ilTorinese

Gli infermieri: “Politici, l’unico diritto che avete è chiedere scusa”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Francesco Coppolella della segreteria regionale del Nursind, sindacato infermieri, rivolto alla classe politica

L’UNICO DIRITTO CHE AVETE E’ CHIEDERE SCUSA

Né chi c’è oggi, né tanto meno chi c’era ieri ha il diritto di colpevolizzare nessuno se non loro stessi, i loro partiti e gli esponenti che li hanno preceduti per le scelte scellerate e assassine che hanno conpiuto in materia sanitaria.

Non credo di poter essere smentito da nessuno se dico che molte delle persone che ci stanno lasciando sono anche il risultato dei quei tagli sistematici e costanti che avete operato sui servizi e sul personale, lo stesso personale che in questi giorni ringraziate continuamente e che fino a ieri trattavate solo come una spesa da ridurre, un peso, una zavorra.

Tanti sono morti per la letalità del virus ma molti ci hanno lasciati per la mancata assistenza quella di cui voi e vostri precedessori avevate la responsabilità di dover garantire.

Avete chiuso ospedali, strutture, servizi, accorpato asl e interi dipartimenti, oltre ad aver operato tagli sempre più consistenti sul personale, senza però dimenticare di piazzare i vostri amici.

Avete tagliato migliaia di posti letto senza nessun potenziamento sul territorio e a domicilio, creando un sistema che andava in difficoltà già con una semplice influenza come abbiamo potuto assistere negli anni precedenti.

Noi, su questo non abbiamo risparmiato critiche a nessuno e non ci siamo risparmiati nel denunciarlo continuamente, qualunque fosse il colore di chi governava ma a secondo di chi c’era , queste erano polemiche sterili.

Nicoleta Berinde, infermiera di una RSA deceduta a casa sua, in attesa di un tampone, è la ventottesima collega caduta sul lavoro. Resteranno cicatrici indelebili su noi infermieri e non solo sul piano fisico.

Ci indigna anche per questo sentire Roberto Testi , pontificare in conferenza stampa sul ruolo sociale e sull’onore dei medici, dimenticando gli altri professionisti caduti in questa emergenza di cui non vediamo la fine.

Ci risparmi Antonio Rinaudo, magistrato in pensione, la retorica di chi chiamato a compiti istituzionali è sottratto ai propri affetti familiari, conosciamo il problema molto meglio di lui; ci spieghi piuttosto perché la Procura di cui fino a ieri ha fatto parte, ha sistematicamente ignorato le nostre segnalazioni sulle irregolarità dei luoghi di lavoro e sulle inefficienze che ne derivavano.

Oggi la mancanza di lungimiranza, di pianificazione, di DPI e le immagini dei colleghi che operano sui mezzi di emergenza, vestiti con i sacchi della spazzatura rendono queste denunce quantomai attuali.

Ci risparmi la giunta regionale lo scarica barile sulle precedenti amministrazioni con cui non siamo certo stati teneri. Queste inefficienze le conosciamo meglio di loro perché assieme ai cittadini, siamo stati i primi destinatari delle scellerate politiche dei tagli degli ultimi 10 anni peraltro gradite all’assessore Icardi.

Quanto alle condizioni delle RSA, solo un cieco poteva ignorarle, negare questa evidenza richiede un esercizio di incompetenza e malafede. Lo abbiamo denunciato più volte pubblicamente.

Apprendiamo inoltre dai media che il rappresentante di Confindustria piemonte, presidente delle RSA, non può giustificare il timore del personale sanitario che all’interno dei luoghi di lavoro teme per la propria incolumità e nessuno gli ha chiesto conto di queste affermazioni.

Siamo fermamente convinti che si potesse fare meglio e se i componenti dell’unità di crisi regionale non tollerano lo stress delle critiche, tornino alle precedenti occupazioni, i pensionati per primi.

L’unica cosa che avete il dovere di fare è chiedere SCUSA, tacere e iniziare a lavorare per programmare il futuro con la speranza che sia servito tutto questo per compiere scelte diverse.

