Entra nel vivo la stagione invernale 2019/2020 dell’Aeroporto di Torino, grazie all’avvio di nuovi voli dedicati agli sciatori dal Nord ed Est Europa e al nuovo collegamento annuale per Kishinev di Wizz Air
Quest’anno la programmazione invernale di Torino Airport si arricchisce di nuovi collegamenti di linea dedicati al target degli sciatori provenienti da Gran Bretagna, Danimarca, Svezia e Romania.
Per quanto riguarda i Paesi scandinavi, prende il via oggi, 21 dicembre 2019, il collegamento di linea di SAS Scandinavian Airlines da Copenhagen, in Danimarca, che verrà operato ogni sabato sino al 21 marzo 2020. Oltre che con la Danimarca, dal prossimo 28 dicembre e fino al 14 marzo 2020, Torino sarà collegata alla Svezia con il nuovo volo di linea settimanale di Norwegian da Gothenburg. La compagnia norvegese è una new entry per le operazioni di linea di Torino Airport.
Due le novità per quanto riguarda l’Est Europa. Wizz Air inaugura oggi 21 dicembre il collegamento annuale verso Kishinev, in Moldova, che sarà operato con due frequenze settimanali, il martedì e il sabato. Dalla Romania, invece, torna a volare su Torino la compagnia aerea Tarom, con il servizio su Bucarest: il volo prende il via oggi 21 dicembre e per tre sabati porterà gli sciatori rumeni sulle Alpi piemontesi e non solo. Dallo scorso 12 dicembre è poi operativo il volo con doppia frequenza settimanale per Kyiv, in Ucraina, di SkyUp Airlines, nuova compagnia aerea sbarcata a Torino.
Dal Regno Unito, principale mercato di provenienza del traffico ski, la novità dell’inverno 2019/2020 è rappresentata dal volo Ryanair da Bristol, partito lo scorso 14 dicembre e operativo ogni sabato sino al 28 marzo 2020.
Per quanto riguarda gli altri vettori, EasyJet e Jet2com continuano i propri investimenti su Torino. EasyJet ha aumentato le frequenze per l’inverno su Londra Gatwick, oltre a riconfermare i voli neve da Londra Luton, Bristol e Manchester. Jet2.com, invece, proprio da oggi riprende le operazioni da Londra Stansted, Manchester e Birmingham, mentre dal prossimo 28 dicembre ripartirà anche il collegamento da Edimburgo.
Torino Airport rafforza così la sua vocazione di aeroporto della neve e accoglierà gli sciatori che da tutta Europa raggiungeranno le stazioni sciistiche di tutto l’arco alpino.
Investe un rider e scappa. Identificato e arrestato
Intervento di Carabinieri e Polizia Municipale
Nella giornata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torino Mirafiori e gli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale di Torino hanno tratto in arresto un 48enne, italiano, sprovvisto di patente perché revocata e già noto alle forze di polizia per reati in materia di stupefacenti e contro la persona, quale responsabile del grave investimento di un rider operante per conto di GLOVO nel capoluogo di regione.
I fatti oggetto di contestazione sono avvenuti nella serata del 19 dicembre scorso: in via San Donato, nelle vie trafficate per il periodo natalizio, il conducente di una Lancia Y di colore blu investe un “glover” in bicicletta, omettendo di prestare soccorso e dandosi alla fuga. La vittima rimarrà sul selciato pochi minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118 ed il successivo ricovero presso l’ospedale CTO in prognosi riservata.
Immediati gli accertamenti degli uomini della Polizia Municipale che, partendo dalle testimonianze di alcuni passanti, sono risaliti ad una targa parziale dell’investitore, raccogliendo anche preziosi frammenti di un fanale infrantosi nell’impatto. Ma la svolta è arrivata soltanto sabato sera, a seguito delle anonime delazioni telefoniche rese alla Centrale Operativa dei Carabinieri: all’orecchio dell’operatore vengono riferite circostanze vaghe, ma utili per coordinare nuove e più incisive indagini, nell’ambito delle quali viene individuata con certezza l’identità del presunto conducente del veicolo. I Carabinieri della Compagnia Torino Mirafiori e gli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale hanno quindi unito gli sforzi effettuando ricerche presso numerose carrozzerie ed individuando, dopo alcuni giorni, la citata Lancia Y parcheggiata su pubblica via ricadente nel comune di Grugliasco e danneggiata in punti compatibili con i frammenti rinvenuti sul luogo del sinistro.
