ilTorinese

Luv: “Vogliamo il test del DNA gratuito per le donne incinte”

Maternità, Grimaldi: “In Piemonte subito come in Emilia”

L’Emilia Romagna, prima Regione in Italia, rende gratuito per tutte le donne in gravidanza il Nipt test, l’esame prenatale non invasivo di screening del dna fetale, che permette di valutare il rischio di sindrome di Down (trisomia 21), e le trisomie 13 e 18 nel feto.

A oggi in Piemonte e in tutta Italia (a eccezione della Toscana, che prevede un rimborso in base al reddito) il test può essere eseguito solo privatamente senza alcun rimborso dal Servizio sanitario regionale, con un costo fra i 500 e i 700 euro (che aumenta nel caso si richieda di rilevare il rischio di altre più rare patologie).

Eppure si tratta di un esame importantissimo, in grado di identificare il rischio nel 99% dei casi di sindrome di Down, nel 96% dei casi di trisomia 18, nel 91% dei casi di trisomia 13, quindi ancor più dei test combinato e integrato (già garantiti dalla Sanità pubblica). Il Nipt può ridurre il ricorso ad amniocentesi e villocentesi, test che presentano una percentuale (bassa) di rischio di aborto.

“È un passo avanti importante per il diritto alla salute delle donne” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. – “Per questo presenteremo subito un ordine del giorno per chiedere alla Giunta piemontese di seguire l’esempio. I consiglieri Salizzoni, Rossi, Gallo, Sarno, Marello e Valle hanno già dichiarato la loro adesione. Mi auguro che il Consiglio Regionale si esprima sul tema al più presto”.

Smog, Fridays For Future: «Ci avete rotto i polmoni!»

Pubblichiamo un intervento di FFF Torino

Torino sta soffocando: da ormai 3 settimane nella città il livello di particolato PM10 è al di sopra della soglia massima stabilita dalla legge (50 μg/m³). È per questo che oggi è scattata l’ALLERTA VIOLA: si attiva dopo 20 giorni consecutivi di sforamento ed è indice di una situazione ormai fuori controllo⠀

Già da diversi giorni è scattato lo stop per gli Euro5 diesel, misura che però non è stata minimamente sufficiente a ridurre lo smog. Basti pensare che, nonostante i blocchi, a Torino il traffico è diminuito solo del 10%!⠀

Di smog si muore. Lo dicono i report di Arpa Piemonte, che restituiscono una fotografia agghiacciante. A Torino, ogni anno, muoiono 900 persone a causa dell’inquinamento. In Piemonte l’aspettativa di vita è inferiore di circa 9 mesi rispetto a quella attesa senza inquinamento, arrivando a un picco di oltre 2 ANNI nella nostra città!⠀

A lanciare l’allarme è anche l’Ordine dei Medici di Torino, che avverte dei rischi drammatici legati allo smog. Problemi respiratori e cardiovascolari, enfisemi, insufficienze respiratorie, asma: sono solo alcune delle patologie provocate dell’inquinamento atmosferico.⠀

Tutte le misure prese dal Comune e dalla Regione in questi anni si stanno rivelando largamente insufficienti: questo perché, per risolvere il problema, ci vuole ben altro CORAGGIO. Bisogna smettere di rimbalzarsi il pallone a vicenda come bambini. Bisogna affrontare tanto il problema del traffico – investendo MILIONI di euro nel potenziamento del trasporto pubblico – quanto quello dei riscaldamenti, incentivando l’abbandono dei sistemi più inquinanti.⠀

È questo l’unico modo SERIO di affrontare questa emergenza. Bisogna farlo ORA perché le emergenze ambientali si stanno moltiplicando: infatti, se, da un lato, l’inquinamento atmosferico è devastante per la salute dei cittadini, dall’altro è anche in grado di POTENZIARE l’effetto serra a causa dell’emissione di gas climalteranti!

