ilTorinese

Ciclista investito in piazza Statuto

L’autista dell’autocarro Nissan che proveniva da via Cibrario, svoltando a destra in piazza Statuto ha investito un ciclista, che stava attraversando su un attraversamento ciclopedonale.

Il ciclista è stato subito soccorso dall’autista e poi dai sanitari che lo hanno trasportato all’ospedale Maria Vittoria.

“ Quell’incrocio è troppo pericoloso, il comune dovrebbe mettere un semaforo, si sono già verificati troppi incidenti, speriamo la prossima volta non ci scappi il morto” dichiara Lorenzo Ciravegna del Comitato Torino BCPS.

L’aperitivo che ci piace

MANGIARE CHIARO / Ormai si parla sempre più di “sano stile di vita”, associato ad una sana alimentazione e a del movimento costante. Ed è in effetti fondamentale per mantenersi quanto più possibile in salute e ridurre il rischio di insorgenza di patologie cronico-degenerative.

Ma è altrettanto importante evitare di sfociare nell’ossessione dell’healthy a tutti i costi, con il rischio di privarsi di tasselli fondamentali di quello stesso sano stile di vita che tanto si va ricercando. Tasselli come la convivialità, ad esempio.

E diciamocelo, soprattutto in estate, quanto fa star bene un aperitivo in relax con gli amici?

Forse dovrei dirvi che l’assunzione di alcol dovrebbe essere pari a zero, dato che è classificato come sicuramente cancerogeno (classe 1) dall’IARC, ma siamo onesti: ogni tanto uno spritz in compagnia è indiscussa fonte di gioia. Quindi no, non sono qui per consigliarvi di ordinare un estratto di verdura al prossimo aperitivo che avete in programma.
Ci tengo tuttavia a darvi qualche dritta, perché di fronte ad una bottiglia di rosso e ad un tagliere è davvero facile fare il pieno di calorie.

Drink →  1 birra da 33 cl, 1 bicchiere di prosecco, 1 spritz, 1 calice di vino: una volta ogni tanto ce li si può concedere senza problemi. Se dovessero capitare più aperitivi nella stessa settimana, le altre volte sarebbe preferibile ordinare un analcolico.
Un esempio salutare? Personalmente trovo squisito il succo di pomodoro condito con tabasco, limone e un pizzico di sale!

Food → potendo scegliere, perché non optare per crudités di verdure accompagnate da hummus o da un formaggio spalmabile? Un’idea può essere anche di stuzzicare della frutta secca tostata non salata: mandorle, pistacchi, anacardi, noccioline. Con moderazione però, si tratta sì di alimenti sani, ma pur sempre ad alta densità calorica! Oppure, perché no, delle olive potrebbero essere una valida alternativa. E se ci sono solo arachidi salate e patatine fritte? Basta assaggiarne una piccola manciata, ma senza esagerare per non fare il pieno di sale.
E ancora… che fare davanti ad un buffet con i fiocchi? Non ci si può certamente limitare a guardare! L’aperitivo si trasforma in una cena, cercando di scegliere comunque con criterio e moderazione, et voilà, il gioco è fatto!

L’importante è ricordare sempre che non è l’eccezione a fare la regola, bensì la somma di tutte le nostre scelte quotidiane.

Vittoria Roscigno

Vittoria Roscigno, classe 1995, laureata con lode in Dietistica presso l’Università degli studi di Torino e con il massimo dei voti nella Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli studi di Firenze. Ha conseguito i titoli di “Esperta in nutrizione sportiva” e “Nutrition expert” mediante due corsi annuali e sta attualmente frequentando un Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Università degli studi di Pavia. Lavora in qualità di dietista presso le strutture Humanitas Gradenigo e Humanitas Cellini, oltre a svolgere attività di libera professione a Torino.

 

“Che la scienza e la buona forchetta siano sempre con te”.

Sito: vittoriaroscigno.it
Instagram: @dietistavittoriaroscigno
Facebook: Dott.ssa Vittoria Roscigno – Dietista

In viaggio con Contrera per le strade di Barriera di Milano

La trilogia di Contrera è una trilogia sulla saga di Barriera di Milano, scritta da Christian Frascella. Poche le speranze di tornare agli antichi splendori. Bel libro anche l’ultimo,  e soprattutto scritto in modo magistrale ed accattivante, come del resto i primi due della serie.

