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Palazzo Madama rimesso a nuovo

cc madamaPALAZZO MADAMA

Saranno anche risistemate le aree verdi con ampliamento delle aiuole e strutture per accogliere studenti e turisti in sosta

 

Nel 2011 è nato il Tavolo tecnico operativo per verificare i piani di valorizzazione sui beni culturali pubblici, presupposto per il trasferimento di beni demaniali a enti territoriali (Comuni, Regioni, Città metropolitane e province). Il 20 novembre scorso, il Tavolo tecnico, ha approvato l’accordo di valorizzazione del complesso “Palazzo Madama, piazza Castello”. 

 

Il programma di valorizzazione prevede la realizzazione di tre obiettivi: 1) Completamento dello scavo archeologico nella Galleria archeologica che collegava Palazzo Madama a Palazzo reale, con successivo allestimento museale. 2) Nuovo punto di informazione/biglietteria della Corte medievale che collegato con il caffè Madama e in contatto visivo con la piazza, crea un luogo d’incontro e socialità. 3) Riqualificazione delle aree verdi intorno Palazzo Madama con ampliamento delle aiuole e strutture per accogliere studenti e turisti in sosta.

 

Con la delibera (approvata dal Consiglio comunale, su proposta del sindaco Fassino e degli assessori Passoni, Braccialarghe e Lavolta) si prende atto che il piano di valorizzazione è stato approvato del Tavolo tecnico operativo e l’acquisizione non onerosa di “Palazzo Madama”.  La delibera precisa che “Palazzo Madama” resterà soggetto al regime del demanio pubblico e continuerà ad essere sottoposto alla tutela e salvaguardia. 

 

(tdn) – Ufficio stampa del Consiglio comunale – Foto: il Torinese

Un giorno a palazzo con la Madama reale

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Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Barbari Invasori, di cui Walter Revello è il fondatore, è un’alternativa divertente ed originale alle classiche visite guidate ed è un appuntamento da non perdere

 

Chi meglio della padrona di casa può accompagnare gli ospiti alla scoperta della propria dimora e ne può raccontare la storia? Probabilmente nessuno. Ecco quindi che la visita a Palazzo Madama acquista un sapore diverso se è proprio Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, ovvero la Madama Reale, a fare da anfitrione.

 

Dal 26 novembre 2014 al 31 marzo 2015 è infatti possibile partecipare al percorso “ Vita da regina”, in cui teatro e visita culturale si fondono dando origine ad un’ esperienza coinvolgente ed emozionante. Walter Revello, nei panni della guida impacciata, e Monica Carelli, altezzosa ma accogliente Madama Reale, accompagnano quanti desiderano partecipare alla visita lungo un percorso che si snoda all’interno della dimora che si affaccia su Piazza Castello, e ne narrano la storia che si intreccia con quella di Maria Giovanna Nemours e di Torino stessa.

 

Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Barbari Invasori, di cui Walter Revello è il fondatore, è un’alternativa divertente ed originale alle classiche visite guidate ed è un appuntamento da non perdere. Inclusa nel costo del biglietto, che è di 12 euro, la possibilità di visitare ulteriormente il Palazzo in tutta la sua estensione e le sue mostre, sia permanenti che temporanee. Tra queste ultime ricordiamo: “Giovani collezionisti 2014” (presentazione delle collezioni premiate dal Museo), “ L’invenzione e la tecnica: gessi e ceramiche della Lenci”, “ #Presepio” (l’immagine della Natività dal medioevo all’arte contemporanea), “ Affetti personali” (storie di donne e di moda), e “Go Pink! Donne che vedono il futuro” (per raccontare la propria visione del futuro davanti all’obiettivo di una grande fotografa). Un biglietto a parte è invece necessario per visitare la mostra “ Women of Vision”, con 99 immagini catturate dall’obiettivo di 11 talentuose fotografe del National Geographic.

 

(Foto: il Torinese)

 

Chiara Mandich

Maria Ferreri

Carta e cartoni di Natale vicino ai cassonetti

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I torinesi potranno collocare a fianco dei contenitori della spazzatura, in via del tutto eccezionale e temporanea, gli imballaggi 

 

In occasione delle festività natalizie è previsto un aumento della produzione di rifiuti derivanti da imballaggi di carta e cartoni. Per questo motivo, su decisione dell’Assessorato all’ambiente, l’AMIAT Spa in qualità di gestore del servizio si impegna a garantire un efficiente e puntuale servizio di raccolta aggiuntivo a quello normale. Fino al 28 dicembre, infatti, i torinesi potranno collocare, in via del tutto eccezionale e temporanea, gli imballaggi di carta e cartone, opportunamente ripiegati, a fianco dei contenitori posti sul territorio urbano, con preferenza per i contenitori per la raccolta differenziata della carta, che verranno periodicamente prelevati dall’AMIAT.