 

La questione ambientale deve essere messa in cima alle nostre priorità. Non basta più bloccare il traffico per qualche giorno, quando lo smog è alle stelle. Esigiamo interventi strutturali, un trasporto pubblico sostenibile ed accessibile a tutti, la tutela di chi sceglie di spostarsi in bicicletta e una qualità dell’aria che rispetti il diritto alla vita. ORA

 #fridaysforfuture

(foto: Facebook Cinemambiente Torino)

Prato Nevoso 2020, tanti campioni paralimpici

Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino 

 

La prima giornata di Coppa del Mondo Paralimpica di Sci Alpino a Prato Nevoso, unica tappa italiana della stagione 2020, è cominciata con grande entusiasmo da parte di tutti gli organizzatori, degli atleti pronti a gareggiare e del numeroso pubblico presente.

 

La prima manche è iniziata alle ore 10 e la seconda intorno alle ore 12.30, per poi lasciar spazio alla premiazione finale nel primo pomeriggio.

 

Per quanto riguarda il settore maschile, l’Italia trionfa con Giacomo Bertagnolli che si aggiudica il primo posto nella categoria Vision Impaired insieme alla sua guida Andrea Ravelli, seguito dallo slovacco Miroslav Haraus con la guida Maros Hudik e dall’australiano Patrick Jensen con la guida Amelia Hodgson. Nella categoria Sitting il gradino più alto del podio va alla Norvegia, con Jesper Pedersen, seguito dall’olandese Jeroen Kampschreur e dal giapponese Takeshi Suzuki. Il finlandese Santeri Kiiveri vince la medaglia d’oro nella categoria Standing, con l’argento all’austriaco Nico Pajantschitsch e il bronzo al russo Alexander Alyabyev.

 

Per il settore femminile sale sul primo gradino del podio nella categoria Vision Impaired l’austriaca Veronika Aigner con la guida Elisabeth Aigner, mentre si aggiudica il secondo posto l’inglese Menna Fitzpatrick con la guida Gary Smith e il terzo posto va alla Germania con Noemi Ewa Ristau e la sua guida Paula Ella Brenzel. Nella categoria Standing trionfa la cinese Mengqiu Zhang, seguita dalla tedesca Anna-Maria Rieder e la russa Varvara Voronchikhina. La Cina conquista un secondo oro nella categoria Sitting con Sitong Liu, in compagnia della giapponese Yoshiko Tanaka che si aggiudica l’argento e dell’olandese Barbara Van Bergen, medaglia di bronzo.

 

La giornata si concluderà con dj set e degustazione di prodotti locali al Borgo Stalle Lunghe, all’insegna della convivialità e della buona musica, in attesa di rivivere grandi emozioni con la seconda gara prevista domani giovedì 16 gennaio. Domani pomeriggio, inoltre, dopo le premiazioni è in calendario l’evento in quota “Raccontiamo le nostre montagne” alla Baita del Rosso, con salita gratuita sulla nuovissima cabinovia del Rosso.

 

Identificato ragazzo morto anni fa. I resti saranno sepolti accanto alla madre

Valter Rainero era un ragazzo di 37 anni che per motivi di salute nel 2002 fu ricoverato in una struttura sanitaria a Cavagnolo (TO). Valter, alto 180, il 22 ottobre probabilmente si allontanò da quella struttura

 

Le ricerche furono attivate nell’immediatezza ma senza risultato.

 

Dopo 11 anni il 19 gennaio del 2013 a Cavagnolo in località Maiaris, un cacciatore nel corso di una battuta di caccia al cinghiale, rinvenì dei resti scheletrici. Al tempo non fu possibile dare un nome alle ossa ritrovate in quanto troppo deteriorate, fu quindi disposta la conservazione in un loculo del Cimitero Comunale di Cavagnolo.

 

Nel 2018 la Procura di Torino ha incaricato l’Unità Analisi del Crimine Violento del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Torino, ufficio specializzato nell’identificazione dei cadaveri sconosciuti, per provare a dare un nome ai resti scheletrici. Sono stati così acquisiti gli atti investigativi e la relazione autoptica. Si è proceduto poi a richiedere una nuova autorizzazione al prelievo di un campione osseo per l’estrazione del profilo genetico che, dopo un pre-trattamento presso i laboratori del Servizio Centrale di Roma, è stato analizzato presso il laboratorio di Genetica Forense della Polizia Scientifica di Torino utilizzando dei Kit di nuova generazione più performanti rispetto a quelli utilizzati precedentemente. Dopo svariati tentativi si è così riusciti ad estrarre un profilo genetico autosomico parziale e un profilo genetico del cromosoma Y completo. Tale profilo viene trasmesso in maniera inalterata in tutti i soggetti maschi imparentati per via paterna, pertanto è stato comparato con quello del fratello di Valter. La comparazione ha dato esito positivo.

