ilTorinese

Emergenza maltempo: 130 strade chiuse e 570 sfollati

L’assessore Gabusi comunica in Aula le cifre dell’emergenza maltempo; toccati numeri più alti nelle scorse ore.
“In Piemonte ci sono almeno 130 strade chiude, oltre 570 gli sfollati (sino a qualche ora fa erano 620) e altre 395 persone isolate, che nel momento di crisi più forte avevano toccato quota 560. Purtroppo abbiamo ancora una vittima, che si unisce alle due di un mese fa. Mentre possiamo dire che sta finendo l’emergenza per quanto riguarda i bacini idrogeologici, continua quella dei movimenti franosi che sono ancora in atto”. Queste le informazioni fornite dall’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi, nella comunicazione all’Aula in Consiglio regionale di martedì 16 novembre, dopo le ultime giornate di forte maltempo.

Gabusi ha sottolineato come sia in fase di stabilizzazione l’ondata di pioggia che ha devastato parte del Basso Piemonte, risparmiando le aree del Novarese e del Verbano Cusio Ossola.

“Lo scenario che si sta delineando è certamente preoccupante, ma è molto difficile poter fare stime dei danni ora che l’evento meteorologico è appena terminato. I tecnici hanno incominciato a svolgere i sopralluoghi nelle aree colpite, mentre il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato e inviato, purtroppo, una nuova richiesta di stato di emergenza. Uno dei problemi da risolvere nell’immediato è quello di evitare l’isolamento viario di diverse aree, che crea anche danni dal punto di vista delle attività economiche” ha aggiunto.

Il sistema della Protezione civile ha funzionato bene, nonostante un lavoro pressoché ininterrotto, estenuante e di enorme responsabilità.

“Bene anche il sistema della comunicazione, che ha permesso, tra l’altro, di rimanere in collegamento con le comunità isolate e con molte persone in difficoltà. Accanto all’efficienza dei soccorsi  vanno sottolineati anche lo sforzo di comunicazione da parte di tutti gli enti e la buona condotta dei cittadini” ha concluso Gabusi, annunciando si sta lavorando ad un bando regionale per poter destinare alcune somme di denaro ai gruppi di Protezione civile operanti sui territori.

Intervenendo nel dibattito successivo alle comunicazioni, Domenico Ravetti (Pd) ha invitato a passare subito all’azione sul dissesto idrogeologico, individuando priorità e aumentando le risorse a disposizione e ha sottolineato come la richiesta di fondi contro il dissesto sia arrivata proprio dalle opposizioni. Per Ravetti è necessaria una nuova legge sull’uso del suolo.

Un aumento delle risorse è stato sollecitato anche da Sean Sacco (M5s), che ha chiesto un’accelerazione sui cantieri per la messa in sicurezza del territorio.

Alberto Preioni (Lega) ha riconosciuto la necessità di aumentare i fondi e ha invitato a tornare alla pulizia dei fiumi, dragando i letti e liberando le rive. Una seria riflessione su questi temi è stata annunciata dal capogruppo della Lega.

Per Marco Grimaldi (Lev) la maggioranza avrebbe dovuto votare in Aula la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale. Grimaldi ha annunciato una proposta di legge organica sul tema.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha chiesto interventi di messa in sicurezza dei versanti e ha sottolineato i rallentamenti che deriverebbero dal regime di vincoli sul territorio.

Silvio Magliano (Moderati) ha auspicato meno parole e più fatti, invitando tutti ad accettare la sfida e ad aumentare di fronte ad essa il senso di responsabilità.

Secondo l’assessore Roberto Rosso, se si superano i pregiudizi culturali e politici, maggioranza e opposizione possono operare insieme per trovare proposte efficaci nella lotta al dissesto.

Per Paolo Demarchi (Lega) occorre tornare alle sane pratiche dei nostri padri nella pulizia dei fiumi e dei rivi secondari, delle sponde e dei versanti.

La complessità degli interventi e la necessità di superare le risposte facili e spesso inefficaci di fronte all’emergenza sono state sottolineate da Sarah Disabato.