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale NurSind Piemonte 

Italia non profit, la filantropia diventa sistema

631 milioni di euro il valore delle 723 donazioni già tracciate Un mare di solidarietà si sta muovendo per l’Italia. Fondazioni, aziende, calciatori, vip e cittadini comuni: ognuno di loro si sta mobilitando per donare fondi per contrastare l’emergenza coronavirus. Iniziative e atti di generosità spesso annunciati dai social e dai media tradizionali, ma che hanno bisogno di una messa a sistema.

 

Per questo motivo Italia non profit ha lanciato il portale dedicato denominato “Coronavirus: filantropia a sistema” (https://italianonprofit.it/aiuti-coronavirus/); l’iniziativa è promossa insieme ai principali attori della filantropia istituzionale italiana e altri attori del terzo settore fra cui Fondazione CRT, Fondazioni di Comunità di Fondazione Cariplo, Banca Etica e altri ancora.

Obiettivo di questa iniziativa è permettere ai beneficiari (o potenziali beneficiari) di entrare in contatto con i diversi aiuti (e agevolazioni) messi in campo a loro favore e sollecitare nuove azioni. A oggi sono 723 le donazioni già mappate, per un totale di 631 milioni di euro: di queste, 430 iniziative sono rivolte agli ospedali, 149 a enti non profit, 120 a cittadini e famiglie, 65 alla Protezione civile.

Al contempo, sono tantissime le realtà del Terzo Settore che chiedono un aiuto a causa dei costi non previsti che devono affrontare e che rischiano altrimenti di essere meno “sotto i riflettori” dei possibili donatori. Il portale vuole dare voce a questo mondo e metterlo in connessione con quanti – aziende e privati  desiderano donare.

Mentre da un lato vengono raccolte le iniziative filantropiche, dall’altro la società civile – e in particolare gli enti non profit  potranno partecipare a una mappatura dei loro bisogni, tramite una survey digitale (https://italianonprofit.it/aiuti-coronavirus/bisogni-enti/), segnalando a loro volta esigenze e bisogni.

Stecco (Lega): “Riconoscenti ai medici”

Il Presidente della Commissione Sanità della Regione: “In prima linea nella lotta al coronavirus. Lavoriamo assieme per riformulare una sanità migliore”

“I medici di famiglia sono stati e saranno sempre la prima linea, sia nell’emergenza che nella normalità, avendo un ruolo insostituibile di raccordo tra i cittadini e le famiglie, e tutto il sistema sanitario regionale. I medici di medicina generale si sono dimostrati uno dei cardini fondamentali della lotta al coronavirus, e lo dimostra sia il fatto che hanno pagato anche loro un prezzo salato in termini di contagi e di morti come purtroppo anche medici, infermieri, tecnici ospedalieri, sia il fatto che sempre da loro sono giunte molte proposte migliorative recepite durante quest’emergenza. Su di loro si baserà la ricostruzione di una sanità territoriale piu’ efficiente, che si aggiunge al grande lavoro da fare con tutte le categorie per una sanità ospedaliera che tenga conto di quanto ci è successo con la pandemia oltre che dei problemi pregressi non risolti . Dobbiamo farlo però mettendo da parte le polemiche, con la massima capacità di dialogo e di comprensione reciproca, lavorando tutti assieme con Regione, Consiglio Regionale, Commissione Sanità, tutti gli Ordini Professionali con un unico scopo : far ripartire la sanità piemontese imparando dalle sue fragilità per renderla piu’ forte, facendo leva sui suoi punti di forza per puntare sempre di piu’ all’eccellenza, nell’interesse primario dei nostri cittadini e pazienti”.

Alessandro Stecco

Pellicani l’intellettuale libero

Di Pier Franco Quaglieni / La scomparsa durante le festività pasquali di Luciano Pellicani ha fatto sì che il silenzio sia calato sulla sua opera e il ricordo della sua figura sia stato minimo. Eppure il prof. Pellicani è stato un importante punto di riferimento per il pensiero socialista non succubo dell’egemonia comunista

La tentazione a uniformarsi ai comunisti fu la maledizione del socialismo italiano che dovette attendere l’invasione dell’ Ungheria del 1956 per iniziare timidamente  a rompere l’alleanza con il PCI che continuò nelle amministrazioni locali e regionali ,malgrado l’unificazione socialista di dieci anni dopo.

