ilTorinese

Sfruttamento del lavoro, operazione dell’Arma

I Carabinieri del NOE di Alessandria, nel corso di un’attività di contrasto agli incendi ed al traffico illecito di rifiuti, dopo l’ispezione presso un’azienda che tratta rifiuti ferrosi, rifiuti da imballaggi sfridi, scarti, polveri e rifiuti plastici ed altro, con sede in Novara e unità operativa in Provincia di Alessandria, hanno accertato violazioni penali nei confronti di tre persone, ritenute responsabili dei reati di “traffico illecito di rifiuti”, “truffa” e “sfruttamento del lavoro”.

Per lo sfruttamento del lavoro i militari hanno avviato approfondite verifiche tese a cristallizzare la pessima situazione ambientale in cui operavano i dipendenti e le conseguenti responsabilità dei dirigenti.

Dagli accertamenti svolti sono emersi turni di lavoro ben al di sopra dei limiti previsti dal contratto, pause estremamente ridotte per la consumazione dei pasti, luoghi di lavoro con odori intollerabili, dovuti ai grandi volumi di rifiuti putridi, condizioni precarie di sicurezza e rischio di essere schiacciati da pesanti balle di rifiuti malamente sovrapposte.

Oltre a ciò, sono venute alla luce notevoli inadempienze economiche: stipendi pagati saltuariamente e contributi previdenziali versati a intervalli o non corrisposti del tutto, sfruttando lo stato di bisogno dei dipendenti che si trovano a fronteggiare difficoltà di reperimento di nuove occupazioni stabili, con stipendi insufficienti a soddisfare i bisogni familiari e le esigenze della vita quotidiana.

Pertanto, i Carabinieri del NOE di Alessandria, con la collaborazione dei colleghi delle Compagnie Carabinieri di Novi Ligure ed Arona, hanno notificato ai tre imprenditori, già indagati per “intermediazione illecita” e “sfruttamento del lavoro”, un’ordinanza di misura cautelare interdittiva emessa dal Tribunale di Torino, che proibisce loro di esercitare imprese ed uffici direttivi per un anno.

I tre imprenditori dovranno rispondere, in concorso fra loro, del reato continuato di “intermediazione illecita” e “sfruttamento del lavoro”.

 

(foto archivio)

 

 

 

Sabato 14 dicembre il No Tax Day della Lega

 Riceviamo e pubblichiamo

A Torino e in tutta Italia. Molinari: “Da noi proposte concrete, e no al Governo delle tasse Pd  5Stelle. Lasciamo ad altri gli insulti da piazza”

“Sabato saremo tantissimi, a Torino come in tutta Italia, e daremo voce alla grande maggioranza degli italiani che questo Governo Pd 5 Stelle non lo ha scelto, e che subirà gli effetti di una manovra finanziaria ‘lacrime e sangue’, del tutto inadeguata a rilanciare il paese, basata solo su una logica punitiva: aumentano tasse e balzelli diretti e indiretti, e milioni di cittadini vengono abbandonati al loro destino, a cominciare dai più deboli”.

Riccardo Molinari,  Presidente dei Deputati della Lega e Segretario della Lega Piemonte, ‘suona la carica’, e chiama a raccolta non solo militanti e iscritti della Lega, “ma tutti i torinesi e i piemontesi che vogliono dire basta, e davvero,  ad un Governo espressione di una coalizione sempre più litigiosa al suo interno, e interessata solo a ‘tirare a campare’, per evitare che gli italiani scelgano democraticamente, con il loro voto, da chi vogliono essere governati, e con quali scelte strategiche per il futuro del paese”.

 

L’appuntamento per Torino è sabato mattina dalle 10 alle 13, al Centro Congressi Torino Incontra, Sala Cavour, in via Nino Costa 8.

 

I parlamentari piemontesi della Lega spiegheranno nel dettaglio i contenuti della manovra finanziaria, dal punto di vista dei cittadini e non da quello del ‘Palazzo’.