 

(mc – www.comune.torino.it – Foto: il Torinese)

Chiampa Terminator è pronto a ridurre e aggregare le Regioni

chiampa scrivania

“Si potrebbero fare delle cose insieme tra diverse realtà regionali, aggregarle su progetti condivisi, sulla gestione di alcune strutture anche sanitarie”

 

Dopo le Province toccherà alle Regioni? Se non proprio di abolizione totale dell’ente regionale si tratta, si ipotizza almeno la riduzione del numero di giunte e consigli. Il tema, su cui si dibatte da tempo in questa era di tagli alla politica, è stato riportato all’onore delle cronache dal presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino.”Siamo pronti a discutere sulla riduzione delle regioni. Servono, ma devono essere riorganizzate. Si potrebbero fare delle cose insieme tra diverse regioni, aggregarle su progetti condivisi, sulla gestione di alcune strutture anche sanitarie. E’ inutile che io dica quante: sono pronto ad affrontare questa discussione ma c’è bisogno di un interlocutore al tavolo”.

 

In Francia le Regioni sono state ridotte della metà e così anche  la burocrazia. “Io sono pronto anche perché si sta discutendo una riforma importante, quella del Titolo V e la seconda camera. E come presidente della Conferenza – ha proseguito Chiamparino – sono pronto a sedermi a un tavolo e discutere di questi temi. Se il Governo è pronto noi siamo pronti a discutere su un riordino anche territoriale delle regioni e anche su una ridefinizione assai più drastica di quello che sta avvenendo al Senato sull’attribuzione di funzioni. Io sono pronto a questa sfida”. Per incominciare dovrà cercare di ridurre l’indennità dei suoi consiglieri che, con un blitz, sono riusciti a rinviare il taglio dei propri stipendi.

 

(Foto: www.regione.piemonte.it)

Ivrea si candida a città patrimonio Unesco

È stato innanzitutto creato il sito della candidatura (www.ivreacittaindustriale.it), che raccoglie tutti gli elementi utili a comprendere il progetto

 

 

ivreaLungo il percorso che sta portando al completamento del Dossier di Candidatura di “Ivrea città industriale del XX secolo” per la Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco è stata predisposta una serie di strumenti informativi utili per presentare il progetto in tutte le sue sfaccettature: dal significato del tema ai beni inseriti nell’area candidata, dalle procedure alla condivisione delle azioni di candidatura.

 

È stato innanzitutto creato il sito della candidatura (www.ivreacittaindustriale.it), che raccoglie tutti gli elementi utili a comprendere il progetto. Disegnato con una grafica accattivante, il sito consente di navigare con facilità nelle sue varie sezioni, partendo dalla Home Page. Vengono presentati la storia della candidatura,  gli attori che la sostengono, il Patrimonio Mondiale dell’ Unesco e l’area candidata, con la mappa e i beni che in essa ricadono.  Altre sezioni riguardano le news e gli eventi,  la press, i partner.  Il tutto è corredato da una ricchissima photogallery con decine di immagini che illustrano tutti gli aspetti dell’ area fulcro della “Città Industriale del XX Secolo” Unesco.

 

Collegata al sito è stata attivata la parte dedicata ai social media che, nella prima fase sperimentale, ha avuto un successo inaspettato. Il percorso informativo si arricchisce anche di eventi per far condividere la candidatura e informare sulla stessa. Così, a fianco delle esigenze di informazione diffusa, trovano spazio altri momenti di approfondimento dei temi principali, sia a livello della popolazione locale che della comunità internazionale degli esperti del patrimonio industriale mondiale e della storia industriale del XX secolo. Le varie fasi di questo percorso hanno come fulcro nei prossimi mesi Ivrea e si articolano in una mostra che accompagnerà ovunque la presentazione della candidatura, un questionario indirizzato a evidenziare il rapporto della popolazione con i temi Unesco e con il processo di candidatura, un simposio internazionaleche il prossimo marzo metterà a confronto storici urbanisti, architetti nazionali e internazionali per favorire un’ampia riflessione sul modello di città industriale nel Novecento in generale e olivettiano in particolare,  unico e alternativo, basato su un sistema produttivo e sociale ispirato alla “Comunità”.

 

Questo “impulso informativo” si affianca al lavoro che il Comune di Ivrea, la Fondazione Adriano Olivetti e il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, insieme con la Fondazione Guelpa e con l’attiva partecipazione della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, stanno portando avanti per la predisposizione del Dossier di candidatura e del Piano di gestione, che deve indicare gli obiettivi fondamentali, così come richiesti dall’Unesco, di protezione, conservazione e trasmissione dei valori alle future generazioni.