Per Carlo Riva Vercellotti sono necessari interventi complessi e su più fronti. Per questo occorre rivendicare e ottenere maggiori risorse statali

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mb-pr dal Consiglio regionale

Poliziotto non in servizio arresta due pregiudicati

Un Agente del Settore Operativo della Polfer di Torino Porta Nuova, libero dal servizio, ha arrestato due cittadini rumeni, pluripregiudicati, responsabili di un tentativo di furto aggravato presso un’attività commerciale ubicata a Torino in via Gorizia.

I due soggetti sono stati notati dall’Operatore, mentre si aggirano all’interno di un cortile condominiale; insospettito dalla loro presenza ha deciso di seguirli.

Poco dopo l’Agente ha notato uno dei due soggetti avvicinarsi alla porta d’ingresso di un negozio di materiale edile sito in via Gorizia ed accedevi dopo averla forzata,mentre il complice è rimasto fuori intento a fare il “palo”.

Con tempismo l’operatore è riuscito, prima a bloccare l’uomo che era rimasto all’esterno e poi a fermare anche l’altro che si era introdotto all’interno del negozio.

Allertata immediatamente la locale Questura, giungeva sul posto una volante che procedeva insieme all’Operatore Polfer all’identificazione dei due soggetti e al successivo accompagnamento presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Nuova. Da un controllo è emerso che entrambi i malviventi avevano diversi precedenti specifici di Polizia, nonché un provvedimento di allontanamento per motivi di Pubblica Sicurezza emesso dal Prefetto di Torino con scadenza il 30.11.2019 e una denuncia per invasione di terreni ed edifici.

I due, dopo gli atti di rito, sono stati condotti presso le camere di sicurezza del Commissariato “San Paolo” in attesa della convalida del provvedimento.

Nell’udienza, il G.I.P. oltre a convalidare l’arresto, ha disposto a carico degli indagati la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.      

Barbara Castellaro parlerà di Bosnia il 30 novembre a Verbania 

Sabato 30 novembre, alle 17 presso l’auditorium Sacra Famiglia di Verbania ( in via Pippo Rizzolio 8 ) si terrà la presentazione del libro di Barbara Castellaro “Requiem Per La Bosnia” a cura della sezione Anpi di Verbania.

Sarà presente l’autrice. Modera lo scrittore Marco Travaglini, autore della postfazione al libro. Intermezzi musicali a cura della P.C.Band Light e del coro Volante Cucciolo. L’iniziativa è organizzata in ricordo della Martire partigiana Augusta Pavesi e per celebrare la giornata mondiale contro la violenza alle donne.

Protagonisti di “Requiem per la Bosnia” sono le persone incontrate dalla scrittrice canavesana nell’unico Paese europeo con una forte radice musulmana, mescolata alla cultura slava e mitteleuropea e con una millenaria storia di contatto tra le tre religioni monoteiste: l’ebraica, la musulmana e la cristiana. Barbara Castellaro è riuscita nel non facile compito di trovare le parole più adatte per descrivere paesi e persone, storie individuali e collettive di un paese che era il cuore profondo della terra degli slavi del Sud, martoriato dai conflitti a cavallo del millennio, nell’ultimo decennio del “ secolo breve ”.  Un tempo di guerre e dissoluzione che ha lasciato tracce profonde, forse ineliminabili, che viene raccontato alla luce di quanto è accaduto dopo, della vita di tutti i giorni, delle paure e delle aspettative, dei sogni e degli auspici di tante e tanti che non hanno inteso chinare la testa di fronte al destino. Sono queste donne e questi uomini che Barbara Castellaro ha incontrato, comunicando emozioni e pensieri che aiutano a formare un’opinione di chi legge quelle pagine, incoraggiandolo ad approfondire le vicende, conoscere le persone, visitare quei luoghi. E’ un invito a farlo a occhi aperti, senza retorica e senza consolazione.

La Regione alle scuole: “Promuovete presepi, recite e canti natalizi”

L’assessora all’Istruzione della Regione Elena Chiorino (FdI) rivolge  un invito ai dirigenti scolasti delle scuole del Piemonte: “Promuovete presepi, recite e canti natalizi”. L’obiettivo della regione è quello di  valorizzare tradizioni, cultura e identità del territorio. La proposta intende però essere anche inclusiva per i ragazzi che provengono da realtà con usi e costumi, o credi, differenti. Dice  Chiorino: ” la ricorrenza natalizia e le tradizioni come il Presepe, l’Albero di Natale e le recite sulla Natività, sono parte fondante della nostra identità. Non si può e non si deve privare i nostri bambini, dell’atmosfera e della magia del Natale. Per chi viene da altre realtà, si tratta di una preziosa occasione per conoscere usi e costumi del Paese, per una più concreta e armoniosa integrazione”.

