ilTorinese

Immigrati, FdI contro la cittadinanza automatica

“In piazza a Torino e in provincia per raccogliere le firme contro la legge sulla cittadinanza automatica agli immigrati” ad annunciarlo sono la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone, raccogliendo l’invito lanciato da Giorgia Meloni. “Il governo giallo-rosso da un lato apre i porti dall’altro è occupato a mandare avanti la legge per concedere la cittadinanza automatica agli immigrati.
Contro questa vergogna, Fratelli d’Italia è gia’ mobilitata e sabato prossimo organizzeremo anche a Torino la raccolta firme per chiedere al presidente della Repubblica di fermare questa follia”.

Torino Airport fa rotta sul 2050: obiettivo emissioni zero

Con il programma NetZero2050 di ACI Europe
L’Aeroporto di Torino si impegna ad arrivare
alle ‘emissioni zero’ entro il 2050.
In occasione del vertice ONU sull’azione globale per il clima svoltosi a New York,
l’associazione degli aeroporti europei ACI Europe ha fornito un aggiornamento sulla
risposta del settore all’emergenza climatica.
Nel giugno di quest’anno, ACI Europe ha annunciato una risoluzione storica che
impegnava i suoi 500 membri a raggiungere l’azzeramento entro il 2050 per le
emissioni di carbonio sotto il loro controllo. Ad oggi, tale impegno è stato sottoscritto
da oltre 200 aeroporti, tra i quali anche Torino Airport.
“L’Aeroporto di Torino è orgoglioso di sottoscrivere questo impegno – ha dichiarato
Andrea Andorno, Chief Executive Officer di Torino Airport -. Nel corso degli anni
abbiamo investito in modo significativo nella gestione ambientale. Lavoriamo per
ridurre le nostre emissioni di carbonio dal 2012 e siamo certificati al Livello 1-
Mapping del programma Airport Carbon Accreditation. Ma è ora di fare un passo
avanti. Prendiamo atto del recente rapporto IPCC e del cambiamento nella percezione
pubblica del trasporto aereo. Le persone chiedono più atti concreti anche alle imprese
e noi siamo desiderosi di soddisfare questa esigenza. NetZero2050 è un impegno serio
e siamo fiduciosi che attraverso la ricerca e gli investimenti, lo scambio di conoscenze
e le partnership, saremo in grado di identificare le migliori soluzioni per raggiungere
le ‘emissioni zero’ nelle nostre operazioni aeroportuali”.
Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha commentato: “L’impegno di
NetZero2050 si basa su una forte riduzione del carbonio da parte del settore
aeroportuale europeo, che è stato ben documentato nell’ultimo decennio. Siamo lieti di
aver superato la quota dei 200 aeroporti impegnati a raggiungere questo obiettivo.
Molte grazie agli scali che sono saliti a bordo negli ultimi 3 mesi: Torino, Aberdeen,
Glasgow, Liegi, Lussemburgo, Malta, Salisburgo, Southampton e Tolosa-Blagnac. Ci
aspettiamo che ancora altri si uniranno a noi nei prossimi mesi”.
Patricia Espinosa, segretario esecutivo dell’UNFCCC, ha dichiarato: “Il rapporto
speciale IPCC dello scorso ottobre è inequivocabile sulla necessità di raggiungere le
emissioni zero entro la metà del secolo. Abbiamo bisogno che tutti i settori della
società lavorino per raggiungere questo obiettivo finale. È quindi incoraggiante vedere
l’industria aeroportuale alzare volontariamente le proprie ambizioni e non vediamo
l’ora di lavorare con questo settore vitale”.
La scadenza del 2050 è in linea con le ultime prove dell’IPCC e la strategia di
decarbonizzazione definita dalla Commissione europea e adottata dal Consiglio
dell’Unione europea.
Nel 2017, l’industria aeroportuale europea si è impegnata ad avere 100 aeroporti
carbon neutral entro il 2030. Con 50 aeroporti europei ora carbon neutral, l’industria è
sulla buona strada per mantenere questa promessa.
La risoluzione rimane aperta a firmatari aggiuntivi

