ilTorinese

“Déjeuner sur l’herbe” con il Circolo dei Lettori

Per esserne protagonisti, iniziate a recuperare ventagli, guanti di pizzo, papillon, cappellini e abiti vintage

 

summersideDomenica 27 luglio il Parco del Valentino si trasforma in un quadro impressionista con il secondo pic nic a tema organizzato dal Circolo dei Lettori Summerside, in stile “Déjeuner sur l’herbe” e all’insegna di uno charme tutto francese.

 

Per esserne protagonisti, iniziate a recuperare ventagli, guanti di pizzo, papillon, cappellini e abiti vintage; iscrivetevi entro le ore 14 di venerdì 25 luglio (011 4326827: ingresso adulti 10 euro, 7 i bambini); poi calatevi  nei panni di dame e gentiluomini ottocenteschi ispirandovi alle tele di Monet, Manet e Renoir.

 

Sarete catapultati  nella Parigi  di metà  800, ma sulle rive  del Po che, anche se non è la Senna dipinta dal caposcuola impressionista Claude Monet, ha  pur sempre il suo glamour.

 

L’appuntamento è alle 12,30 nell’affascinante location  del Borgo Medievale, dove potrete disporvi in una delle tante postazioni sul prato del Valentino, dedicate ai vari artisti del movimento  francese, alla maniera di un tableau vivant.

Se avete dubbi sul dress code, fugarli  è facile: basta consultare il sito e i social network del Circolo  dei Lettori e poi via a consumare  il cestino del pranzo, a cura di  Gerla 1927, con un menù che  rimanda ai capolavori dell’arte impressionista:

 

– “Quiche con cappello largo” (di A. Renoir): quiche  lorraine.

– “Cassoulet sull’erba” (di  C. Monet): cassoulet fredda con riso basmati, ratatuille di verdure e fagioli bianchi alle erbette.

– “Torta con  cassetto aperto” (di P. Cèzanne): soffice torta di mele.

 

Invece il menù dedicato ai più piccoli prevede:

-“Insalata di riso ballerino” (di E. Degas) e la soffice torta di mele ispirata a Cèzanne.

 

E affinché non dobbiate preoccuparvi di nulla, ma solo godervi la giornata, il pranzo è servito con il packaging di Cuki, sulle stoffe offerte dalla Sartoria L’Orlando Furioso: non vi resta che consumarlo comodamente seduti sull’erba, dove potrete anche giocare, leggere, prendere il sole.

 

Invece una mano  per intrattenere i bambini (da 5 a 11 anni) ve la dà (dalle 16 alle 18) Valentina Gazzoni con il laboratorio “Animali nel prato”. Un percorso rasoterra con gli occhi a scrutare i piccoli abitanti del suolo ed imparare a disegnarli. Come? Ispirandosi alle immagini del libro di Iela Mari: con fogli di acetato si riproducono foglie e insetti, poi sovrapponendoli, ecco comporsi le stratificazioni del prato. (E’ consigliata la prenotazione allo 011 4326827).

 

Non resta che godervi il relax a 360 gradi, condito da abbondante divertimento per grandi e piccini.

 

Laura Goria

La donna immaginata nei luoghi comuni

donna immaginataAttraverso 180 vignette d’epoca (pubblicate sui giornali e riviste italiane e francesi dal 1850 a oggi) l’immagine della donna appare in tutte le sfaccettature classiche usate nella satira sul genere femminile



Una testimonianza significativa dei cambiamenti di costume avvenuti nell’ultimo secolo, sottolineando con garbo e ironia l’importante funzione sociale della satira. È questo il leit motiv della mostra “La donna immaginata”, allestita fino al 27 luglio nel centro commerciale 8 Gallery presso la Corte della Ristorazione, a Torino, nella struttura del Lingotto in via Nizza 230.


Attraverso 180 vignette d’epoca (pubblicate sui giornali e riviste italiane e francesi dal 1850 a oggi) l’immagine della donna appare in tutte le sfaccettature classiche usate nella satira sul genere femminile: dalla bellissima seducente ma automaticamente stupida, fino alla donna poco aggraziata, robusta o incapace, rendendo evidenti i luoghi comuni sulle donne.