Fiamme al Cpr, FdI: “Situazione insostenibile”

 MONTARULI-MARRONE: “SITUAZIONE INSOSTENIBILE. SPOSTARE LA TRUTTURA FUORI DA TORINO PER INTERROMPERE LEGAME TRA CLANDESTINI E ANARCO-INSURREZIONALISTI”

“Il Cpr va spostato fuori città. La situazione è insostenibile. Le nostre forze dell’ordine non possono essere abbandonate così”. Vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone dopo l’incendio che ieri sera ha distrutto otto moduli abitativi del CPR di corso Brunelleschi. “In una notte già caratterizzata da mille emergenze a causa del maltempo, i clandestini del Centro di permanenza e rimpatrio, supportati come di consueto dal movimento anarchico, hanno pensato bene di dar vita ad una rivolta e appiccare un incendio – spiegano Montaruli e Marrone – . Quella del CPR è una situazione che obbliga le forze dell’ordine ad uno sforzo inaudito e inaccettabile. È evidente che essere l’unico CPR del Nord Italia voglia dire, per i nostri agenti, svolgere un lavoro che per carenza di organico e leggi buoniste non è più dignitoso. Chiediamo quindi che i nuovi immigrati clandestini vengano dislocati altrove per interrompere questo legame tra clandestini e anarcoinsurrezionalisti. Non un immigrato in più se non ci sono i requisiti minimi di sicurezza per agenti ed operatori. La nostra città non merita tutto questo”.

Operazione “Scintilla”: la Digos arresta anarchico “bombarolo”

Nella mattinata la Digos di Torino, in collaborazione l’omologo ufficio di Verona, ha eseguito una misura cautelare in carcere a carico di un quarantenne, militante anarchico, responsabile di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo. La misura cautelare discende dall’operazione “Scintilla” dello scorso febbraio, che consentì di trarre in arresto sei militanti libertari riconducibili al centro sociale “Asilo”.

In particolare, è stato possibile ricondurre all’associazione anarchica investigata il compimento di 21 attentati, di cui 15 perpetrati mediante l’invio di plichi postali esplosivi a ditte e società con sedi a Torino, Bologna, Milano, Roma, Bari, Ravenna impegnate in attività di supporto alla gestione dei Centri Per Rimpatri, e 6 mediante la collocazione di ordigni rudimentali (taniche di benzina con innesco esplosivo) davanti gli uffici di “Poste Italiane” di Torino, Bologna e Genova (società proprietaria della “MistralAir” utilizzata dal 2011 per il trasporto degli stranieri irregolari da rimpatriare).

Il disfacimento della famiglia, i tradimenti, la morte ovvero la vita al festival

Le prime immagini del 37° TFF

 

Organizzazione e dis/organizzazione, due parole su cui riflettere. Ne va dell’onore del TFF che continua a richiamare pubblico, a riempire le sale, a raccogliere proseliti. La pioggia di questo fine settimana certo non ha aiutato, ti ha fatto vedere con un occhio ancora più grigio ogni cosa, ha un po’ deturpato interesse e divertimento: ma certamente le lunghe code per i primi biglietti negli unici due gazebo della città, il dover sostare per qualcuno, in attesa di questo o quel film, all’aperto, sotto gli scrosci, mentre i più che affabili volontari ti invitano a raggrupparti di qua o di là per non cadere improvvisamente in bocca al tram che transiterà davanti agli ingressi del Reposi o mentre tu rischi di vederti infilare in un occhio una stecca d’ombrello, le proiezioni come ogni anno insufficienti per alcuni titoli, il rischio di sopportare simili code per poi sentirti rifiutare un accredito o un biglietto azzurro, per cui hai in precedenza sborsato denaro, causa la mancanza di sufficienti posti in sala. C’è di peggio al mondo, lo capiamo benissimo, ma per lavoro o per spontanea partecipazione vorremmo che in questi giorni la macchina del festival fosse oliata a dovere. Ripensata a priori e più a fondo da chi ne ha il dovere. Se è vero, come è candidamente vero, che il TFF continua a crescere, sarà più che necessario rivedere ogni luogo d’incontro, ogni proiezione, ogni tempistica (inutile appiccicare con brevissimi intervalli film a film, con i rischi di partecipazione che questo comporta) dell’intera ragnatela di titoli quotidiana. Altrimenti in qualcuno, come è successo in questi giorni, si insinuano la stanchezza e la rabbia per tutto il tempo speso male.

