ilTorinese

Apertura straordinaria del sacrario dei caduti alla Gran Madre

Ossario militare della Grande Guerra
Domenica 27 ottobre – Lunedì 4 novembre

Da domenica 27 ottobre a lunedì 4 novembre sarà possibile visitare il Sacrario militare della Gran Madre di Dio nel centro storico di Borgo Po, al di là di piazza Vittorio Veneto, dove dal 1932 sono custoditi 3.851 caduti torinesi della Prima Guerra Mondiale. L’ingresso è dal suo accesso laterale al piano stradale di via Villa della Regina.
L’apertura straordinaria, coordinata tra il Comando Militare Esercito, la parrocchia e Assoarma Torino, inizia domenica pomeriggio 27 ottobre dalle ore 14 alle 18 con la messa in suffragio dei Caduti alle ore 16.
Proseguirà per tutta la settimana successiva con orario 10-14 per consentire a famigliari e conoscenti di ricordare i propri soldati e a tutti di conoscere un sacrario suggestivo per architettura e significativo per storia e valore di tutta Torino.
Terminerà lunedì 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con l’istituzionale funzione religiosa alle ore 11 presso il Tempio Gran Madre di Dio e successiva deposizione di corone d’alloro presso la cripta del Sacrario alla presenza di autorità e rappresentanze militari.


Per informazioni
Assoarma Torino: assoarma.torino@gmail.com e Tel. 011 819 3572
Comando Militare Esercito Piemonte: casezaagg@cmeto.esercito.difesa.it e Tel. 01156032752

Cerutti (Lega): “2.8 milioni per la Torino-Ceres e la Canavesana”

Riceviamo e pubblichiamo

“Azioni concrete contro i disservizi”

In I Commissione Consiliare Regionale, in sede di assestamento di bilancio, l’Assessore Gabussi ha annunciato lo stanziamento di ben 2,8 milioni di euro per il miglioramento e la messa in sicurezza delle ferrovie Torino-Ceres e Canavesana. Si tratta di trasferire fondi ai concessionari, dando attuazione al piano di investimenti previsto dal DL 422/97 art.15.

Dichiara il Commissario della Commissione Bilancio Andrea Cerutti (Lega Salvini): “Rispondiamo oggi con azioni concrete a un tema così sentito quale il trasporto ferroviario della Torino-Ceres e della Canavesana. Non sono più concepibili i disguidi causati dalla gestione GTT, il sovraffollamento dei vagoni e i guasti. Forte è la convinzione che siano necessarie azioni concrete per la miglioria della situazione e per la messa in sicurezza della rete di trasporti in questione e di tutti coloro che usufruiscono del servizio. Questo potrà essere fatto con questo cospicuo investimento finanziario.  – continua Cerutti – L’intervento della Giunta Cirio era un atto dovuto alla popolazione che ultimamente ha avuto notevoli disagi causati dai disservizi e da una cattiva gestione”.

Maratonina della Felicità alla 6^ edizione

Riceviamo e pubblichiamo

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Nella storica Sala Colonne di Palazzo Civico è stata presentata ufficialmente la 6^ edizione della Maratonina della Felicità, evento eco-solidale ispirato a La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard approvato dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera.

E’ organizzata dall’Associazione PRO.CIVI.CO.S. ONLUS con l’ASD Giannone Running e la collaborazione di  Impossible Target.

“L’idea di coniugare una corsa o camminata di 21 k con i 21 messaggi di buon senso tratti da La Via della Felicità è nata nel 2014 assieme all’ultra-maratoneta Simone Leo – ha spiegato Giuseppe Cicogna – con l’intento di offrire un evento simile ad una gara, ma senza competizione. Per correre, camminare, misurarsi assieme agli altri e non ‘contro’. Anche moltissime persone che non vengono a correre o camminare alla Maratonina, comunque ci aiutano a rendere possibile l’evento in mille modi. Associazioni, aziende, funzionari pubblici, la Polizia Municipale, gli sponsor, gli amici; letteralmente centinaia di persone che potremmo non vedere alla partenza, partecipano comunque per permettere a chi si iscrive, di poter passare una mattinata divertente e utile.”

