ilTorinese

“Fumo per rilassarmi”: ma era uno spacciatore

“… fumo perché mi rilasso..  in questo periodo…”

 

Queste le prime parole dell’uomo arrestato nella notte dalla Guardia di Finanza di Torino dopo un lungo inseguimento a piedi.

 

In questo caso però di distensivo c’era ben poco. I Finanzieri, infatti, hanno trovato nella sua abitazione, droga di ogni tipo nonché tutto l’occorrente per il confezionamento e lo spaccio di stupefacenti.

 

Poco dopo la mezzanotte, un venticinquenne egiziano, è stato notato nei pressi di Corso Giulio Cesare, nel capoluogo Piemontese, da una pattuglia del Gruppo Pronto Impiego Torino mentre si aggirava tra le auto in sosta. Quando i Finanzieri decidono di fermarlo, l’uomo scappa tra le vie limitrofe. Viene fermato dopo un lungo inseguimento a piedi e solo con l’ausilio di altri equipaggi nel frattempo intervenuti.

 

Nelle sue tasche un’ottantina di grammi di hashish e marijuana.

 

I Finanzieri decidono di proseguire le perquisizioni nell’abitazione dell’uomo dove vengono rinvenuti, oltre a cocaina, hashish e marijuana, un bilancino e tutto il materiale per il taglio ed il confezionamento delle singole dosi; insomma, tutto l’occorrente che serve per organizzare lo spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Il venticinquenne è stato arrestato ed è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

  

L’attività delle pattuglie “117” della Guardia di Finanza di Torino si inserisce nella costante azione di controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di microcriminalità per tenere sempre alto il livello di rispetto della legalità, in favore di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole.

In carcere i pusher coinquilini

Due arresti per gli agenti del commissariato Barriera Milano

Durante un servizio di controllo finalizzato alla verifica degli accessi nell’area mercatale di piazza Foroni, gli
agenti del commissariato Barriera Milano notano uscire da uno stabile un soggetto a loro già noto, in quanto
gravato da numerosi precedenti di Polizia in materia di stupefacenti. Si tratta di un cittadino senegalese di
24 anni. Intimato l’alt per procedere a controllo, il ventiquattrenne fugge. Durante la corsa l’uomo getta un
portafoglio, al cui interno erano contenute tre chiavi. Bloccato, viene sottoposto a perquisizione, estesa
anche al domicilio grazie all’immediato recupero del portafoglio. L’apertura della porta metallica per
accedere all’abitazione produce un rumore tale da permettere al coinquilino, diciottenne originario dello
Zambia, di intuire nell’immediato cosa stesse accedendo, cercando di liberarsi di quanto poi verrà rinvenuto
dagli operatori: 13 ovuli termosaldati contenenti di cocaina in un bicchiere di plastica, cellophane per
confezionare la sostanza stupefacente e 175 euro in un cassetto della cucina, oltre a diversi verbali di polizia
giudiziaria a loro intestati. Entrambi vengono arrestati detenzione di sostanza stupefacente. Il diciottenne
era già stato precedentemente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma mentre il
ventiquattrenne era già destinatario di un ordine di carcerazione di due mesi e 27 giorni di reclusione,
emesso nel mese di gennaio.

“Torino, mettiti al tavolo”

Dal 6 al 9 aprile si aprono i tavoli di discussione promossi da LABORATORIO CIVICO

 Riceviamo e pubblichiamo

Laboratorio Civico, il nuovo progetto di attivazione civica, organizza tre giornate di discussione pubblica, interamente online e aperte a tutti i cittadini, per interrogarsi sulla direzione e sul percorso da intraprendere per la propria città e promuovere una discussione sul futuro per Torino.

 

Lunedì 6 aprile alle ore 17, il primo tavolo di discussione civica si apre con le proposte su come affrontare l’emergenza COVID19. Il tema dell’incontro on line ha l’obbiettivo concreto di promuove iniziative utili a superare questo periodo di isolamento forzato, soprattutto a favore delle persone che per diversi motivi sono più fragili od esposte. “Come possiamo attivarci? Cosa dobbiamo fare?” Chi gestisce l’emergenza è concentrato a facilitare il lavoro dei sanitari e a diminuire i contagi, ma dopo settimane gli operatori sul campo, medici e volontari, continuano a non essere adeguatamente attrezzati e i cittadini – specie i più deboli – restano abbandonati. Mettere insieme le forze e cercare di dare più energia alle diverse iniziative che sono nate dalla generosità di tanti cittadini, cercando di coordinare parallelamente il loro lavoro con quello delle istituzioni, è l’obiettivo concreto del primo tavolo di discussione civica attivato.

