ilTorinese

La settimana musicale: Fiorella Mannoia e Steve Arvey

Rock Jazz e dintorni

Lunedì. All’Odeon di Biella si esibisce Francesco Renga. All’ARTeficiO suona il pianista Fabio Giachino. Al Teatro Colosseo è di scena l’Harlem Spirit Of Gospel Choir.

Martedì. Al Jazz Club concerto di beneficenza con il Double Black Quartet e Aaron & Family. Al Teatro Colosseo arriva Fiorella Mannoia (foto).

Mercoledì. All’ARTeficIO suona il pianista Daniele Tione. Al Blah Blah si esibiscono i Clever Square. Per “Novara Jazz” nella chiesa di San Giovanni Battista Decollato è di scena il trombettista Vito Emanuele Galante. Al Jazz Club suonano i Savana Funk.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il bluesman Steve Arvey (foto). Al Cap 10100 si esibisce il quartetto di Paolo Jannacci. Per “Novara Jazz” All’Opificio Cucina e Bottega, suona il gruppo del sassofonista Paolo Fabbri. All’Hiroshima Mon Amour sono di scena David Shorty, Funk Shui Project e Johnny Marsiglia. Allo Spazio 211 si esibiscono Sickhead, Zero H, Cherry Dance e Contrite. Al Magazzino sul Po è di scena Leandro affiancato dai Yearnin. All’OffTopic si esibisce Daniele Celona.

Venerdì. Al Castello di Moncalieri è di scena il Sunshine Gospel Choir. Alle OGR il raduno annuale degli Amici di Piero, con Willie Peyote, Subsonica, Mao, Linea 77, Mangaboo, I Monaci del Surf, Minis, Statuto. Al Folk Club chiusura di stagione con i Trouveur Valdotèn. Allo Spazio 211 si esibiscono i Sick Tamburo. All’OffTopic sono di scena Le Capre a Sonagli. Al Blah Blah suonano i Dufresne.

Sabato. Al Jazz Club si esibisce il trio del batterista Marco Betti. All’Hiroshima è di scena Auroro Borealo. Al Magazzino sul Po suonano gli Yakubanè. Al Big Club si esibisce Emis Killa. Alla cascina Bellaria di Sezzadio è di scena la folksinger Erisy Watt. Allo Ziggy suona il gruppo metal Grabak.

Domenica. Al Blah Blah si esibiscono i piacentini Not Moving.

Pier Luigi Fuggetta

Operazione “alto impatto”, la polizia vigila su treni e stazioni

3.599 persone controllate, di cui 882 stranieri, 108 minori e 770 con precedenti di Polizia.  14 indagati, 98 veicoli controllati, 250 pattuglie in stazione e 106 a bordo treno, 244 treni scortati e 19 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 8 pattuglioni straordinari, di cui 21 lungo linea 11 servizi di O.P. Questi i risultati dell’attività del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta.

 

BILANCIO SETTIMANALE DELL’ATTIVITA’ DELLA POLIZIA DI STATO NELLE STAZIONI E SUI TRENI IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

In particolare a Torino la Squadra Informativa Compartimentale, unitamente a personale del Posto Polfer di Chivasso, nel corso dei controlli eseguiti all’interno di un’autofficina nel torinese, ha indagato in stato di libertà per il reato di ricettazione in concorso, due soggetti di nazionalità Moldava, poiché in possesso di un motore di un autoveicolo, risultato provento di furto, appena acquistato nella su indicata autofficina. Al termine degli accertamenti l’intero impianto è stato sottoposto a sequestro al fine di garantire le fonti di prova, poiché al suo interno sono stati rinvenuti altre componenti provento di furto, tra cui motori e targhe di autoveicoli. Inoltre è stato contestato anche il reato ambientale per la violazione del proprio provvedimento autorizzativo e a causa dello stoccaggio di rifiuti in un’area non autorizzata dell’impianto ed oli esausti non gestiti correttamente.

 

Nella stazione di Torino Porta Nuova gli Agenti Polfer hanno rintracciato un trentacinquenne etiope che si aggirava nello scalo con una roncola in vista. Prontamente bloccato e accompagnato presso gli Uffici di Polizia di stazione veniva sottoposto agli accertamenti di rito da cui emergevano numerosi pregiudizi di polizia. L’uomo già noto alle Forze dell’Ordine è stato denunciato per  possesso di armi da taglio e la roncola sottoposta a sequestro.

