrivo, corredata da installazioni digitali con contenuti visuali informativi e di intrattenimento.

La riqualificazione ha interessato anche gli uffici e i servizi doganali, gli sportelli lost&found e oggetti smarriti.

Cambia volto anche l’accesso esterno, con una nuova pavimentazione composta da 14mila autobloccanti che compongono un disegno ispirato ai pixel, due bussole girevoli per l’accesso e accanto la scritta luminosa “Torino Airport”.

Il progetto architettonico

Il progetto di riqualificazione architettonica riconsegna, dopo 180 giorni di cantiere, un’Area Arrivi organizzata in ambienti più belli, più ampi ma soprattutto più funzionali: il nuovo layout planimetrico migliora la gerarchia degli spazi, distinguendo tra percorsi, lungo i quali si snodano le attività commerciali, e le aree di attesa.

La sostituzione integrale della facciata-vetrata ha messo in relazione l’interno e l’esterno del livello Arrivi, incrementando la luminosità naturale degli ambienti; l’altezza è stata aumentata e le funzioni commerciali sono state inserite in un contenitore architettonico dalle linee morbide e dal disegno contemporaneo. Le nicchie che si affacciano sulle aree comuni, che richiamano forme di natura aeronautica, sono tra gli elementi maggiormente connotanti.

La palette cromatica di bianco e blu avio è volutamente a tema e viene utilizzata per porre in relazione diretta le aree di progetto interne con quelle esterne.

Completa il layout un sistema di wayfinding più chiaro e di immediata lettura.

Un aeroporto più rispettoso dell’ambiente

L’intervento di riqualificazione ha migliorato non solo l’intera rete impiantistica, realizzata secondo i recenti standard normativi, ma anche l’impatto ambientale dell’infrastruttura: le 650 nuove lampade a tecnologia led di ultima generazione riducono i consumi elettrici del 70% rispetto a lampade tradizionali; la nuova facciata in vetro e l’accesso attraverso le bussole girevoli raddoppiano l’isolamento termico, consentendo un risparmio di energia per il riscaldamento e il raffrescamento; il pavimento in gres porcellanato è realizzato con tecnologia fotocatalitica, che contribuisce a purificare l’aria e a rendere più salubri e igieniche le superfici.

Nuovi servizi per i passeggeri

La passenger experience risulta migliorata con un’offerta più ricca di servizi che va incontro alle esigenze dei viaggiatori:

–              “Piemonte in your hands”, il nuovo punto di informazioni e servizi dedicati al turismo realizzato da AlpMed in collaborazione con Regione Piemonte, Visit Piemonte, Città di Torino, Turismo Torino e Provincia e Camera di Commercio di Torino, uno spazio operativo che per tutta l’estate fornirà ai visitatori informazioni e materiali turistici. Da settembre permetterà inoltre di acquistare direttamente all’arrivo in aeroporto i servizi turistici: biglietti dei collegamenti per il centro città, prenotazione di transfer individuali, oltre a tutti i servizi offerti dal portale Booking Piemonte, come camere di hotel, ristoranti, pacchetti vacanze, ticket di ingresso a musei, attrazioni, fiere ed eventi e prodotti enogastronomici;

–              la boutique del sorriso di Smile, Italy!, un nuovo luogo, lontano dai tradizionali studi dentistici, specializzato in prevenzione ed igiene dentale, il primo in un aeroporto italiano;

–              un nuovo concept per il supermercato Crai a servizio dei passeggeri e della comunità aeroportuale, ampliato non solo nella superficie ma anche nell’offerta con il nuovo banco taglio, un forno per le specialità lievitate, maggiore assortimento di prodotti freschi e take away, servizio lavanderia e fiori freschi;

–              l’offerta rinnovata di Autogrill, con il nuovo format Passaggio Torino che si compone di una struttura modulare ispirata alle moderne food court cittadine dove diverse aree e food corner convivono all’interno di uno spazio unico, offrendo ai clienti un’esperienza di facile fruibilità, immersiva e diversificata, con la zona caffetteria che si affaccia sull’esterno;

–              la nuova collocazione in Area Arrivi della Farmacia, per incontrare maggiormente le esigenze dei passeggeri;

–              completano l’offerta nuovi spazi per i rent a car, una nuova posizione per il servizio bancomat, toilette ammodernate.

