ilTorinese

“Torino città delle armi?”

Caro Direttore,  il 10 ottobre scorso, nel contesto del Festival della nonviolenza e della resistenza civile, si è svolto
il convegno “Torino città delle armi?” presso il Centro Sereno Regis di Torino.

Esso è stato organizzato dal coordinamento AGiTE per verificare le voci che prevedono la
creazione a Torino di un importante polo di sviluppo dell’industria militare centrato su Leonardo
con il coinvolgimento del Politecnico di Torino ed il supporto della città di Torino; sono stati quindi
invitati i rappresentanti sindacali, politici e del mondo accademico locale per approfondire la
questione ed iniziare un dialogo costruttivo su possibili alternative di sviluppo per la città che
escludano il settore militare e prevedano la riconversione dell’industria esistente.

Hanno partecipato l’assessore Marco Alessandro Giusta, le senatrici Elisa Pirro ed Anna
Rossomando, Davide Provenzano, Edi Lazzi e Sergio Di Ruzza.

In allegato inviamo un resoconto della discussione, molto approfondita e piena di stimoli.
Un percorso di confronto e dialogo con i principali attori locali è iniziato; i temi del rapporto tra
valori etici e lavoro, la necessità di prevedere per la città uno sviluppo industriale che sia
ecologicamente sostenibile, dia lavoro e aiuti a vivere in un mondo più giusto e pacifico, la ricerca
di alternative al militare, richiedono approfondimento e capacità di ascolto reciproco, ma c’è la
volontà da parte di tutti gli intervenuti a discuterne e proseguire nel confronto.

Molto interessante è la proposta del sindacato di usare le assemblee sindacali come momento
informativo su queste tematiche allo scopo di preparare un terreno fertile per questo processo presso
il lavoratori.

Contiamo di includere nella discussione i grandi assenti a questo convegno, il mondo accademico
ed in particolare il Politecnico, che invitato aveva declinato l’invito, scusandosi per l’assenza, ed il
mondo imprenditoriale, più specificamente la dirigenza di Leonardo.

Completerà il programma del convegno il webinar “L’industria militare e le proposte dei
movimenti per la pace” a cura di Francesco Vignarca; appuntamento su zoom mercoledì 4
novembre alle ore 18.00. Per partecipare occorre registrarsi su: https://www.eventbrite.it/e/bigliettilindustria-
militare-italiana-e-le-proposte-dei-movimenti-italiani-127305485133.

Per il Coordinamento A.G.i Te. contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

Paolo Candelari

Europa Verde e la svolta ecologista di Torino

Torino si avvicina sempre più alle elezioni comunali della primavera del 2021. L’emergenza coronavirus sta marcando sempre di più il divario fra centro e le periferie, dove migliaia di attività sono state costrette a chiudere, mentre la disoccupazione raggiunge livelli inaccettabili, specie tra le giovani generazioni.

Servono, dunque, politiche mirate e incisive per aiutare chi oggi è in grave difficoltà economiche.

“Noi Verdi siamo l’unica novità nel panorama politico torinese e siamo pronti per la sfida elettorale di Torino 2021, consapevoli che la nostra città meriti persone ed idee nuove.

Vogliamo dare una risposta ai cittadini ed alle associazioni che da troppo tempo vengono inascoltate dalla politica locale.
Europa Verde, che appartiene alla grande famiglia dei Verdi Europei, si propone alla città per dare una svolta ecologica che sappia conciliare la tutela dell’ambiente e, allo stesso tempo, porti alla creazione di nuovi posti di lavoro duraturi sul territorio.

Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze, lavoratori e pensionati che da tempo lavorano su tutta la città di Torino, per creare un progetto forte, credibile che tenga conto dell’europeismo, del femminismo, della giustizia sociale e della tutela ambientale.
Noi, a differenza delle altre forze politiche ci mettiamo la faccia, crediamo che la nostra città meriti una svolta, saremo i portavoce del vento del cambiamento che da troppo tempo soffia inascoltato nella nostra città”.

Così in una nota Tiziana Mossa Co-portavoce Regionale dei Verdi-Europa Verde Piemonte e i Commissari dei Verdi-Europa Verde della Provincia di Torino Angela Plaku e Antonio Fiore.