 

Gli Operatori della Sottosezione Polfer di Torino Porta Susa hanno rintracciato in stazione due cittadini moldavi privi di documenti identificativi. Dagli accertamenti in banca dati di polizia sono emersi a carico di entrambi numerosi precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. Accompagnati presso il locale Gabinetto di Polizia Scientifica per il fotosegnalamento sono stati successivamente posti a disposizione dell’ufficio Immigrazione per l’emissione del provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale.

Le vignette di Mellana

Spesso l’idea che passa pe’ la mente

è eguale a ‘na gran bolla di sapone.

L’acchiappi, strigni, guardi e nun c’è gnente.

Trilussa

“Fuoriusciti”, i dialoghi tra Don Sturzo e Salvemini

A cura del  Teatro Stabile di Torino

 

Il 9 dicembre, al Teatro Carignano di Torino, è andato in scena Fuoriusciti di Giovanni Grasso che, in un atto unico, racconta i dialoghi tra Don Sturzo e il laico Salvemini durante il loro esilio americano. Il liberalsocialismo e l’anima cattolica si interrogano sui destini del Paese: due posizioni ideologiche e due analisi politiche contrapposte in un esempio di confronto democratico.

Lo spettacolo, di storico significato ma con una valenza attuale, è interpretato da Luigi Diberti, Antonello Fassari e la bravissima Guja Jelo con la regia e le scene di Piero Maccarinelli.

Brooklyn, New York, una giornata di primavera del 1944. Mentre in Italia e in Europa infuriano i combattimenti tra nazifascisti e Alleati, l’esule politico Gaetano Salvemini si reca a trovare don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, anche lui costretto a fuggire dall’Italia nel 1924 per evitare la rappresaglia fascista. Sono due uomini già molto avanti negli anni, provati da un lungo e penoso esilio e da dure esperienze politiche e personali. Le persecuzioni subite e le amarezze vissute non ne hanno tuttavia fiaccato il coraggio né la volontà di continuare a lottare per assicurare all’Italia libertà e democrazia. Salvemini ha un cruccio: teme che il suo amico sacerdote, nonostante i saldi convincimenti democratici e repubblicani, sia obbligato dal Vaticano a tornare in Italia per spendere il suo prestigio e la sua autorevolezza per cooperare con chi, a cominciare dagli Alleati, immagina, per il futuro dell’Italia, un “fascismo senza Mussolini” e il mantenimento della monarchia. Questo argomento fa da detonatore a una serrata, franca e, a tratti, accesa discussione, che via via prende il largo, spaziando da temi contingenti – la guerra, la caduta del fascismo, l’arretratezza del Mezzogiorno, il ricordo degli amici caduti – a questioni più universali, come il legame tra politica e morale, la dialettica tra fede e coscienza, la compatibilità tra libertà e religione, fino ad affrontare questioni prettamente esistenziali: il dolore, la morte, il silenzio di Dio, l’aldilà.


Frutto di una accurata operazione filologica (l’autore ha infatti utilizzato, per costruire i dialoghi, le parole originali di Sturzo e di Salvemini, tratte da loro lettere e testi), lo spettacolo, diretto da Piero Maccarinelli, permette di far rivivere sulla scena la sorprendente e poco conosciuta amicizia tra due protagonisti dell’antifascismo italiano in esilio. Antonello Fassari interpreta l’austero sacerdote siciliano, ispirato da una fede incrollabile nella salvezza dell’umanità, mentre Luigi Diberti dà corpo e voce al passionale professore pugliese, che non nasconde la sua concezione razionalistica, agnostica e anticlericale, venata di profondo pessimismo. Guia Jelo impreziosisce la messa in scena con una spassosa interpretazione di Pina Bagnara, emigrata italo-americana e padrona di casa di Sturzo. L’incontro-scontro tra due grandi italiani, divisi dalla visione del mondo ma accomunati da uno struggente amore per la libertà, consente di rievocare personalità, vicende e questioni storiche che sono state all’origine della nostra Costituzione repubblicana e, allo stesso tempo, di lanciare uno sguardo sul mondo di oggi, pervaso anch’esso da tensioni, fermenti e inquietudini che riguardano la politica, la democrazia, la convivenza e, in definitiva, il destino stesso dell’uomo.

 

Maria La Barbera

 

Lo spettacolo verrà replicato dal 28 gennaio al 2 febbraio 2020 al Teatro Gobetti.

Un natale “made in Piemonte”

La Regione si è immersa nelle atmosfere natalizie, presentando un cartellone di eventi dedicati al Natale nel più autentico spirito “made in Piemonte” .

Per più di un mese, da dicembre all’Epifania, il Piemonte è animato da un variegato programma di iniziative che attingono alle tradizioni legate al Natale.

