ilTorinese

La Regione manda a Roma l’elenco delle opere complementari alla TAV 

Si è svolto  un incontro tra la Regione Piemonte, rappresentata dal Presidente Alberto Cirio e dagli assessori al Bilancio e alle Opere pubbliche e la Filiera torinese delle Costruzioni per le opere complementari alla Tav.

 

La Regione Piemonte, nei mesi scorsi, ha più volte sollecitato il Ministero delle Infrastrutture al fine di ricevere risposte sullo sblocco delle opere già finanziate. Il riscontro, da parte dell’Ente Governativo, è arrivato solo a fine agosto, per una pratica che era ferma dal febbraio 2019.

Proprio al termine di questo incontro, ed a pochi giorni dalla ricezione della missiva, la Regione ha risposto trasmettendo al Ministero l’elenco delle opere di priorità due da realizzare e già finanziate per un importo di 32 milioni di euro affinché possano così partire finalmente i lavori.

Le categorie presenti all’incontro, commenta la Regione in una nota ” hanno manifestato soddisfazione per la celerità con cui la Regione ha saputo affrontare gli aspetti tecnici legati alle opere di questo lotto e, nel contempo, insieme, si è condivisa l’idea, che insieme agli enti locali, questo tavolo possa affrontare celermente il lavoro anche per le ulteriori opere complementari (per un importo pari a 57 milioni di euro). Opere su cui la Regione Piemonte ha, nella medesima comunicazione, chiesto e sollecitato un riscontro da parte del Governo e, per le quali, entro fine anno sarà mandato a Roma l’elenco delle opere che il territorio sceglierà di realizzare”.

Noto avvocato muore nello schianto in auto

Schianto nel pomeriggio sulla provinciale 134 tra Pralormo e Carmagnola, nella frazione di Ternavasso, nel comune di Poirino.

È morto l’avvocato Antonio Dionisio, di 82 anni,  alla guida di una Audi che  ha perso il controllo forse per un malore del conducente ed è finita prima contro  un albero e poi in un fosso. I soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Coronavirus: un morto e 54 contagi, stabili le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

26.935 PAZIENTI GUARITI E 430 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.935 (+25 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3375 (+5) Alessandria, 1610 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2578 (+8) Cuneo, 2.407 (+2) Novara, 13.798 (+10) Torino, 1150 (+8) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 183 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 430 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4150

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4149 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 374 Novara, 1837 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 33.200 (+54 rispetto a ieri, di cui 39 asintomatici; dei 54: 27 screening, 19 contatti di caso, 8 con indagine in corso; quelli importati sono 13 su 54) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4202 Alessandria, 1924 Asti, 1083 Biella, 3152 Cuneo, 3062 Novara, 16.541 Torino, 1575 Vercelli, 1186 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 287 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 188 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 106 (4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1572.

I tamponi diagnostici finora processati sono 609.316 di cui 341.063 risultati negativi.

Adescavano e truffavano anziani per giocare al casinò

Due  donne e il figlio di una di loro sono stati arrestati dai Carabinieri nel torinese

I Carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Ivrea su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di 3 persone (2 donne, una italiana e l’altra straniera, tradotte in carcere ed un giovane, figlio della prima, sottoposto invece ai domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, estorsione ed autoriciclaggio. La complessa attività d’indagine, condotta dalla Stazione di Agliè, nel torinese, dal gennaio al luglio 2020 ha consentito di documentare l’esistenza di un vero proprio gruppo criminale ed identificarne i componenti che, mediante artifizi e raggiri operati nei confronti di 5 vittime del luogo (per lo più anziani) si erano illecitamente impossessati (in talune circostanze anche con modalità estorsive) nell’arco temporale 2011/2019, di beni, denaro e altre utilità per un valore superiore ad 1 milione di Euro. Il progetto criminoso dell’associazione consisteva sostanzialmente nella realizzazione di una serie indeterminata di truffe ai danni di vittime a minorata difesa, appositamente individuate (due di loro sono state addirittura conosciute in una RSA di Valperga ove le due donne lavoravano come operatrici sanitarie, mentre le altre sono state adescate presso bar e sale da ballo del luogo). Il “modus operandi” era sempre lo stesso, una volta scelta la preda e carpita integralmente la sua fiducia (anche fingendo rapporti sentimentali), gli anziani venivano indotti a corrispondere cospicue somme di danaro con la falsa promessa di restituirli dopo aver incassato una cospicua eredità (fittizia), a seguito della morte di un fantomatico parente in Calabria (le somme richieste sarebbero dovute servire per “sbloccare” il rilascio della citata eredità, gravata da alcuni debiti). Per avvalorare il loro programma criminoso sovente ricorrevano anche all’intervento di un inesistente funzionario del Tribunale di Ivrea (pronto a confermare l’esistenza della cospicua eredità). Nel caso in cui la persona offesa dubitasse della ricostruzione sopra descritta, non esitavano ad estorcere il danaro con violenze e minacce. Gli indefiniti bonifici operati dalle vittime nell’arco temporale indicato, per un valore ampiamente superiore al Milione di Euro, venivano poi utilizzati dalla consorteria per l’acquisto di un immobile, di numerose autovetture (oltre a mantenere un alto tenore di vita, con l’acquisto di abiti firmati e ricorrenti spese voluttuarie), oppure reinvestiti in attività speculative di gioco d’azzardo presso il Casinò di Saint Vincent. I militari della Compagnia di Ivrea hanno, altresì, individuato ancora nella disponibilità dei tre truffatori 2 immobili, 3 autovetture, contante e titoli bancari che, su disposizione dell’A.G. eporediese, sono in queste ore oggetto di contestuale sequestro preventivo.

L’ultimo saluto alle sorelline uccise dal crollo dell’albero

Tanti palloncini bianchi  in cielo per dare l’ultimo saluto a Malak e Janna Lassiri di 14 e 3 anni

Le due sorelline sono state uccise da un albero caduto sulla loro tenda mentre si trovavano al campeggio di Marina di Massa lo scorso 30 agosto. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio al cimitero islamico Parco di Torino.

Accanto alle due bare bianche, si è riunita la comunità musulmana con il proconsole del Marocco. Era presente la sindaca di Torino Chiara Appendino, che è stata vicina al padre delle due bambine alla fine della funzione.

Il padre delle bambine ha ringraziato la sindaca, il primo cittadino di Marina di massa e il maresciallo dei carabinieri che sono stati vicini alla famiglia in questi giorni.

Dame, Signori e Cavalieri Visite animate in costume alla Rocca

Domenica 13 settembre dalle ore 10 / In collaborazione con l’Associazione Speculum Historiae

Personaggi in abiti storici animeranno le visite guidate alla Rocca e i suoi giardini permettendo ai visitatori di conoscere usi, costumi e abitudini della vita quotidiana in un castello del Piemonte all’inizio del XV secolo.

Dal signore alle dame, dai funzionari di corte ai servitori, la vita di un tempo tornerà ad essere di nuovo il presente scoprendole armi dei soldati oppure gli ingredienti che si potevano usare in cucina per preparare le vivande destinate ai banchetti.

Costo: 9.00€ intero | 7.00€ ridotto | 3.00€ per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino+Piemonte card

Associazione Culturale Speculum Historiae
L’ Associazione Culturale Speculum Historiae, fondata nel 2009, si propone come obiettivo la ricostruzione storica della vita quotidiana, dagli aspetti domestici a quelli militari, dalla religione all’artigianato, basandosi su documenti, iconografie e reperti museali al fine di realizzare riproduzioni quanto più precise possibile.
I progetti abbracciano attività come la ricostruzione in abito, attività culturali e didattiche in collaborazione con musei ed enti del territorio.  Speculum Historiae porta avanti un progetto di ricostruzione relativo al XV secolo (in particolare 1400-1420) accanto ad altri due progetti, relativi all’XI (1000-1015) e al XIII (1250-1275) secolo, in tutti i casi focalizzandosi sulla documentazione del territorio piemontese e torinese.