Nuova vita per “La Totalità” di Costas Varotsos

Grazie al protocollo di intesa sottoscritto tra Città di Torino, Fondazione
Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Intesa Sanpaolo, l’opera “La Totalità” del
Maestro Costas Varotsos, costituita da elementi di vetro sovrapposti, sarà ricollocata nel Giardino Grosa,
zona verde a fianco al grattacielo Intesa Sanpaolo di corso Inghilterra, 3.
Nel 1999 la scultura, di proprietà della Città di Torino, era stata posizionata nei giardini Martini in Piazza
Benefica punto di riferimento dell’area urbana di Cit Turin e sede di uno dei mercati rionali più importanti e
conosciuti della città. A scegliere il progetto firmato dal noto artista ateniese (tra le tre soluzioni candidate)
erano stati gli abitanti del quartiere.
Nel 2017 il lavoro di Varotsos, presentando condizioni di degrado, è stato rimosso per essere riprogettato
alla luce delle innovazioni tecnologiche e di un adeguato piano di manutenzione e conservazione. Nel
corso degli anni, infatti, il monumento ha subito l’aggressione degli agenti atmosferici e l’invasione dei
colombi che, attratti dal vicino mercato, stazionavano su di esso imbrattandolo. Situazione che, unita al
malcontento dei cittadini, ha portato la Città di Torino a valutare l’opportunità di ricollocare l’opera in altra
sede.
“’La Totalità’ dell’artista Costas Varotsos, sarà restituita alla cittadinanza che potrà tornare a godere di
questo straordinario progetto artistico – sottolinea Francesca Leon, assessora alla cultura della Città
di Torino -. La reinstallazione nei giardini Grosa conclude un lungo, appassionante e impegnativo lavoro,
realizzato con il prezioso supporto di Intesa Sanpaolo e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria
Reale, in stretta connessione con i tecnici dell’Assessorato alla Cultura. Ringrazio tutti coloro che hanno
collaborato con noi per raggiungere questo importante traguardo. In primo luogo il Maestro Varotsos, che
ha accolto la proposta di ricollocazione della sua scultura, rimettendosi al lavoro sul suo progetto insieme
ai tecnici del Comune e agli esperti del Centro Conservazione e Restauro. Un lavoro realizzato da tutti
con professionalità e passione. Un grazie particolare a Intesa Sanpaolo, partner dell’iniziativa, sensibile
sostenitore dei progetti di valorizzazione artistica”.
“In questi anni Intesa Sanpaolo ha confermato un’attenzione particolare alla ricchezza artistica e culturale
di Torino, in stretta e costante sinergia con le istituzioni pubbliche. Questo dialogo continua con l’impegno
a riconsegnare alla comunità una testimonianza d’arte che le appartiene, l’originale scultura dell’artista
greco Varotsos, rivalorizzata insieme al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con cui
condividiamo importanti restauri di capolavori del passato e contemporanei. La “restituzione” dell’opera
Totalità è anche un significativo contributo a rendere ancora più vivo il Giardino Grosa di fronte al Grattacielo”
ha commentato Michele Coppola, Executive Director, Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.
“LA TOTALITÀ” nei Giardini Martini (piazza Benefica)
Nel 1999 la scultura fu collocata nei giardini Martini, punto di riferimento di Cit Turin. I cittadini, a cui erano
state prospettate tre diverse soluzioni per riqualificare l’area, si erano espressi in favore del progetto firmato
dall’artista Costas Varotsos, noto scultore ateniese, che aveva proposto il monumento denominato “Figura
in movimento” che rappresenta la “resurrezione, il passaggio ad una nuova vita” un’ardita struttura astratta,
simile a un turbine, composta da strati sovrapposti di lastre triangolari in vetro, montate su elementi in
acciaio sorretti da un perno centrale inclinato, anch’esso in acciaio.
‘La Totalità’, nella sua prima collocazione presentava queste peculiarità: alta nove metri, l’opera era
costituita da elementi triangolari di vetro sovrapposti e ancorati a un’anima di ferro che permetteva di
assumere una posizione non baricentrica, creando un’originale virtuosismo estetico, con un andamento
che può essere definito con buona approssimazione elicoidale. Protetta alla base da una fontana circolare
era stata collocata a cielo aperto al centro della piazza.
Il progetto di ricollocazione nel Giardino Grosa (grattacielo Intesa Sanpaolo)
La Città, con l’obiettivo di rendere il lavoro artistico maggiormente visibile e fruibile al pubblico e di tutelare
la sua conservazione, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, ha proposto un nuovo luogo dove
installare la scultura. Si tratta di un’area del “Giardino Grosa” di circa 200 metri quadri (13 metri per
15,30 metri trasversali, determinati su 3 lati dalla presenza della pavimentazione esistente), adiacente a