Tra gli altri ricordiamo i nomi di alcuni degli autori delle vignette: Redenti, Dalsani, Teja, Bompard, Girus, Manca, Mazza, Kremos, Belli, De Seta, Barbara, Cavallo e di alcune delle donne che hanno saputo ridere di se stesse: Vera D’Angara (attiva negli anni ’30) e le artiste contemporanee Margherita Allegri, Silvia Ziche e Marilena Nardi.


La mostra, unica nel suo genere, si articola in varie sezioni: donne in caricatura, donne che disegnano, la famiglia (amore, fidanzamento, matrimonio, tradimento), la donna come oggetto del desiderio, il corpo e l’età, donne in costume da bagno, l’emancipazione e la politica (dalle suffragette alle elezioni), i luoghi comuni sulle donne, la moda femminile, la donna che lavora, il rapporto serva-padrona. Tra le altre si trovano vignette che hanno per protagoniste alcune donne famose: Eleonora Duse, Anna Magnani, Nilde Jotti, Rita Montagnana, Matilde Serao, l’on. Teresa Noce.


L’originale allestimento mette in risalto le immagini più grottesche con silhouette a grandezza naturale, teatrini con sagome in carta, percorsi guidati dalle sagome dei personaggi principali.


(mbocchio – Cr Piemonte)

Cittadella bianconera al via nel 2015

cittadellaNell’area della Continassa troveranno spazio il centro di allenamento della prima squadra, la nuova sede sociale e un hotel da 155 stanze



La Cittadella bianconera sta per diventare realtà. Completato il lungo iter burocratico, i lavori potrebbero iniziare nel 2015. Nell’area della Continassa troveranno spazio il centro di allenamento della prima squadra, la nuova sede sociale, un hotel da 155 stanze, un modernissimo concept store e l’International School of Europe che accoglierà 600 studenti.

 

La riqualificazione dell’area di complessivi 176 mila metri quadrati completa l’investimento effettuato per la realizzazione dello Juventus Stadium e del Museo bianconero, per i quali sono stati spesi 150 milioni di euro. Ora ne serviranno altri 92, per i quali la società bianconera sta negoziando la costituzione di un fondo immobiliare.

 

Nella nuova area verrà anche realizzata una grande piazza con un monumento dedicato alle vittime dell’Heysel e saranno presenti nuovi giardini e parcheggi.

La Santa Alleanza No Tav riunisce 12 Comuni della Valle

notav ovunqueTre Municipi amministrati dal Pd, Bussoleno, Susa e Condove, hanno votato a favore

 

Il Consiglio comunale aperto riunitosi ieri a Bussoleno per rimarcare il no alla linea ad alta capacità ferroviaria Torino-Lione, svoltosi sui prati della frazione Isolabella, che sarà teatro di uno dei cantieri dell’opera, ha visto tra gli altri l’ adesione dei sindaci di  Susa, Mattie, Bruzolo, Venaus, San Didero, Caprie, Sant’Ambrogio e Avigliana, commpresa la prima cittadina del posto, Anna Allasio, tesserata Pd ma di fede No Tav.

 

Alla fine 12 Comuni della Valle di Susa nel consiglio aperto (che ha visto la partecipazione di esponenti No Tav) hanno approvato la delibera contraria alla realizzazione dell’opera. Anche tre Municipi amministrati dal Pd, Bussoleno, Susa e Condove, hanno votato a favore. 

 

Il documento sancisce l’alleanza degli  enti locali che vogliono contrastare “in termini istituzionali” l’opera, e gli attivisti che  la combattono con forme di lotta più drastiche. “Questa delibera è un’ottima cosa”, ha dichiarato all’Ansa il capataz No Tav Alberto Perino.

 

Davvero una bella gatta da pelare per il segretario regionale dem Davide Gariglio che, insieme con il governatore Sergio Chiamparino, è da sempre pro Tav senza se e senza ma.

