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Estate di lotta al campeggio No Tav

grillo5notav ovunquenotav chiara claudioLe iniziative sono state annunciate attraverso il web, sono previsti anche dieci giorni di presidi itineranti attraverso i paesi della Bassa Valle

 

Mentre le diplomazie italiana e francese dialogano riservatamente per far sì che il tunnel della Torino-Lione sia scavato in Francia, per evitare i problemi di ordine pubblico in Valle di Susa, nel  campeggio autogestito di Venaus parte la “tre giorni nazionale di confronto e discussione”.

 

Sono previsti anche dieci giorni di presidi itineranti attraverso i paesi della Bassa Valle, nel calendario estivo del movimento No Tav nel mese di luglio.

 

Le iniziative sono state annunciate attraverso il web, all’insegna dello slogan: “per un’estate di lotta No Tav”:

 

“Da questa settimana si apre l’accoglienza presso il campeggio di Venaus che fino all’11 luglio sarà autogestito. Pertanto tutti sono invitati a portare il necessario per prepararsi da mangiare ed attenersi scrupolosamente alle indicazioni che il movimento darà. L’11, il 12 e il 13 luglio,sempre a Venaus, ci sarà una tre giorni nazionale di discussione, confronto e iniziative in cui temi principali saranno l’estate in corso e le lotte che vedranno protagoniste le varie realtà italiane nella stagione autunnale. Dal 17 al 27 luglio, mentre continuerà ad essere garantita l’accoglienza al presidio di Venaus, il movimento No Tav organizza la marcia/campeggio itinerante contro il Tav. Tappe della marcia saranno Avigliana, Vaie, San DIdero, Bussoleno, San Giuliano di Susa , Venaus e Chiomonte. Per poi concludersi con la consueta marcia Giaglione / Chiomonte”.

 

UN ESTRATTO DAL SITO NOTAV.INFO

 

(…) Esercito, militarizzazione e controllo del territorio sono realtà con cui noi Valsusini abbiamo imparato a fare i conti quotidianamente, ma non ci abituiamo a questa situazione, anzi è pratica collettiva lavorare per inceppare questo meccanismo, a partire dalle più piccole iniziative fino ad arrivare alle manifestazioni di massa che continuano a dimostrarci quanto sia solida la nostra forza nonostante il passare del tempo.

 

La Procura Torinese ha continuato durante quest’anno ad indossare l’elmetto, consapevole ormai che un movimento come quello No Tav non può essere scalfito da qualche denuncia e da titoli roboanti sui giornali. Ed ecco il tentativo, che addiritura la Cassazione valuta spropositato, di incarcerare quattro di noi con l’accusa di terrorismo. La risposta, non scontata al giorno d’oggi ma spontanea per il movimento, è stata quella di stringersi ancora di più attorno agli arrestati, alle loro famiglie e mettere in piedi una campagna per la loro liberazione che sappiamo ben presto avverrà.

 

In questo paese sempre più devastato dalla crisi, solo più in pochi riescono a credere che si troveranno i soldi per portare avanti un’opera così costosa e i lavori, con le promesse dei vari politicanti, una dopo l’altra si infrangono contro una realtà fatta di povertà sempre più diffusa tra la popolazione. Se da un lato la Francia e diversi altri paesi europei fanno molti passi indietro, ogni nuovo governo italiano fa automaticamente sua la battaglia per la costruzione della Torino-Lione, da destra a sinistra, senza se e senza ma. Troppi sono gli interessi in gioco, troppo comodo ed assodato il sistema per ingrassare le tasche dei soliti noti. Per loro sfortuna però, prima o poi, sono tutti costretti a fare i conti con i fatti e, soprattutto, con il movimento che compatto continua il suo percorso di opposizione.

 

I grandi appalti, da sempre portatori di notevoli interessi, anche in Valle sono sempre più in odor di mafia nonostante in molti si affannino ad elevare il cantiere di Chiomonte come esempio di una trasparente gestione. Purtroppo per loro oggi ci sono anche le carte che parlano chiaro. Abbiamo imparato in questi anni che i nostri luoghi di battaglia sono molti. Sul territorio, nelle piazze, in tribunale, nell’informazione e su ognuno di questi ambiti quotidianamente ci attrezziamo e giochiamo le carte a nostra disposizione (…)

 

(Foto: il Torinese)

Riprendono le visite a Exilles, che forte!