 

Martedì 7 aprile, alle ore 17, si prosegue con un’elaborazione delle proposte su come uscire dalla crisi e ripartire. Il secondo appuntamento si propone di capire come la nostra città uscirà dalla crisi che stiamo vivendo. “Quali saranno le priorità economiche e sociali? Con quali risorse? con quali obiettivi? La gestione dell’emergenza peserà sul debito pubblico, ne usciremo con una Europa rafforzata o polverizzata? Ma soprattutto quali saranno le nostre priorità? come evolveranno le comunità locali? la prevedibile contrazione dei consumi quali settori penalizzerà? La crisi darà ulteriore impulso alla diminuzione dei posti di lavoro?” Queste ed altre domande dovranno informare la nuova agenda politica con cui si confronteranno gli elettori a tutti i livelli di governo della cosa pubblica.

Mercoledì 8 aprile alle ore 17, saranno valutate le proposte sull’impatto che la crisi sanitaria avrà sui settori turistici e culturali. In questa occasione ci si propone invece di capire in che misura i consumi culturali saranno modificati dalla paura del contatto sociale. “Eviteremo i grandi concerti, gli stadi, i cinema? Basterà la diminuzione dei contagi o la scoperta di un vaccino a rianimare le notti torinesi? Ha ancora senso pensare la riapertura dei Murazzi o la costruzione del centro congressi?” Proviamo a parlarne con gli operatori del settore e disegnare assieme una road map per il ritorno a una diversa normalità.

Per iscriversi ai tavoli è necessario iscriversi, mandando una mail con il proprio nominativo all’indirizzo laboratoriocivicotorino@gmail.com.

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/222664875486101/

Per informazioni www.laboratoriocivicotorino.it

Musicultura, ecco i nomi dei finalisti

Paolo Rig8 di Torino vola in finale. Musicultura, il festival della canzone popolare e d’autore italiana, ufficializza i nomi dei 16 artisti finalisti della XXXI edizione (2020) del concorso con cui dal 1990 contribuisce attivamente al ricambio artistico-generazionale della canzone di qualità nazionale.

“Come tutti siamo alle prese con gli effetti di Covid-19. Per condurre in porto questa XXXI edizione del festival dovremo navigare a vista, saremo prudenti, pazienti e ce la faremo – ha dichiarato il Direttore Artistico Ezio Nannipieri  “intanto, con  Radio 1, cominciamo a goderci questo antipasto di belle canzoni, profumano di fresco e di buono.”

 

Tra i magnifici 16 di Musicultura che passano in finale  anche il  cantautore torinese Paolo Rig8 con la canzone Scemi in paradiso.

I 16 finalisti escono da una dura selezione, che ha inizialmente coinvolto 760 artisti, tutti autori dei loro brani ed ognuno dei quali ha ricevuto una risposta scritta argomentata. Tra  febbraio e marzo scorsi, le 53 proposte più meritevoli sono state convocate al Teatro Lauro Rossi di Macerata per sostenere audizioni dal vivo davanti alla commissione d’ascolto di Musicultura e al pubblico. Con l’entrata in vigore delle prime misure di contenimento epidemico le audizioni sono proseguite a porte chiuse e sono state trasmesse in streaming, registrando otre 100.000 visualizzazioni.  L’elevata qualità artistica delle proposte ha reso sofferta la scelta dei 16 artisti finalisti, con la proclamazione dei quali si entra oggi nel vivo della XXXI edizione di Musicultura. Di seguito i loro nomi, con il titolo delle canzoni e la provenienza:

Blindur (Cardito, NA) – Invisibile agli occhi; Cogito (Dolo, VE) – Cicca & caffè; Costanza (Livorno) –100 maglioni; Fabio Curto (Acri, Cs / Bologna) – Domenica; Alberto De Luca (Sondrio) – De André; Ernest Lo (Pescara) – Ssialae;

Hanami (Napoli) – Contro volontà; H.E.R. (Foggia / Roma) – Il mondo non cambia mai; I miei migliori complimenti (Milano) – Inter-Cagliari; La Zero (Napoli) – Mea culpa;

 Miele (Caltanissetta) – Il senso di colpa; Peppoh (Napoli) – Where Is the Rapstar?; Paolo Rig8 (Torino) – Scemi in paradiso; Senna (Ostia, RM) – Italifornia; SofSof (Bagnara Calabra) – La vita sognataULULA & LaForesta (Verona / Milano) – Oddio l’oblio.