Un aeroporto più digitale

Anche il nuovo livello Arrivi si inserisce nel percorso di innovazione digitale intrapreso da Torino Airport: grazie alla progettazione e all’installazione del sistema di digital signage, di grande impatto tecnologico, i passeggeri hanno a disposizione informazioni su mezzi di trasporto e orari. Inoltre la sala video “Torino e Piemonte. Ogni viaggio è un evento” è dedicata alle risorse turistiche e agli appuntamenti del territorio. Il progetto ha previsto l’implementazione di più di dieci monitor 4K e Full HD, posizionati in diversi punti, oltre a un videowall di grande formato composto da 6 display collocati sopra l’uscita unica, che trasmettono in modo sincronizzato contenuti visuali informativi e attrattivi, migliorando lo user journey e potenziando l’impatto creativo e tecnologico dello spazio aeroportuale.

Inoltre i digital locker, punti di ritiro self service posizionati in area riconsegna bagagli, hanno permesso di implementare due nuovi servizi al passeggero utilizzabili attraverso la app “Torino Airport”: la funzione “Order&Pick up”, per ordinare tramite app la propria spesa e ritirarla all’arrivo in aeroporto, e “Shop&Collect”, che consente al passeggero di fare shopping in Sala Imbarchi prima di partire e ritirare i propri acquisti al rientro a Torino.

L’investimento sostenuto da SAGAT e dai partner commerciali per la riqualificazione completa della veste architettonica, del layout, degli impianti, dei negozi e per le nuove aperture commerciali è di oltre 3,5 milioni di euro.

Grosso, l’avvocato che non doveva obbedienza alla politica

Di Pier Franco Quaglieni
.
Ho conosciuto Carlo Federico Grosso quando era vice sindaco di Torino ai tempi di Novelli sindaco
Non avevo apprezzato- lo dico con sincerità –  la scelta di Grosso e  del mio amico Marziano Guglielminetti  di candidarsi nel 1980,sia pure come indipendenti, nelle liste del PCI, di quel PCI che era ancora un partito strutturato sul vecchio modello del centralismo democratico e che non aveva ancora mosso dei passi  significativi verso il cambiamento, se non  imboccando la strada del consociativismo che tanto danno ha provocato al Paese. Ne apprezzai l’alto livello intellettuale, l’equilibrio, l’ indipendenza anche rispetto ad un sindaco che invece  incarnò a pieno l’apparato  più fazioso del  PCI  di cui, in tempi successivi, rimpianse la fine.
No, Grosso era di un’altra pasta, era già un avvocato affermato ed un docente prestigioso che non doveva nessuna obbedienza alla politica, mentre Novelli era la creatura di un apparato burocratico che vedeva in via Chiesa della Salute e in via delle Botteghe Oscure l’ombelico del mondo. Era figlio di un grande giurista, Giuseppe Grosso, mitico preside della Facoltà di Giurisprudenza di Torino ,presidente della Provincia di Torino e Sindaco di Torino ,mandato indecorosamente  a casa nel 1968 dalle faide democristiane e socialdemocratiche interne alla sua Giunta. Giuseppe Grosso ebbe una personalità più spiccata rispetto a quella di suo figlio che, per altro,  ebbe  una carriera più brillante rispetto a quella del padre sia perché come  avvocato penalista   non tardò a diventare uno dei principi del Foro, sia perché venne eletto vicepresidente del CSM durante la presidenza di Oscar Luigi Scalfaro, un incarico molto importante in anni di aspri conflitti  sul ruolo della Magistratura.
Era stato allievo del grande Marcello Gallo, a sua volta allievo ,come Giovanni Conso ,del geniale  caposcuola Francesco Antolisei. Erano gli anni di una Facoltà torinese di Giurisprudenza che raccolse come docenti e come allievi i più bei nomi del Diritto. A parlarmi di lui fu un altro grande avvocato, Claudio dal Piaz , che apprezzava lo spirito indipendente di Grosso che tendeva a non confondere  mai le ragioni politiche con quelle della giustizia. Io fui molto amico di sua madre , la prof.  Augusta Guidetti Grosso insuperata presidente della storica Pro Cultura Femminile e raffinata intellettuale.
La mamma, a volte,  mi  parlava con orgoglio del figlio, pur non condividendone  alcune scelte politiche in modo piuttosto  esplicito. Simile a lui, per la bravura professionale indiscussa,  io ricordo solo Vittorio Chiusano. Mi piace ricordare una intervista da lui concessa  nel 2015 in cui non esito’ a denunciare l’uso politico della carcerazione preventiva da parte dei giudici, affermando che “la libertà e’ un bene cosi importante che può essere limitata solo in presenza di sentenza definitiva “.Grosso ebbe sempre  chiara la presunzione di innocenza affermata dalla Costituzione che Grosso definiva un principio cardine  della giustizia italiana. Fu un uomo sicuramente di sinistra ,ma non si accodo’ mai a certe vulgate liberticide che in fondo non erano di per se’ per nulla di sinistra ,anche se venivano usate strumentalmente dalla sinistra  giacobina ,oltre che più comprensibilmente  dal leghismo  populista( che esibiva  minaccioso il cappio in parlamento  ) e dal MSI prima del lavacro di Fiuggi.
Una volta mi capito ‘ di incontrarlo per strada ed eravamo in un momento caldissimo per l’uso spesso spregiudicato delle intercettazioni. Ricordo che fu durissimo ,pur riconoscendo l’utilità delle medesime a fini investigativi con dei limiti precisi per non violare la privacy dei cittadini . Fu l’avvocato del gruppo editoriale “Espresso- Repubblica  e credo abbia avuto il suo bel daffare a difendere giornalisti che spesso facevano del killeraggio mediatico  la loro cifra professionale . Il suo predecessore ,l’avvocato romano Adolfo Gatti mi raccontò in confidenza episodi molto emblematici  di certo giornalismo d’assalto più che d’inchiesta.
Sul politico Grosso a me sembra che abbia sempre prevalso l’avvocato anche se io avrei visto molto bene Grosso ministro di Grazia e Giustizia. Fu protagonista di importanti  processi che seppe affrontare con la grinta propria del grande giurista e che gli diedero fama nazionale . Grosso e’ stato un unicum, come lo fu suo padre. Un unicum di cui l’Italia, Torino e il Piemonte possono andare orgogliosi.
scrivere a quaglieni@gmail.com