Sentitosi braccato, il 48enne ha quindi deciso di presentarsi presso la Squadra Volanti della Questura di Torino ove, dopo aver reso frammentarie spontanee dichiarazioni, se ne comprendeva la riconducibilità al grave incidente stradale.
Ultimate le formalità di rito, l’uomo è stato quindi dichiarato in arresto e posto agli arresti domiciliari come così disposto dalla Procura della Repubblica di Torino, in attesa di essere giudicato per lesioni personali stradali gravissime, fuga ed omissione di soccorso a seguito di sinistro stradale.
Dalla Regione Piemonte
L’assessore Caucino: “cardini su cui le Istituzioni devono puntare”
“Sto lavorando da mesi, con i colleghi della Giunta, per sostenere e supportare le famiglie con disabili, perché ogni cittadino ha diritto a vivere una vita il più normale possibile, anche in situazioni più svantaggiate. È necessario infatti che la voce delle Istituzioni sia forte e concreta”. Così Chiara Caucino (nella foto), assessore alle Politiche della famiglia, dei bambini e della casa, sociale, pari opportunità ha commentato la visita di questa mattina all’Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) di Gaglianico (Bi).
L’assessore ha incontrato i responsabili della struttura dove viene offerta assistenza diurna per il mantenimento delle abilità e per lo sviluppo delle capacità potenziali, garantendo il benessere della persona, lo svago e la possibilità di integrarsi con l’ambiente sociale.
“Sempre più spesso – ha proseguito Caucino – chi vive la disabilità si sente solo e discriminato, noi vogliamo puntare sulle famiglie, perché sono il cuore della nostra società, il punto fermo anche per chi è maggiormente svantaggiato. La Regione Piemonte prevede oggi fondi per più di 45 milioni di euro, per l’anno 2019, da destinare ai non autosufficienti: è un traguardo che abbiamo raggiunto con impegno e convinzione e su cui continueremo a puntare per garantire sempre più adeguatezza dei servizi offerti, migliorando la qualità della vita e accompagnando le famiglie in un percorso in cui non si sentano mai sole ma sostenute, in modo concreto, dalle Istituzioni”.
Caso Rosso, il dibattito in Consiglio regionale
Dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris
A conclusione dei lavori d’aula seguiti alle comunicazioni del presidente Alberto Cirio sull’indagine che coinvolge l’ex assessore Roberto Rosso, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due ordini del giorno
Il numero 157, a prima firma Maurizio Marrone (Fdi) invita “il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro degli affari regionali e quello dell’interno a dare seguito con la massima tempestività agli atti e provvedimenti previsti dal Dl 235/12, alla sospensione di Roberto Rosso dalla carica di consigliere regionale”, impegna “il presidente del Consiglio regionale, l’Udp e il Consiglio regionale tutto a emettere immediatamente il provvedimento di sospensione, appena ricevuta notifica del relativo Dpcm e invita infine il Presidente della Regione, quando le accuse vengano confermate con l’avvio del processo, a formalizzare la costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale. Il provvedimento è passato con 31 sì e 17 non votanti.
Il numero 160, primo firmatario Alberto Preioni (Lega), impegna “il presidente del Consiglio regionale ad assegnare il testo della legge” sul gioco d’azzardo “oltre alle Commissioni terza e quarta, anche alla Commissione Legalità”. Il documento ha ottenuto 31 sì, 16 non votanti e 1 no.
Sono stati invece respinti, con l’astensione della maggioranza, due altri Odg, entrambi a prima firma Marco Grimaldi (Luv). Il 158 che invitava tra l’altro “i presidenti di Commissione a sospendere l’esame della proposta di legge” sulle slot machine “al fine di permettere una riflessione dedicata sul tema in Commissione legalità”. Il 159, poi, chiedeva di “dare mandato all’avvocatura di seguire la fine delle indagini e le eventuali successive richieste di rinvio a giudizio degli indagati dell’operazione Fenice, nonché alla Regione e ai singoli consiglieri di costituirsi parte civile nell’eventuale processo, se sarà celebrato”.