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/borgo-medievale.html

“Metamorphosis” da Buster Keaton e Philip Glass

Fondazione Cosso / Nuovo appuntamento musicale con “Avant-dernière pensée” nella grande arena estiva del Castello di Miradolo

Martedì 15 settembre, ore 21,30 San Secondo di Pinerolo (Torino)

E’ il terzo e ultimo appuntamento musicale proposto dalla Fondazione Cosso per l’alquanto complicata estate 2020. Ricordiamoci data e ora: martedì 15 settembre alle 21,30. Protagonista, come sempre, il progetto artistico “Avant-dernière pensée” diretto dal maestro Roberto Galimberti che presenterà “Metamorphosis” da Buster Keaton e Philip Glass. La performance fa seguito al Concerto d’Estate da Steve Reich, con cui si è attesa la prima alba d’estate, il 21 giugno scorso, alle 4.30, e l’“Ulisse” da Claudio Monteverdi, andato in scena nel mese di luglio. Suggestiva, come consuetudine, l’ambientazione dell’evento ospitato nel prato centrale del grande parco storico del Castello, in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo, dove il pubblico si troverà immerso in un’arena di oltre 2mila mq. circondato dalla corona verde di alberi secolari e da grandi schermi per videoproiezioni. “L’invito – sottolineano gli organizzatori – è a ricercare la propria personale prospettiva del concerto, spostandosi nellospazio e tra i musicisti, che si esibiranno distanti tra loro. Il prezioso suggerimento è di portarsi un plaid dacasa, così da poter godersi lo spettacolo, sonoro e visivo,comodamente stesi sul prato. Le “cuffie silent system luminose”, attraverso cui si fruisce della partitura, divengono autentiche “stanze d’ascolto”, in cui ricercare il massimo raccoglimento.

Metamorphosis rappresenta un dialogo ideale tra la partitura omonima del compositore di Baltimora Philip Glass, ispirata al celebre racconto di Franz Kafka e presentata in quest’occasione in una inedita rilettura per trio (violino, violoncello e pianoforte) e alcuniframmenti della straordinaria produzione di Buster Keaton. Un poetico incontro tra cinema e musica. Lo sguardo di Keaton e il minimalismo di Glass(classificato fra i primi dieci della “Top 100” dei geni viventi stilata anni fa dalla prestigiosa rivista inglese“The Telegraph”) come istantanee del proprio tempo e come invito a riflettere sul rapporto tra uomo e macchina, tra sentimento e contemporaneità, oggi, ancora una volta.

Questi gli esecutori: Roberto Galimberti, violino e direzione; Laura Vattano, pianoforte e Marco Pennacchio al violoncello

I tecnici: Marco Ventriglia, audio e supervisione tecnica; Edoardo Pezzuto, allestimento tecnico.

Per ragioni di sicurezza i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria: tel. 0121.502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it.

Alle 20 avrà luogo una guida all’ascolto curata da Roberto Galimberti, ideatore del progetto artistico, che dialogherà con il pubblico. A partire dalle 19 è prevista un’apertura straordinaria della mostra dedicata alla fotografia di Oliviero Toscani, ospitata nelle sale del Castello e nel parco. Sempre dalle 19, il bistrot del Castello è a disposizione per un aperitivo o una cena leggera da consumarsi nella corte interna, alla luce del tramonto.

g. m.

Poste, aperture pomeridiane in Valle

– Poste Italiane comunica che da lunedì 7 settembre, gli uffici postali di Giaveno e Sant’Antonino Di Susa torneranno ad essere disponibili per la cittadinanza con orario continuato dal lunedì al venerdì, dalle 8.20 alle 19.05 (il sabato fino alle 12.35).

Anche in questa fase, l’Azienda raccomanda ai cittadini di entrare negli uffici postali avendo cura di indossare i dispositivi di protezione individuale.

Per conoscere gli orari degli uffici postali aperti e per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.poste.it oppure contattare il numero verde 800 00 33 22.

Quando a settembre tornava la Politica

Tradizionalmente il mese di settembre, quando la politica era protagonista e non solo un orpello, era ricordato anche per convegni di alcune correnti della Democrazia Cristiana.