Il Pd in Regione: “L’autonomia non si costruisce con gli slogan”

Da Palazzo Lascaris

Nel dare il benvenuto al professor Galli che, peraltro, apprezziamo ci preme fare alcune precisazioni su quanto è stato fatto dalla Giunta Chiamparino sul tema dell’autonomia.

Al di là della questione del mancato referendum per chiedere ai cittadini se volessero oppure no più autonomia, la cui indizione è stata una scelta politica, è importante precisare che il Piemonte ha presentato, nel dicembre 2018, la richiesta di applicazione del 116 alla ministra degli Affari regionali Erika Stefani.

Rileviamo, peraltro con soddisfazione, che il Prof Galli suggerirà alla Giunta Cirio di fare quello che già abbiamo fatto noi. Vale a dire distinguere tra funzioni e materie, ossia il principio che ha ispirato il documento che è sul tavolo della Ministra.

Per esempio, sui beni culturali avevamo chiesto addirittura di più della Lombardia, una strategia unitaria non soltanto sulla promozione, ma anche sulla tutela del patrimonio piemontese. Questo ci era consentito dal fatto che la nostra Regione era stata una delle prime a dotarsi di un Piano paesaggistico regionale, cosa non fatta da Veneto e Lombardia.

Ci pare evidente che le timidezze registrate in questi giorni sulle autonomie regionali siano imputabili esclusivamente alle contraddizioni del governo giallo-verde.

Per queste ragioni ci attendiamo che la discussione e gli approfondimenti sull’autonomia del Piemonte siano portati al più presto in aula anche attraverso l’istituzione della Commisione competente come richiesto dalla nostra mozione.

 

Il Gruppo regionale Pd

Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione

AL TEATRO CARIGNANO UN OMAGGIO AL FAMOSO CICLISTA

 

Venerdì 26 luglio, alle 21.30 andrà in scena la prima nazionale del reading “FAUSTO COPPI. L’affollata solitudine del campione” un progetto di Gian Luca Favetto con Michele Maccagno, Gian Luca Favetto, Fabio Barovero e con l’allieva della scuola del Teatro di Torino Letizia Russo.

Lo spettacolo, una produzione della Fondazione Circolo dei Lettori e del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, sarà replicato sabato 27 luglio alle ore 21.00, sempre al Teatro Carignano, in occasione dell’inaugurazione degli European Master Games.

