ilTorinese

Parte la campagna di vaccinazione antinfluenzale

GRATUITA E FORTEMENTE RACCOMANDATA PER LA FASCIA DI ETA’ DAI 60 ANNI IN AVANTI E PER I SOGGETTI A RISCHIO


Come annunciato nelle scorse settimane, lunedì 26 ottobre parte in Piemonte la campagna di vaccinazione antinfluenzale.

In base alle indicazioni del Ministero della Salute, ed in considerazione dell’emergenza epidemiologica Covid 19, quest’anno la vaccinazione è fortemente raccomandata ai cittadini nella fascia di età dai 60 anni in avanti e per tutti gli adulti e i bambini con patologie a rischio. Per tutti questi soggetti la vaccinazione è gratuita.
Coinvolti nella campagna di vaccinazione, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta (vaccino gratuito per bambini a rischio) e le farmacie, alle quali sarà destinata una quota delle scorte disponibili per consentire l’acquisto del vaccino da parte di altri soggetti che intendano vaccinarsi.
Per agevolare medici e pediatri nella somministrazione del vaccino, l’Assessorato mette anche a disposizione, attraverso la rete delle Asl, dei locali nei quali è possibile effettuare le vaccinazioni, oltre agli studi dei medici: i locali saranno aperti solo qualora i medici ne facciano richiesta.
La Regione Piemonte ha ordinato 1 milione e 100 mila dosi di vaccino, il 54 per cento delle dosi in più rispetto a quelle utilizzate l’anno scorso (700 mila), con l’intento di allargare il più possibile il numero delle persone che si vaccinano.
Il vaccino antinfluenzale disponibile per la campagna di vaccinazione 2020-2021 è il Vaxigrip Tetra (inattivato tetravalente), disponibile in maggior quantità in formato monodose. La prima tranche di fornitura è di 400 mila dosi, alla quale seguiranno altre tre tranche nelle settimane del 2, del 9 e del 16 novembre.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Dörte Hansen  “Tornare a casa”   -Fazi-   euro  18,50

 

La storia veleggia tra presente e passato e narra le vicende di più personaggi sullo sfondo di un paesino di provincia, Brinkebüll, in cui si intrecciano destini, gioventù, vecchiaia, rimpianti e tanta sensibilità.

Ella e Sönke Feddersen caratterialmente sono ai poli opposti (lui rumoroso, lei la persona più taciturna del paese che però sente e sa tutto di tutti) ma si compensano meravigliosamente e soprattutto quando ballano diventano una cosa sola.

Hanno un figlia, Marret, un po’”tocca nel cervello”, soprannominata “la fine del mondo” perché è la frase che dice più spesso: «Un groviglio di persona…..sembrava vivere dietro una parete di vetro». Parla da sola, ascolta solo quando vuole, ama disegnare e arrampicarsi sul tetto del caseificio, è fugace, in balia dei venti cambia di continuo e a 17 anni resta incinta …non si sa bene di chi.

Non capisce cosa le stia accadendo e cerca solo di mandare via quello che ha in pancia prendendosi a pugni; poi Ella cerca di spiegarle la maternità piazzandole davanti le immagini di un libro di anatomia.

Mette al mondo il piccolo Ingwer che viene cresciuto soprattutto dai nonni e, anziché proseguire nella gestione della locanda di famiglia, preferisce studiare e finisce per diventare un accademico.

Lo ritroviamo quasi 50enne in piena crisi di mezza età, con abissi che neanche lui riesce a sondare, incapace di legarsi a una donna, insoddisfatto della sua esistenza, e torna nel paese natio per prendersi cura degli anziani nonni.

Stanno per festeggiare 70 anni di matrimonio e le nozze di ferro, sono stati il punto fermo della sua vita, ma stanno perdendo colpi ed energie. Così Ingwer diventa il loro badante: li nutre, li lava, gli tiene compagnia, a loro si dedica con amore, pazienza, senso di colpa e riconoscenza.

E sono pagine bellissime quelle che oscillano avanti e indietro nel tempo, raccontandoci i destini della famiglia Feddersen e regalandoci personaggi a tutto tondo e memorabili.