 

“Parleremo con grande concretezza delle nostre proposte per rilanciare l’Italia – sottolinea Molinari – a partire dalla necessità di stare in Europa da protagonisti, a testa alta e non come comprimari che subiscono scelte e agende dettate da altri. La vicenda del Fondo Salva Stati, che tiene banco da settimane, fra smentite e contraddizioni di diversi esponenti del Governo, e dei partiti di maggioranza, è un esempio di come gli interessi dell’Italia e degli italiani vengano trascurati dal Governo Pd-5 Stelle, e certe scelte volutamente occultate o mistificate. Tutto ciò mentre la grande maggioranza delle persone, nel nostro paese, vive in condizioni di crescente precarietà, di incertezza per il futuro proprio e dei propri figli, tra lavoro che viene meno,  infrastrutture che vanno a pezzi, territorio in abbandono. Questi sono i temi su cui lavoreremo appena tornati al Governo, scelti democraticamente dal popolo italiano. Lasciamo a minoranze rumorose e strumentali l’odio e gli insulti da piazza, o da social: la Lega, alla guida di un centro destra forte e unito, sta con la grande maggioranza del popolo italiano, e dice no, con forza, ad un Governo basato sull’oppressione fiscale, che abbandona imprese e lavoratori al loro destino, incapace di scelte strategiche, e di una visione di futuro per l’Italia”.

 Non manca da parte dell’on. Molinari un riferimento puntuale alla realtà piemontese: “La nostra regione ha subìto negli ultimi due mesi un pesante e reiterato dissesto idrogeologico, e la risposta da parte del Governo è stata fino ad ora assolutamente insufficiente. Servono stanziamenti, ma serve anche un progetto di sviluppo per il Piemonte. Il nostro sistema di imprese, da sempre ‘fiore all’occhiello’ del Nord Ovest,  oggi è costretto a fare i conti con carenze infrastrutturali da terzo mondo, con collegamenti precari con la Liguria, e un territorio bisognoso di fortissimi interventi di manutenzione. Per fortuna esiste in questo momento una solida alleanza e visione di intenti e progetti tra Regione Piemonte e Regione Liguria: Roma però deve darsi una mossa, e fare pienamente la sua parte”.

Neve in arrivo? I marciapiedi vanno puliti

Già nelle scorse settimane, in vista del periodo invernale, il Comune ha predisposto un decreto per  lo sgombero della neve che potrebbe accumularsi nei luoghi privati o comunque aperti al pubblico, al fine di prevenire pregiudizi per la pubblica incolumità. Sull’Albo Pretorio, è disponibile il Decreto della Sindaca n.39 (2019/0006577) contenente le disposizioni in merito.

 

(foto: il Torinese)

 

Il venerdì nero dei trasporti torinesi

Venerdì 13 dicembre: è indetto uno sciopero di 24 ore del settore trasporto pubblico locale scaturito da diverse proteste sul tema del piano industriale e altre questioni aziendali del gruppo  Gtt. Una di queste dura  4 ore,  indetta da Usb -Lavoro Privato, mentre altre due  della durata di 24 ore sono state annunciate dalla rsu dei settori Tpl urbano ed extraurbano e da Ugl Autoferrotranvieri. Gtt informa che il servizio urbano, suburbano, la metropolitana e i centri di servizi al cliente saranno garantiti dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15, le autolinee extraurbane, le linee urbane di Ivrea e il servizio ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino-aeroporto-Ceres) da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Verrà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Champions Juve: impegno al minimo, risultato ottimale

La partita di ieri sera in Germania è servita essenzialmente per migliorare le statistiche della squadra bianconera in Champions: eguagliato il record di punti di Capello (2004/2005) e di Lippi (1996-1997). Per il resto, se si volevano vedere intensità, gioco e schemi…nulla da fare, tutto rimandato (si spera) alla prossima gara, che forse regalerà altre emozioni, dato che agli ottavi si inizia a non scherzare più

Sarri parte con il solito 4-3-1-2, insistendo con Bernardeschi dietro le punte (CR7 e Higuain) e un centrocampo e una difesa inedite, viste anche le assenze forzate: dentro Rabiot in mezzo con Pjanic e Danilo, ditero coppia centrale Rugani – Demiral.