 

(Foto: il Torinese)

Blupum, a Ivrea la nuova trattoria di Davide Scabin

Accanto allo Chef, direttore artistico e regista di questo nuovo progetto, il timone della cucina è tenuto da Barbara Scabin e da Giovanni Ghigo, per anni colonne portanti prima della trattoria Al Combal di Almese, poi del Combal.Zero di Rivoli, così come Milena Pozzi, altra protagonista della avventura intrapresa insieme a Giuliano Monte e Alessandra Cignetti, imprenditori e consulenti nei rami della amministrazione aziendale e del marketing

 

scabin2Back to the future and back to the past: oggi più che mai, sotto il segno della tradizione, la trattoria unisce passato e futuro della ristorazione italiana.  Lo sa bene Davide Scabin che, con l’apertura del Blupum (letteralmente blu-mela, un vecchio modo di dire piemontese: color blu mela è un colore che non esiste, ad indicare qualcosa di originale, diverso dal solito e sorprendente) di Ivrea torna alle radici della nostra convivialità a tavola con un’idea che rappresenta a tutti gli effetti un ritorno alle ‘sue’ origini e alla cucina del territorio, quella più vera, legata alla memoria del gusto di ognuno di noi.

 

Accanto allo Chef, direttore artistico e regista di questo nuovo progetto, il timone della cucina è tenuto da Barbara Scabin e da Giovanni Ghigo, (insieme nella foto) per anni colonne portanti prima della trattoria Al Combal di Almese, poi del Combal.Zero di Rivoli, così come Milena Pozzi, altra protagonista della avventura intrapresa insieme a Giuliano Monte e Alessandra Cignetti, imprenditori e consulenti nei rami della amministrazione aziendale e del marketing. Dal 23 aprile  – data dell’apertura del locale – chi pranza e cena al Blupum trova una scelta di piatti che da nord a sud rappresentano la tradizione italiana, come Il Tonno di coniglio con Salsa brusca astigiana, lo Scamone di vitella piemontese glassata al forno con salsa di acciughe, la Zuppetta di Triglie e vongole con panelle siciliane o il Babà al rhum: grandi classici, riletti e riproposti con mano d’autore in chiave contemporanea. scabin3

 

Come nelle trattorie di una volta, al Blupum non è prevista una carta da cui scegliere: all’ospite viene semplicemente servito il menù del giorno, composto dagli chef sulla base della scelta quotidiana. Anche il servizio segue un mood d’antan: le pietanze non vengono  impiattate ma arrivano al tavolo in una pentola da cui l’ospite si potrà servire direttamente. La Carta dei Vini comprende  circa un centinaio di etichette italiane e non, dalle produzioni enologiche meno impegnative a quelle per appassionati winelovers. Accanto ai vini,  una piccola selezione di birre artigianali italiane.

 

Non solo racconto della cucina della trattoria italiana attraverso i suoi sapori: il Blupum “rappresenta anche – dice Davide Scabin – uno step in più verso la democratizzazione del lusso dell’alta ristorazione” poiché offre la possibilità di gustare grandi piatti italiani a prezzi accessibili e in un ambiente informale, rivolgendosi ad una clientela ‘allargata’: di giovani ma anche di quanti amano la cucina della tradizione fatta di sapori del territorio. Ma l’avventura del Blupum non termina con la trattoria…stay tuned…restate sintonizzati.

 

Morata, stop di 2 mesi per infortunio

Comunica la Juventus: La prognosi per il completo recupero funzionale e agonistico è di 50 giorni

 

morataAlvaro Morata non potrà giocare  per quasi due mesi.

 

Dalla clinica Fornaca di Torino non giungono infatti buone notizie: la risonanza magnetica  ha accertato una “lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro”.

 

Comunica la Juventus: la prognosi per il completo recupero funzionale e agonistico è di 50 giorni.

Fai e Ordine Mauriziano insieme per Stupinigi

 Dal 1° Agosto ingresso ridotto alla Palazzina di Stupinigi per i soci FAI.  Il  programma “FAI per me” ad oggi coinvolge oltre 700 enti culturali e musei in tutta Italia

 

palazzina-caccia-La Fondazione Ordine Mauriziano, proseguendo nel percorso di valorizzazione del proprio patrimonio culturale (Palazzina di Caccia di Stupinigi, Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, Abbazia Santa Maria di Staffarda), ha stipulato un accordo con il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.