Il contributo essenziale alla realizzazione del calendario è costituito dalle iniziative dei Comuni, insieme con i diversi soggetti pubblici e privati che hanno aderito all’invito di Vittoria Poggio, assessore regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio. Rivolto a tutte le realtà locali con la richiesta di segnalare “cosa fare” durante il periodo natalizio nei rispettivi territori, ha permesso di raccogliere un’ampia varietà di proposte.

Dai capoluoghi alle cittadine collinari, dai centri affacciati sui laghi e sulle pianure a risaia fino ai borghi alpini, il Piemonte si veste a festa per allietare tutti con un programma di eventi coinvolgenti, fatto di mercatini e installazioni luminose, intrattenimenti musicali, alberi di Natale giganti ed evoluzioni sul ghiaccio in piste addobbate a festa, mostre e concerti.

E la tradizione del presepe si rinnova con allestimenti meccanici e presepi viventi, scene in formato gigante e Natività sull’acqua fino a composizioni più elaborate e curiose. Inoltre, tante occasioni di incontro nella cornice aulica di alcune delle magnifiche Residenze Reali Sabaude, patrimonio mondiale UNESCO, già di per sé affascinanti evocatrici di atmosfere magiche

È un palinsesto anche ricco di occasioni gourmet: dai caffè storici ai punti golosi dei mercatini che animano le piazze, sono tante le leccornie natalizie tipiche della tradizione.

“Il nostro territorio è ricco di grandi tradizioni, fra le quali indubbiamente ricoprono un ruolo di rilievo quelle legate al periodo natalizio. Tra suggestivi mercatini, allestimenti di pregio e design, appuntamenti musicali e teatrali dedicati al tema del Natale, antiche rappresentazioni (come la tradizione del Gelindo che un po’ ovunque, nel nostro territorio, ci richiama a una forte autenticità), il Natale in Piemonte si presenta come un momento intenso, ricco di una offerta variegata e di altissima qualità, che non fa altro che porre ancora più in risalto il vasto patrimonio culturale, artistico, storico e paesaggistico di cui disponiamo – rileva l’assessore Poggio – Ecco perché ho ritenuto non solo opportuno, ma doveroso, svolgere un ruolo che credo competa pienamente alla Regione: quello di raccordo, soprattutto in chiave comunicativa, di ciò che di bello e prezioso accade in Piemonte, così da essere cassa di risonanza per territori e comunità. Abbiamo iniziato da questo Natale, ma proseguiremo con analogo modus operandi anche per tutti gli altri periodi rilevanti dell’anno: penso, ad esempio, alla stagione del Carnevale, alle rievocazioni storiche, alle tradizioni per Pasqua e a tutto quanto potrà essere raccontato in modo unitario e sinergico, affinché i territori si arricchiscano l’un l’altro, beneficiando di una comunicazione integrata che non può far altro che accrescere le potenzialità attrattive della nostra regione”.

L’attività di raccolta e organizzazione degli eventi è stata curata da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, (la società in-house di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per la valorizzazione agroalimentare e turistica del territorio), che si è, inoltre, occupata della realizzazione di un’apposita sezione sul sito di promozione turistica: www.visitpiemonte.com, corredata di tutte le informazioni utili e del programma completo.

Tre nuove Bandiere arancioni in Piemonte

Assegnate dal Touring Club Italiano. Premiate le località di Limone Piemonte (CN), Moncalvo (AT) e Usseglio(TO)

Si è conclusa nei giorni scorsi  in Regione, con l’assegnazione della Bandiera arancione ai Comuni di Limone Piemonte (CN), Moncalvo (AT) Usseglio(TO) la VII edizione di Bandiere arancioni in Piemonte, realizzata dal Touring Club Italiano con la Regione Piemonte.

Diventano così 12 le località certificate in provincia di Cuneo, 2 nell’astigiano e 5 nel torinese. In totale sale a 34 il numero di Bandiere arancioni Touring in Piemonte, che rafforza sempre più la sua posizione come seconda regione più “arancione” d’Italia.

 “Questo riconoscimento – dichiara Vittoria Poggio, assessore alla Cultura al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte – mette in evidenza anche in questa edizione quanto il Piemonte sia ricco di un importante patrimonio culturale, architettonico ed enogastronomico che non si limita ai circuiti turistici tradizionali, ma coinvolge anche i borghi diffusi su tutto il territorio. Una caratteristica questa che è un punto di forza della nostra regione ed è il risultato dell’importante lavoro di valorizzazione fatto fino ad oggi, a cui le Bandiere arancioni del Touring Club Italiano contribuiscono con il loro storico valore di marchio di qualità”.