Da lunedì 6 aprile Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura e dal 2001 media partner del festival, prenderà per mano le canzoni finaliste per accompagnarle nelle case degli italiani.

 Aprirà le danze John Vignola all’interno di Radio 1 Music Club (in onda dalle 15,00).  Con la curiosità e l’acume che lo contraddistinguono il conduttore presenterà le canzoni finaliste di Musicultura 2020, al ritmo di una al giorno, dal lunedì al venerdì per tre settimane.

“Sono orgoglioso di rappresentare ancora una volta uno dei ponti radiofonici per i finalisti di Musicultura. – ha dichiarato John Vignola –  La musica è materiale resistente, oggi ne abbiamo bisogno più che mai e questa manifestazione ne incarna sicuramente i risvolti più virtuosi.”

Il sabato e la domenica il testimone passerà a Duccio Pasqua, che ritornerà sui cinque brani  anticipati da Vignola nei giorni precedenti e approfondirà la conoscenza dei rispettivi autori con interviste ad hoc; il tutto nell’ambito di Radio 1 Musica – L’Italia in diretta (in onda dalle 21,05), il programma condotto da Pasqua insieme a Sandro Fioravanti. Radio 1 valorizzerà inoltre la programmazione con appuntamenti fissi sui suoi social.

Le canzoni finaliste saranno raccolte nel CD compilation della XXXI edizione di Musicultura,

con distribuzione Delta Italiana, la prossima fase del concorso porterà alla designazione degli otto vincitori, di cui due  saranno eletti dal pubblico di Facebook e i restanti sei vincitori dal prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura composto da Brunori Sas, Vasco RossiSandro Veronesi, Claudio Baglioni, Francesca Archibugi, GiorgiaEnzo Avitabile, Enrico Ruggeri, Alessandro Mannarino, Luca Carboni, Guido Catalano, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Ron, Andrea Purgatori, Alessandro Carrera, Ennio Cavalli, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Willie Peyote. Gli otto vincitori accederanno in estate, all’Arena Sferisterio di Macerata, alle serate finali di Musicultura 2020. Le date saranno definitivamente fissate non appena lo consentirà il rientro dall’emergenza epidemica in atto. Al vincitore assoluto del concorso andranno in premio 20.000 euro.

La stecca

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PAROLE ROSSE di Roberto Placido /  Naturalmente non è quella da biliardo, e nemmeno quella che lasciava chi aveva finito il servizio militare, altri tempi, ma quella che prende un’artista durante un’esecuzione. Dispiace che a prenderla, attraverso le sigle sindacali, siano i dipendenti e, sembra, principalmente i maestri, della più grande fabbrica di cultura della città di Torino e della regione Piemonte.

E sì, con i suoi quasi quattrocento dipendenti, oltre trecento a tempo indeterminato, più di cinquanta a tempo determinato e diversi collaboratori, sono numeri da grande azienda. Azienda speciale, culturale, una vera e propria fabbrica di cultura non solo artistica e musicale ma anche di scenografie e di sartoria. Meritorio, come tante altre realtà italiane, il lavoro delle sarte del Regio nel produrre mascherine, il bene di prima necessità di questo sciagurato momento che stiamo vivendo. Dopo la lunga parentesi alla sovrintendenza del Teatro Regio di Torino di Valter Vergnano e la breve, negativa e chiacchierata, di William Graziosi, è arrivato l’ex direttore artistico del teatro An der Wien di Vienna, Sebastian Schwarz. Sicuramente nel bando di selezione non c’era la situazione dei conti del nostro teatro lirico, ne’ di quelli passati e nemmeno di quelli recenti. A complicare la situazione, come si usa dire “piove sul bagnato” il blocco del cartellone e delle attività determinato dal Corona Virus. Così Schwarz, nell’assenza del Presidente del Consiglio d’indirizzo della Fondazione Teatro Regio di Torino, per statuto è il Sindaco della città, -che ancora una volta si segnala nel defilarsi da qualsiasi situazione difficile o impegnativa-, ha incominciato a cercare le risorse per evitare il tracollo, in attesa che si arrivi a sapere, intendo ufficialmente, l’ammontare esatto dei conti del Teatro, quei due milioni e mezzo di euro necessari.

