A Superga i sindaci metropolitani chiedono più impegno da parte di Torino

“Serve una differente e migliore volontà politica”

 UNCEM: RIDEFINIRE PATTO TRA AREE URBANE, RURALI E MONTANE. CITTA’ METROPOLITANA È LUOGO ADATTO

La Città Metropolitana è il luogo politico e istituzionale idoneo per costruire rapporti nuovi tra la città di Torino e le aree rurali e montane, con tutti i Comuni della ex Provincia”. Le istanze poste nella riunione tenutasi  a Superga da alcuni Sindaci della prima cintura torinese sono corrette, secondo Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte che aggiunge:  “Rispetto a Sitaf, Trm, Iren, chi guida la Città di Torino non può certo fare da sola o nel solo perimetro della Sala Rossa. Penso a Iren ad esempio e alle implicazioni che questa società ha sui territori, governando l’acqua e lo sfruttamento a fini idroelettrici. Penso a Sitaf e all’impatto senza ‘ritorni’ sui territori della Val di Susa. Ripensare come le partecipate stanno sul Piemonte, è uno sforzo corale e non solo dei Consiglieri e della Giunta torinese. Per questo sono certo che la Città Metropolitana sia uno spazio ideale per l’analisi, il dialogo, la decisione politica. Il Vicepresidente dell’Ente Marco Marocco ha fatto un importante lavoro i questi anni. Ma la Sindaca Appendino deve dedicare più tempo ai Sindaci colleghi dei Comuni della Città Metropolitana. Anche ai più piccoli. Uncem può sostenere questo percorso e questo patto che avevamo chiesto anche a Piero Fassino. Dal 2006 a oggi, il patto tra Torino e le Alpi, quale capoluogo alpino, non si è mai compiuto” . Conclude Riba: “Serve una differente e migliore volontà politica in questa direzione. Torino è forte e vince la sfida se si unisce alle sue montagne, ai territori, al paesaggio alpino che la circonda, alle aree agricole della seconda cintura. La prima sfida è relativa al Green New Deal e all’organizzazione della mobilità. Torino deve cedere qualcosa sul fronte della spesa dei trasporti. E poi la città deve lavorare con i Comuni, nella Città Metropolitana, sui fondi europei verso la nuova Programmazione. Occorre fare di più, anche se è molto significativo quanto fatto dagli uffici di corso Inghilterra con le zone montane nel corso degli ultimi anni”.

(foto Deborah Melchiorre)
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