 

Karoline Kan  “Sotto cieli rossi”  -Bollati Boringhieri-  euro 16,50

Karoline Kan –ma il suo vero nome è Chaoqun- è nata in una famiglia di poveri contadini in un misero villaggio cinese nel 1989 (l’anno della strage di Piazza Tienanmen) e “Sotto i cieli rossi” è il suo romanzo di esordio.

Questa millenial di notevole talento ci racconta una Cina difficile, in bilico tra passato e presente.

E lo fa attraverso tre figure femminili mosse da spirito ribelle: la nonna Laolao, la mamma Shumin e lei che a fatica è riuscita a costruirsi una vita diversa da quella che la tradizione riserverebbe alle donne.

Le loro storie si avvicendano sullo sfondo di grandi tradizioni, tragedie e costrizioni.

La nonna Laolao è vissuta negli anni in cui la Cina era divisa tra vari signori della guerra, comandanti dell’esercito indipendenti in costante conflitto per terre e potere. Ha solo 5 anni quando i soldati-banditi assaltano il suo villaggio, ammazzano il padre e ne abbandonano il cadavere.

A 15 anni è costretta a sposarsi con un uomo mai visto prima; sfugge per un soffio alla dolorosa e mutilante pratica della fasciatura dei piedi, ma le tocca partorire 9 volte in 20 anni e seppellire 2 figli piccoli. Per non parlare della povertà e delle carestie durante le quali sfama la famiglia con la corteccia degli alberi. Una vita difficilissima nel corso della quale il governo le porterà via tutto, per finire anziana affetta da demenza senile, cremata e con le ceneri parcheggiate in un colombario, in attesa di essere sepolta con quelle del marito, che morirà 6 anni dopo.

Altrettanto temeraria è la madre della scrittrice, cresciuta in una società prepotentemente maschilista e dominata da un governo dispotico e totalitario che decide nei minimi dettagli quello che il popolo deve pensare ed eseguire.

Shumin riesce a sposare l’uomo che ama, ma soprattutto si ribella alla politica del figlio unico e stoicamente decide di portare a termine una seconda gravidanza dopo aver già avuto un maschio. Evita la sterilizzazione e l’aborto previsti dal governo, imbroglia durante l’ecografia e da questo coraggioso atto di ribellione nasce la scrittrice. Ma le conseguenze per la famiglia non saranno lievi, la tassa-multa da pagare sarà salatissima e renderà ancora più affannosa la povertà.

Questi solo i più eclatanti gesti stoici delle donne magnifiche di questa famiglia.

Nel romanzo c’è molto altro, compresa la battaglia dell’autrice per smarcarsi dalle tradizioni millenarie dure a morire e riuscire a ritagliarsi la vita che vuole.

 

Eleanor  Anstruther  “Un’ottima spiegazione”  -Rizzoli-  euro  18,00

La maternità non si addice a tutte le donne. Forse è questa una delle spiegazioni della vita di Enid, nonna paterna di Eleanor Anstruther e protagonista principale del romanzo. L’autrice riprende e romanza i fili della sua complicata esistenza, in parte basandosi sui ricordi del padre bambino e in parte sull’aneddotica familiare. Una vicenda intrisa di conflitti, gelosie tra sorelle, poco amore verso i figli, tradimenti, fughe, dispute ereditarie e tonnellate di egoismo.

L’antenata vissuta nell’Inghilterra degli anni 20, appartiene all’aristocrazia per la quale i beni di famiglia contano parecchio, devono essere preservati e destinati a un erede.

Nel libro la troviamo anziana in una casa di riposo, inacidita dalla desertificazione della sua esistenza, e l’unica parente a farle visita con regolarità è la figlia Finetta, alla quale resta però indifferente. Perché gli affetti più profondi li ha provati per il padre, il fratello morto giovane e il figlio prediletto Ian  (padre della scrittrice e punto focale di una brutta disputa).

Scopriamo che Enid, sull’onda di un fulmineo ed effimero entusiasmo, aveva incautamente sposato un uomo inadatto a lei, Douglas Anstruther: i due non si sono mai amati e ancor meno compresi.

Mettono al mondo tre figli.

Fagus  nasce idrocefalico, la madre non riesce ad accettare la malformazione e lo cura a modo suo…non proprio ortodosso.

La figlia Finetta sembra un amore di bambina (anche se con punte alte di falsità) ma Enid quasi non la considera.