“Le correnti di idee”, però, per citare Donat-Cattin che, con una battuta sarcastica, l divideva dalla “correnti di potere”. Certo, quando c’era la Dc, quando c’erano le correnti e, soprattutto, quando c’era la Politica. Perchè la politica oggi risiede al di fuori dei partiti e, purtroppo, in zone sempre più difficili da intercettare e da individuare.

Ma, al di là della memoria e del ricordo che accompagnano ancora la militanza politica
contemporanea di tutti quelli che hanno vissuto altre stagioni e altre esperienze politiche
ed organizzative, non c’è alcun dubbio che ancora oggi quei convegni continuano ad
essere commentati e narrati come momenti di alta politica e di grande confronto
democratico. Convegni che avevano addirittura l’ambizione di dettare l’agenda politica
nazionale. Partendo, appunto dalla singola esperienza di una corrente all’interno della Dc.

Che era il partito di governo per eccellenza ma che, al contempo, era anche e comunque
un soggetto politico articolato e composito. Se penso che la sinistra sociale della Dc di
Forze Nuove, quella guidata da Carlo Donat-Cattin, con appena il 6-7% dei consensi del
partito riusciva ad imporsi all’attenzione del dibattito politico nazionale con i convegni
settembrini di Saint- Vincent, c’è da restare quasi basiti. Ma la ragione di questa specificità
non risiedeva solo nella capacità politica ed organizzativa dei protagonisti del tempo, ma in
due tasselli decisivi e qualificanti. L’uno era la passione della politica e per la politica. Una
vocazione che rendeva quasi nascosta e secondaria lo scontato e naturale interesse per il
potere. Perchè la politica era passione, ma anche militanza, radicamento sociale e
territoriale, rappresentanza territoriale e soprattutto capacità di elaborazione politica,
culturale ed ideale. E l’altro tassello è semplice a descriverlo ma decisivo se si vuole
ambire a dettare l’agenda senza accampare solo ragioni di potere e di organigrammi. E
cioè, la qualità e l’autorevolezza di quella classe dirigente. Una autorevolezza che faceva
di quei politici non solo dei leader ma statisti e uomini di governo. Certo, non trascorrevano
il tempo a discettare su come ridurre gli spazi democratici, su come tagliare la
rappresentanza democratica e parlamentare e, soprattutto, su come declinare il verbo
populista o demagogico o qualunquista nella politica italiana.

Ecco, ho voluto fare qualche sporadico esempio per ricordare come settembre era il mese
della ripresa della politica. Perchè accanto a Saint-Vincent c’erano Lavarone, Sirmione,
Chianciano per ricordare solo i principali appuntamenti della Dc. Appuntamentgi presenti
anche in altri partiti, tranne il Pci perchè all’epoca era dominato dal cosiddetto “centralismo
democratico” e quindi il pubblico confronto interno al partito era bandito alla radice, quasi
per ragioni statutarie.

Ma la ragione essenziale di questo semplice richiamo a settembre per la politica del
passato, e per non sfuggire dai canoni contemporanei, è che non possiamo rassegnarci a
contemplare oggi un decadimento qualitativo progressivo della politica. Una caduta
sempre più squallida, arida ed insignificante. O si ha il coraggio di reagire alla deriva
populista, demagogica e qualunquista interpretata e rappresentata in Italia dall’esperienza
dei 5 stelle oppure la crisi della politica e dei partiti sarà sempre più profonda e senza
ritorno. Altrochè i convegni settembrini delle correnti della Dc….

Giorgio Merlo

Sparare al lupo?

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Legambiente / “La più classica delle soluzioni di pancia. Peggiorativa, priva di fondamenti scientifici e dannosa”

 

E’ di questi giorni la “sparata” del capogruppo leghista Preioni, che, dando prova di un integralismo “cieco e talebano” propone l’apertura di un programma di abbattimento dei lupi nella nostra regione.