Con il piano di controllo 750 mila tamponi a ospiti e personale delle Rsa

Fino al 1° marzo 2021 gli ospiti ed i dipendenti delle RSA e residenze per anziani sono sottoposti a tampone rapido a scadenza quindicinale:

è quanto prevede il massiccio piano di controllo e monitoraggio predisposto dalla Regione Piemonte ed illustrato  dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori alle Politiche sociali Chiara Caucino e alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Lo stesso procedimento viene utilizzato a cadenza mensile nelle strutture riservate a minori, disabili, malati psichiatrici e affetti da dipendenze.

Nel dettaglio, il cronoprogramma comprende:

– 700.000 tamponi rapidi nelle Rsa e residenze anziani con uno screening ogni 15 giorni (la prima partita da 70.000 è stata consegnata il 26.10, le altre sempre da 70.000 lo saranno il 9 novembre, 23 novembre, 7 dicembre, 21 dicembre, 4 gennaio, 18 gennaio, 1° febbraio, 15 febbraio, 1° marzo)

– 15.000 nelle residenze per disabili

– 12.500 nelle residenze per minori

– 20.000 nelle residenze psichiatriche

– 5.000 nelle residenze per persone affette da dipendenza.

Si tratta di tamponi naso-faringei del tipo che si autoprocessa, e a occuparsene sarà il personale di ciascun ente. In 15 minuti consentono di avere il risultato, che è certo nel caso di esito negativo mentre richiede un tampone molecolare di verifica se l’esito è positivo.

“Questa attività di controllo preventivo si aggiunge e non sostituisce quella in carico alle aziende sanitarie, che prosegue normalmente, perché ci interessa tutelare le strutture che ospitano le persone più fragili – ha dichiarato il presidente Cirio – Le residenze per anziani saranno testate ogni quindici giorni, le comunità protette una volta al mese, perché gli studi dicono che il rischio per gli anziani è doppio rispetto alle altre realtà. Il Piemonte – ha aggiunto – non ha aspettato il Governo e ha comprato in estete 2,4 milioni di test rapidi, 1 milione dei quali già nella disponibilità del Dirmei e delle aziende sanitarie”.

L’assessore Icardi ha ricordato che “a livello nazionale le Regioni hanno richiesto la possibilità di ristorare le strutture socio-assistenziali per i maggiori costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi di protezione” ed ha precisato che “l’Assessorato alla Sanità della Regione ha stanziato 13 milioni di euro che verranno erogati sulla base dei costi sostenuti durante la pandemia e consentire ai vari enti mantenere l’equilibrio economico-finanziario”.

“In questi mesi, non abbiamo mai smesso di porre attenzione al mondo delle Rsa – ha dichiarato l’assessore Caucino – Da fine agosto abbiamo svolto cabine di regia con i singoli territori e incontri dell’osservatorio regionale per seguire al meglio l’evoluzione della situazione nelle strutture per anziani. Il lavoro artigianale di monitoraggio di marzo, nella prima fase acuta di epidemia, si è evoluto ed è stato sostituito da una piattaforma telematica che oggi offre uno strumento di lavoro fondamentale per la sorveglianza rispetto all’evoluzione della diffusione del virus. Il punto di svolta essenziale è stata l’adozione dello screening rapido per anziani e ospiti delle strutture, che testimonia l’attenzione della Regione nei confronti dei nostri anziani”.

Un forte apprezzamento per l’attività svolta insieme è arrivato dalle associazioni delle residenze (Confindustria Sanità, Api Torino, Anaste Piemonte, ANSDIPP Piemonte, UNEBA Piemonte, Lega Coop Piemonte, AGCI Piemonte, Confcooperative, AGESPI, ARIA), che hanno evidenziato come per la prima volta la Regione li abbia resi coprotagonisti delle scelte effettuate, anziché subire provvedimenti senza essere consultati come avveniva negli anni scorsi.

E’ stata illustrata anche l’evoluzione della piattaforma telematica predisposta dal CSI_Piemonte insieme alla Regione, che oggi consente agli operatori sanitari di caricare tutti i dati sul monitoraggio e sulla cura dei pazienti positivi e che permette di avere una quadro completo e aggiornato dell’andamento della situazione.

Alcuni dati

A settembre sono stati effettuati nelle Rsa e nelle Ra del Piemonte 55.000 tamponi molecolari, ad ottobre 82.000.

Nell’ultima settimana ne sono stati fatti 25,000, 12.000 agli ospiti e 13.000 al personale. È stato trovato positivo il 3% del personale e il 5,5% degli ospiti, contro un dato medio che fra marzo e aprile era invece del 28%.