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Per quanto riguarda il concorso ufficiale, ci sarà tempo di fare chiacchierate o approfondire quanto ci viene offerto sulla famiglia e il suo dilaniarsi, la coppia, le aspirazioni di una gioventù già disgregata, gli amori e gli affanni, la solitudine e la ricerca di nuove relazioni, le speranze che di tanto in tanto s’affacciano, i sogni più candidi o strambi. Dal Cile, opera prima del giovane Jorge Riquelme Serrano, è arrivato il debole Algunas bestias, la riunione di sei esseri appartenenti allo stesso nucleo familiare e a tre generazioni diverse, i due nonni, il padre e la madre, i due figli. Una riunione di cui i primi sono all’oscuro, lo scopo inventato dalla figlia e dal genero è quello di spillare un po’ di quattrini per dare il via ad un’operazione commerciale all’interno di quell’isola, un paradiso già di loro proprietà. I rapporti non eccellono e la convivenza non farà nulla per farli migliorare, la nonna ancora in fregola cercherà rapide liaison con il timido aiutante o cercherà di sbranare la nipote che s’è appropriata del suo rossetto, il padre troverà protezione nell’alcol, la nipote diverrà la preda notturna di un nonno che da troppo tempo non vede un giovane corpo femminile. Poi risalgono sulla barca che li ha portati là e se ne ritornano in silenzio alle loro case. Estremo, tutto alloggiato dalle parti della sgradevolezza, urlato per gran parte, inutilmente, vorrebbe avere la pretesa di analizzare senza se e senza ma i sei caratteri: al contrario non approda a nulla, distrugge quel poco che si ritrova tra le mani, tutto con momenti lunghi e ripetitivi.

 

Anche Le rêve de Noura della belga/tunisina Hinde Boujemaa non soddisfa appieno, forse abbiamo già visto troppe volte la storia della donna musulmana che, il marito in carcere (e all’uscita non aspira certo a mutare d’abitudini), continua ad allevare i suoi figli, tenta di rifarsi una vita con un altro uomo, chiede l’aiuto dei servizi sociali e di avvocati per il divorzio, per non essere incriminata e farsi cinque anni di carcere come adultera. Sopporta a testa alta l’aggressività dell’uomo, lo riaccoglie in casa, vive nel suo dramma, si trova a confrontarsi con gli atteggiamenti sbagliati dell’altro uomo. Il film è percorso da sensazioni, da attimi che raramente prendono corpo come di rado la protagonista ha la forza per esprimere la lotta di ogni giorno. Al contrario, il buffo viso, gli abiti maschili di una taglia più grande che indossa, l’arruffato groviglio di capelli, le movenze scomposte, tutto ci spinge a ricordare (e la giuria della Comencini farà la stessa cosa?) la prova di Roberta Colindrez al centro di Ms. White Light dello statunitense Paul Shoulberg, perfetto sceneggiatore e regista.

Parlare della morte, accompagnare passo dopo passo quanti la stanno affrontando, malati terminali arrivati agli ultimi attimi, questo è il lavoro di Lex con suo padre Gary, a capo entrambi di una sbiadita agenzia. Un lavoro che svolge bene, con le parole appropriate, un incontro pieno di buoni sentimenti con chi soffre: non così con quanti l’avvicinano nel mondo esterno, difficoltà di rapportarsi di fronte ad ogni incomprensione. Le cose sono destinate a cambiare allorché è Valerie, sul letto di morte e con la morfina che tenta di annullarle i dolori, ancora con tutta la voglia di farsi beffe di quell’ultimo appuntamento, a ingaggiarla, a cercare un po’ di giorni ancora con qualche brandello d’allegria, in sua compagnia come in quella del giovane Spencer. Lex dovrà fare i conti anche con il proprio passato, con le ragioni che le hanno fatto amare quel suo lavoro. Un’opera leggera e umanamente profonda al tempo stesso, dove i sorrisi e la disperazione sono la vita stessa, un’opera che poteva con brutte conseguenze virare verso il drammatico soltanto ma che Shoulberg governa con destrezza, con l’intelligente alternanza dei colori bui e delle tante note buffe dell’esistenza di Lex.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, nell’ordine, scene tratte da “Algunas Bestias”, “Le rêve de Noura” e “Ms. White Light”