 

Dal 1° Agosto 2014 i tre monumenti saranno inseriti nel circuito FAI per me www.faiperme.it e i soci FAI  con tessera in corso di validità avranno diritto al biglietto ridotto anziché intero:

 

Palazzina di Caccia di Stupinigi € 8,  Precettoria Sant’Antonio di Ranverso € 1,60,  Abbazia Santa Maria di Staffarda € 3,50.

 

Il  programma “FAI per me” ad oggi coinvolge oltre 700 enti culturali e musei in tutta Italia.

 

Fondazione Ordine Mauriziano: Costituita nel 2004, la Fondazione Ordine Mauriziano è un ente esclusivamente dedicato alla conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale Mauriziano. www.ordinemauriziano.it

 

Murazzi Beach e movida corta, l’estate diversa dei torinesi

Luci spente per San Salvario, ora il via a “Estate ai Murazzi”

 

spiaggia1Una nuova svolta per  i Murazzi ed una nuova ordinanza per i numerosi locali in  zona San Salvario.La rivoluzione della movida torinese sembra prendere ufficialmente piede. Un esperimento che vedrà fino al 20 settembre le arcate sul  Po in versione  “summer side” , ed invece fino al 30 novembre i “locali sansalvarini” in versione più silenziosa.

 

Infatti se nel primo caso bisognerà armarsi di asciugamano, crema solare e costume, per quanto riguarda la questione “San Salva” (così chiamato dai suoi assidui e affezionati frequentatori) le cose saranno più complicate e meno piacevoli. L’attesissimo incontro avvenuto fra esercenti, circoscrizione e sindaco ha finalmente partorito la soluzione per così dire su misura che tutti stavano aspettando.spiaggia2

 

Nel quadrilatero compreso tra via Galliari , via Madama Cristina (entrambi i lati), corso Marconi e via Nizza, i locali saranno sottoposti a nuovi orari e a nuovi regolamenti: chiusura alle 2 per i dehors mentre all’interno del locale sarà possibile continuare a fare festa solo fino alle 3.

 

spiaggia3I nuovi orari saranno inoltre accompagnati da altre misure, come la presenza (all’interno di ogni locale) di uno steward che dovrà informare e vigilare sul rispetto degli orari, o come quella che impegna l’Amiat ad intervenire, nella pulizia delle strade e dei marciapiedi, subito dopo la chiusura dei locali, cioè qualche minuto dopo le 3.

 

Se le luci di San Salvario si spegneranno alle 2 facendo cadere per così dire un sipario alquanto malinconico per i giovani e vivaci torinesi, fortunatamente dopo quasi due anni di tenebre altre luci illumineranno i Murazzi.

 

Sabbia, campi di beach volley e beach soccer, sport, musica e tantissime attività per giovani e famiglie, sono le componenti che animeranno l’estate dei Muri: una no stop balneare che dovrebbe iniziare alle 10 del mattino per poi concludersi alle 3 di notte.spiaggia4

 

Le spiagge saranno due: una con tappeto d’erba sintetica, sdraio gratuite e docce con nebulizzatori per vincere il caldo, l’altra con sabbia, sdraio e lettini ad un costo che varia dai 2 ai 5 euro.spiaggia5

 

L’obiettivo è quello di ricreare, come è già avvenuto per alcune capitali europee come Parigi e Berlino, una spiaggia con sdraio, ombrelloni e (dopo le 18)cocktail, per il relax ma anche il divertimento di torinesi e turisti in riva al fiume, cercando così di non far rimpiangere la movida di “San Salva”.

 

I punti ristoro resteranno aperti tutto il giorno, gli spazi concerti dovranno spegnere la musica a mezzanotte, ma la somministrazione di bevande continuerà fino alle 3.Insomma un vero e proprio cambiamento rispetto ai tanto contestati,ma anche tanto amati Murazzi di due anni fa.

 

E se i residenti delle due zone in questione (definiti dal sindaco “gli aventi diritto a dormire”) sembrano soddisfatti e contenti di tali cambiamenti, la stessa cosa non si può dire per i giovani abitanti di Torino che, nel giro di due anni, hanno visto diminuire sempre di più oltre che i locali, anche la possibilità di divertirsi fino a tarda ora.