 

Ora la salma verrà tumulata presso il Cimitero in cui si trova la madre.

Scatta il semaforo viola: da venerdì fermi anche tutti i diesel euro 5

Lo  comunica la Città di Torino, dopo  il ventesimo giorno consecutivo di Pm10 oltre il limite dei 50mcg/mc stabilito dalla normativa europea

Scatta il viola sul  semaforo della qualità dell’aria a Torino. Da domani, venerdì 17 gennaio,  il blocco delle auto riguarderà anche i diesel euro5 immatricolati dopo il gennaio 2013 e verrà esteso dalle 7 alle 20, anzichè dalle 8 alle 19. Permangono in vigore anche tutte le altre misure già adottate. Lo  comunica la Città di Torino, dopo  il ventesimo giorno consecutivo di Pm10 oltre il limite dei 50mcg/mc stabilito dalla normativa europea

Braccati dai carabinieri, come nel film cambiano colore all’auto

Intercettata e fermata vettura  con “scrigno segreto” per nascondere la refurtiva

Ispirandosi al film The Jackal, remake del più noto ‘Il giorno dello sciacallo’,  cambiano colore all’auto perché braccati dai carabinieri

 Nuovi particolari emergono dalle indagini dei carabinieri di Chieri in relazione all’arresto effettuato ieri di 2 sinti, di 40 e 46 anni, residenti a Nichelino, che dopo un lungo e rocambolesco inseguimento, sono andati a sbattere contro una recinzione di un’abitazione a Trofarello. Come nel film The Jackal, i due fuggitivi hanno cambiato il colore originale dell’auto con  una pellicola di colore nero.
Dopo un’accurata ispezione del veicolo i carabinieri hanno scoperto che all’interno dell’abitacolo della vettura in uso ai fuggitivi, sotto la plancia posta di fronte al sedile anteriore del lato passeggero, era stato ricavato un vano nascosto, probabilmente per nascondere la refurtiva o  gli arnesi da scasso
Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto:
–          2 apparati radio  rx/tx con auricolare/microfono;
–          1 flessibile a corrente dotato di nr. 12 dischi per tagliare metalli;
–          2 cacciaviti;
–          2 cappellini con visiera;
–          2 scaldacolli;
–          2 paia di guanti in neoprene di colore nero;
–          1 prolunga elettrica di colore nero,
dei quali i due soggetti arrestati non hanno saputo dare una giustificazione e che pochi dubbi lasciano sulle reali intenzioni dei due pregiudicati arrestati ieri.
Anche il giorno prima sempre i carabinieri di Chieri avevano denunciato per  “uso di atto falso e possesso ingiustificato di grimaldelli” altri 2 sinti 30enni, di Asti e Carmagnola, controllati a bordo di una Fiat Panda che presentava entrambe le targhe modificate ( per la precisione una lettera e un numero), mediante l’applicazione di adesivi, alterando la targa originaria; anche in questo caso la perquisizione effettuata dai Carabinieri  consentiva di rinvenire:
–          2 apparati radio rx/tx con auricolare/microfono;
–          2 paia di guanti;
–         2 fasce elastiche/bandana;
–          1 cacciavite;
–          1 metal detector marca “meet”;
–          1 cappello di colore nero.
l’attività di prevenzione dei furti e le indagini dei Carabinieri continuano massicciamente in tutta la provincia, e si invitano i cittadini a segnalare persone, veicoli o situazioni sospette.