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L’autore è nato in Barriera nel 1973 e probabilmente ha sentito, o gli e stato raccontato di una Barriera viva  e presente, direi (forse eccessivamente) identitaria. Prima ci nascevi,  ci vivevi e ci morivi. Ora puoi solo scappare. L’invenzione di Contrera, detective ed ex poliziotto che ha il suo ufficio in una lavanderia a gettoni gestita da un marocchino è assolutamente originale. Contrera è un campione nel fare ciò che non dovrebbe fare per raggiungere ciò che vorrebbe raggiungere. Fallisce in tutto meticolosamente, tranne capire chi è l’assassino.
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Ex poliziotto- perché corrotto – che ha deluso il padre, mitico poliziotto di Barriera che tutti stimavano, un poliziotto di strada che amava ed era amato da una intera collettività. Collettività che ora non esiste più. Negli anni 70 il commissariato di Zona era in via Malone. Tra corso Giulio Cesare e Corso Vercelli. Per gioco, noi ragazzi di Barriera, ci avvicinavamo ai muri scrivendo slogan politici. Il commissario sapeva. Ci faceva fare sapendo della nostra innocuità’. In via Feletto i bar dei calabresi: dalle sei di sera si riempivano di muratori che bevevano birra mangiando noccioline americane. E i pugliesi che inondavano piazza Foroni ed il suoi banchi del mercato. In via Crescentino si produceva ancora con una miriade di artigiani. Tanti falegnami nei cortili delle case. Come i materassai che al cambio di stagione venivano a riattare i materassi. Tra falegnami e materassai quanta polvere! Torniamo alla letteratura.
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Anche negli affetti Contrera è un disastro. Separato con figlia adolescente ha decisamente rapporti difficili improntati alla più totale rottura. Non ci fosse la sua amorevole sorella dormirebbe per strada. Adorato dai nipoti e disprezzato dal cognato direttore di banca. Vivono dalle parti di via Oxlia dopo piazza Rebaudengo. Mi ricordo che fino alla fine degli anni 60 era poco costruita, poi il boom delle case popolari. Minima la comunità Rom. Qualche piccolo furto, ma nel complesso la situazione era accettabile. In Piazza Rebaudengo c’è ancora la pesa pubblica,  ovviamente in disuso.
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Dalle basse di Stura partivano i carbonai che vendevano il carbone a Porta Palazzo. Dopo corso Vercelli si infilavano in via Renato Martorelli, pochissime auto con il solo rumore degli zoccoli. Il carretto si fermava. L’oste si chiamava Giacu e versava un quartino di vino rigorosamente rosso e poi via, verso l‘altra osteria. Si sa che il carbone asciuga e l’acqua era controindicata. Ora corso Giulio Cesare e corso Vercelli sono  tra i più grandi supermercati di droga. Tra i più convenienti. Contrera sguazza in questa melma tra improbabili giustizieri della notte, capi mafiosi e gang senegalesi. Non è una novità che in corso Novara angolo corso Giulio Cesare bande rivali si prendano ad accettate. Proprio davanti alla lapide di Elio Barontini, partigiano anarchico. E le case di ringhiera di via Cuneo e via Bra dove ora trovarci un italiano è pressoché impossibile, ma negli anni 60 ci abitavano mia nonna materna e gli zii sempre materni. Primo turno alle sei del mattino tra Grandi Motori e Facis in Corso Emilia. Ora Contrera indaga su omicidi e degrado. Una volta la Barriera era terra di operai ed artigiani, ora è terra di spacciatori ed emarginati. Un territorio in balia di se’ stesso ad un paio di chilometri dal centro e dal quadrilatero romano, dove ebbe i natali la nostra bella città.
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Confessiamo un un nostro personale debito verso l’autore. Riesce a descrivere questa disperazione con una certa leggerezza che rende la lettura gradevole e meno onerosa per chi ci è nato e vissuto, come il sottoscritto. Il suo racconto penetra nelle strade dandone una visione nitida. Contrera usa l’auto della sorella. La sua gli è stata bruciata perché ha pestato i piedi a chi non doveva pestarli. È un uomo capace schiacciato dal troppo peso del ricordo di suo padre. Piccoli viaggi in auto  che, concretamente ti fanno capire che cosa è diventata Barriera. Ad una cena tra vecchi amici mi sfottevano perché invocavo l’intervento dell’Esercito e  poi dicevano, giustamente , che Chistian Frascella era un grande per questi suoi romanzi. Nel terzo libro mi sembra che le conclusioni siano molto ma molto simili. A mali estremi estremi rimedi. Quando c’è cancrena bisogna amputare. Viceversa tutto il corpo si ammala. Francamente è dura sperare, ma è l’unica carta in mano che abbiamo da calare. Proprio il finale pessimismo dell’autore potrebbe essere un buon viatico affinché qualcosa cambi. Si diceva una volta che per ritornare in paradiso bisogna scendere negli inferi. Indubbiamente Barriera di Milano sta conoscendo qualcosa di molto simile all’inferno. Durissima la risalita,  ma è un nostro dovere impegnarci e sperare ancora.
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Patrizio Tosetto
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(Le foto di Barriera sono di Urban Lab Torino)