corso Vittorio Emanuele II, a lato dell’ingresso principale del grattacielo Intesa Sanpaolo, dove, su idea
dell’artista, ‘La Totalità’ emergerà, in un angolo dei giardini, da una collinetta di verde e sarà delimitata da
arbusti che rappresentano un deterrente contro possibili atti vandalici pur assicurando un giusto punto di
vista complessivo della struttura.
L’opera del Maestro Varotsos sarà costituita da lastre di vetro sovrapposte poggiate su una struttura
metallica e fissate tra loro con materiale siliconico. I piani, che ricopriranno completamente la struttura di
sostegno, seguiranno un andamento elicoidale raggiungendo un’altezza superiore ai 9 metri. La scultura
sarà inoltre sbilanciata in una direzione rispetto alla base di appoggio dando nel complesso un’impressione
di movimento come progettato dall’artista. La struttura metallica, che consentirà l’appoggio delle lastre di
vetro, sarà costituita da 3 tronchi di tubo centrali ai quali verranno saldate coppie di vassoi orizzontali.
Nella nuova installazione sarà assecondato con maggior gradualità l’andamento inclinato della struttura
disponendo il primo tronco non più verticale ma inclinato di 10° rispetto al progetto originario.
Per mantenere nel tempo le caratteristiche, la funzionalità, l’efficienza e il valore della scultura è stato
programmato un piano di manutenzione, che sarà sostenuto da Intesa Sanpaolo.
Il Centro Conservazione e Restauro per “La Totalità”
Il Centro Conservazione e Restauro affronta le problematiche legate alla conservazione delle opere
complesse come sono le opere d’arte contemporanea, partendo da un approccio scientifico, soprattutto
in considerazione della convivenza di diversi materiali originali e di intervento con alterazioni e degradi
specifici considerando l’esposizione all’aperto come incremento alla progressione di questi fenomeni.
Grazie a questa esperienza il Centro ha collaborato con la Città di Torino e con Intesa Sanpaolo per gestire
e sovrintendere al processo di ricollocazione della scultura nel luogo designato, attraverso il coordinamento
dei professionisti coinvolti (ingegneri progettisti, tecnici, validatori, collaudatori e, non ultimo, l’artista), la
scelta dei materiali e delle imprese coinvolte nella realizzazione della struttura, a partire dal disallestimento
dell’opera dalla collocazione originaria di piazza Benefica fino alla fase di allestimento nella nuova sede.
Sarà così possibile riconoscere il percorso creativo dell’opera sia a livello tecnico costruttivo che dei
materiali impiegati, in modo da poter consentire una migliore conservazione futura grazie ad una
manutenzione appositamente studiata per l’opera.
Biografia Maestro Costas Varotsos
Costas Varotsos nasce nel 1955 ad Atene, dove vive e lavora.
Nel 1976 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 1978 si laurea in Architettura all’Università
degli Studi di Pescara. Nel 1990-1991 ha ottenuto la Borsa di Studio Fulbright. Nel 1999 è stato nominato
Professore nell’Aristotle University di Thessaloniki, dove a oggi ha la cattedra di Architettura. La sua
produzione artistica ha inizio sul finire degli anni ’70 dove immediatamente risalta la sua predilezione per
la scultura. Nel 1982 l’artista ritorna in Grecia e inizia a produrre lavori di richiamo internazionale, come
‘Il Poeta’ (1983) e ‘Il Corridore’ (1985), opere che riassumono la sua visione artistica orchestrando materiali,
idee e cromatismi in uno stile personalissimo fatto di trasparenza, luminosità e levità, qualità intrinsecamente
associate al vetro, da sempre materiale prediletto da Varotsos. Nel 1987 il Maestro ha rappresentato la
Grecia alla Biennale di San Paolo e, nel 1999, alla Biennale di Venezia. Ha quindi partecipato alla Biennale
di Venezia per il Padiglione Italiano nel 1993, nel 1995 ad Arte Laguna e alla Biennale Internazionale di
Los Angeles nel 1999. Nel 2004 ha ricevuto la Distinzione Onorifica di Cavaliere dell’Ordine della Stella della
Solidarietà Italiana dal Presidente della Repubblica. Ha presentato i suoi lavori in numerose mostre nazionali
e internazionali e realizzato importanti opere pubbliche per Grecia, Cipro, Italia, Stati Uniti e Svizzera. Tra
le più recenti, nel 2012 ‘L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante’ ad Otranto e nel 2016, nell’ambito della
rassegna espositiva ‘L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte’ a cura di Achille Bonito Oliva, Orizzonte
Due, nell’Università degli Studi di Salerno. Nel 2014 ha preso parte ad Icastica, Arezzo e nel 2016 ad Arte
alle Corti, Torino. Varotsos predilige le grandi dimensioni e le sue opere testimoniano una riflessione su temi
essenziali della vita e dell’uomo, quali l’energia, lo spazio, il tempo e la natura, in realizzazioni che uniscono
monumentalità e profondità poetica