Ecco il dibattito che si è svolto in Aula
“Quello che questa storia deve insegnarci è non solo che la mafia esiste, perché di questo siamo consapevoli, ma che può entrarci in casa senza che ce ne accorgiamo. E per impedirlo non abbiamo difese sufficienti. Dobbiamo crearle insieme, usando lo strumento della Commsisione legalità, valutando anche l’opportunità di accrescerne i poteri: mi appello all’aiuto di tutti. Chiedo venga convocata con urgenza, io vi parteciperò in prima persona – queste le parole del presidente della giunta Alberto Cirio sui fatti che hanno portato nei giorni scorsi all’arresto dell’assessore regionale Roberto Rosso – Auguro a Rosso di poter dimostrare l’estraneità ai fatti ma di fronte ad accuse così gravi e immagini che dimostrano l’esistenza di determinate frequentazioni non si può restare fermi e in silenzio. È il motivo per cui, ho immediatamente predisposto la sua revoca da assessore. Da giorni mi chiedo: “Abbiamo colpe?” – ha detto il presidente – Ha colpe Fratelli d’Italia per aver candidato Roberto Rosso? Ha colpa il Consiglio per averlo insediato come consigliere? Ha colpa la Giunta per averlo scelto come assessore? Ma la candidatura ha seguito tutte le procedure e verifiche di legge e la lunga carriera di Rosso non ha mai destato sospetti di questo tipo. Se solo avessi avuto un dubbio non solo non lo avrei nominato assessore, l’ho già detto e lo ribadisco, non ci sarei andato neanche a bere un caffè. Perché se le accuse saranno confermate, Rosso non avrà fatto solo un danno a se stesso ma al concetto stesso di rappresentanza delle istituzioni e di democrazia. Condivido la preoccupazione di queste ultime ore, ma non possiamo permettere che il caso singolo mini la legittimità e credibilità complessiva delle istituzioni. Anzi oggi più che mai dobbiamo lavorare insieme. Trasformiamo la nostra legislatura, malgrado quest‘ombra, in quella che ha cambiato davvero le regole di controllo, per sviluppare vaccini e anticorpi, ma anche argini e barriere contro ogni infiltrazione mafiosa. Una grande sfida che voglio cogliere e che non ha maggioranza e opposizione”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Maurizio Marrone capogruppodi Fratelli d’Italia. “Non intendo cavarmela solo prendendo le distanze da quanto accaduto ma dobbiamo chiederci come mettere argine a questi tentativi di avvicinamento della criminalità organizzata. Una delle soluzioni è tenere a mente la propria identità di partito, la propria coerenza e serietà. Non riteniamo sufficiente l’esclusione di Rosso da Fratelli d’Italia o dalla maggioranza. Attendiamo dimissioni volontarie da consigliere e, nel caso non arrivino, proponiamo unOdg che richiama la legge nazionale (legge Severini) chiedendo ai nostri presidenti Allasia e Cirio di svolgere pressione politica per evitare lungaggini burocratiche. La giunta Cirio ha ottenuto oltre 1 milione di preferenze, Fratelli d’Italia ha conquistato sul campo, con i suoi 100 mila voti, la legittimità dei suoi consiglieri. Ora si tratta di difendere la credibilità dell’istituzione e la sana volontà popolare”.
Per Domenico Ravetti, capogruppo del Pd, “per proteggere le istituzioni dalle infiltrazioni mafiosi occorrono diversi anticorpi: lotta alla mafia come espressione di responsabilità; una cultura che individui il fine della lotta; l’Europa, come spazio minimo di tale battaglia antimafia; convincere i giovani che scorciatoie e furbizie hanno sempre un prezzo; essere dalla parte della magistratura non nell’indossare la stessa divisa ma garantendo le condizioni per prevenire e reprimere fatti di mafia; la Politica intesa come il posto dei migliori; valutare il bene e il male delle leggi elettorali e strumenti più equi e liberi, lontano dall’ambizione dei singoli; dare operatività alla Commissione antimafia regionale; infine, perseguiamo unità: le mafie ci vogliono divisi superficiali e ambiziosi”.
