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Innovazione e sostenibilità: Lavazza partner dell’Italia a Expo 2020 Dubai

È stata siglata la partnership tra il Gruppo Lavazza e il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2020 Dubai, un accordo che rafforza il progetto di innovazione e sostenibilità promosso dal nostro Paese con la sua partecipazione all’Esposizione Universale del prossimo anno.

Lavazza, in qualità di Platinum Sponsor, sarà presente con i suoi prodotti e servizi nel Padiglione Italia per tutta la durata dell’Esposizione che, a seguito del rinvio, avrà inizio il 1° ottobre 2021 e si concluderà il 31 marzo 2022. Lavazza, come Official Coffee, porterà un’importante eccellenza del Made in Italy nel cuore della prima Expo in un Paese arabo e dell’area ME.NA.SA. (Medio Oriente, Africa Settentrionale e Asia Meridionale).

La partnership con il Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo Dubai si inserisce nella strategia di business e sostenibilità del Gruppo Lavazza e all’interno di un percorso di sviluppo, da un lato integrato nei propri processi e attività, e dall’altro messo in atto dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, che oggi realizza in 17 nazioni 24 progetti a beneficio di 97.000 persone.


Inoltre, Lavazza si pone l’obiettivo di coinvolgere e ispirare tutti suoi interlocutori e la società civile nell’ottica del Goal Zero, l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile che si aggiunge ai 17 SDGs (Sustainable DevelopmentGoals) dell’ONU e che consiste nella massima diffusione dell’Agenda 2030.

 “Il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020 rappresenta una straordinaria occasione per portare agli occhi del mondo il meglio del Made in Italy, interpretato da Lavazza con la continua ricerca dell’eccellenza del caffèma è anche un momento chiave di condivisione delle innovazioni e delle buone pratiche nel campo dello sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo.” – dichiara Antonio Baravalle, CEO del Gruppo Lavazza – “L’innovazione, insieme alla creatività, sostiene il percorso di sviluppo dei nostri prodotti e processi, e la sostenibilità, ormai parte integrante della nostra strategia di business, guida le nostre scelte”.

Per il Padiglione Italia è stato scelto il tema “La Bellezza unisce le Persone”, rappresentato da uno spazio non solo espositivo ma anche dimostrativo, capace di offrire ai visitatori un’eccezionale esperienza, illustrando competenze, talenti e ingegni multidisciplinari tipici del Made in Italy, promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali.

“La partnership con Lavazza ci consente di portare a Expo Dubai un’eccellenza italiana la cui reputazione internazionale è legata al buon gusto, al lifestyle, alla sostenibilità e all’innovazione, valori che formano il centro del progetto di partecipazione dell’Italia alla prossima Esposizione Universale” dichiara Paolo Glisenti, Commissario generale di sezione per l’Italia a Expo 2020 Dubai.

Il progetto della caffetteria Lavazza di Dubai è ideato per proporre ai visitatori di Expo una “Sustainable Coffee Experience”, un’esperienza di caffè realmente sostenibile, grazie alla messa in campo dei migliori prodotti e tecnologie sviluppati da Lavazza. Verranno servite, ad esempio, le miscele di arabiche lavate della gamma Lavazza ¡Tierra!, caffè pregiato che rispetta la natura e le culture locali proveniente da agricoltura sostenibile e certificata dall’ONG Rainforest Alliance, organizzazione internazionale che promuove l’adozione di pratiche agricole attente alla salvaguardia dell’ambiente e garantisce dignitose condizioni di vita ai coltivatori.

Simbolo della caffetteria Lavazza al Padiglione Italia sarà una gigantesca Solar Moka, nata per presentare un processo di preparazione che evita le emissioni e che grazie all’utilizzo dell’energia solare permette di riscaldare l’acqua necessaria per il caffè servito ai visitatori.

L’impegno di Lavazza in sostenibilità

Lavazza ha sposato un percorso di concreta collaborazione con le maggiori organizzazioni che si propongono di fare sistema verso gli obiettivi di sostenibilità, sottoscrivendo l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi 17 Sustainable Development Goals, aderendo al Global Compact delle Nazioni Unite e facendosi partner attivo dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).

Da più di 120 anni il modello di business di Lavazza si basa sulla sinergia tra sistema valoriale – fatto di passione per l’eccellenza, spirito di squadra, coerenza, trasparenza, integrità e lungimiranza – e solidità economica, testimoniata dal grande impegno etico ed economico in sostenibilità.