Sono due i percorsi di visita della celebre fortezza in  Val Susa, che era stata riaperta  una quindicina di anni fa

 

EXILLESDa qualche settimana è di nuovo possibile visitare  il maestoso Forte di Exilles.

 

Sono due i percorsi di visita della celebre fortezza in  Val Susa, che era stata riaperta  al pubblico una quindicina di anni fa su iniziativa di Regione Piemonte e Museo Nazionale della Montagna.

 

Visitare la struttura che ospitò la leggendaria  Maschera di Ferro, è anche occasione per un’escursione nelle circostanti montagne, alla scoperta  della natura e dell’enogastronomia locale

 

(Foto: Regione Piemonte)

Cinecittà val bene una Mole?

franceschinicinecitta Franceschini ha proposto di creare un museo nazionale del  cinema a Roma, ma è già polemica. Salviamo gli studi cinematografici romani ma non al prezzo del museo di Torino

 

«In Italia abbiamo un bellissimo museo del cinema a Torino ma è un museo che parla del cinema di tutto il mondo, dai fratelli Lumière a oggi. Credo ci sia invece bisogno di un luogo attrattivo anche per i giovani, in cui si racconta la meravigliosa storia del cinema italiano. E un museo nazionale del cinema italiano non può che essere a Cinecittà, luogo dove il nostro cinema è nato. È un progetto su cui stiamo lavorando, costruendo il più possibile livelli di integrazione tra le diverse istituzioni».

 

Dopo le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini sulla possibilità di far nascere a Cinecittà un Museo Nazionale del Cinema Italiano viene spontaneo fare una riflessione sul motivo per cui il museo è qui a Torino e non avrebbe alcun senso crearne un doppione a Roma. Il cinema, come ribadito in un nostro precedente articolo comparso nella rubrica via Po 33, nasce a Torino, quando Ambrosio, Itala, Pasquali, Fert, Gloria e molte altre case di produzione, quasi una trentina alla fine degli anni Dieci, si sfidano a colpi di film, proponendo prodotti di respiro internazionale, si pensi a Cabiria (G.Pastrone, 1914), di cui si festeggia quest’anno il centenario. Sempre a Torino nel corso dell’Expo 1911 si tiene uno dei primi festival cinematografici con la vittoria dell’Ambrosio con ben due film La Vita delle Farfalle (R. Omegna,1911), che vanta la sceneggiatura del poeta Guido Gozzano, e Nozze d’Oro (L. Maggi, 1911). Maria Adriana Prolo, fondatrice e collezionista che ha ideato il museo già nel 1941 aveva pensato a Torino proprio per queste ragioni e si era battuta a lungo.

 

Tutto ha inizio con l’articolo “Torino cinematografica prima e durante la guerra (Appunti)” da lei pubblicato sulla rivista “Bianco e Nero” nel 1938, in seguito, nel 1941 comincia a raccogliere materiali e documenti relativi alle produzioni torinesi che avevano fatto conoscere Torino in tutto il mondo. L’idea di costituire il museo è sempre di quell’anno con l’obiettivo di «raccogliere, conservare ed esporre al pubblico tutto il materiale che si riferisce alla documentazione e alla storia delle attività artistiche, culturali, tecniche e industriali della cinematografia e della fotografia» sono le sue stesse parole con cui fonda l’Associazione Museo Nazionale del Cinema.  Ma è solo nel 1953 che il museo trova una sua sede, dopo la guerra e molti anni di attesa. A Palazzo Chiablese apre il Museo Nazionale del Cinema che sarà lì collocato fino al 1985, quando verrà chiuso per messa a norma degli edifici a seguito dell’incendio dello Statuto (1983). L’attuale cornice del Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Mole Antonelliana, è recente, si parla del 2000, quando il museo finalmente riapre in quello che è considerato uno degli edifici simbolici della città.

 

Togliere a Torino questo primato sarebbe ingiusto, è necessario non far morire Cinecittà (che nasce molto più tardi si parla del 1934 come data di apertura dei lavori), creando un museo che ne conservi i materiali e i documenti storici ma senza però equipararsi alla realtà torinese, quanto piuttosto sarebbe possibile pensare a un luogo di conservazione da un lato e che porti turismo dall’altro, come accade ancora oggi alle Majors statunitensi una delle mete principali di Hollywood.