Una subordinazione culturale continuò dopo la fine del partito unificato perché le anime demartiniane e manciniane del partito erano intimamente  filocomuniste. Solo con Craxi ci fu la svolta, il cui ispiratore coerente e lucidissimo fu Luciano Pellicani, che approfondì  la tesi di un socialismo riformista, autonomista, distinto e distante dal PCI. Pellicani non volle diventare la mosca cocchiera del nuovo corso socialista e non divenne neppure deputato. Bobbio mi disse della sua indipendenza di studioso e come  come direttore di “Mondo Operaio”. Il suo apporto alla storia del socialismo italiano è confrontabile a quello Ugo Guido Mondolfo. Pellicani non esitò a delineare un socialismo affrancato dal marxismo che neppure Giuseppe Saragat ebbe a pieno il coraggio di concepire nel 1947 con la “scissione” di Palazzo Barberini , continuando a riconoscere  in Marx  un riferimento come fece anche Carlo Rosselli. Se fu Craxi a dare una sterzata decisa al Partito, fu Pellicani l’intellettuale “”non organico”a dare sostanza storica e culturale a quella scelta ,riprendendo e rielaborando le impostazioni del socialismo, considerato non scientifico ed utopistico dai marxisti, in primis quello di Proudhon. Pellicani seppe andare molto oltre, dedicando un libro a Hitler e Lenin considerati i due volti del totalitarismo, una tesi ancora oggi non totalmente accolta dalla sinistra .Nel libro I cattivi maestri della sinistra analizzò criticamente alcuni “mostri sacri” considerati  come delle icone intoccabili : Gramsci, Togliatti, Lukacs, Sartre, Marcuse, andando totalmente controcorrente rispetto  ad una cultura predominante ed  incapace di assumere le distanze volte a ridimensionare miti del tutto ingiustificati. Egli non esitò ad affermare che il marxismo non era una teoria economico – politica mal applicata ,ma che era una teoria totalmente sbagliata. A queste conclusioni i comunisti italiani non giunsero mai neppure dopo il crollo del Muro di Berlino, continuando a distinguere il socialismo realizzato da quello teorizzato da Marx e Lenin. Dopo le polemiche aspre su di lui, calò il silenzio su questo intellettuale libero che continuò ad esercitare il suo ruolo di studioso senza paraocchi ideologici dopo la caduta di Craxi. Se il Partito Democratico avesse voluto  e saputo dare ascolto a Pellicani invece che a tanti piccoli intellettuali di cartapesta ,oggi non sarebbe nella situazione in cui si trova. Lo stesso Renzi fu incapace di fare i conti con quel socialismo liberale, libertario e democratico espresso da Pellicani. Molto stimato da Giovanni Sartori, Pellicani resta uno studioso da cui bisognerà ripartire per verificare il significato di un nuovo socialismo nel futuro della storia politica non solo italiana.

Le false parabole dei rigoristi

L’algoritmo di Facebook ha tanti pregi, ma ancora non è perfetto. Lo dico perché, a meno che non fosse uno scherzo dovuto al primo aprile, avrebbe dovuto immaginare il mio fastidio leggendo una frase del genere. E so che qualche lettore, leggendo il paragone di cui sopra, si sia ritrovato a concordare: non si preoccupi, posso redimerla…

… continua su Electomag:

Le false parabole dei rigoristi

 

Fastweb dona alla Città 500 connessioni illimitate per studenti senza rete

Grazie all’adesione di Fastweb attraverso il progetto WOW FI alla campagna ‘Torino City Love’, 500 studenti torinesi potranno connettersi da casa propria e accedere alle lezioni online fino al termine dell’anno scolastico.