Simone Leo dal canto suo è un vero e proprio macinatore di chilometri, capace di andare da Atene a Sparta e ritorno con le proprie gambe, 490 km no-stop, unico al mondo ad aver portato a termine tutte e sette le corse da oltre 200 km su strada considerate più dure dagli esperti.

“Per me la Maratonina della Felicità è ovviamente un momento in cui staccare la spina, una ‘passeggiata’ da fare con amici e tra amici, ma lo spirito di questo evento è unico e non manco mai, neanche quando, come in questo caso, ho impegni importanti in programma.”

Simone infatti sta preparando la sua prossima fatica estrema: la Arrowhead che si correrà a gennaio 202, 217 km a 40 gradi sottozero tirando una slitta con il necessario per la sopravvivenza.

“Mi sto allenando per questa nuova sfida. Porterò con me il leitmotiv lanciato con questa edizione della Maratonina della Felicità che è #proteggiemigliorailtuoAmbiente in un contesto ambientale particolarmente significativo.”

E di ambiente ha parlato anche Nicola Giannone, di Giannone Running, che della Maratonina della Felicità ha ideato il nuovo percorso sviluppato in modo particolare nel parco della Pellerina e fornisce tutto il supporto tecnico.

“Abbiamo una città piena di verde e di parchi bellissimi. Collaborando con la Maratonina della Felicità abbiamo raccolto l’idea di devolvere il ricavato al progetto ‘Regala un Albero’, che abbiamo deciso di sostenere in modo importante con le nostre gare, come Greentour che si è corsa nella collina torinese a settembre riscuotendo un grande successo di pubblico.”

Anche Massimo Lovera, presidente di LOCAUTO DUE, main sponsor della Maratonina della Felicità ha sottolineato l’importanza di un evento che, “…nella sua semplicità invita tutti noi a mettere un po’ del nostro per migliorare le cose. E anche un’azienda come la nostra non può non impegnarsi in questa direzione e fare la sua parte. Per questo motivo sosteniamo con entusiasmo la Maratonina della Felicità e siamo ben lieti che si svolga vicino a noi.”

Il saluto istituzionale arriva da Simone Tosto, della Circoscrizione 5 che con la Città di Torino ha concesso il patrocinio.

“E’ bello che questo evento abbia luogo nella nostra Circoscrizione, ma in particolare mi ha colpito il coinvolgimento, la capacità che questa idea ha di creare una partecipazione comune tra realtà così differenti.”

Cristina Seymandi coordinatrice del Tavolo di Progettazione Civica che, da donna pratica, ha promesso di partecipare alla 7 km dando appuntamento a tutti a domenica 3 novembre alle 09.30 in strada pianezza 275 alla partenza della 6^ Maratonina della Felicità.

Guarda il video:

La 6^ edizione della Maratonina della Felicità si terrà il 3 novembre 2019, Parco della Pellerina, Torino . Un evento…

Pubblicato da Il Torinese su Martedì 29 ottobre 2019

Alla Santa Casa di Loreto in pellegrinaggio con il Sovrano Ordine di Malta

Dal 25 al 27 ottobre scorsi si è svolto l’annuale Pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, anche conosciuto come Ordine di Malta o, più brevemente, come Smom, a cui la Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta dello stesso Ordine ha partecipato con la solita nutrita partecipazione che sempre la contraddistingue. Hanno preso parte una ventina di ammalati accompagnati da circa un centinaio di membri e volontari.

Fin dal Medioevo la Santa Casa di Loreto è ritenuta la casa dove la Vergine Maria visse e crebbe il giovane Gesù. Nel 1469 venne costruita una grande basilica attorno al piccolo santuario e il luogo sacro richiama ormai ogni anno circa quattro milioni di pellegrini e visitatori. Nel mese di ottobre i membri ed i volontari italiani del Sovrano Ordine di Malta si recano qui in pellegrinaggio per accompagnare i signori malati e ospiti disabili con lo stesso animo e spirito che, da sempre,  contraddistingue il motto del Sovrano Ordine di Malta: “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum” ovvero “la difesa della fede e l’aiuto ai poveri”.

