ilTorinese

Douglas riapre in via Roma dopo il restyling

Il Gruppo Douglas, leader del settore beauty luxury, annuncia l’evento di apertura dello storico store di Torino di Via
Roma 95 prevista per giovedì 28 novembre, dopo un importante restyling.

‘‘Siamo molto soddisfatti di poter presentare al pubblico questo store con un
look nuovo e di completare così un ulteriore step del nostro percorso di
rinnovamento per confermarci leader nel settore della bellezza in Italia” –
dichiara Fabio Pampani, CEO Douglas Italia.

Nello store la clientela potrà trovare brand internazionali in esclusiva – tra
cui IT Cosmetics, The Ordinary, Honest Beauty, Rodial, Maison Bio, Alma K,
KORA Organics e Lullage – oltre ad un corner dedicato a fragranze e profumi di
nicchia.

L’opening sarà in partnership con Dior che coinvolgerà le ospiti con
animazioni e cadeaux.

Per quest’occasione, il punto vendita si arricchisce della Beauty Lounge con
un’area interamente destinata al wellness con numerosi trattamenti

In occasione dell’apertura, inoltre, Douglas offrirà sino al 30 novembre
trattamenti gratuiti presso la Beauty Lounge, per dare la possibilità a chi
vorrà usufruirne di provare un’esperienza beauty esclusiva.

Via Anglesio, Gallo (Pd): “Regione conferma chiusura presidio importante per i cittadini”

POLIAMBULATORIO CIRCOSCRIZIONE 6

il consigliere:  “Vigilerò sul trasferimento dei servizi”

“Nella seduta del Consiglio regionale di oggi ho interrogato l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi sull’ipotesi di chiusura del poliambulatorio di via Anglesio a Torino” ha spiegato il Consigliere regionale Raffaele Gallo.

“Risulterebbe, infatti – ha proseguito Gallo – che, nelle prossime settimane, il poliambulatorio che da anni rappresenta un presidio importante per la Circoscrizione 6 verrà chiuso, privando i cittadini della zona di un servizio fondamentale. Infatti per molte persone, soprattutto anziane, comporterà grande difficoltà raggiungere il poliambulatorio di via Montanaro, scarsamente servito da mezzi pubblici ”.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha confermato l’intenzione da parte dell’Asl di chiudere il poliambulatorio per motivi legati alla sicurezza dell’edificio e per l’attività limitata. Mi farò carico di seguire le fasi di chiusura di tutte le attività e di controllarne il trasferimento in via Montanaro dove, necessariamente, si dovrà provvedere ad un potenziamento di tutti i servizi” ha concluso Gallo.

Marketing e tradizione con Cdvm da Balbiano

Tradizione ed innovazione incontrano il mondo del marketing nella visita promossa dal CDVM all’ azienda vitivinicola guidata dalla famiglia Balbiano

L’eccellenza dell’azienda vinicola Balbiano coniuga tradizione ed innovazione ed incontra il mondo del marketing, mercoledì 27 novembre prossimo dalle 18.15, quando il CDVM (Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale) visiterà l’azienda, con la guida di Luca Balbiano. L’appuntamento fa parte del ciclo Sales & Marketing Innovation, Viaggio nelle sedi delle aziende”, e vedrà protagonista un’azienda vinicola che vanta la gestione di uno dei rarissimi vigneti urbani in Europa. Già premiata nell’edizione 2015 di Odisseo, nella categoria “Produttori”, la famiglia Balbiano ha ampliato negli ultimi anni i propri orizzonti, dando vita a Villa Balbiano, spazio polifunzionale capace di unire tradizione ad innovazione.