Il servizio, che rientra nel programma dell’iniziativa di solidarietà digitale e di innovazione rivolta ai partner di ‘Torino City Lab’, e non solo, per offrire gratuitamente risorse, azioni e competenze a supporto di cittadini e imprese del territorio durante l’emergenza COVID-19 (https://www.torinocitylab.it/it/submit-to/challenge/torino-city-love) – prevede la donazione, tramite username e password, da parte dell’operatore di 500 accessi gratuiti con connessione illimitata della rete WOW-FI (rete wi-fi di Fastweb con più di un milione di punti di accesso in Italia) ad altrettanti allievi selezionati dal Circuito Scuole insieme all’assessorato all’Istruzione della Città.

Torino è la prima città italiana ad aver attivato una simile collaborazione rivolta alla didattica digitale, formalizzata in tempi rapidi e frutto delle propositive interlocuzioni tra l’assessorato all’Innovazione e Fastweb, una delle aziende tecnologiche italiane più all’avanguardia.

Il progetto WOW-FI di Fastweb si aggiunge alle azioni, ad oggi circa 60, della campagna ‘Torino City Love’, rivolte a cittadini, imprese, scuola e istituzioni locali.

Sono molto contento che con il progetto WOW-FI siamo riusciti in pochi giorni a trovare una soluzione a un bisogno significativo di una fascia di studenti della città – sottolinea Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Grazie al lavoro che stiamo realizzando con Torino City Lab e il suo ecosistema innovazione stiamo riscontrando una crescente attenzione da parte di importanti aziende nazionali e internazionali del mondo tecnologico. Un grazie doveroso anche a Fastweb per aver scelto Torino come prima, e unica ad ora, città in Italia per attivare questa iniziativa“.

Sono orgogliosa che sia stata trovata una soluzione così innovativa per offrire la connettività agli studenti in difficoltà e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto, in particolare gli operatori, perché hanno avuto la sensibilità di rispondere ai bisogni della comunità scolastica adottando un principio di condivisione e solidarietà – dichiara Antonietta Di Martino, Assessora all’Istruzione della Città di Torino –. Nei prossimi giorni provvederemo, con il supporto dell’Amministrazione scolastica e della CittàMetropolitana, a definire le modalità per fornire gli accessi alla rete. Siamo consapevoli che le istituzioni, le scuole, i soggetti pubblici e privati sono tutti attori di un processo che per il settore dell’istruzione non è solo la gestione di un’emergenza ma può contribuire a disegnare il suo futuro”.

Oggi più che mai la rete è necessaria per comunicare, lavorare e studiare. Con questa iniziativa, Fastweb, insieme alla community dei suoi clienti, mette a disposizione la propria rete WOW FI per permettere agli studenti più bisognosi di completare questo anno scolastico e seguire le lezioni online. È una situazione di emergenza che vede la nostra azienda impegnata a garantire i servizi a famiglie, imprese, pubblica amministrazione. Siamo contenti di dare il via a questa iniziativa proprio a Torino, una delle città più impegnate nell’innovazione dei servizi per i cittadini” afferma Roberto Chieppa, Chief Marketing e Customer Experience Officer di Fastweb.

Il messaggio di speranza di #iosorrido

Un progetto social di Barbara Odetto e Alessandro Lercara nei giorni del Coronavirus  / È giusto sorridere durante la pandemia? Può sembrare irrispettoso verso le vittime, i contagiati e le loro famiglie? La giornalista Barbara Odetto e il fotografo Alessandro Lercara, in quarantena nelle rispettive case come tutti, si sono posti queste domande prima di dar forma a #iosorrido, un reportage che vuole documentare il periodo attraverso le parole e le immagini di chi in questi giorni esce solo per lavoro o per svolgere le mansioni previste dalla legge.