Il Sovrano Ordine di Malta rappresenta una delle istituzioni più antiche della civiltà occidentale e cristiana. Ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica sin dal lontano 1113, oltre ad essere soggetto di diritto internazionale, il Sovrano Ordine di Malta intrattiene relazioni diplomatiche con più di cento Stati e con l’Unione Europea ed ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite.

Oggi l’Ordine di Malta opera in 120 paesi dove fornisce assistenza alle persone bisognose attraverso le sue attività mediche, sociali e umanitarie. Nel quotidiano il suo ampio spettro di progetti sociali fornisce un aiuto costante a coloro che sono dimenticati o esclusi dalla società. L’Ordine si impegna in modo particolare ad aiutare le persone che sono colpite da conflitti armati (presente a Lampedusa con il  Cisom, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, nello svolgimento delle attività dell’ operazione “Mare Nostrum”, in collaborazione con la Marina Militare) o disastri naturali (da ricordare l’intervento dell’Ordine di Malta in occasione del terremoto in Emilia del 2012 e quello a seguito dell’alluvione nella provincia di Alessandria a fine ottobre di quest’anno) fornendo assistenza medica, prestando cure ai profughi e distribuendo medicinali e attrezzature di base per la sopravvivenza. In tutto il mondo l’Ordine di Malta si dedica alla tutela della dignità umana e all’assistenza di tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, indipendentemente dalla loro origine, religione o razza. Questo ha reso l’Ordine di Malta una istituzione neutrale, imparziale e apolitica.

Anche quest’anno la partecipazione nazionale al pellegrinaggio è stata molto alta: vescovi, sacerdoti e diaconi, medici e farmacisti, infermieri, sorelle, barellieri, giovani aiutanti, accompagnatori e pellegrini assistiti. Assai nutrita la presenza di giovani e giovanissimi, sempre gentili e premurosi; dava allegria la moltitudine di berretti rossi, che rallegravano l’atmosfera e hanno meritato l’assegnazione di medaglie lauretane, consegnate in Basilica. Anche il tempo è stato favorevole, un cielo azzurro limpido che contrastava con il profilo del Santuario della Santa Casa ed un senso di pace dato dal mirabile paesaggio su Castelfidardo il Conero e Porto Recanati che si godeva dai belvedere, disseminati nel paese.

Il prossimo pellegrinaggio della Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta dell’Ordine di Malta avverrà al Santuario di Nostra Signora di Lourdes a maggio prossimo.

Emanuele Farina Sansone

Polizia municipale, più controlli contro i parcheggiatori abusivi

Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi è una piaga che colpisce tutte le città e le vittime, spesso, con la paura di incorrere in danni alla propria auto, o preoccupati dalle minacce ricevute, subiscono il ricatto, senza denunciare l’accaduto, contribuendo così al perdurare di situazioni fastidiose, incresciose e illegali. Il fenomeno, purtroppo, anche a Torino è diffuso ed è ancora più riprovevole e deprecabile quando si riscontra vicino agli ospedali, dove chi esercita questa attività vietata chiede ai parenti e visitatori dei ricoverati un vero e proprio “pizzo” per poter godere di un diritto legittimo.

Proprio per questo motivo gli Agenti del Reparto Operativo Speciale con i colleghi del Nucleo Cinofilo della Polizia Municipale, in questi mesi, stanno svolgendo un’attività specifica di controllo e intervento su questo illecita attività. Appostamenti, servizi in abiti borghesi, riprese televisive, queste le modalità impiegate per identificare, controllare e monitorare gli attori di questi abusi.

Nei primi nove mesi dell’anno sono stati eseguiti 141 servizi di presidio, sanzionamento e allontanamento dei parcheggiatori abusivi presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di piazza Donatori del Sangue 3/largo Gottardo. I risultati sono di tutto rilievo: 9 accompagnati per identificazione presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, 2 fermati e consegnati al al Centro di Permanenza per il Rimpatrio,13 denunce all’Autorità Giudiziaria per recidiva, 6 denunce a piede libero per violazione normative sull’immigrazione, 36 sequestri di somme di denaro.