Per coordinare e realizzare i progetti di sostenibilità, Lavazza ha istituito, nel 2004, la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus che oggi supporta 24 progetti in 17 paesi, a beneficio di oltre 97.000 cafficultori. I progetti sostenuti dalla Fondazione Lavazza hanno in primo luogo l’obiettivo di migliorare la resa produttiva e la qualità del caffè, promuovendo allo stesso tempo l’imprenditorialità dei produttori e il miglioramento delle loro condizioni di vita. L’attenzione costante alle persone e la divulgazione dei princìpi di Sviluppo Sostenibile hanno consentito a Lavazza di affrontare le sfide della sostenibilità in modo concreto  e apprezzato da tutta la società civile, come emerge dalla posizione dell’azienda nella “2019 Global CR RepTrak®”, il più vasto studio al mondo sulla percezione della Responsabilità d’Impresa svolto presso l’opinione pubblica: Lavazza si è posizionata tra le prime 10 aziende al mondo per la Corporate Responsibility, scalando la classifica 2019 di 23 posizioni rispetto al 2018 e collocandosi prima sia nel settore Food&Beverage, sia tra le imprese italiane.

In virtù dell’approccio sistemico allo sviluppo sostenibile, l’azienda ha aderito alla CEO Carbon Neutral Challenge, la sfida per la riduzione delle emissioni di CO2 e sostiene il Corporate Biofuel Programme di KLM, iniziativa di ricerca e sviluppo di biocarburante per la riduzione delle emissioni di CO2.

 

(foto Andrea Guermani)

Premio speciale Lattes Grinzane alla Protezione civile

“Premio Lattes Grinzane”: libri e impegno civile al centro della X edizione

Nell’anno della pandemia, la Fondazione Bottari Lattes consegnerà alla Protezione Civile il “Premio Speciale” 2020
Sabato 10 ottobre, ore 16,30, Teatro Sociale di Alba
Monforte d’Alba (Cuneo)

“Insieme con la Giuria Tecnica, ho deciso di donare alla Protezione Civile la somma che ogni anno è destinata alla vincitrice o al vincitore del ‘Premio Speciale Lattes Grinzane’ per ringraziare dell’immenso lavoro che tutte le strutture e gli operatori dell’ente hanno svolto e stanno continuando a svolgere, nell’impegnativo compito di proteggere e aiutare i cittadini in questa drammatica emergenza sanitaria. Il loro coraggio, la loro passione civile e il loro altruismo sono un esempio per tutti noi”. Con queste parole Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione di Monforte d’Alba, promotrice del “Premio Lattes Grinzane” – nato nel 2011 sulle ceneri del “Grinzane Cavour” e dedicato ai migliori libri di narrativa, italiana e straniera, pubblicati in Italia nell’ultimo anno – spiega la decisione di conferire per questa decima edizione l’ambito “Premio Speciale” alle donne e agli uomini, ai professionisti, ai volontari, ai medici e agli infermieri della nostra Protezione Civile, impegnata ormai da mesi con piena abnegazione e competenza, nell’emergenza sanitaria imposta dal Covid-19. A ritirare il riconoscimento, sarà lo stesso Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Struttura Governativa, nata con il compito di “mobilitare e coordinare tutte le risorse nazionali utili ad assicurare assistenza alla popolazione in caso di grave emergenza”. A Borrelli, la presidente Bottari Lattes consegnerà la somma di 10mila euro, destinata di consueto a uno scrittore di fama internazionale (come il giapponese Haruki Murakami nel 2019, Antònio Lobo Antunes nel 2018, Ian McEwan nel 2017, Amos Oz nel 2016 o Javier Marías nel 2015) che, nel corso del tempo, sia riuscito a riscuotere condivisi apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Il tutto nell’ottica “di una compartecipazione più stretta – sottolineano ancora i membri della Giuria- di una condivisione doverosa e per certi versi inevitabile con il nostro Paese, con le sofferenze e i bisogni degli uomini, di cui la letteratura e la cultura non possono non possono non farsi carico”. L’appuntamento è per il prossimo sabato 10 ottobre, alle 16,30, al Teatro Sociale “Giorgio Busca” di Alba, in piazza Vittorio Veneto 3. Lì si terrà anche la cerimonia finale del Premio letterario con lo spoglio dei voti delle Giurie Scolastiche (25 in tutta Italia, da Trieste a Lampedusa e una a Parigi), che decreteranno il libro vincente fra i cinque finalisti selezionati nel maggio scorso dalla Giuria Tecnica, presieduta da Gian Luigi Beccaria. Cinque romanzi per cinque scrittori: due giovani italiani, un tedesco, un israeliano e un turco- Questi i loro nomi: il lombardo di Saronno Giorgio Fontana con “Prima di noi” (Sellerio), il tedesco Daniel Kehlmann con “Il re, il cuoco e il buffone” (traduzione di Monica Pesetti; Feltrinelli), l’israeliano Eshkol Nevo autore de “L’ultima intervista” (traduzione di Raffaella Scardi; Neri Pozza), la partenopea di Torre del Greco  Valeria Parrella con un romanzo ambientato nel carcere minorile napoletano di Nisida dal titolo “Almarina” ( per i tipi di Einaudi ) e il turco Elif Shafak con “I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo” (traduzione di Daniele A. Gewurz e Isabella Zani per Rizzoli).
All’evento si potrà assistere in presenza fino a esaurimento posti, e in diretta streaming, nel pieno rispetto delle normative di sicurezza per l’emergenza sanitaria. Obbligatoria la prenotazione: inviare mail con nome e cognome a book@fondazionebottarilattes.it
g. m.