Gli interlocutori naturali ed obbligati le fondazioni bancarie, la vera cassaforte, i veri padroni, e qualcuno ne è anche convinto comportandosi in tal senso, non solo dell’esangue se non moribonda cultura torinese ma anche di molto altro. Difficile districarsi nel contratto delle fondazioni liriche, che a detta dei bene informati è tra i migliori, in senso di garanzie per i lavoratori, del mondo dello spettacolo, e legittimo proporre in alternativa ferie non godute un po’ meno comprensibile proporre la realizzazione di una rassegna estiva in queste condizioni. Mi hanno spiegato anche la differenza tra stipendio base e i vari aspetti accessori del salario legato a spettacoli e rappresentazioni e ad altri aspetti ma onestamente, me ne dispiace, faccio fatica a capirli ed a condividerli. Vuol dire non capire lo stato di salute dell’ente lirico, il discorso sulle responsabilità lungo ed annoso, il momento che stiamo attraversando. In un paese che prova a garantire altri lavoratori, le partite iva, con seicento euro al mese, quelli in “nero”, che non hanno garanzie, con cifre simili, i senza reddito con buoni acquisto e di cittadini ed associazioni che si inventano i “panieri sospesi” per i disperati e si potrebbe continuare. La sinistra, i lavoratori, hanno sempre avuto tra i propri valori la solidarietà, l’attenzione verso gli ultimi ed io, a meno che non mi convincano con argomenti forti, nel rifiuto da parte dei lavoratori del Regio della richiesta di cassa integrazione, in questo momento attesa, sperata da milioni di altri lavoratori precari e non garantiti, non ritrovo più quei valori.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Anita Nair  “Sapore amaro”  -Guanda-  euro 19,00

Anita Nair è l’autrice indiana del best seller “Cuccette per signora” (del 2001) ed ora ci incanta con questo romanzo a più voci femminili in cui intesse storie, sentimenti, paure, sconfitte e vessazioni subite da 4 protagoniste principali intorno alle quali ruotano altri personaggi memorabili. Geniale è il filo che collega le loro vite, perché la Nair fa parlare una scrittrice e scienziata 35enne morta suicida, Srilakshmi. Come si è uccisa lo scoprirete alla fine, ma l’importante è che dopo la cremazione il suo amante segreto trafuga una delle falangi sopravvissute al fuoco e la nasconde nello scomparto segreto di un mobile, condannando così la sua anima a restare sulla terra.

“Solo io sapevo che non sarei mai stata liberata. Irrecuperabile in vita. Irrecuperabile in morte. Trafugandomi e seppellendomi nel suo cuore e nel suo armadio, Markose aveva fatto si che rimanessi per sempre nel limbo”. Sono le parole con cui Srilakshmi riassume la sua tragedia.

50 anni dopo il mobile finisce per caso in un Resort, ed è proprio lì che va a nascondersi la piccola Megha di 6 anni per scappare dall’orco che le usa violenza. Il doppiofondo si apre e la falange -in cui è rimasta intrappolata l’anima che non trova pace- inizia a passare di mano in mano intersecando le vite di altre donne e le loro tragedie. Nel Resort c’è la giornalista di successo Urvashi con un matrimonio agli sgoccioli, in fuga dall’amante narcisista borderline che non accetta il rifiuto e diventa lo stalker che la perseguita in ogni modo. Poi c’è Najma, costretta a celare la mostruosità del suo viso, sfregiato con l’acido da uno spasimante respinto, davanti a spettatori che hanno finto di non vedere. Queste le traiettorie principali lungo le quali viaggia l’anima di Srilakshmi che, raccontandoci le loro vite, traccia il quadro sconsolante della condizione femminile in India. Le loro esistenze difficili che volgono in tragedie quanto più cercano di auto affermarsi ed emanciparsi da una società che le relega al fondo di tutto e sotto tutti.  Un libro che resta nel cuore.