Si è registrata una considerevole diminuzione dei parcheggiatori presenti, passando da una media giornaliera di persone identificate pari a 10/12 a una media di 2/3.

L’impegno prosegue ed è in corso anche presso altri luoghi adiacenti strutture sanitarie e, in questi giorni, nei pressi dei Cimiteri cittadini per l’aumento dei visitatori per le imminenti festività di Ognissanti e Commemorazione dei Defunti.

E’ importante sottolineare come sia decisiva, anche in questo caso, la collaborazione di chi subisce questa angheria e, in alcuni casi, risulti vittima di danni al proprio veicolo: denunciare subito l’accaduto, richiedendo l’intervento di Agenti a tutela propria e dell’intera comunità.

Al via la stagione dell’ Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte

AL VIA LA XXVI STAGIONE DELL’ORCHESTRA 

 

Lunedì 4 novembre 2019 – ore 21

Ivrea, Auditorium Mozart

 

IVREA –  Prende avvio lunedì 4 novembre 2019, alle ore 21, presso l’Auditorium Mozart di Ivrea, la XXVI stagione musicale dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte con una prestigiosa formazione ospite che da tempo collabora con la compagine eporediese: l’Orchestra “Bartolomeo Bruni” della Città di Cuneo.

Un gradito ritorno, dopo i bei concerti delle passate stagioni. Sul podio il direttore d’orchestra Andrea Oddone, affiancato dal trombonista Diego Di Mario, primo trombone dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. La serata prevede l’esecuzione di musiche di Rota e Rossini.

 

Da alcuni anni è una consuetudine: ad aprire la stagione è l’Orchestra “Bruni” di Cuneo, prestigiosa istituzione musicale piemontese, con la quale la nostra associazione collabora con successo. Il programma è molto interessante e accosta al genio di Rossini – qui presente con alcune delle più belle e note Sinfonie d’opera – due brani di Nino Rota, compositore milanese conosciuto soprattutto per le sue colonne sonore cinematografiche. Una serata di sicuro interesse musicale, all’altezza dell’inaugurazione della XXVI stagione sinfonica.

 

Nino Rota (1911 – 1979)

Sonata per orchestra da camera (1937/38)

Allegro moderato – Andante sostenuto – Allegro festoso

 

Nino Rota

Concerto in do maggiore per trombone e orchestra (1966)

Allegro giusto – Lento, ben ritmato – Allegro moderato

 

Gioachino Rossini (1792 – 1868)

Il signor Bruschino, Sinfonia dall’opera (1813) – La cambiale di matrimonio, Sinfonia dall’opera (1810)

Tancredi, Sinfonia dall’opera (1813) – L’italiana in Algeri, Sinfonia dall’opera (1813)

Il barbiere di Siviglia, Sinfonia dall’opera (1816)

 

BIGLIETTI

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0125.425123, dal lunedì al venerdì dalle ore 14,30 alle ore 19.

Biglietto, posto numerato: euro 20 (euro 10 per i giovani nati dal 2001). I biglietti singoli sono posti in vendita da cinque giorni lavorativi precedenti il concerto. Gli eventuali biglietti ancora disponibili saranno in vendita lo stesso giorno del concerto direttamente presso il botteghino dell’Auditorium Mozart, a partire dalle ore 20.

LA SEDE DEL CONCERTO: Auditorium Mozart: corso Massimo d’Azeglio, 69 – 10015 Ivrea (TO)

 

Rapinatori e pusher al Movement Festival. Nove arresti

Sono 9 le persone arrestate dalla Polizia di Stato nell’ambito dei servizi disposti in occasione del Movement Torino Music Festival 2019 che ha avuto luogo questa notte al Lingotto Fiere.

Due giovani cittadini marocchini di 21 e 19 anni sono stati arrestati da personale del Commissariato Barriera Nizza per tre rapine in concorso commesse ai varchi di controllo nel piazzale antistante. Il diciannovenne è statoanche denunciato per il possesso di un flacone di spray urticante. Il ventunenne, invece, è stato trovato in possesso di diverse collane, probabile provento di attività predatorie. Un ventiduenne, invece, è stato arrestato per resistenza a P.U. e denunciato per favoreggiamento avendo agevolato la fuga di persone ignote che erano state indicate dalle persone in coda quali scippatori.