Aletheia Cittadini Consapevoli affronta manipolazione sociale e spersonalizzazione

Ad un anno dalla sua fondazione, l’associazione organizza, presso lo Spazio Uno, una conferenza su tematiche molto attuali. Relatrice la scrittrice e giornalista Enrica Perucchietti

 

In una società in cui domina in maniera sempre più evidente l’individualismo, complice anche la diffusione capillare dei mass media, che hanno impoverito la qualità dei rapporti interpersonali reali, è assolutamente di attualità la conferenza in programma mercoledì 27 novembre prossimo, dalle 18 alle 21, presso lo Spazio Uno in largo Tabacchi 33 a Torino, dal titolo “Dalla manipolazione sociale alla spersonalizzazione dell’individuo”, promossa dall’associazione Aletheia-Cittadini consapevoli. Il sottotitolo, estremamente significativo per introdurre il nucleo della conferenza, è “Con quali tecniche i potenti orientano le scelte”.

Relatrice della conferenza, che sarà introdotta da un cocktail di benvenuto, sarà la dottoressa Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice, oltre che caporedattrice Uno Editori. Sarà lei ad illustrare come, nel corso del tempo, il potere abbia raffinato le proprie tecniche di comunicazione, facendo approdare alla perdita progressiva dell’individualita’ ed all’acquisizione di un controllo sociale sempre maggiore. A moderare l’incontro sarà il dottor Luigi Spadarotto, docente universitario e psicoterapeuta.

 

Durante la conferenza verranno approfondite numerose tematiche riguardanti la manipolazione sociale, gli influssi e le tecniche di condizionamento che vengono utilizzate per costruire mode e tendenze volte ad indirizzare la mentalità di massa, tecniche sempre più sofisticate per plagiare le menti ed ottenerne un consenso sempre maggiore.

 

La relatrice vive e lavora a Torino ed è autrice di saggi di successo, che hanno per tema alcuni argomenti tra quelli di maggiore attualità nella società contemporanea, quali le fake news, il cyberuomo, la fabbrica della manipolazione, ed anche tematiche delicate come l’utero in affitto. Luigi Spadarotto è psicologo del lavoro, docente universitario, consulente aziendale e formatore presso aziende private e pubbliche, con all’attivo più di sessanta pubblicazioni su vari temi di psicologia del lavoro e di psico-sociologia.

La conferenza coincide con il compimento del primo anno di vita dell’Associazione Aletheia Cittadini Consapevoli, che ha organizzato nel corso dell’anno che si sta per concludersi interessanti momenti di incontro e riflessione, come quello del 20 giugno scorso, dal titolo “Il futuro prossimo dell’umanità”, condotto presso lo Spazio Uno dal professor Giuseppe Floridia. Tra gli argomenti trattati particolare attenzione è stata riservata alla dinamica del cambiamento   verificatosi nell’ultimo ventennio, all’accumulazione smisurata di ricchezza da parte di pochi ed alla cosiddetta “repressione del dissenso”, attuata con l’uso massivo dei mezzi di comunicazione di massa, ed alle diseguaglianze crescenti a livello mondiale.

La conferenza di inizio autunno, sempre promossa da Aletheia Cittadini Consapevoli presso lo Spazio Uno, ha avuto luogo il 27 settembre scorso ed ha visto come relatore il dottor Andrea Savio, che ha trattato il tema degli investimenti finanziari, dei suoi obiettivi, metodologie e strumenti innovativi, di fronte ad un folto pubblico.

L’Associazione Aletheia è nata nel 2018 dall’unione delle sinergie di professionisti provenienti da settori diversi tra cui professori universitari, commercialisti, avvocati, medici e persone interessate a promuovere ricerche e studi in campo sociale, economico e culturale, attraverso l’organizzazione di seminari e convegni.