Assistenti sociali: «I have a dream»

«I have a dream». L’Ordine Assistenti sociali del Piemonte fa sue le parole pronunciate il 28 agosto del 1963 da Martin Luter King per porre l’attenzione sulle difficoltà del periodo storico attuale.

 

«I have a dream» («Io ho un sogno») è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili nota come la marcia su Washington per il lavoro e la libertà. Nel suo discorso esprimeva la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi.

Si tratta di uno dei discorsi più famosi del ventesimo secolo ed è diventato simbolo della lotta contro il razzismo negli Stati Uniti.

Spiega Antonio Attinà, Vice Presidente dell’Ordine Piemontese: «è importante oggi ricordare e celebrare la ricorrenza del famoso discorso di King, centrato sui diritti e contro il razzismo perché, come è ribadito nel nostro Codice deontologico, la professione dell’assistente sociale è fondamentale per garantire i diritti umani e lo sviluppo sociale, a tutela della persona e delle comunità. Si tratta di valori che riflettono l’impulso morale di tutta una comunità professionale che si impegna a perseguire la giustizia sociale e a riconoscere la dignità intrinseca di ogni essere umano».

«Gli assistenti sociali prosegue Antonio Attinà, attraverso la presenza del Presidente nazionale Gazzi agli Stati generali di giugno, hanno portato davanti al Governo, al presidente Conte, a ministri, vice ministri e sottosegretari i bisogni e le speranze di cittadini fragili che rischiano di restare dimenticati dal sistema, ai quali cerchiamo di dare risposte con il nostro lavoro quotidiano. Come ribadito in più sedi e riconosciuto anche al livello di stato centrale, gli assistenti sociali appartengono ad una professione sempre in prima linea, fondamentale per la tenuta del Paese, ancor più in questi mesi di emergenza sanitaria”».

 

«Siamo preoccupati di quanto sta accadendo in questo periodo, commenta Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte), osserviamo un tentativo di riduzione dei diritti, una esacerbazione dei conflitti, del clima di violenza verbale e fisica. Siamo preoccupati per tutti gli Evan e i Gioele, le cui famiglie non hanno trovato soluzioni idonee per far fronte ai loro problemi forse perché, a causa di un’errata rappresentazione della nostra professione, hanno ritenuto di non potersi avvicinare al sistema dei servizi per trovare sostegno nelle difficoltà. E non si può negare la grande responsabilità mediatica e politica nel distruggere a priori la fiducia non solo negli assistenti sociali ma nell’intero sistema di protezione e tutela del nostro Paese: il rischio è che le persone si allontanino e che non si rivolgano agli assistenti sociali quando ne hanno bisogno. Ma come diceva King nel suo discorso non potremo mai essere soddisfatti neppure fino a quando a tanti colleghi, persone vere e non astratti bersagli da social network, saranno indirizzati, per motivi diversi, auguri di morte o insulti reiterati di varia gravità, crudeltà, intensità. E ancora, non potremo esserlo fino a quando esisteranno casi Blacke o Floyd chiare testimonianze del razzismo che ancora oggi è presente nei diversi continenti».

«Sarebbe un grave errore – conclude Barbara Rosina – smettere di utilizzare il concetto di sogno, usato da King nei suoi discorsi sin dal 1960, perché ora, nel nostro contesto, come allora in uno completamente diverso, il divario presente fra i principi affermati nella nostra Carta Costituzionale e la realtà è persistente. Il discorso di King fu accolto con favore dal governo Kennedy, impegnato nella campagna per i diritti civili. Fu considerato un successo di protesta organizzata, tanto che non venne eseguito neanche un arresto. Ci chiediamo come in nome dell’auspicata integrazione possa essere possibile continuare a lavorare in un clima di sfiducia, disinteresse, odio, scarsezza di risorse, precarietà lavorativa. King esortava gli americani ad agire affermando «adesso è il momento», ribadiamo a nome degli assistenti sociali piemontesi, perno del sistema dei servizi di sostegno alle situazioni di fragilità, che la rotta deve essere invertita. Se non siamo del tutto responsabili della situazione in cui siamo, lo saremo se non faremo nulla per cambiarla».