Senza patente tenta di investire un poliziotto: sei agenti feriti nella notte

Non si è fermato all’alt della polizia e, dopo un lungo inseguimento notturno per le vie di Torino, ha cercato di investire un agente

Il poliziotto è stato costretto a sparare un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. E’ accusato di tentato omicidio il 40enne, senza patente, che è stato arrestato. Sono dovute intervenire una decina di volanti e sono  sei gli agenti costretti a ricorrere alle cure in ospedale perché feriti

 

Fsp Polizia: “Ora pena esemplare, la nostra vita e la sicurezza stradale devono pur valere qualcosa”

“Massima solidarietà ai sei poliziotti rimasti feriti a Torino, due in modo molto serio, durante l’inseguimento del folle che ha scatenato il panico in piena città, cercando di uccidere un collega. Quotidianamente, da nord a sud, si verificano episodi di allarmante gravità che testimoniano un assoluto senso di impunità così tanto diffuso da spingere oltre ogni limite troppe persone, convinte di riuscire a farla franca in barba allo Stato e alle sue leggi, calpestando ogni minimo rispetto per l’incolumità degli operatori delle Forze dell’ordine e, anzi, attentando alla loro vita. Questo stato di cose può cambiare solo se si lavorerà per affermare con forza una maggiore cultura della legalità e il rispetto per chi rappresenta le istituzioni, e in questo senso la reale e concreta punizione di chi viola la legge è fondamentale. Ora ci aspettiamo che il criminale che oggi ha rischiato di causare l’ennesima tragedia riceva la pena severa che merita, e soprattutto che la sconti fino in fondo in carcere, perché è chiaro che revocargli la patente non è servito a molto visto che guidava senza fregandosene altamente. La vita di un servitore dello Stato deve pur valere qualcosa, ed è finalmente ora che lo si dimostri con i fatti. In questo momento non si fa che parlare di sicurezza stradale, di incidenti, di morti e feriti, ebbene la sicurezza sulle strade, come altrove, passa per il rispetto delle regole, cosa su cui non si può e non si deve transigere”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che a Torino un 40enne senza patente, durante un inseguimento per le vie della città, ha tentato di investire un agente, rimasto ferito insieme ad altri 5 colleghi. Dieci volanti intervenute per fermarlo, alla fine è stato arrestato per tentato omicidio lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

 

Il comunicato della Polizia di Stato

La scorsa notte, intorno alle 3.30, nel corso di uno degli ordinari controlli messi in campo in diverse zone della città, una vettura condotta da un uomo non si è fermata all’alt degli agenti della Squadra Volante e si è data alla fuga. Immediatamente è stato messo in atto un dispositivo stringente che ha portato all’invio sul posto di una decina di equipaggi.

L’inseguimento, durato circa una ventina di minuti, ha interessato le vie di confine tra il quartiere Mirafiori ed i comuni di Moncalieri e Nichelino. Durante queste fasi, una delle Volanti impegnate nel tallonamento del fuggitivo è andata a collidere con un autobus della GTT; mentre i passeggeri del mezzo di linea sono rimasti illesi, i due operatori dell’equipaggio hanno riportato lesioni e contusioni giudicate guaribili presso il C.T.O. in 10 giorni.

Nelle successive fasi della fuga, in piazza Bengasi angolo corso Maroncelli, il conducente della vettura, per garantirsi la fuga, ha anche tentato di investire un operatore di Polizia, il quale ha esploso un colpo di pistola a scopo intimidatorio.

Il fuggitivo, infine, è stato bloccato in corso Onorato Vigliani dagli equipaggi impegnati nell’inseguimento. L’uomo, un pregiudicato italiano di 40 anni, che è stato trovato in possesso di un modesto quantitativo di marijuana per uso personale, si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti clinici previsti per la verifica circa l’eventuale assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti.

Dai successivi controlli, è emerso che l’uomo era alla guida dell’auto, pur avendo la patente revocata.

Alla luce dei fatti, il malvivente è stato arrestato per tentato omicidio e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Primi in Italia per interventi al cuore. Convegno internazionale dei cardiologi

Dal 17 al 18 gennaio gli esperti nazionali e regionali della cura del cuore si incontrano per la prima edizione di Heart and Rhythm all’NH Collection Torino Piazza Carlina

Il dottor Giuseppe Musumeci da febbraio nuovo direttore Cardiologia al Mauriziano

 

A Torino la cardiologia è al centro del dibattitto sanitario con la prima edizione di Heart and Rhythm: il Congresso è in programma tra venerdì 17 e sabato 18 gennaio all’NH Collection Torino Piazza Carlina e sono attesi oltre 250 grandi esperti italiani e del territorio del cuore e delle malattie cardiovascolari. Il simposio è coordinato dal dottor Giuseppe Musumeci, futuro Direttore della Cardiologia all’ospedale Mauriziano di Torino, e dal dottor Ferdinando Varbella, Direttore della Cardiologia dell’ospedale degli Infermi di Rivoli.