L’opera porta in scena un recital di parole e musica che vuole ricordare uno dei più grandi personaggi del ciclismo mondiale. “La storia di un uomo dentro la storia – scrive Gian Luca Favetto – e di un campione, di una persona gentile e riservata diventata già in vita, al di là delle intenzioni, una leggenda. Un uomo sempre in fuga che riassume in sé la storia di quel lembo del Piemonte sud orientale che lo ha forgiato, di cui portava in giro per il mondo silenzi, tenacia, fatiche asprezze e dolcezze. Un recital di parole e musica che vuole restituire al tempo presente la figura di Fausto Coppi. Non un ricordo, ma un racconto che si avvale anche delle pagine di chi ha ammirato e cantato le sue imprese da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, da Orio e Guido Vergani a Curzio Malaparte.

Un racconto di vittorie e tragedie, di cadute e trionfi che mette in fila le prime pedalate come garzone di macelleria e la prima corsa, la prima vittoria al giro d’Italia e la prima doppietta Giro d’Italia-Tour de France, la fuga più lunga e i grandi distacchi con cui arrivavano al traguardo gli avversari. E poi il rapporto con Gino Bartali. E l’Italia di quegli anni. E il suo essere tutt’uno con la bicicletta, come Paganini era un tutt’uno con il suo violino. E naturalmente l’amore. E naturalmente la morte, che consegna al mito questo uomo solo in fuga, con la maglia biancoceleste addosso: il suo nome è Fausto Coppi”.

Storia di un Campione. 100 anni di Fausto Coppi è un progetto della Regione Piemonte, realizzato dalla fondazione Circolo dei Lettori e dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con DMO Piemonte e Marketing e Piemonte dal Vivo. Media Partner La Stampa e il Secolo XIX.

I cento anni dalla nascita di una delle più importanti figure del ciclismo del Novecento sono l’occasione per celebrare lo sport, per ricordare il profondo legame che Coppi ebbe con il territorio piemontese, suo luogo di nascita, e per rievocare un momento storico e sociale entrato a pieno diritto dell’immaginario collettivo del nostro paese.

 

Maria La Barbera

 

 

 

 

 

Nel mondo dei ciechi il Capitano diventa re

Sulla Tav ci risiamo,  bisticci su bisticci.  Con le immancabili violenze dei soliti noti in Valle Susa. Salvini vuole sostituire Tonilelli che blocca la gronda in Liguria e di Maio che rassicura Salvini che non vuole crisi di governo. Poi Conte che riceve il rifiuto netto dei governatori del Nord sulla bozza per la cosiddetta riforma delle autonomie. Nord contrario e Sud a difesa di qualcosa che tenta di salvare il salvabile per le proprie regioni.
Conte pugliese Di Maio napoletano e Salvini Asburgico. La coperta è corta. Ulteriori nodi al pettine di 150 anni d unità d’ Italia. E , guarda  caso, la Sicilia ha assunto 137 alti funzionari dai più considerati assolutamente inutili. Soldi non ce ne sono.  Ma sembra che non ne siamo preoccupati.  Chi pagherà il conto finale ? Non è dato sapere . Sicuramente non i Siciliani che li hanno assunti.  Potere delle regioni a statuto speciale.  Avviene anche in Trentino ma lì, almeno fino ad oggi , alla fine dell’ anno i conti sono in pareggio.  Eppure non ce lo vedo Matteo Salvini aver contro Zaia e Fontana che scrivono una lettera a tutti i Ministri. Non si sa mai che il Presidente Conte faccia finta di non aver ricevuto . Matteo Salvini ha sempre bisogno di prendersela con qualcuno.  Ecco, sta passando Toninelli che si sta chiedendo dov’ è. Che non fosse un’ aquila lo si era capito dopo 15 giorni. Si è persino inventato una galleria al Brennero. Ora è inutile infierire con il più evanescente Ministro nella storia della Repubblica italiana. Ora ci fa tenerezza.
Nessuno gli aveva detto che anche Conte era per la Tav.  E Giggino fieramente scandisce il suo  slogan preferito:  il posto di lavoro non si tocca, il mio posto di lavoro. Anche Laura Castelli ha aderito alla corrente Di Maio.  So’ ragazzi.  Chi non sono solo ragazzi sono i No Tav violenti. Precisazione d’ obbligo, anche se saremmo curiosi di conoscere cosa vuole o può fare chi dicendosi non violenta, continua nel dire che la Tav deve essere bloccata.  Sconforto di Jacopo Fo, totalmente traditi i No Tav, la spinta propulsiva rivoluzionaria dei pentastellati si  è esaurita.  Domanda.  A tutti ma proprio tutti era noto che solo il Parlamento poteva far saltare il tutto. E allora  perché non si è chiesto subito al Parlamento che cosa ne pensava? Semplice.  Non ci sarebbe stata la sceneggiata di quest’ anno.
Perché Matteo Salvini diserta regolarmente i vertici Europei sull’ immigrazione? Semplice, sul caos e sceneggiate Rambo ci campa sopra.  Viceversa che cosa direbbe? Pochino, lui che è oramai dipendente dai comizi. Troppa buona adrenalina per il Capitano con tendenze ad essere Capo di Stato maggiore. Sul sabotaggio delle centraline a Firenze complimenti a chi doveva sovrintendere alla sicurezza di questi impianti. Non mi risulta che al governo qualcuno si sia agitato per individuare i  responsabili. Caos premessa delle sceneggiate. Altra domanda.  Perché Matteo Salvini non va alle elezioni? A detta di tutti farebbe il pieno.  Matteo è un grande tattico.  Vuole raggiungere da solo il 40 %. Come fare? Non disturbare il Sud e collegarsi alle elezioni regionali del Veneto e Lombardia.  Se gli riesce questo equilibrismo il gioco é fatto.
Ecco all’ orizzonte la sinistra che agita lo spauracchio dei Leghisti . Non si agitano perché proprio all’ orizzonte.   Pd  e potenziali alleati si dedicano alla loro vocazione e missione politica.  Litigare.  Litigare e litigare . Bel programma, estremamente appagante ed intrigante per l’ elettorato. Anche qui mi viene voglia di piangere. Il Pd dovrebbe rivendicare l’ ottimo lavoro svolto dal Ministro Minniti.  Dario Franceschini critica la gestione di Matteo Renzi di cui è stato un indiscusso protagonista. E fin qui nulla di nuovo.  Uomo per tutte le stagioni.  Ma la vera ciccia è l’accordo con i Pentastellati per ridimensionare Salvini.  Tradotto: un altro regalo fatto a Matteo Salvini.  Indubbiamente il Capitano è attualmente il più bravo. Ma come si dice: in un mondo di ciechi l’ orbo è Re.
Patrizio Tosetto