Apparso sui social lo scorso 9 aprile con il nome Iosorrido, il progetto è già virale ed è un invito a cercare dentro di sé uno o più aspetti positivi di questo momento storico perché, come confermano le neuroscienze, le emozioni positive aumentano i livelli di serotonina e dopamina. Anche se la preoccupazione per il presente e per il futuro sono un tema dominante che accomuna tutti, secondo Odetto e Lercara avere una prospettiva diversa e cercare ragioni per sorridere può essere un aiuto per se stessi e per gli altri. Non a caso la Terapia del sorriso viene praticata nelle strutture ospedaliere per alleviare sofferenza, stati d’ansia e depressione. #iosorrido è quindi un hashtag per sentirsi uniti a distanza e trasmettere forza a chi fatica a ritrovare il bello nel quotidiano; una community in cui la mascherina davanti alla bocca, sinonimo di rispetto per il prossimo, è la dimostrazione che il Covid-19 può fermare i sogni, ma non il sorrido.

I partecipanti – al momento si contano sportivi, artisti, imprenditori, commercianti, filantropi, volontari – rispondono a due domande che la giornalista Barbara Odetto studia specificamente per loro più a quella che è il leit motiv del progetto: per cosa o per chi sorridi. Ognuno deve inviare anche 3 foto orizzontali in alta risoluzione indicando il nome dell’autore: un primo piano dove si vede solo il viso coperto dalla mascherina, una a figura intera o a mezzo busto, sempre con la mascherina indossata, e un primo piano con la mascherina che pende da un orecchio che verrà pubblicata a fine quarantena. Le foto possono essere scattate in casa, sul balcone, in cortile, per strada mentre si fa la spesa o si svolge una delle attività consentite dalla legge. Alessandro Lercara effettua la post produzione in modo che ogni immagine sia perfetta e in linea con lo stile del progetto e in alcuni casi ha potuto scattare lui le foto con un teleobiettivo, che gli ha permesso di rimanere ad una distanza di almeno 5 metri, durante i suoi spostamenti per i servizi fotogiornalistici.

Per partecipare è possibile inviare un’email a iosorridoprogetto@gmail.com oppure contattare gli organizzatori tramite le pagine Facebook e Instagram di Iosorrido. In questa prima fase le foto e le interviste saranno pubblicate sui social, ma a fine quarantena i due ideatori intendono allestire una mostra e pubblicare un libro per testimoniare il periodo storico e per ringraziare chi ha creduto nell’iniziativa.

Barbara Odetto e Alessandro Lercara collaborano spesso insieme sia per alcuni magazine sia per dei clienti comuni. Nel 2012, dopo aver visitato i Campi di Concentramento e Sterminio di Auschwitz-Birkenau con il Treno della Memoria, hanno dato vita ad un progetto fotogiornalistico che successivamente si è trasformato in una mostra che ancora oggi viene richiesta da enti privati durante il Giorno della Memoria o il 25 aprile: Echi da Auschwitz. Viaggio nella memoria attraverso le immagini di Alessandro Lercara e i testi di Barbara Odetto.

Acerbo-Locatelli(Prc-Se): “Cuba esempio di solidarietà, criminale blocco USA”

Rifondazione Comunista da’ il benvenuto al nuovo contingente di medici cubani arrivato in Piemonte.

Cuba continua a essere un esempio di solidarietà e internazionalismo, valori che hanno caratterizzato sempre la rivoluzione cubana.

Confidiamo che si allarghi tra le forze politiche e nell’opinione pubblica la consapevolezza del carattere criminale del blocco che gli USA hanno inasprito nonostante la pandemia.

 L’amministrazione Trump sta cercando di impedire in tutti i modi che Cuba e Venezuela possano assistere i propri cittadini.

 Ricordiamo che il blocco USA è illegale ed è stato condannato dall’assemblea dell’Onu da molti anni e costa al popolo cubano enormi sacrifici.

 

 Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Ezio Locatelli, segretario federazione di Torino

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Sistema produttivo in crisi, ecco le prime misure regionali per evitare il tracollo

In attesa della ripresa delle attività sono  partiti i primi interventi della Regione Piemonte in favore del sistema produttivo per affrontare la crisi in atto determinata dall’emergenza Covid-19.

L’obiettivo principale è garantire immediata liquidità alle imprese, attraverso contributi diretti e rafforzamento delle garanzie pubbliche, per ampliare così il più possibile le forme di accesso al credito messe in campo dal sistema finanziario locale (banche, confidi, fondazioni bancarie).