 

Cristina Colet

Martina e Sara in pole position per gli One Direction

martuinaone-directionLa boy band inglese si esibisce nello stadio torinese e c’è grande attesa per un concerto che ha fatto il pienone: non solo nello stadio ma anche in tutti gli hotel della zona

 

Martina e Sara (nella foto scattata sbato mattina poco dopo le 7) , una da Roma e l’altra da Torino, sono le prime fan degli One Direction ad “accamparsi” con quasi 48 ore di anticipo davanti all’Olimpico per cercare di guadagnarsi gli ultimi posti rimasti per l’attesissimo concerto.

 

La boy band inglese, dopo il successo di Milano, si esibirà’ stasera nello stadio torinese e c’è grande attesa per un concerto che ha fatto il pienone: non solo nello stadio ma anche in tutti gli hotel della zona.

 

Sul palco anche gli australiani 5 Seconds of Summer.

 

(Foto: il Torinese)

Fiat leader al Salone dell’Auto. A Milano, però

fiat fcaFIAT FACCIATASi tratta di un evento apripista per Expo 2015. La casa automobilistica (ex) torinese prenderà parte alla rassegna espositiva con tutti i marchi

 

La prima uscita in grande stile della nuova Fca – Fiat Chrysler Automobiles, che nascerà ufficalmente il prossimo primo agosto, sarà il Milano Auto Show che si terrà nel capoluogo lombardo nel mese di dicembre, dall’11 al 21.

 

Si tratta di un evento apripista per Expo 2015. La casa automobilistica (ex) torinese prenderà parte alla rassegna espositiva con tutti i marchi del gruppo. Una manna per gli organizzatori, che grazie a questa prestigiosa adesione potranno attrarre più facilmente altri marchi automobilistici.

 

Ad annunciarlo con soddisfazione è Giuliano Cazzola, patron della Promotor, società organizzatrice dell’evento. In un primo tempo il Lingotto nicchiava (alcuni sostengono per il parere contrario del sindaco di Torino, Piero Fassino, “geloso” di Milano). Poi è arrivato il sì dai piani alti. Del resto, ora che la città della Mole è orfana del Salone, le case automobilistiche devono trovare altre soluzioni.

 

I promotori dell’evento milanese ringraziano Sergio Marchionne per aver dato, con la sua partecipazione all’Auto show, un nuovo segnale di fiducia per la crescita del Paese.

 

(Foto: il Torinese)

Una domenica da faraoni

egizioUn egittologo svelerà curiosità in pillole e alcuni tra i più affascinanti aspetti della cultura faraonica, proponendo durante il percorso semplici quesiti in forma di quiz per avvicinare i bambini ai temi del Museo
La civiltà egizia e’ quella che probabilmente nelle reminiscenze scolastiche e’ rimasta più viva tra i ricordi se non altro per il fascino che la cultura dell’Antico Egitto ha suscitato nei racconti di faraoni, celebrazioni religiose, scrittura e simbologia.
Domenica 6 luglio il Museo Egizio di Torino, il secondo per importanza al Mondo dopo quello del Cairo offre un’occasione a bambini e genitori per rivivere insieme l’atmosfera dell’epoca dei faraoni.
Torna infatti il richiestissimo Chi vuole essere Faraone? L’antico Egitto in pillole. Una visita avvincente in grado di appassionare i visitatori più piccoli (bambini dai 6 agli 11 anni) in compagnia dei loro genitori.
Un egittologo svelerà curiosità in pillole e alcuni tra i più affascinanti aspetti della cultura faraonica, proponendo durante il percorso semplici quesiti in forma di quiz per avvicinare i bambini ai temi del Museo.
La visita terminerà quindi con un gran finale a base di giochi “egizi”, tra cui Museum, il gioco ufficiale del Museo Egizio di Torino . Inizio attività ore 10:30. Prenotazione obbligatoria. Info 0114406903. 
CV

Costadoro cerca il barista perfetto

La gara prevede un massimo di 30 concorrenti i quali dovranno regolare la macinatura di un macinadosatore, realizzare 4 espressi e 4 cappuccini e pulire la postazione in un tempo massimo di 11 minuti

 

coffee

 Il Costadoro Coffe Lab Diamante, in via Teofilo Rossi 2 angolo via Lagrange, sarà teatro nei giorni 5 e 6 luglio della tappa torinese della competizione nazionale organizzata dall’INEI, Istituto Nazionale Espresso Italiano, per decretare il miglior barista d’Italia.