L’azienda Balbiano, le cui cantine sono attive dal 1941, nella sua nuova veste nasce grazie all’impegno, intorno alla fine degli anni Ottanta, da parte di Francesco Balbiano nell’operazione di trasformazione della cascina di campagna di famiglia in una nuova sede aziendale. Risalgono al 1986 l’inaugurazione del nuovo punto vendita e la nascita nel 1988 della nuova cantina. L’AziendaVitivincola produce vini pregiati della collina torinese, tra cui, in particolare, la Freisa di Chieri DOC.

Durante il restauro degli spazi storici sono emersi numerosi oggetti di uso contadino, accantonati per far spazio alle nuove strutture e necessità emerse dal sorgere di una cantina moderna. Molti strumenti agricoli, utilizzati fino a pochi anni prima dai vecchi della famiglia, sono stati pazientemente ripuliti, diventando il primo nucleo di un museo delle tradizioni, il Museo Balbiano, che ha visto anche il restauro del vecchio ricovero delle carrozze, uno spazio molto ampio ed adatto a fini espositivi. Nel 1990, grazie all’intervento dell’architetto Solaro, artefice dell’intero progetto di restauro, veniva inaugurato il Museo Balbiano, che oggi conta più  di duemila pezzi.

Le Cantine ed il Museo, con il passare degli anni, diventavano sempre più un polo di attrazione per clienti, amici ed appassionati;per questo motivo la famiglia ha deciso di offrire uno spazio poliedrico, collocato all’interno della storica cornice delle Cantine Balbiano, la Villa omonima, in grado di ospitare eventi corporate,  team building, pranzi e cene aziendali, cerimonie quali matrimoni, ed eventi privati. Villa Balbiano consente, così, ai suoi clienti di integrare l’evento di cui sono protagonisti con una visita alle cantine storiche ed al Museo, potendo concludere la giornata anche con una degustazione guidata dei vini di produzione dell’azienda.

MARA MARTELLOTTA

Azienda Vitivincola  Balbiano, Corso Vittorio Emanuele 1, Andezeno.

Emergenza maltempo: 130 strade chiuse e 570 sfollati

L’assessore Gabusi comunica in Aula le cifre dell’emergenza maltempo; toccati numeri più alti nelle scorse ore.
“In Piemonte ci sono almeno 130 strade chiude, oltre 570 gli sfollati (sino a qualche ora fa erano 620) e altre 395 persone isolate, che nel momento di crisi più forte avevano toccato quota 560. Purtroppo abbiamo ancora una vittima, che si unisce alle due di un mese fa. Mentre possiamo dire che sta finendo l’emergenza per quanto riguarda i bacini idrogeologici, continua quella dei movimenti franosi che sono ancora in atto”. Queste le informazioni fornite dall’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi, nella comunicazione all’Aula in Consiglio regionale di martedì 16 novembre, dopo le ultime giornate di forte maltempo.

Gabusi ha sottolineato come sia in fase di stabilizzazione l’ondata di pioggia che ha devastato parte del Basso Piemonte, risparmiando le aree del Novarese e del Verbano Cusio Ossola.

“Lo scenario che si sta delineando è certamente preoccupante, ma è molto difficile poter fare stime dei danni ora che l’evento meteorologico è appena terminato. I tecnici hanno incominciato a svolgere i sopralluoghi nelle aree colpite, mentre il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato e inviato, purtroppo, una nuova richiesta di stato di emergenza. Uno dei problemi da risolvere nell’immediato è quello di evitare l’isolamento viario di diverse aree, che crea anche danni dal punto di vista delle attività economiche” ha aggiunto.

Il sistema della Protezione civile ha funzionato bene, nonostante un lavoro pressoché ininterrotto, estenuante e di enorme responsabilità.

“Bene anche il sistema della comunicazione, che ha permesso, tra l’altro, di rimanere in collegamento con le comunità isolate e con molte persone in difficoltà. Accanto all’efficienza dei soccorsi  vanno sottolineati anche lo sforzo di comunicazione da parte di tutti gli enti e la buona condotta dei cittadini” ha concluso Gabusi, annunciando si sta lavorando ad un bando regionale per poter destinare alcune somme di denaro ai gruppi di Protezione civile operanti sui territori.