Il meeting è un importante aggiornamento sulle ultime novità cardiologiche del Piemonte: i dati (riferiti al 2018) a livello locale evidenziano come Torino e la regione si posizionino primi in Italia per interventi in caso di coronaropatia con 15.784 angioplastiche coronariche (3607 interventi per milione di abitanti) rispetto ad un piano nazionale che vede 158.789 angioplastiche (2624 interventi per milione di abitanti). In particolare 681 interventi in corso di infarto in Piemonte per milione di abitanti rispetto ad un dato nazionale (già confortante) di 604 interventi in corso di infarto per milione di abitanti; con una crescita in Piemonte del 10% rispetto all’anno precedente. Una grande novità nella cura del cuore a Torino riguarda il dottor Giuseppe Musumeci, che dal 1° febbraio sarà alla guida della Cardiologia all’ospedale Mauriziano di Torino. Ad Heart and Rhythm interverranno i più importanti cardiologi della regione, oltre alla presenza, a livello nazionale, del Presidente Nazionale e dell’Incoming President del GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica), rispettivamente il professor Giuseppe Tarantini (da Padova) ed il professor Giovanni Esposito (da Napoli).

 

“Il Piemonte è un luogo di avanguardia nella cura delle malattie cardiovascolari e può vantare alcuni dei più importanti Centri di eccellenza a livello nazionale, oltre a numerose buone pratiche da condividere e diffondere” dichiara il dottor Musumeci, attualmente Direttore Cardiologia Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo e futuro Mauriziano, ed aggiunge “Con questa prima edizione di Heart and Rhythm, insieme al dottor Varbella ed ai massimi esperti sul tema del cuore vogliamo dare un nuovo impulso alla cardiologia con le ultime novità ed i numerosi casi clinici che verranno presentati”.

Tra i temi principali di questa prima edizione, la due giorni avrà una prima parte dedicata alla cardiologia clinica incentrata sulle novità farmacologiche con nuove terapie molto efficaci, dimostrate da innumerevoli trial clinici controllati che permettono di trattare le malattie cardiovascolari migliorando l’aspettativa di vita del paziente. A seguire due parti di approfondimento che avranno come focus le due branche principali della cardiologia: la cardiologia interventistica, che ha mosso passi importanti nel trattamento invasivo della cardiopatia ischemica e delle malattie delle valvole cardiache, e l’elettrofisiologia, che ha perfezionato il trattamento delle patologie del ritmo cardiaco con casi clinici interattivi sia di emodinamica che di elettrofisiologia ed elettrostimolazione, con ampia discussione da parte di esperti nelle diverse discipline, coordinate dai responsabili regionali delle due società cardiologiche di settore, il GISE e l’AIAC (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione). Il Congresso avrà dunque un taglio molto interattivo con poche letture frontali e molti casi clinici, proprio a partire dall’ultimissima letteratura per arrivare all’applicazione pratica.

 

A questo proposito, le ultime Linee guida europee presentate a Parigi a fine agosto hanno dato degli input importanti sulla terapia ipolipemizzante. In particolare, quelle relative alle dislipidemie raccomandano di mantenere il colesterolo (in particolare quello “cattivo” LDL) ai valori più bassi possibili. Addirittura le Linee guida europee sono più severe e quindi più avanzate di quelle americane e questo messaggio è stato chiaramente recepito dall’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, per cui gli ultimi ritrovati, gli inibitori di PCSK9 ed in particolare l’evolocumab (auspicabilmente tra pochi mesi anche alirocumab), si possono prescrivere in regime di rimborsabilità già nel primo mese dall’infarto ed anche in fase intra-ospedaliera. Questo sarà uno dei focus affrontati in Heart and Rhythm, a poche settimane dall’ultima determina Aifa del 13 dicembre che ha stabilito questa nuova grande opportunità di trattamento per il paziente, sempre più al centro delle terapie: si lavora per migliorare le competenze dei medici per tradurle in una migliore pratica clinica.