“La lega – ha spiegato nel suo intervento il capogruppo Alberto Preioni – da sempre è contro la mafia. Ritengo dovute le dimissioni di Rosso e auspico si acceleri anche sulla sospensione da Consigliere. La mafia –ha aggiunto – è insita in tanti ambiti dell’economia, ma non sarebbe giusto penalizzare interi settori. Penso al gioco legale, ingiustamente strumentalizzato e criminalizzato. Eventuali interferenze vanno ovviamente punite, ma senza puntare il dito su interi comparti”.
Per Marco Grimaldi (Luv), “qualunque cosa accadrà, questa legislatura sarà compromessa, macchiata, moralmente ed eticamente finita. Le dimissioni di Rosso non cancellano nulla, poiché resta il dubbio su quale fosse l’oggetto dello scambio. Quali le promesse concordate? Interrogativi a cui non sa rispondere né il presidente Cirio né la sua maggioranza. Il voto elettorale è stato inquinato, una macchia indelebile. Per questo sfidiamo i presidenti Cirio e Allasia a giocare una nuova partita elettorale senza trucchi e inganni. I voti non si comprano, non si contano e non si restituiscono, per cancellarli l’unica soluzione è annullare le elezioni e tornare al voto”.
Forte senso di inquietudine ha espresso Paolo Ruzzola (Forza Italia), nel vedere l’intero paese colpito da numerosi arresti per infiltrazioni mafiose. “Pur nel rispetto del principio di non colpevolezza, dobbiamo difendere la dignità di tutti noi. Per questo Forza Italia ha sottoscritto l’Odg del consigliere Marrone in cui ribadiamo la necessità che la Regione si costituisca parte civile contro il consigliere Rosso e chiediamo la tempestiva sospensione dalla carica di consigliere. La Regione e la maggioranza sono parti lese in questa vicenda”.
“I fatti sono gravissimi -secondo la capogruppo cinque stelle Francesca Frediani (M5s) -e gettano un’ombra pesante su tutta la maggioranza e di riflesso su tutta l’istituzione regionale. Il Tema legalità è da sempre tra le priorità del M5s, per questo abbiamo fortemente voluto l’istituzione di una Commissione legalità, che però fino a ieri è sempre stata subordinata all’istituzione della Commissione autonomia. Per fortuna oggi le priorità sembrano essere cambiate. Quando non basta il buon senso per prendere decisioni, arrivano i fatti a mettere in luce le reali priorità”.
“Politica e mafia o si fanno la guerra o si accordano – ha esordito in aula Silvio Magliano (Moderati), citando Borsellino – Dobbiamo pensare a come condurre l’attività politica d’ora in avanti, è evidente che esista un problema educativo che deve partire dalla scuola. C’è un altro modo di essere cittadini. Un fatto come questo mette in discussione chiunque ma da oggi occorre alzare il livello di attenzione su tutti gli ambiti di interesse della criminalità: gioco d’azzardo, ambiente, rifiuti, urbanistica, mondo del no profit, commercio. Se vogliamo dare dignità alla politica dobbiamo farlo insieme. La lotta al crimine ci può unire.
Per Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte – Monviso) “pur non essendoci diretto coinvolgimento della Giunta o del Partito, un’eventuale contrattazione con la criminalità tradisce il mandato, i sogni e le aspettative degli elettori che si sono affidati ai candidati. Non possiamo permettere che la criminalità si introduca in queste aule e che venga accettata come interlocutore”.
Natale a casa per due ex consiglieri condannati
Potranno trascorrere il Natale in famiglia gli ex consiglieri regionali del Piemonte che erano finiti in carcere circa un mese fa per la condanna definitiva di Rimborsopoli. Si tratta di Angiolino Mastrullo (Forza Italia) e Massimiliano Motta (ex Pdl). Proprio oggi il giudice di sorveglianza ha dato parere favorevole provvisorio per la messa in prova.