Commemorazione dei defunti, gli orari dei cimiteri

In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti, da sabato 24 ottobre a martedì 3 novembre i cimiteri cittadini rimarranno aperti alle visite dalle ore 8.30 alle 17.30

Sospeso l’accesso con auto private eccetto coloro in possesso di contrassegno europeo per persone disabili. Garantito il trasporto interno con due navette al Monumentale e due al Parco. Negli orari di apertura dei cimiteri saranno potenziate le linee dirette ai due principali cimiteri della città. Maggiori informazioni sugli ingressi in sicurezza e sulle cerimonie in programma su TorinoClick

L’allergia al Nickel: ciò che dovresti sapere

MANGIARE CHIARO   Negli ultimi anni sono proliferate come funghi le diagnosi di allergia (da contatto) al nickel, con spesso una conseguente esclusione del nickel stesso dalla dieta abituale.

E qui c’è bisogno di una prima precisazione: allergia da contatto al nickel e allergia “alimentare” al nickel sono due cose ben diverse (e per dirla bene, la seconda è definita “sindrome da allergia sistemica al nickel”). Mi spiego meglio: non è detto che essere allergici al nickel si traduca nel 100% dei casi in sindrome da allergia sistemica al nickel, con necessità di una sua esclusione dalla dieta. E qui arriva una seconda precisazione: è impossibile eliminarlo completamente dalla nostra alimentazione. Perchè? Leggete qui: “Il nickel è un metallo pesante duro, bianco‐argenteo, altamente resistente all’aria e acqua. E’ un elemento onnipresente che si trova nel suolo, nell’acqua, nell’aria e nella biosfera.” , onnipresente.  Si trova anche negli organismi viventi, perché sia i vegetali che gli animali assumono il loro nutrimento dal suolo e dall’acqua. Oltretutto, il suo contenuto nel suolo e nell’acqua varia in base alle regioni del mondo, al tipo di terreno, impiego di fertilizzanti sintetici e pesticidi, contaminazione del suolo con rifiuti industriali e urbani, distanza dalle fonderie di nickel. Di conseguenza cambia anche la sua concentrazione nei tessuti vegetali e animali, e nei vegetali varia anche in relazione alla stagione. Capite ora la complessità nel definire il contenuto preciso di nickel nella dieta del singolo individuo? E ancor di più, l’impossibilità nell’eliminarlo del tutto?

Oltretutto la diagnosi risulta estremamente complessa da effettuare, e l’unica strada percorribile è il test di provocazione orale preceduto dalla dieta di eliminazione. Ben anche si avesse diagnosi di sindrome da allergia sistemica al nickel, la letteratura ci dice che l’indicazione ad una dieta terapeutica a basso contenuto di nickel è da ritenersi controversa, rara ed eccezionale. Oltretutto non ci sono protocolli univoci validati.

La conclusione? Dubbi, tanti dubbi sotto ogni fronte, dall’iter diagnostico agli aspetti clinici al valore terapeutico di una dieta a basso contenuto di nickel. Quindi, se dopo comprovata allergia da contatto al nickel qualcuno vi propone di default una dieta di eliminazione, scappate, veloci. Fuggite, sciocchi!

Vittoria Roscigno

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Vittoria Roscigno, classe 1995, laureata con lode in Dietisticapresso l’Università degli studi di Torino e con il massimo dei voti nella Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli studi di Firenze. Ha conseguito i titoli di “Esperta in nutrizione sportiva” e “Nutrition expert” mediante due corsi annuali e sta attualmente frequentando un Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Università degli studi di Pavia. Lavora in qualità di dietista presso le strutture HumanitasGradenigo e Humanitas Cellini, oltre a svolgere attività di libera professione a Torino.

-“Che la scienza e la buona forchetta siano sempre con te”.

Sito: vittoriaroscigno.it

Instagram: @dietistavittoriaroscigno

Facebook: Dott.ssa Vittoria Roscigno – Dietista

 

Pochi in piazza (e senza incidenti) alla seconda manifestazione

A dire no al lockdown questa volta erano solo un centinaio i manifestanti in piazza Vittorio a Torino, a fronte di straordinarie misure di sicurezza, dopo gli incidenti e i saccheggi dei giorni scorsi.