E’ morto Carlo Federico Grosso, principe dei penalisti

E’ morto  Carlo Federico Grosso, tra i più conosciuti penalisti italiani

E’ spirato a Torino a 81 anni.  Professore emerito di Diritto penale, ha svolto attività politica come  consigliere comunale e vicesindaco di Torino, nel Pci, e  come vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. Nel 1994 è stato eletto nel Csm, di cui diventò vicepresidente. E’ stato il primo difensore di Annamaria Franzoni e di Calogero Mannino nel processo sulla trattativa Stato e Mafia.

I no Tav pronti alle barricate

I no Tav hanno preso male l’annuncio del premier Conte a favore della prosecuzione dei lavori della Torino-Lione: “dimostra di non conoscere la determinazione del movimento No Tav”, scrivono in un messaggio che sta circolando in queste ore sui siti web di area. Secondo il movimento il presidente del Consiglio “sa che la Tav non serve a nulla e che si creerà un problema di ordine pubblico. E ha ben chiaro perderà tanti voti e rispetto politico”.

“La manfrina di questi mesi giunge alla parola fine. Il governo ha gettato anche l’ultima maschera allineandosi a tutti quelli precedenti. Adesso fermare la Torino-Lione tocca a noi”, così un comunicato ufficiale del movimento No Tav della Valle di Susa, che annuncia sabato prossimo un corteo con migliaia di partecipanti verso il cantiere di Chiomonte per dimostrare “fin da subito la nostra vitalità”

Sciopero mezzi pubblici, ecco le info utili

GTT INFORMA

Mercoledì 24 luglio 2019 è previsto uno sciopero nazionale di 4 ore che coinvolgerà il trasporto pubblico locale urbano, extraurbano e ferroviario. Lo sciopero è indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl Autoferrotranvieri e Fast-Confsal.

LO SCIOPERO SI SVOLGERÀ CON LE SEGUENTI MODALITÀ:

  • Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, EXTRAURBANO, ASSISTENTI ALLA CLIENTELA: dalle ore 18.00 alle ore 22.00
  • Servizio Ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino–aeroporto–Ceres): dalle ore 18.00 a fine turno

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l’orario di inizio dello sciopero.

E’ garantita la piena operatività dei Centri di Servizi al Cliente fino alle 15.18.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

 

(foto: il Torinese)