Sono, invece, 6 le persone arrestate per spaccio di sostanza stupefacente, 5 da personale del commissariato e uno dalla Squadra Mobile, quest’ultimo un cittadino italiano di 32 anni che aveva con sé una decina di dosi di cocaina. Un ventunenne e una ventenne sono stati sono stati trovati in possesso di una quarantina di grammi di stupefacente (anfetamine, cocaina, ecstasy, eroina e marijuana) e di 650 euro. Altri due giovani, di 23 e 19 anni, avevano con sé 17 dosi, tre anfetamine e cocaina, e più di 900 euro in contanti. Un venticinquenne cittadino albanese, invece, oltre che per spaccio è stato arrestato per resistenza a P.U. Altri due ragazzi sono, invece stati denunciati in stato di libertà sempre per la cessione di droga.

Personale della Divisione PAS, inoltre, ha denunciato in stato di libertà il responsabile della sicurezza della società organizzatrice dell’evento per non aver osservato le prescrizioni della Commissione di Vigilanza. Dai controlli, è emerso che all’evento erano presenti 10.500 persone, 1700 in più rispetto a quanto indicato come capienza massima.

Gli agenti del commissariato hanno, infine, rinvenuto diversi portafogli, cellulari, documenti personali e carte bancomat, smarriti o trafugati, che sono custoditi per la successiva restituzione ai titolari.          

Alessandra Carbognin: educazione, famiglia e società, in difesa dei più deboli

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È stato un piacere per noi conoscere dal vivo Alessandra Carbognin, scrittrice del mese scelta
dal Torinese

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Alessandra CARBOGNIN è filosofa, dottore di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale,
mediatrice familiare sistemica relazionale, pedagogista e counsellor.
Si interessa da anni al rapporto tra educazione, famiglia e società, in difesa dei più deboli.
Per l’Associazione Italiana Avvocati Famiglia e Minori, ha pubblicato “L’importanza
dell’esercizio di una genitorialità condivisa”, n. 3, 2010, pp. 8-17.

Ha contribuito con prefazioni e saggi in collettanea.
Per la rivista scientifica Italian Sociology Review ha pubblicato “Il capitale sociale e umano, il
caso dei Convitti in Italia”, Vol. 2, n.1, 2012 (http://dx.doi.org/10.13136/isr.v2i1.29).
Ha scritto il saggio La ricchezza nell’educazione, edito da Marcianum Press, Venezia, 2012 e
Orme di vita. Biopensieri al femminile, Aracne 2018.
È iscritta all’Ordine nazionale dei Giornalisti, collabora con varie testate giornalistiche e
radiofoniche.
Fra i suoi romanzi ricordiamo L’amore è un’impresa con cui ha vinto il primo premio CAPIT
Roma di narrativa edita 2018 e Immensamente Figlia. In cammino verso la terra di Sion,
Aracne con cui è stata insignita del secondo premio CAPIT narrativa edita 2019, Roma.
Prossimi in uscita, una raccolta di poesie dal titolo Il Disegno dell’anima e polvere nel cuore,
ed un saggio accademico sulla mistica al femminile nel quale analizzerà, con un taglio
particolare, la biografia di una famosa Dottore della Chiesa.
Alessandra nasce a Soave nelle terre nebbiose del Veneto e del sole cocente che lascia
sempre umida la terra nell’afa estiva che non asciuga mai.