Intervenendo nel dibattito successivo alle comunicazioni, Domenico Ravetti (Pd) ha invitato a passare subito all’azione sul dissesto idrogeologico, individuando priorità e aumentando le risorse a disposizione e ha sottolineato come la richiesta di fondi contro il dissesto sia arrivata proprio dalle opposizioni. Per Ravetti è necessaria una nuova legge sull’uso del suolo.

Un aumento delle risorse è stato sollecitato anche da Sean Sacco (M5s), che ha chiesto un’accelerazione sui cantieri per la messa in sicurezza del territorio.

Alberto Preioni (Lega) ha riconosciuto la necessità di aumentare i fondi e ha invitato a tornare alla pulizia dei fiumi, dragando i letti e liberando le rive. Una seria riflessione su questi temi è stata annunciata dal capogruppo della Lega.

Per Marco Grimaldi (Lev) la maggioranza avrebbe dovuto votare in Aula la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale. Grimaldi ha annunciato una proposta di legge organica sul tema.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha chiesto interventi di messa in sicurezza dei versanti e ha sottolineato i rallentamenti che deriverebbero dal regime di vincoli sul territorio.

Silvio Magliano (Moderati) ha auspicato meno parole e più fatti, invitando tutti ad accettare la sfida e ad aumentare di fronte ad essa il senso di responsabilità.

Secondo l’assessore Roberto Rosso, se si superano i pregiudizi culturali e politici, maggioranza e opposizione possono operare insieme per trovare proposte efficaci nella lotta al dissesto.

Per Paolo Demarchi (Lega) occorre tornare alle sane pratiche dei nostri padri nella pulizia dei fiumi e dei rivi secondari, delle sponde e dei versanti.

La complessità degli interventi e la necessità di superare le risposte facili e spesso inefficaci di fronte all’emergenza sono state sottolineate da Sarah Disabato.

Per Carlo Riva Vercellotti sono necessari interventi complessi e su più fronti. Per questo occorre rivendicare e ottenere maggiori risorse statali

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mb-pr dal Consiglio regionale

Poliziotto non in servizio arresta due pregiudicati

Un Agente del Settore Operativo della Polfer di Torino Porta Nuova, libero dal servizio, ha arrestato due cittadini rumeni, pluripregiudicati, responsabili di un tentativo di furto aggravato presso un’attività commerciale ubicata a Torino in via Gorizia.

I due soggetti sono stati notati dall’Operatore, mentre si aggirano all’interno di un cortile condominiale; insospettito dalla loro presenza ha deciso di seguirli.

Poco dopo l’Agente ha notato uno dei due soggetti avvicinarsi alla porta d’ingresso di un negozio di materiale edile sito in via Gorizia ed accedevi dopo averla forzata,mentre il complice è rimasto fuori intento a fare il “palo”.

Con tempismo l’operatore è riuscito, prima a bloccare l’uomo che era rimasto all’esterno e poi a fermare anche l’altro che si era introdotto all’interno del negozio.

Allertata immediatamente la locale Questura, giungeva sul posto una volante che procedeva insieme all’Operatore Polfer all’identificazione dei due soggetti e al successivo accompagnamento presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Nuova. Da un controllo è emerso che entrambi i malviventi avevano diversi precedenti specifici di Polizia, nonché un provvedimento di allontanamento per motivi di Pubblica Sicurezza emesso dal Prefetto di Torino con scadenza il 30.11.2019 e una denuncia per invasione di terreni ed edifici.

I due, dopo gli atti di rito, sono stati condotti presso le camere di sicurezza del Commissariato “San Paolo” in attesa della convalida del provvedimento.

Nell’udienza, il G.I.P. oltre a convalidare l’arresto, ha disposto a carico degli indagati la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.      