 

Martin Caparros  “Tutto per la patria”  -Einaudi-  euro  19,50

Il giornalista e scrittore argentino, nato a Buenos Aires nel 1957 -direttore di svariate riviste culturali, laureato in Storia a Parigi e vissuto anche a New York e Madrid- imbastisce un giallo ambientato nella capitale argentina degli anni 30. L’idea gliel’ha suggerita la lettura di Camilleri e le avventure del commissario Montalbano l’hanno conquistato al punto da spingerlo a cimentarsi nello stesso genere letterario. Ambienta il suo giallo nella Buenos Aires del 1933 quando, nonostante la crisi del 29, l’Argentina era una delle 10 nazioni più ricche al mondo: un crogiolo di culture importate soprattutto da italiani e spagnoli, cantieri aperti un po’ ovunque e il via al traffico nell’incredibile Avenida 9 de Julio. Caparros fa scendere in campo il suo protagonista, Andrés Rivarola, giovane perdigiorno che si arrangia come può per vivere e sogna di comporre un tango memorabile. Si ritrova nei panni di investigatore-reporter alle prese con un mondo che ha forti echi di fascismo (sono gli anni in cui Hitler prende il potere e l’Europa sta sbandando pericolosamente) e, tra corruzione e confusione politica, i militari in Sudamerica scavalcano tutto e tutti per arrivare al vertice. La vittima è Mercedes, giovane trovata morta con la gola tagliata e, stranamente, la notizia viene nascosta per giorni. Suicidio o omicidio? Il padre accusa gli anarchici durante il funerale trasformato in comizio. A intorpidire le acque si aggiungono poi fumose sale da ballo in cui la ribellione batte nei tacchi dei “tangueiros”, ambienti malfamati, sporchi maneggi politici, il mondo del calcio (con il campione Bernabé Ferreyra che ambisce compensi da star ma si rifiuta di rientrare nella squadra argentina). Al di là della trama, che scoprirete intricata, la grande protagonista del romanzo è soprattutto Buenos Aires. La sua gente, i suoi luoghi  mitici, come  il cimitero La Recoleta (una città nella città con mausolei che sono autentiche opere d’arte) e i primi anni del professionismo calcistico. Poi Caparros si diverte prendendo di mira i circoli intellettuali dell’epoca e ritrae un Borges acerbo (la grande fama internazionale deve ancora arrivare) che infastidisce con il suo atteggiamento tra il supponente e il ridicolo, tronfio, dai versi ancora scadenti e corteggiatore di donne senza successo. Insomma un tuffo in una Buenos Aires indimenticabile.

 

 

Claudio Magris  “Polene. Occhi del mare” –La nave di Teseo- euro 20,00

Vi fa solcare mari in tempesta, veleggiare verso l’ignoto e vi travolge nei flutti salati questo libro di Magris, tra saggio, racconto, e immagini bellissime. Protagoniste le polene, mitiche statue- sculture che imperavano sulle prue delle navi, dall’antichità fino a temi più moderni (difficile stabilire l’ultimo creatore di polene, comunque nel 1907 la Marina Americana decise di toglierle dalla prua delle sue navi).

Sguardi che scrutavano l’ignoto, alcune dalle sembianze di donne fatali e seducenti, sirene adescatrici rappresentate da ammalianti sorrisi e seni procaci; altre invece sfingiche, arcigne, più demoni che angeli, o dall’aspetto energico e rompiscatole come quello delle donne che attendevano i marinai a casa. La polena più antica di cui si ha memoria nel mito sarebbe stata la testa d’ariete che indicava la rotta alla nave degli Argonauti. Ma le più affascinanti sono soprattutto le effigi femminili, a volte donne bellissime dalle forme voluttuose ispirate a modelle in carne ed ossa ritratte dagli artigiani. “Il modello ideale”..scrive Magris “il prototipo della polena è neoclassico….nasce da un vortice di vento che, alla base, sembra increspare le onde e si prolunga nella veste fluttuante, linea ondulata di onda marina trattenuta prima di disperdersi nell’informe”. Magris rintraccia storie affascinanti e suggerisce le visite a musei carichi di storie di uomini e mare, dove le  polene riposano e si lasciano ammirare: come il Valhalla alle isole Scilley, i Musei Marittimi di Anversa e Barcellona, quello di Ringkøbing in Danimarca o il National Museum of the Royal Navy a Portsmouth.