Il primo tempo vede le squadre attaccare a sprazzi, ma nella Juve si nota pochissimo gioco a centrocampo, sia nel portare su i palloni che nel contrastare la discesa avversaria: Rabiot ancora insufficiente, Pjanic prestazione incolore, non degna di uno con i suoi piedi e la sua testa, specie considerando il tenore dell’avversario.

Qualche occasione per Ronaldo e Higuain ma su azione personale, entrambi sono arrivati a lambire il palo, e il PIpita la spedisce anche altra sulla traversa.

La ripresa si apre senza cambi per la Juventus, nulla cambia nemmeno a livello di gioco e allora Sarri gioca la carta argentina: dentro Dybala per Bernardeschi, e la mossa dà ottimi frutti alla mezz’ora, quando la Joya crossa per CR7 dalla sinistra e Cristiano deve solo appoggiarla in rete.

Da questo punto in poi, il Bayer tenta comunque di sorprendere i bianconeri in contropiede, ma la Juve si fa più attenta e Buffon fa buona guardia; il tridente però ormai è ispirato e Higuain chiude il match infilando in rete un rasoterra su assist di Dybala.

Ora non resta che aspettare il sorteggio per gli ottavi, sperando che il nome del prossimo avversario possa far emergere gioco e schemi a centrocampo.

Ovunqueecomunque#finoallafine#

Rugiada Gambaudo

Profumi e borse taroccati nei banchi (irregolari) dei mercati

I controlli della polizia municipale

ACCESSORI DI MODA CON MARCHI CONTRAFFATTI

Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale, unitamente a un legale e a due esperte francesi, una in profumi e l’altra in orologi, borse e accessori, hanno effettuato un controllo su alcuni mercati rionali cittadini, mirato alla repressione della vendita di profumi e accessori di moda con marchi contraffatti.

I controlli si sono svolti nei mercati Brunelleschi, Cincinnato, Racconigi, Palestro, Crocetta, Foroni.

Mentre nulla è emerso sui banchi regolari, molti gli accertamenti positivi che hanno riguardato cittadini di nazionalità nord-africana che, alla vista degli agenti, hanno abbandonato la merce e si sono dati alla fuga.

9 i sequestri giudiziari effettuati e 7 le notizie di reato redatte per un totale di 164 capi di vestiario (cinture, borse, giacche, scarpe…) e molti profumi (vedere le foto).

Un aspetto emerso dai controlli riguarda le confezioni di profumi e i cosiddetti “tester”, le boccette da provare per verificare la fragranza, che sono risultate autentiche.