 

salvario chiesa2Il sindaco ha perfettamente ragione nell’affermare che sia sacrosanto diritto di ogni cittadino poter  dormire tranquillamente all’interno della propria abitazione senza dover essere disturbato da urla e schiamazzi; ma pari diritto è anche quello di potersi svagare e divertire o quello, per gli esercenti, di coltivare la propria attività al meglio.

 

Probabilmente se si agisse di più nel riformare l’educazione ed il rispetto verso il prossimo da parte di tutti i cittadini (residenti, esercenti e giovani) non ci sarebbe bisogno di attuare tutte queste misure restrittive che in qualche modo spengono un po’ le luci di una città che ha sempre brillato.

 

Simona Pili Stella

 

(Fotoservizio: il Torinese)

 

Sequestrati 110 milioni: “pensionato” evade il fisco per 70 anni

finanzaLa Guardia di finanza  ha ricostruito le azioni  dell’uomo addirittura ad incominciare dagli Anni ’50

 

110 milioni di euro sequestrati a un imprenditore torinese che oggi è in pensione, da parte delle fiamme gialle.  

 

La Guardia di finanza a conclusione di una difficile e lunga indagine ha ricostruito le azioni  dell’uomo addirittura ad incominciare dagli Anni ’50.

 

 E’ stato così scoperto un sofisticato sistema di operazioni che ha permesso all’imprenditore di costruire un notevole capitale all’estero e, infine,  di ricondurlo in Italia grazie agli scudi fiscali del 2003 e del 2009.

 

(Foto: il Torinese)

Dalla Sala Rossa: il dibattito sulla Movida a San Salvario

salvarioI locali che non operano nella somministrazione di alimenti e bevande chiuderanno alle 24, gli altri sospenderanno l’attività nei dehors alle 2 e nel locale stesso alle 3

 

Domenico Mangone, Assessore al commercio, ha aperto il Consiglio comunale del 21 luglio con le comunicazioni sull’ordinanza del Sindaco che affronta la questione della qualità della vita dei cittadini residenti a San Salvario e delle molestie attualmente causate dalla cosiddetta “Movida”. L’ordinanza, “pienamente condivisa da me – ha specificato Mangone – e dall’assessore Giuliana Tedesco , punta alla non facile conciliazione delle esigenze dei residenti, degli imprenditori e dai frequentatori dei locali”.
Si tratta di un provvedimento sperimentale che interesserà fino al prossimo 30 novembre il quadrilatero compreso tra le vie Madama Cristina, Galliari (entrambi i lati), Nizza, ed il corso Marconi.
I locali che non operano nella somministrazione di alimenti e bevande chiuderanno alle 24, gli altri sospenderanno l’attività nei dehors alle 2 e nel locale stesso alle 3. L’esperimento, che potrebbe essere esteso se opportuno alle altre aree della città in cui si monitora la “movida”, integra una serie di atti già avviati o in via di attuazione. Tra i primi la squadra interforze “che serve a evidenziare la presenza del Comune e dello Stato”, e così pure la pulizia anticipata della vie da parte di Amiat, che coinciderà con i nuovi orari di chiusura. E’ inoltre in atto un rafforzamento del trasporto pubblico locale, mentre si lavora ad una creazione della Ztl notturna.
Poche ore prima della comunicazione, ha spiegato Mangone, il Sindaco aveva incontrato i rappresentanti dei gestori, mentre è imminente un confronto con i comitati di cittadini e con le associazioni attive sul territorio.
Mangone nel concludere si è detto certo che i provvedimenti si riveleranno efficaci nel migliorare la qualità della vita dei cittadini senza danneggiare le attività economiche del quartiere.

Luca Cassiani – Pd: Sono soddisfatto si sia trovato un punto di equilibrio grazie alla concertazione con i soggetti coinvolti sulla questione. Vedremo a novembre, al termine della sperimentazione, e verificheremo cosa ha funzionato e come proseguire.
L’obiettivo è che nessuno sia danneggiato e che i gestori delle attività commerciali possano lavorare. E voglio evidenziare che il problema non è limitato ai locali di San Salvario, ma anche ad altre zone della città. Condivido il provvedimento adottato con l’aumento dei controlli attuato dalle pattuglie interforze a tutela dei locali.