Il terzo figlio, Ian è l’agognato erede sano al quale sarà destinato il patrimonio di famiglia. Però la depressione post partum –all’epoca non riconosciuta- travolge Enid e la sua famiglia.

Non riesce a prendersi cura dei figli, ha pessimi rapporti con la madre e con la sorella Joan (lesbica non dichiarata ma convivente con un’amica), il marito la tradisce e lei scompare rifugiandosi per 2 anni presso una sorta di setta religiosa. Quando abbandona il campo, Douglas consegna i figli a Joan, alla quale va il patrimonio in attesa che tocchi a Ian.

Ed è l’innesco per una spietata rivalità tra le sorelle; una disputa che finisce in  tribunale, nella quale si amalgamano motivi economici ed affettivi, con un finale pesante e sconvolgente che lascio a voi scoprire.

 

Chuck Palaniuk  “Tieni presente che”   -Mondadori –    euro 18,00

In questo libro lo scrittore americano svela i trucchi del suo mestiere e, tra aneddoti, dritte e suggerimenti vari, compone anche una sorta di autobiografia in cui ripercorre tappe di vita e  incontri folgoranti e istruttivi. Poco più di 200 pagine che sono un affresco in cui compaiono grandi autori del passato e del presente, amici, romanzi che hanno lasciato il segno, film, e tantissime emozioni.

Al centro di tutto c’è la difficile arte del narrare: quali storie, come raccontarle, su che punti di forza puntare e le trappole da evitare.

Pesca con arguzia in citazioni di altri autori, come Ira Levin «Sono i grandi problemi, non le soluzioni brillanti, a fare i grandi romanzi»; o suggerisce di non usare il dialogo per far progredire la trama; come creare suspense e non alienarti il lettore; le migliori strategie per vendere libri agli americani (che definisce dei voyeur fatti e finiti).

E tra gli aneddoti più emblematici c’è il racconto di un’amica che per avere l’onore di un evento con il famosissimo Stephen King, assunse guardie del corpo, trovò una sala per 5000 persone e tenne una borsa del ghiaccio sulla spalla dello scrittore per 8 lunghe ore di firma copie. Ma il bello fu che a un certo punto King iniziò addirittura a sanguinare dalla mano mandando in visibilio il pubblico che a tutti i costi voleva una stilla del suo plasma…ma queste sono cose che capitano ai grandi

Nuovi voli Torino – Bari con Wizz Air

La compagnia debutta sul segmento nazionale da Torino

Wizz Air, la principale compagnia low cost dell’Europa Centro-orientale, annuncia l’espansione del proprio network da Torino con una nuova rotta domestica da e per Bari.

I voli saranno operati dal 18 dicembre 2020 con 4 frequenze settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica) con tariffe a partire da 9,99 euro*. I biglietti sono già in vendita su www.wizzair.com.

Per festeggiare l’espansione in Italia di Wizz Air, la compagnia aerea lancia un’offerta di 10.000 biglietti a 1 euro** sulle sue rotte interne, prenotabili su wizzair.com solo nella giornata di oggi 22 ottobre 2020 per un periodo di viaggio illimitato.

La programmazione prevede partenza da Bari alle ore 14:50 e arrivo a Torino alle ore 16:30; la partenza da Torino è invece prevista alle ore 17:05 con arrivo nella destinazione pugliese alle ore 18:45.

“Siamo molto soddisfatti dell’avvio della nuova rotta Torino-Bari annunciata da Wizz Air, che segna l’ingresso della compagnia sul mercato dei collegamenti nazionali dal nostro scalo. Si tratta dell’ennesima conferma del fatto che il segmento nazionale è quello che sta manifestando la maggiore domanda di trasporto aereo durante la crisi legata alla diffusione del COVID-19 – ha commentato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -. Siamo inoltre fiduciosi che questa scelta possa portare a un ulteriore sviluppo di Wizz Air a Torino nei prossimi anni.”.