Per la prima volta effettuato eccezionale intervento con tecnica innovativa mini invasiva con “barre di accrescimento magnetiche” su bimba di 5 anni, affetta da una patologia rarissima, ovvero una grave scoliosi toracica progressiva, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Si è conclusa la tappa torinese di “Notre Dame de Paris” che ha illuminato il Pala Alpitour e che è stata caratterizzata dalla splendida prova dell’albanese Elhaida Dani che da quest’anno ha sostituito Lola Ponce nella parte di Esmeralda e che ci ha regalato un’interpretazione fresca e estremamente affascinante
Questo è il tempo delle cattedrali, ma potrebbe essere qualsiasi epoca, potrebbe essere oggi.
I fatti si svolgono a Parigi, ma potrebbero svolgersi in qualsiasi città. Il capolavoro di Victor Hugo, la musica senza tempo di Riccardo Cocciante si sono fusi creando un musical che continua ad emozionare e a parlare al cuore perché racconta la storia struggente dei “diversi”, dei diseredati alla ricerca disperata di un’occasione, di un riscatto che, purtroppo, non arriveranno. In un mondo in cui si costruiscono muri e barriere con gesti e parole, in cui si fomenta l’odio per chi non è allineato ai canoni stereotipati imposti dalla società, in cui i ponti vengono abbattuti e i barconi affondati, è di struggente attualità la storia di Esmeralda, la giovane zingara, condannata perché esotica e troppo bella, perché le sue danze turbano l’ordine e il buoncostume e di Quasimodo, il povero gobbo rinchiuso sulle torri di Notre Dame, in compagnia delle campane, perché il suo aspetto deforme scatena gli istinti primitivi di un popolo che non sa andare oltre l’aspetto fisico e che, invece di comprenderlo, sa solo deriderlo. Attorno a loro si muovono altri “diversi”, altri emarginati: un prete dannato dall’amore e dalla cattiveria, un capitano amorale, egoista e corrotto, la popolazione degli zingari di Parigi che lotta per avere un luogo dove vivere, per vedersi riconosciuto il diritto di esistere, il popolo parigino stesso, massa informe facilmente influenzabile e per questo vittima triste dei giochi politici dei potenti che lo soggiogano e ne piegano la volontà ai propri desideri. Victor Hugo scriveva che “l’unico pericolo sociale è l’ignoranza”. I suoi ultimi peccano per ignoranza e non conoscono riscatto per ignoranza. Ecco il grande male della società di allora. Ecco il grande male della società moderna, un male che non ha ancora trovato cura, un male per il quale la soluzione sembra essere lontana. Un male che si ripete, secolo dopo secolo, prendendo forme diverse come Proteo. “Notre Dame di Paris” non prevede riscatto come “I Miserabili”, non contempla il trionfo del bene sul male. In queste atmosfere cupe è la morte a trionfare e la vittoria dell’amore è rinviata in un aldilà dove le differenze scompariranno, dove la misericordia divina saprà restituire dignità e giustizia. Le atmosfere fosche dell’opera evocano tempi difficili e bui. Tutt’intorno è oscurità e non sembra che le tenebre possano diradarsi. Almeno per il momento. Eppure una luce c’è, una speranza di salvezza esiste: quella dell’arte. Amor, Mors, Ars hanno la stessa assonanza: la morte può trionfare sull’amore, gli amori non sono eterni, sono destinati a morire. Ma l’arte vince la morte perché solo l’arte sopravvive. È la bellezza delle cattedrali, della poesia, della scultura, della letteratura, della musica la speranza che salverà il mondo, lo strumento per elevare i popoli e per costruire un futuro diverso: questo è messaggio profondo dell’opera di Hugo, questo è il messaggio profondo della trasposizione di Cocciante.
Barbara Castellaro
Questa mattina a Palazzo Lascaris il delicato e atteso dibattito sulle comunicazioni del presidente della Regione Alberto Cirio sul caso dell’arresto dell’ex assessore Roberto Rosso
“Se solo avessi sentito anche un chiacchiericcio non sarei neppure andato a prendere un caffè con Rosso”, ha detto il governatore. “Abbiamo delle colpe? Fratelli d’Italia ne ha ? Ha colpe il Consiglio regionale? Penso che a nessuno possano essere mosse colpe di superficialità e sottovalutazione: non c’è stata leggerezza da nessuno”. Ha proseguito il presidente: “Noi siamo gente per bene, pensare che un caso singolo possa infangare tutto è sbagliato. In questi giorni sono stato male. Se le accuse saranno confermate Rosso avrà fatto un danno non solo a sé stesso ma al progetto di rappresentanza, alle istituzioni e alla democrazia. Da quando mi sono insediato ho sempre cercato di caratterizzare la mia azione di governo con la battaglia a favore della legalità”.