Barbara Castellaro parlerà di Bosnia il 30 novembre a Verbania 

Sabato 30 novembre, alle 17 presso l’auditorium Sacra Famiglia di Verbania ( in via Pippo Rizzolio 8 ) si terrà la presentazione del libro di Barbara Castellaro “Requiem Per La Bosnia” a cura della sezione Anpi di Verbania.

Sarà presente l’autrice. Modera lo scrittore Marco Travaglini, autore della postfazione al libro. Intermezzi musicali a cura della P.C.Band Light e del coro Volante Cucciolo. L’iniziativa è organizzata in ricordo della Martire partigiana Augusta Pavesi e per celebrare la giornata mondiale contro la violenza alle donne.

Protagonisti di “Requiem per la Bosnia” sono le persone incontrate dalla scrittrice canavesana nell’unico Paese europeo con una forte radice musulmana, mescolata alla cultura slava e mitteleuropea e con una millenaria storia di contatto tra le tre religioni monoteiste: l’ebraica, la musulmana e la cristiana. Barbara Castellaro è riuscita nel non facile compito di trovare le parole più adatte per descrivere paesi e persone, storie individuali e collettive di un paese che era il cuore profondo della terra degli slavi del Sud, martoriato dai conflitti a cavallo del millennio, nell’ultimo decennio del “ secolo breve ”.  Un tempo di guerre e dissoluzione che ha lasciato tracce profonde, forse ineliminabili, che viene raccontato alla luce di quanto è accaduto dopo, della vita di tutti i giorni, delle paure e delle aspettative, dei sogni e degli auspici di tante e tanti che non hanno inteso chinare la testa di fronte al destino. Sono queste donne e questi uomini che Barbara Castellaro ha incontrato, comunicando emozioni e pensieri che aiutano a formare un’opinione di chi legge quelle pagine, incoraggiandolo ad approfondire le vicende, conoscere le persone, visitare quei luoghi. E’ un invito a farlo a occhi aperti, senza retorica e senza consolazione.

La Regione alle scuole: “Promuovete presepi, recite e canti natalizi”

L’assessora all’Istruzione della Regione Elena Chiorino (FdI) rivolge  un invito ai dirigenti scolasti delle scuole del Piemonte: “Promuovete presepi, recite e canti natalizi”. L’obiettivo della regione è quello di  valorizzare tradizioni, cultura e identità del territorio. La proposta intende però essere anche inclusiva per i ragazzi che provengono da realtà con usi e costumi, o credi, differenti. Dice  Chiorino: ” la ricorrenza natalizia e le tradizioni come il Presepe, l’Albero di Natale e le recite sulla Natività, sono parte fondante della nostra identità. Non si può e non si deve privare i nostri bambini, dell’atmosfera e della magia del Natale. Per chi viene da altre realtà, si tratta di una preziosa occasione per conoscere usi e costumi del Paese, per una più concreta e armoniosa integrazione”.

Fiamme al Cpr, FdI: “Situazione insostenibile”

 MONTARULI-MARRONE: “SITUAZIONE INSOSTENIBILE. SPOSTARE LA TRUTTURA FUORI DA TORINO PER INTERROMPERE LEGAME TRA CLANDESTINI E ANARCO-INSURREZIONALISTI”

“Il Cpr va spostato fuori città. La situazione è insostenibile. Le nostre forze dell’ordine non possono essere abbandonate così”. Vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone dopo l’incendio che ieri sera ha distrutto otto moduli abitativi del CPR di corso Brunelleschi. “In una notte già caratterizzata da mille emergenze a causa del maltempo, i clandestini del Centro di permanenza e rimpatrio, supportati come di consueto dal movimento anarchico, hanno pensato bene di dar vita ad una rivolta e appiccare un incendio – spiegano Montaruli e Marrone – . Quella del CPR è una situazione che obbliga le forze dell’ordine ad uno sforzo inaudito e inaccettabile. È evidente che essere l’unico CPR del Nord Italia voglia dire, per i nostri agenti, svolgere un lavoro che per carenza di organico e leggi buoniste non è più dignitoso. Chiediamo quindi che i nuovi immigrati clandestini vengano dislocati altrove per interrompere questo legame tra clandestini e anarcoinsurrezionalisti. Non un immigrato in più se non ci sono i requisiti minimi di sicurezza per agenti ed operatori. La nostra città non merita tutto questo”.