LA NUOVA ROTTA WIZZ AIR DA TORINO

Rotta     Operatività                                                                        Data di avvio                      Tariffe da

Bari        Lunedì, mercoledì, venerdì e domenica                 18 dicembre 2020            9,99 €*

Aumentano così le novità di Wizz Air da Torino: il prossimo 19 dicembre debutterà infatti la nuova ski-route per San Pietroburgo, annunciata in estate. Nella stagione invernale 2020-2021 saranno dunque 6 le destinazioni del network Wizz Air da Torino Airport: oltre a Bari e San Pietroburgo, il vettore collegherà il Piemonte anche con Tirana, Bacau e Bucarest (in Romania), e per la winter Varsavia (in Polonia). Da aprile 2021 si aggiungerà anche Chisinau (in Moldova).

Da oggi divieto di spostamento dalle 23 alle 5

A TORINO E IN PIEMONTE / Ordinanza del ministro della Salute d’intesa con il presidente della Regione Cirio che spiega: “Gli ultimi dati ci costringono a questa decisione”

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi della pandemia, su tutto il territorio della Regione Piemonte a partire da lunedì 26 ottobre sono vietati gli spostamenti dalle 23 alle 5 del mattino, ad eccezione di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e urgenza, motivi di salute oppure il rientro a casa o presso la propria dimora, che dovranno essere certificate attraverso una autodichiarazione.

Lo definisce l’ordinanza  firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza d’intesa con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

«D’accordo con i sindaci del territorio, abbiamo cercato di evitarlo intervenendo con misure chirurgiche, ma gli ultimi dati ci costringono a questa decisione», spiega il presidente Cirio al termine di una lunga giornata di confronto in costante contatto con il Ministero della Salute e con il territorio.
Fin da stamattina il presidente e la Giunta sono stati impegnati nel dialogo con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, le Prefetture, i rappresentanti degli enti locali e delle forze economiche e produttive, per valutare la situazione e decidere le misure da adottare e tutti hanno condiviso questa decisione.

«Sono misure dolorose, ma condivise – sostiene il presidente Cirio -, perché l’aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole più rigide. Il sistema sanitario regionale piemontese e tutto il personale stanno facendo il massimo. ll potenziamento dei posti letto, delle terapie intensive e dei laboratori ci permette di combattere questa battaglia con maggior forza, ma servono comunque misure di contenimento modulate sull’evolversi dell’epidemia. Per questo lavoriamo ogni giorno con gli altri Presidenti, il Ministero della Salute e i nostri epidemiologi, monitorando ora per ora la situazione, pronti ad assumere, con la prudenza che ci ha contraddistinto fin dall’inizio, ogni decisione si renda necessaria per tutelare la salute pubblica».

Il modulo dell’autodichiarazione per certificare il motivo degli spostamenti indifferibili e urgenti è scaricabile sul sito del Ministero dell’Interno o della Regione Piemonte.

L’ordinanza sarà valida fino al 13 novembre 2020.

Sequestrate armi e munizioni: un arresto e una denuncia

I carabinieri, nell’ambito di specifici servizi di disposti dal Comando Provinciale di Torino, hanno rinvenuto e sequestrato 2 fucili e varie munizioni, arrestando una persona e denunciandone una seconda.

In particolare a Volpiano, I militari dell’Arma all’interno di una cascina, di proprietà di un agricoltore di 48 anni, hanno rinvenuto un fucile da caccia, una carabina ad aria compressa e diverse cartucce calibro 12, illegalmente detenuti.
Sempre a Volpiano, i carabinieri hanno trovato, a casa di un imprenditore italiano di 41 anni, decine di cartucce calibro 12 illegalmente detenute.
Il fucile sarà inviato al Ris di Parma per verificare se sia stato utilizzato per commettere reati.

Lo Stabile annulla il cartellone fino a fine novembre

In ottemperanza al DPCM del 24 ottobre 2020 del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, relativo alle “Misure urgenti per il contenimento del contagio da COVID-19 sull’intero territorio nazionale”, e a tutela della salute degli spettatori vengono sospesi gli spettacoli del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in programma da lunedì 26 ottobre a martedì 24 novembre 2020.