Angelo D’Amico – Forza Italia: Questa maggioranza si dimostra professionista del sotterfugio. Per trovare delle soluzioni che sono una vera e propria presa in giro degli esercenti, come la chiusura ad orari anticipati dei locali. Ricordo lo scorso anno la trovata della patente a punti per i locali, ora aspetto l’anno prossimo per vedere cosa vi inventerete.
Voglio evidenziare invece che i Regolamenti comunali devono essere rispettati dai cittadini, cosa che oggi non avviene e si finisce per tollerare una sorta di anarchia generalizzata.

Enzo Liardo – Ncd: Il nostro gruppo vede in modo favorevole l’ordinanza anche se al tavolo avrebbero dovuti essere coinvolti anche i cittadini. E’ importante che questo provvedimento non sia estemporaneo ma venga governato sempre al fine di garantire il diritto al riposo dei residenti, allo svago dei cittadini e a tutelare le attività commerciali.

Fabrizio Ricca – Lega Nord: Riconosco che ci sia stata buona volontà nel redigere il provvedimento ma allo stesso modo constato come non si conoscano le abitudini dei giovani che, dopo la chiusura delle attività esterne dei locali, acquisteranno bibite all’interno e le consumeranno in strada. Questa ordinanza è un provvedimento di facciata ma non farà cambiare nulla. Sarebbe stato necessario maggiore coraggio, soprattutto si sarebbe dovuto coinvolgere i residenti.

Maurizio Marrone – F.D’I: Con questo provvedimento hanno vinto coloro che volevano impedire il giro di vite annunciato dal sindaco. Auspichiamo che si valuti l’opportunità di delocalizzare la movida, come noi proponiamo in una mozione. Sarebbe stata un’opportunità per rivitalizzare alcune zone periferiche in stato di abbandono, in zone lontane da luoghi residenziali, alleggerendo le zone di piazza Vittorio Veneto e San Salvario dalla presenza di migliaia di persone.

Paola Ambrogio F.D’I.: Con questa ordinanza la situazione non cambierà. E’ evidente come l’Amministrazione comunale abbia invertito la rotta. Come si farà ad intervenire sui clienti che, dopo le due, continueranno a sostare per strada, provocando disturbo ai residenti? Si sarebbe potuto fare di più, a partire dal regolamento sui dehor tante volte anunciato ma mai discusso. Si è creata l’illusione di un cambiamento ma tuto resterà come prima.

Andrea Tronzano – Forza Italia: Credo che il tentativo di imbastire un dibattito proficuo con i cittadini debba essere indirizzato a un controllo sociale, cioè al far prevalere determinati comportamenti rispetto ad altri. Solo così, dando buone abitudini, si può pensare di ottenere anche una maggiore sicurezza nel quartiere. Ragioniamo sulla chiusura dei locali all’una dal lunedì al giovedì, su tutta la città.
Deve prevalere l’interesse alla salute pubblica, come già aveva evidenziato il Tar. Non capisco poi perché al tavolo di concertazione non partecipino le associazioni dei cittadini: sindaco, senta i Comitati di quartiere prima di fare un’ordinanza! Occorre tutelare il diritto al riposo e alla convivenza civile, come già è previsto dal Regolamento di Polizia urbana.

Vittorio Bertola – 5 Stelle: Sono contento di vedere un cambio di rotta nella Maggioranza: bisogna creare dialogo e rispetto reciproco tra le parti. Non so comunque se l’ordinanza sarà sufficiente: spero intanto che venga fatta rispettare. Sicuramente, sarebbe stato meglio sentire prima le parti interessate e affrontare il tema anche dal punto di vista urbanistico. Servirebbe riflettere anche sul modello sociale: come mai una piccola parte di chi esce la notte arriva ad eccessi che disturbano così tanto?
Il problema poi non riguarda solo San Salvario, ma anche Vanchiglia, piazza Vittorio, il parco della Pellerina, ecc.