Operazione “Scintilla”: la Digos arresta anarchico “bombarolo”

Nella mattinata la Digos di Torino, in collaborazione l’omologo ufficio di Verona, ha eseguito una misura cautelare in carcere a carico di un quarantenne, militante anarchico, responsabile di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo. La misura cautelare discende dall’operazione “Scintilla” dello scorso febbraio, che consentì di trarre in arresto sei militanti libertari riconducibili al centro sociale “Asilo”.

In particolare, è stato possibile ricondurre all’associazione anarchica investigata il compimento di 21 attentati, di cui 15 perpetrati mediante l’invio di plichi postali esplosivi a ditte e società con sedi a Torino, Bologna, Milano, Roma, Bari, Ravenna impegnate in attività di supporto alla gestione dei Centri Per Rimpatri, e 6 mediante la collocazione di ordigni rudimentali (taniche di benzina con innesco esplosivo) davanti gli uffici di “Poste Italiane” di Torino, Bologna e Genova (società proprietaria della “MistralAir” utilizzata dal 2011 per il trasporto degli stranieri irregolari da rimpatriare).

Il disfacimento della famiglia, i tradimenti, la morte ovvero la vita al festival

Le prime immagini del 37° TFF

 

Organizzazione e dis/organizzazione, due parole su cui riflettere. Ne va dell’onore del TFF che continua a richiamare pubblico, a riempire le sale, a raccogliere proseliti. La pioggia di questo fine settimana certo non ha aiutato, ti ha fatto vedere con un occhio ancora più grigio ogni cosa, ha un po’ deturpato interesse e divertimento: ma certamente le lunghe code per i primi biglietti negli unici due gazebo della città, il dover sostare per qualcuno, in attesa di questo o quel film, all’aperto, sotto gli scrosci, mentre i più che affabili volontari ti invitano a raggrupparti di qua o di là per non cadere improvvisamente in bocca al tram che transiterà davanti agli ingressi del Reposi o mentre tu rischi di vederti infilare in un occhio una stecca d’ombrello, le proiezioni come ogni anno insufficienti per alcuni titoli, il rischio di sopportare simili code per poi sentirti rifiutare un accredito o un biglietto azzurro, per cui hai in precedenza sborsato denaro, causa la mancanza di sufficienti posti in sala. C’è di peggio al mondo, lo capiamo benissimo, ma per lavoro o per spontanea partecipazione vorremmo che in questi giorni la macchina del festival fosse oliata a dovere. Ripensata a priori e più a fondo da chi ne ha il dovere. Se è vero, come è candidamente vero, che il TFF continua a crescere, sarà più che necessario rivedere ogni luogo d’incontro, ogni proiezione, ogni tempistica (inutile appiccicare con brevissimi intervalli film a film, con i rischi di partecipazione che questo comporta) dell’intera ragnatela di titoli quotidiana. Altrimenti in qualcuno, come è successo in questi giorni, si insinuano la stanchezza e la rabbia per tutto il tempo speso male.