Che successo il viaggio notturno di Torino Spiritualità

La XV edizione dedicata alla notte è stata un successo di pubblico con oltre 22.000 presenze, tra sold out, code e tanti applausi

 Ieri, domenica 29, ha chiuso i battenti Torino Spiritualità, festival dedicato alle grandi domande dell’umanità esplorate attraverso l’intreccio di fedi, culture e religioni. La XV edizione ha proposto al pubblico un affascinante viaggio notturno, tra lezioni, letture, dialoghi, esperienze, grandi testimonianze e incontri, per esplorare la maestosa e ambivalente bellezza della notte, capace di racchiudere in sé mistero e ispirazione, terrore o letizia. Ad infinita notte, quindi, perché la notte è dietro e davanti a noi: appena passata, già ci attende di nuovo. È una presenza sognata, uno scrigno dalla capienza infinita.

Torino Spiritualità è stato quest’anno stringersi insieme intorno a un fuoco, come quei viaggiatori antichi e misteriosi che compaiono nell’opera di copertina realizzata per il festival dall’illustratore Alessandro Sanna. Un’esperienza da fare insieme, dialogando e scambiandosi pareri e opinioni: oltre 22.000 presenze per i più di 110 appuntamenti in programma nelle 35 location della rassegna diffusa. Un successo per l’edizione quest’anno concentrata in quattro intensi giorni, invece dei tradizionali cinque. La comunità del festival si è infatti raccolta a ogni ora, da mattina a sera – anche fino alle 2 di notte per il laboratorio con Stefano Faravelli – donne e uomini di età diverse che hanno deciso di prender parte, ascoltando attenti, interrogandosi, insieme alle più di 100 voci dal mondo, sui volti della notte, le sfumature dell’ombra, l’ora della veglia dal punto di vista religioso, filosofico, letterario ma anche scientifico, perché Torino Spiritualità è un festival che incrocia discipline e sguardi, che fa incontrare umanesimo e scienza.

Curiosità: il libro più venduto durante i giorni della rassegna è stato Nessun amico oltre le montagne (add editore) di Behrouz Boochani, ospite in collegamento telefonico dall’isola in cui è detenuto dal governo australiano. Esaurito ancor prima dell’incontro quello di Pablo d’Ors, sacerdote spagnolo, Biografia del silenzio (Vita e Pensiero). Successo per Una verità che disturba (EMI Editrice Missionaria Italiana) di Timothy Radcliffe e L’universo e la carità (AnimaMundi) di Chandra Livia Candiani.

Già nelle due settimane precedenti l’inizio, il festival ha registrato i primi sold out, esaurendo di fatto i biglietti per gli appuntamenti a pagamento ben prima dell’inaugurazione del 26 settembre. Davanti ai teatri e alle diverse sedi di Torino Spiritualità, in molti si sono messi in coda per garantirsi l’ingresso agli incontri gratuiti. Una comunità che si ritrova ogni anno, che non manca l’appuntamento con la manifestazione, attesa come evento imperdibile del settembre torinese.

La grande partecipazione di pubblico, pienoni e applausi, l’entusiasmo con cui il tema della XV edizione è stato accolto, attestano Torino Spiritualità tra le manifestazioni più apprezzate. Non contenitore di eventi, ma proposta vera di riflessione che si snoda da un’idea precisa, il festival non rinuncia mai alla complessità, e proprio questa è la sua forza e vitalità.

Buio, ombra e veglia: queste le parole che hanno attraversato l’edizione, parole che durante il festival sono state ispirazione ma soprattutto esperienza, come durante l’incontro con l’eremita non vedente Wolfgang Fasser, in un Teatro Carignano straordinariamente a luci spente. Con la dolcezza, semplicità e concretezza che lo contraddistinguono, Fasser ha accompagnato il pubblico in un percorso a occhi chiusi, a condurli la sua voce e le musiche del quartetto Shalom Klezmer di cui lui stesso fa parte.

Tra i tanti momenti memorabili dell’edizione notturna di Torino Spiritualità si ricorda innanzitutto l’inaugurazione, come sempre nella Chiesa di San Filippo Neri, che quest’anno ha visto protagonisti di un inedito dialogo il maestro dell’horror Dario Argento e il priore di Bose Luciano Manicardi. Incalzati dalle domande di Armando Buonaiuto, curatore del festival, i due ospiti hanno generosamente raccontato di sé, delle loro paure e delle loro notti, talvolta ricche di sogni, altre volte di incubi. Un confronto intimo sui mostri che si annidano nel buio, arricchito dalla proiezione di spezzoni di film amati o realizzati dal regista, come Suspiria. Ma anche l’anteprima del festival, in collaborazione con Gruppo Iren, è stata speciale: sul palco del Circolo dei lettori Matteo Caccia ha intervistato Luca, Andrea, Mario, Dario, Edoardo, lavoratori notturni, tra storie e aneddoti per conoscere esperienze di vita insolite, quelle di chi invece di dormire prepara il nostro risveglio.