Contemporaneamente si sta cercando di prorogare per quanto possibile le scadenze in atto legate ai bandi  di finanziamento in corso, al fine di non gravare di ulteriori incombenze le imprese che stanno affrontando questa drammatica crisi.

Ecco  tutte le informazioni tecniche e pratiche sugli strumenti in atto e su quelli che a breve partiranno.

  •  Moratoria dei prestiti bancari: con delibera del 6 marzo 2020, la Regione ha approvato l’adesione agli interventi di moratoria dei prestiti concessi con il concorso di risorse regionali alle imprese piemontesi da parte degli intermediari finanziari, prefigurando quindi in anticipo anche gli interventi a livello nazionale in tal senso. Tale azione riguarda potenzialmente circa 110 milioni di euro di finanziamenti agevolati e circa 150 milioni di euro di operazioni sostenute da garanzie regionali. Per poter aderire alla sospensione del pagamento le imprese devono rivolgersi alla propria banca, con la quale è stata definita l’operazione di finanziamento per cui si intende beneficiare della moratoria, chiedendo di volersi avvalere di tale facoltà.
  • Sezione Piemonte Fondo Centrale di Garanzia per le PMI: la Regione  ha impegnato 54 milioni di euro per la costituzione di una Sezione speciale all’interno del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, finalizzata a potenziare l’intervento di tale strumento nazionale su scala regionale. Questo è uno degli strumenti che dovrà essere adeguato al nuovo contesto, con l’obiettivo di potenziare ancora, laddove possibile e necessario, le ricadute dello strumento nazionale sul territorio piemontese. Sono in corso le interlocuzioni tecniche con il Ministero per lo sviluppo economico per definire le iniziative più opportune atte a utilizzare le risorse stanziate a completamento, rafforzamento e integrazione dell’azione nazionale, sempre al fine di ampliare il più possibile l’efficacia dello strumento. Il Fondo Centrale di Garanzia è attivo sulla base delle norme nazionali. Sul sito del Ministero dello Sviluppo economico è disponibile l’elenco delle banche e dei confidi convenzionati. Per richiedere ulteriori informazioni contattare la propria banca oppure consultare questa pagina
  • Sostegno alle micro, piccole e medie imprese piemontesi e ai lavoratori autonomi: concessione di contributi a fondo perduto che consentano alle imprese beneficiarie dei finanziamenti finalizzati ad esigenze di liquidità di far fronte agli oneri connessi al credito e, in via generale, di favorire quindi la concessione di credito da parte delle banche e degli intermediari abilitati. Per questa misura è stato previsto uno stanziamento iniziale di circa 7,3 milioni di euro, che consentirà di fornire velocemente ed in forma anticipata contributi fino a 7.500 euro per soggetto beneficiario, a seconda dell’importo dell’operazione finanziaria sottostante. Il bando sarà disponibile nelle prossime settimane, ma intanto le imprese interessate si possono rivolgere al proprio istituto per richiedere già il finanziamento, che sarà la condizione per accedere al bonus.
  • Fondo unico Finpiemonte, modifica temporanea: nell’ambito di tale intervento, già attivo con una dotazione complessiva di oltre 90 milioni di euro, di cui circa 67 milioni a favore delle MPMI, sono in approvazione alcune modifiche temporanee finalizzate a rispondere ad alcune esigenze emerse a causa delle ricadute dell’emergenza sanitaria in corso. Si tratta, sostanzialmente, di prorogare i termini per la presentazione facilitata delle domande e per l’ammissibilità della retroattività delle spese sostenute, unitamente all’incremento della quota di spese ammissibili per scorte e circolante all’interno dei progetti di investimento proposti dalle imprese. Tale misura può essere utilizzata dalle imprese anche per sostenere gli investimenti necessari a modificare i propri processi produttivi e di lavoro, al fine di adeguarli rispetto alle esigenze di sicurezza e distanziamento sociale derivanti dall’emergenza sanitaria e le necessità legate all’attivazione e al rafforzamento dello smart working.
  • Fondo europeo di sviluppo regionale: verranno effettuate alcune modifiche bandi già esistenti, per accelerare il più possibile le procedure. Sui voucher per le infrastrutture di ricerca, ad esempio, è imminente l’avvio di una nuova linea per rimborsare le spese sostenute sui test di autocertificazione finalizzati, alla produzione di mascherine e dispositivi sanitari.
  • Inoltre, contestualmente, è stato disposto il differimento dei termini per adempimenti a carico di beneficiari di agevolazioni, contributi e incentivi economici. Un differimento che comprende anche il bando sull’efficienza energetica delle imprese.