Oggi dunque non ci sono stati incidenti, i partecipanti hanno sventolato tricolori e lanciato slogan inneggianti alla libertà. Intanto la polizia aveva rimosso cassonetti e altri possibili oggetti contundenti.

I commercianti “ufficiali” si sono dissociati dall’iniziativa,  che secondo loro aveva connotazioni politiche.

I manifestanti hanno negato di appartenere a schieramenti politici e hanno dichiarato di non essere “negazionisti”.

Immobiliare, Fiaip Piemonte: aumentano i bilocali in vendita

Buon momento per chi acquista  Aumentano i bilocali in vendita nei centri urbani piemontesi: un altro effetto della pandemia che, seppur indirettamente, continua a influenzare il mercato.

Dalle rilevazioni di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), benché il trilocale nel 2020 continui a essere l’appartamento più richiesto e venduto con il 35% dell’offerta sul mercato, stupisce l’incremento di abitazioni con due stanze (living e camera da letto) messe in vendita. Rispetto al 2019, nelle principali città della regione, l’offerta dei bilocali è cresciuta di quasi 2,5 punti percentuali, rappresentando oggi il 32% delle soluzioni in vendita. In leggera contrazione i quadrilocali (20% dell’offerta), mentre sono stazionari i 5 vani (11%) e i monolocali (2%).

«L’aumento dell’offerta immobiliare dei bilocali è sintomatica delle trasformazioni in atto», commenta Paolo Papi, presidente di Fiaip Piemonte. «Oggi chi cambia la prima casa, cerca una stanza in più – spiega -. È dunque probabile che si lasci un appartamento con due stanze per passare a un trilocale. Ma c’è anche un’altra componente da tener conto. Il bilocale è il tipico taglio immobiliare ad uso investimento, per turismo, affitti brevi a trasfertisti e studenti. Con un calo di queste finalità – spiega Papi – non è raro che un proprietario decida di sbarazzarsi dell’immobile, vendendolo». Al contrario: «Chi dispone di una casa con metrature più ampie è più incline a mantenerla, reputandola confortevole e adeguata alle proprie esigenze».

La  tendenza si individua prevalentemente nei centri urbani più grandi della regione. «Potrebbe essere il momento buono per comprare bilocali – spiega il presidente Fiaip -. Chi intende investire nel mattone, oggi può trovare occasioni interessanti, perché sul mercato c’è un surplus d’offerta rispetto alla domanda»Infatti circa il 40% di chi cerca un alloggio guarda ai tre vani e solo il 25% punta al bilocale.  Dunque in testa alle ricerche c’è il trilocale, mentre si delinea un andamento generale verso case dalle dimensioni più grandi: unadomanda creata non solo dalle famiglie, ma anche dalle coppie che riesce a incontrare più rapidamente l’offerta presente sul mercato.

Chi invece vive in periferia e cerca una nuova casa, è più portato a guardare soluzioni indipendenti o semi-indipendenti per godere di maggiori libertà e spazi all’aperto. Negli ultimi mesi, complice anche la bella stagione, su cinque nuove richieste tre hanno riguardato case e villette con giardino o cortile. «Non è insolito – sottolinea Papi – che chi ha goduto di una casa in campagna, in affitto per villeggiatura, valuti un cambiamento abitativo non più temporaneo verso questa soluzione».

Che ci faceva James Bond alla toilette del Cambio?

Caro direttore, non saprei ricordare  la data precisa ma più o meno a metà degli anni 90, una sera ero a cena al ristorante Del Cambio.

Recatami alla toilette, con mia grande sorpresa vedo uscire dalla porta Sean Connery che mi sorride e mi saluta molto cortesemente. Immaginerete il mio stupore! Qualcuno riesce a risalire a quella presenza torinese  del grande attore appena scomparso? Perché si trovava nella nostra città? Grazie a chi saprà darmi una risposta!

Raffaella Rossi

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Risponde il lettore Dario Straropoli:

L’ordine dei medici chiede un lockdown drastico e immediato

Lockdown ? Si’, e deve essere “immediato, un provvedimento drastico ma assolutamente necessario a causa dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria”.

La richiesta giunge dall’Ordine dei Medici di Torino,  a fronte delle numerosissime richieste e segnalazioni ricevute nelle ultime ore da medici ospedalieri e di medicina generale. “Siamo consapevoli che il provvedimento causa enormi disagi – commenta il presidente Guido Giustetto – ma è in gioco la stessa tenuta del sistema sanitario”.