 

Un viaggio iniziato nel 2008, su iniziativa del Comune di Ivrea e della Fondazione Adriano Olivetti, da cui ha preso vita il progetto che ha visto un primo traguardo importante nel maggio 2012 con l’iscrizione di “Ivrea città industriale del XX secolo” nella lista propositiva nazionale (Tentative List) Unesco. Le parole chiave della candidatura sono: orgoglio, storia, appartenenza e futuro. Parole che portano impressa la volontà di conservare e tramandare una memoria eccezionale insieme all’impegno di un rinnovamento per le future generazioni.

 

 

E Utrecht aprì le porte ai Savoia

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Un testo che chiude le celebrazioni dei 300 anni dell’assedio e della battaglia di Torino del 1706

 

“Dal Trattato di Utrecht nasce una identità e una autorevolezza del Piemonte – che attuò riforme durature e poi un Risorgimento ed una moderna Costituzione – che caratterizzano ancora oggi la nostra regione”.Con queste parole l’assessore al Personale e relatore dell’opera, Giovanni Maria Ferraris, in rappresentanza di Giunta e Consiglio regionale, ha chiuso l’incontro nell’Aula di Palazzo Lascaris, di presentazione del volume “Utrecht 1713. I trattati che aprirono le porte d’Italia ai Savoia” a cura di Gustavo Mola di Nomaglio e Giancarlo Melano.

 

Il volume raccoglie quarantacinque saggi originali prodotti dai quarantasei studiosi partecipanti al convegno del 7/8 giugno 2013.“Andiamo verso una società che omologa tutto e tutti. Ma guardare al nostro passato – ha spiegato Mola di Nomaglio – serve a farci capire perché siamo così e tra poco non lo saremo più”.Un testo che chiude le celebrazioni dei 300 anni dell’assedio e della battaglia di Torino del 1706 descrivendo gli avvenimenti e il clima che, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, hanno cambiato l’Europa e aperto lo sviluppo della nostra regione verso l’Italia.

 

Dopo i volumi “L’alba di un regno 1706”, “Testimone del Risorgimento”, la rievocazione storica alla Continassa, con centinaia di figuranti provenienti da tutta Europa e diverse altre attività, con il convegno dello scorso anno sul Trattato e la pubblicazione di questo conseguente volume, “l’Associazione Torino 1706, fondata nel 2004, con l’apporto di associazioni e istituzioni che avevano ed hanno interesse per la nostra storia – ha dichiarato Melano – oggi chiude la sua attività”.

 

Ha moderato la serata Albina Malerba (direttore Centro studi piemontesi) ed hanno parlato – di fronte ad una sala gremita di studiosi, autorità e molti degli autori del volume – anche Luigi Stefani (presidente degli Amici del Museo d’Artiglieria) e Giuseppe Balbiano d’Aramengo (relatore del volume). Hanno contribuito alla particolare atmosfera della serata i figuranti del Gruppo storico “Pietro Micca” nei loro splendidi costumi settecenteschi.

 

(www.cr.piemonte.it)

No Tav, la procura conferma la linea: lunedì ricorso contro la sentenza

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AGGIORNAMENTO

La Procura della repubblica di Torino è orientata a fare ricorso rispetto alla sentenza relativa all’attacco del 14 maggio 2013 al cantiere Tav  di Chiomonte. Lunedì prossimo si terrà il Riesame per altri tre anarchici arrestati con l’accusa di terrorismo. Nell’ordinanza di custodia cautelare per i nuovi indagati sono presenti i risultati di indagini integrative. Secondo l’accusa confermerebbero che l’assalto al cantiere poteva causare “grave danno” al Paese.

 

Le condanne sono arrivate per gli altri capi d’imputazione: detenzione di armi da guerra (le bottiglie incendiarie), danneggiamento con incendio e violenza a pubblico ufficiale

 

Sono quattro le condanne a tre anni e sei mesi, inflitte agli attivisti No Tav Niccolò Blasi, Mattia Zanotti, Chiara Zenobi e Claudio Alberto, per l’attacco al cantiere di Chiomonte nella notte del 14 maggio 2013.

 

La Corte d’Assise ha però assolto gli imputati dall’accusa di terrorismo, quella su cui si era scatenato il dibattito sui media negli ultimi mesi, con vivece scambio di accuse tra i sostenitori delle forze dell’ordine e dei No Tav. 

 

Assolti dunque “perché il fatto non sussiste” dall’accusa principe per cui i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano proposto la condanna a nove anni e mezzo. Le condanne sono arrivate per gli altri capi d’imputazione: detenzione di armi da guerra (le bottiglie incendiarie), danneggiamento con incendio e violenza a pubblico ufficiale.