Federica Scanderebech – Al centro con Scanderebech: Il Comune di Torino ha in mente un piano complessivo della movida in città? Perché non individuiamo zone in cui svilupparla, ad esempio al Parco del Valentino? E perché non proviamo a sperimentare anche una “silent night”, una movida silenziosa, con gente che balla ascoltando la musica dalle cuffie, senza disturbare nessuno? Proviamo a favorire una movida bella e sana!
Ho poi molti dubbi sull’ordinanza, discriminatoria e che crea un precedente: non si può costringere soltanto i locali di San Salvario a chiudere prima, mentre nelle altre zone della città gli esercenti possono fare quello che vogliono. La ZTL notturna, di cui si parla da tempo, ha uno studio di fattibilità e la copertura economica? In Commissione non pareva potesse essere realmente attuata.

Silvio Magliano – Ncd: A mezzo stampa abbiamo saputo che cosa ha in mente questa Amministrazione per il 2025 per sviluppare Torino come città universitaria. Non permettiamo però che la movida continui a crescere in maniera selvaggia: servono quartieri per la movida vicino alle università! Perché dal lato opposto rispetto al Campus Einaudi, verso via Catania e corso Regio Parco, non riqualifichiamo il quartiere con appartamenti e locali serali per studenti universitari?
Per quanto riguarda San Salvario, non credo che ora, dopo aver fatto crescere in modo incontrollato gli insediamenti di attività commerciali, si possa intervenire facilmente. Interveniamo invece subito in Vanchiglia, per evitare si crei lì un’altra movida selvaggia.

Silvio Viale – Pd: Non ho pregiudizi rispetto agli orari, siamo in una fase di sperimentazione. Sentendo la proposta di portare la movida nelle periferie, inorridisco e mi chiedo: ma se è una tale sciagura, perché estenderla ad altri quartieri? Il nostro regolamento del Commerci non parla di orari per i locali, solo i dehors sono limitati alle 2 o alle 3.
Un’eventuale ordinanza che limiti gli orari dei locali dovrebbe in ogni caso riguardare tutte le zone della città interessate dalla movida.

Roberto Carbonero – Lega Nord: Il Sindaco aveva prospettato un diktat coerente, nei giorni scorsi, ma ora sembra cedere a pressioni provenienti dalla stessa maggioranza. Occorre concretezza: qualcuno ha mai pensato di verificare a campione la quantità di scontrini emessi dai locali dopo l’una? Non credo siano moltissimi, forse non è una fascia oraria così vitale per i loro incassi. Facciamo una ricerca seria, così da poter discutere sulla base di dati oggettivi. Ricordando in primo luogo che ad essere prioritaria è la salute delle persone .

Ferdinando Berthier – Torino Libera: L’anno scorso c’erano problemi in piazza Vittorio, ora è la volta di San Salvario. L’ordinanza andrebbe estesa a tutte le zone della città interessate dalla movida. Tra piazza Zara e il Fioccardo, ad esempio, i residenti vivono grandi disagi dal giovedì alla domenica, compreso il parcheggio selvaggio. Gli esercenti devono certamente poter lavorare, ma prima di essere commercianti sono cittadini, a loro volta non gradirebbero il caos sotto casa.

Chiara Appendino – M5S: E’ assurdo formulare analisi sociologiche approssimative, stigmatizzando come “fannulloni” coloro che amano far tardi la sera. Esiste una schizofrenia di fondo nella gestione della vicenda. L’assessore Mangone, a giugno, aveva sostenuto l’inutilità di ordinanze limitative, preannunciando valutazioni della situazione: ma quest’ultime sono state fatte? Manca ogni concertazione, quando c’è la si pratica in ritardo, con dietro front improvvisi. E la mancanza di concertazione accresce le tensioni.

Michele Paolino – Pd: condivido chi ricorda che non bisogna trattare come un criminale chi esce alla sera. I locali aperti frequentati dai giovani sono la risposta al degrado. Questa maggioranza è impegnata a rendere la città fruibile, vivace, per questo ragionare solo su limitazioni di orario ci sembrava limitativo.
Ci sono tre diversi diritti da tutelare, quelli di chi vuole riposare sono i più vulnerabili perciò partiamo da loro, ma senza dimenticare chi investe denaro e produce reddito e occupazione, e chi vuole vivere la città. La Ztl notturna, limitando il traffico risolverà una parte dei problemi e contrastare la vendita di alcolici senza autorizzazione riafferma la certezza del diritto.