Piazza Fontana e il vaccino contro gli ideologismi

Di Pier Franco Quaglieni
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Il modo in cui si sta ricordando l’eccidio di piazza Fontana di 50 anni fa non mi piace. La ricostruzione “storica” di Paolo Mieli su Rai 3 ,ad esempio, appare faziosa e insieme ipocrita. Ma anche molti  articoli di giornale rivelano una incapacità di storicizzare eventi che, per altro, ebbero un impatto emotivo grandissimo che rivive ancora nei ricordi di chi ha vissuto quei giorni.
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Cinquant’anni  fa, quando seppi di quella  quella tragica notizia dalla radio in macchina, rimasi attonito e sconvolto. Ero molto impegnato con pochi amici per la inaugurazione della prima sede del Centro  Pannunzio in via Bava 27, non lontano da Palazzo Nuovo dove si erano trasferite le Facoltà Umanistiche. Ero in contatto con Alberto Ronchey, allora direttore de “La Stampa”, che aveva assicurato la sua presenza e soprattutto il suo appoggio ed ero in contatto con Arrigo Olivetti che aveva consentito l’apertura della sede. Rimasi attonito e sconvolto. All’improvviso smisi di pensare alla nuova sede in allestimento. La violenza brutale stava dando un colpo mortale non solo alla vita democratica,ma alla vita tout- court, alla vita di gente normale. La ferocia era tale che essa non mi consentì di fare altri ragionamenti.
Le violenze sessantottine e le stesse violenze dell’autunno caldo del ‘69 scomparivano di fronte a piazza Fontana . Cercai di farmi un’idea solo successivamente. Fu illuminante ciò che mi disse Ronchey in modo lucido e freddo. Piazza Fontana segnò la fine irrimediabile degli Anni 60, i migliori del secolo scorso. Anni di pace,lavoro,benessere diffuso, democrazia liberale. Iniziarono invece gli anni del terrore e della violenza senza fine e della faziosità senza limiti, quelli degli opposti estremismi, come li definì Spadolini.
Due giorni dopo  il 14 dicembre venne inaugurata la sede del Centro Pannunzio e il Questore di Torino, per l’interessamento di Olivetti consentì  la cerimonia, malgrado il divieto in tutta Italia di tenere manifestazioni. Fu un riconoscimento importante al nuovo Centro che si richiamava alla lezione di libertà, di tolleranza e di democrazia di Pannunzio. Toccò a me giovanissimo il discorso principale di quel  14 dicembre pannunziano  e parlai con il cuore gonfio di dolore e di sdegno ,dedicando quel giorno alle vittime di piazza Fontana. Mi sentii all’improvviso molto  più vecchio della mia età.
Certo, però, non pensai a stragi di Stato come di lì a poco si cominciò a parlare. Io continuai ad avere fiducia nello stato democratico e non credo di aver sbagliato.Sconfitto il terrorismo rosso e nero, riprendemmo la via della democrazia nella libertà. L’Italia seppe riprendersi. La Magistratura sulla tragedia di piazza Fontana non fu all’altezza, molti opinionisti scrissero cose ignobili come i firmatari del manifesto contro il commissario Calabresi, accusato della morte di Pinelli considerato inizialmente responsabile  della bomba di Milano . Furono anni difficili, durissimi, davvero di piombo.
Come ha scritto  Gianni Oliva  anni non solo di piombo, ma anche di tritolo nei quali il nero dei neo – fascisti si confuse con il rosso  dell’estremismo di sinistra. Fu compito dei democratici come Carlo Casalegno che pagò con la vita il suo coraggio, denunciare i responsabili senza distinzioni false ed ambigue. Guido Calogero nei primi anni 70 sosterrà incredibilmente che andava modificato il giudizio rispetto alle diverse violenze  in base al loro colore politico . Un errore in cui cadranno in molti . Un colloquio illuminante  con Ronchey e poi con Casalegno mi vaccinò rispetto agli ideologismi e mi indicò la strada da seguire .  La violenza andava combattuta a prescindere dalla sua matrice ideologica come male oscuro della democrazia e della stessa vita civile.

Fondi dissesto, Ravetti (pd): “Regione faccia la sua parte”

Da Palazzo Lascaris

“SONO D’ACCORDO CON MOLINARI. MA LA REGIONE NON  DEVE RESTARE A GUARDARE”

 “Ho letto l’intervento di Riccardo Molinari e sono d’accordo con lui. Le condizioni del nostro territorio e del territorio ligure meritano un Accordo di Programma con il Governo per definire specifici interventi e adeguate risorse.