 

Altro tema trattato sarà la sostituzione della valvola aortica per via transcatetere (TAVI), una procedura estremamente innovativa eseguita per via mini-invasiva dal cardiologo interventista, ma che risulta essere attualmente sottoutilizzata. Si parlerà anche di Tavi è Vita, progetto sul tema della stenosi aortica, una delle malattie più comuni delle valvole cardiache che in Italia riguarda oltre 1 milione di persone ed il 10% della popolazione oltre i 65 anni. Oggi sono soltanto a 114 i pazienti trattati ogni milione di abitanti (97 in Piemonte) rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche. In particolare in Italia nell’ultimo anno sono stati eseguiti 6888 interventi di TAVI con una crescita del 25% e in Piemonte 423 con una crescita del 26%. Tavi è Vita, ideato e realizzato da GISE in collaborazione con SIC (Società Italiana di Cardiologia) e SICCH (Società Italiana di Chirurgia Cardiaca), è stato lanciato per la prima volta in Piemonte proprio dal dottor Musumeci per aumentare la consapevolezza della popolazione rispetto a questa patologia e le nuove opportunità terapeutiche. A Heart and Rhythm saranno presenti il professor Giuseppe Tarantini, che ha lanciato questa campagna, ed il professor Giovanni Esposito, che ne ha curato l’implementazione in Campania, la seconda regione coinvolta: saranno illustrati i risultati della campagna educazionale TAVI e Vita ed i dati del Registro GISE Observant II, realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ed un documento del GISE che definisce gli standard per struttura ed operatore in modo da garantire i risultati migliori per questo intervento molto delicato, passato in questi ultimi 10 anni da 400 a 7 mila interventi l’anno e che arriverà a 20 mila pazienti nell’arco di 3-5 anni.

Le malattie cardiovascolari rappresentano in Italia ed in Europa la principale causa di mortalità e morbilità con una importante ricaduta sulla spesa sanitaria.

Nell’ultimo ventennio la mortalità per patologie cardiovascolari si è ridotta in modo significativo grazie alla prevenzione primaria, ad un miglior controllo dei fattori di rischio, all’utilizzo di farmaci di nuova generazione ed allo sviluppo tecnologico. Quest’ultimo elemento, in ambito cardiologico, continua a fornire al medico una gamma sempre più ampia di strumenti e di dispositivi con il risultato di aumentare in modo significativo la precocità della diagnosi e l’efficacia della terapia e di conseguenza migliorare la durata e la qualità di vita. Per questo Heart and Rhythm arriva a Torino.

 

Per scaricare il programma di Heart and Rhythm fare clic qui

 

Fallimento Borsalino, la GdF chiude le indagini

Dal Piemonte / Alessandria CRONACA

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Alessandria ha
recentemente concluso una complessa indagine in materia di reati fallimentari sotto la
direzione del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Alessandria, Dott. Tiziano MASINI,
concernente il fallimento della BORSALINO GIUSEPPE & FRATELLO S.p.A.

La vicenda inizia nel 2008, quando la società BORSALINO, a causa della situazione
finanziaria in cui versava, vende all’istituto MEDIOCREDITO ITALIANO S.p.A. il proprio
marchio prendendolo in lease back dal medesimo istituto di credito; successivamente, nel
2015, l’azienda viene data in locazione alla HAERES EQUITA s.r.l. unitamente al diritto
di utilizzo del marchio.