Tra le tante attività a favore del patrimonio culturale e storico italiano, il Touring dal 1998 seleziona, certifica e promuove con la Bandiera arancione i borghi eccellenti (con meno di 15.000 abitanti). L’iniziativa si sviluppa coerentemente con la natura e la storia del Touring, in linea con tutte le sue iniziative volte a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, dove la tutela del territorio e del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza di viaggio. La Bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale, è pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita ed è assegnata alle località che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, e che offrono al turista un’accoglienza di qualità.

La partnership con Regione Piemonte è ormai consolidata e frutto di una collaborazione che dal 2006 ha non solo certificato con la Bandiera arancione l’eccellenza piemontese, ma ha anche innalzato notevolmente i livelli qualitativi dell’offerta turistica in tutto il territorio regionale, grazie al miglioramento costante che Touring ha stimolato nelle piccole realtà” – afferma Liliana Pittarello, consigliera del Touring Club Italiano.

 Per maggiori informazioni sull’iniziativa e per l’elenco completo delle località Bandiera arancione: www.bandierearancioni.it.

TUFFI Trofeo di Natale, la stagione  inizia a Bolzano

Evento tradizionale del mese di dicembre, primo appuntamento nel calendario nazionale dei tuffi, il Trofeo di Natale si sta svolgendo alla piscina Karl Dibiasi di Bolzano da venerdì 13 a domenica 15 dicembre.
Molto elevato, come sempre, il livello tecnico della manifestazione, che vedrà impegnati tutti i migliori specialisti azzurri e tanti giovani provenienti da varie zone del nostro paese, divisi nelle categorie Ragazzi, Junior e Senior. Si gareggia quindi per una medaglia importante, ma anche in vista delle competizioni internazionali della stagione, dal momento che il Trofeo di Natale è valido come prima prova di selezione per I’8 Nazioni giovanile, per gli Europei Junior e i Mondiali Giovanili.

Sui trampolini e sulle piattaforme di Bolzano saranno presenti le due società piemontesi Blu 2006 Torino e Torino Tuffi, complessivamente rappresentate da 7 atleti impegnati in più prove. Tra loro Eduard Timbretti Gugiu e Matilde Borello, entrambi classe 2002 e categoria Junior, finalisti agli ultimi Campionati Italiani Assoluti Estivi e medagliati agli Assoluti Indoor disputati a Torino nell’ultimo week end di marzo. Per Eduard Timbretti sono inoltre da ricordare le tre medaglie – di cui un oro – conquistate ai Campionati Italiani di Categoria di luglio. Al Trofeo di Natale dei prossimi giorni Eduard disputerà tutte le prove del programma, mentre Matilde gareggerà dal trampolino 1 e 3 metri.

L’articolo completo, con il programma del Trofeo di Natale, a questo link

Regione: autonomia differenziata, da martedì la discussione

Da martedì sarà l’Aula di Palazzo Lascaris a occuparsi della proposta di deliberazione sulla richiesta di autonomia differenziata con cui il Piemonte andrà al confronto con il governo, in modo che il provvedimento venga licenziato dal Consiglio regionale entro natale. E’ l’accordo tra maggioranza e minoranza, confermato anche nell’incontro politico avvenuto nei giorni scorsi tra il presidente della Giunta Alberto Cirio e i consiglieri della prima Commissione, in cui si è anche discusso del merito degli emendamenti presentati, oltre una settantina.

Nel suo successivo intervento nella Commissione presieduta da Carlo Riva VercellottiCirio ha parlato di “un confronto improntato al buon senso. Rivendico l’aver deciso di incardinarci su un lavoro già fatto, visto che un pezzo di strada era già stato percorso dalla precedente amministrazione. Ma allo stesso tempo era fondamentale per noi implementarlo, perché l’approccio fino ad allora era stato troppo timido. Per questo è stato importante il gruppo di lavoro, che ha portato a risultati utili in tempi brevi. Una parte degli emendamenti della minoranza sono stati accettati”, ha aggiunto il presidente della Regione, “non escludo che possa avvenire anche per altri emendamenti nei prossimi giorni”.

Il presidente ha ringraziato il M5s per l’emendamento sul benessere animale e ha voluto sottolineare che l’autonomia differenziata vuole comunque garantire “l’unità giuridica ed economica del paese e i livelli essenziali delle prestazioni erogate ai cittadini”. “Se l’autonomia che chiediamo fosse già attiva, di fronte ai recenti eventi calamitosi avremmo potuto intervenire subito con le necessarie azioni sul territorio”, ha aggiunto.