Sarebbe necessaria anche una semplificazione normativa per evitare tempi lunghi per opere fondamentali. Ma i primi soggetti Istituzionali che dovrebbero dare priorità a questa vicenda rispetto ad altre sono proprio le Regioni Piemonte e Liguria” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Mi pare che, già in sede di assestamento di bilancio, il Piemonte avrebbe potuto garantire maggiori risorse. Il nostro emendamento che chiedeva di stanziare 5 milioni di euro sulle urgenze post alluvionali al testo della Giunta che, invece, non ne prevedeva è stato solo in parte accettato con una riduzione a 3 milioni. Inoltre ci pare opportuno aprire una fase nuova sulle competenze legislative regionali su alcuni argomenti che molto hanno a che vedere con la tutela del territorio, quali, per esempio, il consumo del suolo o la gestione dei corsi d’acqua, compresi quelli minori” conclude Ravetti.

Tenta di lanciarsi dal ponte Carpanini: la polizia lo salva

Messo in salvo dagli agenti del Commissariato Centro
Lunedì, poco dopo le 19, transitando in corso Vercelli gli agenti del Commissariato Centro sono
stati attirati dalle urla di un uomo che provenivano dal ponte “Carpanini” che dichiarava
l’intenzione di gettarsi nel fiume poiché, come raccontato dopo ai poliziotti, provato da diverse
situazioni personali. L’uomo aveva già oltrepassato il cornicione del ponte e si trovava con i
piedi sul parapetto, aggrappato con le mani alla ringhiera e le spalle rivolte verso il vuoto.
Vista la situazione, gli agenti sono accorsi sul posto e trattenendo l’uomo per il giaccone lo
hanno portato in sicurezza nonostante la sua stazza. L’uomo ha tentato nuovamente di
avvicinarsi al parapetto, senza però riuscirsi. L’uomo che con ogni probabilità aveva abusato di
sostanze alcoliche veniva poi trasportato in codice verde in ospedale a causa di un
mancamento.

We.ca.re stimola l’innovazione sociale

Caucino: “Oggi presentiamo un vero e proprio circuito di idee per cambiare il sociale”

L’assessore alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità, Chiara Caucino, è intervenuta, al collegio Carlo Alberto di Torino, alla presentazione del percorso di accompagnamento regionale dei 22 progetti elaborati per l’iniziativa “We.ca.re. 1”.

We.ca.re. (Welfare cantiere regionale) nasce per stimolare l’innovazione sociale, per creare risposte locali volte al benessere del territorio. I destinatari sono le fondazioni socio-assistenziali, il Terzo settore e le imprese che producono valore aggiunto dal punto di vista sociale.

“In che termini dobbiamo innovare? Condividere i lavori realizzati oggi – ha proseguito Caucino – significa dare un impulso e cercare una strategia a lungo termine. Si fa innovazione mettendo insieme le singole esperienze e le progettualità. Questo evento di lancio rappresenta il primo step di un percorso condiviso per un welfare sostenibile soprattutto in futuro. É un momento di scambio e confronto a cui sono lieta di partecipare perché nasce dalla volontà concreta della nostra Regione di dare un importante impulso alle realtà che operano nel sociale”.

Quattro le linee di intervento previste da We.ca.re.: sperimentazione di azioni innovative di welfare territoriale (finanziata con 6,4 milioni di euro); progetti di innovazione sociale per il Terzo settore (3,6 milioni di euro), promozione del welfare aziendale (4 milioni di euro) e rafforzamento di specifiche attività imprenditoriali (5 milioni di euro).

Le prime due misure hanno prodotto rispettivamente 22 e 33 progetti e, nel complesso, gli elaborati hanno generato la collaborazione di più di 250 organizzazioni territoriali.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i lavori avviati che saranno poi monitorati e accompagnati nel loro percorso di realizzazione.

“Abbiamo già vinto una grande sfida – ha concluso Caucino – quella di essere riusciti a produrre un Piemonte sociale vincente attraverso questi progetti che hanno riscontrato un’ottima risposta territoriale, un Piemonte quindi ricco di nuove idee e soprattutto proiettato al futuro. Sto lavorando proprio in questa direzione, con l’obiettivo di creare sinergie e confronto tra operatori, attraverso la realizzazione degli Stati generali del Sociale previsti per il prossimo autunno”.