Nelle foto
– Castello di Grinzane Cavour
– Caterina Bottari Lattes e Haruki Murakami, “Premio Speciale” 2019
– Cover libri finalisti

Tangenziale sud, chiusura della corsia di marcia tra gli svincoli Allamano e Francia

A.T.I.V.A. comunica che verranno eseguiti lavori sull’infrastruttura autostradale sulla Tangenziale sud di Torino in entrambe le carreggiate, tra gli svincoli di Corso Allamano e Corso Francia.

Al fine di consentire l’esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza, verrà chiusa al traffico la corsia di marcia lenta (la corsia di destra) e rimarranno aperte al traffico a larghezza ridotta, la corsia di marcia veloce e quella di sorpasso.

Tale modifica alla circolazione comporterà disagi agli utenti in transito lungo la direttrice autostradale e a coloro che si immetteranno  in autostrada dallo svincolo di Corso Allamano in carreggiata Nord (verso Milano) e dallo svincolo di C.so Francia in carreggiata Sud (verso Piacenza)

Tali modifiche alla circolazione saranno attive dal 2 al 31 agosto 2020.

Sul sito internet della Società www.ativa.it, sono presenti le informazioni relative ai cantieri con maggiori interferenze sulla viabilità ed è possibile consultare i percorsi alternativi suggeriti.

“Distanziamento covid: treni sì, aerei no?”

Non essendo un negazionista, ma neppure un tifoso del virus, rimango sconcertato come molti italiani nell’apprendere che il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che ripristina il distanziamento sociale sui treni.

Sconcertato non perché io sia contrario all’ordinanza, ma perché dagli atti confusi del nostro governo ho appreso che il Covid viaggia in treno e disdegna l’aereo. Perché sui voli aerei non esiste nessuna misura restrittiva, tranne l’uso della mascherina. Per il resto si sta tutti seduti, gomito a gomito, rassicurati dal fatto che il Covid non è salito sull’aereo, presumo, in ottemperanza a qualche disposizione del ministro Speranza.

Fuori di ironia, un governo all’altezza non può continuare a creare scompiglio nei comportamenti dei cittadini. Si vedono spiagge più che affollate, bagnanti felicemente a mollo e assembrati come sardine, e i controlli dove sono? Sui treni distanziati, sugli aerei e sulle spiagge accatastati, come nei supermercati o nei bus. In Chiesa, però, tutti distanziati, con mascherine e senza ventilazione perché non si sa mai. Il contrasto al Covid non richiede particolare lungimiranza, ma un pizzico di coerenza e di serietà, sì.

on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera

Coronavirus: 13 contagi e due nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

26.136 PAZIENTI GUARITI E 631 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.136 (+9 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3212 (+3) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 843 (+0) Biella, 2441 (+0) Cuneo, 2359 (+0) Novara, 13.467 (+5) Torino, 1103 (+1) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 171 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 63sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI DIVENTANO 4131

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa 4131 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 372 Novara, 1823 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.711(+1rispetto a ieri, di cui 6 asintomatici; dei 13: 10 screening, 2 contatti di caso, 1 con indagine in corso; 9 su 13 sono importati) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4107 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2932 Cuneo, 2821 Novara, 15.997 Torino, 1355 Vercelli, 1154 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 270 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 133 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 95 (come ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 713.

I tamponi diagnostici finora processati sono 504.973, di cui 277.50risultati negativi.

Covid, Valle (Pd): “ridisegnare la sanità”

 “Si è tenuta oggi la prima riunione del Gruppo di Lavoro che si occupa dell’indagine sul Covid-19.