Il basket visto da vicino
Basket Torino deve ancora diventare grande. Non negli aspetti tecnici, ma nella mentalità
Non si vince mettendosi sul piano degli altri. Non si vince preoccupandosi di un “derby” che esiste solo nella mente di chi tifa gialloblù a Torino e chi odia Torino a prescindere (vedasi tifosi di Biella). Le due squadre non si erano mai incontrate (con le strutture societarie attuali) eppure per qualcuno si parla di tradizione.
E se ci si preoccupa e ci si presenta tesi, timorosi e insicuri…. il risultato sarà inevitabilmente la sconfitta.
Ed è la mentalità provinciale che Torino non può permettersi se vorrà pensare in grande. Ed è proprio da qui che bisogna partire. Chi è alla guida tecnica deve salire inevitabilmente di livello, e non temere nessuno, ma, come insisto da tempo, avere rispetto ma sicurezza nei propri mezzi. Non ci si adatta agli altri, si impone il proprio gioco. Ieri la Reale Mutua ha iniziato come peggio mai avesse fatto cercando di “andare piano” e limitare gli altri. Tre falli in tre azioni difensive nei primi minuti sono segnale di tensione e nervosismo. Non segnare mai ne è stata la conferma. Chi è alla guida deve salire nella mentalità da Torino del Basket: è una città che ha sfiorato i vertici e non si accontenta di un quarto posto in A2: non servono le parole, ma i fatti.
Torino ha sei giocatori (sempre che il nostro “Lebron” Diop torni a giocare a basket e non si focalizzi su se stesso senza usare la testa…) e due riserve buone. Non possono giocare così tanto e sempre le riserve. Torino senza Traini è stata costretta a giocare di più con Marks, Cappelletti (anche con i falli..), Alibegovic insieme in campo e si è sempre vinto. Se Traini diventa il play titolare (perché Cappelletti ha tre falli e passa una quantità enorme di tempo in panchina…ma se un giocatore non è così ingenuo, può giocare anche con tre falli…) e Toscano è la nostra guardia ala di riferimento… allora il livello si abbassa a quello degli altri e fatalmente si perde. Chiaro che anche i titolari devono giocare da tali, ma ieri si è sbagliato su tutta la linea.
Il salto di qualità è nella testa di tutti. La paura è dei forti, si dice, perché con il coraggio si vince e si va oltre. MA questo è basket, non la vita! Nello sport vince chi ci crede, chi rispetta tutti (tifosi compresi!) e va sicuro in campo senza alcun timore.
Ieri tutti hanno avuto paura ed erano tesi. Perdere con Biella è solo una pausa di arresto, ma Biella non è il Real Madrid (con tutto il rispetto), e Torino è più forte. Galbiati è nella sua dimensione di allenatore di ragazzi giovani che ascoltano e subiscono tutto pur di emergere e da loro ha tratto il meglio di ciò che possono dare. Ma Torino è un’altra piazza, un’altra città, un’altra tifoseria e tutto un’altra aspettativa. Non so se riuscirà a salire, ma deludere la tifoseria con prove senza colore e cariche di timori non crea le premesse adatte.
I complimenti dell’altra settimana non sono scomparsi. Ma la Reale Mutua deve essere sopra le parti: Scafati, Napoli, Bergamo , Biella, Casale … sono solo luoghi in cui giocano delle squadre da battere. Non devono essere corto circuiti “tensivo-emozionali”che condizionino il modo di giocare.
Salire di livello non è solo nei punti segnati. E’ nella mentalità. Torino ha squadre di altri sport che di tale mentalità hanno fatto un “must”. Anche il basket può e deve averla.
Paolo Michieletto