 

Mara Martellotta

Vetrina di Torino nel “Lingotto cinese”

In occasione dell’apertura di Torino Città del Cinema 2020, il chairman della Guangzhou Pearl River Piano Group visita il Politecnico e la Città di Torino e firma un accordo sull’Italian Cultural Box presso il Parc, il più grande parco culturale in Cina dedicato a cinema e musica.

Uno spazio riservato alla promozione della cultura e dell’imprenditoria torinese a Canton, nel cuore della “Greater Bay Area”: l’Italian Cultural Box sorgerà in quello che è stato ribattezzato il “Lingotto cinese”, per le sue somiglianze con l’area industriale torinese riqualificata in spazi commerciali e culturali. Qui il Politecnico di Torino e la South China University of Technology hanno progettato la trasformazione del vecchio stabilimento della Pearl River Piano Factory (più grande fabbrica di pianoforti al mondo) in un nuovo Centro Culturale dedicato alla Musica e al Cinema, che sarà inaugurato ufficialmente nel novembre del 2020. Con un accordo firmato a novembre 2018 da Pearl River Piano Group, Città di Torino e Politecnico, il management del gruppo cinese ha concesso l’uso gratuito di uno spazio al primo piano dell’edificio, per realizzare l’Italian Cultural Box.

La progettazione di questo spazio promozionale e l’ideazione di una sua possibile governance imprenditoriale sono state oggetto di un workshop che si è svolto nel mese di ottobre scorso, parte del programma ufficiale di Torino. Design of the City 2019. L’evento, proposto da Dipartimento di Architettura e Design e dal gruppo di ricerca China Room del Politecnico di Torino, in collaborazione con la Città di Torino, ha coinvolto un gruppo di studenti di architettura suddivisi in tre gruppi, tre giovani studi torinesi di architettura (PlaCBTTBDR Bureau), i rappresentanti di TOChina Alumni (ex partecipanti del ChinaMed Business Program dell’Università degli Studi) e quattro importanti realtà imprenditoriali della città.

Nella giornata di giovedì 10 ottobre i tre gruppi di lavoro hanno incontrato, al Castello di Valentino, i rappresentanti di Ceretto Aziende VitivinicoleEditJuventus e altre prestigiose realtà del food and beverage torinese in una tavola rotonda in cui design ed esigenze manageriali si sono incontrate in aperto dialogo. Le aziende, nel ruolo di potenziali committenti, hanno presentato le loro aspettative manageriali e discusso con i gruppi i possibili risvolti che queste potrebbero avere nel design dello spazio cinese.

I progetti sono stati esposti a fine workshop alla presenza dell’assessore alla Cultura Francesca Leon, che ha seguito gli accordi con la Pearl River Group sin dallo scorso anno.

Da ieri e fino a  sabato 23 novembre, una delegazione cinese capeggiata da Li Jianning, Chairman del Guangzhou Pearl River Piano Group Co. è stata ospite della Città e del Politecnico per approfondire i temi oggetto dell’Italian Cultural Box e siglare un accordo a tre per la realizzazione dello spazio promozionale. Ieri la delegazione cinese ha visitato l’Incubatore I3P del Politecnico di Torino, riconosciuto a inizio novembre da UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators come il migliore incubatore pubblico al mondo. Il Pearl River prevede infatti di aprire un incubatore di 30.000 mq all’interno del Parco Culturale ed è alla ricerca di collaborazione e know-how.

Nei  giorni scorsi sono invece stati presentati alla delegazione, alle istituzioni cittadine e alle aziende i progetti per l’Italian Cultural Box proposti dai tre gruppi che hanno lavorato durante il workshop di ottobre e si è svolto  l’incontro tra la delegazione e la sindaca Chiara Appendino, i Rettori del Politecnico e dell’Università degli Studi Guido Saracco e Stefano GeunaVincenzo Ilotte, Chairman della Camera di Commercio, Paolo Manera, Direttore di Film Commission Torino Piemonte e Domenico De Gaetano, Direttore del Museo del Cinema.

L’incontro è stato l’occasione per la firma dell’accordo tra la Città di Torino, la delegazione cinese e il Politecnico di Torino per l’istituzione dell’Italian Cultural Box.