 

***
Ella ha vissuto, così, un’infanzia immersa nella natura, fatta di alberi di melo, viti, terra, acqua
e sogni.
Questo ha contribuito a creare in lei un costante bisogno di osservare il mondo che la
circondava ricercando, come necessità vitale, uno squarcio di natura, sia che fosse un cielo
dipinto di nuvole, sia che fosse il mutare meraviglioso delle stagioni, oppure si rivelasse come
la presenza un fiore dimenticato dentro alla terra arida.
Questo ambiente ha coltivato le sue passioni dal “fare energico”, in un’attività colorata, varia e
continua su più ambiti della vita…
L’amore per lo sport all’aria aperta l’ha sempre accompagnata, come per entrare dentro al
vento del mondo circostante e viverlo appieno, così come la passione per la pittura, che
Alessandra non ho mai abbandonato.
Il suo percorso di studi universitari è iniziato in terra sarda, a Cagliari, dove siamo andati ad
incontrarla, con un quadriennio presso la facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, con il sogno di
divenire giornalista, sceneggiatrice e scrittrice di romanzi.
Ma Alessandra non aveva fatto i conti con gli spazi infiniti del blu del mare e del cielo, con il
sale che nutre e asciuga la pelle come lacrime dimenticate, e si attiva in lei una scelta più
trasversale, prediligendo la cura e gli approfondimenti di quelli che sono diventati presto i suoi
interessi culturali e lavorativi, inerenti allo studio della persona, dell’educazione e della
formazione.

 

***
Ecco il motivo delle numerose lauree che toccano l’ampio ventaglio delle scienze sociali e
filosofiche, la mediazione familiare e il suo Dottorato di Ricerca in Sociologia e Ricerca
Sociale, a completamento del percorso culturale che, a suo dire, “non deve avere mai fine
perché riempie la vita e trasforma nella fatica in persone migliori”.
Negli anni, ciò le ha permesso di coltivare la scrittura, espressione immediata della persona
riflessiva, e la sua amata poesia, facendola di fatto approdare al suo sogno iniziale, quello di
diventare pubblicista e autrice di libri, saggi, pensieri poetici ed articoli.
Ad Alessandra abbiamo chiesto cosa pensa del futuro della sua penna e, con sorpresa, ci ha
risposto che è attratta dalla mistica e da tutta la saggistica legata alle esperienze di vita di
personaggi della storia che hanno lasciato in eredità il proprio cuore.
Forse, dopo averla conosciuta, questa risposta non ci meraviglia più: lei, che ci guarda con gli
occhi vivi color nocciola di bambina, Alessandra Carbognin, dalla bellezza senza tempo,
perché viva, vera e sincera.
La forza della vita si trasferisce evidente anche nel corpo atletico di chi non fa i conti col
tempo, ma con i propri angoli da smussare, proprio come fa un’artigiano con le proprie opere,
uniche e irripetibili.

***
Alessandra dice di aver guardato per troppi anni il passato, e che ora, un’occhiatina al
retrovisore la da certamente, imparando dal passato, ma non si sofferma poi così tanto, né per
versare lacrime, o da non sapere guardare avanti, anzi.
Dice lei, “Solo guardando le orme che abbiamo lasciato vediamo la strada che abbiamo
percorso, e quando dico un po’ senza accorgermene, mi rendo conto che a tante cose della
vita si riesce a dare un significato solo alla fine di un percorso.
È stato in ugual misura nascere e partire da quel paesino di campagna, radice delle mie radici,
cuore dei miei cuori ma, dopo tanti viaggi, dopo aver percorso tante strade, incontrato molte
difficoltà, persone e superato altrettante prove, ritornare proprio nel paese da dove sono
partita, è vedere la tanta strada fatta.


Ho scelto un’altro luogo dove vivere: è un’isola amata da più di trent’anni. Per me lì è casa.
Mi guardo indietro e ora vedo, senza ombre la collina e nitida la pianura.
Ora vedo dal mare… e sento di tenerlo con me per l’eternità…
Perché l’ho scelto per sempre”.
L’incontro di Alessandra col Torinese è stata un’esperienza dialogata davvero piacevole, tale
la sua ospitalità e la sua gioia per la vita.
Alessandra ti auguriamo ogni bene accompagnato dai tuoi lettori che ti hanno saputa
apprezzare in amicizia e tanta fortuna con i tuoi nuovi libri.