Per Alberto Preioni (Lega) “l’autonomia è un percorso lungo e complesso, ma più si avvicinano i centri di potere ai cittadini e maggiore è l’efficienza, la trasparenza, il controllo. Questo è un dato che viene confermato dalla realtà. Lavoriamo tutti per portare davanti al ministro Boccia una proposta seria e utile per la nostra regione”.

Nel dibattito Pd e M5s hanno ribadito la disponibilità a concludere lunedì i lavori di Commissione, anche ritirando parte o tutti gli emendamenti per poi ripresentarli in aula. A dividere maggioranza e minoranza è soprattutto il tema della scuola, con le funzioni che il documento chiede che vengano trasferite alla Regione sul reclutamento degli insegnanti.

Domenico Ravetti (Pd) ha ricordato che “l’autonomia differenziata è utile, il Piemonte ha bisogno di strumenti e azioni specifici, come per il dissesto idrogeologico, i trasporti o le reti di collegamento. Ma ci sono parti della proposta della maggioranza che non ci convincono, sulla scuola abbiamo posizioni diverse: non vediamo come il problema dei vuoti negli organici del personale possa essere risolto con un reclutamento regionale, in presenza di una normativa anche contrattuale nazionale che lo regola”.

Francesca Frediani (M5s) ha ribadito il ruolo del suo gruppo: “Abbiamo affrontato il tema con serietà e approfondimento, senza pregiudizi. Ad esempio, siamo favorevoli a ciò che aiuta a valorizzare i nostri beni artistici e culturali. Ma non nascondiamo la nostra forte contrarietà sul tema della scuola, non vogliamo mettere in discussione un elemento fondante del nostro Paese”.

A loro ha risposto Riccardo Lanzo (Lega): “La proposta è aperta, non abbiamo problemi a rivederla per migliorarla, ma sul tema dell’istruzione la nostra posizione resta quella: vogliamo il reclutamento su base regionale per renderlo più efficiente, penso si possa fare senza dimenticare il quadro normativo nazionale, vogliamo risolvere un problema.“

Rapina farmacia ma viene preso a bottigliate da un pensionato

L’esito della rapina è stato certamente inaspettato per il rapinatore, mai avrebbe
pensato che il suo intento criminale finisse in quel modo.
Mercoledì pomeriggio, poco dopo le 16, l’uomo, un italiano di 45 anni, con diversi
precedenti di polizia a carico, a volto coperto, entra in una farmacia di corso Traiano.
Armato di coltello, minaccia il personale dell’esercizio e i clienti presenti, intimando a
questi ultimi di non muoversi. Si fa consegnare denaro contante da una dipendente,
più di 1000 euro, e si dirige verso l’uscita. Qui, però, per il rapinatore, le cose
prendono una piega inaspettata: prima di uscire, un cliente, un pensionato, lo
colpisce con una bottiglia, inoltre, fuggendo, sull’uscio della farmacia si ritrova
difronte gli agenti del Commissariato Mirafiori nel frattempo interventi.
L’uomo prova a darsi alla fuga ma viene immediatamente fermato e disarmato.
Mentre disarma il reo, uno degli agente intervenuti si ferisce lievemente ad una
mano con il coltello impugnato dal rapinatore. Il poliziotto sarà poi giudicato
guaribile in tre giorni.
Alla luce dei fatti, l’uomo è stato arrestato per rapina e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Popolare di Bari, Ruffino (FI): “Spettacolo deplorevole”

È uno spettacolo deplorevole quello sulla Banca Popolare di Bari mandato in scena da governo e maggioranza nelle ultime 24 ore. Deplorevole e insieme drammatico perché conferma il livello di irresponsabilità a cui si spingono le forze di maggioranza pronte a imbastire il gioco dello scaricabarile quando in ballo sono i risparmi di decine di migliaia di italiani.

Matteo Renzi cerca la sua vendetta contro i grillini, che lo crocifissero ai tempi della vicenda Banca Etruria. Il ministro degli Esteri Di Maio si improvvisa alter ego di Roberto Gualtieri e chiede la nazionalizzazione della Popolare di Bari come contropartita dell’impegno finanziario dello Stato. Due prese di posizioni frutto di uno spirito di ripicca indegno di chi deve governare la settima potenza industriale al mondo. Il presidente Conte si sbrighi prima che venga giù tutto: il salvataggio della banca pugliese è interesse dell’Italia e non solo dei pugliesi. Un suggerimento a chi strepita ancora contro il Mes: quel meccanismo contiene un Fondo di risoluzione per le crisi bancarie. Banche in difficoltà, come si vede, non sono solo tedesche o francesi. Meglio per tutti e per l’Italia se la politica torna a toni più riflessivi e misurati.

 

Daniela Ruffino deputata di Forza Italia