Pertanto non andranno in scena i seguenti spettacoli precedentemente programmati nella Stagione 2020/2021 dello Stabile di Torino:

al Teatro Carignano

_ LA CASA DI BERNARDA ALBA di Federico García Lorca, regia di Leonardo Lidi. Le repliche erano previste fino all’8 novembre 2020

_PEACHUM. UN’OPERA DA TRE SOLDI scritto e diretto da Fausto Paravidino. Programmato dal 10 al 22 novembre 2020

al Teatro Gobetti

_I DUE GEMELLI libero adattamento di Natalino Balasso da I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni, regia di Jurij Ferrini, in programma dal 27 ottobre all’8 novembre 2020

_LA PARRUCCA da La parrucca e Paese di mare di Natalia Ginzburg, regia Antonio Zavatteri, in cartellone dal 10 al 15 novembre 2020

_I 20 ANNI DI RADIO CLANDESTINA scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini. Le repliche erano previste dal 17 al 22 novembre 2020

Viene annullata la replica di martedì 24 novembre, mentre restano programmate le recite previste dal 25 al 29 novembre 2020 degli spettacoli:

_ALESSANDRO BARICCO LEGGE NOVECENTO made by Alessandro Baricco, Tommaso Arosio, Eleonora De Leo, Nicola Tescari.

_LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITÀ uno spettacolo di Lorena Senestro, regia Massimo Betti Merlin.

Vengono inoltre cancellati gli appuntamenti di RETROSCENA programmati al Teatro Gobetti in data:

_mercoledì 11 novembre 2020, ore 17,30, incontro con Fausto Paravadino e gli attori della compagnia dello spettacolo PEACHUM. UN’OPERA DA TRE SOLDI

_mercoledì 18 novembre 2020, ore 17,30, incontro con Ascanio Celestini su I 20 ANNI DI RADIO CLANDESTINA ROMA, LE FOSSE ARDEATINE, LA MEMORIA

Gli spettatori potranno chiedere il rimborso o la sostituzione dei propri biglietti a partire da martedì 27 ottobre presso la Biglietteria (Teatro Carignano, piazza Carignano 6).

Per informazioni: tel. +39 011 5169555biglietteria@teatrostabiletorino.it

www.teatrostabiletorino.it

Pareggio emozionante 1-1 tra Juventus e Verona allo Stadium

Qui Juve: solo 1 punto per i bianconeri di Pirlo contro un agguerrito Verona allenato da Juric.I due Gol nel secondo tempo:passa in vantaggio al 60esimo il Verona con un gol di forza messo a segno dall’attaccante Favilli,poi uscito per stiramento;pareggio al 77esimo con un gran gol dello juventino Kulusevsky al termine di una bellissima azione personale.Da segnalare la grande partita disputata dal rientrante Dybala.Stiramento per Bonucci che s’aggiunge agli infortunati Chiellini e De Light.Squadra bianconera con un solo difensore centrale di ruolo Demiral e mercoledì arriverà il Barcellona per il secondo turno di Champions League.

Qui Toro: doppia seduta tecnico tattica per gli uomini di Giampaolo attesi dalla gara di Coppa Italia mercoledì 28 ottobre ore 14 a Torino contro il Lecce.
Tutti i giocatori a disposizione del mister granata ad eccetto del lungodegente centrocampista Baselli che sta recuperando dall’infortunio occorso cinque mesi fa e pronto tra un mese.
Un Toro atteso da un tour de force importante con quattro partite da disputare in due settimane prima del prossimo stop al campionato per fare spazio alle nazionali.
Torino Lecce mercoledì coppa Italia,poi
domenica arriverà la Lazio a Torino,
mercoledì 4 novembre recupero della gara di  campionato a Genoa contro il Genoa e domenica 8 novembre in casa contro il Crotone.

Vincenzo Grassano

Consigliere regionale positivo, si ferma Palazzo Lascaris

Domani e martedì si ferma il Consiglio regionale. Il  consigliere della Lega Riccardo Lanzo è  infatti risultato positivo al Covid.

Sospesi quindi i lavori delle  commissioni  previste domani e la seduta di martedì.

Nella seduta di martedì scorso il consigliere non c’era e dunque non è previsto per ora  lo  screening su tutti i consiglieri regionali che invece si trovavano a Palazzo Lascaris.