 

Costadoro , che dal 1890 lavora il caffè a regola d’arte, ed è un punto di riferimento per gli amanti del caffè a Torino, sin dalla prima torrefazione in via Pietro Micca, nonché cultore nella diffusione del caffè espresso italiano in tutto il mondo, e’ ora alla ricerca del barista perfetto per L’Espresso Italiano Champion dell’INEI.

 

La gara prevede un massimo di 30 concorrenti i quali dovranno regolare la macinatura di un macinadosatore, realizzare 4 espressi e 4 cappuccini e pulire la postazione in un tempo massimo di 11 minuti. Il vincitore rappresenterà l’azienda Costadoro alla finale di Londra il 3 ottobre presso The Royal Automobile Club .

 

In premio per chi passerà la selezione di Torino Costadoro offrirà il viaggio e il pernottamento per la finale di Londra. Per le iscrizioni si può contattare la seguente mail:francesca.oliva@costadoro.it. Che vinca il migliore!

  
Clelia Ventimiglia

Juventus: Vucinic ad Al Jazira, arriva Marrone e parte Peluso

juve non c'è dueQUI JUVE

 

La società bianconera comunica che Mirko Vucinic, dopo il perfezionamento dell’accordo con Al Jazira Football Sports Company per la cessione definitiva dell’attaccante, lascerà la Juventus. 

 

Il valore del calciatore è stato fissato a quota 6,3 milioni di euro.
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 Luca Marrone ha firmato un contratto  di 5 anni con la Juve per 5 milioni di euro “ratealizzabili” in tre anni.

 

Il Sassuolo, invece, acquista dai campioni d’Italia Federico Peluso per  4,5 milioni di euro, anche questi da pagare in tre anni.

 

Andrea Buquicchio: “Sull’immunità dei parlamentari”

buquicchio“Si vorrebbe un Senato non elettivo, cosa che mi vede assolutamente contrario e si manterrebbe comunque una sorta di bicameralismo. La tal cosa mi vede ancor più  contrario perché anziché ridurre il numero dei Parlamentari sia della Camera sia del Senato si intende partorire una piccola Camera delle regioni con funzioni molto ridotte”

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente intervento di Andrea Buquicchio, già presidente del Gruppo Italia dei Valori in Consiglio regionale


Sono stato sempre scettico sull’ opportunità di continuare ad attribuire ai parlamentari la così detta immunità, ed oggi più che mai alcune riflessioni sono necessarie.
Il “privilegio” sancito dai Costituenti e’ stato già di fatto molto ridimensionato dopo l’era mani pulite con tangentopoli. Infatti, da circa vent’anni, non si tratta più di un’immunità totale.

 

Gli inquirenti possono indagare ma non arrestare senza il via libera del Parlamento, così come non possono utilizzare intercettazioni o tabulati telefonici senza autorizzazione. Orbene, oggi si discute nell’ambito della riforma del Senato, se togliere o meno tale immunità residuale ai nuovi Senatori. Ma partiamo dalla riforma del Senato.

 

Si vorrebbe un Senato non elettivo, cosa che mi vede assolutamente contrario e si manterrebbe comunque una sorta di bicameralismo. La tal cosa mi vede ancor più  contrario perché anziché ridurre il numero dei Parlamentari sia della Camera sia del Senato si intende partorire una piccola Camera delle regioni con funzioni molto ridotte.

 

Si intenderebbe così superare il bicameralismo perfetto, motivo per molti di ingovernabilità, e si intenderebbe dare un contentino agli eletti delle istituzioni più periferiche. Un mero contentino alle regioni molto penalizzate dall’ondata di anti regionalismo esplosa negli ultimi due anni ed in tal modo, secondo il governo, tacitate con l’attribuzione di funzioni parlamentari tramite loro eletti di secondo livello.  Anzichè  un passo avanti verso il federalismo ne faremmo molti indietro in modo centripeto! E la riforma del titolo V completerà l’opera.