 

Scuola, Ruffino (Fi): “Stop ai tagli nei piccoli comuni e in montagna”

“Delle tanto attese compensazioni, e parliamo di 57 miliardi di euro che mancano, non vi è ancora traccia. Intanto, prosegue il piano di desertificazione della valle di Susa e, in particolare di Chiomonte, territorio messo a dura prova da manifestazioni, cantieri, difficoltà, con un eterno cantiere NLTL, una valle che attende da anni risorse, rilancio, investimenti, un commissario, ma che invece riceve solo tagli.

Le compensazioni debbono prevedere uno stop ai tagli ed in particolare sulla scuola.  La decisione delle autorità scolastiche di effettuare tagli delle classi nella scuola primaria di Chiomonte, così come in molti altri piccoli comuni e di montagna, è sbagliata, inopportuna, assurda e in controtendenza rispetto a quanto si sta facendo sul piano nazionale”.

Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

“La riduzione delle classi comporta non solo un aumento del numero degli alunni per classe, in un momento in cui si cerca di far ripartire la scuola in totale sicurezza, garantendo il distanziamento, ma riduce drasticamente il numero degli insegnanti, quando invece si parla di assunzioni. Il paese ha bisogno di risorse, investimenti economici e in capitale umano. Tagliare sarebbe sbagliato, una beffa per gli abitanti che da anni attendono. La ministra Azzolina parla di classi pollaio? Bene, si parta dalla montagna. Sono inqualificabili gesti che penalizzano zone già disagiate, zone in cui i governi non hanno mai mantenuto le promesse: ora è tempo di dare, non di tagliare”, conclude.

Mergim Vojvoda è granata

Mergim Vojvoda ha siglato un contratto per quattro anni con  il Torino

Il club granata aveva già chiuso l’operazione  martedì.

“Tutto il Torino FC accoglie Vojvoda con un caloroso abbraccio: benvenuto a Torino, Sempre Forza Toro!” , questo il comunicato ufficiale della società.

Il terzino destro, nato nel 1995,  si è già unito al gruppo di Marco Giampaolo per gli allenamenti al Filadelfia.

L’anno scorso il calciatore giocato nello Standard Liegi.

Transmission people to people. Proroga al 6 gennaio

La mostra TRANSMISSIONS people-to-people, allestita al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, sarà prorogata fino al 6 gennaio 2021.  Oltre a recuperare i giorni di chiusura dovuti al lockdown e il programma di visite ed appuntamenti per il pubblico già previsto in primavera, il Museo offre l’opportunità di vedere una mostra importante che ha già avuto un consenso e un apprezzamento significativo da parte dei visitatori con la conferma di un livello internazionale di interesse.

Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione presenta 60 fotografie di grande formato (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. “Siamo contenti di questa proroga – dichiarano i due autori – perché è un segnale che viene da un’istituzione importante come il Museo del Risorgimento di uno spirito di ripresa e di rilancio delle attività culturali che hanno sofferto l’impatto del Covid19”.

Per oltre 7 anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale. Tra il 2010 e il 2018, i Baldizzone hanno cercato e fotografato più di 200 maestri e allievi, formatori e apprendisti: maîtres d’art francesi, Tesori Umani Viventi del Giappone, artisti, artigiani, creativi celebri o sconosciuti, depositari di oltre quaranta discipline.  

Storie che saranno ancora svelate durante i prossimi Incontri con gli Autori, l’appuntamento mensile molto apprezzato dai visitatori della mostra.  “Li portiamo sulla scena rendendoli partecipi di cosa è voluto dire essere presenti al momento dello scatto e lavorare per oltre sette anni su uno stesso tema – dichiarano Tiziana e Gianni Baldizzone – La gente si appassiona alle storie personali degli oltre duecento maestri e allievi che abbiamo fotografato e intervistato: non solo quelli che trasmettono la conoscenza in Giappone, in Africa o in India, ma anche realtà torinesi come la gastroenterologia dell’ospedale Mauriziano, che, istituita nel 1913, è la più antica in Italia o la scuola dell’acqua della SMAT”.