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@alessandracarbognin
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Alle Molinette trapiantati gli organi di un donatore “a cuore fermo”

Nei giorni scorsi sono stati trapiantati gli organi prelevati e rigenerati di un donatore “a cuore fermo”, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino

L’ospedale Molinette, che da sempre rappresenta un’eccellenza nazionale ed internazionale nel campo dei trapianti, ha raccolto e reso possibile il desiderio di una cittadina e della sua famiglia di poter aiutare alcuni pazienti in lista d’attesa per trapianto. Per le Molinette si tratta del primo caso di donatore “a cuore fermo”. Il prelievo tradizionale avviene normalmente in stato di “morte cerebrale”, ma con il sistema cardiovascolare che continua a funzionare. In questo caso il decesso é stato dichiarato in seguito alla cessazione dell’attività cardiaca, che invece comporta un rischio di un rapido deperimento degli organi che così non possono più essere prelevati a scopo di trapianto.

In pratica, dopo il decesso della paziente conseguente ad un arresto cardiaco, si è proceduto a riattivare la circolazione sanguigna della zona addominale (che l’arresto della funzione cardiaca aveva interrotto) mediante  circolazione extracorporea con apposite macchine (ECMO). Così è stato possibile, grazie ad una perfusione ed ossigenazione in sede addominale degli organi fegato e reni, di “mantenerli in vita e farli funzionare” nel corpo del soggetto deceduto, mantenendo la normale temperatura corporea e ritardando il danno da ischemia (mancata ossigenazione), che compromette la possibilità di utilizzare gli organi per il trapianto.

Nello stesso tempo, attraverso l’insufflazione di ossigeno nei polmoni, è stato possibile mantenere in funzione anche questi organi, almeno per il tempo necessario per consentire alle équipe coinvolte di prelevarli. Una volta prelevati, i polmoni – come gli altri organi – sono stati collegati ad apposite macchine che li hanno rigenerati e che hanno consentito di controllarne il buon funzionamento e valutarne l’idoneità per poterli trapiantare. Proprio il trapianto del polmone di questa donatrice rappresenta un altro traguardo raggiunto dall’ospedale Molinette che, per la prima volta, ha identificato, mantenuto e trapiantato un polmone nell’ambito di una donazione multiorgano da donatore “a cuore fermo non controllato” . Tutti gli organi prelevati sono poi stati immediatamente trapiantati presso l’ospedale Molinette di Torino.

Ogni giorno la Rete regionale di donazione e trapianto del Piemonte e della Valle d’Aosta (coordinata dal professor Antonio Amoroso) è impegnata nell’accogliere il dono di alcuni cittadini che muoiono e di trasformarlo, attraverso il trapianto, nella cura concreta per pazienti che sono in attesa di quel dono. Purtroppo la necessità di trapianto non è ancora colmata da un adeguato numero di organi disponibili.

Il pensiero di tutti va immediatamente alla donatrice ed alla sua disponibilità, alla sua famiglia che, in un momento di grande dolore, ha saputo mantenere fede al desiderio del proprio caro. Nondimeno un ringraziamento deve essere rivolto ai moltissimi professionisti sanitari: medici, infermieri, perfusionisti e tecnici, che hanno saputo raccogliere e trasformare il dono nella cura per i pazienti in attesa di trapianto. Grazie a questa donazione sono stati eseguiti un trapianto di fegato, due trapianti di rene ed il trapianto di polmone. Questo importante traguardo che la Direzione dell’ospedale ha fortemente voluto – assegnando il compito di realizzarlo alla dottoressa Marinella Zanierato, coordinatrice di questo progetto (Anestesia e Rianimazione diretta dal professor Luca Brazzi) – apre concrete possibilità di poter rispondere in maniera più adeguata alle necessità di chi attende un trapianto.

Questa procedura permette in prospettiva di aumentare il numero delle donazioni ed abbassare così i tempi di attesa.

Su questo aspetto si sofferma anche il dottor Massimo Cardillo, Direttore del Centro Nazionale Trapianti, che nel suo intervento sottolinea come: “Il numero di potenziali donatori a cuore fermo è molto elevato, e se anche solo una quota di essi venisse segnalata negli ospedali, questo si tradurrebbe in un aumento consistente degli organi trapiantabili e di conseguenza in una riduzione delle liste d’attesa. Quanto realizzato dall’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino – e sotto il coordinamento del Centro Regionale Trapianti piemontese – è frutto di un esemplare impegno organizzativo che dobbiamo estendere all’intera Rete trapiantologica nazionale. Già nel 2018 i trapianti da donatore a cuore fermo in Italia sono aumentati del 46,9% rispetto al 2017 passando da 32 a 47, l’obiettivo è continuare a crescere esponenzialmente”.