 

Quando i giudici hanno letto il dispositivo numerosi simpatizzanti e attivisti No Tav presenti nell’aula bunker delle Vallette, dove si celebra il processo, hanno gridato “libertà”, “buffoni” e “terroristi siete voi”.

 

“Questa sentenza è uno schiaffo alla Procura di Torino e a questi Pm, che usano la giustizia come grimaldello per difendere i poteri forti”. Così l’Ansa riporta le parole di Nicoletta Bosio, uno dei leader del movimento No Tav.

 

(Foto: il Torinese)

Magìa del Governo: la Provincia non c’è più e i dipendenti pure

510 ex provinciali su un totale di 1700, rischiano l’esubero e in più c’è pure il rischio licenziamento per 22 precari

 

provinciaE’ stata la prima manifestazione del ciclo “Occupy Provincia”, quella di ieri, partita proprio da Torino per allargarsi in questi giorni alle  altre città italiane. Il governo ha cancellato con un colpo di bacchetta magica le province trasformandole in Città metropolitane, dimenticandosi di un piccolo particolare: che fare del personale?

 

I dipendenti provinciali hanno sfilato in corteo in centro città occupando  la sede della Provincia di corso Inghilterra da dove sono partiti, fino ad arrivare a  Palazzo Cisterna e  alla Regione in piazza Castello

 

510 ex provinciali su un totale di 1700, rischiano l’esubero e in più c’è pure il rischio licenziamento per 22 precari.Grazie a un emendamento del governo alla legge di stabilità è previsto  un taglio del 30 per cento del personale per le città metropolitane e del 50 per cento per le province. Dovrebbe essere la regione ad assorbire i malcapitati, ma il vicepresidente Aldo Reschigna ha fatto capire che non ce n’è proprio per nessuno. Un bel problema per centinaia di famiglie che rischiano di non avere più entrate economiche.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Il Regio ascolta Nosiglia e regala un concerto natalizio ai bisognosi

L’evento  gratuito è destinato a 1.500 torinesi, tra cui 1000 appartenenti alle  fasce più deboli.  L’orchestra sarà diretta da Jader Bignamini

 

regio orchestraUna buona azione per Natale, nel segno della “politica” di Papa Francesco che pare essere attecchita nella curia torinese.Il Teatro Regio di Torino, lo ha deciso il sovrintendente Walter Vergnano, ha accolto l’invito dell’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia: “aprite le porte ai più deboli”.  Ha così organizzato, per il 22 dicembre, un grande Concerto natalizio dedicato a Giuseppe Verdi. L’evento  gratuito è destinato a1.500 torinesi, tra i quali 1000 appartenenti alle  fasce più deboli.  L’orchestra sarà diretta da Jader Bignamini.

 

La torre regionale di Fuksas è quasi finita

palazzo regionegrattacielo regione

I locali all’interno saranno pronti per le rifiniture e per l’allestimento degli arredi, attività che impegnerà buona parte del 2015

 

Sono 41 i piani del grattacielo di Fuksas che ospiterà gli uffici della regione Piemonte e, invece, 38 quelli della torre del Sanpaolo di Piano. Il secondo grattacielo è già abitato da un paio di giorni da una cinquantina di dipendenti. La torre regionale, invece,sarà aperta tra qualche mese.

 

Unica, così si chiama il nuovo complesso amministrativo e istituzionale della Regione è ormai alle battute finali a tre anni esatti dall’avvio del cantiere e nel pieno rispetto del cronoprogramma definito a suo tempo. Mentre proseguono i lavori impiantistici nei piani della torre e la posa delle facciate in vetro, sono stati completati strutturalmente i 41 piani dell’edificio che ospiterà gli uffici dell’ente regionale e che consentirà un notevole risparmio sugli affitti attualmente pagati per le 27 sedi presenti sul territorio.

 

Nei prossimi giorni con la posa del “drapò”, la bandiera della Regione Piemonte, la torre sarà ufficialmente terminata nelle sue opere edili e i locali all’interno saranno pronti per le rifiniture e per l’allestimento degli arredi, attività che impegnerà buona parte del 2015.I  lavori vengono effettuati su due turni e nel cantiere risultano ogni giorno impegnate circa 300 persone, insieme ad una trentina tra tecnici e consulenti esterni.

 

Proseguono intanto le visite da parte di studenti, lavoratori e semplici cittadini presso la struttura, a testimonianza dell’interesse crescente dei torinesi verso il palazzo che ha già cambiato lo skyline di Torino.

 

(www.regione.piemonte.it) Foto: il Torinese