Torino Spiritualità è proseguito con la lettura sold out di Neri Marcorè da L’avversario di Emmanuel Carrère con i bravissimi Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, e con il dialogo tra Ascanio Celestini e Simone Regazzoni sul buio delle periferie e sulle vite di chi sta ai margini, in collaborazione con Festival delle Migrazioni alla Scuola Holden. L’attivista per i diritti umani Meir Margalit e il giornalista Domenico Quirico hanno invece parlato di guerre, degli impossibili addii alle armi che affliggono il nostro mondo in un gremito Teatro Gobetti, mentre il biblista e fondatore di Bose Enzo Bianchi, nell’incontro sold out al Teatro Carignano, ha invitato all’insurrezione delle coscienze contro i tempi bui che viviamo, per difenderci da chi vuole farci credere che noi veniamo prima degli altri, per sfatare quella che gli ebrei chiamano la notte delle notti.

In tantissimi anche al Tempio Valdese per meditare insieme alla pastora Sophie Langeneck e allo Spazio ZeroSei per sperimentare, da adulti, i percorsi esperienziali dedicati ai bambini. Pienone per Svamini Hamsananda Ghiri, Guidalberto Bormolini e Marco Vannini e la loro lezione in musica Quando è notte per gli uomini, i saggi vegliano. Una Chiesa di Gesù Nazareno stracolma ha ascoltato Timothy Radcliffe che, dopo l’intervento sulla maestosa intimità della notte, ha girato tra le panche per rispondere da vicino alle domande del pubblico. Intanto, altri hanno preso parte all’atelier creativo e liberatorio con il pongo, a lume di candela, guidati da Stefano Faravelli, dalle 21 alle 2 di notte.

Innanzitutto voglio invitarvi a essere filologi: amici della parole. A mettere ordine nel linguaggio, questa è stata l’esortazione con cui Vito Mancuso ha aperto la sua lezione sold out Madre notte, mentre il vescovo di Pinerolo Derio Olivero ha condotto un appassionato intervento su Guernica, un invito a inoltrarsi nella notte che ferisce. Il direttore del Salone Internazionale del Libro, Nicola Lagioia, ha invece invitato il pubblico a seguirlo in una coinvolgente ricognizione sugli scrittori capaci di avventurarsi nel mondo delle tenebre. Giuseppe Plazzi, direttore del Centro per i disturbi del sonno di Bologna, ha tenuto una lezione interessantissima sull’insonnia partendo da casi clinici, mentre Christian Greco, direttore del Museo Egizio, un intervento sull’iconografia del Libro del Giorno e del Libro della Notte. Sale gremite per entrambi gli incontri.

Mario Calabresi e Omid Tofighian hanno raccontato all’Aula Magna della Cavallerizza Reale la tragica storia di Behrouz Boochani, in collegamento telefonico, giornalista curdo da anni detenuto in un’isola in mezzo al Pacifico dal governo australiano. Di silenzio e luce, di Dio e ombre, ha dissertato invece Pablo d’Ors, scrittore e sacerdote spagnolo, consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, mentre con Maciej Bielawski una lezione di canto gregoriano per canticchiare insieme odi notturne. Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, accompagnato dalla tromba di Giorgio Li Calzi, ha incantato il pubblico ripercorrendo la straordinaria vicenda che ha portato l’uomo per la prima volta sulla Luna, nello splendido contesto della terrazza dell’hotel NH. Dal cielo alle profondità marine con Angelo Mojetta, biologo, che ha dialogato con l’astrofisico Amedeo Balbi sull’oscurità dell’oceano inesplorato e su quella dell’universo.

Parola a Gabriella Caramore e Elena Loewenthal in un Teatro Gobetti stracolmo, per un dialogo sulla necessità di custodire la parola Dio per non estinguerne l’inesauribile scintilla. Sold out anticipato anche per l’incontro tra la poetessa Chandra Livia Candiani e il sacerdote Paolo Scquizzato al Teatro Gobetti e per Massimo Recalcati e la sua lezione Ascoltate questo sogno che ho fatto al Teatro Carignano. Successo per la lezione di Roberto Casati sulle forme dell’ombra. Tutto esaurito per lo spettacolo di Daria Bignardi, ricognizione sulle facce dell’ansia, e per la meditazione sonora Spiritual Sound. Attesi ancora l’appuntamento con la storica della cultura Tiffany Watt Smith che esplorerà le emozioni oscure al Teatro Gobetti, per Mi sono nascosto, confronto tra Brunetto Salvarani, Alessandro Zaccuri, Francesco Antonioli e per Ombra e radura dell’umanità. Il significato “ecologico” della notte con Carlo Grande.

Gli oltre 100 volontari, tra i quali si annoverano quest’anno anche i giovani studenti del progetto alternanza scuola-lavoro, hanno dato all’organizzazione del festival un contributo fondamentale.

Questo e molto altro ancora è stato Torino Spiritualità, progetto di Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale. Con il patrocinio di Università degli Studi di Torino. Media partner La Stampa e Radio3. Main Partner UBI Banca, Gruppo Iren. Partner Damilano, Sparea, Yogi Tea. Partner tecnici Lavazza, EXKi, IBS.it.