Michele Curto – Sel: Condivido gli interventi di Appendino e Paolino perché rivelano, nella diversità delle nostre culture una comune idea della città. San Salvario è come divisa in due: una parte ha la movida, l’altra no e chi vi abita ne vorrebbe forse un po’: per esempio le luci accese un po’ più a lungo. Tutto bene quel che finisce bene: una discussione iiziata con chi ordinava, chi benediceva e tutti ad ubbidire è finita con mezza marcia indietro ed una sana concertazione

Nella sua replica, l’assessore Mangone ha ricordato che non deve esservi criminalizzazione di chi vive la città di notte e che alcune posizioni sebbene inquadrabili nel ruolo di chi è all’opposizione, non sono praticabili. E’ infatti responsabilità della Giunta cercare un punto di equilibrio tra interessi in parte contrapposti. Peraltro, ha aggiunto Mangone “in Italia c’è la liberalizzazione e un Ente Locale si muove nel quadro di norme nazionali. Il Sindaco può firmare un’ordinanza di questo genere motivandola con la tutela della salute dei cittadini, lo può fare solo per periodo limitato di tempo e non può estenderla a tutto il territorio cittadino”.
“La limitazione degli orari era già stata annunciata come parte di una serie di provvedimenti integrati che ora sono una realtà concreta. Anche l’istituzione della Ztl notturna, a fronte dei costi delle telecamere e delle 10 porte di accesso della zona interessata, può trovare alternative attraverso l’uso di segnaletica ed il controllo ed il sanzionamento in caso di violazioni”.
Infine Mangone ha ricordato che la movida non è un fenomeno lasciato ad una crescita spontanea e che vi è stata un’azione programmatoria. A questo proposito l’Assessore ha citato la delibera che limita l’apertura di locali che disturbano maggiormente la quiete come i bar automatici con superfici interne inferiori ai 50 metri quadrati, e l’individuazione di possibili zone di espansione della vita notturna della città, in piazza della Repubblica e nella galleria Umberto I.

Piero Fassino – Sindaco: Intendo chiarire che la proposta qui presentata dall’assessore Mangone è un programma di interventi per tutelare tre diritti: il diritto al lavoro per gli esercenti, il diritto allo svago per i cittadini e il diritto alla tutela della quotidianità e del sonno per i residenti. Uno sforzo, dunque, per dare un maggior governo della vita notturna della città. Si rafforzerà il presidio del territorio da parte del ‘pattuglione’ interforze, si anticiperà la pulizia stradale all’orario di chiusura dei locali, si attiverà una ZTL notturna per ridurre l’affollamento di auto. E si introducono limiti agli orari di esercizio: la vendita di alcolici senza somministrazione dovrà terminare alle ore 24; ogni attività di somministrazione esterna ai locali dovrà terminare entro le 2 e in ogni caso tutte le attività – anche all’interno – dovranno terminare entro le 3. E a ogni locale viene fatto obbligo di dotarsi di personale dedicato a far rispettare norme e orari.
L’obiettivo che ci poniamo è trovare un punto di compatibilità tra esigenze diverse, sapendo naturalmente che ogni misura ha efficacia in quanto ogni persona assume comportamenti ispirati da civismo e rispetto delle regole. E sarà nostro dovere far rispettare e applicare le misure intraprese.
Nella replica il Sindaco ha posto l’accento sul fatto che il Regolamento comunale sui dehors dovrà essere revisionato. E ha spiegato che, in prospettiva, la vita notturna torinese – oggi presente in alcune zone della città (Murazzi, San Salvario, Vanchiglia e Quadrilatero romano) – dovrà organizzarsi in luoghi urbani (village) che non determinino impatti così pesanti come oggi. Un buon esempio è quello di piazzale Valdo Fusi, luogo dove il contesto ambientale, caratterizzato da scarso numero di residenti, consente attività di movida senza impatto rilevante. 

 

(Fonte: www.comune.torino.it)