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Per quanto riguarda il concorso ufficiale, ci sarà tempo di fare chiacchierate o approfondire quanto ci viene offerto sulla famiglia e il suo dilaniarsi, la coppia, le aspirazioni di una gioventù già disgregata, gli amori e gli affanni, la solitudine e la ricerca di nuove relazioni, le speranze che di tanto in tanto s’affacciano, i sogni più candidi o strambi. Dal Cile, opera prima del giovane Jorge Riquelme Serrano, è arrivato il debole Algunas bestias, la riunione di sei esseri appartenenti allo stesso nucleo familiare e a tre generazioni diverse, i due nonni, il padre e la madre, i due figli. Una riunione di cui i primi sono all’oscuro, lo scopo inventato dalla figlia e dal genero è quello di spillare un po’ di quattrini per dare il via ad un’operazione commerciale all’interno di quell’isola, un paradiso già di loro proprietà. I rapporti non eccellono e la convivenza non farà nulla per farli migliorare, la nonna ancora in fregola cercherà rapide liaison con il timido aiutante o cercherà di sbranare la nipote che s’è appropriata del suo rossetto, il padre troverà protezione nell’alcol, la nipote diverrà la preda notturna di un nonno che da troppo tempo non vede un giovane corpo femminile. Poi risalgono sulla barca che li ha portati là e se ne ritornano in silenzio alle loro case. Estremo, tutto alloggiato dalle parti della sgradevolezza, urlato per gran parte, inutilmente, vorrebbe avere la pretesa di analizzare senza se e senza ma i sei caratteri: al contrario non approda a nulla, distrugge quel poco che si ritrova tra le mani, tutto con momenti lunghi e ripetitivi.

 

Anche Le rêve de Noura della belga/tunisina Hinde Boujemaa non soddisfa appieno, forse abbiamo già visto troppe volte la storia della donna musulmana che, il marito in carcere (e all’uscita non aspira certo a mutare d’abitudini), continua ad allevare i suoi figli, tenta di rifarsi una vita con un altro uomo, chiede l’aiuto dei servizi sociali e di avvocati per il divorzio, per non essere incriminata e farsi cinque anni di carcere come adultera. Sopporta a testa alta l’aggressività dell’uomo, lo riaccoglie in casa, vive nel suo dramma, si trova a confrontarsi con gli atteggiamenti sbagliati dell’altro uomo. Il film è percorso da sensazioni, da attimi che raramente prendono corpo come di rado la protagonista ha la forza per esprimere la lotta di ogni giorno. Al contrario, il buffo viso, gli abiti maschili di una taglia più grande che indossa, l’arruffato groviglio di capelli, le movenze scomposte, tutto ci spinge a ricordare (e la giuria della Comencini farà la stessa cosa?) la prova di Roberta Colindrez al centro di Ms. White Light dello statunitense Paul Shoulberg, perfetto sceneggiatore e regista.

Parlare della morte, accompagnare passo dopo passo quanti la stanno affrontando, malati terminali arrivati agli ultimi attimi, questo è il lavoro di Lex con suo padre Gary, a capo entrambi di una sbiadita agenzia. Un lavoro che svolge bene, con le parole appropriate, un incontro pieno di buoni sentimenti con chi soffre: non così con quanti l’avvicinano nel mondo esterno, difficoltà di rapportarsi di fronte ad ogni incomprensione. Le cose sono destinate a cambiare allorché è Valerie, sul letto di morte e con la morfina che tenta di annullarle i dolori, ancora con tutta la voglia di farsi beffe di quell’ultimo appuntamento, a ingaggiarla, a cercare un po’ di giorni ancora con qualche brandello d’allegria, in sua compagnia come in quella del giovane Spencer. Lex dovrà fare i conti anche con il proprio passato, con le ragioni che le hanno fatto amare quel suo lavoro. Un’opera leggera e umanamente profonda al tempo stesso, dove i sorrisi e la disperazione sono la vita stessa, un’opera che poteva con brutte conseguenze virare verso il drammatico soltanto ma che Shoulberg governa con destrezza, con l’intelligente alternanza dei colori bui e delle tante note buffe dell’esistenza di Lex.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, nell’ordine, scene tratte da “Algunas Bestias”, “Le rêve de Noura” e “Ms. White Light”