 

(foto archivio: A. Cherchi)

La cappella del Guarini festeggia il primo anno dalla riapertura

La Cappella di Guarini festeggia un anno dalla sua riapertura al pubblico e l’ingresso nel percorso di visita dei Musei Reali

Tanto è passato dal momento dal taglio del nastro alla presenza del Ministro per i Beni e la Attività culturali, ai rappresentanti del territorio, alle maestranze e ai tecnici che hanno lavorato al restauro e alla stampa nazionale e internazionale: tutti hanno voluto segnare con la loro presenza questa rinascita. Durante questi 365 giorni sono moltissimi i visitatori che si sono recati in visita al capolavoro di Guarini, la cui cupola è stata completamente riconsegnata alla città e al suo panorama.

 

La restituzione alla comunità di questo capolavoro al pubblico ha segnato il termine di un percorso lungo e complesso: all’indomani del tragico incendio dell’11 aprile 1997 la struttura riportava danni tali che sembrava destinata all’implosione. La riapertura costituisce dunque una scommessa che pareva impossibile e che ora è stata vinta, ottenuta grazie alla determinazione e al lavoro che ha impegnato centinaia di persone.

 

I lavori di recupero sono durati oltre vent’anni, durante i quali si sono alternati diversi cantieri: un restauro delicatissimo che per la sua complessità e straordinarietà si è aggiudicato il Premio del patrimonio europeo / Premio Europa Nostra 2019, conferito dalla Commissione Europea ed Europa Nostra, principale rete per il patrimonio culturale. La cerimonia di premiazione dell’European Heritage Awards si terrà a Parigi il 29 ottobre alla presenza del Commissario Europeo Tibor Navracsics sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.

 

Ma un premio così importante va festeggiato con tutta la città ed è per questo che il 22 novembre i Musei Reali promuoveranno una giornata di iniziative per il pubblico dedicate al capolavoro di Guarini.

 

“Indubbiamente è stata una grande emozione” – commenta Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali. “L’inaugurazione e il convegno internazionale che ha fatto seguito hanno permesso di restituire a tutti questo capolavoro, grazie agli sforzi dei tanti che hanno lavorato per salvarlo. Il pubblico ha risposto in maniera positiva tanto che i dati di accesso ai Musei Reali sono in continua crescita”.