 

Soddisfazione per la firma del protocollo è espressa dalla sindaca Chiara Appendino. “Nell’anno in cui celebriamo il ventesimo anniversario del Museo nazionale del cinema alla Mole Antonelliana, – sottolinea la prima cittadina – si aprirà a Guangzhou uno tra i maggiori poli d’avanguardia della cultura del distretto frutto della progettazione condivisa dal nostro Politecnico e della South China University of Technology, sorto al termine di una consistente trasformazione urbana di un’area ex industriale. L’inaugurazione del Pearl River Piano Cultural Park, parco della musica e dell’intrattenimento, che ospiterà in omaggio al nostro Paese l’italian Cultural Box rappresenta il taglio di un traguardo importante: ancora una volta attesta la grande capacità innovativa maturata all’interno delle aule e dei laboratori dell’ateneo di corso Duca degli Abruzzi e irrobustisce i rapporti che la Città di Torino ha intessuto con la Cina”.

 “Questo accordo rappresenta un esempio concreto di quanto un Ateneo come il nostro può fare per creare un impatto concreto sul proprio territorio: con la nostra attività di ricerca e trasferimento tecnologico in Cina siamo stati il punto di contatto tra due realtà geograficamente distanti, che però oggi si avvicinano, con l’apertura di nuove possibilità commerciali e imprenditoriali. Il sistema territoriale torinese si è dimostrato pronto a cogliere questa opportunità, con un risultato che sono sicuro porterà vantaggi a entrambi i territori”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

Sci paralimpico mondiale a Prato Nevoso

Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino 

 

Il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Presidente della Provincia di Cuneo e Sindaco di Cuneo Federico Borgna, il Sindaco di Frabosa Sottana Adriano Bertolino, il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale che opera nell’ambito sportivo Paolo Bongioanni, il Presidente dell’ATL del Cuneese Mauro Bernardi, il Presidente della FISIP Tiziana Nasi, l’Amministratore della Prato Nevoso S.p.a. Enrico Martina e il Presidente di DiscesaLiberi Lorenzo Repetto hanno presenziatovenerdì 22 novembre 2019 alla Conferenza Stampa per le gare di Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino che si terranno dal 15 al 17 gennaio 2020 a Prato Nevoso (CN), dove è stata ufficialmente presentata l’unica tappa italiana del prestigioso evento sportivo.


Quest’ultimo, inoltre, sarà arricchito da attività collaterali e di contorno alle competizioni, quali ad esempio il dj set con aperitivo alle Stalle Lunghe il mercoledì sera, una gara in notturna per i giornalisti e una cena al Gala Palace di Frabosa Sottana il venerdì sera, realizzata con prodotti enogastronomici del territorio.

L’IPC – International Paralympic Committee, ossia il Comitato Paralimpico Internazionale, attraverso la FISIP – Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici presieduta da Tiziana Nasi, ha scelto la località sciistica di Prato Nevoso ed incaricato l’Associazione DiscesaLiberi di organizzare tre gare di Slalom Speciale di Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino a cui parteciperanno atleti provenienti da 45 nazioni del mondo. DiscesaLiberi opera dal 2011 a Prato Nevoso, con l’obiettivo di supportare i disabili nella pratica dello sci e dello snowboard in assoluta gratuita. Di certo un’importante vetrina per tutta la regione e in particolar modo per il Cuneese, volta a premiare la profonda sensibilità che da tempo la stazione sciistica di Prato Nevoso manifesta nei confronti delle persone con disabilità.  

Per una regione che ha vissuto l’emozione di ospitare le Paralimpiadi invernali del 2006, tornare palcoscenico di un evento importante come la Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino non è solo un onore, ma anche una gioia particolare – sottolinea il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio Ringrazio la Federazione per aver scelto il nostro territorio e lo scenario suggestivo delle Alpi cuneesi. E ringrazio tutti coloro che, davanti e dietro le quinte, stanno lavorando con professionalità e passione per la realizzazione di questo grande evento. Consapevole di quanto manifestazioni come la Coppa del Mondo Paralimpica contribuiscano a valorizzare e a far crescere il nostro territorio”.

È con grande piacere e orgoglio che il Comune di Frabosa Sottana ospita le gare di Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino, che si disputeranno sulle piste di Prato Nevoso, importante stazione sciistica del Comprensorio Mondolè territorio di questo Comune – precisa il Sindaco di Frabosa Sottana Adriano Bertolino Intendo esprimere un riconoscente grazie a tutti quelli che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo, ed esprimo gratitudine nei confronti di tutte le persone che, in silenzio ma con grande tenacia ed umanità, si impegnano per premiare gli sforzi di coloro che, pur avendo una disabilità, ottengono importanti risultati che provocano in tutti noi forti emozioni”.