Poi con il declino della navigazione a vela anche le  polene furono trascinate a fondo da una progressiva decadenza. Molte vennero smontate dalle navi, altre, vittime di tempeste e naufragi, furono restituite dal mare smangiucchiate dall’acqua, dai pesci e dal tempo nelle profondità più buie. E Magris è abilissimo nel ripercorrere e raccontarci le loro vite e il loro destino.

 

 

Il ladro “vizioso” catturato dalla squadra volante

Trentaseienne moldavo arrestato dagli agenti della Squadra Volante

Nel primo pomeriggio di mercoledì il responsabile di un supermercato in via Principessa Clotilde contatta la Polizia di Stato, riferendo che stava trattenendo una persona dopo averla vista rubare della merce. L’uomo, un cittadino moldavo di 36 anni, viene visto dal titolare avvicinarsi allo scaffale dei dolciumi e trafugare diversi pacchetti di cioccolato per un valore complessivo di oltre 33 euro. Una parte della refurtiva viene riposta in una borsa di tela che il trentaseienne porta al seguito, le altre confezioni occultate sotto la camicia. Dopo pochi istanti l’uomo cambia corsia, dirigendosi nella sezione dedicata agli alcolici ma dopo aver notato che il responsabile del locale lo stava osservando, si dirige verso le casse e, approfittandone di una fuori uso, tenta la fuga. Intuite le intenzioni del moldavo, il titolare si pone davanti all’uscita principale e dopo alcuni momenti di resistenza, riesce a consegnare il reo ai poliziotti. Il trentaseienne, con precedenti specifici di Polizia, è stato arrestato per tentata rapina.

Affitti: come trovare una mediazione tra proprietari e inquilini?

Riceviamo e pubblichiamo / L’Ape Confedilizia di Torino ritiene la proposta di  Unioncasa impercorribile

Ci troviamo di fronte ad una situazione di emergenza assoluta, dove è necessario, che ciascuno faccia la sua parte senza fughe in avanti e senza gara di chi parla più forte o di chi propone soluzioni al fine di acquisire visibilità.

Nel caso dei contratti di locazione i soggetti interessati devono trovare una via di intesa che non sia eccessivamente penalizzante per entrambe le parti.

‘E necessario, innanzitutto, tenere separate le locazioni commerciali dalle abitative. I conduttori commerciali possono già dedurre il 60% del canone nella propria denuncia dei redditi.

E’ necessario, che il problema sia esaminato in sede nazionale con la partecipazione di tutti gli attori interessati (Associazioni dei proprietari, degli inquilini e del Governo).

Con l’assistenza delle associazioni di categoria e caso per caso possono essere valutati nuovi accordi senza la necessità di una riduzione generalizzata.  Quello che serve è un impegno molto serio e forte da parte dello Stato a sostegno degli inquilini ed anche un intervento in termini di riduzioni fiscali per i proprietari.

Confedilizia, in altri termini, ritiene che in sede centrale possono essere date delle direttive di massima che dovranno essere applicate con intelligenza caso per caso e sia a livello nazionale, che locale si mette a disposizione per discutere le proprie proposte.

Cambiare per non morire

Sembra che continuiamo a vivere nel nostro egoismo, nel nostro individualismo, nella nostra psicosi.

Critichiamo se la gente esce di casa, ma non pensiamo di dare una mano al nostro prossimo…

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Cambiare per non morire

 

La finanza per combattere sfide ambientali e pandemie

 

L’aggressività umana verso l’ambiente rende sempre più probabile il contatto con patogeni e universi macrobiotici ancora del tutto sconosciuti alla scienza. Ne sono esempi la deforestazione, che avvicina l’uomo ad un habitat che non ne prevedeva la presenza, oppure gli allevamenti intensivi, dove prolifera letteralmente di tutto; ma anche l’estinzione di molte specie animali costringe i batteri che vivevano nei loro intestini a trasferirsi altrove…

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La finanza può aiutare a combattere le sfide ambientali e le nuove pandemie