Alla fine del 2016, dopo il diniego di concordato preventivo da parte del Tribunale di
Alessandria, la HAERES smette di corrispondere i pagamenti dei canoni di leasing per
l’uso del marchio, provocando così la revoca del contratto. Tuttavia, dopo pochi giorni, la
stessa HAERES provvedeva all’acquisto del bene direttamente da MEDIOCREDITO, il
quale corrispondeva alla BORSALINO (locataria del marchio) un importo assai inferiore
al suo valore residuo. Nonostante gli amministratori di BORSALINO fossero a conoscenza
degli omessi pagamenti, non esercitavano le azioni necessarie a tutelare i diritti di credito
della società contribuendo, in tal modo, a creare le condizioni determinanti la risoluzione
del contratto di leasing ed il successivo acquisto del brand.
Il trasferimento della proprietà del marchio con queste modalità consentiva l’aggiramento
della procedura competitiva prevista dalla legge fallimentare – cessione del bene al miglior
offerente – con grave danno patrimoniale per i creditori della BORSALINO che, intervenuto
il fallimento, pativa un gravissimo depauperamento economico.

Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle – oltre a disvelare i dettagli della complessa
vicenda – hanno consentito la contestazione per diversi soggetti di più reati fallimentari,
tra cui la bancarotta fraudolenta preferenziale, conseguenza dei rapporti economicofinanziari venutisi a creare tra la BORSALINO e la HAERES EQUITA S.r.l.. L’operazione
di vendita del marchio BORSALINO, da MEDIOCREDITO ITALIANO S.P.A. alla HAERES
EQUITA S.R.L. riqualificata durante le indagini esperite come distrazione di uno dei
maggiori asset dell’azienda, è stata punto nevralgico delle attività ispettive.
Il marchio BORSALINO, per un valore di 17.500.000 di euro circa è stato sequestrato dai
finanzieri del Comando Provinciale nel febbraio 2018, in esecuzione di ordinanza emessa
dal G.I.P. del Tribunale Alessandria, ed è stato restituito nel giugno dello stesso a seguito
di accordo transattivo tra le parti.
Le indagini svolte, durate circa due anni, dai militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria della Guardia di Finanza (anche attraverso accertamenti
tecnici, sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, esame della ponderosa
documentazione acquisita agli atti ed audizione di persone informate sui fatti) hanno
consentito di ben delineare le strategie aziendali fraudolente delle società oggetto di
indagine.
Così l’attività della Guardia di Finanza  a tutela del mercato dei capitali
prosegue attraverso una continua azione volta ad individuare tali illeciti e a contrastarne i
molteplici effetti negativi, quali l’ostacolo alla normale concorrenza tra le imprese, il
danneggiamento delle risorse economiche dello Stato.

Arriva in città il minibus elettrico senza pilota

Con una autonomia di 50 chilometri e la possibilità di trasportare fino a 12 persone ad una velocità massima di 45 chilometri orari, questo mezzo si presenta come la risposta per il futuro dei trasporti 

 

A Torino, prima città in Italia,  questa mattina è iniziata la sperimentazione  di Olli, il  minibus elettrico a guida autonoma che girerà per quattro mesi tra i viali del campus delle Nazioni Unite, a bordo Po, finchè non verrò trasferito su strada.

Sullo shuttle, questa mattina, la sindaca di Torino Chiara Appendino e il ministro all’Innovazione Paola Pisano. ‘Olli’, dice la prima cittadina, è frutto della  “sinergia” tra vari soggetti, tra cui la Città, Itcilo, Reale Mutua, Locar Motors – l’azienda americana che lo produce – e l’Università di Torino. Alla  sperimentazione partecipano anche studenti universitari e cittadini destinatari del reddito cittadinanza che, dopo un periodo di formazione, illustreranno ai passeggeri il funzionamento del minibus.

Il partner IREN  ha da tempo ampliato la propria area di business al campo della mobilità elettrica, e  potrà quindi garantire un impatto ambientale leggero grazie alla fornitura di fonti energetiche pulite per la carica dello shuttle.

La guida autonoma implicherà un cambio radicale del modello di responsabilità e sicurezza che verosimilmente si sposterà da un conducente a un’intelligenza artificiale, aspetto questo che grazie al significativo contributo al progetto di Reale Mutua in qualità di main sponsor potrà essere oggetto di studio, sperimentazione e innovazione.

Una delle caratteristiche specifiche dello shuttle Olli è rappresentata dalle modalità di produzione delle sue componenti che presentano varie parti stampate in 3D, un aspetto rilevante per Torino poiché tema delle attività di sviluppo di nuove tecnologie svolte dal Competence Center per l’industria 4.0.