Abbiamo preso decisioni sulla metodologia dell’indagine e abbiamo deciso di affrontare l’analisi della vicenda procedendo per temi, focalizzandoci sugli argomenti e convocando, quindi, le stesse persone su argomenti diversi. L’approfondimento verterà su: ricostruzione della situazione della sanità piemontese all’esplodere dell’epidemia, RSA, dispositivi di protezione, il territorio, politiche sui tamponi, misure di lockdown, tracciatura focolai, ricostruzione della catena di comando, situazione delle carceri, trasporto medico e protezione civile territoriale” afferma il Consigliere regionale Pd Daniele Valle, Coordinatore della Commissione.

L’indagine – spiega Valle – entrerà nel vivo a settembre e procederemo iniziando a ricostruire la vicenda della pandemia a partire dal quadro normativo di riferimento e dalle indicazioni dell’Oms. E’ importante ricostruire, nel dettaglio, la situazione della sanità durante la pandemia per poter ridisegnare il nostro sistema affinché possa rispondere efficacemente a un’eventuale recrudescenza della pandemia in autunno. Va segnalato che attendiamo ancora i documenti dell’Unità di crisi che dovremo esaminare con grande attenzione e che auspichiamo possano essere consegnati in tempi stretti alla Commissione”.

dell’indagine e abbiamo deciso di affrontare l’analisi della vicenda procedendo per temi, focalizzandoci sugli argomenti e convocando, quindi, le stesse persone su argomenti diversi. L’approfondimento verterà su: ricostruzione della situazione della sanità piemontese all’esplodere dell’epidemia, RSA, dispositivi di protezione, il territorio, politiche sui tamponi, misure di lockdown, tracciatura focolai, ricostruzione della catena di comando, situazione delle carceri, trasporto medico e protezione civile territoriale” afferma il Consigliere regionale Pd Daniele Valle, Coordinatore della Commissione.

“L’indagine – spiega Valle – entrerà nel vivo a settembre e procederemo iniziando a ricostruire la vicenda della pandemia a partire dal quadro normativo di riferimento e dalle indicazioni dell’Oms. E’ importante ricostruire, nel dettaglio, la situazione della sanità durante la pandemia per poter ridisegnare il nostro sistema affinché possa rispondere efficacemente a un’eventuale recrudescenza della pandemia in autunno. Va segnalato che attendiamo ancora i documenti dell’Unità di crisi che dovremo esaminare con grande attenzione e che auspichiamo possano essere consegnati in tempi stretti alla Commissione”.

“Il Piemonte non può garantire il distanziamento sui treni”

Il Piemonte dichiara di non potere mantenere il distanziamento sui mezzi pubblici, come prevede l’ordinanza  del ministro della Salute Speranza.

Lo dice all’agenzia Ansa l’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi. L’assessore afferma che contatterà il governo affinché la situazione sia risolta, dove  il distanziamento sui treni regionali non vige dal 10 luglio. Sono migliaia gli utenti che – secondo Gabusi – resteranno a piedi e non potranno lavorare e andare in vacanza.

Che cosa chiede la Regione Piemonte

Il ripristino delle misure di distanziamento a bordo dei mezzi pubblici ordinato dal Ministro della Salute ha gettato nel caos i trasporti degli ultimi due giorni lasciando a terra moltissimi passeggeri. La situazione è particolarmente complessa in Piemonte, dove a inizio luglio, l’amministrazione regionale, a seguito di una valutazione del quadro sanitario con i propri esperti tecnico scientifici, ha ripristinato il pieno carico dal 10 luglio sulle linee pubbliche extra urbane.

 

Oggi l’ordinanza del Ministro della Salute cambia completamente lo scenario. La Regione Piemonte ha perciò chiesto un parere alla propria avvocatura ricevendo conferma che l’ordinanza esclude la possibilità di derogare il distanziamento a bordo senza il parere del Comitato Tecnico Scientifico di livello nazionale.

 

Nelle ultime ore le dichiarazioni del Ministro dei Traporti, circa la possibilità di stringere o allargare le misure di sicurezza sulla base dei criteri valutati con il monitoraggio epidemiologico regionale, hanno ulteriormente preoccupato la Regione.

L’Assessore regionale ai Trasporti sottolinea che questo rimpallo di responsabilità tra Ministri è inaccettabile e si ripercuote inevitabilmente sui cittadini. Si rende infatti necessario in questo momento un atto di pari livello da parte del Ministero dei Trasporti che esprima in maniera chiara quali misure adottare sui trasporti pubblici locali.

 

Giovedì, ma le interlocuzioni con gli altri Assessori Regionali ai Trasporti sono già iniziate da ieri, il Piemonte chiederà alla Conferenza delle Regioni di prendere una posizione netta nei confronti del Governo al fine di fare chiarezza sulla situazione e di non lasciare i cittadini in balia di notizie e comunicati stampa dell’ultimo momento.

 

Anche Marazzato dal Piemonte per il ponte di Genova

La storica azienda vercellese leader nelle bonifiche ambientali presente al taglio del nastro lunedì 3 agosto nel capoluogo ligure.

Alla cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte di Genova progettato dall’archistar e senatore a vita Renzo Piano, lunedì 3 agosto alle 18.30, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e delle massime autorità, vi sarà anche il ‘Gruppo Marazzato’, rappresentato da Davide Marazzato: che, insieme ai fratelli Alberto e Luca, completa la terza generazione di imprenditori, dopo il nonno Lucillo in qualità di fondatore e il figlio Carlo, alla guida della stimata e solida impresa.

L ’azienda vercellese, dal 1952 leader in Italia nel settore delle bonifiche ambientali e delle soluzioni per il pianeta, è stata fra i grandi partners del Consorzio ‘Pergenova’ cui è stata affidata la costruzione ex novo del viadotto sul fiume Polcevera. “Un contesto di primaria importanza all’interno del quale abbiamo fatto il nostro ingresso in sordina, aggiudicandoci in primis la gara di appalto relativa allo smaltimento del ballast ferroviario: in seguito al crollo del ponte infatti si è resa necessaria la bonifica dell’area ove sono stati realizzati i nuovi pilastri pronti a sorreggere il viadotto. In seguito, passo dopo passo, grazie anche al know-how a 360° maturato nei decenni nel settore delle bonifiche, siamo progressivamente diventati i gestori di tutti i rifiuti presenti nel sito guadagnandoci massima fiducia da parte del ‘Consorzio Pergenova’, con cui abbiamo sviluppato e mantenuto sempre un crescente, ottimo rapporto umano e professionale, e che ringraziamo per questa preziosa e irripetibile esperienza condivisa”, osserva soddisfatto il geologo Marco Tamberi, Responsabile del Settore Bonifiche del ‘Gruppo Marazzato’.
Per poi proseguire: “Fornendo di volta in volta supporto tecnico qualificato a operazioni anche molto complesse e delicate, e continua assistenza nelle varie fasi realizzative del ponte stesso tramite il nostro personale specializzato, che si è sempre fatto trovare pronto nelle diverse necessità che si sono nel tempo presentate. E senza distinzione fra notte e giorno, né tantomeno orario alcuno, nel pieno rispetto della tabella di marcia. Abbiamo condiviso con ‘Pergenova’ le modalità di conferimento dei rifiuti, tra cui anche l’insaccamento di materiale contenente amianto in big bags, e le difficoltà logistiche legate alla operatività del cantiere e alle difficoltà di viabilità presenti nella zona”. Gli fa eco Davide Marazzato: “Ma, soprattutto, si tratta di un’attività unica nel suo genere che ha coinvolto il nostro Gruppo unitamente e profondamente da vicino, creando coesione interna e maggiorando in maniera positiva l’entusiasmo lavorativo delle équipes di professionisti che abbiamo inviato in loco. E proprio a loro va il nostro ringraziamento più grande: hanno messo impegno e passione, molto spesso togliendo tempo ai propri cari, per contribuire alla causa comune”, conclude il manager.

Pareggio del Toro a Bologna. Longo: “La mia ultima partita qui”

Dopo il match  Bologna-Torino, conclusosi 1-1, l’allenatore Moreno Longo è intervenuto su Sky Sport:

“Questa è  secondo me la mia ultima partita qui. Quindi ci tengo a ringraziare chi mi ha dato l’opportunità di venire  a Torino. Grazie anche ai ragazzi e al mio staff,  insieme abbiamo fatto qualcosa che deve essere apprezzato e nel tempo lo sarà, quando ci si renderà conto di cosa ha rischiato il Torino quest’anno.” E ha aggiunto, a proposito dell’ultima partita di campionato: “il bilancio è molto positivo. La situazione non era complicata ma complicatissima. Forse c’è anche chi non si è reso conto del pericolo che abbiamo corso. Non posso non valorizzare questo risultato che è la salvezza raggiunta, un risultato che permette a questa società di potere programmare il futuro dalla Serie A”.