Fino al 6 gennaio 2021 sarà inoltre programmato un calendario di incontri su argomenti connessi al tema della trasmissione della conoscenza: passaggio non solo di tecniche, ma soprattutto di saper fare, di saper vivere, di saper essere. Da padre a figlio, da maestro a discepolo, da donna a donna, da bambino a bambino, da Oriente a Occidente.

Barriera Nizza: due interventi, due denunce

Nella mattinata di martedì, la pattuglia del commissariato Nizza, transitando in corso Spezia, nota nell’area dell’ospedale S. Anna un soggetto impegnato ad agevolare le manovre di parcheggio di un veicolo, indicando lo spazio dove effettuare la sosta.

L’uomo viene controllato. Si tratta di un cittadino afghano di 41 anni destinatario di un provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Torino per tre anni emesso dal Questore. Alla luce dei riscontri, lo straniero vienedenunciato per quest’ultima violazione e per la sua attività di parcheggiatore abusivo.

Lo stesso giorno, verso l’una di notte, un cittadino che passeggia nei giardini di piazza Govean, viene avvicinato da due soggetti. Uno dei due, minore di origine straniera, indica la collanina in oro al collo dell’uomo, facendogli domande al riguardo in lingua straniera. L’uomo cerca allora di distanziarsi dai due individui ma con gesto fulmineo il giovane gli sgancia la catenina di dosso e si allontana. Solo dopo pochi istanti la vittima si rende conto di quanto accaduto e allerta immediatamente il 112 NUE. Gli agenti del commissariato Nizza intercettano il reo in corso Marconi e lo denunciano per furto e falsa attestazione, a causa del falso nominativo fornito all’atto del controllo.

Maurizio Molinari Maestro di “Bere il territorio”

Si conclude in settembre il percorso del progetto culturale promosso dall’associazione Go Wine e rinviato nella scorsa primavera a causa del Covid

 

MAURIZIO MOLINARI è “Il Maestro” DELLA XIX EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO “BERE IL TERRITORIO”


La premiazione ad Alba giovedì 10 settembre, Sala Fenoglio

 

Maurizio Molinari, direttore di Repubblica e direttore del Gruppo Editoriale Gedi (La Stampa, il Secolo XIX, Repubblica, 13 testate locali…) è “Il Maestro” del Concorso letterario Bere il territorio, promosso dall’associazione Go Wine e giunto nel 2020 alla XIX° edizione.
Il riconoscimento verrà assegnato giovedì 10 settembre p.v. alle ore 18 presso la nuova Sala Beppe Fenoglio di Alba.
Inizialmente prevista a inizio aprile (quando Molinari era ancora direttore de La Stampa ndr) la cerimonia finale di premiazione si svolgerà in settembre in due parti: “Il Maestro” giovedì 10 settembre, gli altri premiati domenica 27 settembre nel corso della Festa del Vino di Alba, promossa da Go Wine.

Molinari, giornalista e saggista, ha lavorato per La Stampa dal 1997 al novembre 2015 allorquando è stato nominato direttore del quotidiano torinese. In questo lungo periodo è stato per oltre un decennio corrispondente da New York. Dal 23 aprile scorso ha assunto la direzione di Repubblica, oltre ad essere direttore editoriale del gruppo editoriale Gedi (presidente John Elkann, amministratore delegato Maurizio Scanavino).

Il riconoscimento non va solo alla figura di un direttore di grandi quotidiani italiani, ma alla sua parallela e copiosa attività di saggista e scrittore. “Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda” è l’ultima pubblicazione uscita per i tipi de La nave di Teseo nel 2019.

Giunge così al termine l’iniziativa che Go Wine ogni anno propone allo scopo di diffondere una cultura positiva del consumo del vino di qualità.
Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.

Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois.

La Giuria del concorso Bere il territorio si compone della cortese presenza di: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa) e Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e una selezione di aziende vinicole italiane che sostengono i progetti culturali Go Wine.

Al presente link la foto di Maurizio Molinari

 

Un anno importante per le biblioteche torinesi

Crescono le risorse per l’acquisto dei libri e si consolidano i servizi digitali

Il 2020 è per le Biblioteche un anno molto positivo e, nonostante il lockdown con le conseguenti difficoltà, l’impegno dell’Amministrazione comunale per rafforzare il servizio culturale primario è stato perseguito con convinzione.