 

Pierpaolo Berra

 

 

 

 

 

 

Alla scoperta di Biraghi (nell’ex storico negozio Paissa)

Il negozio Biraghi (ex F.lli Paissa) di piazza San Carlo – recentemente inaugurato dopo i lavori di ristrutturazione curati in collaborazione con la Soprintendenza delle Belle Arti di Torino – ha ricevuto la visita istituzionale delle autorità locali di Torino e del Piemonte. Martedì 29 ottobre hanno partecipato all’evento il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, il Sindaco di Torino Chiara Appendino, il Presidente Confesercenti Torino, Piemonte e Nazionale Giancarlo Banchieri, il Presidente Confcommercio Piemonte Maria Luisa Coppa, il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, la Direttrice Soprintendenza Belle Arti per la Città Metropolitana di Torino Luisa Papotti e il Sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro.

Nell’arco di pochi giorni il centro storico di Torino si arricchisce di aperture importanti. Non possiamo che essere felici e orgogliosi che, sotto gli eleganti portici di Piazza San Carlo, un marchio storico come Paissa trovi nuova vita grazie a un altro brand piemontese di grande eccellenza come Biraghi. Tra le mura di questi locali rinnovati si respira la profondità del passato e la forza moderna di una qualità che rappresenta il nostro presente e il nostro futuro. I turisti che visiteranno Torino non potranno che innamorarsi di un luogo così: sono certo che saranno migliaia coloro che sceglieranno di portare con sé, come ricordo, un assaggio del sapore unico di questa terra”.

Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte

 

“Il negozio recentemente restaurato è un’eccellenza piemontese che ha contribuito a portare il nostro territorio in Italia e nel mondo. Questa apertura è un altro buon segnale per lo sviluppo di Torino e del suo tessuto imprenditoriale”.

Chiara Appendino, Sindaco di Torino

 

Abbiamo raccontato la filosofia e gli obiettivi del nostro progetto che mira alla valorizzazione delle eccellenze dei prodotti tipici piemontesi e di oltre 150 realtà enogastronomiche regionali. Biraghi vuole essere sempre più ambasciatore del territorio favorendo, contemporaneamente, la crescita di tante imprese locali che possono trarre stimolo dalla possibilità di esporre i propri prodotti nel salotto buono della città frequentato tutti i giorni da migliaia di turisti e piemontesi”.

Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali della Biraghi S.p.A.

Il negozio Biraghi ha aperto ufficialmente al pubblico lo scorso sabato 26 ottobre, svelando le vetrine e avviando il rapporto diretto con i torinesi e i turisti all’interno dei 200 mq di area vendita. Oltre alla ristrutturazione delle 11 vetrine esterne e le 2 porte di ingresso, costruite nel 1877, il rinnovato negozio ospita gli arredi dell’antica Farmacia Gambarova che già nel 1740, a Biella, esercitava il lavoro di speziale in tutti gli stati dell’allora Regno di Sardegna con regio biglietto del 15 marzo 1740. Attualmente la Farmacia è sottoposta a tutela storico-artistica da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola E Vercelli.

Nel corso dei prossimi mesi sono previste delle attività “in store” con il coinvolgimento di alcune realtà produttive legate al progetto Biraghi. Inoltre, Biraghi ha aperto un dialogo con le realtà museali della città, per fare in modo che il negozio sia un’ulteriore leva di promozione e contatto con il grande pubblico in occasione di alcune importanti iniziative ed esposizioni. Sono già previsti degli spazi espositivi al piano terra oltre ad una vetrina dedicata. Il primo partner dell’iniziativa è il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

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A proposito di Biraghi…

Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 450.000 litri di latte al giorno, per un totale di 165 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro