ilTorinese

Una continuità illiberale e populista che preoccupa

Di Pier Franco Quaglieni
Il governo giallo-  rosso, secondo Luca Ricolfi, sarebbe un governo di estrema sinistra, sicuramente il più a sinistra della storia repubblicana.
Sarebbe questo il risultato della crisi aperta da Salvini che non ha sbagliato solo i tempi della crisi,ma ha sbagliato  soprattutto nel considerarsi invincibile, manifestando un titanismo inquietante che lo ha portato incredibilmente  a sollecitare persino  i pieni poteri. L’estremismo leghista  potrebbe favorire le diverse anime della sinistra presenti nel Pd e nei 5 Stelle,per non parlare di Leu.
Il fatto che Zingaretti abbia proposto Fico come presidente del Consiglio indica in modo non equivocabile quali siano gli intenti del segretario del Pd che individua nell’esponente della sinistra grillina e ex esponente dei centri sociali  il suo premier. Renzi che ha  incredibilmente favorito l’ipotesi di questo governo rischia di esserne escluso, come i moderati del Pd che usciranno malconci dalla formazione di un governo di questo tipo. Nella storia italiana esso  sarebbe un unicum perché i governi di centro – sinistra con PDS -DS e Margherita avevano un equilibrio politico che il governo  giallo- rosso non avrebbe assolutamente perché la componente della Margherita del Pd verrebbe di fatto ignorata . Se poi pensiamo che c’è chi lavora per creare un governo che completi la legislatura e consenta di eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica  ,avvalendosi di una maggioranza di questo tipo, abbiamo chiari i pericoli a cui siamo di fronte. Salvini si accrediterebbe così  come il politico più stolto e megalomane ,la vera “rana rupta” di cui parlava Fedro ,mente il bue ,anzi il toro ,rischia di diventare l’insieme delle forze che compongono  una maggioranza in cui il rosso sarà il colore prevalente. Ricolfi prevede una politica fiscale fatta di nuove tasse e forse di una patrimoniale e nuovi sbarchi. La demagogia potrebbe essere il collante tra i due o tre contraenti della coalizione a cui guardava Bersani in passato e che si realizzerebbe nei prossimi giorni.
Io mi auguro che Ricolfi sbagli perché queste sono le previsioni propagandistiche della Lega che pure cerca disperatamente un nuovo approccio con i 5 Stelle, consapevole del macroscopico errore politico che ha commesso ,aprendo la prospettiva di un governo fatto da un Pd sconfitto alle elezioni politiche e di un movimento 5 stelle che ha dimezzato i voti alle Europee. L’ingordigia di  Salvini, rivelatosi incapace di qualsivoglia strategia politica, rischia di provocare uno sbandamento a sinistra molto pericoloso anche per gli stessi equilibri europei. Infatti se il governo giallo- verde ci ha isolati  in Europa , quello giallo- rosso finirebbe per marginalizzarci da un’ Europa che non guarda, in larga maggioranza,  a sinistra. Salvini che ha  cercato  di cannibalizzare Forza Italia facendo il pieno di voti,sta incominciando anche a perdere consensi perché i discorsi a torso nudo in spiaggia non possono rappresentare una politica, ma solo propaganda. Se il governo giallo – verde era profondamente illiberale, il nuovo possibile governo, così  come appare dalle trattative e dalle dichiarazioni, neppure considera qualsivoglia politica liberale. Le democrazie illiberali non sono solo quelle a cui guarda con simpatia Salvini, ma anche quelle in cui il populismo di sinistra prevale.La storia ci indica in modo chiaro cosa e’ stato il populismo di destra e quello di sinistra.L’autunno caldo di cinquant’anni fa fu  in Italia una manifestazione di puro populismo di sinistra.
Magari sarà anche un governo discontinuo rispetto  al precedente, ma sicuramente avrà una precisa  continuità illiberale. Bisogna avere il coraggio di denunciare il pericolo che incombe.

Le bizze di N’Koulou indispettiscono Cairo

N’Koulou ha chiesto a Mazzarri di non essere convocato, “mi ha detto che non c’era con la testa”, ha rivelato il Ct  del Toro a proposito dell’assenza del difensore camerunense, al centro di voci di mercato che lo vorrebbero alla Roma. “Dopo la partita con il Wolverhampton volevo far rivedere gli errori ai nostri difensori – ha spiegato all’Ansa Mazzarri -. Lui  però non ha voluto neanche rivedere le immagini affermando di non esserci con la testa. L’ho rincuorato, e il giorno dopo l’ho chiamato ma mi ha chiesto di non essere convocato. Per rispetto dei compagni non l’ho fatto giocare”. Festeggiata la vittoria contro il Sassuolo, ora in casa granata il malumore è alto per le bizze del giocatore. Contrariato anche il presidente Urbano Cairo: “Mi ha lasciato si stucco, dovrà chiedere scusa”.

Macugnaga Piano Trail, quando le grandi vette incontrano quelle della musica

Si è  concluso sabato 17 agosto, presso la Kongresshaus di Macugnaga, il festival di musica classica che ha come scenario questo incantevole paese ai piedi del monte Rosa, nella valle Anzasca. Si tratta del Macugnaga Piano Trail, giunto quest’anno alla sua seconda edizione; a concluderlo un concerto di successo, con protagonista il giovane e talentuoso pianista polacco Mikolaj Sikala, originario di Danzica.

Artista di notevole capacità espressiva e lirica, unita ad una brillante tecnica, Sikala è riuscito subito a catturare l’attenzione del pubblico con l’esecuzione della Sonata in la maggiore D 664 di Franz Schubert, una delle prime scritte dal compositore viennese. Completata nel luglio 1819, riflette l’immagine del giovane musicista innamorato, durante il suo soggiorno nell’incantevole campagna austriaca. Altrettanto ben ispirata e ben risolta è stata l’esecuzione della “Berceause” di Chopin, composta negli anni 1843-44 nella forma di variazioni su di un tema di grande equilibrio. Il pianista ha poi proposto una lettura espressiva della Parafrasi di Strauss/Grunfeld sul Fledermaus. In conclusione Sikala ha eseguito una serie scelta di Preludi dei due libri di Claude Debussy, esempi e capisaldi della musica impressionista, utilizzando un linguaggio raffinato e, al tempo stesso, capace di comunicare, oltre che un certo temperamento espressivo, anche una notevole maturità.

Il concerto precedente, tenutosi mercoledì 14 agosto scorso, ha visto protagonista il pianista ventunenne Li Mingyang, originario dell’Henan, che ha manifestato già in tenera età una particolare attitudine per il pianoforte. Dopo gli studi presso la città natale, ha poi proseguito la sua formazione musicale al Conservatorio centrale di Pechino, ottenendo risultati considerevoli, e frequenta attualmente i corsi di perfezionamento al Conservatorio di Hannover. Ha eseguito la suite di Claude Debussy intitolata “Estampe”, scritta nel 1930 e considerata la prima opera del simbolismo musicale. Il pianista ha condotto con chiarezza espressiva la serie di tre brani, quadri musicali deliziosi dal forte carattere descrittivo: “Pagodes”, suite ricca di incanto e di sonorità orientali, rese dal pianista sapientemente, “La soiree dans Grenade”, carica di atmosfere suggestive tipiche del mondo spagnolo, e la pagina forse più nota della musica di Debussy, intitolata “Jardin sous la pluie”, descrizione, di grande effetto, di un acquazzone autunnale. Il giovane pianista ha poi proposto la Sonata KV 547 in re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, l’ultima tra le sue sonate, composta nel 1789 e soprannominata “La caccia” per il tema iniziale cui è ispirata, che imita un segnale di caccia. Li Mingyang ha perfettamente risolto questa sonata, facendola risultare brillante e virtuosa, grazie alla sua abilità ed al suo temperamento poetico, calibrato secondo il gusto classico del compositore. Il secondo tempo del concerto è stato concentrato sul periodo romantico, con l’esecuzione dello Scherzo n. 4 di Brahms, scritto in età giovanile e sostenuto da una grande agilita’ tecnica. A conclusione la Parafrasi dal Rigoletto di Verdi, una delle più riuscite, di cui è autore Franz Liszt.

Successo di pubblico anche per i primi due appuntamenti del Macugnaga Piano Trail, di cui il primo concerto, domenica 4 agosto scorso, è stato aperto dalla pianista e direttore artistico della rassegna, Serena Costa, ideatrice del festival insieme al M° Marco Giovanetti, già direttore del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, purtroppo recentemente scomparso a soli 59 anni.

Con le Kinderszenen  (Scene infantili) composte da Robert Schumann, la pianista ha trascinato ed incantato il pubblico con il suo pianismo ispirato, nel racconto di ciascuno dei tredici pezzi che le compongono. A conclusione della serata, in cui Serena Costa ha dimostrato grande sensibilità pianistica, il percussionista  Vadim Schischkin, primo timpanista dell’Orchestra sinfonica della Georgia, ha eseguito il Chiaro di luna di Debussy, nella versione per vibrafono e pianoforte, in duo con Serena Costa, dando vita ad un’interpretazione che ha suscitato nel pubblico una trascinante commozione.

Altrettanto successo di pubblico ha riscosso, sabato 10 agosto scorso, l’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni, molto attiva presso il Duomo di Torino, e nata affiancando l’istituzione creata per favorire la diffusione del sacro nelle arti. Diretta dal M° Antonmario Semolini, l’Orchestra è stata protagonista del concerto insieme al giovane pianista sedicenne di Taiwan Chou Hung-Tse. Il pianista ha eseguito il concerto K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart.

La seconda parte del concerto è stata dedicata alla Sinfonia n. 5 di Franz Schubert,  in cui il compositore dimostra un certo distacco dalle forme beethoveniane, tracciando un ritorno allo stile mozartiano. Per entrambi i brani il pubblico ha dimostrato un grande entusiasmo  con lunghi applausi e richieste di bis. L’interpretazione dataci dal maestro Semolini è stata rivolta ad evidenziare ogni minima sfumatura del testo musicale ed ha dimostrato una grande perizia nell’interpretazione delle pagine mozartiane, creando un fascinoso dialogo tra il pianista e l’orchestra.

Mara Martellotta

 

Nelle foto: la pianista e organizzatrice del festival, Arena Costa e il percussionista della prima serata

Arriva anche a Torino la pizza alle lumache

Diverse pizzerie di Torino si sono dimostrate interessate ad accogliere nel proprio menu quella che fino ad oggi era  considerata un’estrosa e variante per gourmand, la pizza con le lumache, che si candida invece a diventare piatto di “gastronomia popolare”. Verrà proposta ufficialmente  il 21 settembre a Piana di Monte Verna (Caserta), dove si terrà il 6/o convegno internazionale di elicicoltura con il patrocinio di Mipaaft e Regione Campania. La pizza alle lumache, certificate dal marchio Filiera Lumache Italiane, nasce come idea della Confederazione Italiana Elicicoltori. “La carne delle lumache ‘Helix’ – assicura l’associazione degli allevatori – è facilmente abbinabile, aiuta a rendere il piatto molto digeribile, grazie alla percentuale minima di lipidi e offre nel contempo un adeguato apporto di proteine. E’ semplice da gestire, una volta lessata e intenerita, pronta da essere messa sulla pizza in forno senza altri trattamenti”. La quantità ideale è di 30-35 grammi, 7-8 lumache sgusciate, con un costo reale paragonabile ad altri ingredienti tradizionali: prosciutto, formaggio e cozze.

Tesoretto Olimpico, la via Lattea centrale per le risorse

“Che il il cosiddetto ‘tesoretto olimpico’ resti in Piemonte dovrebbe essere un fatto scontato. Ma,
vivendo in una stagione politica sempre più allegra e sconclusionata, può capitare di tutto.
Comunque sia, e’ decisivo come si utilizzano quei fondi frutto della gestione delle Olimpiadi di
Torino 2006. La destinazione delle risorse ai Comuni olimpici – Via Lattea, pinerolese e Val Susa –
dovrebbe essere la bussola che orienta il comportamento dei legislatori. 29 milioni di euro, del
resto, sono e restano fondamentali per gli investimenti in queste aree e sarebbe decisamente
curioso, nonché singolare, se venissero destinati ad altri territori i e in altri luoghi.
Penso, e spero, che su questo versante ci sia una convinta e determinata convergenza politica e
istituzionale di tutti i parlamentari piemontesi”.

On. Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato

Università e alpini insieme all’osservatorio della regina Margherita

Col d’Olen, 23 agosto: Era il 27 agosto del 1907 quando fu inaugurato, sul massiccio del Rosa, l’Istituto intitolato al Professore dell’Università di Torino Angelo Mosso, un laboratorio scientifico che si affiancava all’Osservatorio già esistente, e che fu fortemente voluto dalla Regina Margherita. Lo scopo dell’Istituto fu quello di mettere a disposizione dei ricercatori laboratori più ampi e di permettere soggiorni di studio anche protratti ad alta quota.

Centododici anni dopo, l’Università di Torino e le Truppe Alpine dell’Esercito hanno voluto ricordare l’avvenimento in forma “ufficiale” attraverso una breve cerimonia, aprendo le porte dell’istituto ai visitatori, regalando anche un momento musicale con l’esibizione del coro “L’Eco” di Varallo Sesia.

Dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Alagna Valsesia e Gressoney La Trinité, la giornata è proseguita con la visita guidata all’istituto, che conserva al suo interno un piccolo ma affascinante museo che ripercorre, attraverso l’esposizione di documenti ed attrezzature originali, la storia degli studi e delle esplorazione scientifica nelle Alpi.

Il professor Piergiorgio Montarolo, Direttore Istituto “Angelo Mosso”, ha evidenziato: “il connubio con le Truppe Alpine risale alle ricerche di Alberto Mosso, parimenti identificabile con la nascita dell’Istituto. Grande fu l’aiuto che gli alpini diedero, anche a livello logistico, nel supportare la costruzione dell’Istituto e dell’Osservatorio. Oggi come allora stiamo dando grande impulso all’istituto, grazie a nuovi progetti anche in ambito sanitario”. Queste strutture dell’Università degli Studi di Torino, ospitano oltre gli studenti anche gli alpini del servizio Meteomont che, tramite i dati acquisiti con la stazione di rilevamento, posizionata vicino all’Osservatorio, concorrono al controllo e allo studio per la previsione delle valanghe per la sicurezza in montagna. Oggi, come allora, gli alpini continuano a collaborare con l’Università.

Il Professor Michele Freppaz, della DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali) ha poi aggiunto: “vi è dal 2003 una convenzione tra le Truppe Alpine e l’Università di Torino, che regola i rapporti in diversi campi, tra cui lo scambio dati, l’assistenza alla ricerca e il contributo alla didattica, cui crediamo molto”. Dati che vengono raccolti sia d’estate sia d’inverno grazie all’attività del servizio Meteomont che, oltre quella presente sul Col d’Olen, analizza i dati anche di altre stazioni e di nuclei di rilevamento mobili, occupandosi anche dell’aggiornamento delle monografie dei settori di competenza.

 

Toccante è stato il momento in cui il Comandante della Brigata Taurinense, Generale di Brigata Davide Scalabrin, ha consegnato un ricordo ai discendenti del Professor Umberto Monterin, Direttore dei Regi Osservatori Geofisici del Monte Rosa dal 1927 al 1940, la cui intensa attività ha consentito l’acquisizione di numerose osservazioni meteorologiche e glaciologiche, che ad oggi costituiscono un patrimonio scientifico di notevole interesse per le attività di ricerca in ambiente alpino, oltre che di forte legame col territorio.

 

L’Istituto oggi è nel pieno della sua attività, con decine di progetti aperti e in corso, come sottolinea lo stesso Direttore. Progetti di respiro europeo e non solo, che fanno del “Mosso” una perla rara ed un ingranaggio essenziale del sistema “montagna” in Piemonte e in Valle d’Aosta.

Massimo Iaretti

 

Minacce a Tamietto, interviene il Ministro della Salute

Hanno un’eco nazionale le minacce rivolte da anonimi al ricercatore Marco
Tamietto, al centro di un’indagine per individuare l’autore del gesto.
Il ministro Giulia Grillo, nell’esprimere una nettissima condanna nei
confronti degli autori e piena solidarietà a Tamietto in una nota ha ritenuto
opportuno fare alcune precisazioni che riportiamo di seguito:
“Il 19 luglio scorso l’associazione Lav ha ricevuto dal ministero della
Salute la documentazione riguardante il protocollo scientifico della
sperimentazione Light -Up, secondo quando prescritto dagli obblighi di
trasparenza previsti dalla legge 241/90  che regola le richieste
di accesso agli atti.
Nel rispetto di tali obblighi nessun dato sensibile è stato diffuso.
La notizia della partecipazione del professor Tamietto alla sperimentazione
era, invece, pubblica da oltre un anno, dal momento che il neurologo è
assegnatario di un Grant e del relativo finanziamento concesso dal
Consiglio europeo della Ricerca (Erc), come riscontrabile dal sito web
dello stesso.
Alla luce di queste precisazioni, attribuire al ministero o alla sua guida
politica comportamenti lesivi della privacy di qualsiasi ricercatore o di
eventuali conseguenze di tali violazioni, è da considerarsi un’affermazione
lesiva dell’Istituzione e dei suoi responsabili politici e amministrativi”.
Massimo Iaretti

Meteo variabile nel passaggio da agosto a settembre

E’ stata l’ultima domenica di agosto con massime superiori ai 31-32 gradi a Torino e in pianura e bassa collina in Piemonte, con tassi di umidità abbastanza alti per la presenza dell’anticiclone di matrice africana. Si prevede tempo  stabile soleggiato fino a martedì quando si farà strada una nuova perturbazione atlantica sull’Europa. Attesi successivamente nuovi temporali da martedì pomeriggio fino alla prima parte di mercoledì. Le condizioni meteo saranno variabili  per il passaggio da agosto a settembre. Secondo la Smi – Società Meteorologica Italiana: “non si attendono lunghe fasi soleggiate e molto calde”. Temporali sono possibili negli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre con “temperature intorno alla media del periodo, solo temporaneamente inferiori”.

Al Tardini passa la Juve

Per la prima del campionato 2019-2020, la nuova Juve di Maurizio Sarri non presenta proprio nulla di nuovo, se non il suo secondo, Martuscello, in panchina, e Douglas Costa titolare dal primo minuto con Higuain; il Mister è ancora sotto cura per la fastidiosa polmonite che lo ha colpito nei giorni scorsi e probabilmente non ci sarà neppure per la super-sfida casalinga contro il Napoli, che il calendario ha fissato già per domenica prossima.
Si parte con un 4-3-3, ma nessuno dei nuovi acquisti di Madama è in campo: in compenso, ieri si è vista al Tardini la panchina più ricca della Serie A.
Ad ogni modo, la Juve fa un buon primo tempo, gli attacchi partono tutti da destra, dove Costa si dà un gran da fare e l’intesa con CR7 e Higuain sembra funzioni: al 5′ Cristiano raccoglie un passaggio di Gonzalo, ma il suo destro va alto sulla traversa; qualche minuto più tardi, sempre Cristiano ci prova di testa in area, purtroppo anche questo finisce alto.
Il Parma attacca principalmente dalla sinistra dei bianconeri, ha un buon momento tra il 12′ ed il 18′, con tre tiri che impegnano Szczesny in altrettante parate.
Ma al 21′ passa la Juve, con un’azione tanto fortunosa quanto concreta: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Sandro tira nel mezzo e, nella mischia, Chiellini trova la zampata vincente e la gira in rete: 0-1.
Ronaldo ci prova in tutti i modi, ma decisamente non è il suo giorno fortunato: al 28′ non riesce a calciare bene ed il suo tiro – un rasoterra in area – finisce di poco a lato, ma CR7 ci riprova e, raccolto l’assist di Costa sempre dalla destra, arriva in area, finta e scarta un avversario ed al 33′ infila un gran goal di destro: peccato che il VAR annulli per fuorigioco – davvero millimetrico – : peccato, è stata la miglior azione della partita.
Il secondo tempo vede i padroni di casa farsi progressivamente più coraggiosi e propositivi, mentre la Juve commette alcuni errori tecnici in ogni reparto; tuttavia, non soddisfatto, Cristiano ci prova in altre occasioni, come al 59′, quando parte da dietro e cerca di sorprendere Sepe, ma il tiro è troppo alto, ed ancora al 65′ da fuori area, il suo rasoterra è ben parato dal portiere gialloblu.
Al 69′ Costa esce per Cuadrado, che dieci minuti dopo imposta una buona azione con CR7 e Higuain, ma Gonzalo di testa la mette troppo alta. All’82’ esce proprio Higuain per Bernardeschi, ma non cambia nulla, nel secondo tempo la Juve è comunque meno aggressiva e pare addirittura affaticata.
Gli ultimi minuti sono tutti del Parma, che vorrebbe almeno il pareggio, non lo trova; buona comunque la prima per la Juve, che torna a Torino con i primi tre punti e qualche spunto interessante.
Ovunqueecomunque #finoallafine
 
Rugiada Gambaudo

Scontro frontale tra auto e moto: due morti nel Torinese

Una coppia di astigiani è morta stamane in un incidente stradale avvenuto a Villar Perosa.

Si tratta di un 68enne e una 60enne,  in sella a una Bmw 1200 che, sulla strada provinciale 23 all’altezza della rotonda di San Germano Chisone, sono stati investiti da una Fiat Panda con a bordo un 20enne di Frossasco e una 19enne di Cantalupa. Secondo i carabinieri della stazione di Villar Perosa  l’auto, arrivata da Sestriere e diretta a Pinerolo ha invaso la corsia opposta e si è scontrata frontalmente con la moto. I due motociclisti sono stati sbalzati fuori strada e sono morti sul colpo. L’autista e la passeggera della Panda sono stati portati all’ospedale di Pinerolo di Pinerolo.