Importanti risorse sono state destinate dall’Amministrazione nel 2020 per favorire e sostenere la lettura e incrementare il patrimonio: 611mila euro di cui oltre 120mila per l’acquisto di quotidiani e periodici, 260mila per le pubblicazioni italiane, straniere e libri per ragazzi (circa 168mila in più rispetto al 2019) e oltre 230mila euro per il servizio di biblioteca digitale (160mila in più rispetto allo scorso anno).

Alle novità di questi ultimi mesi si aggiunge l’assegnazione, da parte del Ministro per i Beni, le Attività Culturali e per il turismo, del ‘Contributo alle biblioteche per acquisto libri. Sostegno.

Giovedi, infatti, il Ministero ha pubblicato il D.D.G n. 561 con l’elenco dei beneficiari del ‘fondo emergenze imprese e istituzioni culturali’, bando al quale hanno partecipato le Biblioteche civiche torinesi, l’Archivio Storico della Città e il Centro Interculturale.

Complessivamente, entro il 31 agosto 2020, verranno erogati alla Città di Torino contributi pari a 146.456,38 euro che dovranno essere spesi entro il 30 settembre 2020. Gli acquisti finanziati dal Mibact verranno effettuati nel rispetto della finalità del decreto ministeriale  di sostenere il libro e la filiera dell’editoria libraria e, in particolare, dei librai presenti sul territorio della Città Metropolitana. A tal fine il Servizio Biblioteche ha già pubblicato un avviso (visibile al link http://www.comune.torino.it/bandi/pdf/files/acquisto_libri_biblio_ago2020_avviso_pubblico.pdf) finalizzato a richiedere la disponibilità da parte delle librerie del territorio a fornire i testi che la Città acquisterà utilizzando le risorse assegnate in esito al bando. I negozi di libri interessati dovranno rispondere entro l’8 settembre 2020.

Occorre ricordare che fra marzo e luglio, durante il lockdown per l’emergenza sanitaria del Covid-19 e la chiusura delle biblioteche, mentre venivano studiate e messe a punto le nuove modalità, nel rispetto delle prescrizioni derivanti dall’emergenza sanitaria, di accesso ai servizi bibliotecari (prestiti e restituzioni), per consentire la riapertura graduale del maggior numero di sedi (11 sedi dalla metà di giugno oggi sono state riaperte), è stato rafforzato il servizio di prestito e consultazione di documenti digitali (e-book, giornali e riviste, repertori e risorse audiovisive on-line), consentendo così di continuare a garantire ai lettori l’offerta di contenuti fruibili in remoto.

Il servizio è stato accolto con grande entusiasmo tanto da registrare sia un consistente aumento degli utenti del servizio – favorito anche dall’introduzione di una nuova modalità di iscrizione totalmente online – sia un’altissima richiesta di contenuti da parte dei medesimi. Non solo, ma la maggiore fruibilità dei servizi di biblioteca digitale ha moltiplicato le possibilità di alfabetizzazione e di scoperta dell’editoria digitale per la cittadinanza, offrendo alle Biblioteche civiche torinesi nuove opportunità di promozione della lettura presso diverse fasce di pubblico.

In questo periodo i nuovi iscritti al servizio sono stati 7929 (un incremento superiore a quello registrato in tutto il 2019 in cui i nuovi iscritti erano 4973), nello stesso periodo i prestiti totali sono stati 34.327 (a fronte dei 32.248 dell’intero 2019), le consultazioni di contenuti fruibili online (giornali e riviste, audiolibri, musica), sempre nello stesso periodo, sono state 994.416 (a fronte delle 931.348 di tutto il 2019), successo che ha spinto la Città – con l’intervento di Compagnia di San Paolo – a destinare ulteriori risorse al servizio (€ 150.000,00).

Inoltre le Biblioteche civiche torinesi dal 28 luglio – grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e con la collaborazione del CSI Piemonte – hanno attivato il nuovo portale, bct.comune.torino.it, strumento di innovazione dell’identità dell’intero sistema bibliotecario cittadino e spazio virtuale di semplice navigazione che presenta una visione completa dell’offerta culturale (attività e iniziative) e dei servizi. Il tutto con un’interfaccia e un linguaggio, anche visivo, accattivante e coinvolgente, soprattutto per i più giovani che possono così trovare soluzioni  amichevoli’ e sezioni a loro dedicate.