Dopo una l’approvazione di una norma inaccettabile sulla caccia, che permette di sparare ad animali in pericolo di estinzione sul nostro territorio, che allarga le specie cacciabili a volatili di pochi grammi, che amplia gli orari fino alla caccia notturna e che tutela in ogni modo i portatori di doppietta, come ampiamente prevedibile è arrivata l’ora del lupo. Un argomento trattato, come d’abitudine, in un’ottica rozzamente antropocentrica e priva di alcun fondamento scientifico.

Come ampiamente dimostrato, non ultimo dal progetto Life WolfAlps, la convivenza con il lupo non solo è possibile, ma ampiamente auspicabile.

 

“Il lupo è una specie protetta che crea equilibrio e maggiori servizi ecosistemici, grazie anche al contenimento naturale degli ungulati selvatici. Quella proposta dalla Lega – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e valle d’Aosta – è una finta soluzione che strizza l’occhio alla pancia, senza considerare che è scientificamente confermata come addirittura dannosa in quanto l’uccisione di individui adulti destabilizza il branco peggiorandone la tecnica di caccia, a tutto svantaggio del bestiame domestico. Quello della convivenza con la fauna selvatica è un tema che deve essere trattato su solide basi scientifiche e non può essere liquidato con un semplice via libera alle doppiette. Non è creando una insana contrapposizione fra Uomo e Natura che si aiuta chi deve affrontare difficoltà reali e oggi potrebbe sentirsi solo. Senza dimenticare che il lupo è solo una, e non certo la maggiore, delle difficoltà che la pastorizia in ambito montano deve affrontare. Ci auguriamo – conclude Giorgio Prino – che l’Amministrazione regionale non intraprenda strade che porterebbero a disastri già vissuti in passato e che voglia fare propri gli insegnamenti dei più recenti studi scientifici e progetti internazionali. Facciamo loro un benaugurante “In bocca al lupo” perché possano dimostrare in futuro una conoscenza ed una sensibilità ambientale e sociale maggiore di quella che stanno dimostrando in questi giorni”.

 

Le posizioni assunte da alcuni Enti Locali sottolineano, se mai ce ne fosse bisogno, come le decisioni in tema di grandi predatori debbano fare riferimento a un’unica autorità statale e attingere al contributo di enti scientifici di respiro nazionale (ISPRA per l’Italia). Nessuna decisione sul tema può essere affidata a gestioni localistiche, nemmeno nel profilo delle autonomie regionali o provinciali: è necessaria una assunzione di responsabilità a tutti i livelli e una gestione del tema che comprenda le istituzioni pubbliche di tutto il Paese con il fine di superare l’attuale disomogeneità istituzionale.

Il mondo dell’allevamento va sostenuto nel tempo, anche finanziariamente, e, in base al contesto, aiutato nella scelta della giusta combinazione di precauzioni e di accorgimenti utili (recinzioni, cani da guardiania, personale aggiuntivo, ecc.). È importante che i sistemi di prevenzione funzionino e che i risarcimenti siano pagati tempestivamente. Inoltre bisogna affrontare la problematica dei danni causati dai cani, randagi e non, che possono essere attribuiti al lupo e acuiscono il problema.

Occorre strutturare in modo uniforme in tutto il Piemonte un’azione di informazione e formazione, mantenendola attiva nel tempo. La formazione va rivolta non solo al settore dell’allevamento e dell’agricoltura, ma anche al mondo degli operatori turistici e nelle scuole.

Infine, ma non meno importante, bisogna essere coscienti del fatto che il lupo e gli altri predatori in Piemonte non sono la causa dei principali problemi degli allevatori, ma rivelatori di problemi e difficoltà della filiera agroalimentare in generale e in particolare della zootecnia montana e in quanto tali vanno affrontati e risolti con una gestione e visione strutturata nel lungo periodo.

Da queste basi dovrebbero partire un’analisi della situazione legata alla presenza del lupo nella nostra regione e l’azione di tutela ed integrazione con l’attività umana. Da queste basi dovrebbe partire il ragionamento di un’Amministrazione che voglia realmente risolvere i problemi esistenti.

 

Non resta che sperare che sia così e che le dichiarazioni pubblicate sui giornali in questi giorni siano ascrivibili ad uno scivolone di un unico consigliere.