Locatelli (Prc-Se): “contro le mancate politiche sanitarie e sociali”

“Ribellarsi è giusto. Ma diciamo no alle strumentalizzazioni gaglioffe della destra”  

“Invece che dire stupidaggini politiche, invocare misure draconiane sul piano dell’ordine pubblico, fate lavorare il cervello. C’è in giro una rabbia sociale per mancate misure di prevenzione sulla salute  e di sostegno al reddito che non può essere in alcun modo demonizzata come rabbia eversiva” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. “Fate bene – continua Locatelli rivolgendosi alle forze di governo nazionale e regionale – a prendere seriamente in considerazione la possibilità che dopo Napoli ci siano altre città o quartieri popolari a scendere in rivolta come unica possibilità di farsi sentire.  Tra queste sicuramente Torino che oltre ad essere la città più povera del centro nord Italia  è quella che più ha subito una caduta ulteriore di reddito. Rivolta, sia chiaro, non contro misure di contenimento del contagio che riteniamo urgenti e necessarie – non c’è peggiore idiozia del negazionismo  – ma rivolta contro la tardività, l’inadeguatezza, la mancanza di interventi che hanno contraddistinto questi mesi. Una mancanza di personale medico, infermieristico, di dispositivi sanitari – in Piemonte il bando per l’assunzione di personale Covid è di pochi giorni fa, ci vorranno tre settimane per vederlo all’opera  – per non parlare delle carenze scolastiche, nel settore dei trasporti o di altri servizi essenziali.  Rivolta contro il dilagare delle disuguaglianze e delle esclusioni sociali. Com’è possibile  che tra i mesi di aprile e luglio di quest’anno  i patrimoni di una quarantina di miliardari siano aumentati del 31% (dato estrapolato  dal rapporto annuale della banca svizzera Ubs) a fronte di milioni di persone impoverite per il venir meno di un lavoro o di una attività di sussistenza?  Una disparità intollerabile, insostenibile che  evidenzia il distacco tra retorica della coesione – <siamo tutti sulla stessa barca> – e una realtà che ancora una volta riflette la legge del più forte. Nulla hanno fatto le forze di governo e quelle di destra,  sul piano nazionale e regionale, per prepararsi ad affrontare la seconda ondata di pandemia, per  garantire misure di protezione sanitaria e sociale. Tanta attenzione e regalie per mercati, padronato, Confindustria che hanno come unica preoccupazione di fare il proprio tornaconto economico; poca o nessuna attenzione a chi vive del proprio lavoro o peggio ancora in condizione di precarietà. Contro queste politiche ribellarsi è giusto. Nel respingere il tentativo gaglioffo della destra torinese  di cavalcare un malcontento che essa stessa ha generato con politiche al servizio dei poteri forti –  ci riferiamo a ambienti vicini a Fratelli d’Italia, forza di maggioranza regionale che è la prima a  doversi vergognare per come ha gestito l’emergenza pandemia – noi non possiamo che stare dalla parte di chi giustamente chiede diritti sociali, reddito, salute, sicurezza nella vita di tutti i giorni e sui posti di lavoro. Diritti fondamentali che sono stati duramente colpiti non tanto e non solo dalla pandemia ma dalle scelte neoliberiste e dalle privatizzazioni di questi anni. Basta palliativi dell’ultima ora, basta disparità, è ora di cambiare rotta.

 

In Piemonte 2287 contagi e altri morti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

29.968PAZIENTI GUARITI VIROLOGICAMENTE E 1431 GUARITI CLINICAMENTE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti sono 29.968 (+70rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3635 (+2) Alessandria, 1681 (+6) Asti, 936 (+2) Biella, 3030 (+11) Cuneo, 2860 (+18) Novara, 15.120 (+25) Torino, 1428 (+2) Vercelli, 1068 (+4) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 210 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1431 sono guariti clinicamente.

 

I DECESSI SONO 4259

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4259deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 696 Alessandria, 261 Asti, 221 Biella, 409 Cuneo, 398 Novara, 1869 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 55.535 (+2287rispetto a ieri) di cui 1028 (45%) sono asintomatici.  

I 2287 casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 825 screening, 693 contatti di caso, 769 con indagine in corso. Per l’ambito: 193 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 360 scolastico, 1734 popolazione generale; 4 sono importati.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5708 Alessandria, 2826 Asti, 1830 Biella, 6691 Cuneo, 4758 Novara, 28.963 Torino, 2225 Vercelli, 1605 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 407 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 522casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 94(+6rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1601(+118rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 18.182.

I tamponi diagnostici finora processati sono 944.133(+12.657rispetto a ieri),di cui 511.261risultati negativi.