 

Tornando quindi all’immunità, la stessa, nell’ambito di un assetto istituzionale non elettivo potrebbe essere eliminata. Ma allora sorge spontanea una domanda, perché non si pensa neanche lontanamente di mettere mano anche a quella dei signori deputati della Camera, per di più ad oggi nominati e non certo eletti nel senso concepito dai Padri Costituenti quando previdero le guarentigie? La risposta meno ipocrita, secondo me, e’ quella che attribuisce di fatto ai signori Onorevoli uno scarso senso di fiducia nei confronti del terzo potere dello Stato.

 

Si parla spesso di indagini ad orologeria, di due pesi e due misure, di Procure cromaticamente molto definite e così via e sembrerebbe una sorta di autotutela del potere legislativo che non tanto si fida di quello giudiziario. Bene ed allora perché non mettere mano attivamente alla riforma della giustizia, partendo a mio avviso da quella del CSM anziché trincerarsi passivamente dietro una  ridicola e anacronistica immunità? Occorre più coraggio nelle decisioni legislative essenziali per il miglioramento della nostra molto sofferente democrazia.

 

 Andrea Buquicchio Consigliere regionale IX Legislatura

L’inferno diventa estasi nell’atmosfera rétro di Gualazzi

Successo per “Welcome to my hell tour 2014”. E Venaria Real Music continua fino al 31 luglio

 SANREMO ITALIAN SONG FESTIVAL

Per il calendario di proposte del festival Venaria Real Music ieri sera si è esibito, nella sontuosa cornice del Cortile delle Carrozze della Venaria Reale, Rapahel Gualazzi con il suo “Welcome to my hell tour 2014”, partito lo scorso 26 giugno da Verona per presentare il nuovo album “Happy Mistake”. Complice il bel tempo, che in questa estate non è affatto scontato, il successo è stato grande con più di 1.200 spettatori.

 

Assolutamente nessun inferno, ma un’estasi dalle atmosfere anni ’20 e ’30 durata un’ora e mezza, dalle 22.00 alle 23.30. Gualazzi con il suo pianoforte, dal quale raramente ha distolto lo sguardo, ha conquistato il pubblico con i suoi brani e forse anche con quella timidezza e quell’incedere un po’ goffo ma spontaneo che lo contraddistinguono. Ad accompagnarlo una band di nove musicisti, sette dei quali francesi tra cui tre meravigliose coriste che non dimenticheremo facilmente.  Il repertorio swing e jazz, che oscilla tra italiano e inglese, riporta la mente dei nostalgici all’intramontabile Fred Buscaglione e a Paolo Conte e forse ci fa venire voglia di suggerire a Raphael di scrivere qualche pezzo in italiano in più.

 

A rendere la serata ancora più perfetta: l’iniziativa di aprire la Reggia ai partecipanti che, con il solo biglietto del concerto, possono ammirare lo sfarzo e la magnificenza delle sale interne, visitare le mostre attuali, prendere un aperitivo nel cuore della Reggia al Caffè Degli Argenti, passeggiare nei Giardini e assistere a qualche sorpresa come, per esempio, il Teatro dell’Acqua della Fontana del Cervo proprio all’ingresso, nella Corte d’onore. Una vera e propria danza dei cento getti d’acqua che arrivano fino ad un’altezza di 12 metri seguendo il ritmo di musiche antiche e contemporanee con l’aggiunta di proiezioni di luci e particolari effetti.

 

Il ricco programma, quasi interamente dedicato alla scena italiana, con uno sguardo particolare rivolto alla canzone d’autore e al jazz continua fino al prossimo 31 luglio, ancora per quattro imperdibili giovedì:

Giovedì 10 luglio
Ezio Bosso & Mario Brunello – Sulle radici

Giovedì 17 luglio
David Hansen con l’Orchestra Montis Regalis – Rivals arias for Farinelli & co.

Giovedì 24 luglio
Cristiano De Andrè in concerto

Giovedì 31 luglio
Vinicio Capossela e la Banda della Posta

 

Il consiglio, se avete perso la serata di ieri, è di non perdere le prossime.

Biglietti acquistabili online su Ticketone.it, dai rivenditori autorizzati del circuito, al centro prenotazioni telefonico della Reggia e anche la sera stessa dei concerti presso la biglietteria.

 

eb