La palestra è la nostra casa

L’iniziativa della UISP per sopravvivere attivamente ai tempi del COVID19

#Iorestoacasa è la parola d’ordine del momento e in questa situazione
mantenersi attivi può diventare un problema, per qualsiasi sportivo, da
chi corre a chi nuota, a chi gioca agli sport di squadra
Ma con un po’ di buona volontà e i consigli giusti, in tempi di smart
working, si può trasformare la nostra casa non solo nel nostro ufficio,
bar e ristorante, ma anche nella nostra palestra.
Insomma a casa sì, ma non fermi: l’importanza di un allenamento
casalingo, anche se con qualche limite.
Se l’obiettivo è mantenersi attivi, faticare e scatenare tutta quella
serie di effetti positivi che il movimento porta al nostro corpo, allora
abbiamo solo l’imbarazzo della scelta con #lapalestraèlanostracasa,
l’iniziativa lanciata dalla Uisp Nazionale per mantenere il benessere
fisico e mentale.
La Uisp Piemonte in  questi giorni raccoglie  video da istruttori e
associazioni affiliate e li rilancia  sul suo sito e sulle pagine dei
social,  video con allenamenti mirati e rivolti alle numerose discipline
con azioni semplici per mantenersi allenati e attivi.
Basta poco: una sedia, abbigliamento comodo e buona volontà per non
perdere il programma, che sarebbe dovuto proseguire con i rispettivi
istruttori nelle diverse palestre e discipline outdoor. Se ci pensiamo,
bastano davvero pochi metri quadrati per potersi muovere  ottenendo i
benefici  di cui abbiamo bisogno.
Con grande fantasia e un variegato programma ogni settimana vengono
proposti esercizi per tutti i gusti, come il centro polisportivo Massari
di via Massari 114, frequentato abitualmente da 3000 soci, che hanno a
disposizione il palaghiaccio, la piscina, la palestra e la ludoteca e un
ricco calendario di attività dalla tenera età fino ai “diversamente
giovani”.
Tre qualificati istruttori si sono alternati proponendo attività più
intense, rivolte ai più allenati, esercizi dedicati ai pattinatori,
ginnastica posturale (dedicata agli over) fino alla flexability
(riservata a chi pratica pole dance). Inoltre, esercizi statici e
dinamici per nuotatori, simulando le bracciate o le tenute in posizione
supina.
La Polisportiva Marchesa di Bruna Guarino, ha proposto esercizi in piedi
dedicati ai “diversamente giovani”, tramite la chat di whatsapp, visto
che molti anziani non frequentano i social.
Anche gli amanti del mare si sono organizzati, come il centro nautico di
Levante, che in mancanza di acqua ha organizzato un approfondimento sui
nodi. Tutorial per imparare, ad esempio, il nodo margherita che serve
per accorciare una cima o per isolarne una malridotta, oppure la gassa
d’amante o semplicemente gassa, un nodo ad occhiello, che può essere
eseguito su qualsiasi tipo di cima.
Per i più giovani che amano gli sport di strada, ci ha pensato la asd
Longboard Crew Italia con un breve allenamento indoor per la parte
inferiore e la parte superiore del corpo, quando si rimetteranno i piedi
sulle tavole da skate e longboard.
Un po’ più difficile è stata l’esperienza del settore montagna, che ha
dovuto trovare il modo di allenare gli arrampicatori e ha promosso,
sempre online, un corso di alpinismo teorico abbinato ad una sessione di
training per integrare la mancanza di una vera parete.
#LAPALESTRAE’LANOSTRACASA