Juve, metamorfosi nel secondo tempo

Sulla carta doveva essere una partita di ordinaria amministrazione, ed il rischio era di prenderla sottogamba, considerando l’imminente impegno di Champions contro i tedeschi del Bayer Leverkusen di martedì sera.  In effetti, per la prima mezz’ora la Juventus non ha brillato: ritmo piuttosto fiacco, nonostante Ramsey – ancora nel ruolo di trequartista – abbia tentato spesso e volentieri di accelerare il gioco ed a cercare CR7 e Dybala; ma i due sono stati spesso troppo lontani dai sedici metri, quasi sempre defilati.
Tra l’11’ ed il 17′ la Spal ha provato per tre volte a sorprendere Buffon – che con questa partita stabilisce il nuovo record dei giocatori italiani con il maggior numero di presenze con squadre di club: 903 per Gigi, stacca Paolo Maldini rimasto a 902 – , riuscendo ad arrivare nella trequarti dei padroni di casa abbastanza facilmente.
Cuadrado – riscoperto terzino destro per necessità – sale spesso per dare una mano in avanti, ma la Spal si difende con ordine; alla mezz’ora, finalmente, la Juve si desta dal torpore iniziale e proprio Cuadrado artiglia il rimpallo di una punizione di Murgia, parte in contropiede e riesce a servire Dybala che fa partire un ben tiro, ottimamente parato da Berisha.
Provano a concretizzare la manovra bianconera anche Matuidi con cross dalla sinistra e Dybala, ma la sua punizione prende in pieno la barriera; al 38′ Ramsey serve CR7, che effettua una serie di finte nell’area piccola aspettando che arrivi qualche compagno, poi crossa ma nessuno raccoglie l’invito.
Al 42′ la più bella azione del primo tempo: azione corale della Juve, che parte da Dybala, arriva a Pjanic e Cuadrado, poi a Ronaldo, che serve da destra un assist d’oro per la testa di Ramsey, Berisha risponde con una gran parata.
Ma il vantaggio della Juve è nell’aria, ed infatti arriva al 45′, quando Pjanic intercetta il pallone sugli sviluppi di una precedente azione e fa partire un gran tiro al volo su cui stavolta Berisha nulla può.
Nei 15 minuti finali del primo tempo, Ronaldo ha servito di più la squadra, così come Dybala si è mosso meglio rispetto alla prima frazione di gioco; risultato: Juve in vantaggio alla fine del primo tempo e gioco in netto miglioramento.
La nota dolente è, ancora una volta, Rabiot: stesso copione delle due gare precedenti, tocchi sbagliati, sempre fuori tempo, poca intesa con Pjanic: speriamo sia solo una questione di adattamento.
Nella ripresa la squadra di casa parte subito con un piglio diverso, più aggressivo: Ramsey scambia spesso e bene con CR7 e Matuidi, il ritmo è decisamente più veloce; al 53′ st occasionissima per il raddoppio Juve: bell’affondo in velocità di Ronaldo, poi serve un’ottima palla a Khedira che ci prova di testa, ma Berisha si supera negandogli il goal.
La Spal in questo secondo tempo si limita a difendere, e comunque i rarissimi attacchi vedono la retroguardia bianconera molto attenta, con De Ligt in netto miglioramento partita dopo partita.
Tra il 59′ ed il 64′ della ripresa, Sarri sostituisce Khedira con Emre Can e Ramsey (che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, ma ha offerto un’altra prestazione convincente) con Bernardeschi, poi inizia lo show personale di Berisha, oggi decisamente il migliore dei suoi: dapprima sventa un tiro di Dybala dalla sinistra, poi al 68’st interviene su Ronaldo, che aveva raccolto un assist della Joya e tirato un rasoterra preciso; ed ancora al 74′ st, Pjanic serve di nuovo Ronaldo, che stavolta prova a bucare la rete della Spal con un destro potente, ma Berisha, oggi in giornata di grazia, gli nega il goal.
Sarri decide di far uscire l’impacciato Rabiot per Bentancur, e dopo appena due minuti la Juve raddoppia: Dybala s’invola sulla fascia sinistra, poi fa partire uno splendido assist verso CR7 che arriva in corsa, salta di testa e finalmente riesce a prendere Berisha in controtempo, infilando in rete: 2-0 Juve.
Ormai la Signora può rilassarsi, ma la Joya e CR7 sembrano non aver esaurito le energie: all’88’ st Dybala inventa una serpentina nell’area avversaria, peccato la conclusione fuori; poi al 93′ st ancora l’irriducibile Ronaldo cerca il 3-0 con una gran sventola in area che però trova le manone di Berisha.
Nel complesso, vittoria meritata per gli uomini di Sarri, che dopo la prima mezz’ora cambiano ritmo e iniziano a macinare gioco, con tocchi di prima, azioni veloci e ripetuti scambi in attacco da destra a sinistra tra Dybala e Ronaldo; anche De Ligt è in evidente e netta crescita, e l’assenza dei terzini titolari non si è minimamente sentita, Matuidi e Cuadrado sono stati all’altezza. L’unico interrogativo è purtroppo il francese Rabiot, anche se oggi Pjanic ha lavorato ( e molto bene) anche per lui, ma non potrà farlo sempre. Sarri corra ai ripari.
Ovunqueecomunque#finoallafine
Rugiada Gambaudo

Incidenti mortali, tre vittime in autostrada

Un uomo di 62 anni e una donna di 65, sono deceduti travolti da un Tir in una galleria sulla bretella autostradale A26-A8, tra Castelletto Ticino (Novara) e Sesto Calende (Varese). Si trovavano a bordo di un furgone che si era fermato per un guasto nel tunnel. Sullo stesso tratto autostradale, un altro incidente mortale, poco più tardi, ha avuto come vittima un motociclista coinvolto in uno scontro con tre auto. Il tratto dell’autostrada è stato chiuso fino alle 19.

I libri più letti e commentati a Settembre

Bentornati lettori!

Anche il mese di settembre è stato ricco di discussioni a tema letterario: questo mese abbiamo preso in rassegna un’ampia carrellata di titoli, novità e classici, e toccato diverse tematiche.

Tra i più letti e dibattuti, segnaliamo Le circostanze, romanzo di Amanda Craig (Astoria), romanzo contemporaneo di vago sapore Dickensiano, l’interessante riflessione sul ruolo della donna offerta da Una donna può tutto di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie) e scaldato gli animi con Elevation, di Stephen King (Sperling&Kupfer), che ha diviso i lettori tra chi lo considera un capolavoro e chi invece non l’ha amato.

Una buona parte delle nostre discussioni digitali è stata dedicata alla scienza, grazie a tre saggi di divulgazione quali Sapiens da animali a dei, di Yuval N. Harari (Bompiani); Breve storia di quasi tutto, di Bill Bryson (TEA); La fisica dei supereroi, di James Kakalios (Einaudi).