Il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale che opera nell’ambito sportivo Paolo Bongioanni afferma: “Nel momento in cui stiamo per presentare al Consiglio Regionale la proposta di Legge quadro sullo sport, arriva un evento che di questa legge ne sarà protagonista: la Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino che, tra l’altro, si va ad incastonare in una realtà sciistica con il più alto incremento percentuale di sciatori negli ultimi tre anni sull’arco alpino. Un connubio che sarà vincente per lo sport, per i momenti di aggregazione e anche per il turismo. Un ringraziamento particolare va all’amico Lorenzo Repetto, personaggio formidabile, attivo con la sua associazione DiscesaLiberi.

Ospitare la Coppa del Mondo di Sci Alpino Paralimpico nelle Alpi di Cuneo è, per l’ATL del Cuneese, motivo di profondo orgoglio, per più motivicommentano il Presidente dell’ATL Mauro Bernardie il Presidente di Cuneo Neve Roberto Gosso si tratta infatti di un evento dal respiro internazionale che promuoverà le nostre cime e le nostre piste attraverso la partecipazione di squadre provenienti da 45 paesi, cui si aggiungeranno le dirette TV streaming e social, con grande richiamo mediatico. L’aspetto però che maggiormente ci gratifica è la constatazione che, nel 2020, le nostre montagne si consacrino quale destinazione sportiva e turistica aperta a chi ha disabilità. Ciò significa avere strutture idonee, personale competente, pronto ad individuare necessità e a fornire suggerimenti mirati. Auguro dunque all’evento tutto il successo che merita, complimentandomi sin da ora con gli organizzatori per tutto il lavoro di preparazione svolto”.

In quanto Presidente della FISIP dichiara il Presidente della FISIP Tiziana Nasi non dovrei mai sentirmi piemontese, ma devo confessare che in quest’occasione emerge l’orgoglio per la mia regione e avere finalmente qui ben tre gare di Coppa del Mondo Paralimpica mi rallegra moltissimo. Condivido questa gioia con il Consiglio Federale e con tutti gli atleti, senza dimenticare che dopo Pechino le prossime Paralimpiadi saranno proprio in Italia. Gli atleti sono caldissimi, la neve è già arrivata e speriamo che si confermi per tutti un’ottima stagione. Aggiungo che siamo certi che l’organizzazione locale darà il meglio e abbiamo piena fiducia in loro”.

Ringrazio DiscesaLiberi per quanto fanno per il mondo della disabilità, messo troppo sovente in secondo piano aggiunge l’Amministratore della Prato Nevoso S.p.a. Enrico Martina Grazie a loro, come società Prato Nevoso abbiamo fatto molto in questi anni proprio per cercare di consentire ai disabili di accedere ai nostri impianti e godersi le montagne del territorio. Abbiamo formato i nostri impiantisti, i nostri maestri di sci e anche il soccorso sulle piste, in modo da gestire al meglio le varie esigenze. Tutto ciò lo metteremo in pratica anche per questa tappa della Coppa del Mondo Paralimpica: auspichiamo così di dare il meglio agli atleti di tutto il mondo e di rappresentare con onore la nostra Italia ed il Piemonte in particolare, considerato che sarà l’unica tappa italiana del circuito. È un grande onore, una grande responsabilità e la dimostrazione dell’accessibilità a tutti della nostra stazione”.

A chiusura un commento del Presidente di DiscesaLiberi Lorenzo Repetto: “Il progetto di DiscesaLiberi si fonda sulla convinzione che vivere la montagna dia emozioni a tutti, ma possa regalarne di fortissime ai disabili, tali da donare loro benefici tangibili e favorire l’integrazione sociale. L‘emozione che solo lo sport sa offrire è un valore che deve poter essere condiviso da tutti, senza ostacoli e senza confini. Abbiamo accettato questo impegno con umiltà e grande entusiasmo, per trasferire ciò a tutti attraverso le competizioni paralimpiche a livello mondiale. Si valuta, infatti, la civiltà di una società dalle attenzioni che ha verso le minoranze, i bambini, i malati, i vecchi, i disabili”.