Per la serie: Time’s List of the 100 Best Novels, ovvero i cento romanzi più importanti del secolo XX, scritti in inglese e selezionati dai critici letterari per la rivista Times, questo mese noi abbiamo discusso di Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Ken Kesey (Bur), de L’assassino cieco di Margaret Atwood (Ponte alle Grazie) e de Il prigioniero di Falconer (Feltrinelli), di John Cheever. Trovate gli altri titoli negli articoli precedenti!

Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su Facebook e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo https://www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/

Buone letture!

Podio del mese –

Le circostanze, di A. Craig (Astoria)

Una donna può tutto di R. Armeni (Ponte alle Grazie)

Elevation, di S. King (Sperling&Kupfer)

Saggi di divulgazione scientifica –

Sapiens da animali a dei, di Yuval N. Harari (Bompiani)

Breve storia di quasi tutto, di Bill Bryson (TEA)

La fisica dei supereroi, di James Kakalios (Einaudi)

Time’s List of the 100 Best Novels –

Qualcuno volò sul nido del cuculo, di K. Kesey (Bur)

L’assassino cieco di M. Atwood (Ponte alle Grazie)

Il prigioniero di Falconer, di J. Cheever (Feltrinelli)

 

Testi di Valentina Leoni, grafica e impaginazione di Claudio Cantini redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Librerie Antiquarie di Montagna in mostra

23^ Mostra Mercato Internazionale

Quincinetto (To) – Auditorium “Dante Conrero”
28 e 29 settembre 2019
Sabato dalle ore 10,00 alle ore 19,00
Domenica dalle ore 10,00 alle ore 18,00
Ingresso libero.

Dopo 16 anni in Valle d’Aosta, a Verrès, la mostra delle librerie antiquarie di montagna torna in Piemonte, a Quincinetto nell’Auditorium Dante Conrero , salone delle feste e delle tradizioni, a 200 metri dal casello autostradale TO-AO. Questa sarà la 23^ edizione dalla sua nascita ad Ivrea.
L’ampio salone ben si adatta ad ospitare 26 librerie antiquarie e studi bibliografici italiani, francesi, svizzeri e tedeschi, altamente specializzati sulla montagna: libri antichi sulle prime scalate, stampe, affiches e “memorabilia” cartacei, guide alpine, escursionistiche e di arrampicata, alpòinismo extraeuropeo, esplorazioni polari, storia locale delle località alpine, turismo alpino, artigianato, gastronomia e perfino guerra di montagna.
Molto simpatiche , tra l’altro, le piccole pubblicità riguardanti la montagna, con scritte che ora magari ci fanno sorridere.
La montagna è una delle tematiche più collezionate, in passato si è scritto e pubblicato tantissimo, numerose le stampe che raffigurano paesaggi montani, o cime con i primi scalatori.
Ogni anno numerosi visitatori e appassionati affollano la mostra, per cercare -nell’ampia scelta di materiale- il pezzo che ancora manca in collezione, o semplicemente per curiosare.
Questa mostra è indirizzata a tutti gli appassionati della montagna e non solo a collezionisti esperti ed anche facoltosi! A Quincinetto ci saranno pezzi straordinari, ma anche tantissimi libri e pubblicazioni non facili da trovare (e certamente non in una simile quantità e scelta) ma alla portata di tutti.

ELENCO ESPOSITORI 2019

RAFFAELE SITZIA (Libreria Lorenzo Garda- Ivrea)
Libreria antiquaria GILIBERT di M. Gilibert – Torino
Studio bibliografico “IL PIACERE E IL DOVERE” di A. Donati – Vercelli
Studio bibliografico “ITINERA ALPINA” di A. Recalcati – Milano
Antichità BEGGI – Biella
“I LIBRI DI COLOMBO” di F. Ghersi – Genova
VIGLONGO Sez. Libreria Antiquaria – Torino
LE COLONNE Libri – Torino
Studio Bibliografico CORDERO – Priocca (Cn)
Studio Bibliografico PAOLO TONNARELLI – Milano
Libreria FERRARESI Lucio & F. – Rotzo (Vi)
Libreria BORGOBOOKS – Genova
Libreria antiquaria COENOBIUM – Asti
DEDALO BOSIO Libri – Torino
Studio bibliografico ATLANTIS – Torino
LE MILLE E UNA CARTA – San Germano Chisone (To)
Studio bibliografico PERA – Lucca
Libreria Antiquaria IL CARTIGLIO – Torino
Studio Bibliografico ADIGE – Trento
DE ANTIQUIS LIBRIS – Cantavenna (Al)
TRIPPINI Stampe Antiche – Gavirate (Va)
DARIS Libri e stampe –Lucca
Libreria Antiquaria PIEMONTESE – Torino

HARTEVELD Livres Anciens – Fribourg – Svizzera
QUAND MEME – Grenoble – Francia
Antiquariat AXEL STRASSER – Irsee – Germania

Per altre informazioni:
www.librerieantiquariedimontagna.org